martedì 27 febbraio 2018

P.Amorth, la Sala Nervi e Satana ormai in Vaticano




Sebirblu, 25 febbraio 2018

Sicuramente ciò che unisce in un comune denominatore i tre termini del titolo è il Maligno, al quale nemmeno la Chiesa crede più, perché dal Concilio Vaticano II è lui che ne tiene ben stretto il timone. (Cfr. QUI e QUI).

Sembra esagerato quanto dico? Eppure è veramente così! Dai frutti si vede l'albero.

Padre Amorth, che ha lasciato questo mondo nel settembre 2016 a 91 anni di età, rilasciò nel 2001 alcune dichiarazioni che rivelano il comportamento ambiguo della Santa Sede e sommamente indicative di quanto sostengo. 

Colui che conduce l'intervista premette: "Sentite cosa racconta padre Amorth. Scoprirete che la guerra, in corso da millenni, infuria più furibonda che mai... Che la battaglia adesso si è spostata soprattutto all'interno della Casa del Signore. E quel fumo... beh, quel fumo si diffonde in stanze insospettate."




Intervistatore: "Padre Amorth, finalmente è pronta la traduzione italiana del nuovo Rituale per gli esorcisti."

P. Amorth: "Sì, è pronta. L'anno scorso la Cei aveva rifiutato di approvarla perché c'erano errori di traduzione dal latino. E noi esorcisti, che dovremmo utilizzarla, avevamo approfittato per segnalare ancora una volta che su molti punti del nuovo Rituale non siamo d'accordo.

Il  testo  base  in  latino  resta  immutato  in  questa  traduzione. E  un  Rituale  tanto atteso alla fine si è trasformato in una beffa. Un incredibile legaccio che rischia di impedirci di operare contro il demonio."

Intervistatore: "Un'accusa pesante. A cosa si riferisce?"

P. Amorth: Le faccio solo due esempi. Clamorosi. Al punto 15 si parla dei malefici e di come comportarsi. Il maleficio è un male causato ad una persona ricorrendo al diavolo. E può essere fatto in diverse forme, come fatture, maledizioni, malocchi, vudù, macumba. Il Rituale romano spiegava come bisognasse affrontarlo.

Il nuovo Rituale, invece, afferma categoricamente che c'è proibizione assoluta di fare esorcismi in questi casi. Assurdo. I malefici sono di gran lunga la causa più frequente delle possessioni e dei mali procurati dal demonio: non meno del 90 per cento.

È come dire agli esorcisti di non operare più. Il punto 16, poi, afferma solennemente che non si debbono fare esorcismi se non v'è la certezza della presenza diabolica. È un capolavoro di incompetenza: la certezza che il demonio sia presente in una persona si ha solo facendo l'esorcismo.

Tra l'altro, gli estensori non si sono accorti di contraddire, in entrambi i punti, il Catechismo della Chiesa cattolica, che indica di compiere l'esorcismo sia nel caso di possessioni diaboliche che di mali causati dal demonio. E dice anche di farlo sia sulle persone che sulle cose. E nelle cose non c'è mai la presenza del demonio, c'è solo la sua influenza.

Le affermazioni contenute nel nuovo Rituale sono gravissime e dannosissime, frutto di ignoranza e inesperienza.

Intervistatore: "Ma non è stato compilato da esperti?"

P. Amorth: "Assolutamente no. In questi dieci anni sul Rituale hanno lavorato due commissioni: quella composta da cardinali che ha curato i Prenotanda, ossia le disposizioni iniziali, e quella che ha curato le preghiere.

Io posso affermare con certezza che nessuno dei membri delle due commissioni ha mai fatto esorcismi, né ha mai assistito ad esorcismi, né ha mai avuto la più pallida idea di cosa sono gli esorcismi. Questo è l'errore, il peccato d'origine, di questo Rituale. Nessuno che vi ha collaborato era esperto di esorcismi."


Gabriele Pietro Amorth (1925-2016)  QUI, un'altra intervista su Padre Pio e il demonio.

Intervistatore: "Come è possibile?"

P. Amorth: "Non lo chieda a me. Durante il Concilio ecumenico Vaticano II ogni commissione era coadiuvata da un gruppo di esperti che affiancavano i vescovi. E l'abitudine si è mantenuta anche dopo tale Concilio, ogni volta che si sono rifatte parti del Rituale. Ma non in questo caso. E se c'era un argomento su cui servivano degli esperti, era questo."

Intervistatore: "E invece?"

P. Amorth: "Invece noi esorcisti non siamo mai stati consultati. E, tra l'altro, i suggerimenti che abbiamo dato sono stati ricevuti con fastidio dalle commissioni. La storia è paradossale. Vuole che gliela racconti?"

Intervistatore: "Certo".

P. Amorth: "Man mano che, come aveva chiesto il Concilio Vaticano II, le varie parti del Rituale romano venivano riviste, noi esorcisti attendevamo che venisse trattato anche il titolo XII, cioè il Rituale esorcistico.

Ma evidentemente non era considerato un argomento rilevante, dato che passavano gli anni e non succedeva nulla. Poi, improvvisamente, il 4 giugno del 1990, uscì il Rituale ad interim, di prova. Fu una vera sorpresa per noi, che non eravamo mai stati consultati prima. Eppure da tempo avevamo preparato delle richieste, in vista di una revisione del Rituale stesso.

Chiedevamo, tra l'altro, di ritoccare le preghiere, immettendovi invocazioni alla Madonna che mancavano completamente, e di aumentare le preghiere esorcistiche specifiche. Ma eravamo stati completamente tagliati fuori dalla possibilità di dare qualsiasi contributo.

Non ci scoraggiammo: il testo era stato fatto per noi. E dato che nella lettera di presentazione l'allora prefetto della Congregazione per il Culto Divino, il cardinale Eduardo Martínez Somalo, chiedeva alle conferenze episcopali di far avere, entro due anni, «consigli e suggerimenti forniti dai sacerdoti che ne avrebbero fatto uso», ci mettemmo al lavoro.

Riunii diciotto esorcisti scelti tra i più esperti del pianeta. Esaminammo con grande attenzione il testo. Lo utilizzammo. Abbiamo subito elogiato la prima parte, nella quale venivano riassunti i fondamenti evangelici dell'esorcismo.

È l'aspetto biblico-teologico, su cui non mancava certo la competenza. Una parte nuova, rispetto al Rituale del 1614 composto sotto papa Paolo V; del resto, all'epoca non c'era bisogno di ricordare questi princìpi, da tutti riconosciuti ed accettati. Oggi, invece, è indispensabile.

Ma quando siamo passati ad esaminare l'aspetto pratico, il quale richiede una conoscenza specifica dell'argomento, si è palesata invece la totale inesperienza dei redattori.

Le nostre osservazioni sono state copiose, articolo per articolo, e le abbiamo fatte avere a tutte le parti interessate: Congregazione per il Culto Divino, Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Sant'Uffizio; ndr), conferenze episcopali. Una copia fu consegnata direttamente nelle mani del Papa." (Karol Wojtyla; ndr).




Intervistatore: "Come sono state accolte le vostre osservazioni?"

P. Amorth: "Accoglienza pessima, efficacia nulla. Ci eravamo ispirati alla Lumen Gentium, in cui la Chiesa è descritta come «Popolo di Dio».

Al numero 28 si parla della collaborazione dei sacerdoti con i vescovi, al numero 37 si dice con chiarezza, addirittura riferendolo ai laici, che «secondo la scienza, la competenza e il prestigio di cui godono, hanno la facoltà, anzi talora anche il dovere, di far conoscere il loro parere su cose concernenti il bene della Chiesa».

Era esattamente il nostro caso. Ma ci eravamo illusi, ingenuamente, che le disposizioni del Vaticano II fossero giunte alle congregazioni romane. Al contrario ci siamo trovati di fronte ad un muro di rifiuto e di disprezzo. Il segretario della Congregazione per il Culto Divino fece una relazione alla commissione cardinalizia in cui diceva che i loro unici interlocutori erano i vescovi, e non i sacerdoti o gli esorcisti.

E aggiungeva testualmente, a proposito del nostro umile tentativo di aiuto come esperti che esprimono il loro parere: «Si dovette prendere atto del fenomeno di un gruppo di esorcisti e cosiddetti demonologi, quelli che in seguito si sono costituiti in Associazione internazionale, che orchestravano una campagna contro il rito».

Un’accusa indecente: noi non abbiamo mai orchestrato nessuna campagna! Era indirizzato a noi il Rituale, e nelle commissioni non avevano convocato nessuna persona competente: era più che logico che tentassimo di dare il nostro contributo."

Intervistatore: "Ma allora vuol dire che il nuovo Rituale è per voi inutilizzabile nella lotta contro il demonio?"

P. Amorth: "Sì. Ci volevano consegnare un'arma spuntata. Sono state cancellate le preghiere efficaci, preghiere che avevano dodici secoli di storia, e ne sono state create di nuove, inefficaci. Ma per fortuna ci è stata gettata, all'ultimo, una scialuppa  di  salvataggio."




Intervistatore: "Quale?"

P. Amorth: "Il nuovo prefetto della Congregazione per il Culto Divino, il cardinale Jorge Medina, ha affiancato al Rituale una Notificazione in cui si afferma che gli esorcisti non sono obbligati ad usare questo Rituale, ma se vogliono possono utilizzare ancora il vecchio facendone richiesta al vescovo. I vescovi devono chiedere l'autorizzazione alla Congregazione che però, come scrive il cardinale, «la concede volentieri»."

Intervistatore: "«La concede volentieri»? È una ben strana concessione..."

P Amorth: "Vuol sapere da dove nasce? Da un tentativo compiuto dal cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, e dallo stesso cardinale Medina di introdurre nel Rituale un articolo – allora era l'articolo 38 – in cui si autorizzavano gli esorcisti ad usare il Rituale precedente.

Indubbiamente si trattava di una manovra in extremis per farci evitare i grandi errori che ci sono in questo Rituale definitivo. Ma il tentativo dei due cardinali venne bocciato. Allora il cardinale Medina, che aveva compreso la posta in gioco, ha deciso di darci in ogni caso questa scialuppa di salvataggio, aggiungendo una notifica a parte."

Intervistatore: "Come venite considerati, voi esorcisti, all'interno della Chiesa?"

P. Amorth: "Siamo trattati malissimo. I confratelli sacerdoti che vengono incaricati di questo delicatissimo compito sono visti come dei matti, degli esaltati. In genere sono appena tollerati dagli stessi vescovi che li hanno nominati."

Intervistatore: "Il fatto più clamoroso di questa ostilità?"

P. Amorth: "Abbiamo tenuto un convegno internazionale degli esorcisti vicino a Roma. E abbiamo domandato di essere ricevuti dal Papa. Per non dargli l'aggravio di aggiungere una nuova udienza alle tantissime che già fa, abbiamo semplicemente chiesto di essere ricevuti in udienza pubblica, quella in piazza San Pietro del mercoledì. E senza nemmeno la necessità di essere citati tra i saluti.

Abbiamo fatto regolare domanda, come ricorderà perfettamente monsignor Paolo De Nicolò della Prefettura della casa pontificia, che ha accolto a braccia aperte la nostra richiesta. Il giorno prima dell'udienza però egli ci ha detto – a dire il vero con grande imbarazzo, per cui si è visto benissimo che la decisione non dipendeva da lui – di non andare, che non eravamo ammessi.

Incredibile: 150 esorcisti provenienti dai cinque continenti, sacerdoti nominati dai loro vescovi in conformità con le norme del diritto canonico che richiedono preti di preghiera, di scienza e di buona fama – quindi un po' il fior fiore del clero, chiedono di partecipare ad un'udienza pubblica del Papa e vengono buttati fuori.

Monsignor De Nicolò mi ha detto: «Naturalmente le prometto che le invierò subito la lettera con le motivazioni». Sono passati cinque anni, e quella lettera la aspetto ancora.

Certamente non è stato Giovanni Paolo II ad escluderci. Ma che a 150 sacerdoti venga proibito di partecipare ad una udienza pubblica del Papa in piazza San Pietro spiega quanto sono ostacolati gli esorcisti dalla loro Chiesa, quanto sono malvisti da tante autorità ecclesiastiche."


Immagine tratta dal famoso film "L'Esorcista"

Intervistatore: "Lei col demonio ci combatte quotidianamente. Qual è il più grande successo di Satana?"

P. Amorth: "Riuscire a far credere di non esistere. E ci è quasi riuscito. Anche all'interno della Chiesa. Abbiamo un clero e un episcopato che non credono più nel demonio, negli esorcismi, nei mali straordinari che il diavolo può dare, e nemmeno nel potere che Gesù ha concesso di scacciare i demòni.

Da ben tre secoli la Chiesa latina – al contrario della Chiesa ortodossa e di varie confessioni protestanti – ha quasi del tutto abbandonato il ministero esorcistico. Non praticando più esorcismi, non studiandoli più e non avendoli mai visti, il clero li disconosce.

E disconosce persino il diavolo. Abbiamo interi episcopati contrari agli esorcismi. Ci sono nazioni completamente prive di esorcisti, come la Germania, l'Austria, la Svizzera, la Spagna e il Portogallo. Una carenza spaventosa. [...]

Prima che uscisse questo nuovo Rituale, l'episcopato tedesco ha scritto una lettera al cardinale Ratzinger in cui affermava che non occorreva un nuovo Rituale, perché non si dovevano più fare gli esorcismi." [...]

Intervistatore: "Ma la fede rimane intatta, cioè rimane una fede cattolica, se uno non crede nell'esistenza di Satana?"

P. Amorth: "No. Le racconto un episodio. Quando incontrai per la prima volta don Pellegrino Ernetti, un celebre esorcista che ha esercitato per quarant'anni a Venezia (cfr. QUI, fu lui che inventò il Cronovisore; ndr), gli dissi: «Se potessi parlare con il Papa gli direi che incontro troppi vescovi che non credono nel demonio».

Il pomeriggio seguente padre Ernetti tornò da me per riferirmi che il mattino era stato ricevuto da Giovanni Paolo II. «Santità», gli aveva detto, «c'è un esorcista qui a Roma, padre Amorth, che se venisse da lei le direbbe che conosce troppi vescovi che non credono nel demonio». Il Papa allora gli rispose secco: «Chi non crede nel demonio non crede nel Vangelo». Ecco la risposta che diede lui e che io ripeto."

Intervistatore: "Mi faccia capire: la conseguenza è che molti vescovi e molti preti non sarebbero cattolici?"

P. Amorth: "Diciamo che non credono ad una verità evangelica. Quindi semmai li taccerei di propagare un'eresia. Però intendiamoci: uno è formalmente eretico se viene accusato di qualcosa e se persiste nell'errore. Ma nessuno, oggi, per la situazione che c'è nella Chiesa, accusa un vescovo di non credere al diavolo, alle possessioni demoniache e di non nominare esorcisti perché non vi presta più fede.

Eppure potrei farle tantissimi nomi di vescovi e cardinali che appena nominati in una diocesi hanno tolto a tutti gli esorcisti la facoltà di esercitare. Oppure di vescovi che sostengono apertamente: «Io non ci credo. Sono cose del passato». Perché? Purtroppo perché c’è stata l'influenza perniciosissima di certi biblisti, e potrei farle molti nomi illustri.

Noi che tocchiamo ogni giorno con mano il mondo dell'aldilà, sappiamo che il Maligno ha messo lo zampino in tante riforme liturgiche."


Chiesa in Germania... Allegria!

Intervistatore: "Per esempio?"

P. Amorth: "Il Concilio Vaticano II aveva domandato di rivedere alcuni testi. Disobbedendo a quel comando, si è voluto invece rifarli completamente. Senza pensare che si potevano anche peggiorare le cose anziché migliorarle. (Cfr. QUI; ndr).

E tanti riti sono stati peggiorati per questa mania di voler buttare via tutto quello che c'era nel passato e rifare tutto daccapo, come se la Chiesa fino ad oggi ci avesse sempre imbrogliato e ingannato, e solo adesso fosse finalmente arrivato il tempo dei grandi geni, dei superteologi, dei superbiblisti, dei superliturgisti che sanno dare alla Chiesa le cose giuste. Una menzogna: l'ultimo Concilio aveva semplicemente chiesto di rivederli quei testi, non di distruggerli.

Il Rituale esorcistico, per esempio: andava corretto, non rifatto. C'erano preghiere che hanno dodici secoli di esperienza. Prima di cancellare preghiere così antiche e che per secoli si sono dimostrate efficaci, bisognerebbe pensarci a lungo. E invece no. Tutti noi esorcisti, utilizzando per prova le preghiere del nuovo Rituale ad interim, abbiamo sperimentato che sono assolutamente inefficaci.

Ma  anche  il rito  del  Battesimo dei bambini è stato peggiorato. È stato stravolto, fin quasi ad eliminare l'esorcismo contro Satana, che ha sempre avuto enorme importanza per la Chiesa, tanto che veniva chiamato l'esorcismo minore. Contro quel nuovo rito ha protestato pubblicamente anche Paolo VI.

È stato peggiorato il rito del nuovo benedizionale. Ho letto minuziosamente tutte le sue 1200 pagine. Ebbene, è stato puntigliosamente tolto ogni riferimento al fatto che il Signore ci deve proteggere da Satana, che gli angeli ci proteggono dall'assalto del demonio. Hanno tolto tutte le preghiere che c'erano per la benedizione delle case e delle scuole.

Tutto andava benedetto e protetto, ma oggi la protezione dal demonio non esiste più. Non esistono più difese e neppure preghiere contro di lui. Lo stesso Gesù ci aveva insegnato una preghiera di liberazione, nel Padre nostro: «Liberaci dal Maligno. Liberaci dalla persona di Satana».

In italiano è stata tradotta in modo erroneo, e adesso si prega dicendo: «Liberaci dal male». Si parla di un male generico, di cui in fondo non si sa l'origine: invece il male contro cui nostro Signore Gesù Cristo ci aveva insegnato a combattere è una individualità concreta: è Satana." [...]




Gabriele Amorth ha appena citato Paolo VI, e qui continuo il mio articolo perché la Sala Nervi, inclusa nel titolo, è l'espressione emblematica di quanto il demonio si sia ormai introdotto all'interno della Chiesa di Roma.

E guarda caso, il luogo porta proprio il nome di Giovan Battista Montini, il pontefice che il 29 giugno 1972, giorno degli apostoli Pietro e Paolo, lanciò al mondo un grido angoscioso sul nemico di Dio, annunciando: «Attraverso qualche fessura, il fumo di Satana è entrato nella Chiesa».

Perciò, sebbene nell'arco del tempo questo tema sia già apparso in rete a livello globale, penso che ancora molti non ne abbiano contezza ed è giusto, secondo me, che possano valutarne i contenuti a dir poco sconcertanti.

Quando per la prima volta appare ai nostri occhi la realtà nascosta dietro il progetto dell'Auditorium pontificio, conosciuto anche come «Sala delle Udienze», si rimane davvero scioccati.

La struttura, che ha una capienza di 6.300 posti a sedere, è ubicata in parte nella Città del Vaticano e in parte a Roma sulla sinistra del colonnato del Bernini; fu costruita nel 1971 dall'ingegnere Pier Luigi Nervi dietro precisa richiesta di Paolo VI che fu il continuatore, dopo Giovanni XXIII, del Concilio Vaticano II, avvenuto dal 1962 al 1965.

Tale storico evento iniziò a portare la Chiesa (come abbiamo letto, e come viene esposto QUI, QUI, QUI, e QUI) all'attuale disastroso "modernismo" dominato dalla Massoneria e il cui piano sta completandosi per mano del Falso Profeta (ved. QUIQUI) con l'avvenuta terrificante "Intronizzazione di Satana" descritta QUI e in Svizzera QUI per l'intero pianeta, sempre a giugno 6° mese dell'anno. (Cfr. QUI le due bestie dell'Apocalisse).


Bergoglio offuscato dal "fumo di... Satana"

A prima vista, tutto questo appare molto normale, ma un'analisi più rigorosa quanto strabiliante svela ciò che rende questo edificio così particolare.

I lavori per la sua progettazione durarono tre anni: dal 1963 al 1966, mentre (si noti la coincidenza!) l'Intronizzazione di Lucifero, l'Arcangelo decaduto, avvenne in una doppia contemporanea messa nera, sia in Vaticano che negli Stati Uniti il 29 giugno 1963, a distanza di 8 giorni soltanto dall'investitura di Montini che, precisamente lo stesso giorno di 9 anni dopo, avrebbe dato il tragico annuncio menzionato sopra.

Una data ideale per la promessa storica che doveva essere mantenuta prima o poi. Come sapevano bene i principali agenti di questo Cerimoniale, la tradizione Satanista ha da sempre predetto che il Tempo del Principe oscuro sarebbe stato inaugurato nel momento in cui un Papa avrebbe preso il nome dell'apostolo Paolo.

Da quando il Conclave terminò (dopo la dipartita di Giovanni XXIII), il 21 giugno 1963 con l'elezione di Paolo VI, il tempo per organizzare l'Evento era molto scarso; ma il "Tribunale Supremo" aveva decretato che nessun'altra data sarebbe stata più idonea per l'Intronizzazione del Principe delle Tenebre se non la festa dei SS. Pietro e Paolo.

E per questo, quale luogo sarebbe stato migliore se non la Cappella Paolina (ved. QUI), dal momento che si trova proprio in Vaticano?

Dunque, fu proprio in quell'anno 1963 che Montini, diventato papa, affidò l'incarico per l'Auditorium a Pier Luigi Nervi, che aveva realizzato anche la sede dell'UNESCO a Parigi tra il 1953 e il 1958.

(Tale sede, per chi non lo sapesse, è il braccio culturale dell'auspicato Governo Mondiale, visto il "transumanesimo" del suo primo direttore generale, Julian Huxley, cioè la riduzione dell'uomo a oggetto tecnico, da migliorare con l'eugenetica).

Lo stesso ingegner Nervi progettò pure, e ciò svela in modo chiaro il suo pensiero, la Chiesa di San Gaspare del Bufalo a Roma, nel quartiere Tuscolano, che riporta esattamente la piramide massonica e l'occhio onniveggente.




Perciò, con tutte queste considerazioni, non c'è da meravigliarsi se l'Aula Paolo VI possiede delle caratteristiche sorprendenti che non possono passare inosservate ad un attento osservatore!

È risaputo, infatti, che il vero capo occulto della Massoneria-Sionista che domina il mondo è Lucifero, il Serpente Antico, e lo ritroviamo più evidente che mai addirittura nella Sala per le Udienze pontificie. Guardare per farsene una ragione!


Interno della Sala Nervi, ed ogni commento appare inutile.

Ed ecco l'esterno... altrettanto impressionante!  Sul tetto ci sono persino le narici del serpente!

Ma c'è di più, l'inquietante grande scultura alle spalle del trono papale chiamata "La Resurrezione", e descritta così dal suo autore, Pericle Fazzini"Il Cristo risorge da questo cratere apertosi dalla bomba nucleare: una atroce esplosione, un vortice di violenza e di energia; ulivi divelti, pietre volanti, terra di fuoco, tempesta formata da nuvole e saette e un gran vento che soffia da sinistra verso destra" ‒ si trova proprio in quelle che sembrano essere le fauci di un rettile. (Cfr. anche QUI).

In definitiva, si è realizzato il modo affinché la voce del "successore di Pietro" uscisse simbolicamente, e di fatto, dalla bocca dell'Usurpatore insediatosi in Vaticano in quel lontano 29 giugno 1963.




Prima di concludere, vorrei far notare che, nella scultura, i capelli del Cristo sferzati dal vento appaiono anch'essi come la testa di un serpente... e d'altra parte non lo ha forse chiamato così il Falso Profeta (ved. QUI) che ne è diventato il penultimo messaggero prima che si presenti l'Anticristo in persona?

Relazione libera di: Sebirblu.blogspot.it

Fonte dell'intervista a Padre Amorth.

mercoledì 21 febbraio 2018

IMPERDIBILE RESOCONTO di 20 Giorni nell'Aldilà!


John Martin

"Se ogni essere umano sapesse con certezza dove andrà dopo la morte,
e riuscisse a comprendere che continuerà a vivere, pensare,
sentire e vedere nell'altro mondo, avrebbe un formidabile progresso..."


Sebirblu, 21 febbraio 2018

Il dott. Adoum raggruppò le sue esperienze in un libro (il nuovo download QUI) dopo essere stato colpito da un disturbo circolatorio che durò 20 giorni, durante i quali visse coscientemente nell'aldilà.

Ristabilitosi, a distanza di qualche mese cominciò a scrivere l'accaduto. Terminata la relazione, al quattordicesimo giorno si aggravò di nuovo e lasciò definitivamente il corpo fisico il 4 maggio del 1958.

Così, abbreviando per necessità di spazio, riporto alcuni brani significativi del testo, che sicuramente potranno dare speranza a tutti coloro che in un modo o in un altro si vedono costretti a dover prendere in considerazione un eventuale trapasso, o proprio, o dei loro cari ed amici.


Rob Gonsalves

20 Giorni nel Mondo dei Morti, o 20 Giorni nell'Altro Mondo.

Dal 1° capitolo

Dopo essersi sentito male ed aver ricevuto ospitalità in casa di un'amica, il dottor Adoum iniziò a raccontare...

[...] Ero stanco in un modo diverso da ogni stanchezza fisica. Chiusi gli occhi per meditare e sentii una volontà impellente di liberarmi del corpo fisico, come se fosse un carico troppo pesante.

Non sentivo alcun attaccamento alla vita, come se avessi già vissuto migliaia di anni in cerca di un obbiettivo senza poterlo conseguire e senza speranza di ottenerlo.

E mentre meditavo su tutto questo mi vidi... sentii... Che cosa strana! Ma questo è impossibile! Sarà questo un inizio di pazzia? Sarà questa la morte? Naturalmente il lettore vuol sapere cosa accadde.

Va bene, ecco qua.

Mi vidi, sentii, che stavo fermo ai piedi del letto contemplando il mio corpo disteso di schiena e mezzo inclinato. Sono doppio? Ho le allucinazioni?

Cominciai così ad osservare e a studiare quella situazione tanto rara e stravagante. Nella stanza non c'era luce... ed io vedevo. Sì, vedevo, ma in maniera strana e nuova. Scorgevo gli oggetti della camera circondati da un'aureola luminosa di differenti colori.

Il mio corpo sdraiato sul letto fu ciò che più mi preoccupò. Come posso essere steso e nel contempo trovarmi ai suoi piedi? Non solo il mio fisico emanava luminescenze, ma anche il marmo del tavolo sebbene i chiarori fossero meno densi e compatti.

L'intera casa pareva piena di vita. Tutto aveva un'aura emanata dal suo centro. Dalla finestra aperta guardai per un momento gli alberi che stavano di fronte all'abitazione e vidi che irradiavano un bagliore grigio chiaro. Ogni cosa emanava luci multicolori...




In quel momento sentii un forte desiderio di rientrare nel corpo. Fu un'attrazione irresistibile e, senza sapere come, ci rientrai, ma sentii un forte dolore alla testa. Mi accorsi allora, che la borsa del ghiaccio posizionata sopra la mia fronte era scivolata e caduta... ecco perché sentivo dolori.

"Che succede?" ‒ mi chiesi. "Devo star molto male se ho tali illusioni. Già ho vissuto a sufficienza, è arrivata l'ora di lasciare questo povero corpo che tanto sopportò in questa vita. È tempo di restituirlo alla terra da cui venne. Sì... sì..."

Ancora ero fuori dal corpo!... "Con tutta certezza dev'essere il preambolo al trapasso, o l'effetto d'aver studiato libri sullo spiritualismo" ‒ pensai fra me e me.

Contemplai estasiato l'ambiente, il mio corpo e i mobili; sentii che io non ero quello adagiato sul letto. Solo il mio involucro era là mezzo steso; diafano e con infiniti orifizi. Tutti gli organi interni funzionavano piano.

Intorno a questa massa trasparente ce n'era un'altra molto più sottile, era come l'alone luminoso che circonda una lampione nelle notti di nebbia.

"Che sia questa la morte?... Non credo, perché mi sento vivo, ma sto fuori dal corpo..." Allora mi sovvenne cosa avevo letto da anni nei libri esoterici dove c'era scritto che l'uomo ha vari veicoli o corpi, oltre quello fisico. (Cfr. QUI QUI; ndr). [...]

È molto difficile spiegare la sensazione dello stato in cui ero, nel quale il dolore e il piacere si mischiavano e non li si poteva separare. Mi sentivo in una dolce pace, una specie di calma eterna... con una musica che non si può paragonare a nessun'altra. [...]

Tutto, intorno a me, si esprimeva con un linguaggio variopinto, tutto emanava suoni e colori diversi. Il Sole sembrava un immenso organo i cui tasti venivano azionati da esseri invisibili...

Ma io vedevo e udivo?! Non so che rispondere, i termini vedere e udire vengono usati qui per comprenderci, ma non era questo ciò che sperimentavo. Perciò cos'era?

Non so, ma quello che posso assicurare è che ero più agile e più sensibile, la mia volontà si manifestava senza intoppi e il mio potere di valutazione era intatto.

Infine, arrivai a convincermi di essere in uno stato anomalo. Pensai che se quella non era morte doveva esserne il preludio.




Lasciai il mio corpo supino e mi diressi alla stanza della mia amica. Come arrivai là?! Camminando?! Non so, ma comunque mi trovai là. Dopo mi chiesi: "Non ti vergogni ad entrare nella camera di una donna senza bussare?!..."

"Caramba! i malati diventano senza scrupoli?! Ma che vedo?! In effetti, sotto l'aspetto mentale non sono messo molto bene!"

Osservai la mia ospite seduta a fianco del suo corpo; faceva calcoli e la vidi addirittura pensare. Era contornata da una aureola luminosa con alcune nuvole di vari colori. L'aura intorno al suo capo era grande, ma il suo colore non era nitido.

Cercai di percepire ciò che pensava, e scoprii che ella stava facendo dei conti perché voleva molte cose nello stesso tempo. Desiderava comprare appartamenti, avere una bella casa con giardino adorno di fiori di tutte le specie, e viaggiare nel mondo.

In seguito cambiò i pensieri e si ricordò di me. In quel momento rientrò nel corpo e si svegliò, si alzò e si recò scalza fino alla mia camera, tenendosi distante dal mio veicolo fisico ed osservandolo.

Vidi  che  dalla sua testa  in special modo, e dal suo organismo  in  generale,  uscivano diverse luci colorate, però un po' confuse. In quel momento io non conoscevo, né comprendevo il loro linguaggio, ma ora sì, posso decifrarlo.

Il suo capo effondeva una raggiante luce giallo-verde che denota simpatia, per poi diventare rosa chiaro esprimente affetto tenero (come quello materno; ndr). Vedendo il mio corpo addormentato, tornò con cautela sui suoi passi e si rimise a letto.

"Ora devo imparare che sono uno, ma che ho dei veicoli in cui abito: un corpo denso che sta dormendo davanti a me ed un altro più etereo che mi riveste." (Cfr. QUI; ndr).

Questo secondo corpo (l'astrale; ndr) non è molto differente da quello fisico; è contornato da un'aura  di  colori brillanti  ed  è composto di materia molto sottile, fine e vaporosa.

È il veicolo dei sentimenti, delle passioni e dei desideri; è il ponte che unisce il cervello all'intelletto che, a sua volta, dispone di un altro corpo ancor più diafano al quale possiamo dare il nome di corpo della mente, o corpo mentale.




Secondo le mie osservazioni un essere poco evoluto vive durante il sonno un'esistenza molto vaga e quando il suo corpo fisico si desta, egli ricorda poco o niente della sua vita durante il sonno.

Per contro l'uomo evoluto, mentre il suo fisico è immerso nel sonno, si trasforma in un servitore del mondo, in un agente conscio dell'Opera Universale grazie al potere della mente e dei suoi desideri altruisti. (Cfr. QUI; ndr).

Il mio corpo fisico continuava a dormire e io andavo avanti e indietro. Mi avvicinai alla finestra che dava sul parco e la mia sorpresa fu indescrivibile. Era molto affollato; alcuni individui erano fermi in piedi, altri si muovevano lentamente ed altri ancora camminavano.

La cosa più sorprendente era che coloro che camminavano penetravano nei corpi di quelli fermi e proseguivano; nessuno dei due gruppi si rendeva conto dell'esistenza dell'altro. Questo fenomeno attirò la mia attenzione.

Volli andare là, o meglio, ebbi il desiderio di studiare il mistero di tale penetrabilità e... immediatamente mi vidi nel parco, ma in una maniera che mi lasciò perplesso: stavo lì, ma senza consistenza. Come?! In che modo?! [...] 

(Si era portato là sotto la spinta del pensiero e dunque solo con il corpo mentale superiore. È utile documentarsi anche QUI e QUI; ndr).

Gli esseri che vidi nel parco quella notte erano abbigliati con fogge diverse. Alcuni avevano abiti antichi di epoche passate, altri non li avevano e i loro corpi erano gassosi come la nebbia densa illuminata dai raggi del sole al tramonto.

(Ciò dipende dai pensieri che svelano l'evoluzione spirituale raggiunta da ognuno; ved. QUI e QUI; ndr).

Un altro fenomeno sorprendente attirò la mia attenzione: osservavo tutti intorno a me, ma essi non mi vedevano. "Perché?" ‒ mi chiesi. (Perché lui, con il suo corpo mentale superiore si trovava in una dimensione vibratoria più elevata e non visibile agli astanti; ndr).

Vedevo alcuni che camminavano e mi attraversavano senza captare la mia presenza, come se fossi una specie di brezza evanescente.

Diverse entità ne compenetravano altre di materia più diafana e fluttuavano in un mare di atomi luminosi che li avvolgevano, riempiendo tutti gli interstizi della materia fisica. Sarà questo ciò che la scienza chiama etere, che permea tutta la sostanza conosciuta, dall'energia più densa o solida al gas più rarefatto?

(Sì, ma non c'è soltanto l'etere, esiste una gamma infinita di energie costituenti i vari livelli spirituali, ved. QUI, e gli involucri eterei delle anime che vi soggiornano; ndr).

Non esistono due atomi che si tocchino, lo spazio fra loro è molto maggiore degli atomi stessi. Ciò spiega perché un essere che vibri sul piano astrale possa occupare il medesimo posto di un individuo vivente nel mondo fisico senza averne coscienza. [...]




A contemplare quella moltitudine percepii che ogni essere è circondato da un ovoide di vari colori, ma in generale la sua parte inferiore è più ampia di quella superiore assumendo così la forma di un uovo con la parte più stretta in alto; solo un esiguo numero di entità presentava il lato più piccolo in basso.

La maggioranza emetteva gradazioni assai torbide e sporche, mentre i pochi emanavano colori armonici nitidi e brillanti. Pertanto compresi che i molti erano di scarsa evoluzione psichica e mentale, mentre i secondi erano più avanzati.

L'una si manifestava con vibrazioni lente e grossolane; invece il gruppo minore appariva circondato da un'energia fine, più rapida e trasparente.

Alcuni, tra i pochi, avevano la testa soffusa di giallo, altri di un delicato rosa-lilla ed altri ancora di varie sfumature d'azzurro, e senza che nessuno me lo spiegasse sentii che i primi erano saggi, i secondi affettuosi e i terzi devoti.

(Infatti le diverse tonalità dei gialli vivi, dei rosa e degli azzurri, rispettivamente denotano forza intellettiva, amore disinteressato e un grado più o meno intenso di religiosità; ndr).

I colori limpidi, netti e radiosi si trovano sempre nella parte superiore del corpo e vi permangono a lungo, mentre gli opachi, spenti e confusi stanno nella zona inferiore, sparendo quasi subito come divorati dall'atmosfera. Inoltre, ogni qualità o tendenza viene caratterizzata da un tono peculiare di energia, colore e luce.

Dopo aver contemplato tutto ciò con molta attenzione, sentii che l'IO SONO, la Scintilla divina che alberga in noi (importante leggere QUI; ndr), risiede nella parte superiore della nostra mente e ad essa possono arrivare, solo per affinità, i pensieri disinteressati ed altruistici, mentre quelli più grossolani vanno ad influenzare gli atomi dell'io inferiore.

Vedevo anche esseri il cui corpo vibrava male, in modo disordinato, malaticcio e brutto. Queste emissioni sono nocive e contagiose; vengono prodotte da individui soggetti ad inquietudini e preoccupazioni che causano spesso malattie nervose.  Apparivano così,  a motivo  della  paura  che  annienta  la  vitalità.

Ce n'erano pure degli altri, che avevano l'aura bianca senza colorazioni, e che mi dava una specie di timore e ripugnanza. Mi impaurivo vedendoli, come se fossi tra esseri informi e maligni desiderosi di fagocitarmi.

Scorsi un bimbo dall'ovoide ben formato con vari toni brillanti, libero da macchie, e sebbene mi sentissi attratto da quei fenomeni, percepii l'urgente necessità di tornare nel corpo, e vi entrai immediatamente, ma mi svegliai angustiato.

L'amica che mi ospitava era vicina a me, per la seconda volta in quella notte, e mi sistemava la coperta.

"Come stai?" ‒ mi chiese. "Sto bene... sto bene".

La luce del giorno, che mi arrivava dalle persiane, cominciava ad apparire.




Qui terminano alcune parti del primo capitolo del libro, che per ovvi motivi non posso riportare per intero ma, avendone all'inizio fornito il link per scaricarlo, se ne potrà gustare l'avvincente testimonianza, mettendo chiunque cerchi nella possibilità di aggiungere altre tessere al proprio bagaglio di conoscenza sostanziale.

Nel prosieguo del testo (QUI, brani dal 2° e 3° capitolo), si va dalla descrizione delle forme pensiero ai preziosi insegnamenti trasmessi al dottor Adoum da più di una guida, per sollecitarlo nell'Opera d'Amore verso tanti sofferenti astrali in modo da accelerare il più possibile il suo percorso evolutivo.

Conclusione

Purtroppo, bisogna constatare che ancora una gran parte dell'umanità, specialmente occidentale, vive come se l'esistenza sulla Terra non dovesse finire mai, o meglio, non se ne cura e non ci pensa fintantoché tutto scorre liscio... ma... l'imprevisto è sempre in agguato... e allora?

Pianto e disperazione ne sono la conseguenza, che si potrebbero ovviare se ci si ponesse  qualche  domanda in più  e  si  approfondisse  maggiormente la Realtà  della vita dopo la morte (come le esperienze NDE ‒ reperibili sulle 'Etichette' ‒ ma anche QUI) trovando il modo migliore di comportarsi per non avere spiacevoli sorprese poi.

Sul tema, sarà utile documentarsi anche QUIQUI e QUI; ndr.

Relazione adattamento e cura di Sebirblu.blogspot.it

giovedì 15 febbraio 2018

Svenduta da Bergoglio la Chiesa Cattolica in Cina?




Sebirblu, 15 febbraio 2018

Quello che sta accadendo alla Chiesa di Roma condotta dal Falso Profeta, Bergoglio, somiglia sempre più all'agonia di un moribondo che vede approssimarsi la sua fine impietosa, e tutto sotto gli occhi ostinatamente chiusi della maggioranza dei fedeli addormentata ed incredula.

Già altre volte ho toccato questo argomento e per averne un quadro più completo segnalo alcuni post:


Mi auguro che tutti questi link insieme ad altri articoli rintracciabili sotto le voci "Bergoglio" e "Profezie" possano contribuire a risvegliare il più possibile i dormienti, inconsapevoli del periodo finale che stiamo vivendo.

Questa che sto per esporre è l'ultima gravissima decisione della Chiesa modernista che, in nome di un'ingannevole unificazione ecumenica, accogliente e tollerante, ma sempre meno spirituale (cfr. QUI e QUI), sta portando l'Istituzione voluta da Cristo alla completa rovina...

Riguarda un accordo senza precedenti tra Cina e Vaticano che lascia al grande paese comunista la piena libertà d'azione su milioni di fedeli cristiani e sulla nomina dei vescovi, senza più interferenze da parte della Santa Sede. (Eccone gli effetti: QUI e QUI).

Persino Benjamin Fulford ne parla ampiamente (QUI), avvertendo che il negoziato sarebbe l'inizio del nuovo governo mondiale.

Ma nonostante questo, sappiamo che "le Tenebre non prevarranno" e che la Chiesa, proprio come la Fenice, risorgerà dalle sue ceneri e diverrà ancora ardente, limpida e perenne, soprattutto nel cuore degli uomini. (Cfr. QUI e QUI).




Il Vaticano sta per abbandonare i cattolici romani in Cina?

Dovrebbe essere motivo di preoccupazione per tutti, e non soltanto per i fedeli della Chiesa Romana, che Bergoglio stia considerando un accordo con Pechino, concedente al Partito Comunista Cinese (PCC) un controllo effettivo su tutti i cattolici della Cina e di Hong Kong.

Ogni organizzazione privata e governativa che dia importanza alla libertà religiosa ‒ in particolare vescovi e cardinali ‒ dovrebbe indurlo ad invertire la rotta, unendosi, per difendere il diritto al libero culto.

Questo è solo l'ultimo fra i tentativi del regime di rimuovere il cristianesimo come forza indipendente dal governo cinese, ma il primo in cui il Vaticano ha cooperato, dopo decenni di resistenza, alla religione controllata dallo Stato.

Attualmente esistono due comunità in Cina con il termine "Catholic" nel loro nome. Una si riferisce alla Catholic Patriotic Association (CPA), guidata da vescovi nominati dal governo cinese senza alcuna approvazione dalla Santa Sede che, di fatto, si sono tutti auto-consacrati e per questo scomunicati da Roma.

La CPA segue la linea del governo che, tra le altre cose, proibisce ogni tentativo di evangelizzazione, ossia quello di diffondere la parola di Dio, missione fondamentale della Chiesa.

Al posto di ciò, l'Associazione consente allo Stato di schedare i luoghi di culto e le liste degli affiliati, nonché di gestirne il contenuto teologico dando alla polizia segreta il mezzo per sorvegliare quelli che considerano Dio un'autorità morale superiore al Partito.

La vera Chiesa cattolica in Cina (cioè la seconda comunità; ndt), collegata con la Santa Sede e in linea con la successione apostolica ‒ fattori cruciali per i credenti ‒ è sotterranea, e guidata da vescovi che sono stati consacrati e inviati dallo stesso Vaticano. Ci si incontra in segreto, e sotto la minaccia costante di repressione e carcere per i suoi sacerdoti.

La violenta persecuzione, perpetrata a danno di tutti i cristiani dal regime comunista, ha indotto quest'ultima alla clandestinità 70 anni or sono, e si stima che 10 milioni di membri abbiano preferito rimanere fedeli al pontefice piuttosto che accettare la contraffazione statale.

(Importante leggere QUI  la testimonianza di un avvocato torturato; ndt).




All'epoca di Mao Zedong le chiese venivano rase al suolo, e i preti insieme ai componenti  degli  ordini  religiosi erano regolarmente torturati e giustiziati.  Oggi, tali pratiche sono state largamente sostituite da discriminazioni amministrative e sanzioni per coloro che praticano la propria fede al di fuori delle strutture e delle modalità approvate dal governo.

Tuttavia, la persecuzione dei capi religiosi che si rifiutano di riconoscere l'autorità dei vescovi  irregolari continua... 

Durante la sua ordinazione come vicario ausiliare di Shanghai nel luglio 2012, ad esempio, monsignor Ma Daqin ha permesso ai tre vescovi consacranti ‒ in comunione con la Santa Sede ‒ di imporgli le mani, ma ha rifiutato di essere toccato da uno illegittimo, sostenuto dallo Stato.

Ha poi annunciato le sue dimissioni dalla CPA (ovvero l'Associazione Patriottica Cattolica),  accompagnato  dagli  applausi  calorosi  della  grande  congregazione.

Poco tempo dopo, però, il neo-vescovo veniva arrestato. Secondo quanto riferito, era stato rinchiuso in un seminario cattolico ufficiale e "rieducato".

L'anno scorso, la CPA ha pubblicato le foto-spettacolo di una Messa (QUI) che il prelato Ma Daqin è stato costretto a concelebrare con un "vescovo" illecito.

Secondo l'agenzia Reuters (QUI), il Vaticano sta accettando di nominare vicari scomunicati e scelti dal governo cinese per sostituirli con due altri eletti e consacrati da Roma. 

Andando oltre, la Santa Sede avrebbe perdonato e legittimato tutti i "vescovi" attuali nominati dal regime.

In cambio, il governo cinese avrebbe dato ai presuli rimossi posizioni ufficiali di basso profilo nella CPA controllata dallo Stato e in avvenire fornirà al Vaticano alcune indicazioni, non precisate, nelle trattative sulle nomine dei nuovi responsabili.

È difficile capire in cosa la Chiesa di Roma possa trarre profitto da questo accordo. Concede all'Associazione Patriottica sostenuta dal regime il riconoscimento stesso che l'eroico vescovo Ma Daqin si è rifiutato di dare.

Ciò a cui essa rinuncia è immenso! I "frutti" maturati in Cina sono, dopo tutto, il suo vero patrimonio.


Il vescovo Ma Daquin che si è visto revocare la nomina dal Partito, tornando semplice prete,
dopo 4 anni di reclusione.

L'autorità spirituale di un legittimo vicario cattolico sul suo gregge è assoluta ed è soggetta ad un'eventuale rimozione solo dal Vaticano.

I  vescovi  scelti per la loro lealtà  al Partito comunista cinese, al di fuori del consenso di Roma, potrebbero negare i Sacramenti a chiunque venga visto come dissidente politico;  un potere straordinario sui fedeli legati al pontefice.

Avrebbero la possibilità di creare un loro proprio "catechismo" e stabilire un ordine per la Messa che trasmetta i valori patriottici piuttosto che la fede tramandataci dalla Chiesa stessa.

Avvenne suppergiù questo in Nicaragua, dove i consacrati dissidenti tentarono di fondare una chiesa popolare per sostenere i sandinisti supportati dalla Russia, fino a quando non intervenne Giovanni Paolo II.

Ricordiamo anche San Tommaso Moro (Saint Thomas More) per aver posto la sua fedeltà all'insegnamento della Chiesa Cattolica e al papa prima della sua stessa vita e della lealtà al Re.

Ma nonostante ciò, il Vaticano accettò il compromesso secondo il quale Enrico VIII avrebbe potuto nominare un suo proprio vicario per ottenere il sospirato divorzio, e questo divenne la base per una Chiesa separata, conosciuta come Anglicana.

Ma almeno Enrico VIII con i suoi vescovi e arcivescovi credevano in Dio! I comunisti cinesi credono il contrario, ed è un fatto che, come l'autorità pontificia svolse allora un ruolo storico di accomodamento, così ora avviene con una chiesa cinese fantoccio.

Il cardinale Joseph Zen, ex vescovo di Hong Kong, ha bruscamente criticato il discutibile accordo: "Così, debbo pensare che il Vaticano stia svendendo la Chiesa cattolica in Cina? Sì, di sicuro, se va nella direzione che emerge da tutto ciò che sta facendo negli ultimi anni e nei mesi recenti".

"Forse il pontefice è un po' ingenuo, non ha il background (complesso di fatti e circostanze; ndt) per conoscere i comunisti cinesi" ‒ ha continuato Zen. "Il papa era abituato  ai  comunisti  perseguitati  in America  del  Sud,  ma non ai persecutori di stato in Cina che hanno ucciso centinaia di migliaia di persone". (Cfr. QUI e QUI; ma soprattutto QUI; ndt).


Il card. Joseph Zen

Porre tutti i cattolici sotto il controllo della CPA sembra un tradimento per quei martiri che hanno subìto le atrocità di Mao, così come i sacerdoti e i vescovi che sono stati incarcerati e torturati per aver voluto mantenere la fedeltà al successore di Pietro piuttosto che al PCC.

(Confrontare QUI quello che viene detto sul tradimento di Bergoglio, azionando il traduttore automatico; ndt).

Il Vaticano ha bisogno d'essere informato, da quanti apprezzano la libertà religiosa, che permettere ai comunisti cinesi di scegliere coloro che dirigeranno la Chiesa Cattolica Romana in Cina non è che una violazione dei più basilari diritti umani e della storia spirituale della Chiesa stessa.

By W. David Montgomery

Traduzione, adattamento e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte: foxnews.com