I Simboli della Teofanìa o
Manifestazione Divina
"Ora, mentre essi si trovavano in
quel luogo, venne per Lei il momento del parto e diede alla luce il
suo figliolo primogenito, Lo avvolse in fasce e Lo pose in una
mangiatoia, perché non vi era posto per loro nell'albergo."
Vangelo di Luca, 2, 6-7 (vedere QUI anche la versione apocrifa, ndr).
Quando Maria e Giuseppe cercarono
rifugio nella locanda, comoda e calda, non vi era posto per loro.
La situazione si ripete ancora oggi, in
quanto nessuno, o ben pochi di coloro che pensano solo a mangiare,
bere e a divertirsi, sono disposti ad ospitare Gesù nei loro cuori.
Chi non gli 'apre la porta' non accetta
neppure di vivere secondo gli alti ideali.
Ma ecco una stalla. Quella stalla, con
la mangiatoia, è un simbolo; è l'immagine della povertà, delle
difficoltà nelle condizioni esteriori.
Sì, per l'uomo nel quale dimora lo
Spirito sarà sempre così: gli uomini comuni difficilmente lo
apprezzeranno e lo accetteranno.
Ma grazie alla Luce che il Bambino
proietta al di sopra della mangiatoia, altri lo vedranno da lontano e
verranno a rendergli omaggio...
L'Intelletto, cioè Giuseppe, anziché
essere geloso e ripudiare Maria come farebbe un uomo rozzo che grida:
"Il figlio che hai messo al mondo non è mio. Vattene!",
deve inchinarsi e dire: "È Dio che ha sfiorato il cuore e
l'anima di Maria. Io non potevo farlo."
L'Intelletto non deve dunque ribellarsi
e adirarsi, ma comprendere correttamente dicendo: "Qui vi è
qualcosa che mi supera", e proteggere Maria.
Ripudiare Maria sarebbe come respingere
la metà del suo stesso Essere e diventare come coloro che -
puramente intellettuali e razionalisti - hanno eliminato il lato
affettivo, ricettivo, tutte le qualità come la dolcezza, l'umiltà e
la bontà.
I tre Re Magi portarono oro, incenso e
mirra, ed ognuno di questi doni era simbolico.
L'Oro significa che Gesù era Re; il
giallo è il colore della saggezza, il cui splendore brilla sopra il
capo degli Iniziati come una corona di Luce.
L'Incenso sta a significare che era un
Sacerdote; rappresenta il campo religioso, del cuore e dell'amore.
La Mirra è il simbolo della
immortalità; ci si serviva della mirra per imbalsamare i corpi e
preservarli dalla decomposizione.
I Re Magi hanno dunque portato dei doni
i quali hanno un legame con i tre mondi: del pensiero, del sentimento
e del corpo fisico.
Occupiamoci ora della stalla. In quella
stalla non vi erano né pastori, né greggi, ma solo un bue e un
asinello. Perché? Da secoli si ripete questa storia senza
comprenderla, perché il simbolismo universale è andato perso per
l'Umanità.
La stalla rappresenta il corpo fisico.
E il bue? Sapete che nell'antichità il bue, il toro, è sempre stato
considerato come il 'principio generativo'. In Egitto, ad esempio, il
bue Apis era il simbolo della fertilità e della fecondità.
Il bue è sotto l'influsso di Venere, e
rappresenta la forza sessuale. L'asino è sotto l'influsso di Saturno
e rappresenta la personalità, vale a dire la natura inferiore
dell'uomo, quella che noi chiamiamo il Vecchio Adamo, testardo,
ostinato, ma buon servitore.
Infatti, quei due animali erano lì per
servire Gesù. Ma servirlo in che modo? Ora vi rivelerò un grande
mistero. Quando l'uomo comincia a compiere su di sé un lavoro per la
sua evoluzione, entra in conflitto con la sua personalità e con la
sua sensualità.
L'Iniziato è appunto colui che è
riuscito a dominare queste due energie, e a metterle al suo servizio.
Egli non le reprime. Infatti non è stato detto che quei due animali
siano stati cacciati o soppressi; erano là presenti. Ma cosa
facevano? Soffiando sul Bambino Gesù, lo scaldavano con il loro
fiato.
(È significativo il "soffio"
come lo Spirito Divino che "soffia dove vuole"; ndr).
Quindi, quando l'Iniziato è riuscito a
trasformare in lui "l'Asino ed il Bue" e a metterli al
proprio servizio, essi riscaldano e alimentano lo Spirito del Cristo
con il loro soffio vitale. Queste energie non sono più presenti per
tormentarlo e per farlo soffrire, ma diventano energie vivificanti.
La Luce. La Stella che brillava sopra
la stalla significa che da ogni Iniziato che possiede in sé il
Cristo vivente, esce sempre una luce, una luce che rasserena, una
luce che nutre, conforta, guarisce, purifica e vivifica.
Un giorno quella Luce verrà notata da
lontano, da coloro che percepiscono che qualcosa si manifesta tramite
quell'Essere. Ciò che si appalesa è appunto il Cristo, e i potenti
in tutti i campi verranno a Lui.
Anche i grandi Capi religiosi che
pensavano di essere giunti al vertice, sentiranno che manca loro
qualcosa, che non sono ancora pervenuti a quel grado di spiritualità
che credevano, per cui vanno ad apprendere, ad inchinarsi e a portare
doni.
La tradizione cristiana ci dice che
Gesù è nato alla mezzanotte del 25 dicembre. Intorno a quella data,
ha luogo nella natura la nascita del Principio Cristico, di quella
Luce e di quel Calore che trasformano tutto.
In quei giorni anche in Cielo si
celebra il Natale: gli Angeli cantano e tutti i Santi, i Grandi Saggi
e gli Iniziati sono riuniti per pregare, per rendere gloria
all'Eterno e festeggiare l'avvento del Cristo che nasce
veramente nell'Universo.
Post scriptum di Sebirblu
I Potenti, simbolicamente rappresentati
dai Magi, RINUNCIANO spontaneamente:
all'Oro, cioè alle ricchezze
materiali,
all'Incenso, vale a dire al potere e
all'ambizione di essere riveriti ed infine
alla Mirra che ha anche il significato
di sapienza che inorgoglisce, oltre misura, il genere umano.
(La radicale della parola sapienza "sa"
è la medesima di "sale" che rappresenta la
incorruttibilità, unico elemento in natura che non si altera mai ed
è per questo che la mirra veniva usata per le imbalsamazioni.
Ad avvalorare il binomio sale-sapienza
vi è la frase emblematica espressa dal Cristo nel Vangelo di Marco
9, 50-51: "Il sale è buono. Ma se diventa insipido con che cosa
gli ridarete il sapore? Abbiate del sale in voi stessi e vivete in
pace gli uni con gli altri.")
I tre Re in questa maniera,
precorrendo i tempi, diventano l'emblema magnifico della
Consapevolezza acquisita dai Grandi della Terra che, rinunciando
appunto ad ogni alterigia e ostentazione umana, depongono ai piedi
del Principio Cristico tutto ciò che non ha più alcun valore reale
(per approfondire, QUI).
Infatti la simbologia esoterica ed
ultrafànica più profonda identifica i loro doni così:
l'ORO = POTENZA = PADRE
l'INCENSO = AMORE = FIGLIO
la MIRRA = SAPIENZA = SPIRITO SANTO.
Dunque, la trinità umana (vedere QUI)
si inchina e rende onore alla Trinità Divina, cioe al Cristo che è
presente in ogni Spirito.
Vorrei concludere, Cari Lettori, ringraziandovi sentitamente della vostra attenzione ed augurandovi uno splendido Natale nella Luce Cristica che già ci sta abbracciando tutti.
Che ognuno di Voi possa lasciare le cose tristi definitivamente alle spalle e guardare avanti verso il meraviglioso futuro che ci aspetta con l'anno 2013 ed oltre... tra le stelle!
Il video qui di seguito, dal quale sono state tratte le parole dell'articolo sopra riportate, merita particolarmente di essere ascoltato per la musica dolcissima che lo accompagna.
Buon ascolto dunque!
Fonte: anticorpi.info
Provenienza: canale YT pietrojeetkunedo
Ripubblicato ed ampliato da
Sebirblu.blogspot.it
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