Si potrebbero chiamare
interviste quelle che Gino Trespioli ha documentato nel suo prezioso,
unico, e straordinario libro "LA VITA" con l'ausilio di
numerosi e conosciutissimi medium ultrafànici.
(Di questo volume si può addirittura
effettuarne il download QUI, perché il testo è introvabile altrove;
inoltre per saperne di più sull'Avv. Gino Trespioli, QUI).
Questa Opera Eccezionale, e ribadisco
"senza precedenti", DEVE essere conosciuta ora più che mai
nell'imminenza dell'Ascensione, dal maggior numero di persone
affinché si rendano conto di come si vive nel cosiddetto "Aldilà"
in base all'evoluzione individuale e alle esperienze avute "al
di qua".
Se con reiterata petulanza e ottusità
continuiamo banalmente a dire "Non è mai tornato nessuno
dall'Oltretomba a mostrarsi", non acquisiremo per niente la
Conoscenza Vera di come la vita si svolga e proceda senza
interruzione anche quando lasciamo il nostro corpo fisico.
Questo gioiello letterario, nonostante
il passar del tempo e il linguaggio ormai superato dal modernismo
imperante, è tutt'altro che obsoleto. È lì, come un diamante
incastonato ancora nelle profondità della cultura più alta,
sconosciuto alla maggioranza addormentata, in attesa di essere
scoperto ed apprezzato.
Necessita avere la "stoffa"
per l'avventura, all'Indiana Jones, per tuffarsi nella lettura di
questo libro, pronto a rivelare le sue meraviglie dai piani più
infimi, dove si soffre per la propria cecità spirituale, passando
per quelli intermedi dove si dischiudono visioni di inimmaginabili
mondi fino agli stati sublimi delle Essenze incorporee.
Vi si possono inoltre trovare tutte le
risposte, raccontate dai protagonisti, di come si sono svolti i fatti
della storia, dall'antichità ad oggi, da Atlantide alla Roma antica
per arrivare ai giorni nostri in una miriade di rivelazioni che
nessun testo potrà mai riportare.
Il Viaggio della Vita di Thomas Cole 1842 |
Pitagora, Socrate, Galileo Galilei, Flammarion, Giordano Bruno, Budda, Paolo di Tarso, Francesco d'Assisi, sono solo alcuni dei moltissimi "intervistati" da Gino Trespioli, sotto l'alta guida del Maestro, vedere QUI, che insieme a numerosissimi altri Spiriti anonimi hanno raccontato la verità degli accadimenti.
Sono giunti ormai i tempi in cui è
indispensabile risalire dall'abisso dell'oblio ad una panoramica più
ampia dell'attuale presunzione dell'Umanità di pensare che tutto
ruoti intorno alla terza dimensione!
L'apporto per l'innalzamento evolutivo
della coscienza planetaria spetta ad ognuno di noi; il nostro
contributo singolo è essenziale per far sì che le cose cambino
davvero.
Ognuno con i propri singoli talenti e le capacità individuali può migliorare sé stesso distogliendo
l'attenzione da tutto ciò che è effimero e accattivante per
dedicarsi maggiormente alla crescita interiore, al potenziamento
della capacità di Amare tutto e tutti e nutrire, perché no, anche
la mente.
È per questo motivo che, a ridosso del 4
ottobre, ricorrenza del nostro Patrono d'Italia - Francesco d'Assisi,
pubblico qualche parte che Lui stesso ha trasmesso a Gino Trespioli
per mezzo della medium Bice Valbonesi QUI, come suo mirabile dono per
rinvigorire gli animi e infondere nuova speranza per il futuro.
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Assisi - Basilica del Santo |
Ho preferito intenzionalmente lasciare integro il linguaggio arcaico utilizzato da San Francesco in questo piccolo frammento tratto dal libro "La Vita", perché a mio avviso, ne avrei deturpato la suggestiva bellezza attualizzandolo.
G. Trespioli: "Il Poverello di
Dio: la sua esistenza fu tutta un'epopea d'Amore. E quando gli
rivolsi tutta la potenza del mio pensiero, chi se non lui rispose?"
S. Francesco: "Laudare Te, o Sommo
Dio, per la Tua Opera."
G. Trespioli: "Non osavo
interrogare. Ma dovetti, sospinto dal Maestro.
E dissi: così splendente, o Santo, fu
la tua virtù che non pochi hanno pensato e scritto che tu fosti Gesù
incarnato."
S. Francesco: "Non nominare il
nome di Dio invano; et questo è lo suo comandamento. Per la Sua
Santa Gratia io fui homo piccolo."
G. Trespioli: "C'è nella tua
dottrina il completamento dell'insegnamento Cristico."
S. Francesco: "Compii la sancta
comunione delle anime per giugnere (raggiungere) la Sua Gratia.
Adorai nella natura l'opra (opera) divina e non già le creature per
sé; esse rappresentano il Creatore stesso.
La mia qualità veniva da Dio e lo mio
Amore era alto sentimento divino. L'Iddio dona le Sue creature e
dice: homo, serviti de li animali che ti ho dato per la vita."
G. Trespioli: "Apostolo di Carità,
cosa intendi per questa virtù?"
S. Francesco: "Intendo quel
sentimento infra gli uomini necessario per giugnere a la
Fraternitade. Madonna caritade fa dolciore a l'anima e fa sentire la
divina Gratia. Dare il pane a li fratelli bisognosi è Legge che
conduce a Gloria eterna."
G. Trespioli: "C'era tanta
semplicità nell'esposizione e nella forma tanta dolcezza che
aleggiava un'aura di grande bontà; ed in me non v'era dubbio alcuno;
dopo tante prove mi sarebbe sembrato empio non credere.
E mi venne un gran desiderio:
confessarmi al sublime messaggero dell'Amore, a Colui che sapeva
fugare le correnti del male dell'Umanità ignara della Verità
autentica:
Santo, io confesso. Ho spesso
ripugnanza più che pietà per coloro che invocano l'elemosina; non
so distinguere l'ipocrita, l'ozioso, il vizioso, il parassita che
accattonano da colui che ha invece veramente bisogno.
È insensibilità, è durezza di cuore
questa mia indifferenza? È negazione di gentilezza d'animo? Oppure è
intuizione che sotto le deformità fisiche, si celino anime venute
dalla colpa e dal delitto e per ciò ripugnanti?"
Elemosina di Pietro Saltini 1839 - 1908 |
S. Francesco: "Cotestoro che son de' difettosi vanno raccolti et insegnamento si deve dare a questi fratelli caduti, e non già devesi maggiormente farli cadere. Dai la moneta senza pensiero, ché da Dio viene segnata."
G. Trespioli: "Ma vedi, io penso
che la carità, intesa così volgarmente di aiuto materiale, sia un
errore sociale."
S. Francesco: "L'errore non è
nell'uomo che dà, ma nella forma sociale che vige fra voi."
G. Trespioli: "Confesso ancora:
non sempre so scusare gli altri difetti, mentre mi sforzo di
giustificare i miei errori."
S. Francesco: "Tale debolezza sia
da te cangiata (cambiata) in forza, a ché tu scusi in altri la loro
debolezza."
G. Trespioli: "Certo, per te che
sai sublimare l'Amore. Ma come amare, ad esempio, chi per essere
presuntuoso, spavaldo e malvagio mi eccita un senso di profonda
antipatia?"
S. Francesco: "Amando nella
creatura il Creatore, perocché (perché) tutti gli homini sono
fratelli in Dio."
G. Trespioli: "Confesso pure che
non sia un errore ciò che penso: amo la vita. Senza essere bramoso
di ricchezze, ritengo doveroso e lodevole desiderare ed acquisire,
tramite il lavoro, una condizione economica e sociale che
contribuisca all'attività feconda e alla quiete dello Spirito."
S. Francesco: "Amare la vita per
la vita è difetto; amare la vita per la sua bellezza è bene et
allegrezza dell'anima. Amare la vita per i beni materiali è
precipizio. Non basta dare lo superfluo; devesi dare parte del
necessario; questo è grandezza."
(Gino Trespioli, dopo aver confessato
altre cose personali, che in ogni caso sono presenti sul libro, ha
chiesto la benedizione del Santo).
S. Francesco: "O Altissimo
Signore, Tu che hai fatti li Cieli ed anco la Terra, io ti benedico
per tanta suprema Gratia. Altissimo Signore, benedici questi homini
che Te ascoltano, poiché essi son fra li peccatori che vivono la
Terra che Tu hai fatto.
Per la divina Tua Gratia apri loro gli
occhi de lo Spirito. Invia la Tua Sapienza affinché intendano le Tue
Leggi altissime. Signore, benedici l'Italia che ancora ha dolori e
tanti ne tiene quanti li filii (figli) che sono degeneri.
Fa' che essa si estenda in fratellanza
sì come Tu comandi e fa' che li fratelli vicini intendano tale
lingua. Signore, benedici tutti li popoli di oltre monte e di oltre
mare."
G. Trespioli: "L'atmosfera pareva
pervasa di un mistico profumo, e la parola misteriosa penetrava
dentro l'anima mia, dolcemente, come un sospiro d'infinita bontà.
E con questa solenne benedizione
elargita all'Italia dal suo Santo Patrono termina questa piccola
preziosità che vi ho offerto, carissimi Lettori, rammentandovi che
non esistendo il concetto di tempo nell'Infinito, ma l'eterno
Presente in atto, essa giunge proprio nel momento in cui tutti noi
siamo stremati per i continui abusi che subiamo.
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