Sebirblu, 17 dicembre 2023
Ripresento un capitolo davvero magnifico del famoso libro del "contattista" Giorgio Dibitonto, "Angeli in astronave", del quale recentemente ho pubblicato una visione straordinaria sul "Rapimento" QUI, sostenendo che
questa persona è genuina ed umile (come risulta anche dall'intervista QUI), e
meriti tutta la credibilità e la stima possibili.
Come molti di noi sanno, il tempo in
altre dimensioni non esiste, e siccome i fatti preconizzati non
sono ancora accaduti, ma potrebbero verificarsi proprio nell'anno entrante, ho
deciso di riesporre questo accorato appello, rivolto a tutta
l'Umanità, affinché rifletta e ne prenda coscienza.
La Donna Sublime
L'incontro successivo avvenne nella
grande pianura, fra i campi di grano. Avevamo impiegato molte ore per
giungere fin là in automobile. Come sempre, eravamo guidati dal
contatto cosmico.
Il tempo era bello e faceva caldo. Il
sole era oscurato a tratti da qualche grossa nuvola. Giunti sul
posto, lasciammo la vettura e ci addentrammo a piedi fra i campi.
La volta celeste appariva ampia
rispetto a quella che si vede dai luoghi montani ai quali eravamo abituati negli incontri precedenti.
Assistemmo subito al passaggio di varie formazioni di dischi, un
numero di mezzi spaziali che ci lasciò sbalorditi.
Ad ogni loro comparsa si produceva un rombo straordinariamente imponente e piacevole, che
vibrava come un'immensa stereofonia celeste.
Poi vedemmo l'astronave venire da un
punto del cielo. Si avvicinò e restò sospesa a qualche centinaio di
metri dal suolo coperto di spighe dorate: ne uscì un disco cosi
grande e bello come mai avevamo visto prima.
Tina, come sempre, dava in esclamazioni
di gioia. L'oggetto dello spazio si posò sul piccolo prato che
divideva in due il campo di grano.
Ne uscirono Raffaele, Firkon, Orthon,
Kalna, Ilmuth e una giovane donna di una bellezza straordinaria, che
ci colpì profondamente.
Vestivano tutti semplicemente con tute
larghe e abiti lunghi fino alle caviglie. Il tessuto pareva leggero
e senza cuciture e i colori variavano dal beige all'azzurro, dal
violetto al blu.
La donna vestiva di un azzurro pallido,
la sua chioma era castano-bionda e le fluiva fin sulle spalle.
Indossava un paio di sandaletti che parevano dorati, ma il colore
dava riflessi cangianti, per cui a volte apparivano colori che non
saprei descrivere.
Dal suo aspetto dimostrava circa
venticinque anni di età. I suoi occhi, di colore azzurro, erano
dolcissimi ed esprimevano una bellezza e una bontà indicibili. Tutto
il suo Essere emanava una soavità ed una grandezza sublimi.
Si mosse con molta grazia, naturalezza
e semplicità verso di noi. «Siate i benvenuti a questo nostro
incontro che desideravamo da tempo», disse con voce carezzevole.
Raffaele suggerì che ci sedessimo
all'ombra di un grande albero, che sorgeva al limitare del praticello
fra due campi di grano. Il grande disco era a poche decine di metri
da noi, e potevamo vederlo soltanto stando in piedi, perché da
seduti eravamo sovrastati dalle spighe di frumento.
Ognuno trovò un posto abbastanza
comodo. La dolce fanciulla sedette su una lieve balza coperta di
ciuffi d'erba. Raffaele disse che l'astronave, la quale ci appariva
ancora immobile nel cielo, era protetta da un campo magnetico che la
rendeva invisibile ad occhio umano.
I Fratelli espressero la loro gioia di
essere con noi e noi facemmo altrettanto. Poi si fece silenzio e la
dolce Signora delle stelle disse:
«Quando vi sarà dato di viaggiare
nello spazio sulle nostre astronavi, vi diremo altre cose che ci sta
a cuore trasmettervi. Questa missione ha il compito di darvi delle
cognizioni e di farvi fare esperienze che vi pongano in grado di
trasmettere ai vostri fratelli della Terra il nostro messaggio.
Tutta la vita universale è in
comunione. Quando un pianeta è in pericolo e minaccia la pace e
l'armonia dell'intera famiglia del Padre, noi operiamo in Suo nome
per la salvezza.»
Noi tutti eravamo rivolti verso di lei,
e l'ascoltavamo con la più grande attenzione. Il sole aveva riflessi
rossastri, che coloravano il suo viso mettendone in risalto la
meravigliosa bellezza, mentre le sue parole e i suoi gesti
esprimevano una grande saggezza e conoscenza.
«Il Bene», continuò, «produce altro
bene, la gioia diffonde gioia. L'Amore genera Amore e la conoscenza
altra conoscenza. Tutta la vita universale è in movimento. La stessa
Legge vale per il Male, che genera altro male, se non serve a
comprenderne l'inutilità e la dannosità.
Il Male sul vostro mondo ne ha già
prodotto tanto da realizzare morte e distruzione quali mai si videro
prima. Ma noi siamo qui a rassicurarvi che sarà fatto quanto occorre
per la vostra salvezza».
Tacque, e ciò ebbe l'effetto di
aumentare, se era possibile, la nostra attenzione.
«Tutti i figli dell'Amore Universale
sono ora all'Opera in favore del vostro pianeta, che versa in grave
pericolo. Presto i figli della Terra si troveranno in un dolore mai
visto nella loro storia».
Ora la donna meravigliosa parlava
adagio, e la tristezza velava il suo volto rendendo mesta la sua
voce. Eppure, in lei non veniva mai meno la maestosità che, piuttosto, risaltava maggiormente.
Gilbert Williams |
«Noi», riprese, «siamo scontenti del
comportamento dei fratelli della Terra. Nel tempo abbiamo dato vari
avvertimenti, e i segni non sono mancati.
Eppure, i fabbricatori di morte e distruzione sono andati avanti nei loro progetti tremendi, e
gli altri hanno vissuto senza darsi eccessiva preoccupazione, intenti
soltanto ai loro affari.
Il Padre non può ulteriormente
tollerare la stolta pervicacia di molti uomini della Terra, e presto
questi si daranno da soli un grande castigo che servirà a
purificarli, ma anche a fermare la devastazione in atto e
irreversibile delle meravigliose realtà create sul vostro globo».
La sublime donna dello spazio spiegava
quanto le stava a cuore con sorprendente precisione.
«Noi rivolgiamo agli abitanti della
Terra un estremo invito affinché tutti coloro che anelano al trionfo
della bontà, del ritorno alle cose semplici e profonde della vita,
si uniscano a noi, alla nostra Opera per la loro salvezza.
Non potremo dare nuove conoscenze
ai figli della Terra finché non avranno rinunciato definitivamente
al male che è in loro.
Ma il vostro mondo non può restare al
punto in cui si trova: una Nuova Era è necessaria per portare tutta
l'Umanità a compiere il giusto passo evolutivo che la salvi da
millenni di storia di sangue e rovine».
«Noi», disse con voce accorata e
soave, «invitiamo tutti gli uomini di buona volontà ad alzare gli
occhi al Cielo, ad essere migliori anche soltanto per pochi minuti
ogni giorno, a schiudere anche solo uno spiraglio alla bontà e
all'umiltà, affinché i loro occhi si possano aprire così da vedere
chiaramente tutta la pericolosità dell'attuale situazione sulla
Terra.
Allora, e solo allora, noi potremo far
penetrare nel loro cuore il nostro messaggio di speranza e di
salvezza. Non occorre fare molto, ma quel poco si faccia con tutta
l'anima nelle azioni semplici di ogni giorno».
Sospirò e disse ancora:
«Nessuno, proprio nessuno, sulla Terra
può ormai preservare il pianeta dalla rovina verso cui è stato
avviato da uomini insensati.
La Desolazione della Terra |
Il salvataggio verrà dal Cielo; ma
abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, di un po' di bontà e
di conversione al bene che ognuno può operare in se stesso e dove
vive.
Ciascuno può mettere una piccola
pietra; tante pietre saranno da noi radunate e poi faremo il resto
affinché l'edificio dell'Amore e del riscatto sia edificato per il
futuro».
«La nostra afflizione per voi»,
sospirò tristemente, «è una piccola parte di quella del Padre. Vi
trovate ormai agli ultimi tempi di una storia giunta all'estremo
limite concesso dalla Giustizia delle Leggi universali dell'Altissimo e
non ve ne accorgete: siete come ciechi.
Vi diamo continui richiami, e voi non
li sentite, è come se foste sordi. Non volete più pregare chi può
salvarvi perché siete impediti dalla vostra mancanza di umiltà, vi
avviate verso un precipizio senza precedenti e non ve ne date pena.
Vogliamo che ve ne rendiate conto e che
possiate fare quanto è richiesto dalle giuste Leggi cosmiche, onde
evitarvi molto dolore.
Ciò, tuttavia, sarà inevitabile
affinché possa sorgere sul mondo un nuovo giorno che vedrà
sconfitti per sempre il Male e il Dolore, ma è possibile evitare il
peggio; forse è ancora possibile.
Questo è l'ultimo grande messaggio
d'Amore e di Salvezza che noi trasmettiamo per ridestare la vostra
coscienza alle cose che stanno per succedere».
I suoi occhi incontrarono i miei, e poi
quelli di Tina. Mi sentii sconvolgere. Pensai che se questo era
l'ultimo monito, le cose erano ormai ad un punto di enorme gravità.
Ebbi un attimo di smarrimento, mitigato tuttavia dalla dolcezza e
dalla grandezza di quel volto.
«Non ci crederanno mai», dissi;
«nessuno vorrà credere che ci abbiate dato un estremo avvertimento
per la Terra in pericolo».
«I fatti che fra poco accadranno
smorzeranno l'orgoglio di molti, e gli animi saranno più disposti ad
ascoltare perché vedranno sempre più che gli avvenimenti
concorderanno con quanto voi direte.
Quando Iddio chiese a Mosè di condurre
fuori dalla schiavitù il suo popolo, ed egli fece presente la sua
incapacità a farsi credere, il Signore lo rassicurò che gli
avrebbero creduto per il fatto che le sue affermazioni si sarebbero
avverate.
Certamente, anche voi dovrete subire lo
scherno e la contestazione di molti, e le vostre parole non potranno
far correggere gli uomini privi di umiltà. Ma voi le direte
ugualmente, e noi vi assisteremo.
È urgente richiamare tutti alla
realtà delle cose, e invitare ognuno a cambiare il proprio cuore e la propria
vita con semplicità e bontà, anche soltanto un poco ogni giorno.
Vi insegneremo anche a pregare come
dovreste, e tutti capiranno che è la cosa più bella che possano
fare. Non vi è nulla di più semplice e grande per i figli del Dolce
Padre Creatore che mettersi in contatto con tutta la compagine della fratellanza
d'Amore Universale.
Questa è un'altra delle cose che gli
uomini della Terra dovranno semplicemente compiere per riuscire ad
ottenere la liberazione».
Non compresi molto le sue ultime parole.
Ella lesse il mio pensiero e disse:
«Pregare significa elevare il proprio
cuore al Cielo, al Creatore, a noi che siamo i suoi figli fedeli.
Pregate e fatelo come meglio sentite, come volete; ma pregate. Per formulare
una preghiera basta poco».
E proseguì:
«Questo tempo, sulla Terra, fu
predetto da millenni. Vi furono dati segni per riconoscerlo, e questi
segni vi sono stati e vi sono tuttora. Ma gli uomini sono troppo
intenti ai loro profitti egoistici, sono troppo distratti dalle loro
ansie e da una volontà di proseguire nel cammino sbagliato.
Di tutto ciò vi parleremo più a
lungo a bordo delle nostre astronavi. Per ora vi dico che un tempo
meraviglioso sta per sorgere sulla Terra. Verrà l'Era predetta nella
quale tutti i sogni dei buoni si avvereranno, non vi sarà più
morte, né malattia, né sofferenza.
La Giustizia sarà viva nel cuore e
nella vita dei figli della Terra. Ma gli uomini hanno il potere di
far giungere per il pianeta la fine delle fini, se lo vorranno
distruggere irreparabilmente. Noi interverremo per salvare le vittime
di tanto scempio.
Dipende da voi tutti evitare una tale
catastrofe e permettere che sulla Terra possa esservi, dopo la
bufera, un tempo di pace e di gioia nella via della Conoscenza e
nell'attesa di passare a pianeti più evoluti. In caso diverso,
questo tempo lo realizzeremo ugualmente, ma potrebbe essere
brevissimo.
Dopo di che, si compirebbero tutte le
profezie che annunciano la fine. Infatti, gli eventi furono scritti,
ma l'ora e la durata sono conosciute soltanto dal Padre Iddio, e
ciò perché la libertà di tutti i figli del Creatore è una
verità non fittizia».
La mia mente lottava col mio cuore, che
aveva accolto pienamente il senso delle sue parole. La Signora dello
spazio sorrise e mi rincuorò.
«Non cercate», disse, «di voler
comprendere ora ciò che vi sarà chiarito in seguito. Noi vi
prepareremo un poco alla volta affinché non ne siate confusi. Vi
aiuteremo anche a poter accogliere le grandi cose che vi saranno
rivelate.
Questo è necessario, e non dovrete mai
temere per il vostro equilibrio interiore: vi daremo pace e serenità,
forza e coraggio. Voi stessi ne rimarrete meravigliati».
Le fui grato, e vidi che anche il volto
di Tina si apriva in un'espressione più rilassata. Quanto udivo mi
pareva più grande dei miei pensieri e uno spiraglio di sgomento
andava facendosi strada in me.
Ora mi sentivo rinfrancato e non avevo
dubbi circa l'aiuto per noi e per i fratelli della Terra che si
sarebbero aperti ad un così grande messaggio riguardante il soccorso di quegli
Esseri meravigliosi e della Signora dello spazio.
«Si farà quanto sarà necessario»,
disse ancora, «ma presto si avvereranno le parole del Profeta e
tutta la Terra ne sarà stupita». Il suo volto ebbe un'espressione
come di chi mediti parole scritte nel proprio cuore.
«Ecco», disse con voce sicura, «Io sto per creare nuovi Cieli e una nuova Terra. Non ci si ricorderà più delle cose del passato, esse non torneranno più in mente a nessuno. E si vivrà sempre nella gioia» (Is. 65,17 - ndr).
Tacque ancora, e il suo volto aveva
un'espressione di un'amabilità struggente. Guardò negli occhi con
dolcezza Tina e poi, volgendo il suo capo a tutti, come se volesse
parlare a tutto il genere umano, aggiunse:
«II lupo e l'agnello pascoleranno
insieme, il leone mangerà la paglia come un mite bue. Non vi sarà
più male sulla Terra, né distruzione» (Is. 65,25 - ndr) «Ecco
quanto avverrà presto sulla Terra dopo le cose che stanno per
accadere».
«Vorremmo», proseguì, «potervi
parlare di quanto vi attende di bello, ma non possiamo non richiamare
il mondo alla realtà attuale.
A causa dell'egoismo di molti, vi
saranno guerre e distruzioni e dovrete passare attraverso una
dolorosa purificazione prima che le parole da me citate diventino
realtà. Pregate che il tempo del Male sia abbreviato».
Raffaele aveva un'espressione mesta, e
così gli altri. Vedevo sui loro volti sublimi una viva
partecipazione a quanto detto dalla donna dello spazio. Ella incontrò
i loro sguardi, accennando un dolce sorriso.
Poi continuò:
«Sodoma e Gomorra furono realmente
distrutte dal fuoco per una salvezza superiore a quella della materia
che essi avevano depravato. Noi siamo qui per tutti i figli della
Terra ad annunciare un imminente castigo.
Se oggi ci presentassimo come allora,
non subiremmo migliore sorte dei Fratelli che furono inviati a dare l'annuncio della prossima fine.
Gli uomini corrotti di quella città
volevano usare violenza contro i nostri inviati. Oggi andremmo
incontro ad una sorte peggiore: i migliori riderebbero con somma indifferenza».
"Lot in fuga da Sodoma" di Benjamin West |
Mi guardò con i suoi occhi pieni di luce, mitigando nel mio cuore l'emozione prodotta dalle sue parole. «Non saremo noi, come allora», aggiunse, «ad intervenire con il fuoco per impedire che si apra sotto i vostri piedi un abisso: la punizione ve la state preparando da soli.
Noi useremo il fuoco per dare nuova
vita alla distruzione che voi avrete prodotto deturpando il mondo. A
nulla servirebbe privarvi delle armi micidiali da voi preparate, poiché voi vi mettereste a crearne altre.
I loro effetti di morte e distruzione
vi puniranno e vi metteranno in condizione di comprendere. Il pianeta
risorgerà con coloro che avranno meritato di abitarlo per un Nuovo
Tempo. La Terra allora sarà ancora un giardino dell'Eden».
Ricordai la visione riguardante gli
effetti della guerra nucleare che mi era stata data dai Fratelli. La
mia città e altre non esistevano più; e dopo la purificazione con
il fuoco, erba e piante avevano ripreso a crescere.
Case sparse e uomini che coltivavano la
terra, animali e scene di bontà e semplicità mi avevano riempito il
cuore di gioia e di sensazioni d'amore. Avevo veduto giungere i
Fratelli e intrattenersi con quegli uomini nuovi della Terra.
Avevo anche ascoltato una conversazione
tra i Fratelli e i Terrestri, comprendendo che non sarebbe passato
molto tempo che un'evoluzione rapida avrebbe portato il nostro mondo
alle grandi realtà cosmiche.
Alcuni uomini che abitavano dove una
volta era la mia città attuale erano saliti a bordo di astronavi; le
immagini che mi erano state fatte vedere passavano veloci nella mia
mente e si mettevano in relazione a ciò che la donna dello spazio
aveva appena pronunciato.
Rividi quanto m'era stato mostrato in
precedenza. Uomini che fuggivano sulle montagne, mentre in pianura le
reazioni a catena delle esplosioni nucleari portavano una distruzione
orribile. Avevo visto arrivare dischi volanti e astronavi a migliaia.
Uomini, donne e bambini venivano fatti
entrare dai portelli aperti, altri venivano risucchiati e sollevati
da terra, perché non c'era neppure il tempo di atterrare per l'opera
di salvataggio.
Riprese a parlare più sommessamente.
«Noè venne deriso», disse, «allorché predisse il diluvio, che
poi arrivò. Sta scritto che ciò avvenne per la corruzione degli
animi.
Quando si deturpano le proprie energie
spirituali, la vita materiale e cosmica, connesse strettamente con lo
Spirito, ne subiscono tutte le conseguenze.
Ogni inquinamento spirituale ne produce
dell'altro in quelle dimensioni che con lo Spirito vivono in
comunione. Il vostro pianeta è sempre più contaminato perché lo è
il vostro cuore.
La cattiveria, e quindi l'abbrutimento
degli uomini al tempo di Noè, produsse quella catastrofe. Oggi ne
state realizzando una ben peggiore per le sue conseguenze.
Vi diamo ancora questi ultimi
avvertimenti nella speranza che vi ravvediate, ma non intendiamo piú
esporre i nostri Fratelli come facemmo a Sodoma e Gomorra quando gli
uomini di quelle città tentarono di usare violenza ai nostri
messaggeri».
La sua voce si fece più ferma, pur
senza perdere la sua soavità. Un gesto della mano accompagnò le sue
parole.
«Voi», esclamò, «ormai credete
sempre meno alle profezie che in ogni tempo hanno avuto avveramento.
Presto il lamento su Babilonia sarà
una realtà sulla Terra. Sono già passati i tre Angeli
dell'Apocalisse ad avvertire l'uomo di quanto accadrà, ma nessuno, o
pochi, li hanno accolti e ascoltati.
Già da tempo la preghiera dei martiri
ha ottenuto la fine sulla Terra del dolore e dell'ingiustizia dei
fratelli probi.
È già stato tolto il settimo sigillo
da chi aveva ed ha potere di farlo. Ora, per la stoltezza e la
caparbietà di molti, la Terra udrà i sette tuoni e berrà i sette
calici che contengono le sette piaghe. Ma questo tempo sarà molto
abbreviato per le preghiere dei buoni, come fu scritto».
Vedemmo gli occhi della bella Signora riempirsi di lacrime. Le brillarono nelle pupille e sulle ciglia come gocce di luce. Tina pianse, e le disse che voleva consolarla per tanto dolore nel suo cuore.
Ero confuso, e mi dicevo che non sarei
mai riuscito a capire come quelle sublimi Creature potessero avere
tanto a cuore la nostra causa. In loro c'era solo Amore, e nessuna
violenza, neppure contro i grandi mali della Terra che tanta
tristezza causavano al Cosmo.
Pensai al grande dolore del Padre e ritenni
giusto che quei Figli che tanto lo amavano dovessero affliggersi
così. Eppure, la mia mente continuava il suo smarrimento. Capivo e
non capivo. Mi sentii commosso.
La Signora si volse a Tina in lacrime e
la consolò. «Tutti gli uomini della Terra», le disse, «che amano
la vera Giustizia e il trionfo dell'Amore del Padre Universale sulla
Terra, nulla hanno da temere.
Se demmo soccorso in pieno deserto ad un
popolo, immaginate adesso quale aiuto ed assistenza completa daremo al genere
umano che si raccoglierà sotto il vessillo dell'Onnipotente Iddio
nel deserto senza eguali di questo fatale momento storico.
Voi ci avrete sopra di voi e insieme a voi.
Non vi abbandoneremo mai, e per voi riusciremo a portare in salvo
tanti fratelli che diversamente andrebbero perduti».
Tina si asciugava gli occhi.
«A quel tempo», continuava la Signora
dello spazio, «vi fu Mosè a condurre il popolo che volevamo salvare
dalla schiavitù. Vi erano dei motivi molto grandi perché decidessimo di
farlo.
Oggi è l'ora della Verità tutt'intera per voi, e un novello Mosè trarrà in salvo tutti coloro che lo
vogliono, senza distinzione di razza e di popolo. Egli sarà in grado
di leggere in ogni cuore anche il minimo anelito alla Bontà e alla
Giustizia che sono sinonimi di Amore Universale».
«Sta scritto», disse, «che, in quel
momento, di due uomini che saranno nel campo: uno sarà preso e
l'altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e
l'altra lasciata (Lc. 17, 22-37; ndr). Noi salveremo chi sarà in condizione di poter
essere salvato.
Non potremo usare violenza contro
nessuno, nemmeno a scopo di salvataggio. Non possono essere portati
dei fratelli in mondi che non sono di loro gradimento.
Il Padre non obbliga nessuno ad andare
a Lui per forza. Ognuno lo fa o lo farà liberamente, per propria
scelta. Poiché l'ora è vicina, è necessario che si rifletta perché
quel tempo, che la stoltezza dell'uomo sta preparando, non sorprenda
nessuno».
Firkon alzò la mano per prendere la
parola:
«La Scrittura vi mise in guardia»,
disse, «dall'essere ipocriti. Vi fu detto che Segni dal Cielo vi
avrebbero preannunciato il nuovo tempo dell'Amore sulla Terra,
preceduto da cose terribili. Non vi pare che siano questi i segnali
predetti?
Le nostre astronavi e i nostri dischi
si mostrano in numero sempre maggiore ai Terrestri. Dal cielo vi
mostriamo luci in movimento e segni nel sole, nella luna e nelle
stelle. Tanti uomini della Terra assistono a fatti straordinari.
Non vi pare che vi stiamo dando da
tempo l'annuncio del compimento di tutte le profezie? I segnali sono
già alti nel cielo. Fenomeni predetti da Giovanni, quali le acque
che sarebbero diventate rosse nei mari e nei fiumi, già si sono
avverati.
Già è stato realizzato quanto ha
potere di uccidere gli uomini della Terra e di lasciare intatte le
cose. Queste ed altro ancora, se vi porrete attenzione, vi daranno la
conferma che ormai siete nel tempo profetizzato».
Orthon sospirò e disse: «Rumori di
guerre e popolo contro popolo mai vi furono nelle attuali condizioni,
nelle quali è possibile la totale distruzione del pianeta. Non
vedere è cecità e non udire è sordità.
Colui che venne ad annunciarvi queste
cose vi invitò a comprendere e a non essere ipocriti. Ciò che vi
interessa secondo gli schemi umani voi lo capite. Allargate dunque il
vostro cuore e aprite la vostra mente alle cose che vanno oltre e che
potranno fare la vostra vera felicità».
Orthon si quietò, e compresi che aveva
finito di parlare.
La bella Signora dello spazio si alzò, e tutti la imitammo. Il sole era più basso, appena velato di vapori sparsi che rendevano il cielo tinto di sfumature rossastre. Ci avvicinammo al grano ed Ella ne accarezzò qualche spiga. Poi si fermò e si volse a noi:
«Non temete: nessun uomo di buona
volontà lascia entrare nel proprio cuore paura e sgomento. Per chi
ama la Pace e la Verità presto vi sarà gran festa.
Non un capello del vostro capo sarà
toccato senza un reale motivo a conoscenza del Padre Universale.
Vivete in questa certezza e riempite il vostro cuore di speranza e di
serenità».
Fece ancora qualche passo verso il
disco che si intravedeva oltre le spighe. Era maestoso e rifletteva
il rossore del cielo sulle pareti tondeggianti della cupola, che non
sapevo se fatte di metallo e di vetro fusi insieme.
Non aveva luci accese, ma pareva una
luce pronta ad aumentare la sua luminescenza. Ci fermammo. La donna
sublime mi fissò coi suoi occhi dolcissimi: dalle sue pupille
scaturiva una luce che penetrava profondamente nel mio animo e mi
dava una gioia e un senso di emozione indicibili.
«A Fatima», disse, «migliaia di
uomini assistettero al grande Segno apocalittico del sole. Due grandi
guerre sono stati i segnali inequivocabili della verità del
messaggio che Io vi ho comunicato e che altro non era che una
chiarificazione delle Scritture nel vostro tempo.
State trascorrendo il periodo che
precede immediatamente il Regno dei Mille Anni profetizzato da
Giovanni. Presto conoscerete che cosa egli volle preconizzarvi quando
parlò di quel Regno, e in esso pose la prima Resurrezione.
Saprete che cosa significhi per i
superstiti essere rapiti fra le nubi per andare incontro al Signore
nell'aria. Sorgerà presto il nuovo giorno», aggiunse con voce
ferma, «in cui sulla Terra vi sarà una novella Umanità.
Gli animali non saranno più feroci, né
velenosi, né nocivi. Il vostro dispiacere per i fatti luttuosi che
vi attendono si muterà in una gioia per voi ora inconcepibile.
Saremo con voi fino al compimento di queste cose e ancor più dopo,
nella nuova Era dell'Amore Universale sul vostro mondo».
Il disco accolse quelle figure sublimi
venute dallo spazio, si levò in aria contro il rossore del cielo,
volteggiò leggero e rientrò nell'astronave sospesa sui campi di
grano.
Questa sfrecciò verso il sole variando
le sue colorazioni in blu e arancione. Restammo ad ammirare il
tramonto che pareva infocato sopra la pianura.
Relazione, adattamento e cura: Sebirblu.blogspot.it
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