Sebirblu, 19 novembre 2023
Ripropongo due brani oltremodo significativi tratti dall'opera del famoso contattista
Giorgio Dibitonto ‒ "Angeli in Astronave" ‒ inclusi nei
capitoli 13 e 14 del suo libro.
Li ho selezionati per i loro importantissimi
contenuti: ciò che avviene al momento del trapasso (cfr. QUI e QUI)
e il "rapimento" o sollevamento finale che avverrà per
coloro che saranno trovati pronti spiritualmente e vibranti
nell'Amore incondizionato verso tutto e tutti. (Ved. anche QUI e QUI).
Si stanno per avverare quindi le parole
di San Paolo che molti, probabilmente, non hanno ancora compreso:
"Ecco, io vi dico un mistero: Non
tutti morremo, ma tutti saremo mutati, in un momento, in un batter
d'occhio, al suon dell'ultima tromba. Perché la tromba suonerà, e i
morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati." (1 Cor. 15:51-52)
E ancora:
"... poi noi viventi, che saremo
rimasti, verremo insieme con loro rapiti sulle nuvole ad incontrare
il Signore nell'aria; e così saremo sempre con Lui" (1 Tess. 4:17).
Sembra fantascienza vero? O materia
solo per "allocchi"... ma alla fine si vedrà chi era
davvero dalla parte della ragione!...
Angeli in Astronave
- dal cap. 13 -
- dal cap. 13 -
«Agli uomini della Terra è oggi dato
di conoscere molte cose, sempre che vogliano ascoltarle. Questo li
porrà in grado di affrontare le grandi prove che incombono sul
pianeta e di non temere la violenza del Male che si scatenerà nei
prossimi tempi.
Più l'azione diabolica si abbatterà
sui Figli del Padre e più il Padre risponderà ai suoi con aiuti,
Luce e Forza per vincere secondo le leggi dell'Amore».
Kalna ci invitò ad alzarci. Le parole
severe e profetiche che avevamo ascoltato non ci avevano impedito di
partecipare all'atmosfera festosa dell'astronave. Sapevamo che questa
non era ferma nello spazio, ma che stava viaggiando a velocità
incredibile per noi della Terra.
Questa consapevolezza aumentava la
gioia del nostro cuore. Con i Fratelli si stava bene, il cuore era in
pace e la mente si apriva di continuo a nuove conquiste della
verità.
Dopo le ultime parole circa la promessa
dell'assistenza che sarebbe stata data agli uomini della Terra in
occasione dei grandi fatti che avrebbero interessato il pianeta,
fummo condotti in un'altra sala, dove alcuni Fratelli si erano
riuniti.
Kalna disse: «Presto gli uomini della
Terra vivranno momenti molto tristi, frutto della loro cattiva
condotta di millenni. Iddio, però, ha preparato il suo piano di
salvezza in virtù dell'Amore che sempre lo lega ai suoi figli.
Le Scritture vi hanno dato tutto ciò
che vi è utile sapere affinché quei giorni non vi colgano
impreparati e il vostro cuore non si smarrisca, ma sia nella luce e
nella consolazione.
Quanto Gesù non poté chiarire ai suoi
contemporanei perché impreparati e ancora incapaci di apprenderlo,
data l'immaturità dei tempi, vi sarà reso noto nel tempo a venire e
lo potrete comprendere appieno. La conoscenza vi sarà indispensabile
per far fronte a quegli eventi».
«Ora vedrete alcune sequenze» ‒ disse
‒ «riguardanti quell'evento che voi chiamate morte e che noi
chiamiamo passaggio».
Dalla solita nube colorata, si
formarono delle figure come avevamo già visto la volta precedente.
Apparve l'immagine di un uomo molto ammalato in un letto di una
camera. Respirava assai faticosamente, e alcune persone, certamente i
familiari, erano accanto al suo capezzale.
«È una scena terrestre», spiegò
Kalna, «quella che vi presentiamo. Essa sta realmente avvenendo in
questo momento sul vostro pianeta. Noi abbiamo la possibilità di
mostrarvi scene del passato, del presente e talvolta del futuro. (Cfr. QUI; ndr). Osservate ora quanto sta per accadere».
Guardai con curiosità, e d'un tratto
mi sembrò come se l'uomo si stesse sdoppiando. Un'immagine del tutto
simile alla sua, ma molto leggera, si alzò orizzontalmente dal
letto, volteggiò nell'aria della stanza e si posò dolcemente in
piedi sul pavimento.
Nello stesso tempo, l'altra figura,
quella che giaceva esanime, si quietò e smise di respirare
faticosamente; i familiari gli chiusero gli occhi e cominciarono a
piangere e a lamentarsi ad alta voce.
Il corpo dell'uomo, immobile e senza
vita, veniva guardato dal suo doppio con un'espressione di sorpresa:
osservava sia il suo organismo riverso e spento, sia i propri cari in
lacrime.
Egli tentava di consolare i suoi, di
far capire loro che non era definitivamente e davvero «morto», ma
essi non lo notavano e proseguivano le loro lamentazioni intorno alla sua spoglia sul letto.
«Quest'uomo, questo fratello della
Terra, ha finito la sua esistenza da terrestre», commentò Kalna.
«Ora vive col nuovo corpo in un diverso ritmo vibratorio vitale. È
stupito di vedere la sua forma fisica inerte, ed ha impiegato alcuni
minuti per realizzare la verità delle cose.
Vorrebbe comunicare con i parenti che
piangono la sua morte, ma non ha ancora compreso che egli vive in una
dimensione differente da quella materiale.
Questo individuo sta ora sperimentando
due realtà di se stesso: la meravigliosa sorpresa di avere scoperto
che si vive anche dopo morti e senza più la sofferenza fisica che lo
aveva afflitto sino al passaggio, e la tristezza di non poter più
comunicare con coloro che sono rimasti ancora qui.
Ha capito che gli è concesso di
vederli e sentirli, mentre non è più dato ad essi di accorgersi
della sua realtà».
Kalna si interruppe e ci diede modo di seguire la scena che mostrava i suoi inutili sforzi per dire a quelle persone che lui era ancora vivo e che la morte fisica non toglie la vita.
«Ora vedrete un'altra fase» ‒ annunciò Kalna ‒ «cioè il primo contatto con i Fratelli di altri piani che sono stati portati fin là da mondi diversi per accogliere l'Essere passato dalla dimensione materiale ad altra forma di vita. Già ve lo dicemmo: nessuno viene mai lasciato solo in tutto il Creato».
Vedemmo giungere in quel luogo, come
scaturiti dalle pareti, alcuni uomini e donne, la cui età sembrava
compresa tra i quindici e i quarant'anni, almeno in apparenza.
(Infatti, ognuno di noi tende a presentarsi, solitamente, con gli
anni che desidera avere; ndr).
Il più giovane tra essi si accostò
all'individuo appena trapassato, il quale a sua volta dimostrava una
quarantina d'anni in confronto al corpo molto più vecchio che aveva
lasciato, e lo abbracciò.
Lo chiamava «papà», e l'uomo gli
buttò le braccia al collo dicendogli: «Figlio mio, che gioia
rivederti! Quanto mi sei mancato! Da dove vieni?». Il ragazzo gli
disse che stava molto bene e che lo aspettava da tempo. Vi furono
abbracci e parole di commozione fra lui e tutti coloro che erano
venuti a riceverlo.
L'uomo guardò ancora il suo corpo
fisico e avrebbe voluto parlare ai parenti che lo circondavano
affranti, ma i sopraggiunti gli spiegarono che non era possibile,
aggiungendo che gli avrebbero insegnato in seguito come comunicare
col pensiero e l'amore con i suoi cari rimasti sulla Terra.
Ero sorpreso, e sentivo anche la voce
di Tina che ripeteva: «È incredibile, ma è una cosa meravigliosa».
Paolo disse qualche parola che
esprimeva commozione per quella verità. «E pensare» ‒ aggiunse ‒
«che gli uomini della Terra attendono con terrore la morte e
piangono per anni i loro congiunti trapassati». (Paolo e Tina erano
i compagni d'avventura di Giorgio Dibitonto; ndr). [...]
Intanto, i Fratelli che erano venuti ad
accogliere l'individuo deceduto, erano usciti di là con lui e si
avviavano verso un luogo che non corrispondeva più alla realtà
della casa e dell'ambiente in cui era avvenuto il decesso.
«State già vedendo la realtà astrale», riprese ancora Kalna. «Cioè, state osservando lo scenario energetico-vitale relativo a quel luogo, ma su un ritmo vibratorio più sottile».
Fecero poca strada, e mi parve che non
camminassero, ma che procedessero appena sollevati da terra. L'uomo
dapprima camminò, ma poi, osservando gli altri, riuscì anch'egli ad avanzare senza muovere le gambe, rimanendo sospeso.
Il gruppo arrivò ad un piccolo
ricognitore che aveva il portello aperto. «Ora entreremo in quello»,
disse il ragazzo al papà, «e andremo dove noi viviamo». Entrarono, e il disco si sollevò da terra rapido fino a scomparire nello
Spazio. [...]
«A volte», spiegò Raffaele, «noi possiamo prelevare un terrestre dal suolo del pianeta con l'astronave in sospensione e senza che l'individuo stesso entri dall'apertura normale.
Dalla nave viene emesso un fascio energetico che lo attrae all'interno del mezzo, operando pure, nel
contempo, un'accelerazione del ritmo vibratorio vitale.
Tale energia, proiettata su di lui, lo
avvolge, lo compenetra e lo libera dalle leggi fisiche e dalla
gravità del pianeta.» [...]
- dal cap. 14 -
«La Sacra Scrittura» ‒ riprese ‒ «vi preannuncia che allorquando giungeranno momenti assai gravi per il mondo, tutti i terrestri vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria.
"Egli" ‒ dice testualmente
la Bibbia ‒ "manderà gli Angeli suoi con una grande tromba a
radunare tutti gli eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro
dei Cieli".
Vi dice ancora: "Sarà come ai
giorni di Noè. Nei giorni precedenti il diluvio mangiavano e
bevevano, prendevano moglie e marito, sin quando egli entrò
nell'arca, e non si accorsero di nulla finché il diluvio venne e li
inghiottì tutti... e così sarà anche alla venuta del Figlio
dell'uomo". (Mt. 24: 37-39). QUI, l'intero "Discorso profetico" di Gesù; ndr.
«Vi abbiamo già ricordato» ‒
continuò Raffaele ‒ «le parole del Vangelo: "Allora due
uomini saranno nel campo; uno sarà preso e l'altro lasciato. Due
donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata".
(Mt. 24: 40-44).
Ora, voi sapete che cosa significhi essere presi o assunti o sollevati da terra. Avete visto e vi abbiamo spiegato in quale modo ciò possa avvenire».
Mi tornò in mente la scena osservata e
quanto Kalna ci aveva spiegato e Raffaele finito di illustrare.
«Immaginate» ‒ riprese Raffaele ‒
«che le conseguenze fulminee di una guerra nucleare, quale vi
mostrammo in un contatto cosmico, si realizzino sulla Terra. Ecco,
allora, che immediatamente solleveremmo (o "rapiremmo";
ndr) dal pianeta i fratelli, ma non potremmo fare altrettanto con i
nemici dell'Amore, neppure se volessimo.
Infatti, le energie disarmoniche ed inquinate dei loro corpi
sottili, per effetto della loro cattiva
indole, non ci permetterebbero di sollevarli dal suolo; ed anche
se potessimo farlo, ciò sarebbe per essi un male maggiore che
essere lasciati a terra.
Ecco perché Gesù vi parlò di fuoco
della Geenna, e di un inferno che i fabbricatori del Male, della
morte e di ogni pensiero e azione malvagia sperimenteranno, se non
saranno purificati dal pentimento sentito e sincero che ha la
funzione di mondare e riequilibrare, creando le premesse energetiche
per una trasformazione ordinata del campo vitale.
Tali fratelli ci vedrebbero mostruosi,
perché la loro coscienza è distorta, e sarebbero danneggiati maggiormente dalle energie delle nostre navi e dischi poiché, essendo l'intima realtà esistenziale sconvolta, non si
integrerebbe con l'ordine armonioso ed immutabile che alberga fra noi.
Questo tormento di chi non è in regola con le leggi universali del Padre è un altro mezzo di salvezza, di
richiamo oltre ogni ostinazione, affinché tutti i figli di Dio possano comprendere che la vera libertà è nel Bene e
nell'Amore verso l'Altissimo e i Fratelli.
«In ogni caso, anche se per bontà del
Creatore e per intervento nostro (poiché diversamente le cose
scritte accadrebbero nel peggiore dei modi) potranno essere evitati
momenti tragici agli umani, il Signore verrà, e noi verremo con Lui
a porre termine al Male sulla Terra e ad innalzare dal suolo coloro
che debbono essere salvati prima che la fine si compia».
«Ci diceste» ‒ chiesi ‒ «che
l'avverarsi del terzo segreto di Fatima sarà connesso al tempo che
introdurrà il Regno dei mille anni sulla Terra. Sarà proprio
inevitabile che una terza guerra nucleare sopraggiunga a porre fine
al Male e a portare la Nuova Era che mai tramonterà?»
Orthon sospirò. Congiunse le mani e
parve cercare i suoi pensieri più profondi.
«La Madre di Gesù» ‒ disse ‒
«dopo il Signore suo Figlio è la più saggia ed ammirabile
Creatura. Il suo Amore per il Padre, per il Cristo e per tutti noi è
immenso. Ella possiede più conoscenza di ogni altro figlio del
Padre. Noi la consideriamo la Grande Sorella, ma ancor più una
Madre, la Madre Universale».
Quella sublime Signora dello Spazio mi
era rimasta impressa per sempre nell'animo (cfr. QUI; ndr) ed aveva fatto ardere il mio cuore di un Amore purissimo ed infinito.
Tina parlava spesso di Lei, e diceva sempre di amarla immensamente.
La sentivamo sempre presente.
Raffaele riprese da dove Orthon si era
interrotto:
«Ella si è mostrata sulla Terra un
numero maggiore di volte di quanto chiunque possa presupporre. In alcune è apparsa clamorosamente, come a Fatima, e il segno del sole
da Lei dato ha fatto comprendere e confermato che siete nel periodo
descritto da Giovanni nell'Apocalisse.
Le due parti rivelate si sono adempiute, ed anche quel segnale luminoso nel cielo della Terra
mostratosi per annunciare il secondo conflitto mondiale, momento
apocalittico di grandi proporzioni, si è realizzato come Ella aveva
predetto.
Ormai è vicino il tempo della verità
del terzo preannuncio, che soltanto in modo ufficioso è stato
divulgato. Stiamo operando affinché un'immane tragedia sia evitata
agli uomini della Terra, dove si accendono sempre più focolai di
contrasto per una guerra fratricida.
Poi l'incendio divamperà, e la
stoltizia dei promotori di odio e di morte sarà palese nel
sacrificio che avrà compimento. Noi imploriamo il Padre per sottrarvi a tanto male; preghiamo il Maestro e la Madre Universale a voler fare
l'impossibile per evitare tanto dolore.
Sappiamo che ciò avverrà; ma
chiediamo e ci diamo da fare senza risparmiarci affinché presto
trionfi l'Amore, e sulla Terra sorga il nuovo giorno profetizzato. Il
pericolo cresce, anche a causa della contaminazione delle acque, del
cielo e di ogni elemento del pianeta.
I terrestri hanno scelto vie sbagliate, hanno mirato al profitto mondano a discapito della salute e delle loro energie vitali. L'errore e la sregolatezza dello spirito hanno prodotto (come conseguenza, ved. QUI; ndr) inquinamento e disordine materiale.
Non era vietato progredire; anzi, era
nella Volontà del Padre che ha elargito tanti doni ai suoi figli, ma
i figli della Terra hanno dilapidato il patrimonio della Sua dimora,
di questo pianeta creato dal Suo Amore. Egli ora li punisce ma ad
auto-punirsi sono maggiormente gli
stessi artefici degli errori. (Per legge di causa-effetto; ved. QUI; ndr).
Presto si avvereranno le parole
dell'Apocalisse: "Vidi poi un Angelo che scendeva dal Cielo con
la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano. Afferrò il dragone,
il serpente antico (cioè il diavolo, satana), e lo incatenò per
mille anni; lo gettò nell'Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la
porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al
compimento dei mille anni"». (Ap. 20: 1-3).
«Sta anche scritto» ‒ disse Kalna ‒
«che questa è la Prima Risurrezione. Infatti, coloro che saranno
sollevati da terra, lo saranno col loro corpo materiale il quale
subirà una smaterializzazione e diverrà come il nostro, capace di
ridensificarsi secondo le necessità.
La Scrittura continua dicendo: "Beati
e Santi coloro che prendono parte alla Prima Risurrezione. Su di loro
non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del
Cristo e regneranno con Lui per mille anni". (Ap. 20:6).
«Ecco», spiegò Kalna, «colui che
verrà sollevato da terra, sarà dei nostri, sarà come Elia, per
intenderci, che venne portato sulle nostre astronavi e poté tornare
dieci anni dopo a portare un messaggio ai terrestri.
Coloro che regneranno con Cristo per
mille anni, potranno vivere sulla Terra ed Egli sarà in mezzo a
loro, e noi pure vi saremo. E potranno salire con Lui e noi nello
Spazio. La Terra sarà rientrata nella fratellanza dell'Amore
Universale e sarà nuovamente, come già vi fu spiegato, giardino
dell'Eden. [...]
Una parete laterale della sala prese a scorrere mostrando un altro vano attiguo dell'astronave. Si era formato ora un unico grande ambiente dove convennero altri uomini e donne. Tutti sedettero; Raffaele si alzò e cominciò così a parlare:
«Tutta la Fratellanza che vive
consapevolmente nell'Amore Universale del Padre da sempre assiste i
fratelli della Terra impegnati in un lungo e difficile cammino.
Ma in questo tempo il pianeta si avvia
al compimento di grandi avvenimenti, dall'eternità previsti dal Padre
Iddio, delle quali cose noi siamo informati da molto tempo e le demmo
a scrivere ai Profeti discesi sulla Terra per compiere la loro missione
di guida.
Continuamente ci mostriamo agli esseri umani e li contattiamo per renderli edotti della nostra presenza. Da quando
la seconda guerra mondiale divampò sui continenti di quel mondo, noi
abbiamo studiato interventi sempre più concreti. Dalla fine del
conflitto, che tanto dolore produsse, stiamo contattando visibilmente
un numero sempre maggiore di fratelli.
Lo sarà sempre più, nonostante vi
siano ostacoli e pregiudizi che impediscono il diffondersi di questa
nostra azione. Le astronavi sono ben distinguibili, i nostri dischi
compiono movimenti ed emettono luci colorate che non sono possibili
ai mezzi aerei, navali e terrestri del pianeta.
Coloro che ci vedono fermi
nell'atmosfera non possono dubitare che siamo noi. Quelli che ci
vedono zigzagare nel cielo o scorgono sfere di fuoco spostarsi
bizzarramente o altri fatti incompatibili con le leggi della fisica,
non possono che dedurre la nostra presenza».
«Ma noi» ‒ proseguì ‒
«contattiamo i fratelli della Terra anche per altre vie più
proficue, parliamo allo Spirito, al cuore e alla mente, ma anche all'immaginazione, senza forzature, per trasmettere loro i nostri pensieri e sentimenti, per dare Luce e Conoscenza.
Lo facciamo in modo soave ed essi sono
liberi di aprire il loro Essere a queste verità oppure di
respingerle e proseguire nelle rispettive scelte.
Questo è il tempo nel quale si
avverano le parole del profeta Gioele, che furono date ai fratelli
terrestri per il futuro che ora è il presente: "I vostri
figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri anziani avranno dei
sogni, e i vostri giovani delle visioni". (Gioele 2:28).
Per la razza umana è il tempo del
pieno avveramento delle sue parole: "Farò apparire ‒ dice il
Signore ‒ segni prodigiosi in cielo e sulla terra, sangue, fuoco, e
colonne di fumo". (Gioele 2:30).
«Noi siamo molto tristi» ‒ scandì
‒ «per gli eventi che presto accadranno sulla Terra». Poi si
raccolse come in preghiera e aggiunse: «Ma noi confidiamo
nell'infinita Misericordia e Bontà di Dio, del Cristo Signore che su
quel pianeta morì per amore dei fratelli e della Signora sua Madre
che tanto può presso il cuore di Lui e del Padre Celeste».
Non finì di pronunciare queste parole
che la luce prese ad abbassarsi. Intravidi Raffaele sedersi
lievemente. Ci fu mostrata una scena terribile, che preferiamo non
riferire. Una voce maschile diceva: «Il sole si cambierà in tenebra
e la luna in sangue, prima che venga il giorno del Signore grande e
terribile». (Gioele 2: 31).
Taiwan: nell'ottobre 2015 il cielo era di questo colore per un tifone. |
Poi una voce di donna pronunciò queste parole di speranza: «Chi invocherà il nome del Signore sarà salvato; poiché sul monte Sion e in Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto l'Eterno, e avranno scampo i chiamati da Dio». (Gioele 2: 32).
Vedemmo innumerevoli uomini, donne e
bambini che venivano sollevati da terra assunti sulle astronavi,
ammassate nel cielo di una Terra sconvolta. Era come se coloro che
venivano tratti in salvo avessero un segno di riconoscimento poiché
rilucevano dello stesso biancore delle astronavi.
Tornò ad accendersi la luce, e
Raffaele si alzò nuovamente.
«Le Scritture» ‒ disse ‒
«chiamano Iddio Signore degli Eserciti. Quando nacque Gesù, Figlio
del Dio Vivente, nella grotta di Betlemme, segno della Sua Umiltà
infinita, l'Esercito del Signore cantava la sua Gloria per la pace
degli uomini della Terra. (Che egli gradisce o fanno la Sua Volontà).
Ora ci stiamo avviando alla battaglia
finale contro il Male, contro il dolore che da troppo tempo affligge
i figli e il Padre loro. Presto suoneremo la tromba della vittoria
dell'Amore Universale, della Giustizia e del Bene.
Sulla Terra sorgerà un sole mai veduto prima, neppure al tempo del primo Eden. Il "resto" profetizzato sarà in grande festa con Colui che regna per diritto, essendo Buono,
Giusto e Veritiero, come sta scritto».
Raffaele sedette, e dopo una breve
pausa continuò: «Solleveremo da terra i fratelli che da sempre
cercano bontà e giustizia, poi i pentiti, e infine coloro che piegheranno le
ginocchia di fronte al Padre Iddio all'ultimo momento. Per tutti vi
sarà salvezza, ad esclusione di chi vorrà osannare fino alla perdizione
la propria durezza di cuore. Chi ha orecchi intenda!».
«Noi» ‒ disse ‒ «invitiamo tutti
i fratelli della Terra ad aprire il cuore alla bontà e alla
preghiera rivolta al Padre Creatore e a noi Suoi intermediari. Ogni
loro anelito avrà sempre risposta, come perennemente è stato.
Noi siamo in grado di ascoltare il
vostro pensiero e il vostro cuore bisognoso, come lo è infinitamente
di più l'Altissimo Signore. Pregate e supplicate, buoni e semplici della
Terra, affinché possa essere piegato l'orgoglio omicida e fratricida
presente sul vostro mondo.
Neppure una sillaba della vostra
preghiera andrà perduta, non un sospiro dell'anima vostra in favore
della giusta causa. Pregate e supplicate, ed ogni giorno siate rispettosi e
pazienti. Non si scoraggi il vostro cuore per i limiti umani. In ogni
momento vi è perdono e misericordia.
Ogni vostro peccato, se siete umili e
pentiti, sarà motivo di amore e di tenerezza. Il Padre ha posto noi
al vostro fianco e vi ha inviato Colui che ha Conoscenza, Bontà e
Amore oltre ogni possibilità di immaginazione. Vi è stato dato un
Maestro la cui Saggezza e Misericordia sono infinite.
Con Lui vi è Sua Madre, la Signora
dello Spazio, Colei che a Fatima, sperduta località terrestre, diede l'annuncio dell'imminente periodo
apocalittico che incombe sulla Terra, per l'insania dell'uomo, a dei semplici fanciulli.
Ella supplica e si adopera ogni momento
per i figli della Terra, ma il peso che porta è sempre più
intollerabile e insostenibile. Vi sono
leggi universali di giustizia che il Padre ha dato come garanzia
dell'Amore tra i Suoi figli, fra costoro e Lui.
Noi diciamo con tristezza ai fratelli
del vostro pianeta che già da tempo sono oltre qualsiasi barriera consentita.
Vi sia una gara di bontà, di umile modestia e di preghiera. Torni la
semplicità di un tempo, che non è contraria al progresso raggiunto,
se vissuto bene.
Egli presto verrà e noi saremo con
Lui. Il Regno dell'Amore tornerà sulla Terra e sarà un evento indicibile per chi l'avrà atteso e un giorno grande e terribile per i
Suoi nemici, i nemici dell'Amore del Padre Divino».
Ci vennero dati due messaggi, dei quali
uno sigillato. Mentre mi veniva consegnato il secondo, Raffaele mi
disse: «Presto verrà il Suo Regno sulla Terra, il Regno dello
Spirito, che non potrà essere affidato a nessun potere umano. Anche
questo fu decretato e sta scritto».
Ci fu poi annunciato che l'astronave
era ferma nello spazio: presto saremmo entrati nuovamente nel disco
per scendere in un mondo a noi sconosciuto.
Post Scriptum
Ecco una breve testimonianza di Giorgio Dibitonto alla Televisione Svizzera Italiana quando era un po' più giovane.
Relazione, adattamento e cura di: Sebirblu.blogspot.it
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