Sebirblu, 26 giugno 2017
Questo articolo è dedicato a tutti
coloro che ancora vivono nell'inconsapevolezza di ciò che li
circonda o peggio si ostinano caparbiamente a negare anche l'evidenza
dei fatti.
È tratto dal 1° capitolo del libro di
David Icke "L'Amore Infinito è l'Unica Verità, Tutto il Resto
è Illusione". Ho omesso alcuni piccoli brani perché ripetitivi
o prolissi, ma al link a fondo pagina, potrete trovare il testo
completo.
Invito dunque tutti voi, che
assiduamente leggete i miei post, a divulgare il più possibile
questa realtà per giungere al più presto a completare la famosa
massa critica onde capovolgere la situazione globale e mettere fine a
questo inferno.
By Keyem |
"L'Incubo in cui viviamo"
Nel 1990 iniziai consapevolmente un
incredibile viaggio alla scoperta di me stesso. Non avevo la minima
idea riguardo a dove mi avrebbe condotto, ma decisi che lo avrei
intrapreso comunque. Ne avevo abbastanza.
Questo «mondo» non aveva mai avuto
senso per me: le ingiustizie, la stupidità, il modo in cui il
sistema trasforma le persone in poco più che macchine, le quali
operano attraverso un ciclo continuo di esperienze e comportamenti
ripetitivi che ossessivamente ci ostiniamo a chiamare «vita».
Non siamo noi a vivere la vita - è la
vita a viverci. Vi sono delle eccezioni, a cui appartengono molti che
stanno leggendo questo scritto, ma la maggior parte della gente si fa
dire cosa pensare, dove andare, cosa fare e come farlo. Non è così?
Ebbene, da dove acquisite le «notizie»
che vi portano a trarre conclusioni riguardo a voi stessi e al
Pianeta? Chi decide a quale ora vi dovete alzare ogni mattina di ogni
giorno lavorativo?
Chi decide in quale posto dovete andare
e qual è il vostro compito una volta arrivati a destinazione? Chi
decide come dovete svolgerlo?
Se assomigliate alla stragrande
maggioranza delle persone che attualmente popolano questo mondo
illusorio, non siete affatto voi a prendere quelle decisioni; esse vi
vengono imposte dal «sistema», la ragnatela del dominio e del
controllo che impone la propria volontà sulla vostra vita.
Voi attingete le vostre «informazioni»
dai mezzi convenzionali che vi vendono le loro falsità quotidiane,
in base alle quali decidete cosa pensare e cosa credere.
Siete costretti ad alzarvi ad una certa
ora poiché dovete presentarvi a rapporto sul posto di lavoro e non
potete essere in ritardo. Vi recate dove i vostri superiori vi dicono
di recarvi e fate ciò che costoro vi dicono di fare.
Se vi ribellate, vi licenziano, e se
non venite pagati non potete permettervi una casa o il cibo a
sufficienza. E non si tratta solo di voi. Che dire della vostra
famiglia e delle altre persone a vostro carico?
Quali sarebbero le conseguenze per loro
se non vi assoggettaste al sistema? Per far fronte a tutti questi
bisogni e a queste responsabilità incombenti, dovete trascorrere
ogni vostra giornata costantemente occupati a soddisfare altre
persone.
A loro volta, anche quelli che
comandano seguono servilmente le imposizioni di chi «li» controlla,
e similmente essi non osano ribellarsi. Anche i superiori hanno
dei capi.
Prendete ad esempio un agricoltore che
deve rifornire un supermercato di derrate alimentari; egli impartisce
ordini ai braccianti suoi subalterni, e se questi non fanno ciò che
dice, si ritrovano a spasso.
Ma, allo stesso modo, anche lui deve
fare ciò che il supermercato gli richiede, oppure perderà il
contratto rischiando di trovarsi tagliato fuori dagli affari.
Al livello successivo, quelli che
gestiscono il supermercato devono rispondere agli azionisti, i quali
includono a loro volta persone al servizio dei «propri» supervisori,
e questi al servizio di altrettanti dirigenti. Ecco come gira la
ruota della dipendenza e dell'imposizione di potere.
Lo schiavo di qualcuno è il padrone di
qualcun altro; la pecorella di qualcuno è il pastore di qualcun
altro. È questa la maniera in cui il mondo è strutturato di
proposito. Il sistema esige che ognuno controlli qualcun altro, e ciò
viene attuato in un miliardo di modi differenti.
Quelle che noi chiamiamo «società
libere» non sono altro che Gulag con nomi diversi. Non è il sistema
ad essere al nostro servizio - noi siamo al suo. Siamo schiavi, e ci
illudiamo di essere liberi perché non vogliamo affrontare la realtà
della nostra condizione.
Una sera ero ospite di un programma
radiofonico americano, quando un ascoltatore chiamò e sostenne una
tesi davvero azzeccata. Paragonò l'umanità ad un marito che sa che
la moglie gli è infedele, ma che tenta disperatamente di convincersi
che non è vero.
Quando lei torna a casa, l'affronta per
indurla a dire dove è stata e con chi. L'uomo conosce la verità, ma
confida disperatamente che le spiegazioni di sua moglie suonino
abbastanza credibili da fargli continuare a illudersi che vada tutto
bene.
Piuttosto che accettare una verità
spiacevole, egli preferirebbe ascoltare una bella menzogna. Allo
stesso modo, la maggior parte delle persone non vuole misurarsi con i
complotti e la corruzione dei governi, e neppure chiedere perché le
nazioni, anche la propria, vanno in guerra contro civili indifesi.
Quando i governi pronunciano le loro
falsità, quando si scusano per la loro assurda condotta, la maggior
parte della gente è pronta ad accettare quanto dicono perché
«vuole» credere che quelle menzogne siano la verità.
L'alternativa consiste nell'affrontare
il fatto che il governo non è un benevolo servitore del popolo - ma
esattamente l'opposto.
Affrontare la realtà è sapere che le
forze che controllano gli Stati Uniti sono capaci di orchestrare gli
orrori dell'11 settembre e accusare qualcun altro; oltre ad avere la
sfacciataggine di partecipare ai riti funebri per le vittime, pur
sapendo di aver concorso alla loro uccisione.
Quante persone sarebbero
sufficientemente forti da affrontare una cosa del genere e ciò che
essa rappresenta per le loro esistenze? È questa una delle ragioni
basilari per cui le menzogne ufficiali hanno la meglio, e divengono
delle verità comunemente accettate.
L'alternativa è talmente impensabile,
talmente intollerabile, da non poter essere presa in considerazione;
così la maggior parte della gente non lo fa. Di conseguenza,
facciamo finta di niente.
Lo stesso vale per la negazione
collettiva che mettiamo in atto riguardo alle nostre esistenze: "Ho
una casa grande e una grossa automobile; non è una vita favolosa?"
Ebbene, la casa e l'auto saranno anche favolose, ma la «vita»?
Quante persone stanno facendo ciò che
vogliono veramente? Quante sono davvero felici, realizzate e in pace
con se stesse? In verità, quasi nessuna. Non è forse proprio questa
la condanna profonda e radicata inflittaci dall'alienazione mentale
che chiamiamo «vita»?
I più fanno quello che pensano di
«dover» fare, e ciò significa servire il sistema secondo le
condizioni dello stesso. Perché confondiamo la «vita» con il
mondo, così come esso viene comunemente sperimentato?
Cos'ha a che vedere la vita col far
saltare in aria dei bambini sotto gli occhi dei genitori, e genitori
sotto gli occhi dei propri figli, e chiamarla «liberazione»?
Dove sta la vita nel doversi alzare
ogni mattina alla stessa ora per starsene sempre in mezzo al solito
traffico, o per fare la fila aspettando il solito treno, per recarsi
a svolgere il solito lavoro che vi lascia annoiati, frustrati e
insoddisfatti?
Oppure trovarsi al termine della
giornata, di nuovo in mezzo allo stesso traffico e dopo aver fatto la
stessa fila, prima che ve ne torniate a casa per guardare alla TV i
soliti programmi serali che vi trattano come foste dei ritardati
mentali?
E ancora, dove sta la vita nel mandare
i nostri figli in scuole e università ideate per buttarli fuori come
rotelle d'ingranaggio programmate per la generazione successiva?
Ma preferiamo convincere noi stessi di
avere un buon lavoro, un'ottima carriera, una vita soddisfacente, e
di dare ai nostri figli una valida istruzione, piuttosto che
affrontare l'orrore degli orrori, e cioè che l'esistenza, in realtà,
è uno schifo.
O meglio, uno schifo se paragonata a
cosa potrebbe essere e a cosa ci piacerebbe che fosse. In verità,
non si tratta per nulla di «vita». È un velo di lacrime nascoste
da una mano pesante di mascàra e da un'abbondante passata di
auto-illusioni.
Noi giudichiamo la nostra «felicità»
dal nostro grado di infelicità, e le nostre realizzazioni tramite i
simboli e i fronzoli che il sistema ha decretato come elementi
essenziali del successo.
Il giorno in cui stavo scrivendo
questo, lessi i risultati di uno studio sulla salute mentale ed
emozionale dei «teenagers» in Gran Bretagna, sebbene la stessa cosa
possa applicarsi a tutto il mondo industrializzato e computerizzato,
e non solo.
Lo studio: "Dinamiche del tempo
nella salute mentale degli adolescenti", pubblicato nel Journal
of Child Psychology and Psychiatry, rivelava che il numero dei
quindicenni sofferenti di ansia e depressione era aumentato del 70%,
in meno di vent'anni. Éhi... stiamo parlando di quindicenni!
Lo studio concludeva che una delle
cause chiave di questo drammatico incremento del trauma emozionale
negli adolescenti, era la spinta incalzante ad «avere successo».
Per essere più precisi, si sarebbe dovuto aggiungere avere successo
«secondo le condizioni del sistema».
Lo studio affermava "la
costrizione ad avere successo negli studi e la prospettiva
dell'indebitamento stanno contribuendo a diffondere l'infelicità".
In Gran Bretagna, grazie al governo
attuale, quando escono dall'università, gli studenti affrontano una
montagna di debiti a causa dei prestiti che hanno dovuto chiedere per
pagare la propria istruzione (o quanto passa per tale).
Debito significa controllo da parte del
sistema, ed è questa la vera ragione dei prestiti agli studenti. Lo
studio metteva inoltre in evidenza lo squilibrio tra il tempo
trascorso a scuola e quello dedicato allo svago, una cosa cui ho dato
rilievo per anni.
[…] La cosiddetta "istruzione"
esiste allo scopo di programmare, indottrinare e inculcare un
convincimento collettivo in una realtà che ben si addica alla
struttura di potere. Essa non apre la mente, la soffoca.
Così si espresse Albert Einstein:
"L'unica cosa che interferisce con il mio apprendimento è la
mia istruzione; è quel che rimane dopo che si è dimenticato tutto
quanto si è imparato a scuola".
Perché i genitori sono orgogliosi nel
vedere che i loro figli conseguono degli attestati di «profitto»
per aver detto al sistema esattamente quanto esso richiede di
sentirsi dire? Triste a dirsi, molto spesso si crede che
l'intelligenza e il passare degli esami siano la stessa cosa.
Non sto dicendo che le persone non
debbano perseguire la conoscenza ma, se qui stiamo parlando di
libertà, dovremmo poterlo fare alle «nostre» condizioni, non a
quelle del sistema stesso.
C'è anche da riflettere sul fatto che
i politici, i funzionari del governo, e ancora, giornalisti,
scienziati, dottori, avvocati, giudici, capitani d'industria e altri
che amministrano o servono l'apparato, invariabilmente sono quelli
che sono passati attraverso la stessa «macchina» creatrice di menti
(per l'indottrinamento), l'università.
[…] In questo modo la maggior parte
della gente si illude di essere libera senza mai sperimentare per
davvero questa teoria. Le persone sono paragonabili a mosche prese in
una ragnatela e, a patto che non tentino di muoversi, riescono a
convincersi che se volessero, potrebbero farlo.
Il fatto è che, in quel momento, non
vogliono farlo. Se tentassero, dovrebbero affrontare la realtà, e
cioè quella di trovarsi tenacemente incollati al sistema di
controllo di qualcun altro, il quale sta per vedersi servito il pasto
che consiste proprio in «loro stessi».
Le persone seguitano a fare quello che
la dittatura dei governi dice loro di fare, senza dubbi o
contestazioni, perpetuando l'illusione di essere libere di scegliere,
pur non avendolo mai fatto. "Avere le ali appiccicate a questa
ragnatela mi sta bene, perché sto scegliendo di non volare".
Foto di Robbie Shone |
[…] Mentre lo stato globale
orwelliano emerge rapidamente dall'oscurità, l'auto-inganno
concernente un «mondo libero» sta diventando sempre più difficile
da sostenere. Ma invece di guardare bene in faccia la propria
condizione, i più non cercano di far altro che volgere ostinatamente
lo sguardo nella direzione opposta.
La maggior parte della gente fa in
fretta a lamentarsi di quanto succede nella propria esistenza e più
ampiamente nel mondo, tuttavia, quando si tratta di fare qualcosa al
proposito, pare come impietrita. Assai meglio, sembra evitare le
personali responsabilità incolpando qualcun altro.
Il mondo è quello che è perché
abbiamo permesso a pochi di renderlo tale, e semplicemente puntare il
dito contro quei pochi non è sufficiente. Siamo tutti coinvolti.
Voltaire colse magistralmente questo punto quando disse: "Non
uno dei fiocchi di neve che formano una valanga si è mai sentito
responsabile".
Sin da quando avevo sette o otto anni
questo mondo mi è sembrato folle e nel momento in cui ho iniziato a
rendermi conto di ciò che sta dietro l'illusione, che noi chiamiamo
«realtà», sono diventato come una porta aperta.
Non c'era bisogno di spingere; stavo
già ruotando sui miei cardini. Doveva esserci un motivo per cui il
mondo era così assurdo e del perché così poche persone sembravano
in grado di accorgersene o, almeno, di ammetterlo con se stesse.
La mia incredibile esperienza iniziata
nel 1990 mi ha rivelato che in questa follia c'è sicuramente una
ragione, una logica. La società è quella che è perché coloro che
la controllano vogliono che sia così. È quanto si addice al loro
programma per una dittatura globale.
La straordinaria storia che sta dietro
la facciata della vita quotidiana mi è stata rivelata per gradi, e
questo libro rappresenta il passo successivo - un gigantesco salto
dentro ad un regno ed a una realtà verso cui pochi sono disposti a
dirigersi.
In "Cronache dalla Spirale del
Tempo" ho esposto il modo in cui il mio viaggio è iniziato. In
breve accadde questo: attraverso una medium mi venne rivelato che
avrei ricevuto in dono quelle ricchezze spirituali che praticamente
avrebbero permesso il sollevamento del velo illusorio che tiene in
schiavitù il genere umano.
Ella mi disse che la Conoscenza sarebbe
stata instillata nella mia mente e in tempi successivi ne sarei stato
guidato. E aggiunse: "Un solo uomo non può cambiare il mondo,
ma un uomo può comunicare il messaggio che il mondo cambierà".
Molti altri sensitivi ripeterono la
stessa cosa. Esistevano dei segreti da svelare, enormi segreti, ed io
sarei stato condotto verso questa rivelazione e l'avrei poi
comunicata al mondo intero.
Uno di essi aveva detto: "Non è
necessario compiere un'ardua ricerca. La strada è già stata
tracciata. Dovrai soltanto seguire gli indizi". Allora la cosa
sembrava stravagante, ma quanto si rivelò essere reale! Da quel
momento in poi, la mia vita divenne un'esplosione di sincronismo e di
«coincidenze».
Sono stato condotto alla Conoscenza
attraverso persone, libri ed esperienze personali in oltre 40 nazioni
e gli indizi sono stati disposti qua e là, non solo abbondantemente,
ma anche nell'ordine giusto per poter essere assimilati con rapidità.
Sono stato guidato lungo un sentiero
che ha avuto inizio con la comprensione della manipolazione in questo
«mondo», la realtà che pensiamo essere qualcosa di «corporeo», e
che in seguito mi ha condotto in altri regni che la compenetrano -
ciò che gli scienziati definiscono universi paralleli.
Nei primi due capitoli riassumerò
questo messaggio (dello stesso Icke leggere anche QUI; ndr), prima di spingermi all'incredibile stadio
successivo che riguarda la scoperta rivelata di chi siamo, dove
siamo, e cosa stiamo facendo qui.
Durante gli anni '90, grazie a guide
invisibili e a «coincidenze» sincronizzate, iniziai a comprendere e
a far conoscere il livello basato sui «cinque-sensi» di una
cospirazione globale per il controllo dell'umanità, orchestrata
attraverso una rete di società segrete e di famiglie tutte
imparentate tra loro, conosciuta col nome di Illuminati.
Si tratta di famiglie che controllano i
governi, il sistema bancario, le corporazioni transnazionali, gli
accordi che riguardano i prezzi o la ripartizione dei mercati del
petrolio e dei prodotti farmaceutici (i cosiddetti «cartelli»;
n.d.t.).
E ancora, i mezzi di comunicazione di
tutto il mondo, i servizi segreti, le forze di polizia, e persino
quello che si insegna nelle scuole e nelle università.
Tutti questi aspetti del contesto
sociale, insieme a tanti altri, vengono controllati fondamentalmente
dalle medesime famiglie di Illuminati, che perseguono lo stesso
programma di tirannia globale. (Cfr. QUI; ndr).
Il loro obiettivo è uno stato fascista
centralizzato con a capo un governo e un esercito mondiali, una banca
centrale, una valuta unica, a cui assoggettare una popolazione dotata
di microchip, connessa a una rete computerizzata globale che ne abbia
così il controllo.
Quando per la prima volta lasciai
intendere che era questo il piano, la gente si fece delle risate, ma
adesso a sogghignare sono soltanto i disinformati e quelli che hanno
una «forma mentis» rigida e materialistica.
L'incubo orwelliano del "Grande
Fratello" si sta manifestando poco a poco, giorno dopo giorno,
specialmente dall'11 settembre.
Ciò non sorprende nel momento in cui
ci si rende conto che quegli attacchi furono organizzati dalla stessa
forza che ora li utilizza come scusa per imporre il proprio programma
fascista allo scopo di «salvarci» dal terrorismo.
(Vedi: "Alice nel paese delle
meraviglie e il disastro delle Torri Gemelle") – Un altro suo
libro; ndr.
Possiamo accorgerci con chiarezza della
centralizzazione del potere e della proprietà che sta avanzando
rapidamente in tutti i settori della nostra esistenza, e che è
conosciuta col nome di "globalizzazione".
Non si tratta soltanto delle grosse,
avide corporazioni, come molti membri della "Sinistra"
vorrebbero farci credere.
Le corporazioni più in vista non sono
lo scopo, ma dei mezzi verso lo scopo. Sono parte di un programma
coordinato e ideato da molto tempo per un controllo globale che
prende di mira ogni espressione dell'umana esistenza.
In politica abbiamo super-stati come
l'Unione Europea, e i suoi «specchi» emergenti: l'Unione Africana,
la Cooperazione Economica per l'Asia-Pacifico (APEC), e la Zona di
Libero Scambio delle Americhe (FTAA).
Tutte sono strutturate in modo da
essere in linea con una caratteristica fondamentale per l'esistenza
di un'aspirante dittatura - più il processo decisorio viene
centralizzato, più potere i pochi avranno sui molti.
Il peggior incubo del dittatore è la
diversità, poiché in questo modo egli non può controllare tutte le
fasi di tale processo.
L'uniformità e la centralizzazione
sono indispensabili al Fascismo o al Comunismo, o a qualsivoglia sia
il nome della vostra dittatura d'elezione. È così che assistiamo
all'accentramento di ogni cosa, e ad una sempre maggiore velocità.
Il governo mondiale è programmato per
essere il coronamento di questa piramide di tirannia politica, e il
ruolo dell'esercito planetario consiste nell'imporre le sue decisioni
a quei paesi che vogliono auto-governarsi.
È per tale ragione che le forze armate
nazionali sono sempre più subordinate, oltre al fatto di costituirne
soltanto una parte, ad organizzazioni come la NATO e le Nazioni
Unite, nello svolgimento di operazioni per il mantenimento della
pace.
È un esempio di ciò che io chiamo
«Totalitarismo per Gradi» nel quale ci si sposta poco a poco verso
un obiettivo a lungo meditato, invece di compiere colossali
cambiamenti in una volta sola. (Cfr. QUI; ndr).
Se i passi fossero troppo grandi, molte
persone si accorgerebbero di cosa sta accadendo, e non andrebbe bene.
La nostra ignoranza è la loro felicità.
In Europa, l'EEC, o Zona di «libero
scambio» del Mercato Comune, è divenuto lo stato fascista
centralizzato conosciuto col nome di Unione Europea, grazie allo
stillicidio continuo di cambiamenti imposti attraverso il
Totalitarismo per Gradi, e lo stesso sta verificandosi ovunque.
Gli Illuminati manovrano i loro
funzionari burocrati, uomini e donne, all'interno di posizioni-chiave
nella politica, e la maggior parte di coloro che rimangono a far
numero in ambito politico non è altro che una manica di ignari buoni
a nulla.
La capacità intellettuale non è mai
stata un attributo essenziale di un politico e spesso conduce verso
una brutta carriera.
Tim Collins, Membro Conservatore del
Parlamento in Gran Bretagna, venne informato da un elettore
dell'esistenza di particolari che riguardavano delle pecche nella
versione ufficiale della vicenda dell'«aereo» che avrebbe colpito
il Pentagono l'11 settembre.
A Mister Collins venne offerta la
possibilità di visionare la presentazione di un DVD che descriveva
dettagliatamente questa prova, ma lui si rifiutò persino di dargli
un'occhiata.
Il suo «assistente esecutivo» scrisse
che Mister Collins "Non crede nelle teorie del complotto, e
considera particolarmente biasimevole che gli artefici del DVD al
quale si fa riferimento stiano cercando di trastullarsi con una
tragedia tanto spaventosa".
Tutto questo senza neppure prendersi la
briga di visionarlo, e il fatto che persone come Tim Collins
diventino dei politici può essere a sua volta considerata una
spaventosa tragedia per coloro che essi dovrebbero rappresentare.
Quando si hanno dei Membri del
Parlamento con una mentalità del genere - e Collins rappresenta la
norma, non una rarità - la manipolazione del sistema politico
diventa un gioco da ragazzi.
La politica mi fa sempre venire in
mente l'adagio di Albert Einstein che dice: "Non si possono
risolvere i problemi con lo stesso livello d'intelligenza che li ha creati". Il controllo delle attività bancarie e
degli affari è già nelle mani di pochi ed è una tendenza continua.
La moneta europea - l'Euro - fa parte del programma degli Illuminati
che consiste nel rimpiazzare tutte le diverse valute con una sola
divisa planetaria controllata dalla già pianificata Banca Centrale
Mondiale.
Si riporta che Mayer Amschel
Rothschild, fondatore della dinastia dei banchieri (Illuminati),
abbia detto: "Datemi il controllo della moneta di una nazione e
me ne infischio di chi fa le leggi".
Considerate ancora un grado più in là
e avrete lo schema per una dittatura mondiale in cui gli Illuminati
controllano la valuta unica e fanno le leggi.
Le famiglie degli Illuminati si servono
della rete di società segrete di loro appartenenza e di quelli che
ne stanno a capo, i quali fungono da collegamento, o che hanno
mansioni di mandatari e fattorini, per controllare tutte le banche
più importanti e le corporazioni transnazionali.
In apparenza può sembrare che nei
collegi dei dirigenti che hanno maggior peso compaiano nomi diversi,
ma questi devono rendere conto ai «padroni» che li hanno messi lì
a ricoprire quell'incarico e che impongono la linea di condotta da
portare avanti.
Come ho già esposto dettagliatamente
nei miei libri precedenti, a livello dei cinque sensi il mondo è
controllato da una struttura di piramidi all'interno di altre
piramidi, una dentro l'altra come le bambole russe.
In cima a queste, specialmente quella
più grande che racchiude tutte le altre, ci sono le famiglie degli
Illuminati. Da lì essi manipolano e impongono il loro programma per
la centralizzazione del potere globale direttamente attraverso la
società.
Anche coloro che fanno parte di gruppi
di pressione, che sfidano il sistema su numerose e differenti
problematiche, devono capire che stanno avendo a che fare con le
stesse famiglie elitarie presenti in cima alla piramide.
Attraverso le loro corporazioni
transnazionali, essi controllano, tra le tante cose, i rifornimenti
mondiali di petrolio, gas, elettricità e acqua, la produzione di
farmaci e «medicine», nonché la produzione e la distribuzione dei
generi alimentari.
Il loro sistema bancario controlla i
governi, il commercio e le persone prestando denaro che non esiste e
caricandolo di interessi. Ciò che noi chiamiamo denaro è soltanto
un «debito» che viene fatto girare sotto forma di assegni,
bonifici, fidi e persino «contante».
[…] Quando una banca concede un
«credito», non presta un bel «niente». Semplicemente non fa
altro che inserire al computer sul vostro conto il dato che attesta
che la stessa ha accettato di farvi un «prestito» in cambio della
vostra casa, del vostro lavoro o del terreno di vostra proprietà.
Essa non crea denaro, crea un
«debito» mediante i tasti di un programma e da quel momento dovrete
ripagare il «denaro» virtuale che vi è stato «accreditato», più
gli interessi! Se non lo fate, vi possono portare via ciò che
possedete.
I governi ottengono soldi in prestito
allo stesso modo e i contribuenti diventano responsabili della
«restituzione» alle banche di denaro inesistente, chiesto a loro nome dalle istituzioni governative controllate dalle medesime forze
proprietarie dei banchi di credito.
[…] Miliardi di persone soffrono la
fame, perdono la loro casa, vivono in povertà e addirittura muoiono
a causa della mancanza di denaro, quando non si tratta che di cifre
illusorie sullo schermo di un computer.
Un comunicato della famiglia Rothschild
ai suoi associati di New York, datato 1863, riassume perfettamente la
situazione: «I pochi che capiscono il sistema saranno ugualmente
così interessati ai suoi profitti e dipendenti dai suoi favori, che
non faranno mai opposizione.
D'altro canto, invece, la grande massa
delle persone, mentalmente incapace di comprendere gli enormi
vantaggi... ne porterà il peso senza lamentarsi, e forse senza avere
il sospetto che il sistema è il nemico dei suoi migliori interessi».
L'intero apparato bancario si basa su
una frode di proporzioni sbalorditive, tesa a controllare e a
reprimere la gente. Non c'è nulla di sbagliato nell'avere un'unità
di cambio e chiamarla denaro. Non è questo il punto.
Il fatto è che allorquando si hanno
banche private, di proprietà di quegli stessi individui i quali
creano il cambio dal nulla e lo caricano di interessi, ecco
pronto tutto il necessario per una tirannia globale. (Cfr. QUI; ndr).
È questo il risultato che abbiamo e che è stato
istituito, poiché le famiglie che controllano le banche sono le
medesime che sorvegliano anche quei politici i quali promuovono le
leggi del sistema bancario.
Chi è nuovo a tutto ciò potrebbe
anche rimanerne sconcertato, ma alle banche è consentito prestare
una cifra dieci volte superiore a quella sul loro deposito.
È quanto viene chiamato «Concessione creditizia sulle riserve proporzionali». Ogni volta che depositate in banca una sterlina o un dollaro, date a quella banca il diritto di concedere un prestito di dieci sterline o di dieci dollari, che in realtà essa non possiede. (Cfr. QUI; ndr).
Molte persone pensano che le banche
prestino i soldi dei depositanti, mentre non fanno altro che prestare
aria fresca, cifre che esistono solo sullo schermo di un computer.
Se seguiste il «denaro» da una banca
all'altra, sotto forma di assegni, bonifici ecc., scoprireste che essa ne crea sempre di più dal vostro deposito originale, o dal
vostro prestito, poiché ogni volta che questi «soldi» vengono spesi
e finiscono in una banca diversa, in cambio viene concesso ancora più
credito.
L'ammontare degli interessi che le
banche maturano attraverso questa frode è stupefacente. La
manipolazione del denaro/sistema bancario è uno dei mezzi più
efficaci della dittatura operata dalle famiglie degli Illuminati, e
un esempio della portata dell'imbroglio perpetrato ai nostri danni. (Cfr. QUI e QUI; ndr).
La gente fa un lavoro che odia per
poter «pagare l'ipoteca». Ma cos'è questa ipoteca? È un debito
che la banca vi paga in cambio di uno ancora più grosso che le
ripagate a vostra volta. Ma non potete - in termini legali - pagare
un debito con un altro! E poi dicono che «sono» pazzo!
Questa rete di banche e compagnie
interconnesse, che fa capo agli Illuminati,
usa la loro influenza (controllo) sui governi per distruggere le
attività minori di tutti gli altri in modo che, per sopravvivere,
debbano dipendere dalle famiglie dell'Élite.
Come mai i parlamenti approvano in
continuazione leggi che rendono la vita sempre più facile e proficua
alle grosse corporazioni, ma più difficile e dispendiosa alle
piccole imprese? Ecco la risposta, una semplice equazione: dipendenza
= controllo; diversità = libertà.
Nell'ambito dei «media», il potere su
quello che vediamo e ascoltiamo si trova, allo stato attuale, nelle
mani di un numero scandalosamente esiguo di persone.
Può sembrare che ci sia un costante
incremento nella «varietà» dei mezzi di comunicazione, con un numero sempre maggiore di canali televisivi, ma la quantità di
coloro che li controllano e ne seguono la produzione continua a
restringersi.
Quando negli anni '70 divenni un
reporter/presentatore televisivo, era impensabile che le stazioni
regionali della Independent Television (ITV) in circolazione nel
Regno Unito non fossero di proprietà separata le une dalle altre.
Si pensava che questo fosse un requisito essenziale per garantire il libero flusso di informazioni imparziali. Ma oggi una compagnia, la Carlton-Granada, controlla tutto il complesso delle ITV attraverso l'Inghilterra, la Scozia, il Galles e l'Irlanda del Nord.
Le radio «indipendenti» stanno
rapidamente avendo la stessa sorte. E non è ancora finita, dato che
il programma degli Illuminati esige il controllo totale, e nel mondo
intero la regolamentazione della proprietà dei media è stata
ridotta o respinta.
[...] Il concetto è quello di
controllare l'informazione a un livello tale che la gente veda e
ascolti soltanto quanto si confà alla dittatura degli Illuminati. È
esattamente ciò che George Orwell previde nel suo libro, 1984. (Cfr. QUI e QUI; ndr).
[...] Le corporazioni di rilievo come
la General Electric controllano le reti delle emittenti televisive
degli Stati Uniti da cui la maggior parte degli americani trae le
proprie «notizie».
Essa è proprietaria di: NBC network,
CNBC, MSNBS, Bravo, Mun2TV, Sci-Fi Channel, Trio, WNBC New York, KNBC
Los Angeles... ecc. ecc.
[...] In più, quelli della General
Electric posseggono gli Universal Studios, la NBC Universal
Television Studio e la NBC Universal Television Distribution.
Immaginate quanto tutto ciò dia loro il potere di inculcare una
realtà contraffatta.
I magnati dei media come Rupert Murdoch
sono a capo di aziende che controllano una marea di emittenti
televisive e radiofoniche e di testate giornalistiche in tutto il
mondo, insieme agli studi cinematografici della Twentieth Century
Fox, a case editrici come la Harper Collins, e al sistema Internet
Delphi.
Una delle «attività» di Murdoch, la
Fox News o, per meglio dire, Fix News (fix, tangente; n.d.t.) è il
canale televisivo propagandistico più parziale che io abbia visto
fino ad ora.
Attraverso grandi gruppi come la GeneraI
Electric, la Murdoch's News Corporation, la Disney e la AOL-Time
Warner, gli Illuminati controllano anche Hollywood e l'industria della
musica.
Potete anche vedere etichette discografiche «differenti» e «diverse» sale di ripresa cinematografica, ma essenzialmente è la stessa organizzazione ad averne il dominio e a decidere cosa verrà o non verrà visto e ascoltato.
Quando arriveremo al punto focale di
questo libro, vi renderete conto di quanto il potere sui media sia
vitale al programma degli Illuminati. Si tratta di qualcosa di molto
più ampio e assai più profondo del semplice fatto di dire menzogne
e di nascondere la verità su ciò che accade nel mondo. (Cfr. QUI: ndr).
Se non ci fosse questa imposizione su
quello che la gente guarda e ascolta in prevalenza, il resto della
struttura di controllo andrebbe in fumo. Ecco un piccolo esempio di manipolazione dei media e di cronaca falsa che rivelano una
realtà ben più vasta.
Una ex giornalista della BBC mi
raccontò di quando le venne chiesto di andare per le strade con una
cinepresa a registrare ciò che la gente pensava della Regina Madre
al momento della sua morte, avvenuta nel 2002 a 101 anni.
La cronista scoprì che il 99% delle
persone da lei intervistate aveva detto di non apprezzare la Regina
Madre e che non gliene importava nulla della sua morte. Data la sua
integrità professionale, la giornalista riportò quanto era accaduto
in totale verità, ma venne duramente censurata dai suoi superiori.
La linea di condotta della BBC
consisteva nel sostenere che la «Queen Mum» (davvero un gran brutto
soggetto) era amata e ammirata dalla nazione. La giornalista domandò
ai suoi servili «superiori» se le stavano dicendo che avrebbe
dovuto mentire.
"Date le circostanze avresti
dovuto distorcere la verità", le dissero. Ella si sentì
disgustata e rassegnata. È triste, perché ci sono poche persone
come lei, e la verità non solo viene distorta ogni giorno, ma viene
anche letteralmente massacrata.
[...] Gli stessi principi si applicano
ai servizi d'informazione su guerra, politica, affari, finanza,
scienza e tutto il resto. La gente viene costantemente fuorviata da
una combinazione di incompetenza, ignoranza e deliberati raggiri.
Questo diventa particolarmente grave
nel momento in cui essa accetta la versione ufficiale dei fatti
dell'11 settembre e la storia pre-confezionata della "guerra al
terrorismo".
Poi ci sono i «microchip» e le
telecamere di sorveglianza. Meritereste una laurea in auto-illusione
se non vi foste accorti della monumentale espansione della tecnologia
finalizzata al controllo, ovunque andiate. (Cfr. QUI e QUI; ndr).
La scusa addotta è la risposta alle atrocità terroristiche orchestrate proprio dalle forze che stanno dietro all'introduzione dei microchip e della sorveglianza!
È la tecnica che ho battezzato
Problema-Reazione-Soluzione.
La prima fase è quella di creare un
problema in forma segreta (come l'11 settembre).
Nella seconda fase viene raccontata
alla gente una storia falsa riguardo a chi l'ha causato e alle
ragioni occulte esistenti dietro le quinte.
La terza fase si attua quando la
popolazione dice "bisogna fare qualcosa", ed è allora che
viene offerta la soluzione al problema creato artificiosamente.
Come abbiamo visto dall'11 settembre,
queste «soluzioni» anticipano il programma orwelliano.
La tecnica prevede di gettare le
persone in una dimensione di paura, cosìcché esse facciano
affidamento sui loro leader perché le proteggano con nuove leggi,
leggi adatte al progetto per l'asservimento dell'umanità.
Nel 1957 il Dottor William Sargant, uno
psichiatra del Tavistock Institute in Gran Bretagna, presieduto da
Illuminati, scrisse nel suo libro «Baule for the Mind»:
"Vari tipi di convincimenti
possono essere innestati nella gente dopo che le funzioni cerebrali
siano state deliberatamente perturbate inducendo accidentalmente o di
proposito sensi di paura, rabbia o eccitazione.
Tra gli effetti causati da disturbi di
questo genere, il più comune è un temporaneo indebolimento nella
capacità di giudizio ed una intensificata suggestionabilità. Le
manifestazioni appartenenti ai più svariati gruppi vengono talvolta
classificate con il termine «istinto del gregge».
Esse compaiono nella loro espressione
più spettacolare in tempi di guerra, nel corso di gravi epidemie, e
similmente in tutti i periodi di pericolo collettivo, che
incrementano l'ansia e di conseguenza l'influenzamento individuale e
di massa."
"Faremmo bene a non
sottovalutarne l'effetto in termini di panico sulla psiche
collettiva, oltre al tener conto del desiderio che le autorità «proteggano la
gente» da quella paura." (Cfr. anche QUI, QUI e QUI; ndr).
Relazione, adattamento e cura di:
Sebirblu.blogspot.it
Fonte: edicolaweb.net (Questo sito è scomparso poco tempo dopo aver pubblicato l'articolo nel marzo 2014, e da me riproposto oggi.)