Famosa immagine emblematica tratta dal film "L'Esorcista" |
Sebirblu, 9 maggio 2022
Il testo che segue forma una quadriade
molto interessante su padre Malachi Martin, prete gesuita, studioso poliglotta, scrittore fecondo ed esorcista. (Gli altri 3 post sono QUI, QUI e QUI che è importante da leggere perché parla dell'Ucraina).
Non è mai abbastanza quello che si
riporta di lui, soprattutto perché egli ha visto dall'interno, come
membro privilegiato della Santa Sede, i travagli e i misteri che da
poco più di cinquant'anni hanno oscurato la Chiesa di Roma
spingendola, ora più che mai, alla distruzione totale.
Così se ne è allontanato,
chiedendo l'esonero dai voti assunti nella Compagnia di Gesù quando
si è accorto che veniva data più importanza al potere che alla cura
delle Anime.
Nel 1981 scrisse:
"Papa Giovanni Paolo II ha
ereditato una Chiesa in rovina sull'orlo del precipizio, per l'enorme
tradimento e negligenza di Paolo VI.
Una Chiesa con seminari spopolati,
vescovi politici, suore con rossetto e minigonna, laici disorientati,
un Vaticano, poi, che ospita talpe comuniste, maghi finanziari,
diplomatici di carriera, prelati marxisti, un postribolo, esorcisti
subissati di lavoro, burocrati ostili, alcune buone persone
silenziose e infine un 37% ‒ tra consacrati e laici ‒ con la nostalgia della Chiesa che Paolo VI aveva soffocato."
La critica devastante di padre Martin
sull'Istituzione millenaria che aveva servito per 10 anni come prete
gesuita non si fermò qui. Proseguì affermando che Satana aveva
preso possesso del Vaticano (ved. QUI; ndt) ed era persino in grado
di posizionare il suo candidato sul trono papale (sebbene fosse
convinto che Giovanni Paolo II non fosse un satanista).
"Lucifero, il più grande
arcangelo, il capo della rivolta contro Dio, ha un grande successo
con alcuni funzionari vaticani", ha avvertito nel 1997.
Gran parte del declino sperimentato
dalla Chiesa Cattolica, secondo padre Martin, potrebbe essere addotto
al rifiuto di Papa Giovanni XXIII di esporre il Terzo Segreto di
Fatima nel 1960, come richiesto dalla Vergine ai tre pastorelli
portoghesi nel 1917, e conservato sotto stretto segreto in Vaticano. (Cfr. QUI; ndt).
Padre Malachi disse di averlo letto, ma
di non poterlo rivelare per un giuramento fatto al fine di non
renderne noto il contenuto. Egli pensava che tale divieto dovesse
durare fino a quando Giovanni Paolo II non avesse consacrato la
Russia al Cuore Immacolato di Maria, ma i desideri della Vergine
furono disattesi.
Queste bizzarre affermazioni
acquisirono un peso maggiore per l'importanza del ruolo rivestito da
lui presso la Santa Sede dal 1958 al 1964. Egli accennò, infatti,
alla sua personale libertà d'accesso ai più poderosi segreti
vaticani.
Fu determinante la sua vicinanza a papa
Giovanni XXIII. Ma ad un certo punto i suoi scritti, sempre più letti e numerosi, cominciarono ad essere considerati con crescente imbarazzo
dalla Chiesa che aveva servito nei tempi addietro.
Malachi Brendan Martin (1921-1999) |
Padre Martin crebbe in una grande
famiglia tradizionale cattolica nella Contea di Kerry e nel 1939
entrò nell'Ordine dei Gesuiti.
Portò a termine i corsi di Scienze
Umanistiche all'University College di Dublino, poi trascorse tre anni
a studiare filosofia, seguiti da altrettanti di insegnamento in un
istituto gesuita in Irlanda ed altri quattro di studi teologici a
Milltown Park, sempre a Dublino (lo stesso college in cui i gesuiti
seguivano il loro training di formazione in teologia). Lì, fu
ordinato sacerdote nel 1954, pronunciando i voti perpetui il 2
febbraio 1957.
Le sue straordinarie qualità furono presto chiare, così fu inviato per ulteriori studi al di fuori
dell'Irlanda. Ricevette dottorati dagli atenei di Lovanio ed Oxford e
dall'Università Ebraica di Gerusalemme, dove si concentrò sulla
conoscenza di Gesù trasmessa dalle fonti islamiche ed ebree.
Come specialista della Bibbia, padre
Martin contribuì soprattutto alla stesura del libro "The
Scribal Character of the Dead Sea Scrolls" (riguardante la
decodifica dei "Rotoli del Mar Morto"; ndt), pubblicato a
Lovanio nel 1958.
Designato come giovane di talento,
divenne professore di paleontologia e di lingue semitiche presso il
prestigioso Istituto Biblico Pontificio di Roma diventando
consigliere teologo del cardinale Augustin Bea, capo della Segreteria
Vaticana per la Promozione dell'Unità dei Cristiani. Questo incarico
lo portò a stretto contatto con papa Giovanni XXIII.
Gli anni di padre Malachi a Roma
coincisero con l'inizio del Concilio Vaticano II (1962-65), che
avrebbe mutato la Chiesa Cattolica in un modo che lui,
inizialmente liberale, cominciò a trovare angosciante.
Deluso dalle riforme in atto
instauratesi tra i gesuiti ‒ il più grande Ordine religioso della
Chiesa ‒ padre Martin domandò la dispensa dai voti nel 1964 e
lasciò Roma improvvisamente nel giugno dello stesso anno.
Si trasferì nel 1965 a New York dove
si adattò a fare il lavapiatti e il tassista prima di potersi
guadagnare da vivere con i propri scritti (co-fondò anche una ditta
di antiquariato). Risiedette a Manhattan con la sua compagna greca,
Kakia Livanos, e diventò cittadino americano nel 1970.
La sequenza dei libri sui temi
cattolici divenne sempre più intrigante, allontanandolo dalla Chiesa
per la quale sembrava così preoccupato.
Nel suo primo testo "The
Pilgrim" (pubblicato nel 1964 sotto lo pseudonimo armeno di
Michael Serafian), espose gli sforzi del Vaticano per bloccare
l'intento di Giovanni XXIII volto a ritrattare la dottrina della
Chiesa che accusava gli ebrei di deicidio. Lo scritto fece scalpore e
gli diede la misura delle polemiche.
Un'altra sua opera "Hostage to the
Devil" ("In Ostaggio al Diavolo") del 1976 ‒ da cui
venne tratto un documentario ‒ fu pubblicato poco dopo che
"L'Esorcista" (da padre Martin ispirato; ndt) apparve sugli
schermi cinematografici. Era uno spaventoso racconto sulla possessione
e relativo esorcismo di cinque americani.
Ma il libro più famoso, "Windswept
House" ("La Casa battuta dal Vento") del 1996 ‒
descrivente l'episodio "romanzato" di un vero sacrificio
rituale compiuto a Charleston (Carolina del Sud) in simultanea con il
Vaticano il 29 giugno 1963 per intronizzarvi Satana (ved. QUI il pdf in italiano che consiglio di leggere ai più preparati per il forte contenuto; ndt) ‒
fu molto criticato per non aver l'Autore riferito alla polizia i nomi
di coloro che lui sapeva essere i responsabili.
Nondimeno il "declino e la caduta"
della Chiesa cattolica restarono sempre la sua ossessione. Oppositore
della nuova Messa promulgata da Paolo VI il 3 aprile 1969, (esattamente 50
anni fa, ved. QUI; ndt), padre Martin si oppose con forza al servizio
femminile sull'altare: pensava fosse un cavallo di Troia che alla
fine avrebbe condotto le donne al sacerdozio.
Contrastò vigorosamente l'ecumenismo ‒
curiosa posizione per chi un tempo era stato così vicino al
cardinale Bea, il "pioniere ecumenico" per antonomasia ‒
e rifiutò la teologia della liberazione. Il suo testo "The
Final Conclave" (1978) fu un monito contro presunte spie
sovietiche in Vaticano.
Padre Malachi fu emarginato dalla
maggioranza della "gerarchia" ecclesiale come esponente dell'«occulto cattolico»
(non aiutato certo dalle proprie esternazioni di aver visto Satana
nel suo appartamento).
Ma anche le sue reminiscenze storiche
inerenti al periodo trascorso a Roma erano viste con diffidenza. I
biografi di Giovanni XXIII respinsero il suo asserto che al momento
della morte questi si fosse amaramente pentito di aver convocato il
Concilio Vaticano II.
Padre Martin parlò molto delle visioni
(Pio XII ne ebbe una* ‒ disse ‒ come ne ebbe un'altra Giovanni
Paolo II).
*Nota di Sebirblu
Ecco la profezia riguardante il
"Pastor Angelicus", il Venerabile papa Pacelli (v. QUI):
«Sono preoccupato per il messaggio che
ha dato la Beata Vergine a Lucia di Fatima. Questo insistere da parte
di Maria sui pericoli che minacciano la Chiesa è un avvertimento
divino contro il suicidio di alterare la fede nella sua liturgia, la
sua teologia e la sua anima...
Sento tutt'intorno a me questi
innovatori che desiderano smantellare la Sacra Cappella, distruggere
la fiamma universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti e farla
sentire in colpa per il suo passato storico...
Verrà un giorno in cui il mondo
civilizzato negherà il proprio Dio, quando la Sacra Istituzione
dubiterà come dubitò Pietro. Sarà allora tentata a credere che
l'uomo sia diventato Dio...
Nelle nostre chiese, i Cristiani
cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria
Maddalena stette in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: "Dove
Lo hanno portato?"»
«Vedo la Chiesa del terzo millennio
afflitta da una piaga mortale che si chiama islamismo. Invaderà l'Europa. Ho visto le orde provenire dall'Occidente all'Oriente: dal
Marocco alla Libia, dall'Egitto fino ai paesi orientali».
Continuando...
La devozione alla Vergine SS. di
padre Malachi risulta chiara dalla dedica contenuta nei suoi libri:
"Al Cuore Immacolato di Maria" si legge in uno, e "Per
l'Assunzione" recita un altro.
Se avesse avuto speranze su Giovanni
Paolo II, padre Martin avrebbe potuto essere deluso dal fatto che il
pontefice non avesse ancora realizzato il suo sogno
più grande, come esposto al termine del suo libro "The Keys of
this Blood" (Le Chiavi di questo Sangue) del 1990: Karol Wojtyla
contro la Russia e l'Occidente per il controllo del Nuovo Ordine
Mondiale.
Nella visione di padre Malachi, il papa
slavo convocava un inaspettato concistoro, dove sorprendeva ‒
addirittura scioccandoli ‒ i presuli riuniti, decretando una
"drastica ed immediata riforma" della Chiesa; rimuovendo
cardinali, vescovi e sacerdoti teologicamente sospetti, sospendendo
la burocrazia vaticana, purgando il "Novus Ordo Missæ" (la
Nuova Messa; ndt) e revocando i decreti del Concilio Vaticano II.
Chiosa finale
E fu proprio su tale papa slavo che si
articola la profezia formulata da padre Martin nel libro "Windswept
House" durante un incontro "segreto" agli inizi degli
anni '80 (mentre Giovanni Paolo II era appena tornato da Fatima) tra
alcuni rappresentanti dei "poteri forti" (al quale
parteciparono anche membri di alto rango della Santa Sede, come il
cardinale Casaroli con lo pseudonimo – sembra – di
"Mastroianni"), al fine di pianificare una strategia
per "inserire" la Chiesa nel Nuovo Ordine Mondiale (cioè per neutralizzarla, ved. QUI, QUI, QUI e QUI).
Il complotto descritto implicava di
"sbarazzarsi" di tale pontefice, considerato non abbastanza
docile ai loro piani.
Quale coincidenza che proprio nel 1981
Giovanni Paolo II subì l'attentato in Piazza San Pietro!
Ma la visione di padre Malachi andò
oltre ed è utile ricordare quanto disse riguardo all'opera: "Si
tratta di un romanzo, ma il 95% dei fatti è reale e l'85% dei
personaggi corrisponde a persone vere." (Ved. QUI l'elenco).
Ecco un passaggio davvero emblematico, che mostra la sagacia di padre Malachi da lui evidenziata alle
pagg. 155-156 del suindicato libro.
«La scelta categorica con cui
raggiungeremo il nostro obiettivo è l'abdicazione. In poche parole,
il detentore attuale della Cattedra di Pietro sarebbe incoraggiato a
dimettersi senza subire alcun pregiudizio.
La sua rinuncia volontaria in questo
momento cruciale, segnato da divisioni e mancanza di unità tra i
laici cattolici come dal clero romano, costituirebbe un segnale
potente.
Sarebbe nientemeno che il
riconoscimento della disfatta da parte di quegli elementi importanti
che si ergono ancora contro di noi, e tornerebbe a dimostrare agli
ultimi difensori dell'antico sistema che non è più possibile in
alcun modo ricostituire ciò che appartiene al passato.
Del resto, il clima odierno è tale che
esiste già nel Vecchio Ordine una certa simpatia alla nostra Opzione
Selezionata; e che si può persino incontrare ‒ per così dire ‒
un'accoglienza espressa apertamente in settori strategici di alcuni
ambienti mirati.
Quando parliamo di indurre il titolare
(del seggio petrino; ndt) a dimettersi, va da sé che un simile
incentivo debba assumere la forma più sottile. Preconizziamo ‒ al
riguardo ‒ che tutti i mezzi a disposizione siano implementati nel
mondo.
La spinta maggiore verrà esercitata
dalla pressione degli eventi e dalla comparsa di irresistibili linee
di forza; eventi e linee che dovranno essere concepiti in modo da
restringere le azioni del Vicario: la sola possibilità a lui
restante sarà allora quella di dimettersi dalle proprie funzioni
papali.»
Come si legge, da lungo tempo il piano
architettato per costringere alle dimissioni il pontefice fu ben
concepito, e "visualizzato" da padre Martin. L'unica sua
"inesattezza" fu quella di indicare il "papa slavo"
come protagonista*, che invece sarebbe stato il suo successore,
Benedetto XVI!
*[Benché, come si ricorderà (ved.
QUI), lo stesso Wojtyla ‒ il "papa slavo" allora in
carica ‒ ricevette diverse pressioni per dimettersi].
Come non ripensare, infatti, alla
rinuncia di Ratzinger nel 2013 e al suo "rimpiazzo" con
Bergoglio?
11 febbraio 2013 - Benedetto XVI annuncia le proprie dimissioni dal papato |
Bisogna pure sapere che padre Martin
era anche un esorcista di fama mondiale, e fu lui ad ispirare il
celebre film del 1973 "The Exorcist".
Questa precisazione è collegata ad un
evento apparso sui giornali ‒ QUI e QUI ‒ relativo al suo
drammatico decesso avvenuto il 27 luglio 1999 a New York in seguito
ad una caduta che gli procurò un trauma cranico.
La morte non avvenne subito e padre
Malachi ebbe il tempo di confidare al suo autista, Robert Marrow, ex
agente della CIA, come l'«incidente» fosse da imputare ad una
spinta diabolica, ricevuta dopo aver effettuato un esorcismo su una
bambina di 4 anni posseduta dal demonio.
A causa della sua età avanzata, Marrow
lo accompagnava ovunque venisse chiamato in tutta l'America. Ecco
quindi la dichiarazione di quest'ultimo, che assistette all'incontro
iniziale prima del tentativo di liberazione della bimba:
«Quando condussi padre Martin alla
casa neutrale convenuta, nel Connecticut, la famiglia era già sul
posto, e la giovane figlia correndogli incontro gli disse: "Allora
tu sei Malachi Martin... e pensi di poterla aiutare!" Così il
diavolo si rivolse a lui attraverso la piccola.»
L'autista aggiunse che quel fatto era
l'esperienza più sconvolgente a cui mai gli capitò di assistere.
Concludo con un video di Don Alessandro Maria Minutella
che al minuto 38:57 presenta molto bene lo spessore intellettuale di quest'uomo di Dio che non ha esitato un attimo, non solo a prendere le distanze da
tutto il marciume esistente nella Chiesa di Roma, ma addirittura a
svelarlo al mondo attraverso i suoi scritti.
Peccato solo che i libri, ma ciò non
mi meraviglia, non siano stati tradotti in italiano. Ma per i lettori
che conoscono il francese e l'inglese, ecco due link che potrebbero
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Traduzione, relazione e cura di:
Sebirblu.blogspot.it
Fonti: independent.co.uk
" : benoit-et-moi.fr
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