Sebirblu, 14 marzo 2019
Riporto una notizia di poche ore fa,
pubblicata su "Il Messaggero" di Roma a firma di Anna
Giansoldati, annunciante che il cardinale Godfried Danneels
(dichiaratosi platealmente membro della cosiddetta "Mafia di San
Gallo") ha reso l'anima a Dio, o almeno si spera... per lui.
Ecco il titolo:
"Muore il cardinale della Mafia di
San Gallo,
l'ultra progressista Danneels"
«Città del Vaticano – Si è spento
il cardinale belga, Godfried Danneels, punto di riferimento della
corrente più progressista della Chiesa in Europa e da anni indicato
come uno dei maggiori supporter delle innovazioni del pontificato di
Papa Francesco.
Secondo diversi osservatori l'elezione
di "papa" Bergoglio, nel 2013, sarebbe stata favorita e
preparata da una serie di riunioni segrete che cardinali e vescovi,
capeggiati dal defunto Carlo Maria Martini, tennero negli anni
precedenti a San Gallo, in Svizzera, dagli inizi degli anni Duemila,
quando il pontificato di Giovanni Paolo II stava per finire.
È quanto hanno sostenuto anche Jürgen
Mettepenningen et Karim Schelkens, autori di una biografia sul
cardinale Danneels che a suo tempo aveva sollevato un vespaio di
critiche perché aveva definito le riunioni a San Gallo dei raduni di
un club di stampo mafioso.
Una lettura dei fatti probabilmente
esagerata (secondo me non troppo; ndr) anche se Danneels
effettivamente, non ha mai nascosto di avere fatto parte di questo
cenacolo progressista.
Lui stesso, in un video registrato,
durante la presentazione della sua biografia, a Bruxelles, ammise di
avere preso parte a tante riunioni in Svizzera, all'interno delle
quali si rifletteva sulla necessità di una drastica riforma
ecclesiale, più sinodale e meno ingessata sui dogmi.
Clicchi QUI chi non riuscisse a vedere il filmato seguente sullo smartphone.
Oltre a Danneels e Martini, del gruppo
secondo il libro facevano parte il vescovo olandese Adriaan Van Luyn,
i cardinali tedeschi Walter Kasper e Karl Lehman, il cardinale
italiano Achille Silvestrini.
La morte di Dannels è stata annunciata
dalla sala stampa vaticana che ha diffuso una sua biografia. Laureato
a Lovanio e alla Gregoriana, ha insegnato teologia, è stato
ordinario militare e poi arcivescovo a Malines, in Belgio.
Ha partecipato al conclave dell'aprile
2005 che ha eletto Papa Benedetto XVI (contrariamente alle
aspettative del "club" svizzero il quale aveva già
designato Bergoglio; ndr) e al conclave del marzo 2013 che ha eletto
Francesco 1°.
Danneels era stato invitato dal
"Vescovo di Roma" al Sinodo sulla Famiglia (sic!) anche se la sua
figura in Belgio era già sotto pressione per una brutta vicenda (di
copertura; ndr) sulla pedofilia, visto che cercò di dissuadere una
vittima di abusi sessuali dal denunciare l'autore, un vescovo di nome
Roger Vangheluwe, nonché zio della vittima.» [...] Per il resto
dell'articolo ved. QUI.
Ecco il vibrante richiamo di Don Minutella, su questo tema, rivolto ai "dormienti".
Clicchi QUI, chi non riuscisse a vedere il video sullo smartphone.
Questo comunicato riporta ancora in
primo piano il tema scottante del declino miserando della Chiesa di
Roma, voluto da un pugno di traditori, servi del Maligno (ved. QUI e
QUI), che sin dal Concilio Vaticano II hanno messo in atto il
diabolico disegno che la Massoneria e il Sionismo ‒ da "sempre"
‒ hanno progettato. (Cfr. QUI, QUI e QUI).
«Dopo 6 anni esatti di reggenza
bergogliana (cfr. QUI) si dice con più frequenza e sempre più apertamente, che
la strana situazione d'oggi del Vaticano assomiglia nientemeno che ad un romanzo di Dan Brown, in cui si intrecciano cospirazioni di
eminenti prelati, scandali sessuali e finanziari, nonché loschi interessi
bancari internazionali.
Mentre molti si augurano che il "papa"
ammorbidisca gli insegnamenti e le pratiche tradizionali della
Chiesa, è stata data poca voce alla dichiarazione fatta da uno dei
prelati più importanti del mondo, ossia quella in cui Bergoglio è
stato eletto dalla "mafia" liberale, un gruppo di vescovi e
di cardinali progressisti che per anni ha agito per centrare proprio
questo obbiettivo.
Lungi dall'essere un'accusa mossa dai
conservatori della Chiesa, il termine è stato usato per la prima
volta in un'intervista televisiva nel settembre 2015 dal Cardinal
Godfried Danneels, arcivescovo emerito, ma ancora molto influente, di
Bruxelles-Mechelen.
Il card. Danneels mentre rivela pubblicamente il suo ruolo nella "Mafia di San Gallo" |
Danneels ha affermato di aver fatto per
anni parte di questo "clan" che si era opposto a papa
Benedetto XVI durante tutto il suo pontificato.
Il gruppo ha lavorato, egli ha detto,
per favorire la formazione di una Chiesa Cattolica "molto più
moderna" e per far eleggere papa l'arcivescovo di Buenos Aires,
Jorge Mario Bergoglio.
Un esame degli antefatti di queste
straordinarie esternazioni può dare un'idea della natura attuale
della politica ecclesiastica, in particolare dei gruppi episcopali
europei "novatori".
La Mafia di San Gallo: cos'è, quando
si è formata,
per opera di chi e perché.
"Il gruppo di San Gallo è un modo
di dire elegante", ha sottolineato Danneels, gradendo le risate
del pubblico dal vivo. "Ma in realtà chiamavamo noi stessi e il
gruppo: «la mafia». Il cardinale parlava in un programma televisivo
belga.
Nel breve video caricato su Internet
contenente le dichiarazioni dello stesso, una voce fuori-campo
sintetizzava la natura della cerchia che "si incontrava ogni
anno dal 1996" a San Gallo, in Svizzera, originariamente su
invito del vescovo della città, Ivo Fürer, e del famoso gesuita
arcivescovo di Milano, il cardinale Carlo Maria Martini.
‒ Insieme avevano organizzato la
"resistenza" segreta contro il Cardinale Ratzinger, che in quel tempo era il braccio destro di Giovanni Paolo II, come capo
della Congregazione per la Dottrina della Fede.
‒ Quando Karol Wojtyla morì nel 2005,
il "clan" aveva già spinto alla ribalta l'attuale "papa"
(il Falso Profeta; ved. QUI e QUI; ndr), anche se questo primo
tentativo di mettere l'Argentino sul soglio fallì.
Allorché dovette fare i conti con
l'elezione di Ratzinger, come Papa Benedetto XVI, "Danneels non
era riuscito a nascondere la sua delusione", dice il narratore.
Godfried Danneels (1933-2019) |
Danneels aveva rilasciato l'intervista
per promuovere la sua biografia autorizzata aggiungendo che il gruppo
di San Gallo vantava vescovi e cardinali indicati come "troppi
da elencare". Ma tutti avevano lo stesso obbiettivo comune:
l'attuazione di un programma "liberal-progressista" in
opposizione a Papa Benedetto e all'orientamento di un moderato
conservatorismo dottrinale.
Sebbene più tardi si sia negato che il
gruppo fosse segreto, il cardinale aveva detto: "Si discuteva
molto liberamente; non si faceva mai nessuna relazione, in modo che
tutti potessero sfogarsi".
La direzione del programma televisivo,
ha intervistato uno dei biografi del cardinale belga, Jurgen
Mettepenningen, il quale ha asserito che nel 2013, con l'abdicazione
di Ratzinger (indotta, ved. QUI e QUI; ndr), "è
possibile dire che Danneels, grazie alla sua presenza in quel gruppo,
sia stato uno dei pionieri dell'elezione di Bergoglio".
Gli autori della biografia hanno
catalogato le preoccupazioni dei "cospiratori" come "la
situazione della Chiesa", "il primato del Papa", "la
collegialità" e "la successione di Giovanni Paolo II".
Il vaticanista inglese Edward Pentin ha
scritto [nostra traduzione qui] che essi "hanno anche dibattuto
sul centralismo nella Chiesa, sulla funzione delle conferenze
episcopali, sullo sviluppo del sacerdozio, la morale sessuale [e] la
nomina dei vescovi".
Uno schema (guarda "caso";
ndr) più o meno identico a quello che doveva essere pubblicato per i
due Sinodi sulla "Famiglia" convocati da Bergoglio nel 2014
e nel 2015.
La biografia di Danneels è stata
scritta da Mettepenningen e Karim Schelkens. Siccome si
tratta di uno dei più autorevoli prelati cattolici ed una delle voci
più potenti del fronte liberale dell'episcopato europeo, tale lavoro
rivestiva un grande interesse di pubblico.
Affinché non si pensasse che il
cardinale stesse scherzando, l'esistenza e gli scopi generali della
"mafia" di San Gallo sono stati confermati il giorno
successivo da Schelkens in un'intervista ad una stazione radio locale
di San Gallo.
Pentin ha sintetizzato sulle pagine del
National Catholic Register: "Le personalità e le idee
teologiche dei membri talvolta differivano, ma una sola cosa li univa: la
loro opposizione all'allora prefetto della Congregazione per la
Dottrina della Fede, il cardinale Joseph Ratzinger" e "Il
gruppo voleva una drastica riforma della Chiesa, molto più moderna e
aggiornata, con Jorge Bergoglio, come capo. Ha ottenuto quello che
voleva".
Benedetto XVI con Martini... Ecco com'è il sorriso di un traditore! |
Pentin, in un articolo successivo, ha
pure aggiunto che sebbene il gruppo di San Gallo avesse ufficialmente
terminato le sue riunioni nel 2006, non c'era dubbio che la sua
influenza fosse proseguita fino al 2013:
"Si può asserire con sicurezza
che esso ha contribuito a formare una rete che ha spianato la strada,
quanto meno favorendolo, al cardinale Bergoglio nel conclave sette
anni dopo".
Nel 2015, Paul Badde scrittore tedesco
ed esperto delle questioni concernenti il Vaticano confermò tutto
ciò, sostenendo di aver ricevuto "informazioni attendibili"
che tre giorni dopo la sepoltura di Giovanni Paolo II, i cardinali
Martini, Lehmann e Kasper dalla Germania, Bačkis dalla Lituania, van
Luyn dai Paesi Bassi, Danneels da Bruxelles e Murphy O’Connor da
Londra "si erano incontrati nella cosiddetta Villa Nazareth di
Roma, a casa del cardinale Silvestrini ormai non più eleggibile, per
pianificare in segreto una tattica finalizzata ad evitare l'elezione
di Joseph Ratzinger".
In seguito alle rivelazioni di Danneels, dalla diocesi di San Gallo è poi "saltata fuori" all'improvviso una lettera piuttosto confusa e contraddittoria che
ritrattava parzialmente l'affermazione secondo cui il "clan"
avrebbe influenzato (sarebbe meglio dire indotto; ndr) l'abdicazione
di Papa Benedetto.
La missiva però confermava che
l'elezione di Bergoglio nel 2013 "corrispondeva all'obbiettivo
perseguito a San Gallo", precisando che queste notizie
provenivano dalla biografia del cardinale Danneels.
"Questo è dichiarato dal vescovo
Ivo Fürer", continuava la lettera, il quale ha asserito che "la
sua gioia per la scelta dell'Argentino non è mai stata un
segreto"...»
Danneels (incorniciato) è soddisfatto della "vittoria" ottenuta... |
In conclusione si auspica,
cristianamente parlando, che tutti costoro, abbandonando il corpo
fisico, non abbiano a "dissolversi" nel nulla*, visto il
loro discutibile operato nell'intento di distruggere la Chiesa di
Cristo diffondendo l'eresia e unendosi ad altre fedi
religiose, tutte in cammino verso il Nuovo Ordine Mondiale in un unico culto
umanitario di stampo massonico.
[...]"Che cosa accade a quell'anima spenta?
Sarà punita? E come?"
E ne riporta con sue parole la replica:
"La riposta di Francesco è netta e
chiara: non c'è punizione ma l'annullamento di quell'anima. Tutte le
altre partecipano alla beatitudine di vivere in presenza del Padre.
Le anime annullate non fanno parte di quel convito, con la morte del
corpo il loro percorso è finito..." [...]
Post Scriptum
Consiglio di documentarsi QUI su quanto
Don Minutella ha reso noto a tutti, dal momento che Giovanni Paolo
II, probabilmente venuto a conoscenza degli incontri di San Gallo, ha
emanato un decreto di scomunica latæ sententiæ per chiunque
patteggi o vizi l'elezione del Sommo Pontefice.
L'articolo riporta i paragrafi inerenti
a tale Costituzione, dalla quale risulta ovvio che la carica elevata
a Jorge Mario Bergoglio, come "supremo pastore" della
Chiesa Universale, sia INVALIDA e lo renda pertanto un USURPATORE e un
ANTIPAPA, ossia il FALSO PROFETA profetizzato da Giovanni
nell'Apocalisse.
Relazione e cura di: Sebirblu.blogspot.it
Fonte: ilmessaggero.it
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