giovedì 18 aprile 2024

Pulizie di "Casa"... in attesa dell'Avvertimento.

 
"La Contrizione" (nome dell'autore non trovato)

Sebirblu, 18 aprile 2024

Sono molto pochi, purtroppo, coloro che volgono lo sguardo dentro di sé, nell'intima "cameretta" interiore, per verificare se davvero tutto è in linea, o almeno presentabile alla "prova del pulito", come ripeteva un vecchio slogan, ossia all'Avvertimento (ved. QUIQUI e QUI) che ormai è alle porte.

Per questo motivo, chi si ritenesse "a posto", e non avesse nulla da rimproverarsi, ignori questo articolo perché NON è per lui, ma senz'altro lo è per tutti coloro che, liberi da qualsiasi pastoia frenante, volessero farsi trovare abbastanza pronti alla nuova "VISITA" super-annunciata, in cui ognuno di noi, illuminato dallo Spirito, vedrà sé stesso quale veramente è e non come pensa di essere, forse illudendosi.

Già altre volte QUI, QUI e QUI ho ritenuto di occuparmi di questo delicatissimo argomento di cui, al di fuori dell'àmbito prettamente religioso, i più pensano sia poco interessante. Ma quanto si sbagliano!!!

Ed è proprio per evitare loro spiacevoli sorprese che riporto, dopo averle tradotte, le riflessioni di Janet Klasson (sposa, madre e nonna, nonché insegnante appartenente al terz'ordine francescano; QUI, il suo profilo in inglese) che ha dedicato tutta la sua vita al bene del prossimo e al Risveglio delle coscienze.


Ben Goossens

Siamo sicuri di avere tutto in Ordine?

Allora Gesù disse ai suoi discepoli:

"Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà."

«È uno dei tre versetti scritturali che San Francesco d'Assisi ha utilizzato come base per le regole di vita dei suoi tre ordini. Ma Gesù non pensava questo soltanto per i monaci, ma per tutti i suoi discepoli. "Morire a sé stessi" dovrebbe essere un impegno continuo... dice Janet.»

Ed io aggiungo che questo è l'impegno più nobile, sacro e basilare per correggere l'umana indole ribelle ed assurgere alle alte vette dello Spirito; lotta in cui consiste, d'altronde, il vero scopo dell'esistenza!

Perché la vita è una scuola! Non si nasce per "caso"! E chi ancora non se ne fosse reso conto, farebbe bene ad affrettarsi perché i "segni" della fine dei tempi ‒ NON la fine del mondo, beninteso ‒ ci sono tutti! Cfr. QUI.


Ben Goossens

Ma ritornando all'autrice dell'articolo, ella scrive:

«Noi potremmo domandarci se le piccole cose contano davvero... Verifichiamo con Santa Faustina. Nel suo diario ella delinea con una semplicità sorprendente quello che ha vissuto nella sua personale illuminazione di coscienza:

"All'improvviso, ho visto lo stato della mia anima così come Dio la vede. Potevo chiaramente vedere tutto ciò che all'Altissimo non piace. Non sapevo che anche le più piccole trasgressioni verranno tenute in conto. Che attimo! Chi può descriverlo? Stare davanti a Dio tre volte Santo!" (Ed è quanto ci accadrà nell'Avvertimento; ndt).

È molto chiaro! ‒ continua Janet ‒ non posso evitare di chiedermi: se l'esperienza è stata così dolorosa per santa Faustina, come sarà per tutto quanto concerne noi?

Sovente, nei nostri pensieri, abbiamo tendenza a concentrarci sulle "erbe" più grosse e invasive del nostro giardino spirituale. Questo è un bene! Ma una volta sradicate, sarà utile e fruttuoso pentirsi (in atteggiamento di umiltà) e scavare la terra alla ricerca delle più piccole, quelle più insidiose e persistenti, che non sembrano poi così cattive ma possono diventare, crescendo, dei seri problemi in futuro. [...]



Eccone alcune:

Il Lamentarsi: una volta, durante la Quaresima, ho chiesto a Dio cos'era necessario abbandonare e il primo difetto che m'è venuto in mente era "la lamentela". Provate ad eliminarla nel corso di quaranta giorni e vedrete fino a che punto si introduce insidiosamente nella vita quotidiana.

Lagnarsi è l'apice dell'ingratitudine. Anche le "piccole piante" offendono il nostro Dio che ci ama e fa che tutto funzioni per il meglio. Esse sono un veleno che nutre la già immensa negatività del mondo. [...]

Il Correggere: c'è una correzione fraterna che è gentile, dolce e fatta in privato. Ma ce n'è un'altra, quella degli ipocriti, che spesso è pubblica, fiera e soprattutto inutile.

Io sono una (dice sempre Janet) che valorizza l'esattezza e la trasparenza. Talvolta, è importante esprimerle, come in un rapporto di polizia o in un'equazione matematica. Ma in una conversazione informale, per amore di carità debbo imparare a lasciar correre!

Il Criticare: è una erba velenosissima. Anche le piccole critiche fanno sanguinare, che la persona sia presente o assente. Si tratta di piccoli tagli... ma quelle reiterate o implacabili si presentano piuttosto come piaghe.

Gesù sente ogni "colpo" inferto dalla lingua come se fosse Lui il "criticato"... Non bisogna indugiare, ma strappare questa pianta pericolosa immediatamente!




La Comodità: il comfort è facile da accettare. Non amiamo le cose troppo calde, troppo fredde, troppo dure, troppo molli, troppo speziate, troppo salate... ai nostri giorni c'è un'applicazione o una pillola per tutto ciò che non gradiamo!

Questo aiuta a ricordare che la continua ricerca del proprio comodo è collegata al lamentarsi ed ha le sue radici nell'ingratitudine. Noi saremo infinitamente a nostro agio in Cielo, ma qui, fintanto che ci sono delle anime da salvare, troviamo almeno delle piccole cose da «offrire»...

Il Commentare: è un'insidiosa pianta maligna al tempo dei "social network", ed è anche una grande tentazione nella maggior parte dei rapporti comunitari. Abbiamo forse la necessità di esprimere la nostra opinione su tutto? Cosa cambia altrimenti? Si edifica o si demolisce? Teniamo ogni pensiero prigioniero del Cristo!

Nell'attuale periodo, visto che le maschere facciali sono un po' ovunque, possiamo considerarle come un richiamo a pregare di più (ved. QUI; ndt) e a parlare di meno. Il Padre, così, ci darà la Saggezza... e sapremo quali cose dire!

La Curiosità: il carosello delle informazioni dalla televisione ad internet favorisce la convinzione che tutto ci possa riguardare, ma è così veramente? La curiosità è una enorme distrazione dalla vita spirituale. Sarebbe meglio rivedere ciò a cui accordiamo il nostro interesse e sopprimere l'eccedenza.

Ho dovuto ridurre le notizie sul coronavirus perché diventavo ansiosa. Ora, consulto semplicemente il sito web dei servizi sanitari per vedere se esiste qualche minaccia immediata. Tutto è nelle mani di Dio. [...]

La Compiacenza: viene definita come "impulso di soddisfazione sufficiente o di non critica verso sé stessi", tanto che pone il proprio «io» al di sopra degli altri. Sono tempi complessi. Tempi confusi. La forza motrice delle nostre vite deve essere la Volontà Divina e il bene comune, NON la nostra volontà e il nostro bene personale.





Janet Klasson prosegue nella sua analisi descrivendo un esempio sulla generosità e sull'apertura costante del cuore che non pensa mai a "sistemare" prima la propria condizione, benché alle volte sia "miserabile" dal punto di vista dell'impellenza, ma sempre proiettata innanzitutto verso il dovere di soccorrere il prossimo.

Sia chiaro che per generosità non si intende soltanto un dare di moneta, ma di un atteggiamento naturale dell'anima che si manifesta pienamente quando è maturata in noi la spinta superiore accomunante più al divino che all'animale.

Allorché diventiamo consapevoli che nulla ci appartiene e che ogni cosa ci è stata concessa da Dio, diventa quasi imperioso metterla al servizio dell'uomo per la sua elevazione e la relativa crescita spirituale.

D'altronde, i grandi Spiriti non si sono mai preoccupati che mancasse loro qualcosa; confidavano in pieno e senza riserve nella Provvidenza Divina, cosicché nelle loro vite, non tenute spesso in considerazione dal mondo e a volte anche disprezzate, avvenivano dei miracoli sorprendenti!

Ma questo lo può capire soltanto chi ne ha avuto la prova, e si noti bene, Dio e la Sua Legge non intervengono che solo a certe condizioni (descritte ampiamente QUI), la prima delle quali è la FEDE!

Non la Fede cieca e bigotta che snocciola rosari senza alcuna partecipazione interiore, ma quella Vera, Consapevole e matura di colui che, avendo conosciuto l'inganno del mondo, ha deciso di schierarsi dalla parte di Dio in ogni attimo della sua vita, costi quel che costi, senza compromessi o ammiccamenti di alcun genere.


È la Fede dei liberi, o meglio dei "liberati" dalle catene mondane che li hanno tenuti schiavi per lunghissimo tempo e dalle quali, con tutta la forza animica, supportata discretamente dall'Alto, hanno VOLUTO affrancarsi, scegliendo la "strada stretta", per il mondo quella dei disperati, degli illusi, ma sicuramente quella vincente! (Cfr. QUI, QUI e QUI).


Ben Goossens

Ma, tornando alle piante del "giardino spirituale", mi sento di indirizzare il lettore, se già non lo conoscesse, ad un libriccino antichissimo (e se lo si potesse trovare più datato avrebbe meno "manomissioni moderniste"), ossia "L'Imitazione di Cristo".

Per mezzo di tale testo (provare per credere), si verrà "guidati" come da una mano invisibile ad aprire la pagina provvidenziale al momento giusto per una maggiore consapevolezza dei nostri difetti e manchevolezze (le erbacce appunto), ma anche per consolarci quando siamo provati dalla sofferenza o dalla disperazione, specialmente in questo periodo critico di incertezza a causa della pandemia e l'oscuro avvento del Nuovo Ordine Mondiale.

L'ho aperto "a caso", per chiunque dovesse leggere questo post, e dice così:

«Il Maestro:

"Ascolta, figlio, le Mie parole soavissime che sorpassano tutta la scienza dei filosofi e dei sapienti di questo mondo. Le parole che Io vi dico sono Spirito e Vita (Gv. 6, 64), e non vanno intese in senso materiale.

Non sono fatte per produrre una vana compiacenza, ma devono essere ascoltate in silenzio e devono essere ricevute con perfetta umiltà e grande amore."

Il discepolo:

"Beato l'uomo che Tu istruisci, o Signore, e ammaestri nella Tua Legge, per dargli pace nei giorni di sventura (Sal. 94, 12-13), affinché non resti abbandonato sulla Terra." [...] »

Mi pare proprio che il consiglio dato dall'Alto (e NON dal caso) sia più che pertinente!


Prima di riportare le ultime parole dell'autrice, vorrei rivolgere un pensiero e una preghiera, insieme a tutti coloro che vorranno farlo, alle Anime trapassate nella tragedia dell'11 settembre 2001, affinché la Luce-Amore del Padre (simulata "ad memoriam" nell'immagine al posto delle Torri Gemelle) possa raggiungere e consolare chi ancora soffre, sicuri che i responsabili di tale orrore non potranno sfuggire per nessun motivo, prima o poi, alla Sua Giustizia!




Lascio ora il finale a Janet Klasson che conclude le sue riflessioni dicendo che "non è sufficiente individuare le piante cattive ed estrarle senza sosta, ma bisogna assicurarsi che esse non ricrescano più, rimpiazzandole con quelle sane della Compassione, della Carità, della Comprensione, della Chiarezza, della Consolazione, della Gioia e del Coraggio, nella contemplazione della Croce di Cristo." (Che indica la Via per condurci direttamente alla Meta; ndt).

Traduzione libera, relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte: joyofpenance.wordpress.com


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