domenica 29 dicembre 2024

SUGGELLO di FINE ANNO... dai Cieli Infiniti!

 
Jon McNaughton

«Ecco, Io verrò presto e porterò con Me il mio salario,
per rendere a ciascuno secondo le sue opere.
Io Sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine.
Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all'Albero della Vita
 e potranno entrare per le porte nella Città.» (Ap. 22, 12-14).


Sebirblu, 28 dicembre 2024

Chiudo quest'anno 2024, carico di eventi funesti purtroppo, con l'ammaestramento finale che l'eccelsa ed insondabile "Voce", proveniente dai Cieli altissimi, ha inteso offrire agli umani di "Buona Volontà" affinché non si spenga nei loro cuori la fiamma della Speranza custodita da secoli: il Ritorno di Nostro Signore.

La stessa "Voce" chiamata "Maestro" da Gino Trespioli, che "osa" domandargli chi è (ved. QUI), giunge a noi dai piani sublimi per chiarirci ancora e definitivamente il Mistero "Cristo-Dio", percepito solo dai puri, dai semplici, da coloro che non sentono la necessità di vedere per credere, ma che nel silenzio dell'anima lo adorano... oltre ogni misura.

Gesù, il Cristo

Episodio 564 (B), estratto dal libro "La Vita", da scaricarsi QUI, perché introvabile altrove.

Trespioli:

‒ Non lasciò che io chiedessi; il mio Maestro ben sapeva quel che urgesse far sapere, e che è la Verità della Chiesa mistica.

Disse: ‒ La Divinità stabilì di riprodursi nel Tempo, e sotto forme umane. Radiò il Centro: Gesù. Divinità perfetta: assimilò quel quantitativo fluidico, eterico, atto a riprodurre forma. Distacco apparente di un Raggio dal Centro: la corrente divina rimase pur sempre allo stato primo di potenza. 

Fece piccola la forma per manifestarsi in un primo tempo; e non prese già dalla Donna corpo organico, bensì quel quantitativo di energia materiale idonea a riprodurlo in forma concreta. Si compose la nascita come un fatto naturale, umano, ma il parto non fu organico, fu eterico: la Vergine è madre.

Bada  bene;  i genitori,  ovvero i custodi,  andarono alla ricerca;  non  lo  trovarono  in un primo momento, poiché Egli già aveva scomposto il suo corpo fluidico. Lo ritrovarono poi e lo condussero nelle adiacenze della casa.


James Tissot

Che avvenne? Il mistero si iniziò; ascese Egli alle supreme sfere, pur restando in contatto coi custodi, dopo, nella data segnata ritornò per la predicazione. Durante la quale dava alla forma, a seconda delle circostanze, maggiore o minore densità.

Quindi tu dici: Dio poteva evitare il soffrire... Su questo ti fu risposto e ripeto: no, compì intera la redenzione assoggettandosi ai dolori sensibili di un corpo umano. In quegli attimi del suo soffrire, fece conoscere agli uomini la Legge di Vita: con le sue stesse espressioni, che non erano già di debolezza, ma erano conferma della Sua Divinità.

«Padre, allontana da me questo Calice»: non già per sé Egli chiedeva aiuto al Padre, ma per l'Umanità di cui vedeva il dolorare futuro; non a Lui fossero tolti il soffrire e la morte, ma fosse tolto all'Umanità di consumare il deicidio.

Si mostrò divino quando fu condotto al governatore; e alla domanda «Tu sei Figlio di Dio»? «Tu lo dici», rispose; e fu alta verità che brucia e consuma.

Sublime espressione d'amore divino sul Golgota e, allorché fu percosso, pregò: «Padre, perdona loro perché non sanno quel che si fanno».

(Questo "si fanno" è scritto nella Scrittura antica, originaria, perché il Cristo sapeva, per la 'Legge di Causa ed Effetto', quale conseguenza si sarebbero attirati gli aguzzini con la Sua ignominiosa esecuzione. Ndr).

Il che significa che Egli, pur potendo incenerire gli uomini, volle, sopportandoli, rendere manifesta la legge della evoluzione ed insegnare che coloro i quali ignorano la Legge avranno giudizio secondo, ma primo chi la offende pur conoscendola.

La Divinità si espresse attraverso il sussulto di tutti gli elementi della natura, che si scossero nelle loro energie allorquando il distacco ruppe i legami della materia per l'ascesa al Centro... Gesù fu la divina espressione della Legge; la stabilì, la coordinò, diede agli uomini il riscatto del suo stesso sangue, che è Vita di tutte le vite.

E ancora: la Divinità si manifestò nel suo puro linguaggio col «Date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio»; e qui va intesa la vita materiale degli esseri, che Cristo pure osservò ed ai suoi fece osservare; l'insegnamento non si riferisce soltanto alle gabelle ed ai balzelli; esso è più profondo: date alla Materia quel che è della Materia, allo Spirito quel che è dello Spirito. L'Ideale, l'Anima, la Vita.

Egli venne a riscattare gli Esseri che avevano prevaricato per eccessivo amor di vita. Stringiamoci in atto di amore e troveremo i benefici massimi per la Vera Vita.


"Il tributo a Cesare da Rubens - di Jacopo Cestaro - (1718 - 1785)"

Episodio 565 (B).

Trespioli:

Ascoltavo, con gioia sempre più intensa, e non sapevo più nulla chiedere. Ma il Perfetto non aveva obliata una promessa; Egli non ignorava che la mia ragione si ribellava ad accettare alla lettera e non sapeva penetrare il simbolo del tremendo evento profetizzato all'Umanità:

«Quando poi verrà il Figlio dell'Uomo nella Sua gloria» ‒ lasciò scritto Matteo ‒ «si raduneranno tutte le nazioni e depurerà gli uni dagli altri... Allora il Re dirà a quei della sua destra: Venite, benedetti dal Padre mio, possedete il regno preparatovi fin dalla fondazione del mondo. E dirà a coloro della sinistra: Via da me, maledetti, al fuoco eterno preparato per il diavolo e per i suoi angeli. E questi andranno all'eterno supplizio, i giusti alla vita eterna».

E Marco descrive che «si oscurerà il sole e la luna non darà la sua luce e cadranno le stelle dal cielo e le forze nei cieli si sconvolgeranno». La fantasia degli esegeti ampliò, colorò l'evento con narrazioni di una grandiosità terrificante; e le genti si sono accasciate alla visione, spaventevole per tutti, poiché nessuno può ritenersi immune da colpa.

Il Perfetto parlò, lento, solenne:

‒ «Io verrò sulla nube fra lampi e tuoni», disse l'Eterno. E in quel giorno coloro che negarono l'Eterno, che fecero obbrobrio seminando discordia, si percuoteranno da loro stessi e grideranno ai monti di inghiottirli. Così disse.

Tutta la Vita scorre come fiume ed ha due rive: la destra e la sinistra; quindi Luce ed Ombra. Coloro che appartengono all'Eterno non hanno necessità di giudizio; ma quelli della riva sinistra il giudizio chiederanno.

Essi invocheranno d'essere levati dal fuoco per ritornare alla Luce. E la Legge, massima manifestazione di Amore e di Giustizia, conteggerà le opere, ed a seconda delle opere, procederà lungo la scala.

E allora sarà sentita la condanna là dove le opere furono infeconde. E l'Eterno distinguerà, sì, ma per rinnovare. Immutabile è il fatto sostanziale della Legge; le masse e le energie dovranno essere trasformate per passare a un nuovo ciclo, ad un nuovo stato sostanziale.

Lo scomporsi delle energie dà sussulto: e si comporranno nuovi Cieli e nuove Terre; e tutti i refrattari, i ritardatari, gli inetti, i negatori subiranno la veemenza degli elementi. Non siete voi, uomini, mondi, universi, in un continuo giudizio?

Gli Astri sono in ininterrotto moto, il Sole si oscura; rammentano all'Umanità la finale trasformazione dal mondo fisico ad un mondo radiante. Verrà la veemenza in ora segnata e sarà fuoco che consuma e rinnova. Non passo oltre al segno: chi ha orecchie intenda.


"Nel tempo e fuori dal tempo" di Marcello Ciampolini.

Episodio 566 (B).

Trespioli:

‒ La Voce tacque. Il Sublime pareva assorto, davanti allo spettacolo immane della metamorfosi universale da uno ad altro ciclo di vita, in eterna ascesa. Poi, come se un improvviso pensiero lo richiamasse verso di noi, umani in lotta, con dolcezza riprese:

‒ Siate semplici come colombe e prudenti come serpenti.

Egli vedeva quanto l'ira, quanto l'odio si sarebbero manifestati contro la nuovissima crociata: egli ricordava il monito dell'Unigenito ai Soldati della Fede: 

«Ecco, Io vi mando come pecore in mezzo ai lupi, siate dunque accorti come serpenti e semplici come colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi faranno comparire davanti ai tribunali e alle sinagoghe... e sarete odiati da tutti a causa del Nome Mio... Se hanno chiamato Belzebù il padrone di casa, quanto più i suoi domestici? Non li temete, poiché non c'è niente di nascosto che non s'abbia a rivelare».

Egli ben sapeva, il mio Maestro, che un'ondata di livido furore si sarebbe abbattuta e più dovrà abbattersi, ruggire, ululare nell'illusione di soffocare l'impeto della corrente di pensiero, che era ed è l'aspettativa delle genti.

Egli volle portare la parola che rincuora:

‒ La semplicità della colomba ha il profondo significato di un Vero che resta intatto nel suo principio; la prudenza del serpente consente di saper distinguere ciò che proviene dall'Eterno da ciò che può essere emanazione delle afosità evolutive, e consente di saper distinguere gli uomini dal loro segno.

A quelli che portano la Croce stellata e riconoscono il Cristo eterno, si può dire tutta la verità:

«Sarete percossi ed insultati a causa di Me». Non subisci tu, non subite voi l'ironia degli umani? La falsità del mondo? Ma che importa? Sappiate essere ardenti come Paolo; sappiate ripetere con Lui: «Non siamo noi che viviamo, ma è Cristo che vive in noi».

L'ideogramma della Scienza della Vita è la Croce stellata: «Deus in vobis».




Episodio 567 (B).

Trespioli:

‒ Dio!... Mille volte quel nome udii negli abissi e nei vertici luminosi... quel Nome che sulla Terra tutti sanno; Nome di Chi tutti ignorano.

E il Maestro:

‒ Dio!... Fuoco e tuono. Folgore che distrugge tutto ciò che non sia perfetto. Il Sublime in atto. Un Tutto che non ha limiti. Una radiazione ininterrotta, manifesta nelle infinitesime particelle di un atomo...

Dio! Eterno sussurro che si ripete ovunque; per lo spazio, nelle energie, nelle scomposizioni delle energie, negli sconvolgimenti di mondi e di universi... Dio? Non oltre. Struttura che congiunge e disgiunge... Potenza, Amore, Sapienza: Dio.

Trespioli:

‒ Seguì una lunga pausa. Io mi ero fatto incapace di più chiedere, di più parlare. Ai limiti dell'infinito della Sapienza era un tale bagliore, era nella voce del Sapiente un tale riflesso dello splendore del Superlativo, che s'ampliava in raggi abbaglianti per l'infinito del Pensiero, che io nulla più sapevo dire; ed ascoltavo soltanto, beandomi; ascoltavo con l'anima tesa, più forte, più anelante ancora di sapere...

Sapere! ‒ riprese il Sublime ‒ Riassumerò l'insegnamento.

E la Voce paterna ed amica riassunse l'insegnamento:

‒ Il Logos: Amore in Potenza legato, in Sapienza diffuso in ogni vibrazione, là dove esiste vita tangibile, là dove la Energia dice di Lui, centro di attività perenne. Non già un moto composto soltanto di vibrazioni, che dà per riflesso Luce, ma una potenzialità infinita, la di cui Luce è parto della Sua stessa sostanza; e dentro questa Luce, che è un canto perenne alla Vita, ogni cosa vitale ha sua stanza.

Ecco perché si unifica ciascun essere nella Potenza. L'Amore che è uno stimolo di emissione, che è un continuo vibrare senza limite, proietta ogni sua scintilla nella infinita gamma dei colori, e dai colori, armonicamente composta, scende la Vita graduata.

Ed ecco che ha inizio la Legge.

Il Principio Potenziale allorché diffonde Sapienza-Amore, Amore-Sapienza, non distribuisce Legge alcuna se non quando la maturazione graduata dell'Amore prende stanza nei vari strati.

La Luce ha come una vibrazione precipitante a pioggia; le Scintille, proiettate a cerchio, si sistemano formando gli strati e da esse prendono movimento sferoidale le energie, che sostanzialmente vanno a comporre gli ambienti.

Ed ecco che nello stesso attimo la gamma cromatica diffonde la sua eterna aurora in ogni ambiente. E coloro che vi prendono dimora sono rivestiti della stessa colorazione, hanno l'impronta della Luce.




Le dimore infinite formano per la stessa potenzialità di emissione e congiunzione le catene che seguono questo ritmo, paragonabili a piedistallo del grande Edificio Potenziale.

Scendiamo dai mondi infiniti ai mondi finiti:

Ed ecco che per estrinsecazione di una catena secondaria avviene un'oscillazione ed uno spostamento nell'armonia; il moto, che riceve scarica negativa, si precipita con veemenza dentro ad un canale* composto di elettricità magnetica; gli elementi, all'istante resi densi, richiamano nel loro intenso ritmo le sferoidi minori ioniche elettroniche per comporre altra catena.

*I canali sono vortici.

La catena forma, anziché un cerchio chiuso, una angolosità, e si stabilisce una zona oscura che taglia nettamente la Luce Prima. Precipitano, per legge di affinità, le forze residuali che formeranno vestimento alle masse. Così è visibile, tangibile la rivolta all'Amore, alla Luce.

Ogni energia rappresenta una vitalità composta, intelligente. Nella vibrazione di ogni energia è strettamente legata l'Evoluzione.

O tu, Umanità, che vai cercando una affermazione della Potenza, in verità io ti dico che in ciò che tu chiami scientifico nulla crei, ma soltanto constati ciò che è stato emesso per Potenza. E quando tu, con la tua veste, vuoi ascendere negli strati siderei, trovi l'oscurità. E poi gridi al mondo: «Il Sole non è una luce!»

Ma io ti dico: con la tua composizione organica e psichica non puoi oltrepassare il limite. La Potenza mette davanti al tuo occhio una specie di tenebra. Tu ridiscendi a terra con le tue ali infrante sol perché ti manca la Luce interiore.

Una Voce emessa dalla Potenza entra nel mondo e dice: «Io sono la Luce; quella Luce che non ha tramonto. Umanità, la luce che tu vedi coi tuoi occhi fisici è il risultato composto delle energie attive e ricettive dalle quali tu estrai un raggio vitale tanto nelle ore di sole, quanto nelle ore lunari. ‒ Io che sono la Luce del Mondo compongo questa tua scintilla. ‒ Tu, o Umanità, camminerai sollecita soltanto attraverso di Me.»

Dice la Voce: «Il Padre Potenza, per virtù di Amore, dà ancora a te, o Umanità, il veicolo per ascendere e per impedire che tu precipiti nei vortici. Ma io so che tu vi precipiterai perché non mi hai conosciuto, né mi vuoi conoscere, nonostante Io cammini nel mondo fin dall'Eternità.»

Un miracolo d'Amore si compirà ancora a maggior confusione dei ribelli. Gli elementi condensati posti nel sottosuolo, entro la voragine terrestre, vengono richiamati dalla Potenza; gradualmente la Terra non darà più i suoi frutti fecondi, la sterilità è stabilita in determinati centri e il mondo nuovamente resterà sorpreso e dovrà testimoniare che solo un intervento occulto può agire all'istante.

E questo avverrà quando le singole masse saranno in maggior conflitto. Quale è dunque la via? Una sola: la Luce. Per quale arco voi dovete passare? Uno solo e ben distinto: l'Amore. Ecco perché è necessario saper dire con semplicità il Vero, ecco perché dovrete distinguervi per le opere, ecco perché dovrete sempre più stabilire, controllare che il Trino movimento è innestato in ogni vibrazione vitale.

Ricordate che gli elementi obbediscono senza ribellione alla Legge Prima; soltanto l'Uomo si ribella. Guai a coloro che non vogliono ascoltare la nostra Voce! Guai doppiamente a coloro che impediranno che altri ascolti la nostra Voce!



Trespioli:

 ‒ Dopo lunga pausa il Maestro, senza dubbio ancor più sfolgorante, riprese:

«O Principio infinito.
 
Tu che muovi per Tua forza d'amore infiniti Cieli,
dai a noi la potenziale vitalità per raggiungerTi
nel luogo ove Tu sei in Gloria eccelsa.

Tu Sole Unico; noi raggi minimi procediamo verso di Te.
Il sudore sanguigno si è tramutato in gloria di Cieli
e i palpiti di essi non sono che il ritmo della Tua Gloria infinita, o Eterno.

Il monte è scomparso nella Luce radiosa che Tu ci hai inviata,
ed ecco che al nostro occhio sono giunte le scale infinite.
Noi saliamo verso di Te dall'abisso del Tempo.

Non ci far mancare mai la Tua Luce».


Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it


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