Sebirblu, 25 novembre 2021
La prima cosa di cui dovrebbe occuparsi
l'Essere umano, al di là di qualsiasi altro interesse, riguarda il sapere
se la vita rimane davvero circoscritta in un lasso di tempo
relativamente breve o se prosegue oltre la "morte" fisica. (Consiglio di documentarsi QUI e QUI).
È infatti inspiegabile come, ancora oggi, la maggioranza degli uomini, pur essendo consapevole di dover prima o poi morire, non si dedichi seriamente alla ricerca per saperne qualcosa di più. Ma di questo concetto ne ho parlato QUI, riportando uno splendido brano di Blaise Pascal sull'Immortalità dell'Anima.
Essendoci però sempre qualcuno
desideroso di approfondire tale argomento, debbo dire che uno degli
aspetti più interessanti concerne il "filo argenteo", una
specie di cordone ombelicale che connette il corpo fisico a quelli sottili (cfr. QUI e QUI) e che si spezza al momento del trapasso: in
modo netto con una morte improvvisa, e sfilacciandosi lentamente in caso di malattia.
Ma quel che molti non sanno è che ne fa menzione persino la Bibbia nell'Ecclesiaste o Qoèlet, dove al
cap. 12: 1 e 6-7, si legge:
"Ma ricordati del tuo Creatore
nei giorni della tua giovinezza,
prima che vengano i giorni tristi
[...],
prima che si rompa il cordone d'argento
e la lucerna d'oro s'infranga (e la
Scintilla divina venga liberata)
e si rompa l'anfora alla fonte (e
decada l'involucro fisico)
e la carrucola cada nel pozzo (e manchi
il sostegno spirituale per evitare l'abisso)
e ritorni la polvere alla terra,
com'era prima, (e il corpo si disgreghi)
e lo Spirito torni a Dio che lo ha
dato. [...]"
Come si vede non è una
"fantasticheria" senza radici, e con tutto quello che sta
succedendo intorno a noi, sarebbe meglio concentrare la nostra
attenzione su ciò che rimane anche "dopo", piuttosto che
dare importanza a quanto svanisce o si deteriora nel tempo!
Ma a questo discorso, purtroppo, si
diventa sensibili solo quando si è toccati dal dolore (sul tema cfr. QUI e QUI) e,
nostro malgrado, costretti a volgere lo sguardo interiormente domandandoci quale sia il vero senso della vita.
Estelle Roberts, una delle maggiori
sensitive e medium del secolo scorso, riferì che quando si trovava
al capezzale di suo marito Hugh, al momento del trapasso assistette
alla sua uscita dal corpo.
Osservò una nubecola emergere dal
retro della testa che modellandosi gradualmente, diventava poco a
poco la sua replica fisica, e mentre il suo organismo si spegneva, la
controparte eterea acquisiva maggiore vitalità attraverso una
"corda" scintillante ed argentea costituita da innumerevoli
filamenti intrecciati fra loro.
Una sorta di corrente energetica
spiraliforme scorreva attraverso di essi rinvigorendo e delineando
sempre più l'aspetto animico del suo caro.
Vide pure che gli stessi, uno dopo
l'altro, si spezzavano e si ritraevano come un elastico, fintantoché
l'intero "cordone" non si ruppe del tutto e la forma del suo
congiunto, che nel frattempo era rimasta sospesa a circa trenta
centimetri dal corpo fisico, si raddrizzò, proprio come fa un tronco
dopo essere caduto in acque profonde, e fluttuò via da un angolo
della stanza.
Tale "cordone" luminescente è connesso alla ghiandola pineale (che è la prima a formarsi dopo il
concepimento; ved. QUI e QUI) e al plesso solare, in un insieme armonico, portatore continuo di forza vitale dai piani invisibili a quelli
umani e viceversa, allorché da questi l'Essere si stacca.
Emblematico inoltre è il caso accaduto
a Raymond, il figlio di Sir Oliver Lodge (noto pioniere dello
spiritismo moderno di inizio novecento), deceduto combattendo in
Francia e contattato tramite la celebre medium Gladys Osborne
Leonard, egli descrisse un interessante episodio con estrema
chiarezza, avendovi presenziato.
L'Entità rivelò che il "vestito
fisico" non si decompone fino a quando lo Spirito non lo lascia
e spiegò quello che vide.
Un uomo avrebbe dovuto essere cremato
dopo 2 giorni dalla constatazione di morte (cfr. anche QUI), ma
quando i familiari lo vennero a sapere, chiesero l'intervento di un medico-spiritualista accanto alla salma.
Il sensitivo comprese che il defunto
non aveva lasciato il suo corpo perché ne era ancora profondamente
attratto e quindi, mentre lo convinceva a staccarsene, si avvide che
la "corda" continuava ad essere congiunta all'organismo
fisico, seppure in modo flebile, perciò dovette attivarsi il più
presto possibile per reciderglielo onde evitargli orribili
sofferenze.
Quell'anima sentì l'equivalente di una
piccola scossa, come se gli avessero amputato un arto, ma doveva
essere fatto. Raymond suggerì un periodo di attesa di sette giorni
prima della cremazione. "La gente è così imprudente",
disse a suo padre. "Credo che tutti pensino sia giusto farli
sparire subito, visto che sono morti".
La "corda" lucente ha
un'estensibilità enorme perché l'Essere può trasferirsi ovunque:
non solo da un punto all'altro della Terra ma nell'Universo intero e
senza alcuna limitazione se non quella data dall'evoluzione stessa
dell'individuo, che gli permetterà di arrivare soltanto là dove il
suo pensiero è in grado di giungere e non oltre. (Per approfondimenti sul piano astrale, QUI).
Così, mentre solitamente il corpo fisico dorme (perché molti evoluti si staccano da esso anche durante lo stato di veglia), la Scintilla divina, avvolta nei suoi "abiti" sottili, spazia dove vuole (ved. QUI), inviando costantemente all'organismo, tramite questo "conduttore magnetico", l'alimento sostanziale per la vita di tempo.
Il più delle volte non ci si ricorda delle
"escursioni" notturne; dei veri e propri viaggi nei quali
si possono visitare in tutta libertà luoghi e paesi per soccorrere
qualcuno, incontrare parenti e amici, sia trapassati che dormienti
nei loro involucri terreni ma attivi a livello astrale.
Coprendo distanze considerevoli, il "filo argenteo" si assottiglierà sempre più potendo diventare dello
spessore di un capello, ma non si spezzerà mai, né tanto meno verrà
reciso se non a causa del termine stabilito per la durata dell'arco
vitale.
E quando arriverà quel momento, ci
accorgeremo che il distacco dall'ancoraggio fisico sarà
completamente indolore, come se ci trovassimo ancora nel sonno, ma
liberi dagli affanni e dalle malattie, dalle costrizioni della
materia e da sofferenze di ogni tipo, a patto però che ci trovi
preparati e consapevoli della nostra eternità.
La morte non è poi così terribile
come la si è sempre dipinta; è una vera e propria nascita sul piano
spirituale; è la vita che prosegue in barba allo spauracchio della
"fine" paventato da tutti coloro che insistono a rimanere
nel buio dell'ignoranza, tanto più colpevole quanto
maggiormente dettata dall'indolenza e dall'indugio ad oltranza, stretti dalle spire soffocanti della materia.
L'unico problema non è il trapasso da
una dimensione ad un'altra, ma la posizione interiore in cui si trova
l'individuo nell'abbandonare il "bozzolo" di materia per
librarsi come farfalla e volare libero.
Il continuo e reiterato permanere
invischiati nei vizi personali (cfr. QUI e QUI) ed assecondare, spesso senza
freni, le tendenze corporali esigenti soddisfazione, portano ad un
appesantimento delle molecole costituenti il corpo eterico-astrale e
ottundono, offuscandolo, il mentale inferiore, sede dell'intelletto,
non permettendo l'ingresso ai più alti livelli dove la vita che ci
attende è davvero meravigliosa!
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