Sebirblu, 26 novembre 2015
La grande maggioranza non è conscia, ancora, d'essere testimone e di assistere allo svolgersi delle ultime
fasi descritte nell'Apocalisse di Giovanni.
Non c'è giorno che questo Pontefice
non riveli, attraverso il suo comportamento e solo per chi ha gli
occhi per vedere, la sua vera natura di Falso Profeta.
Quando le masse acclamanti se ne
renderanno conto, la tragedia umana sarà giunta ormai alla sua
consumazione e al doloroso epilogo che lascerà il mondo con l'amaro
in bocca.
Questo Papa "abusivo",
precursore di Colui che affascinerà con il suo magnetismo diabolico
gran parte delle popolazioni di questo pianeta, presto ci presenterà
l'Ingannatore per antonomasia, e allora gli uomini, finalmente
ravvedutisi, chiederanno l'aiuto del Cielo per esserne liberati.
I due articoli che seguono (di cui il
secondo è un commento al primo) esprimono il pensiero disincantato
di due persone, che sebbene in ambito cattolico, hanno decisamente
preso le distanze dal nuovo "Pastore-Lupo".
Involontaria ammissione di El Papa a
quelli che perseguita.
Maurizio Blondet, 6 novembre 2015
Forse non tanti lettori ricordano chi
sono i Francescani dell'Immacolata dal saio azzurro: questo Ordine
religioso nuovo (fondato negli anni '70 da padre Stefano Manelli,
ancora vivente) col proposito di vivere radicalmente la "regola"
di San Francesco d'Assisi e una speciale offerta di sé
all'Immacolata – secondo la specifica ascetica di padre Kolbe,
morto martire ad Auschwitz offrendosi di sostituire un condannato a
morte padre di famiglia.
Questa strada severa ha richiamato un
gran numero di vocazioni: 800 frati e suore, mentre gli altri ordini
religiosi sono ormai vuoti e radi.
Persecuzione
Ora, sono ormai oltre due anni che
questo folto gruppo di anime, fra cui molti sacerdoti, e laici
terziari,
è oppresso e perseguitato. Sottoposto a commissariamento,
il fondatore allontanato e praticamente agli arresti, i frati
sacerdoti (mani consacrate) molti sospesi a divinis,
tutti col
divieto persino di cercare di lasciare l'Ordine per cercare di
diventare normali preti diocesani; i pochi vescovi che hanno
accettato di incardinarli sono stati a loro volta commissariati:
è
accaduto al vescovo di Albenga che ne aveva accolti tre (in questo
deserto di vocazioni sacerdotali, di seminari vuoti o dove avvengono
feste omosessuali).
Chi li perseguita? Il Papa.
Quello che ha preso il nome
"Francesco", e di cui tutti i media celebrano la
"misericordia", ha deciso di sopprimere l'Ordine
francescano più fedele a quello di Assisi, infliggendo un supplizio
continuo a queste povere anime, angoscia alle loro famiglie (sono
tutti giovani), privandole della libertà che la Chiesa ha sempre
riconosciuto ai figli di Dio, la libertà di obbedire alle chiamate
dello Spirito.
Di cosa li si accusa?
Troppo severo (l'Ordine), troppo tradizionalista
(Messa in latino)?
Non si sa, perché un'accusa precisa non è stata
mai formulata nelle forme dovute, e in tal modo essi non possono
difendersi. A mezza bocca, nelle stanze del potere si è farfugliato
di mancanza di
"sensus Ecclesiae", in pratica li si
accuserebbe di non essere entusiasti del Concilio Vaticano II. Ogni
critica all'idolo comporta i fulmini di una Gerarchia che, per il
resto,
è di manica larghissima sui vizi propri.
Fatto sta che si sono lasciate correre
calunnie sui supposti tesori finanziari di padre Manelli (un
novantenne) e sul come palpasse le sue suorine (un novantenne!); la
Magistratura, che mai manca di obbedire a certi ordini, ha mandato la
Finanza a sequestrare
milioni di euro che sarebbero stati l'occulto
tesoro dei Francescani azzurri, poi restituiti ai proprietari, perché
là i beni non sono mai stati di proprietà dei Francescani
dell'Immacolata, ma dei benefattori e familiari
che spontaneamente
danno per mantenere le centinaia di frati e suore.
La certezza che i Francescani
nascondessero un mare di soldi ha indotto i persecutori, nel decreto
di commissariamento, a stipendiare il Commissario persecutore e
"l'onorario per il loro servizio" ai "collaboratori da
lui eventualmente nominati". Una imposizione che, come ebbe a
scrivere il caro Mario Palmaro, "evoca l'uso dei regimi
totalitari di addebitare ai familiari dei condannati il costo delle
pallottole usate per l'esecuzione".
Sia detto "en passant", il secondo
firmatario del decreto di persecuzione, il segretario della
Commissione per gli Istituti di Vita Consacrata (il Ministero
competente),
elevato a quella poltrona personalmente da El Papa di
cui gode la piena fiducia – il "francescano" José
Rodriguez Carballo – è poi stato travolto da uno scandalo
finanziario con tanto di sequestri di milioni di euro da parte della
magistratura svizzera,
ai danni dell'Ordine dei Frati Minori, pieni
di quattrini, in una vicenda di "investimenti" speculativi
da finanza allegra e gestione di un albergo di lusso a Roma.
I
succosi particolari QUI.
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Bergoglio e il cardinale José Rodriguez Carballo |
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Il cardinale José Rodriguez Carballo |
Quanto al primo firmatario, il
cardinale Joao Braz de Aviz, di Brasilia, è un seguace della
teologia della liberazione ed è noto al suo paese per aver tenuto la
relazione introduttiva al Primo Forum Spirituale Mondiale, insieme ai
rappresentanti di società spiritiste, teosofiche e massoniche, dove
si è lanciato il progetto di una religione planetaria unificata...
El Papa ha voluto lui alla carica di
Prefetto della suddetta Congregazione che controlla i religiosi, ossia
di Ministro del competente Ministero. Almeno non è come monsignor
Ricca, lo scandaloso omosessuale che conviveva in una Nunziatura
apostolica con il suo amante, e che Bergoglio ha voluto fare capo
dello Ior. Ma solo per notare una certa costanza dei caratteri che
il Papa, con fiuto infallibile, eleva alle massime cariche del suo
pontificato.
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Bergoglio e il cardinale Joao Braz de Aviz |
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Il cardinale Joao Braz de Aviz |
Come si spiega l'occultamento della morte del Commissario Volpi?
Torniamo ai Francescani dell'Immacolata
(d'ora in poi FdI). Ad un certo punto, il commissario mandato a
sopprimerli, padre Fidenzio Volpi, persecutore troppo zelante, defunge. D'improvviso.
Che vi sia qui un "signum
Dei" lo credono soprattutto in Vaticano, al punto che per
qualche giorno la ferale notizia vien tenuta nascosta come se fosse
imbarazzante, anzi, sul sito dei Francescani dell'Immacolata (i
prigionieri), si fa pubblicare un comunicato a firma del defunto dove padre Volpi in persona comunica:
"Ho lasciato l'Ospedale in
cui ero ricoverato ed ho iniziato la mia convalescenza. Ho già
riassunto il pieno esercizio delle funzioni di governo". Invece
padre Volpi era già morto di ictus da giorni... Sono i miracoli
della Chiesa di Bergoglio?
QUI i succosi dettagli, se siete curiosi.
Tre nuovi commissari per severe ed inesplicabili sanzioni
Si sperava che dopo la scomparsa del
Volpi si alleviasse la persecuzione. Sono stati invece nominati tre
commissari nuovi, con l'incarico di aggravare implacabilmente
l'oppressione dei poveri francescani azzurri, delle suore e dei
terziari.
Lo si desume dall'incontro che uno dei
commissari, ha voluto avere coi Francescani dell'Immacolata – in
pratica, coi superiori dei conventi e dei loro organismi – il 28
settembre. L'incontro doveva essere segreto. Da qualcuno che c'era,
si son potuti ricavare per sommi capi gli ordini che ha impartito:
1 – È stato comunicato che non
sarebbe stato concesso a nessuno di loro di lasciare l'Ordine per
operare, ad esempio, come sacerdoti secolari incardinati in qualche
diocesi, e la possibilità di andarsene solo per essere ridotti allo
stato laicale (cosa che implica una decisione diretta del papa) e
sposarsi.
Nota mia: Insomma è vietato loro sia
agire nell'Ordine fondato da padre Manelli, sia di uscirne: li hanno
chiusi in una gabbia. A che scopo? "Per rieducarli",
ipotizza un amico. Come faceva Pol Pot? Qualcuno ritiene che una
simile decisione sia contraria al diritto canonico. Non so giudicare.
Mi sembra di giudicare una volontà persecutoria certa e crudele.
2 – Dovranno strapparsi la
"Medaglietta Miracolosa" che portano cucita sul saio (una
particolarità degli Azzurri). La motivazione data dal commissario:
"Se no, qualcuno potrebbe pensare che sia davvero miracolosa".
"Medaglietta Miracolosa" la
chiamò la Vergine, che apparve nel 1830 a suor Caterina
Labouré (oggi santa) a Rue du Bac a Parigi. La Madonna le descrisse esattamente
quali immagini e simboli dovessero apparire nel recto e nel verso, e
promise molte grazie a chi l'avesse indossata.
|
Padre Stefano Manelli e il co-fondatore Gabriele Pellettieri con la medaglietta. Cfr. QUI |
L'ebreo Ratisbonne attribuì la sua
(celebre) conversione a questa medaglietta. Madre Teresa e le sue
suore ne hanno tenuto decine in tasca (sono povere cose di alluminio)
e le danno a tutti, a chiunque.
Ma in Vaticano pare scandalo che si
abbia sul saio questa medaglietta. Potrebbe far credere che sia
davvero miracolosa, che vergognosa superstizione...
3 – Dovranno spogliarsi del saio
quando si coricano.
Evidentemente, i FdI avevano ripreso
l'uso antichissimo di San Francesco di dormire vestito del saio
ruvido, per penitenza e castità. Capisco che al nostro mondo sembri
strano. Ma lo faceva anche Padre Pio.
4 – Dovranno cancellare dai loro
statuti il "Voto Mariano".
"Voto Mariano" fu quello che
padre Massimiliano Kolbe adottò per sé – di totale dedizione a
Maria, fino alla morte, in aggiunta ai voti francescani (povertà,
obbedienza, castità). È un atto di abnegazione eroica
straordinaria. È anche l'anima e il fondamento specifico dell'Ordine
fondato da padre Manelli.
5 – È stato infine loro intimato di
non parlare più e non fare più riferimento a San Massimiliano
Kolbe.
Un sopruso feroce ed assurdo.
Spiegabile solo con un "odium theologicum" verso il martire
polacco, il suo esempio, la chiamata soprannaturale all'eroismo, ed
un "odium ideologicum" con un padre Kolbe campione della
polemica anti-massonica ed anti-giudaica.
La Vera Obbedienza
Ora, come reagiscono i FdI?
Disobbediscono, essendo essi secondo l'accusa nemici del Concilio? Si
rivoltano come fece monsignor Lefebvre? Rifiutano di assoggettarsi ad
una così evidente e malvagia usurpazione?
No, nient'affatto.
I frati e le suore che restano fedeli a
padre Manelli, il fondatore relegato, affermano di stare
accettando questa persecuzione per offrirla al bene della Chiesa e
alla fine della crisi che la devasta.
Insomma sono fedelissimi
nell'obbedienza. Eroicamente fedeli. Agnelli fra le mani del
macellaio... A tal punto da suscitare un qualche vago sentimento di
pietà, o forse di imbarazzo, nel prefetto stesso, il cardinal Braz
de Aviz, primo firmatario del commissariamento.
Siamo in grado di riferire – grazie a
due diversi testimoni che indipendentemente l'uno dall'altro hanno
riferito il fatto, avvenuto un giorno imprecisato fra maggio e giugno
scorso,
a cui erano presenti (ah, caro hotel Santa Marta!, benedetti
i tuoi spifferi!) – che il cardinal prefetto abbia chiesto al Papa:
"Allora, quali sanzioni vogliamo dare ai Francescani dell'Immacolata?"
Dopo due anni di commissariamento... La
logica rimaneva quella del Kgb: una volta che ti aveva arrestato,
mica poteva riconoscere che eri innocente; doveva darti almeno "un
quartino", 25 anni di Gulag. Però nel cardinalone promotore
della religione unica mondiale, c'è forse un'eco della frase di
Pilato: "Non trovo colpa in quest'Uomo…Dopo averlo severamente
castigato, lo rilascerò".
Ma quale pena – ha risposto
"Francesco della misericordia" – non penso a sanzioni,
l'Ordine va semplicemente soppresso. E questo anche, secondo i
testimoni oculari, "con una certa forza e durezza".
Insomma, la morte di un Ordine
fiorente. Che sarà eseguita, senza alcun dubbio, dagli "yes
men" di cui El Papa si è circondato, e su cui il "misericordioso" (con Scalfari) fa regnare letteralmente "il terrore".
L'incontro privato col Papa e la sua strana confessione pubblica
Bergoglio confessò che il diavolo...
Ma ha mai spiegato, El Papa, cosa lo
muove nel suo implacabile odio? In qualche modo l'ha fatto. Lo disse
ad una udienza, che ha concesso in Vaticano il 10 giugno 2015, dalle
9.30 alle 11, ad alcuni Francescani dell'Immacolata.
Allora li ricevette, capisco,
soprattutto per rivendicare a sé la persecuzione che subivano: "È
inutile che accusiate padre Volpi, sono io che vi ho fatto questo;
io, il vostro Papa..."
Il discorso che fece è registrato, ed
è stato persino riportato nelle ultime pagine del "Calendario
2015" che gli stessi Francescani azzurri vendono per
auto-finanziarsi (chiedetelo, se volete, alla sede di via Boccea 590,
0166 Roma).
|
"... sono io che vi ho fatto questo; io, il vostro Papa..." |
Ne relaziono i passi salienti. Premetto
che uno degli astanti ebbe il coraggio di esprimere dolore che
all'udienza non fosse stato invitato padre Manelli, il fondatore...
ecco parte della risposta del "Francesco" ai francescani
smarriti:
"A me è stata spiegata la
(vostra) situazione tranquillamente, calmamente; ho pregato con
benevolenza per voi e ho sentito che dovevo prendere quelle decisioni
(del commissariamento) dopo essermi consigliato (...).
Il principio che mi ha guidato è stato
quello dell'obbedienza perché è proprio il principio della
cattolicità. Quando pensiamo alla Riforma protestante... è
cominciata con la rivolta, lo staccarsi dal vescovo, lo staccarsi da
Roma... e non è la cattolicità.
Sant'Ignazio ci dice che la regola «per
sentire con la Chiesa» è che se io vedo una cosa nera che è nera e
la Chiesa mi dice che è bianca devo dire che è bianca. (...)
Uno dei Fondatori vostri non è finito
tanto bene, quello che ha fatto la Riforma cappuccina, credo se ne
sia andato a cercare altre arie, non so se è caduto nel
Protestantesimo... E sì, perché voleva qualcosa e le tentazioni
sono così."
(Seguono una ventina di righe in cui
spiega che ha vietato lui di celebrare la Messa in latino. Poi del
fatto che il Seminario di Sassoferrato, dove c'erano ben 60
seminaristi, è stato chiuso e i seminaristi dispersi):
"Io conosco i motivi di questo
trasferimento e mi sembrano giusti. Prima di prendere la decisione,
sono stato consultato dalla Congregazione ed io ho detto sì, perché
questo sia chiaro: sono io il responsabile..."
Altre dieci righe in cui ripete che
bisogna credere al Concilio Vaticano II, cita l'ermeneutica della
continuità di Ratzinger, nella quale bisogna sempre rimanere uniti
al Papa: "E senza il Papa, a te chi ti garantisce la tua
ortodossia, lontano dal Papa?"... Poi riprende:
"Ma quando c'è un'ermeneutica
ideologica io ho paura, io ho paura. Io ricordo... è vero che tutti
dobbiamo essere ortodossi, ma tante volte si usa (la parola
«ortodossia», ndr.) per giustificare procedimenti in ultimo non
chiari.
Io ricordo un Vescovo dell'America
latina, bastonava tutti noi: «L'ortodossia, l'ortodossia!»; ma era
un affarista, faceva negozi con i soldi... Così si accusano gli uni,
gli altri di non essere ortodossi per coprire altri interessi."
(...)
Ed ecco infine la frase tremenda:
"Il vostro carisma è un carisma
singolare: c'è lo Spirito di san Massimiliano Kolbe, un martire, e
c'è lo spirito di san Francesco, l'amore alla povertà, a Gesù
spogliato… Ma c'è un'altra cosa che a me fa capire perché il
demonio è tanto arrabbiato con tutti voi: la Madonna.
C'è qualcosa che il demonio non
tollera... non tollera la Madonna, non tollera e non tollera di più
quella parola del vostro nome: «Immacolata», perché è stata
l'unica persona, solamente umana, presso la quale egli ha sempre
trovato la porta chiusa, dal primo momento; lui non (la) tollera. Ma
pensate anche il momento che voi vivete adesso come una persecuzione
diabolica, pensatela così..."
Ora, non so a voi che impressione
faccia questo fraseggio – questo farfugliare sconnesso, perché
farfuglia... si capisce che è a disagio. A me sembra, nella
confusione mentale, una confessione.
Il papa dice: sono io l'autore della
vostra persecuzione, e pensate pure che è una persecuzione
diabolica…Cosa è questo, uno sdoppiamento di personalità?
Non so quanto c'entri il tumore detto
benigno, il neurinoma, che lo specialista di Fukushima gli ha trovato
nel cervello, e che la "junta suramericana" ha così
furiosamente smentito (El caudillo està en perfecta salud!).
O forse quel tumore è un "dono"
che ha contratto quella serata di festa carismatica del 2006, allo
stadio (ben opportunamente detto) Luna Park di Buenos Aires, dove il
cardinale si sottopose in ginocchio alla benedizione dei protestanti
fondamentalisti? Questi, che sono eretici per la Chiesa, gli imposero
le mani: segno che volevano trasferirgli uno Spirito. Quale spirito?
chiediamo.
Foto preoccupanti mostrano che egli
cadde in qualcosa come una trance. Uno stato alterato di coscienza...
E pronunciò un discorso ebbro,
come succede in quelle riunioni quando si viene invasati da uno
spirito: "Che il Padre ci chiuda la bocca con l'abbraccio e ci
unisca sempre più", gridò in piena suggestione
ipnotico-dionisiaca...
"Sì, sono peccatore, vedo la
piaga con cui Cristo ci ha salvato"; "appropriamoci della
piaga di Cristo". Quanto al vento (dello Spirito Santo), ha
osservato che è Lui che "ci stringe nell'Unità" e "ci
unisce come chiese riconciliate nella diversità".
Ecco come lo ha descritto quella sera
il National Geographic USA, che gli ha consacrato un servizio
speciale:
"Le braccia tese, il volto
improvvisamente animato, con un fremito di passione nella voce, Jorge
Mario Bergoglio si rivolge a Dio: «Padre, siamo divisi. Uniscici!».
Chi lo conosce lo guarda sorpreso,
perché l'arcivescovo è noto per la sua espressione imperturbabile
(...) Bergoglio si inginocchia lentamente sul palco e chiede ai
presenti di pregare per lui. E il pubblico, ancorché sorpreso,
risponde all'invito, sotto la guida di un ministro evangelico.
L'immagine dell'arcivescovo
inginocchiato tra altri prelati di grado a lui inferiore, in
atteggiamento di umile supplica e venerazione, finirà sulle prime
pagine della stampa argentina."
Da quel momento, come ha detto nella
cattedrale cattolica di Istanbul: "Il fuoco dello Spirito Santo
non riempie tanto la mente di idee, ma incendia il cuore".
Egli obbedisce a quell'incendio, a quel
che lo "spirito" gli suggerisce: la sua "teologia"
senza dottrina, e le sue nomine allarmanti – come monsignor Ricca
lo scandaloso invertito, o Carballo il malversatore... o la topless
girl Chaouqui.
Forse, più che il medico specialista
del tumore, sarebbe di giovamento un esorcismo. Ci restituirebbe un
Santo Padre guarito, chissà... Farebbe bene anche a lui.
Ed ecco il commento al fulmicotone riportato sull'articolo che segue...
Cesare Baronio, 10 novembre 2015
Sono rimasto sconcertato e
scandalizzato da quanto Maurizio Blondet ha scritto in un suo recente
articolo, a proposito delle parole che Bergoglio ha rivolto ai Frati
Francescani dell'Immacolata lo scorso 10 Giugno.
Blondet ricorda che il discorso che
fece è registrato, e sono quindi portato a ritenere, conoscendo
l'onestà intellettuale di questo giornalista cattolico, che non
abbia motivo di mentire.
Dice Bergoglio:
«A me è stata spiegata la [vostra]
situazione tranquillamente, calmamente; ho pregato con benevolenza
per voi e ho sentito che dovevo prendere quelle decisioni [del
commissariamento] dopo essermi consigliato. [...] Il principio che mi
ha guidato è stato quello dell'obbedienza perché è proprio il
principio della cattolicità. Quando pensiamo alla Riforma
protestante... è cominciata con la rivolta, lo staccarsi dal
vescovo, lo staccarsi da Roma e non è la cattolicità».
E qui già non possiamo non notare una
stonatura: il richiamo all'obbedienza (ma su questo tornerò dopo) e
quello alla Pseudoriforma protestante, cominciata con la rivolta, lo
staccarsi da Roma. Ma come? E dove va a finire il dialogo ecumenico,
di cui si sciacqua la bocca il Vescovo di Roma ad ogni piè sospinto?
I Protestanti sono dunque ribelli? Con i Francescani dell'Immacolata Bergoglio usa dei termini che paiono in
netta contrapposizione con quelli melliflui dei suoi numerosi incontri con gli eretici, prima e dopo la farsa del Conclave.
Il Nostro prosegue:
«Sant’Ignazio ci dice che la regola
"per sentire con la Chiesa" è che se io vedo una cosa nera
che è nera e la Chiesa mi dice che è bianca devo dire che è
bianca».
Alla faccia della libertà dei figli di
Dio tanto decantata dal Conciliabolo! San Paolo (Rom. XII; ndr) ci
dice "Rationabile sit obsequium vestrum" (Sia ragionevole
la vostra obbedienza; ndr).
Il paradosso di Sant'Ignazio suona
quantomeno inappropriato sulla bocca di un figlio della rivoluzione
conciliare che non si fa scrupolo di contraddire la dottrina
cattolica ogni volta che ne ha l'occasione.
Poiché la Chiesa non può dire che il
bianco è nero, che la Verità è errore o viceversa, altrimenti
verrebbe meno al mandato divino ricevuto dal suo Fondatore.
E quand'anche si volesse accettare il
monito ignaziano, ci piacerebbe capire per quale ragione, quando la
Chiesa dice che il matrimonio è indissolubile e che gli adùlteri
sono scomunicati, Bergoglio prenda il telefono e chiami il suo
portavoce Scalfari per rassicurarlo che i divorziati potranno
ricevere i Sacramenti. E perché quando la Chiesa dice di predicare
il Vangelo a tutte le genti, egli sostenga che il proselitismo è una
solenne sciocchezza.
|
Eugenio Scalfari - fondatore del quotidiano "La Repubblica" |
Con l'eloquio adamantino che lo
contraddistingue, aggiunge: «E senza il Papa, a te chi ti garantisce
la tua ortodossia, lontano dal Papa?»
In verità anche questa proposizione
stride, specialmente rispetto alle profferte di conversione del
papato fatte agli scismatici d'Oriente. Senza dire che gli
scismatici, gli eretici e gli idolatri cui si accompagna pare
facciano tranquillamente a meno del Papa, e questo non pare
costituisca un problema per la chiesa conciliare.
Poi riprende: «Ma quando c'è
un'ermeneutica ideologica io ho paura, io ho paura».
Ma come? Non aveva appena detto che
bisogna obbedire ciecamente alla Chiesa, anche se quel che essa
afferma dovesse contraddire la realtà, o quantomeno ciò che a noi
appare per tale? Cosa c'è di più ideologico di un'obbedienza
irrazionale a qualsiasi ordine del Papa? Eppure Bergoglio ha paura:
viene da chiedersi a questo punto se egli tema se stesso.
E poi la solita stoccata generica,
senza nomi, volta a delegittimare una cosa di per sé buona, in nome
di un caso limite. Il solito stratagemma capzioso: legittimare il
divorzio perché un marito alcolizzato picchia la povera moglie,
autorizzare l'aborto perché un delinquente ha violentato una
ragazzina lasciandola incinta ecc. O, scendendo ai discorsi da bar: "Meglio un buon laico che un cattivo prete". Insomma, il disfattismo e
l'inganno ideologico eretto a pastorale.
«Io ricordo… è vero che tutti
dobbiamo essere ortodossi, ma tante volte si usa (la parola
"ortodossia", ndr.) per giustificare procedimenti in ultimo
non chiari. Io ricordo un Vescovo dell'America latina, bastonava
tutti noi: "L'ortodossia, l'ortodossia!"; ma era un
affarista, faceva negozi con i soldi... Così si accusano gli uni gli
altri di non essere ortodossi per coprire altri interessi».
Poi l'elogio ipocrita dell'Ordine:
«Il vostro carisma è un carisma singolare: c'è lo spirito di san Massimiliano Kolbe, un martire, e
c'è lo spirito di san Francesco, l'amore alla povertà, a Gesù
spogliato...»
Notiamo che proprio in questi giorni
Bergoglio ha ordinato ai Francescani, per il tramite dei suoi
emissari in porpora, di non portare la Medaglia miracolosa, di
cancellare il Voto mariano e di non menzionare più San Massimiliano Kolbe.
Ma, come giustamente afferma Blondet,
c'è poi una frase (e qui si riferisce a quella già riportata sopra)
che suona a dir poco agghiacciante:
«Ma c'è un'altra cosa che a me fa
capire perché il demonio è tanto arrabbiato con tutti voi: la
Madonna. C'è qualcosa che il demonio non tollera… non tollera la
Madonna, non tollera e non tollera di più quella parola del vostro
nome: "Immacolata", perché è stata l'unica persona,
solamente umana, presso la quale egli ha sempre trovato la porta
chiusa, dal primo momento; lui non [la] tollera».
Il nesso di consequenzialità che si
evince dalle parole del Vescovo di Roma ci sfugge. O meglio: l'unica
interpretazione possibile di queste parole, alla luce dei
provvedimenti da lui intrapresi contro i Francescani dell'Immacolata,
si trova solo nella casistica degli esorcismi. Non è raro infatti
che Satana sia costretto da Dio ad obbedire all'esorcista, affermando
delle verità che gli ripugnano e che svelano i suoi inganni.
Non pensavo di poter arrivare a
teorizzare un'enormità simile, ma mi pare che siano ipotizzabili
solo due casi che giustifichino queste parole: la possessione
diabolica o una forma di bipolarismo, di patologico sdoppiamento
della personalità.
«Pensate il momento che voi vivete
adesso come una persecuzione diabolica, pensatela così...»
Una persecuzione diabolica, senza
dubbio, ma di cui si è confessato responsabile ed unico mandante nientemeno che il Pontefice Romano, il Vicario di Cristo, il Principe degli Apostoli.
O forse, con implicazioni meno
disastrose ma non per questo meno raccapriccianti, un usurpatore
eletto con l'imbroglio in un Conclave pilotato. Un usurpatore che
pretende obbedienza cieca, pronta, assoluta, oltre la ragione, e
calpestando la stessa Fede.
Un tiranno che perseguita i buoni
facendo leva sul loro senso di fedeltà alla Chiesa e che al tempo
stesso prostituisce la Chiesa al mondo, ne adultera l'insegnamento,
ne perverte la morale, ne conculca la spiritualità e lo slancio
apostolico, ne umilia il Fondatore.
Un tiranno che pretende con arroganza
un'obbedienza folle, anche qualora dovesse affermare una cosa contro
l'evidenza. Altro che parresia (libertà di parola a volte eccessiva; ndr). D'altra parte, anche la farsa del
Sinodo ha dimostrato che la vera Relatio Synodi (Relazione del
Sinodo; ndr) è stata pubblicata da Scalfari dopo l'ennesima
telefonata di Bergoglio.
Continuino pure i mediatori a cercar
giustificazioni all'operato di questo personaggio in veste bianca. Io
trovo estremamente difficile, con tutta la buona volontà, non trarre
le logiche conseguenze dagli atti infami di cui ogni giorno egli si
rende responsabile.
Che la Vergine Immacolata, terribilis
ut castrorum acies ordinata (terribile come una schiera ordinata per
la battaglia ‒ Cantico dei cantici 6,9 ‒ ndr), illumini le menti
ottenebrate dei Presuli e dia loro il coraggio di opporsi a questo
Anticristo. (O più precisamente: "Falso Profeta"; ndr).
Per ulteriori approfondimenti, troverete QUI un'ampia documentazione su questo tema e i riferimenti agli articoli da me pubblicati inerenti all'attuale Pontefice: