Il sogno dell'Innocenza sulla Nuova Terra... |
Sebirblu, 1 luglio 2019
Il nostro pianeta è in fase terminale.
Secondo un rapporto di 1500 pagine, del tutto sbalorditivo, da poco tempo pubblicato dall'ONU, siamo ormai sul punto di veder
scomparire specie animali e vegetali ad un ritmo difficilmente
immaginabile. (Cfr. QUI).
Tale rapporto è stato diretto dalla
Piattaforma Intergovernativa scientifica e politica sulla
biodiversità e i servizi ecosistemici, basata su migliaia di studi
diversi. Ogni varietà perduta avvicina l'umanità all'estinzione
poiché, se non ci fossero più piante o animali su questo mondo,
essa non potrebbe sopravvivere.
Dipendiamo totalmente dal nostro
habitat naturale e l'ufficialità della notizia che circa un
milione di specie stanno per estinguersi non promette nulla di buono.
È sufficiente valutarne i punti relativi qui di seguito:
‒ Il 75% dell'ambiente terrestre e
circa il 66% di quello marino sono stati sconvolti rovinosamente dagli
interventi umani. (Senza contare la criminale irrorazione di sostanze
velenose nei cieli che, attraverso le "scie chimiche",
prosegue da anni nella più totale indifferenza; ndt).
‒ Più di un terzo della superficie
globale e pressoché il 75% delle risorse d'acqua dolce vengono
utilizzate per l'agricoltura e l'allevamento.
‒ I raccolti annuali, che raggiungono
quasi 577 miliardi di dollari, sono minacciati dalla perdita di
agenti impollinatori. Il tasso d'estinzione degli insetti, infatti, è
otto volte più rapido di quello dei mammiferi, degli uccelli e dei
rettili (che senza di loro morirebbero in breve tempo di fame; ndt).
(Come non pensare all'arbitrio delle multinazionali che hanno invaso la terra di pesticidi e di OGM per
poi creare "api" artificiali destinate all'impollinazione,
mentre quelle VERE stanno scomparendo per tale motivo? Ndt).
‒ Un numero enorme di persone ‒ tra
i 100 e i 300 milioni ‒ è ormai esposto al pericolo in
crescita di inondazioni e uragani, mai verificatisi in certe zone.
‒ Dal 1992 le zone urbane del mondo
sono più che raddoppiate.
‒ L'inquinamento dovuto a plastiche si è decuplicato dal 1980, insieme ai circa 300 o 400 milioni
di tonnellate di metalli pesanti, solventi, fanghi tossici ed altri
scarti industriali che vengono riversati nei sistemi idrici
planetari.
L'aumento dei fenomeni meteo che devastano colture e campi con ondate improvvise ed intense di calore e di gelo sempre più estreme ed impreviste in varie parti del mondo, annuncia una crisi alimentare senza precedenti.
Quest'anno, ad esempio, anche in Italia
abbiamo avuto seri problemi (cfr. QUI il rapporto della Coldiretti)
dal Veneto all'Emilia Romagna, dalla Liguria alla Basilicata il mal
tempo fuori stagione ha distrutto i raccolti di frutta e verdura, ma
soprattutto di miele, impedendo alle api ancora rimaste di nutrirsi e
produrre. (QUI, il fantastico loro mondo).
In Francia, terzo esportatore di mais
al mondo, che in questi giorni sta bruciando per le altissime
temperature, si sono avute enormi difficoltà tra aprile e maggio per
seminare, a causa del freddo intenso e inconsueto.
L'Australia, al contrario, è stata
costretta ad importare 60.000 tonnellate di grano dal Canada, pur
essendone la maggiore nazione esportatrice, per la disastrosa quanto
prolungata siccità subita dopo oltre 116 anni, per gli alti picchi
di calore.
E come se non bastasse, è stata poi
investita da alluvioni così violente da uccidere centinaia di
migliaia di animali disseminati negli allevamenti di tutto il
territorio.
Questi sono solo tre esempi di come
l'uomo da oltre 70 anni, con i suoi "esperimenti" di
geoingegneria climatica stia cinicamente distruggendo il pianeta e i
suoi abitanti. (Ved. QUI).
L'ondata di calore che ha raggiunto
l'Europa in questi giorni ha battuto ogni record da 72 anni a questa
parte, mentre in Colorado e nel Montana la neve e il gelo hanno
inaugurato il primo giorno d'estate.
Il 2019 ha registrato anche
un'eccezionale emergenza d'acqua potabile in India, mettendo a rischio
100 milioni di persone con temperature dai 48 ai 50 gradi centigradi.
Le riserve si sono esaurite costringendo ristoranti e hotel a
chiudere. Molte città e villaggi sono stati abbandonati e parecchi
sono stati i suicidi.
Così è avvenuto anche in Africa del Sud, dove la siccità è durata tre lunghi anni e Città del Capo qualche settimana dopo ha segnato il "giorno zero" in cui i rubinetti e le cisterne erano totalmente a secco.
E tutto ciò mentre i "padroni
del mondo" intendono appropriarsi del prezioso liquido sfidando
apertamente ciò che nel 2010 l'ONU diramò come norma universale:
«L'acqua potabile è un diritto umano essenziale per il pieno
godimento del diritto alla vita e degli altri diritti umani».
Questi "signori" stanno
addirittura comprandosi tutta l'acqua del mondo! (Cfr. QUI, QUI e QUI "Wikileaks", dove la notizia è apparsa il 24 marzo
2009). Uno di loro poi, con un'impudenza senza limiti, ha bellamente
dichiarato che "l'acqua non è un diritto pubblico".
È ciò che ha sostenuto nel 2012 Peter
Brabeck, ex CEO ed ora presidente onorario della Nestlé, quando ha
auspicato che essa dovrebbe entrare nei mercati ed essere valorizzata
in borsa; ved. QUI e QUI, ottimo articolo che consiglio a tutti di leggere.
Osservando le date, metto in guardia
chiunque dal farsi illusioni che ciò non rientri nelle mire
criminose del Nuovo Ordine Mondiale, soprattutto dissimulato tra gli
obiettivi dell'Agenda 2030!
L'acqua d'altra parte, chiamata anche
"oro blu", è utilizzata in enormi quantità per estrarre
biocarburanti dal suolo (fratturazione idraulica o fracking) e per
l'agricoltura intensiva, in diverse parti del mondo.
Entrambi i sistemi sono discutibili
perché mettono a rischio non solo l'habitat in cui viviamo, ma anche
l'esistenza stessa dell'uomo:
‒ il primo, perché vengono
utilizzati esplosivi e agenti chimici molto pericolosi che inquinano le
falde acquifere e provocano terremoti; ved. QUI, una mia sorprendente
comunicazione ricevuta in astrale, e QUI.
‒ il secondo, perché l'agricoltura
intensiva impedisce alla terra di "respirare" attraverso la
molteplicità degli apporti energetici e nutritivi di diversi tipi di
piante o almeno con la rotazione delle specie che apporterebbe ad
essa nuova forza, attirando in questo modo anche i preziosi insetti
impollinatori e i lombrichi che la fertilizzano.
La terra, dalla quale tutti dipendiamo, è fortemente stressata dall'arbitrio antropico e reagisce ormai nei modi più imprevisti e violenti dando origine a doline (voragini improvvise; ved. QUI e QUI), terremoti devastanti e desertificazioni inaspettate.
E a proposito di sismi, in un
articolo del 19 giugno, QUI, si dice che presso la famosa faglia di
Sant'Andrea, in un'area che misura meno di un chilometro quadrato, vi sono stati 1000 movimenti tellurici in tre settimane! C'è di che essere inquieti,
anche se i californiani sono avvezzi a frequenti terremoti in quella
zona.
Non parliamo poi del numero dei tornado
violentissimi che si sono abbattuti in continuazione negli Stati
Uniti (ved. QUI) devastando fattorie,
coltivazioni, industrie e mezzi: addirittura 500 solo nell'ultimo
mese!
Anche i vulcani fanno sentire il loro
"ruggito". Proprio oggi (ved. QUI)
tre di essi sono esplosi gettando nella stratosfera grandi quantità
di particelle di zolfo, polveri ed altri materiali eruttivi.
La potenza di queste eruzioni è stata
rara, così come raro è il fatto che se ne siano verificate tre in
una sola settimana:
‒ la prima, lo scorso 21 giugno, è
stata quella del vulcano "Raikoke", sulle Isole Curili in
Russia, dove le ceneri vulcaniche hanno raggiunto un'altezza di 13,1
chilometri.
‒ la seconda, avvenuta la sera del 25
giugno, riguarda il vulcano "Ulawun" in Papua Nuova Guinea,
che ha generato una colonna di polveri alta 19,2 chilometri, la più
intensa sulla terra dal 2015. (Categoria VEI-4; documentarsi QUI).
‒ la terza, infine, si è avuta il 27 giugno, con
l'azione del vulcano "Manam", ancora in Papua Nuova Guinea,
che ha eruttato ceneri fino a 15,2 chilometri.
L'eruzione del 25 giugno del vulcano Ulawun |
I materiali piroclastici quando raggiungono altezze superiori ai 10 chilometri riescono a superare la tropopausa, raggiungendo la stratosfera.
Quelli più pesanti ricadono al suolo
nelle vicinanze dell'eruzione grazie alla forza di gravità, mentre
gli ossidi di zolfo, le polveri ed altro permangono sospesi alcuni
anni nell'atmosfera superiore prima di ridiscendere in basso.
In questo modo ‒ se presenti in
grandi quantitativi ‒ possono influenzare il clima globale per
mezzo dei venti d'alta quota e riflettere la radiazione solare verso
lo spazio dando luogo al raffreddamento del pianeta.
Come si vede, e potrei continuare a
lungo, c'è una significativa accelerazione di eventi assolutamente
estremi sulla Terra, ma anche nei cieli, visto che entro fine anno è
previsto l'avvicinamento rischioso di un asteroide; ved. QUI.
Ma se tutto questo riguarda la natura e
l'ineluttabilità del cambiamento che deve affrontare il pianeta, ciò
non toglie che l'accelerazione costante la dà sicuramente l'uomo con
i suoi capricci, le sue ambizioni e la sua arroganza che ora hanno
superato ogni limite!
Addirittura gli esseri umani, ed è
questa la causa primaria di tutte le loro disgrazie, hanno rigettato il
Creatore, presumendo diabolicamente di averne preso il posto!
Si sentono invincibili e potenti, come i capi dell'America innanzitutto, che sotto il comando malefico del "governo
ombra" (ma poi neanche tanto!) di stampo sionista-massonico sta
portando l'umanità e l'ambiente che la ospita in un baratro senza
fondo. (Cfr. QUI, QUI e QUI).
Nel contempo i popoli, specialmente
occidentali, durante l'ultimo trentennio si sono allontanati
completamente da Dio, confondendo il Principio Divino in sé, con la
religione stessa della Chiesa temporale. (Cfr. QUI).
È in aumento esponenziale, su base planetaria, il numero di individui che dichiarano per iscritto di voler essere, con un termine brutto ed improprio, "sbattezzati", ossia rinunciatari della fede cattolica, apostati, visto che il Battesimo rimane effettivo per sempre.
In Italia fino al 2016 (ved. QUI), erano già 50.000 le richieste ufficiali per uscire
formalmente dalla Chiesa Cattolica. Nel 2018, in Francia (ved. QUI),
solo 2000 persone risulterebbero aver ripudiato la fede, ma
unicamente perché la maggior parte delle parrocchie ha rifiutato di
fornire i dati. Negli Stati Uniti, il numero degli americani "senza
religione" (ved, QUI) è aumentato del 266% in tre decenni.
Con questi resoconti, come si può
pensare che gli esseri umani rimangano esenti dalle conseguenze di
una così massiccia cecità spirituale? Se non realizzano entro sé
stessi il naturale rapporto con il Divino (ved. QUI,
QUI e QUI), come possono salvarsi
dalla morsa diabolica che attanaglia il Mondo e la Chiesa con il
Falso Profeta?
Ma soprattutto come pensano di sfuggire alla rivolta scatenata dalla Natura contro gli uomini e i loro
comportamenti contrari alla Legge di Dio? I pensieri negativi
incidono! I delitti incidono! Le continue azioni criminali incidono! (Cfr. QUI e QUI).
E tutto ciò contribuisce a mantenere
una cappa densa e bituminosa che a sua volta, con le energie in
scoordine, influenza gli elementi "aria, acqua, terra e fuoco"
che reagiscono, tutto annientando e distruggendo. (Cfr. QUI, QUI e QUI).
Conclusione
Se vogliamo resistere "in piedi"
dobbiamo cambiare le nostre abitudini, elevare i nostri pensieri, e
non aspettare che ci possa essere una chiesa di mattoni per entrare in
contatto con il Nostro Dio! (Cfr. QUI). Facciamolo... se
vogliamo sopravvivere allo sfacelo dilagante prima che ci inghiotta
l'abisso e il Sacrificio Sublime del Cristo sia stato inutile per
noi!
Sebirblu.blogspot.it
Fonte dell'estratto iniziale sulle statistiche e tradotto: endoftheamericandream.com
Fonte dell'estratto iniziale sulle statistiche e tradotto: endoftheamericandream.com
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