Man mano che i giorni avanzano, uno dopo l'altro, l'Avvertimento annunciato da ogni dove si avvicina (ved. QUI, QUI e QUI) e la grande maggioranza delle anime ancora non è pronta allo straordinario evento promesso dal Cielo, in modo speciale dalla Vergine Maria QUI, oltre che da mistici e santi di ieri e di oggi.
Ecco cos'ha detto Gesù nel corso delle apparizioni di Jacarei, in Brasile, il 1° maggio 2011:
"Poco è il tempo della misericordia per voi, ed è molto vicino il grande Avvertimento che manderò a tutta la Terra. Nessun'anima, nessun essere umano sfuggirà a questo avviso: scuoterà le coscienze... sarà come un piccolo Giudizio sulla vostra esistenza, come se passaste attraverso il giudizio particolare che avviene dopo la morte.
Tutti potranno vedere la loro vita, ognuno la vedrà con gli occhi dello Spirito, come la vede Dio, come Lui stesso osserva le vostre miserie. Tutti constateranno il male compiuto o il bene non fatto, e per ogni peccato commesso, patiranno per il dolore causato al Mio Cuore e al Cuore immacolato di Mia Madre."
Proprio domenica si è celebrata la festa della Divina Misericordia, richiesta inoltrata da Gesù a suor Faustina Kowalska come riporta il suo diario, e istituita solennemente da Giovanni Paolo II nel 1992, inserendola nella cosiddetta "domenica in albis", ossia una settimana dopo Pasqua. Lo stesso Pontefice ha poi canonizzato la religiosa polacca, rendendola "santa" nell'anno 2000. (Ved. QUI).
Queste sono le dovute premesse al fine di presentare il nuovo articolo concernente un emblematico caso di pre-morte (o NDE) occorso ad un semplice uomo filippino, divenuto famoso nel mondo per le sue conferenze sulla diffusione della Misericordia divina dopo che, durante un coma, gli è apparso Gesù affidandogli tale missione.
Lo stato animico in cui si trova l'umanità, almeno a partire dalle 3 ultime generazioni, si è talmente deteriorato nei rapporti con Dio e la Madre Santissima da far impallidire persino gli antichi abitanti di Sodoma e Gomorra, quindi urge, nonostante il duro ostruzionismo dei negatori o l'indifferenza degli stolti apatici, prendere coscienza della realtà dello Spirito e della continuità della vita dopo la morte fisica.
Se tutti costoro, ce lo auspichiamo, avranno un sussulto di dignità e di buon senso, distoglieranno lo sguardo perennemente rivolto alle cose del mondo, per indagare al loro interno e focalizzare meglio la propria situazione nei rapporti di "Qualcuno"... imponderabile finché si vuole... ma incombente come un macigno sulle singole coscienze. (Consiglio di leggere QUI, QUI e QUI).
Conviene pensarci prima... rimandare al domani potrebbe essere fatale!
Stanley Villavicencio |
«Per tre giorni Stanley Villavicencio rimase in coma fino a quando i suoi medici lo dichiararono clinicamente morto. Eppure oggi egli vive per raccontare la sua storia a tutti coloro che vogliono ascoltare e, lui spera, anche credere. Ecco ciò che gli è successo.
Il 2 marzo 1993 doveva svegliarsi presto poiché era il suo turno per ricevere la statua della Santa Vergine al "Rosario dell'Aurora", del quartiere dove abitava. Ma non poteva alzarsi... e si riaddormentò. Al risveglio aveva le convulsioni e schiumava dalla bocca, vomitava sangue. Il suo polso non poteva essere percepito.
Così la sua famiglia lo condusse urgentemente all'ospedale di Chong Hua dove, al pronto soccorso, smise di respirare. Fu trasferito in terapia intensiva. Lì, la sua respirazione venne monitorata artificialmente.
Suo padre e sua sorella minore, entrambi medici, giunsero da Negros Oriental. Non potevano fare gran che sul piano professionale perché quattro specialisti di Cebu se ne occupavano già.
In seguito, Stanley riferì che durante il coma il suo gruppo "Dawn Rosary" (Rosario dell'Aurora) aveva pregato per lui, sebbene i suoi amici sapessero che, se fosse sopravvissuto alla prova forse sarebbe rimasto paralizzato, mentalmente indebolito o qualcosa di simile. Il suo caso fu trasmesso per radio e le persone, persino straniere, pregavano per lui.
Nel momento in cui il suo colorito divenne bluastro dalla testa ai piedi e tutti i suoi organi non davano alcun segno di vita, i suoi cari si rassegnarono all'inevitabile.
La consorte preparò tutto per le esequie e il terreno cimiteriale di famiglia per la sepoltura, mentre la suocera si accingeva ad approntare il suo piano commemorativo. Ma pur con tutto l'allestimento fatto per il funerale del proprio caro, la famiglia non aveva accettato che il supporto vitale venisse rimosso.
Durante il tempo in cui Stanley era deceduto per il mondo, disse di aver visto una luce bianca, non abbagliante, poi una fitta nebbia che si diradava poco a poco per rivelare una candida figura che egli riconobbe come Gesù Cristo.
Walter Rane |
Quando si sposò (con Melissa Gantuangco Villar) e si trasferì a Cebu (Mambaling), il Sacro Cuore gli apparve ancora una volta nella sua vita dove si stabilì, presso la cappella della contrada intitolata ad Esso in modo specifico ma che, nel frattempo, era diventata portatile, costruita soltanto per la celebrazione della festa e in seguito smantellata.
Allorché ne divenne presidente nel 1983, una vicina, la dottoressa Rosita Gutierrez, e la sua famiglia donarono un terreno per un oratorio permanente che fu costruito e ubicato di fronte alla casa dei Villavicencio.
Egli descrive il Cristo, che gli apparve durante il coma, molto somigliante all'icona dell'edicola di Gesù esposta, tranne che per il colore dei capelli, neri, e non castani o biondi, e fondamentalmente diritti e lunghi, anche se un po' ondeggianti nella brezza.
Gli occhi erano azzurri, la carnagione così sottile e giusta da apparire quasi traslucida. Il naso era lo stesso di quello che viene mostrato nelle immagini, così come le labbra, ma più rosee.
Inoltre, Gesù indossava una veste talmente nivea da sembrare luminosa e i raggi che irradiavano dal suo petto non erano a colori come in alcune Sue raffigurazioni.
Stanley riferisce di aver osservato la mano del Signore per vedere se mostrasse il segno inconfondibile del chiodo, ma non c'era. Avrebbe voluto anche osservarne i piedi per lo stesso motivo: vedere se ci fossero i fori delle ferite, ma la tunica di Gesù era lunga e dunque non scoprì nulla.
Fu allora che si rese conto di trovarsi in una specie di Eden, camminando su quella che sembrava essere un tipo di erba detta Bermudagrass. Il posto era profumato e fresco come fosse "climatizzato"; dietro alle spalle di Gesù si scorgeva un bellissimo giardino con tutti i tipi di fiori, incluse grandi rose di ogni colore possibile.
Poi, senza una parola, Gesù alzò la mano verso il cielo, dove le nuvole sembravano prima raccogliersi per poi scendere roteando su loro stesse e scoprire uno schermo gigante dove l'intera sua vita venne proiettata davanti ai suoi occhi.
Ogni volta che aveva commesso uno sbaglio, l'immagine animata sembrava andare lentamente, divenendo ancor più lenta se si trattava di una colpa più grave, e non v'era modo di sfuggire alla realtà di quegli errori: l'ora, compresi i minuti, i secondi e le date erano inoltre sullo schermo, molto, molto di più di un'istantanea su macchina fotografica con timer incorporato.
Tutta la sua esistenza passò davanti a lui, non una ma tre volte, anche se le due dopo la prima si mostravano più veloci.
Si rivide, proiettato sullo schermo, passare davanti alla cappella del Sacro Cuore che aveva contribuito a costruire. Era sera e nel transitarvi scorse delle persone giocare al suo interno...
ma si limitò soltanto ad oltrepassarla,
La medesima scena si ripeté, e osservò che passava sempre davanti all'oratorio, ma in quell'attimo coloro che erano là non solo suonavano ma bevevano anche...
E lui si era unito alla bevuta...
Per la terza volta gli apparve la stessa inquadratura, ma in questa vide l'auto di un vicino parcheggiata dentro e,
subito, l'immagine divenne palpitante, ingrandendosi
Gesù precisò il suo dissenso nel vedere il luogo a Lui rivolto usato in modo profano, ed espresse il suo desiderio affinché fosse utilizzato unicamente per attività spirituali specifiche; chiedeva che le persone pregassero lì ogni giorno o, se non fosse possibile, almeno una volta alla settimana.
Disse pure che voleva il tempietto più ampio, almeno il doppio della sua dimensione di allora e che l'ingresso fosse a forma di cuore.
Stanley sapeva che il fondo-cassa della loro cappella era di soli nove pesos, ma rispose di "Sì". Gesù allora scomparve dopo avergli detto: "Torna là perché hai ancora molte cose da fare. Se avessi un messaggio per te, ti apparirò in sogno."
Allorché un'infermiera lo vide, corse e tornò con i colleghi e molti medici. Uno di questi lo visitò con uno stetoscopio, indi lo mise da parte e ne utilizzò un altro. Poi il "risvegliato" subì una serie di test, non una, ma due volte.
Sua moglie, che lo venne a sapere mentre stava facendo arrivare la cassa funeraria, rimase sbalordita. Semplicemente non poteva credere a quello che era successo.
Quando alla fine tutti gli esami si rivelarono negativi a qualsiasi cosa, all'uomo fu detto che poteva tornare a casa e poiché la consorte era ancora sconvolta, scese lui stesso a pagare il conto ma dal momento che la sua liquidità era insufficiente dovette chiedere aiuto all'amico Lim Liu, che era un azionista di quell'ospedale.
Costui riuscì a malapena a credere che si trattasse proprio di Stanley e non del suo fantasma, perché era a conoscenza dello stato critico in cui versava.
Non appena risolse la questione economica, egli se ne tornò a casa in auto. Il crocevia fra le strade per Tabada e Tagonol era affollato di persone che corsero verso di lui nel vederlo.
Poi, avvicinandosi a casa, si fermò davanti ad una donna incinta che camminava, la quale si intimorì non potendo credere ai suoi occhi; era appena andata al mercato di zona ad acquistare fiori per la sua tomba...
Altri suoi conoscenti, fermi all'angolo dell'incrocio, aspettavano l'arrivo della bara per poterlo scortare fino in chiesa... quando, improvvisamente, lo scoprirono vivo e vegeto al volante.
Il momento in cui "risuscitò", per una strana "coincidenza" era un venerdì: a tre giorni precisi (ore 8 del mattino) dal suo ricovero in ospedale.
Ben presto Stanley si mise al lavoro sulla cappella, come ordinatogli da Gesù. In un modo o nell'altro, la divina Provvidenza gli faceva arrivare il denaro per il progetto, ma solo il necessario per retribuire i lavoratori o attraverso delle forniture come il cemento, spesso in forma anonima. (Cfr. QUI, come funziona l'aiuto supremo; ndt).
Finalmente venne applicata anche la porta a forma di cuore, divenuta oggi una sorta di attrazione turistica ed impedendo così anche l'ingresso alle auto che avessero inteso parcheggiare.
Il nostro uomo sostiene di aver visto Gesù in sogno per altre dieci volte dopo la prima apparizione. Ha raccontato la sua esperienza ad innumerevoli persone visitando i luoghi più disparati, come Bohol, Negros Oriental, Siquijor, Leyte e Mindanao. (Poi, pian piano in tutto il mondo; ndt).
Il 6 settembre dell'anno scorso (l'articolo è comparso nel giugno 1994 sul "Freeman Metro Journal", un periodico molto conosciuto a Cebu city; ndt) Stanley aveva un appuntamento nel primo pomeriggio nella città di Mandaue.
A mezzogiorno era pronto per uscire di casa ma improvvisamente venne sopraffatto da uno strano torpore e dalla necessità di dormire. Durante il sonno, Gesù gli apparve dicendo:
"Figlio Mio, ti ho riportato in vita per affidarti una grande missione. Sei uno dei Miei rari mietitori scelti.
Il Signore lo invitò allora a promuovere la devozione alla Sua Misericordia Divina e, prima di iniziare qualsiasi discorso pubblico, avrebbe dovuto esporre l'immagine specifica di Gesù (QUI il Suo ultimo messaggio del 16 aprile 2023; ndt), apparsa alla Santa suora Faustina Kowalska, e offrirne una piccola copia ad ogni fedele presente nel nuovo oratorio.
Gesù gli suggerì perciò di entrare in contatto con l'impresa Mandaue Galleon Trade, Inc. per i rosari, e le signore Valentina Plaza (che lui conosceva ma ne aveva perso l'indirizzo) nonché Inday Ilagan, per i depliant plastificati della Divina Misericordia.
(Solo in quel momento egli si rese conto che il Gesù apparsogli durante il coma era Quello della Divina Misericordia.)
Poi, appena si svegliò, chiamò la società Mandaue Galleon Trade, a Cabancalan. L'impiegata che rispose al telefono gli disse che stranamente quella mattina avevano ricevuto scatole e scatole di rosari da Manila e Davao, ma che non sapevano cosa farsene. Dal momento che scopriva essere destinati a lui, era il benvenuto per poterli ricevere.
Da allora, Stanley si mise alla ricerca incessante ed instancabile di anime alle quali comunicare la Grande Misericordia di Nostro Signore, soprattutto alle ore tre di ogni venerdì (ora della Sua morte), pronta per essere riversata su tutti coloro che la avessero richiesta.
Gli incontri avuti con Gesù e la visione cruda di tutte le sue colpe e trasgressioni hanno lasciato il cuore di quest'uomo, padre di undici figli, molto pesante.
Egli, adesso, cerca di fare del suo meglio per riscattarsi agli occhi di Dio e, sebbene sia sempre la stessa persona di prima, il suo lavoro di vita è ora unicamente dedicato a diffondere la notizia della Misericordia di Dio, in modo che tutti possano usufruirne.
Così facendo, raggiungerà lo scopo per cui il Cristo gli affidò questa devozione al fine di preparare il mondo al Suo Ritorno, in adempimento a quanto da Lui detto a Suor Faustina:
"Ma prima che Io venga come giusto Giudice, spalancherò la Porta della Mia Misericordia. Che nessun'anima abbia paura di avvicinarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero color scarlatto". (Cfr. QUI, QUI, QUI e QUI; ndt).
Aggiunse pure:
"Che i più grandi peccatori ripongano la loro fiducia nella Mia Misericordia... Se la loro fede sarà grande, allora la Mia generosità non conoscerà limiti."»
Jenara R. Newman
Fonte: QUI, dove si può leggere la biografia del personaggio e i messaggi datigli da Gesù, insieme a questo articolo intero, in inglese.
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