"Sant'Agostino" di Philippe de Champaigne 1645-1650 (dettaglio). |
Sebirblu, 12 aprile 2019
L'Ultrafanìa è quella corrente di
pensieri elevatissimi (noùri) che viene captata attraverso la
ghiandola pineale o epìfisi (ved. QUI) da persone altamente
spirituali atte a divenire strumenti per l'evoluzione umana.
Giovanna d'Arco e tanti altri mistici
ne sono un esempio lampante! Se nell'ambito cattolico moltissimi sono
ancora diffidenti verso ciò che non rientra nei canoni tradizionali,
ciò è dovuto alla colpevole trascuratezza dell'indagine causata sia
dallo stretto condizionamento trasmesso nei secoli dalla Chiesa,
quanto dalla miopia intellettuale che si rivela essere il più
formidabile ostacolo per la scoperta del VERO.
Ho pensato quindi, in prossimità della
Pasqua di Risurrezione, di riportare due brani significativi il cui
spessore non sfuggirà di certo a coloro che, staccandosi dalle masse
insonnolite e tiepide, hanno deciso di immettersi a grandi passi nel
luminoso flusso ascensionale che li renderà liberi davvero di
sollevarsi oltre la caligine di questo mondo.
"Il Trionfo della Cristianità" di Gustave Doré (dettaglio). |
La Legge sociale del Vangelo
Dando uno sguardo al prossimo futuro
della storia dell'uomo vi si può scorgere ciò che "la Voce"
proveniente dagli spazi siderali precisa:
"L'evoluzione collettiva
raggiungerà la legge sociale del Vangelo, capovolgimento completo, assoluto dei sistemi umani; assurdo apparentemente irrealizzabile, ma mèta
suprema, realtà del domani. In essa, tutti i problemi della convivenza
saranno radicalmente risolti con un concetto semplice: "ama il
prossimo tuo come te stesso".
È la perfezione, è la legge di chi è
giunto, il sogno di chi è in cammino per arrivare. Ma la via è
lunga e non facile; la guardiamo nella sua realtà di aspra fatica,
come conquista che si compie, lenta ma vera, non soltanto facile
sogno per chi ignora le resistenze della vita.
Nel Vangelo tutte le divergenze sono
composte, gli stridori sopiti in una pace sostanziale, in un
equilibrio più stabile che affonda le sue radici nel cuore
dell'uomo.
Ecco la mèta dell'evoluzione
collettiva, il regno del superuomo, l'etica universale in cui
l'umanità troverà la coordinazione di tutte le sue energie: il
Vangelo, che poniamo all'apice del progresso sostanziale
dell'esistenza.
La distanza che separa l'attuale vita
sociale da tale vertice è immensa. Ogni vostro atto e pensiero è
permeato di lotta e vi fa sentire che il Vangelo è lontano; ma
appunto perché è una "lotta" diventa via di conquista. È demolizione
della stessa ed avvicinamento progressivo ad esso, che si trova ad un
altro livello.
Questo significa uno spostamento
completo del punto di vista delle cose. I fatti umani osservati da
una prospettiva più alta assumono un valore diverso. È la visione
lontana e globale dell'animo che ha conquistato la bontà e la
conoscenza.
Quelle norme, rispondendo ad
un'ampiezza visiva grandangolare molto più vasta, vi appaiono inattuabili.
Al Vangelo si può giungere solamente per approssimazione successiva.
Esso resta inaccessibile per la sua altezza se presentato di colpo
all'uomo d'oggi, che difatti non lo comprende e non lo segue.
Ma guardate più lontano, nell'essenza
della vita, penetrate più in fondo alla scienza, avanzate, e il
Vangelo sorgerà da sé. Il vostro è il mondo visto dalla Terra, il Vangelo è il mondo guardato dal Cielo.
L'assurdità è nella vostra
involuzione. Nel Vangelo si muovono le forze dell'Infinito, la
giustizia è automatica, perfetta, sostanziale, la coordinazione
sociale è raggiunta, l'uomo si muove in pace con l'armonia
dell'universo.
Ivi non è più necessario essere
forti, basta essere giusti. Forza, lotta, egoismo hanno assorbito se
stessi nella diuturna fatica delle ascensioni umane.
Qui, vi muovete finalmente in grembo
alla grande Legge, le reazioni del dolore sono state riassorbite, il
male è stato superato. È il regno dell'uomo divenuto angelo e
santo.
Perciò è possibile la legge del
perdono perché lo Spirito sente e muove altre forze che non le
vostre povere braccia e quelle forze accorrono a difesa del giusto
anche se inerme. È la legge di giustizia che parla nella vostra
coscienza, che si esprime attraverso i moti dell'animo umano.
Allora, colui che sembra un vinto della
vita diventa un gigante. Legge semplice ma sostanziale, che fa
l'uomo, regge gli atti nelle loro motivazioni, tutto risolve là dove
i vostri farraginosi sistemi di controllo e di sanzione nulla
risolvono.
Nel Vangelo il cammino della virtù è
tutto percorso; la sua logica sublime porta ad una selezione di
superuomini, mentre la logica della vostra lotta quotidiana porta ad
una selezione di prepotenti.
I principi del Vangelo organizzano il
mondo e creano le civiltà; i principi che voi vivete disgregano
tutto e sperperano in attriti inutili; dove passa il Vangelo e il suo
Amore nasce un fiore; dove passate voi ogni fiore muore e nasce una
spina.
Esso è legge di paradiso
trapiantato nell'inferno terrestre; solo gli angeli in esilio (cfr.
QUI; ndr) sanno vivere laggiù la legge divina detta da Cristo sulla
Croce.
Chi nel vostro mondo rinuncia ad
aggredire e a difendersi ed offre l'altra guancia; chi rinuncia ad
affondare gli artigli nella carne altrui per il proprio vantaggio e
non vuole, per principio, carpire con la forza tutte le infinite
gioie della vita, resta sopraffatto; egli è un vinto fuori legge, un
espulso, un non-valore che si annulla.
Costui, guardato dal "regno della
forza", è inerme, indifeso, ridicolo. Eppure in quella
sconfitta, in quella debolezza apparente, vi è il mistero di una
Forza ben più grande che giunge tuonando da lontano, destando il presentimento di realizzazioni più vaste nelle profondità dell'anima.
E il vincitore, nel momento stesso
della vittoria, ha la sensazione di una sconfitta. Il vinto guarda in
alto come un vincitore... e tale è, perché ha scoperto e vissuto
forme di vita più alte.
L'uomo resta muto e disorientato
dinnanzi a questo strano essere senza armi che proclama una
stupefacente legge nuova e sembra di un altro mondo. Lo stesso uomo
sente che se ha ragione nel suo ambiente, v'è un altro piano dove
tutto si rovescia, dove il vinto della terra può essere un vincitore
e il vincitore della terra un vinto.
Un abisso lo separa da quell'essere
superiore: l'uomo aggredisce ed egli perdona, non è che un giusto e sa
soffrire. Egli è là per indicarvi nella sua vita la mèta
raggiunta, la via per seguirlo verso la realizzazione
della più alta e feconda legge sociale: l'Amore evangelico."
I Tre Periodi dell'Evoluzione Umana
Possiamo ritenere il ciclo vitale
dell'umanità divisibile in tre periodi:
‒ il primo ciclo va dalla
precipitazione (ved. QUI; ndr) al diluvio; il secondo dal diluvio alla
discesa del Cristo; il terzo dalla discesa alla distruzione del
movimento umano nel suo complesso.
Il primo periodo, in rapporto alla vita
umana, è da considerarsi quasi illimitato, dell'ordine di decine di
miliardi di anni; il secondo, successivo al diluvio, cioè quello per
voi attuale, detto del primo e del secondo Adamo (ossia l'umanità
chiusa nella materia fisica) è il periodo dell'acqua,
dell'immanenza; il terzo corrisponde al fuoco, alla trascendenza.
Nella prima lunghissima fase, l'umanità
iniziò la sua rielaborazione, il suo progresso (dopo la "Caduta"),
onde riconoscere ed espiare la ribellione, ponendosi in analogia con
la Legge d'Amore, la Legge Universale.
La seconda fase, successiva al diluvio,
è quella che io chiamo della Luce, in quanto la sommersione delle
acque avrebbe dovuto portare nelle menti e nelle coscienze, oltre che
negli Spiriti, una capacità di valutazione, di analisi tale da
consentire all'umanità un veloce cammino di ripresa, di ascesa, di
evoluzione.
La terza fase concernente il fuoco la definisco fulminea, perché rispetto alla prima e alla seconda,
di gran lunga più corta, quest'ultima, pur essendo breve, presenta
un'intensità di dolore, da viversi, paragonabile al primo periodo.
Gli esseri umani si trovano oggi sulla
soglia del moto fuoco; direte voi: una soglia relativa in quanto le
Scritture stesse parlano di oltre un millennio. Un batter di ciglio,
il palpito di un cuore.
Il diluvio che cosa ha inteso
rappresentare? Un richiamo all'umanità, una distruzione di massa
(ved. QUI; ndr) per una profonda rinascita collettiva. Da questo
movimento ammaestrante quale beneficio ne ha tratto l'umana specie?
Quale vantaggio? Se ante-diluvio dominava la superbia, post-diluvio è
forse scomparsa? No, però si è attutita.
Il cataclisma venne a ridestare le genti,
a riportare nelle masse, se non la coscienza dell'errore, della colpa
prima, per lo meno la certezza che nulla è stato mai riservato al
caso, che tutto è frutto di una Mente, di una Volontà, di una
Potenza, di un Amore.
"Il Diluvio" di John Martin |
Primo periodo: Legge Mosaica, i Profeti
parlarono, predissero. Secondo periodo: Cristo, Quantità Una e
Trina, discese, sofferse, si immolò: modestia, altruismo, amore.
Quale giovamento trasse l'umanità da
tale dedizione, rinuncia, e sublime prova di umiltà e sacrificio? Il
profitto è ancora in corso; gli umani stanno attraversando un percorso di assestamento, stanno avviandosi verso una più profonda conoscenza
del Figliolo per poter appieno interpretare la potenza del Padre.
Il Figlio Uno e Trino nel tempo, il
Padre Uno e Trino nell'Infinito: Egli sotto l'umile sembianza umana
di Figlio, il Padre sotto l'inimmaginabile sembianza di Increato.
Volgiamo lo sguardo al passato; ho
parlato di parecchie decine di miliardi di anni dall'attimo della
precipitazione ad oggi, ho parlato di poco più di un millennio per
raggiungere l'attimo tremendo in cui si inizierà e si chiuderà
contemporaneamente l'epoca del fuoco.
Si tratta dunque di accelerare questo
periodo di assestamento, di sfruttare ogni attimo, di riesaminarsi
attraverso quelle analisi introspettive di cui reiteratamente parlai
e parlo (ved. QUI); si tratta di creare tra la vita dell'individuo e
la vita del Cristo nel tempo quella comunione, quella comprensione
che sola può rappresentare la salvezza delle genti, la salvezza
spirituale, poiché la materia non ha valore.
«Uomini di Galilea, perché fissate nel cielo lo sguardo?
Come l'avete visto salire al cielo, così il Signore ritornerà».
(At. 1,11).
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Preparate la dimora, cercate di pensare
animicamente agli errori commessi, alle colpe, e poi di fronte all'unico
Giudice, di fronte a Colui che può assolvere e condannare,
mostratevi pentiti e pii.
Raggio Cristico
I chiodi della Crocifissione vengono
ribaditi dall'umanità.
In Verità, in Verità vi dico: prima
che tramonti il giorno il sangue pioverà dall'alto. Entrate nel Mio
costato e sottraetevi allo sguardo del mondo. Soffio satanico investe
la terra e tenta i Cieli, mentre la voce dell'uomo ripete ancora una
volta la bestemmia: «Se sei il Figlio di Dio abbandona la Croce!»
Venite a Me voi che siete affaticati e
stanchi! Hanno trafitto le Mie mani e i Miei piedi; ciò malgrado
l'umanità vive in Me. Non dimenticate che sul mondo sta scritta la
grande sentenza: «Andate, o reietti, precipitate negli abissi che
Satana ha scavato ai vostri piedi».
Quando il Male vi colpirà, quando cioè
Satana si impossesserà di voi, ricordateMi. Io in ciascuno di voi
rinasco. Non disperdete le vostre energie, rammentate che ogni raggio
che giunge a voi dall'Eterno è dono che non avete il diritto di
respingere.
Discende fra gli umani Colui che per
gli umani sofferse; nella manifestazione di Amore, nell'amplesso del
Figliolo trovate quella Fede, quell'Ardore necessari ai discepoli.
A voi porto la Pace, a voi porto la
Gioia, e la Pace e la Gioia voi portatela ai fratelli. Voi vivete nel
tempo, raccogliete il Mio Sangue come lo raccolse Giuseppe
di Arimatea, raccogliete anche il sangue dei Martiri: il Signore è in voi!
Ego sum Qui sum
Estratto dalla pag. 306 del 1° vol. di
Scintille dall'Infinito (testo reperibile QUI).
Relazione e cura di:
Sebirblu.blogspot.com
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