domenica 26 gennaio 2020

P. Ubaldi: sconosciuto Gigante dello Spirito!




Sebirblu, 26 gennaio 2020

A distanza di sette anni, soprattutto per la grande ignoranza mostrata dal mondo cattolico verso il personaggio in questione, ripropongo il piccolo saggio biografico sulla figura, a dir poco eccezionale, di un uomo che ha toccato realmente con la sua vita le più alte vette possibili ad un Essere umano.

Chiunque abbia avuto modo di leggere anche uno solo dei suoi scritti ne ha riportato sicuramente una profonda impressione e non può far altro che esprimere tutta la sua ammirazione e il suo stupore di fronte a tale vastità di Conoscenza e di Spiritualità vera. (Cfr. QUIQUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI e QUI).

Pietro Ubaldi è molto più conosciuto ed apprezzato all'estero, particolarmente in Brasile e in tutta l'America latina, piuttosto che in Italia, suo Paese d'origine. Ma questa cosa, purtroppo, si ripete spesso da noi!

Ci auguriamo tutti che con la Nuova Alba del Mondo egli possa finalmente ricevere gli onori e la considerazione che merita.




Nel lontano 1937, l'Avv. Gino Trespioli, da me ripetutamente menzionato, QUI, QUI, QUI e QUI,  ma soprattutto QUIstilò una relazione come componente della Giuria che avrebbe dovuto assegnare il primo premio inerente ad un'inedita "Collana di Biosofia".

Data la corposità considerevole e approfondita con la quale espresse il suo giudizio critico sullo scritto da visionare, ne ho composta una sintesi con gli stralci più significativi, al fine di farvi conoscere meglio il Personaggio di cui stiamo parlando.

Ecco dunque quello che il Trespioli scrisse e che sarebbe poi diventata la prefazione all'opera.

"Tale premio fu vinto dall'unico concorrente che, rispettoso delle norme del concorso, fece pervenire tempestivamente il proprio lavoro unitamente ad una busta segnata col numero VI e col motto: "In hoc signo vinces".

Infatti, dopo il giudizio unanimemente favorevole per il testo presentato ‒ "Le Noùri" (correnti spirituali emesse da Forze invisibili), fu aperta la busta: Dott. Prof. Pietro Ubaldi, Gubbio (Perugia).

Sorpresa quanto mai gradita, sebbene il valore letterario, eminentemente biosofico e gli accenni alla produzione ultrafànica che in questo libro sono frequenti, avessero già fatta nascere la speranza che l'autore fosse precisamente Pietro Ubaldi.

Se fosse lecito a noi parlare di "fortuna" dovremmo esclamare essere grande fortuna che la "Collana di Biosofia" si inizi con una monografia di un ipersensitivo dotato di facoltà così particolari da non potersi confondere con quelle dei più potenti ed sperimentati ultrafàni.

Ma noi non possiamo né dobbiamo parlare mai di fortuna più o meno cieca; noi sappiamo che l'opera nostra è voluta, diretta da una Forza Superiore, che misura, stabilisce, sceglie gli strumenti, li guida, e per loro mezzo compie ciò che deve essere compiuto.




Il sottoscritto relatore ebbe un giorno un'idea o meglio un desiderio: che qualche Casa editrice pubblicasse una serie di monografie sui problemi più assillanti e più occulti della vita umana e cosmica.

A parte le somme ingenti necessarie in questo periodo storico molto critico, mi domandavo: "Chi li leggerebbe? E chi soprattutto li scriverebbe?

Pochi giorni dopo, un Socio Emerito della Società di Biopsichica, che vive lontano dall'Italia, diresse una lettera a chi scrive nella quale era detto pressapoco questo: «Ho pensato sarebbe utile, doveroso, che i problemi biosofici fossero oggetto di altrettante monografie.

Esamina bene, riferisci e, sotto gli auspici della nostra Società, si facciano altrettanti concorsi annuali quanti sono e saranno i temi. Quanto occorre per premiare i degni e per la diffusione delle monografie, senza determinazione del numero, è a disposizione».

Chi aveva avuto un tale incarico insperato ed insperabile, subito interrogava lo Spirito Guida (il  Maestro) dell'ultrafàna Bice Valbonesi; ed eccone il responso:

«Tutto ciò è per Volere superiore; fui Io ad allacciare il tuo pensiero alla mente del tuo Fratello lontano, che altrimenti sarebbe stato ignaro; lui e tu adempite semplicemente un dovere. Obbedite ed operate».

Ed ora ecco prescelto Pietro Ubaldi per il primo dei lavori, per quell'opera che tratta l'argomento principe, fondamentale, che è l'Ultrafanìa. (Per gli increduli cattolici, e purtroppo a volte, anche denigratori, cfr. QUI; ndr).

Sòcrate sentiva anche lui la "Sua Voce", ma non avrebbe forse saputo – per i tempi, l'ambiente, il grado evolutivo d'allora e le condizioni della scienza presso gli antichi – parlare come Pietro Ubaldi, con metodo scientifico, del fenomeno di cui questi è strumento, ma strumento consapevole del valore della produzione che per lui si estrinseca.




Ultrafàno nel senso vero e maggiore, nella forma e nella sostanza dell'opera sua perfetta, l'Autore de "Le Nouri" può dire delle correnti spirituali quello che nessun pensatore, per quanto di genio, potrebbe dire mai, perché Ubaldi "ha vissuto" l'Opera sua, ha abbandonato il proprio io all'ordine di un'Entità di superlativa intelligenza, che denomina "La Sua Voce" e che viene a lui dal mistero.

Egli ha obbedito, raccogliendo e ripetendo agli umani le parole profonde da lui non pensate ma sentite; ed ha, nel tempo stesso, con le proprie facoltà cerebrali potuto seguire, indagare, intendere la tecnica, diciamo così, di quel fatto spirituale enorme che è la radiazione emessa da Essenze vive in una vita fuori dai limiti angusti della nostra esistenza.

Pietro Ubaldi ha posseduto delle facoltà supernormali in un grado così elevato da non essere forse possibile fare confronti, se non si risalga ai grandi Mistici.

Egli dunque fu un sommo "segnato", uno tra quelli che vengono "inviati" per una dimostrazione lampante dell'esistenza di una Legge Superiore che impera, che regola la nostra fatica da essa ordinata e voluta.

Dopo l'esito del concorso, la Giuria ha ritenuto di conoscere il soggetto da vicino. Egli, che nacque a Foligno nel 1886 (e trapassò il 29 Febbraio 1972; ndr), ci disse: «Avevo per vocazione il Vangelo nel cuore, ero nato per amare».

Studiò unicamente per passare gli esami, giacché afferma: «Non credevo in ciò che mi si insegnava e che sentivo monco, inutile, privo di basi sostanziali. La Verità era in me, io la cercavo dentro di me. Mi gettavo, ribelle ad ogni guida, sullo scibile umano, a caso, segretamente cercando la mia verità.

Guardavo il mondo e le cose dall'interno, nelle cause e nei princìpi, non negli effetti e nella loro utilizzazione pratica. Come i volitivi e i pratici possono considerarmi un incompetente nello sfruttamento utilitario della vita, così io posso considerare costoro come degli incompetenti di fronte alla soluzione dei problemi della Conoscenza.»

Ciò non gli impedì di ottenere con onore la laurea in giurisprudenza, di avere apprese parecchie lingue, come in un sogno riportato alla memoria... l'inglese, il francese, il tedesco insieme alla storia, alla letteratura e alla psicologia di quei popoli."

Da qui, prosegue Sebirblu con una sintesi biografica della sua esistenza.



Studiò musica e ne divenne un esperto imparando a suonare il pianoforte. Questo affinò ulteriormente in lui il senso del Bello e l'amore per il Sublime.

La vita straordinaria di Pietro Ubaldi si dispiega in quattro periodi ventennali che caratterizzano il suo percorso evolutivo sempre più ascendente verso il Superlativo. 1891-1910,  1911-1930,  1931-1950,  1951-1970.

Andò  a scuola a cinque anni, nel 1891, ed è da questo anno  che  comincia a svolgersi la sua prima fase di apprendimento e di formazione che si sarebbe conclusa con la laurea nel Giugno 1910, esattamente dopo 20 anni dall'inizio degli studi.

Nella seconda fase, andò negli Stati Uniti, dove viaggiò molto, percorrendoli in lungo e in largo e nel 1912 si sposò con Maria Antonietta Solfanelli, nativa della città di Matelica (Marche).

Da lei ebbe due figli: Franco, trapassato nella II guerra mondiale ed Agnese. Fu un periodo di sperimentazione pratica a contatto con il mondo, di osservazione della realtà della vita e di maturazione spirituale per la sua formazione interiore.

Ricco, appartenente ad una delle migliori e più antiche famiglie dell'Umbria, si auto spogliò "vendendo" tutti i suoi possedimenti al minore offerente per sperimentare integralmente il Vangelo, come descrisse magistralmente nel suo volume "Storia di un uomo" e si trovò quindi nella necessità di lavorare per vivere.

Perciò, divenne professore di lingua e di letteratura inglese, vincendo un concorso, nelle Scuole di Stato italiane, ginnasiali e liceali.

Insegnò, durante il terzo periodo ventennale, prima a Modica, in Sicilia (per una stagione scolastica), e poi nella piccola città di Gubbio, vicina ad Assisi, permeata di un'atmosfera francescana, dal 1932 al 1952.


Gubbio - (Perugia)

I primi due ventenni furono di elaborazione e maturazione. Gli ultimi due, improntati all'ardore e all'espansione della sua profondissima interiorità, delinearono invece la fase della sua produzione concettuale.

Nel 1927 fece voto di povertà ed ebbe un'apparizione del Cristo che in seguito si ripeté insieme a Francesco d'Assisi.

Nel Natale 1931, mentre stava iniziando il terzo periodo di altri vent'anni, ricevette il primo di una serie di stupendi Messaggi spirituali che fecero il giro del mondo, tradotti in spagnolo (tre edizioni), in portoghese (cinque edizioni), in inglese, francese e arabo.

Così descrive l'evento Gino Trespioli:

"Eccezionale come tutti i soggetti ipersensitivi, ma anche di più per la netta coscienza che Ubaldi ha delle proprie facoltà, del suo stesso lavoro.

Quando nella sua Assisi, nella notte di Natale del 1931, scrisse il suo primo Messaggio (QUI), obbedì ad una Voce che gli diceva: «Non temere, scrivi!». Egli tremava, annientato; poi sorse trasfigurato; una forza nuova era in lui; doveva obbedire; donde quel magnifico brano di profonda bontà che firmò: «La Sua Voce».

«La Sua Voce»: sorgente di pensiero, di affetto, di azione e di bontà, a lui diceva: «Non domandare il mio nome, non cercare di individuarmi; non potresti, nessuno potrebbe; non tentare inutili ipotesi».

Da allora Pietro Ubaldi, soldato obbediente di una Forza Superiore, lanciando i suoi Messaggi, trovò consensi e ammirazione in tutto il mondo".



Riprende Sebirblu con le note biografiche:

Fu candidato come Premio Nobel nel 1939 ma a lui si preferì, all'ultimo momento, Jean Paul Sartre.

Venne apprezzato da Albert Einstein che, come risulta in un carteggio, considerò il suo sistema filosofico "dolce e leggero".

Ma anche Enrico Fermi ritenne che "La Grande Sintesi" fosse un quadro di filosofia scientifica e di antropologia etica atta ad oltrepassare di molto i consimili tentativi dell'ultimo secolo.

Fu il dolore il suo grande maestro, e infatti ricoperse un ruolo importantissimo nella stesura di tutta la sua Opera.

Scrisse nella sua vita 24 volumi, dieci pubblicati e scritti in Italia, mentre insegnava a Gubbio, di cui il più fondamentale è "La Grande Sintesi"; ispirazione genetica per la comprensione dell'Universo e delle Leggi della Vita.

Ispirazione che ebbe un giorno, a 27 anni, in riva al mare a Falconara, dove intuì che la Materia, l'Energia e lo Spirito sono costituiti dalla medesima Sostanza e che la differenza tra loro è soltanto cinetica: rotatoria nella materia, ondulatoria nella energia, vorticosa nello spirito.

Gli altri 14 volumi li scrisse e li pubblicò in Brasile dove nel 1951, all'inizio dell'ultima parte ventennale della sua vita, fu invitato per tenere una serie di conferenze sulla sua grandiosa Opera letteraria e profondamente spirituale.

Così, nell'estate di quello stesso anno, da Luglio a Dicembre, ebbe modo di viaggiare per tutto il Brasile.

In seguito, nel Dicembre 1952, vi si trasferì in modo definitivo ed abitò in S.Vicente presso Santos, nello stato di S. Paolo con tutta la sua famiglia.




Prima di presentarvi l'elenco dei suoi prestigiosi libri, vorrei mettere in risalto il metodo da lui usato per conciliare finalmente due princìpi da sempre antagonisti fra loro: "Scienza e Fede".

La produzione della sua Opera si basa sul metodo intuitivo, per mezzo del quale la coscienza, facendosi umile e ricettiva, riesce a penetrare per vie interiori l'intima essenza dei fenomeni.

I suoi scritti ‒ seguendo le sue medesime dichiarazioni ‒ sono passati da una forma ispirata, attraverso le noùri (emanazioni di pensiero elevatissime), ossia da un livello "supercosciente" in cui percepiva "La Sua Voce", ad una metodologia di controllo razionale  dell'intuizione.

Tale metodo avrebbe consentito di esaminare sia la "materia" che lo "Spirito" nella loro concatenazione, unificando appunto Scienza e Fede che sono effettivamente due aspetti della medesima realtà.

Pietro Ubaldi è l'antesignàno delle facoltà ultrafàniche e questo ci fa anche sperare che si possano e si debbano accentuare in un prossimo futuro.

E Trespioli conclude:

"Ci auguriamo che tutti i "segnati", come lui protesi a dare all'Umanità nuove e sempre più luminose manifestazioni trascendentali, siano un giorno non soltanto degli strumenti inconsapevoli, ma scienti e coscienti del valore del fenomeno che per essi si manifesta."




L'OPERA COMPLETA DI PIETRO UBALDI

 1 - I GRANDI MESSAGGI
Origine ispirativa dell'Opera
e note autobiografiche.

2 - LA GRANDE SINTESI
Sintesi e soluzione dei problemi della Scienza e dello Spirito.

3 - LE NOÚRI
Analisi del fenomeno ispirativo dell'Autore.
Tecnica e ricezione delle correnti di pensiero.
I grandi Ispirati.

4 - L'ASCESI MISTICA
Studio del fenomeno mistico vissuto dall'Autore.

5 - STORIA DI UN UOMO
Un uomo, il suo destino e la sua lotta per un ideale.

6 - FRAMMENTI DI PENSIERO E DI PASSIONE
Gli ideali francescani. La vera religione.

7 - LA NUOVA CIVILTÀ DEL III MILLENNIO
Analisi e sviluppo della "Grande Sintesi".
Verso la Nuova Era dello Spirito.

8 - PROBLEMI DELL'AVVENIRE
IL problema psicologico, filosofico e scientifico.
La Scienza alla scoperta di Dio.

9 - ASCENSIONI UMANE
L'evoluzione della vita nel suo aspetto spirituale.
Il problema sociale, biologico, mistico.

10 - DIO E UNIVERSO
Analisi del ciclo cosmico involutivo-evolutivo,
"spirito, materia, spirito" nel quadro della Creazione.

11 - PROFEZIE
L'avvenire del mondo. L'Apocalisse. Nostradamus.
Malachìa. Daniele. Le Piramidi, ecc.
La funzione storica del Brasile.

12 - COMMENTARI
Considerazioni retrospettive.
Introduzione al secondo ciclo dell'Opera.

13- PROBLEMI ATTUALI
Le guide del mondo. Critica del Macchiavelli.
Stabilità monetaria. Patogenesi del cancro.
La Reincarnazione, ecc.

14 - IL SISTEMA
Genesi e struttura dell'Universo.

15 - LA GRANDE BATTAGLIA
La lotta dell'uomo fra ideale e realtà.
Il potere della non resistenza.
Angelo e demonio.

16 - EVOLUZIONE E VANGELO
La posizione del Vangelo nella realtà biologica della vita.
La sua funzione utilitaria.
Come si concilia con i beni materiali.

17 - LA LEGGE DI DIO
Ciclo di 24 conferenze sul Pensiero direttivo
di Dio nel mondo.

18 - LA TECNICA FUNZIONALE DELLA LEGGE DI DIO
Analisi delle forze spirituali in atto, loro meccanica,
traiettorie e funzione correttiva degli errori.

19 - CADUTA E SALVEZZA
Origine del Male nel mondo e redenzione della Creatura
nell'àmbito delle forze del Sistema (Divino).

20 - PRINCÌPI DI UNA NUOVA ETICA
La nuova morale cristica su basi razionali e scientifiche.
Il fenomeno della personalità umana.
La nuova psicoanalisi e la psicoterapeutica.

21 - LA DISCESA DEGLI IDEALI
Rapporto fra trascendenza e immanenza.
Religione e Scienza. Evoluzione e analisi delle Religioni.
Crisi del Cattolicesimo. Teilhard de Chardin. J. P. Sartre.
Lavoro e proprietà. Cristianesimo e Comunismo.

22 - UN DESTINO SEGUENDO CRISTO
L'esperienza spirituale dell'Autore
nei quarant'anni dedicati all'Opera.

23 - PENSIERI
Prima parte: Come orientare la propria vita.
Seconda parte: Analisi di casi reali, vissuti.

24 - CRISTO E LA SUA LEGGE
Analisi della Sua personalità e del Suo Messaggio.
Validità e attualità del Suo Annuncio
nella realtà sociale contemporanea.

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