Tra qualche giorno si compie la parabola decennale in cui il Falso Profeta, voluto dai "Poteri Forti" ved. QUI, QUI e QUI, ha avuto modo di ridurre la Chiesa Cattolica ad un cumulo di macerie, accuratamente nascoste dietro ad una facciata di strisciante perbenismo e di "misericordia", facendo tabula rasa dell'antica tradizione.
I recenti colpi di scure, infatti, si sono abbattuti uno dietro l'altro con una velocità impressionante, come se Jorge M. Bergoglio dovesse ottemperare il prima possibile al diabolico "compito" assegnatogli, prima della comparsa dell'antiCristo.
L'ultimo che ne ha subito la furia è stato fra' Celestino della Croce, al secolo Pietro Follador, valido coadiuvante di don Minutella che, dopo ben dieci lettere inviate al suo vescovo di Patti ‒ mons. Guglielmo Giambanco ‒ senza alcuna risposta, ha preso le distanze dalla pseudo chiesa bergogliana, aderendo al nuovo Sodalizio Sacerdotale Mariano.
Un vero scandalo... visto che il modus vivendi del frate somiglia molto a quello del Santo Poverello... a piedi nudi e cibandosi di quello che capita! È stato sospeso a divinis soltanto perché non riconosce l'Argentino come vero papa regnante, essendo stato eletto invalidamente: ved. QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI e QUI.
Così il "Piccolo Resto", che resiste impavidamente sotto l'egida della Vergine Maria, è stato impoverito di un altro sacerdote, pronto a viaggiare ovunque al fianco di don Minutella per celebrare la Santa Messa e somministrare i Sacramenti alle anime assetate di Verità, specialmente con la Pasqua alle porte.
Un vero crimine, del quale la maggioranza ancora non si rende conto, sia per cecità animica che per una devastante apatia al Sacro, durante un periodo molto critico per l'Italia e il mondo, in cui avrebbe la necessità assoluta di un riavvicinamento a Dio, perché minacciata non solo fisicamente da malattie e guerre, ma in modo particolare dall'affondo diabolico al suo Spirito.
Inoltre, Bergoglio continua da anni (ved. QUI e QUI), ed ora più velocemente che mai, a porre in atto espropri, scomuniche, allontanamenti brutali e defenestrazioni a tutto il clero: monaci ligi alla Messa antica e suore contemplative che eccellono nella fede, nella mitezza e nel Servizio orante all'umanità.
Ne ha parlato qualche giorno fa mons. Carlo Maria Viganò in due ampi interventi pubblicati da Marco Tosatti QUI e QUI, che consiglio vivamente di leggere, con questa premessa:
«Dopo la divulgazione di notizie contrastanti e contraddittorie relative alle recenti vicende che hanno coinvolto la Comunità claustrale del Monastero benedettino di Pienza, considero mio dovere di Pastore intervenire a ristabilire la verità dei fatti, per come essi sono riscontrabili a chi non sia prevenuto e abbia a cuore tanto il destino delle Religiose, quanto per evidenziare l'atteggiamento di aperta ostilità nei loro riguardi da parte dell'Autorità ecclesiastica.
Questo mio primo contributo viene dalla conoscenza diretta e personale della Badessa e delle Monache, a nome delle quali intendo parlare. In questa prima parte analizzerò la sequenza degli eventi; in una seconda, il contenuto dei provvedimenti della Santa Sede e il loro inquadramento nel contesto più vasto della demolitrice azione di Bergoglio; in una terza, le iniziative da intraprendere.»
Dice in uno stralcio significativo l'ex Nunzio apostolico USA:
«Sia ben chiaro: la questione economica e immobiliare è l'elemento che spinge molti ecclesiastici a dare esecuzione a "Cor Orans" (QUI; ndr) al solo scopo di far cassa o di ingraziarsi la corte bergogliana. Ma lo scopo vero e più profondo, quello che anima l'intera azione di questo "pontificato", è di matrice ideologica: normalizzare la vita religiosa al nuovo paradigma pauperista, migrazionista, ambientalista, ecumenico, e sinodale imposto dalla 'junta' dell'Argentino.
Non diversamente si sta comportando nei confronti dei fedeli e delle Comunità tradizionali, che con "Traditionis Custodes" (QUI; ndr) si sono visti cancellati o drasticamente ridotti i diritti che il Motu Proprio "Summorum Pontificum" (QUI; ndr) di Benedetto XVI aveva loro riconosciuto nel 2007.
In sostanza, è come se un governo incentivasse le aziende a investire in determinati settori, e appena queste iniziano a farlo le obbligasse al fallimento cancellando o tagliando gli incentivi. Inutile dire che un'operazione del genere, oltre che vile e moralmente riprovevole, non è frutto di imperizia o di incapacità, ma di una mirata volontà di creare il maggior danno possibile. Se poi uniamo Cor Orans e Traditionis Custodes, il destino è inesorabilmente segnato.»
E ancora scrive:
«Proprio in questi giorni si è appreso che Bergoglio ha deciso di espropriare – letteralmente – i beni degli Enti ecclesiastici, dichiarandoli «di proprietà della Santa Sede nel suo complesso, e appartenenti al suo patrimonio unitario non frazionabile e sovrano». Come si vede, la sorte delle Monache ha anticipato di poco il destino di tutte le Comunità.
Il che significa, in parole povere, che d'ora in poi – essendo l'Argentino il legale proprietario di tutti i beni della Chiesa – può disporne autonomamente, non solo per venderli e far cassa, ma ancor prima per avere una leva giuridica con cui ricattare Conventi, Monasteri, Diocesi, Seminari, e altri istituti, che in precedenza rimanevano comunque autonomi e liberi di compiere le proprie scelte senza timore di subire estorsioni.
La prassi della Chiesa ha sempre tutelato la proprietà dei beni degli enti ecclesiastici, proprio per garantire con essa la necessaria indipendenza di mezzi che è premessa di una libera e consapevole scelta di fedeltà alla Sede Apostolica.
Il recente Motu proprio di Bergoglio – che pare scritto da Klaus Schwab – capovolge questa situazione, mettendo sotto ricatto Ordini religiosi e Diocesi, con quelle modalità di cessione di sovranità che nelle questioni temporali contraddistinguono il colpo di stato dell'Unione Europea, dell'OMS e del World Economic Forum nei confronti delle Nazioni.
Non so se i miei Confratelli nell'Episcopato e i Superiori delle Congregazioni religiose si rendano conto di cosa questa decisione di Bergoglio rappresenti per loro e per la loro indipendenza, di fatto esautorati e ridotti a meri funzionari in balia dei diktat del Vaticano.»
Cito un altro punto, estratto dal secondo articolo sopra linkato, affinché si sappia come i metodi usati dal "Misericordioso", abusivamente seduto sul soglio petrino, siano equiparabili a quelli della Gestapo tedesca ai tempi di Hitler:
«L'esclaustrazione di Madre Diletta, dopo ventun anni di vita claustrale, è un provvedimento estremamente severo, in assenza di motivazioni gravi, con cui la Badessa è di fatto messa in mezzo alla strada per tre anni, senza garanzie per la sua identità religiosa, senza alcun mezzo di sussistenza e senza certezza circa il suo futuro.
[Proprio come il trattamento ricevuto da fra' Celestino estromesso dal convento, e non solo per tre anni ma per sempre, a meno che non si "converta" all'accettazione dell'Usurpatore quale "pontefice"; ndr].
Immaginate come può sentirsi una Monaca di clausura, cacciata senza ragione e punita senza potersi difendere, e che si vede ordinare di tornare a vivere in quel mondo che ha scelto di abbandonare per seguire la propria vocazione contemplativa.
La spietatezza di un simile provvedimento dovrebbe fare inorridire, soprattutto quando i cortigiani di Santa Marta non si vergognano di celebrare Bergoglio come "il papa della tenerezza" e additare come "rigidi" quanti denunciano la deriva dottrinale e morale in cui egli ha fatto sprofondare la Chiesa di Cristo. (Vedere la clip che segue; ndr).
Comprendiamo quindi come dagli Accordi (segreti) tra la Santa Sede e il regime comunista di Pechino (ved. QUI; ndr), il silenzio della Chiesa sulle violazioni dei diritti umani in Cina si accompagni all'acquisizione, da parte della Gerarchia bergogliana, di quei metodi di "riprogrammazione" cui sono sottoposti gli oppositori della dittatura di Xi Jinping.»
Le sorelle del Monastero Maria Tempio dello Spirito Santo di Pienza. |
«Hanno lasciato definitivamente il monastero di Santa Chiara suor Massimiliana Panza e suor Angela Maria Punnacka, le monache che avevano opposto resistenza al trasferimento per difendere l'antica istituzione dalla soppressione.
Non saranno più destinate ad altri conventi: le due povere suore sono incorse in un provvedimento di "dimissione" (sono stati loro tolti i voti) per il proprio atto di "disobbedienza" alla Chiesa e all'Ordine delle Suore Clarisse Urbaniste d'Italia.
Entrambe, con la 97enne suor Cristina Fiore avevano rifiutato il trasferimento in tre diversi monasteri in attesa dell'atto di formalizzazione della donazione in favore di papa Francesco dell'intero patrimonio del monastero di Santa Chiara (il cui valore si aggira tra i 50 e i 60 milioni di euro), al fine di salvarlo da una eventuale soppressione e conseguenti mire speculative.
E paradossalmente il provvedimento di destituzione delle due monache porta proprio la firma di Bergoglio... Mistero della fede, si direbbe.
Intanto al monastero dei misteri e delle tante ombre, si è insediata un'altra piccola comunità, con tre suore aggiuntesi all'inferma Maria Cristina (a Ravello dal 1955), che necessita di assistenza, e che non sarebbe a conoscenza di quanto accaduto.
[Il motivo di questa nuova immissione sta nel decreto di Commissariamento indetto dal "Dicastero per la vita Consacrata", eseguito troppo frettolosamente in seguito allo sfratto inflitto alle due suore, perché il 20 febbraio lo pseudo "papa", tramite un Motu Proprio "il diritto nativo" (ved. QUI), ha convogliato il patrimonio di qualsiasi ente planetario, incluso quindi lo stesso Dicastero, allo IOR; ndr].
Ecco cosa ha detto suor Massimiliana, apparsa però serena, davanti alle persone radunatesi in strada:
«Grazie a voi che ci avete accolte e supportato per quanto è stato possibile. Noi in realtà non siamo state trasferite ma dimesse dall'Ordine.
Tutto è partito dalla donazione che abbiamo fatto al Santo Padre. Il papa ha accettato l'intero patrimonio monastico.
Per noi non abbiamo preso e non abbiamo intenzione di prendere nulla, siamo nate povere francescanamente e così vogliamo morire.
In seguito a tale decisione è stato predisposto il nostro trasferimento. Ma avevamo tutto il diritto canonico di portare a termine la elargizione.
I superiori ci hanno ripensato e non abbiamo la possibilità di ricorrere all'atto di dimissioni. Questa è la verità. Noi abbiamo fatto la nostra parte, ora pregate voi per il monastero».
Ma la scure di Bergoglio non si limita solo alla persecuzione dei ferventi, ossia dei consacrati che non intendono allontanarsi dal cammino tradizionale che la Chiesa bimillenaria ha insegnato loro, in quanto l'obbiettivo diabolico di questo impostore è l'abolizione del Santo Sacrificio sull'altare tant'è che ha vietato, con un ulteriore "giro di vite" (ved. QUI), la Messa in latino ovunque, se non previa richiesta al Vaticano e non più ai vescovi locali.
Tuttavia, prima di concludere, vorrei far notare che, sebbene a volte io abbia esposto diversi interventi di mons. Carlo M. Viganò, ciò non toglie che il mio pensiero sia perfettamente d'accordo con quello di don Minutella riguardo a certe esternazioni di voci autorevoli (video QUI) e con quello di Cionci QUI.
La lista di questi signori si trova QUI, nel blog di Andrea Cionci. |
«Talora i migliori suggerimenti dello Spirito Santo provengono da insospettabili fonti. Mentre il cristianesimo sprofonda in una crisi senza precedenti, in cui c'è il rischio serio dell'estinzione pubblica, cosa fanno gli uomini di Chiesa non allineati all'indirizzo bergogliano delle riforme e dei cambiamenti?
Denunciano la crisi, lamentano lo smarrimento della fede, si cimentano come tanti paladini dell'ortodossia morale e dogmatica, infine si inchinano ostinatamente riverenti al sistema massonico-satanista capeggiato dall'usurpatore del trono petrino che, occorre sempre ricordarlo, a norma delle leggi della Chiesa è un papa invalido e inesistente.
Che ormai la compagine cattolica sia governata da uomini insignificanti e inutili, privi di carisma e del tutto asserviti all'agenda massonica della falsa chiesa è evidente (l'Italia è forse l'esempio più emblematico, se si pensa a chi occupa le sedi di Milano, Napoli, Bologna, Palermo, Torino), ma che un 'paio' di prelati, come Schneider, Müller, Sarah, Burke, e altri ancora, credano che la Chiesa verrà salvata con le interviste e i libri di denuncia, fa comprendere appieno che stiamo vivendo il terzo segreto di Fatima: da una parte l'apostasia e l'anticristo, dall'altra i giochi di potere, le diplomazie d'interesse, gli occulti e trasversali bilanciamenti.
Bergoglio vuole una sola cosa e l'ha ottenuta, tranne che da noi del Piccolo Resto: essere riconosciuto papa, e poter così senza problemi picconare il cristianesimo.
Incredibile che, mentre per esempio, Bergoglio impedisce la celebrazione della messa tridentina, lascia che venga celebrata nelle oasi tradizionaliste che si dichiarano in comunione con "papa Francesco".
C'è seriamente da domandarsi dove possa pervenire l'ipocrisia di uomini di Chiesa – e dispiace sempre dirlo – come monsignor Athanasius Schneider che, qualche giorno fa (3 marzo), ha pubblicato un contributo dal titolo: "Nemici della Chiesa occupano alte posizioni in Vaticano". (Cfr. QUI il video e il pezzo interessante di Marco Tosatti sul caso Rupnik ed altre vergognose "coperture" bergogliane; ndr).
L'articolo è molto intenso e dice il vero: la Chiesa è occupata da uomini di governo che vogliono distruggerla e cambiarla. Eppure, infine, Schneider si guarda bene dall'indicare, come avrebbe dovuto, l'artefice del disastro in corso.
Lo pseudo-papa con mons. Schneider |
"la mia speranza è che il papa e i vescovi
Sta invocando l'intervento di chi ha scritto "Amoris Laetitia", ha piazzato Pachamama in San Pietro, ha firmato il Documento di Abu Dhabi che dichiara uguali le religioni, che bestemmia la Madonna, irride la fede, cancella il solenne rito tradizionale, e così via. [...]
Come scrivo all'inizio, i suggerimenti migliori sono talora offerti da chi non ti aspetti. Diego Fusaro invoca una insubordinazione dei veri cattolici contro il sistema liberal-progressista che ha trasformato la Chiesa di Roma in una succursale della monocrazia dei mercati globalisti.
E mentre questi poveri presuli chiacchierano e rilasciano interviste inefficaci, in Italia, un frate adamantino, che vive la Regola Francescana in forma radicale, che cammina a piedi nudi, in totale povertà e letizia, che da anni, alla scuola di fra' Umile edifica le coscienze, viene vergognosamente sanzionato dal vescovo di Patti che gli strappa il convento e lo sospende dall'esercizio del ministero, solo perché non riconosce Bergoglio come papa.
Se poi ci sono preti che benedicono le coppie gay, che negano la divinità di Cristo, ricchi e certo non di esemplare vita evangelica, non importa. Oggi sembra essere uno solo il delitto: additare l'usurpatore, e Roma pare la capitale di un regime spietato.
Fra' Celestino ha scritto dieci lettere a monsignor Giombanco, che non gli ha mai risposto. Qualche ora fa ho appreso che fra Celestino è lieto della prova ed è pronto al martirio. E tutto ciò mentre padre Rupnik (assolutamente da leggere QUI; ndr), rimane al suo posto, visto che Bergoglio non ha voluto firmare la riduzione allo stato laicale.»
E a questo, notizia dell'ultimo minuto, si aggiunge l'ennesimo provvedimento di censura per due settimane del canale youtube "Radio Domina Nostra", con il motivo di "incitamento alla violenza"!?... Le trasmissioni proseguono quindi su Facebook e su Telegram.
Ecco l'annuncio di don Alessandro.
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