martedì 7 dicembre 2021

CIONCI: BENEDETTO XVI CI HA RISPOSTO: IL PAPA È LUI




Sebirblu, 7 dicembre 2021

In prossimità della festa dell'Immacolata, riporto un'importantissima relazione di Andrea Cionci, comparsa su "Libero" e su "Byoblu" con i link e le immagini degli articoli precedenti, sull'ultimo "atto" della clamorosa e volutamente ignorata vicenda concernente Sua Santità Benedetto XVI, tuttora VERO PAPA, del quale il valente giornalista si è da tempo occupato. (Ved. i miei post QUI e QUI). 

Papa e Antipapa:

L'Inchiesta – Il Santo Padre Benedetto XVI ci ha risposto:
il VERO PAPA è LUI – Parte 42

Andrea Cionci, 3 dicembre 2021

Finalmente è arrivata la risposta del Santo Padre, Benedetto XVI, a una nostra lettera del 19 ottobre scorso.

Fin dal 2019, abbiamo ricostruito e dimostrato, senza essere smentiti ufficialmente, in una quarantina di articoli di inchiesta, riordinata QUI in fondo, come papa Ratzinger, nel 2013, non abbia affatto abdicato, ma, di fronte all'ammutinamento della fronda modernista, si sia auto-esiliato in SEDE IMPEDITA (Canone 412), uno status giuridico in cui il vescovo (e il papa) è confinato causa forza maggiore e non può comunicare liberamente. Approfondimenti QUI e QUI.

La sede impedita è, infatti, l'unica situazione canonica nella quale un papa può rinunciare di fatto al ministerium (l'esercizio pratico del potere) differendo l'entrata in vigore del provvedimento, senza poi ratificarlo, ma soprattutto, senza rinunciare al munus (il titolo divino di papa) e quindi RIMANENDO A TUTTI GLI EFFETTI L'UNICO PONTEFICE. Come lui ha fatto.

Ecco perché "il papa è uno", come ripete Benedetto XVI da otto anni senza mai specificare quale: è lui stesso.

Tuttavia, Benedetto, vero papa celato apposta dietro l'inesistente e impossibile istituto del papato emerito QUI, non può rivelare apertamente la sua situazione perché è, appunto, impedito: o è controllato, e/o egli stesso si autolimita per mantenersi nei margini giuridici dello status di sede impedita (impossibilità di comunicare liberamente) con il quale ha "antipapato" e "scismato" i modernisti suoi nemici.



Per questo motivo, il vero papa ci fa capire la sua situazione canonica in modo sottilmente logico, da otto anni, con un sistema di comunicazione (riconosciuto e certificato QUI da avvocati, linguisti, giuristi, latinisti teologi, psichiatri, psicologi) che abbiamo denominato "Codice Ratzinger". (È inutile che certi si spazientiscano sbottando: "Ma perché Benedetto non parla chiaro?" Non PUÒ farlo, ma soprattutto non DEVE. È questo meccanismo giuridico che va capito).

Così, in considerazione delle necessarie (e salvifiche) limitazioni che vive il Santo Padre, gli abbiamo scritto proprio nel suo stesso Codice Ratzinger, e lui ha risposto meravigliosamente a tono.

Ecco il testo della lettera con la quale si è presentato lo scrivente: "Santo Padre, sono un giornalista e, da due anni, scrivo assiduamente di Lei su Libero e su ByoBlu. Lei immagina quanto sarei onorato se potessi intervistarLa, ma so che non avrebbe il tempo, né soprattutto IL MODO di ricevermi...".

Come avrete capito, il riferimento al fatto che il papa possa non aver "modo" di riceverci è, ovviamente, al suo impedimento.

Così, il legittimo Pontefice ci risponde tramite il suo segretario personale, Mons. Gaenswein, offrendo la risposta che, appunto, ci aspettavamo: l'unica che può fornire dalla sua sede impedita, il cui senso è: "Sì, sono l'unico papa regnante, vorrei darle udienza, ma proprio non posso".

E vediamo come lo dice. Innanzitutto con il grosso stemma sulla carta da lettere di Mons. Gaenswein che è il Prefetto della Casa Pontificia: il titolare di questo ruolo, tradizionalmente, inquarta (o unisce) il proprio stemma con quello del PONTEFICE REGNANTE. Sappiamo da QUI che, fin dal 2017, Mons. Georg Gaenswein ha UFFICIALMENTE mutato il proprio stemma inquartandolo con quello di Bergoglio:

E invece la lettera da noi ricevuta reca il VECCHIO STEMMA di Mons. Gaenswein, inquartato con quello del papa regnante Benedetto XVI. Confrontate pure con la foto:



Dunque, Mons. Gaenswein, pur dovendo rispondere a centinaia di lettere al mese, da quattro anni, non ha ancora richiesto alla tipografia vaticana una risma di carta da lettere aggiornata col nuovo stemma? Oppure si è distratto e ha fatto confusione tra i fogli di vecchio e nuovo tipo?

Possiamo pensarla anche così, come obietteranno, sotto l'ipnotica, greve "potenza d'inganno" (ved. QUIQUI; ndr) i contestatori bergogliani o sedevacantisti, ma, certamente, sarebbe una distrazione imperdonabile per Mons. Gaenswein mandare un simile, palese input a un giornalista cacciatore dei più sottili dettagli il quale, soprattutto, documenta e ribadisce da due anni sui media nazionali e internazionali COSE DI UNA GRAVITÀ INAUDITA.

Cioè, che Benedetto XVI non abbia mai abdicato, che il papa sia uno e sia lui stesso, che Ratzinger comunichi la verità con un codice sottile e che Bergoglio sia un antipapa con l'obiettivo di demolire il Cattolicesimo.

Eppure, papa Ratzinger e Mons. G. Gaenswein sanno esattamente chi sia il presente giornalista, cosa sostenga e su quali quotidiani, dato che scrivono: "...non si è mancato di prendere in ATTENTA considerazione la richiesta avanzata".

Ora, se papa Benedetto fosse veramente il papa abdicatario, e Francesco il vero pontefice, di fronte alle "atroci assurdità calunniose" dello scrivente, un vero ex papa, o papa emerito doveva: o non rispondere, o farsi negare, o diffidarci apertamente dal proseguire con i nostri articoli, magari scrivendo:

"Dottore, per favore, la smetta: il papa è uno ed è Francesco", oppure, ancor meglio, poteva ricevere il sottoscritto e smentire di persona tutte le nostre affermazioni facendoci paternamente comprendere che lui ha abdicato davvero e che "il papa è Francesco", tranquillizzando così pressoché un miliardo e più di cattolici. Siete d'accordo? Ovvio, no?

E invece non l'ha fatto.



Papa Ratzinger ha fornito, di persona, l'unica risposta che poteva darci dalla sede impedita:

" ...PUR CON OGNI BUON INTENTO,
non è PROPRIO POSSIBILE
venire favorevolmente incontro al Suo desiderio".

Vi rendete conto? Cioè: "Vorrei, ma PROPRIO non posso". Papa Benedetto XVI nutre "ogni buon intento" verso la richiesta di un giornalista che martella continuamente a mezzo stampa, da due anni, sul fatto che il papa è solo lui e Francesco un antipapa usurpatore.

Il rifiuto dell'udienza era già messo in conto nella nostra lettera, come avete letto sopra: S. S. Joseph Ratzinger certamente non PUÒ ricevere un giornalista sgradito all'usurpatore Bergoglio, e non DEVE ricevere uno che gli porrebbe domande sulla sede impedita, una condizione che, al momento, Benedetto XVI non può ancora svelare.

Infatti,  gli  unici giornalisti  che  Benedetto  ha avuto  il  permesso  di  ricevere  o  che lui stesso ha voluto accogliere, sono quelli pro-Bergoglio, ai quali lui ha potuto appioppare le sue perfette "anfibolie", ovvero risposte che possono essere interpretate in due modi diversi e opposti.

Sono, ad esempio, i Massimo Franco e gli Andrea Tornielli (oggi capo ufficio stampa di Bergoglio) ai quali egli ha potuto tranquillamente dichiarare che indossava la veste bianca perché "non aveva altri abiti" QUI, o che "il papa è uno solo" (senza dire quale), che la sua scelta (lasciare il ministerium, restando papa) "è stata fatta liberamente" QUI, e altre gustose frasi che i colleghi hanno recepito e diffuso in modo ovviamente prono alla narrativa politicamente corretta.

Obiettivo raggiunto, dunque. Grazie, Santo Padre.


Benedetto XVI e l'Usurpatore, il Falso Profeta

Adesso preparatevi: forse Bergoglio imporrà a Mons. Gaenswein qualche rettifica, ma ormai è troppo tardi, la straordinaria risposta del vero papa è già arrivata e – ci potete giurare – verrà divulgata in diverse lingue.

In qualsiasi caso, sarà certamente ignorata dai grandi media o, al massimo, qualche contestatore, coprendoci – al solito – di insulti, ci darà molto originalmente dei "complottisti" accusandoci di voler vedere fantasiose dietrologie dietro un banale – o addirittura mortificante – rifiuto.

Diranno che la lettera di risposta è un banale format di cortesia usato per tutti? Peggio ancora! In tal caso, tali contestatori ammetterebbero in primis che Mons. Gaenswein, scrivendo che risponde "a nome del Santo Padre emerito" sta mentendo, ma soprattutto sarebbe evidente che, a Papa Benedetto XVI la nostra lettera non è mai arrivata, perché la sua posta è controllata e filtrata.

(Non è un caso che abbiamo dovuto scrivergli una seconda volta dopo la prima lettera, inviata in settembre, misteriosamente sparita). Quindi, ancora una volta, il papa è in sede impedita e non è padrone della sua posta.

In sintesi: o Papa Ratzinger ci sta rispondendo direttamente in Codice Ratzinger, o la nostra lettera non gli è mai arrivata e i suoi controllori ci liquidano frettolosamente come seccatori senza fargli arrivare la nostra lettera. Alla Logica del Logos non si sfugge.

Tranquilli, anche se ci attaccheranno, non preoccupatevi: fa tutto parte di questo grande gioco escatologico che separa, come il grano dal loglio, coloro che amano la Logica e la Verità da quelli che sguazzano nella menzogna.

Non manca molto alla chiusura della partita, tenete duro. Presto l'impostura delle imposture verrà svelata.





Chiosa di Sebirblu

Mi sento di porgere un sincero ringraziamento al Dr. Andrea Cionci per il grande impegno profuso nella ricerca della Verità, al servizio di tutti coloro che hanno "orecchi per intendere" e non si fanno abbindolare dalle apparenze che in questi tempi apocalittici abbondano ovunque, non soltanto nella Chiesa, che ormai va a braccetto con l'Élite dominante, ma soprattutto nei governi succubi che cercano di asservire i popoli. 

È doveroso tuttavia ricordare che il primo a parlare chiaramente di questo grande e vergognoso inganno consumatosi fra le "Mura Leonine" è stato il coraggioso don Alessandro Maria Minutella che da cinque anni subisce una persecuzione senza precedenti a causa della falsa Chiesa di Bergoglio fino ad essere, proprio in questi giorni, ridotto allo stato laicale dopo che gli è stata "scippata" la Parrocchia e aver ricevuto due scomuniche, INVALIDE, per l'arroganza del Potere "misericordioso" che "occupa" indegnamente il Vaticano. (Cfr. QUI, QUI, QUI, QUI, QUI e QUI)

Ecco l'ultimo suo video di stamattina, dove parla proprio di Andrea Cionci.


 

La medesima sorte l'ha subita don Enrico Bernasconi, scomunicato pure lui, che lo coadiuva nell'espletamento delle funzioni sacerdotali come pastore della pletora di anime fedeli, abbandonate a sé stesse e tradite dalla Chiesa di Roma.

Un ultimo pensiero grato, infine, vorrei rivolgerlo a Fra' Alexis Bugnolo, latinista e antropologo, senza il quale non avremmo mai scoperto che l'Atto di Rinuncia di Benedetto XVI, scritto dallo stesso in latino, fosse stato da Lui appositamente (in quanto ne è un erudito conoscitore) "costellato"  di errori così gravi che nemmeno i principianti di tale lingua vi sarebbero incorsi. (Cfr. QUI e QUI). 

Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

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