Sebirblu, 15 giugno 2019
Il 1° giugno di quest'anno a
Baillet-en-France, in val d'Oise, presso la piccola "chiesa
Notre-Dame" è apparso un crop circle molto interessante che
sembra esser stato concepito proprio per ricordare il tragico
incendio avvenuto il 15 aprile 2019 a Notre-Dame de Paris, da cui
dista, in linea perfetta nord-sud, 20 chilometri.
Anche lì infatti, esiste un'antica e
celebre scultura dedicata a "Notre-Dame" di cui più avanti
racconterò la storia, a due passi dall'omonima chiesa che, "guarda
caso", nella notte tra il 20 e il 21 agosto 2017 è stata invasa
anch'essa dalle fiamme che ne hanno devastato gran parte del tetto (ved. QUI).
Che insolito e misterioso legame "di
fuoco" ha unito, 20 mesi più tardi (si noti il numero), le due
"Notre-Dame" ‒ de France e de Paris ‒ all'incendio
della Moschea di Al Aqsa a Gerusalemme! (cfr. QUI e QUI).
Dai calcoli risulta inoltre che la
differenza in gradi di latitudine nord tra questa raffigurazione a
Baillet-en-France [49,053°] e la cattedrale di Notre-Dame de Paris
[48,853°] è esattamente di 0,200°! (Ancora la stessa cifra, un 2,
che spiritualmente si riferisce a Cristo ‒ la seconda Persona della
Trinità ‒ delineante la "fatica nel tempo" attraverso la
Croce!)
Ed è proprio nel campo attiguo
all'agroglifo che si trova una grandissima croce formata da alberi,
come evidenzia l'inquadratura. Entrambe le immagini puntano a nord da
un lato, e dall'altro a sud, verso Parigi.
Prima però di entrare nei dettagli del
significato nascosto della nuova formazione è necessario che io
parli degli aspetti inerenti alla grandiosa effigie di Nostra Signora
che non passa certo inosservata a chi percorre l'autostrada e gli
snodi attigui. (Ved. QUI).
La strana Storia di Notre-Dame-de-France a Baillet
Agli inizi del XX secolo viveva a La
Courneve, in Senna-Saint-Denis (dipartimento francese comprendente 40
comuni) padre Lamy, un santo prete simile al Curato d'Ars per la sua
umiltà.
A lui appariva la Madonna che un giorno
gli domandò di creare la "Congregazione dei Servi di Gesù e
Maria".
Il notaio Edmond Fricoteau, che era
devotissimo a padre Lamy e che si era convertito improvvisamente a
Roma nel 1984 in occasione dell'annuncio fatto da Giovanni Paolo II
per le Giornate della Gioventù, pregando sulla sua tomba gli chiese
di far nascere in lui un amore "smodato" per la SS. Madre e
di ispirarlo in una o più azioni che lo avrebbero reso degno di
essere un buon servitore laico di Gesù e Maria.
Desiderava tanto offrire un
"regalo" alla Vergine Santa. Così nel 1985 ebbe l'idea di
farLe erigere una statua altissima in prossimità di un grande
crocevia.
Per questo, entrò in contatto
telefonico con il sindaco del comune dove aveva pensato di
posizionarla, poi incontrò anche il superiore generale dei Servi di
Maria e René Laurentin, conosciuto per i suoi numerosi scritti e le
apparizioni mariane nel mondo.
Padre René Laurentin - mariologo - (1917-2017) |
Il primo si dichiarò estremamente
favorevole al progetto; il secondo, padre Stoecklin, avrebbe
sostenuto l'idea se ci fosse stato anche il consenso del vescovo; il
terzo precisò che avrebbe visto meglio la raffigurazione della Madre
con il piccolo Gesù tra le braccia.
Edmond però, non era molto d'accordo con quest'ultima proposta perché temeva che l'inserimento
dell'Infante nella statua che aveva immaginato avrebbe potuto
compromettere la collocazione sul capo di Nostra Signora della corona
ornata con le dodici stelle. (Cfr. QUI).
Padre Laurentin suggerì allora di
consultare un suo amico esperto di tali cose ‒ il signor Antoine
Legrand ‒ che, incuriosito, chiese il perché di quella strana
richiesta delle stelle.
Quando gli fu raccontata la storia fin
qui descritta, tranquillamente dichiarò: "la statua esiste!".
All'istante il suo interlocutore non
dette molta importanza alla sua asserzione precisando che l'avrebbe
commissionata ad un artista italiano o francese.
Legrand replicò, con un tono di voce
più autorevole, che non sarebbe stato necessario ordinarla, perché
la figura da erigere "esisteva" già!
Si trattava di una statua chiamata
«Notre-Dame-de-France» (opera dello scultore Roger de Villiers che
l'aveva creata ispirandosi a quella veduta a Gerusalemme presso
l'istituto degli Assunzionisti), che nell'esposizione universale del
1937 dominava il Padiglione pontificio e fu l'unica ad essere
conservata.
L'Arcivescovo di Parigi, il cardinale
Verdier aveva espresso il desiderio che fosse eretta su una collina
nei pressi della capitale francese. Era stata indetta anche una
sottoscrizione nazionale, ma la guerra mondiale del 1939 la bloccò e l'enorme statua scomparve.
Edmond Fricoteaux, però, nonostante la
suggestiva storia raccontatagli, continuava ad insistere sul modello
scultoreo da lui immaginato, sino a quando Antoine Legrand lo
rassicurò che la figura di Maria era proprio come lui la desiderava:
alta sette metri, con la corona di dodici stelle e col Bambino
sollevato in alto per benedire il mondo.
Da quel momento iniziarono ampie ricerche,
fintanto che la figliola dell'architetto responsabile dell'antico
Padiglione pontificio non dichiarò di sapere dove poteva trovarsi, e
infatti fu poi rinvenuta, sezionata in vari pezzi, nel seminterrato
di una scuola pubblica nella città di Amiens in attesa dei fondi per
il restauro, mai arrivati.
Finalmente nel 1988, dopo 50 anni
da quel lontano 1938 (il tempo di un giubileo), la monumentale
rappresentazione della Vergine Maria col Bimbo e le dodici stelle sul
capo fu eretta in pompa magna a Baillet-en-France, piccolo comune
ridente tra il verde delle colline nelle vicinanze di Moisselles, a
20 chilometri a nord di Parigi.
L'inaugurazione della "rediviva"
Notre-Dame-de-France avvenne il 15 ottobre 1988 alla presenza del
card. Lustiger, insieme a sette vescovi e al nunzio apostolico
Mons. Antonetti, unitamente a Mons. Rousset, vescovo della diocesi di
Pontoise, e alla partecipazione di 52.000 fedeli.
In quell'anno si compì il desiderio
del cardinale Verdier che, per lo scoppio della guerra e per il suo
decesso nel 1940, non riuscì a veder realizzato il suo sogno di
fare "pendant" con il Sacro Cuore di Montmartre presso
Parigi.
Inoltre, il medesimo giorno fu anche
quello della ricorrenza straordinaria dei 350 anni (dal 1638) in cui
il re Luigi XIII consacrò la Francia alla Vergine Maria.
Solo il piedistallo di tale monumento è
alto 25 metri, a cui vanno aggiunti i 7 della statua, ed è per
questo che risulta ben visibile a chiunque percorra le grandi arterie
stradali adiacenti.
Ora, vediamo l'attinenza della comparsa
del crop circle con i tempi che stiamo vivendo, la tragedia di Notre-Dame de Paris e la Donna vestita di sole dell'Apocalisse.
Premetto che nel testo originale in
inglese la località indicata non corrisponde in modo preciso al sito
in questione, ma riporta il comune limitrofo, Moisselles, forse
perché più grande e indicato subito dalle mappe.
Per prima cosa osserviamo che col 1°
giugno, giorno della comparsa del "cerchio nel grano",
inizia per tradizione il mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù
(questo ci riporta al desiderio del card. Verdier di appaiare la
statua della Vergine al Sacro Cuore di Montmartre).
Secondariamente, dal giorno
dell'inaugurazione della "ritrovata" statua di Notre-Dame-de-France (il 15 ottobre 1988) all'incendio di Notre-Dame de
Paris (il 15 aprile 2019) sono passati 30 anni e 6 mesi (ossia
30,5 che riconducono ai 350 trascorsi dalla consacrazione della
Francia a Nostra Signora), per mano di Luigi XIII.
L'agroglifo presenta molteplici piccoli cerchi seguiti da due grandi forme a mezzaluna
rivolte con la parte esterna a nord, e due grosse sfere in basso; una
di queste punta verso l'alto, mentre l'altra è rivolta a sud verso
Parigi. In tale posizione il crop circle sembra evocare una famosa
frase ermetica: "Così in alto, come in basso".
Riflettendo su questo concetto e sul
legame esistente tra le due chiese dedicate a "Notre-Dame" ‒
l'una a Baillet-en-France e l'altra a Parigi ‒ dobbiamo ricordare
che la Francia viene considerata in ambito cristiano ma soprattutto
dalla Vergine Madre, la figlia maggiore della Chiesa.
Osservando la nuova recente formazione
sul grano, non ci si può trattenere dal pensare che da sempre Maria
SS. viene rappresentata con la mezzaluna ai suoi piedi, e il nome
stesso è per antonomasia l'emblema della femminilità più elevata
ed umile, collegata pertanto alla Luna che riflette la luce del Sole:
quella del Cristo.
Ma nell'agroglifo ci sono ben 4
mezzelune, che raffigurano perciò 4 "Marie"; tutte legate
all'arco vitale del Cristo-Sole, dalla nascita alla morte ed oltre...
fino alla Risurrezione.
La prima mezzaluna in basso, a sud, contiene due sfere:
la maggiore simboleggia la Vergine che dà alla luce il Figlio (la
sfera piccola).
La seconda mezzaluna riporta a Maria
Maddalena, l'unica rivolta con la parte esterna a sud, ossia al
mondo, a Parigi, perché dal mondo è stata tratta e salvata dal
Cristo, e la sua conversione è stata così profonda tanto da
meritare, fra tutti i discepoli, di vederlo risuscitato per prima e
portare loro il grande annuncio.
La terza mezzaluna si riferisce a Maria di Cleofa (o Alfeo, fratello di Giuseppe, padre putativo di
Gesù) che è la madre di Giacomo il Minore; era presente al Calvario, alla
sepoltura e alla Risurrezione del Cristo.
La quarta ed ultima mezzaluna
rappresenta Maria Salomé, madre dei due fratelli Giovanni e Giacomo
figli di Zebedeo, l'uno l'Apostolo e l'altro detto il Maggiore,
chiamati in aramaico Boanerghes, ossia "Figli del tuono".
Anch'ella era presente al Calvario, alla sepoltura e alla
Risurrezione del Cristo.
Le tre Marie, che la tradizione associa
alle tre stelle della cintura di Orione, sono le donne che si sono
recate al sepolcro con gli aromi e gli oli profumati per ungere il
corpo di Gesù ma hanno ricevuto da un "giovane vestito di
bianco" la notizia della Sua Risurrezione. (Mc. 16, 1-8).
È una velata cosmologia spirituale
quella che mostra la Luna nelle sue 4 fasi (le Marie) con il Sole
(Cristo) al centro. Questo aspetto esoterico è necessario per una
migliore comprensione della simbologia dei crop circles, visto che in
Francia, negli ultimi anni, ne sono apparsi diversi simili a questo.
Non dimentichiamo che tale Paese ha
avuto il privilegio di ripetute manifestazioni mariane, di cui le più
importanti sono: Parigi (Rue du Bac), La Salette, Lourdes, Pontmain e
molte altre.
Ma tornando alle 4 Marie che con la
loro presenza hanno scandito la parabola del Cristo fino alla Morte e
Risurrezione, è impossibile non notare la grande croce che affianca ad oriente l'agroglifo di Baillet-en-France, completandone
mirabilmente il significato.
Contando gli alberi che la compongono
guardando l'immagine, si nota che la somma finale è equivalente a
99, perché sul braccio destro della fila in basso ne manca uno, così
come tra le mezzelune e le sfere allineate nel crop circle il
conteggio è di 11 mentre dovrebbe essere di 12, come le stelle della
corona e i fedeli devoti sotto il manto di Maria, quindi, anche lì
manca un elemento.
Non dimentichiamo che, dopo il
tradimento di Giuda, gli apostoli erano rimasti in 11, ma
l'integrazione di Mattia li ha resi ancora 12. Allora perché le
immagini allineate sui due campi vicini mostrano entrambe l'assenza
di un componente?
Perché Giovanni, l'autore
dell'Apocalisse, è colui del quale il Cristo, rispondendo
alla domanda di Pietro, disse: "E se Io voglio che lui rimanga fino al
Mio Ritorno, a te che importa? Tu seguimi!" (Gv. 21, 20-24).
Infatti Giovanni, così come Elia ed
Enoch, non è mai morto! È solo uno "scomparso", ma è ben
presente sul pianeta, rappresentando l'umanità secondo il mandato
ricevuto dal Cristo sotto la croce come "Figlio" affidato a
Maria, mentre Lei di rimando ne è diventata Madre. (Gv. 19, 26-27).
Ecco perché manca un elemento in
ciascuna delle immagini rappresentate sul terreno! Ma questo non fa
che convalidare il segnale apocalittico che l'agroglifo raffigura,
ossia la Donna vestita di sole che partorisce il Bimbo maschio (ved.
Ap. 12, 1-18), analogamente alla bella formazione apparsa il 25 maggio
scorso, esposta nel riquadro, dove viene evidenziata la rottura di un
"uovo", simbolo della nascita, indicata con il tratto
rosso in direzione del crop circle di giugno.
Già nei post passati, QUI, QUI e QUI, ho
parlato dei Segni grandiosi di questi tempi, soprattutto quello
astronomico della Vergine incoronata apparso nei cieli il 23
settembre 2017 e quello eclatante dei delfini indicante l'imminente
Ritorno del Cristo, e con l'ultimo crop circle che sto descrivendo ne
viene mostrata la sorprendente continuità.
Esso, infatti, non solo ribadisce il
nuovo parto (simbolo del "piccolo resto" che viene rapito
in cielo), ma anche l'avvento della Chiesa Vera, quella Mistica (ved.
QUI, QUI, e QUI), risorta, come la Fenice, dalle ceneri causate dagli
incendi che hanno segnato la fine di un'epoca durata quasi 2020
anni. (Ancora il numero 2! Indicante l'era del Cristo, del secondo Adamo... come il nome della foresta "Isle-Adam" (isola di Adamo) confinante con l'agroglifo.
Questo profetico cerchio nel grano, con
l'allineamento di sfere, lune e forse un gigantesco corpo celeste
(ved. QUI), annuncia anche la sequenza in arrivo di forti onde
cosmiche ed elettro-magnetiche, concausa di intensi e diffusi sconvolgimenti come terremoti, potenti eruzioni e dissesti idrogeologici.
Nondimeno, il linguaggio apocalittico,
col quale ripetutamente il cielo ci allerta per mezzo dei suoi
Messaggeri come ora, sembra condurci proprio verso la battaglia
finale della Donna vestita di Sole e il Dragone infernale che sta già
facendo guerra ai figli di Lei, cioè alla sua discendenza, per
distruggerli (Ved. QUI, QUI e QUI).
Ma non vi riuscirà... perché, come
riporta la bella immagine iniziale che ricalca a pennello il crop
circle, il Suo manto proteggerà chi in Lei si rifugia e il suo Cuore
Immacolato trionferà per sempre.
Traduzione libera con riflessioni personali di Sebirblu.blogspot.it
Fonti: notre-dame-de-france.com