Padre Pio da Pietrelcina - ora Santo - al secolo Francesco Forgione - (1887-1968) |
Sebirblu, 22 settembre 2021
Riposto oggi alcuni interessanti estratti dal 1°
volume dell'epistolario di Padre Pio, esposti tre anni fa in occasione dei suoi 100 anni
dalle stimmate e ai 50 dal suo trapasso verso la gloria dei Cieli.
Il primo brano riguarda il giusto
lamento di Gesù per l'ingratitudine umana e il lassismo nella
Chiesa; il secondo concerne il tradimento e l'apostasia dei Suoi
ministri, e il terzo si riferisce alla cecità e all'indifferenza dei
molti che, attratti dalle cose del mondo, non odono o non vogliono
udire i Suoi dolci inviti e i ripetuti richiami per una Vita vera
soffusa di felicità.
Prima però, pubblico una splendida catechesi di don Alessandro Minutella del 23 settembre 2020, su questo argomento. QUI per gli smartphone.
Padre Pio a padre Agostino (sua guida
spirituale a cui dà del "voi" come si usava un tempo; ndr).
Pietrelcina, 12 marzo 1913
[...] "Sentite, padre mio, i
giusti lamenti del nostro dolcissimo Gesù: «Con quanta
ingratitudine viene ripagato il Mio Amore dagli uomini! Sarei stato
meno offeso da costoro se l'avessi amato di meno. Mio Padre non vuole
più sopportarli.
Io vorrei cessare di amarli, ma... (e
qui Gesù si tacque e sospirava, e dopo riprese) ma ahimè! il Mio
Cuore è fatto per amare! Gli uomini vili e fiacchi non si fanno
nessuna violenza per vincersi nelle tentazioni, ed anzi si dilettano
nelle loro iniquità.
Le anime da Me più predilette, messe
alla prova Mi vengono meno, le deboli si abbandonano allo sgomento ed
alla disperazione, le forti si vanno rilassando a poco a poco. Mi
rimangono (sta per Mi lasciano; ndr) solo di notte, solo di giorno
nelle chiese.
Non si curano più del Sacramento
dell'altare; non si parla mai di questo Sacrificio di Amore; ed anche
quelli che ne parlano ‒ ahimè! ‒ con che indifferenza, con che
freddezza. Il Mio Cuore è dimenticato; nessuno si cura più del Mio
Amore; Io son sempre contristato.
La Mia Casa è divenuta per molti un
teatro di divertimenti; anche i Miei ministri che Io ho sempre
riguardato con predilezione, che Io ho amato come pupilla dell'occhio
Mio; essi dovrebbero confortare il Mio Cuore colmo di amarezze; essi
dovrebbero aiutarmi nella redenzione delle anime, invece chi lo
crederebbe?! Da essi debbo ricevere ingratitudini e sconoscenze.
Vedo, figlio mio, molti di costoro
che... (qui si quietò, i singhiozzi gli strinsero la gola, pianse in
segreto) che sotto ipocrite sembianze Mi tradiscono con comunioni
sacrileghe, calpestando i lumi e le forze che continuamente do ad
essi...».
Gesù continuò ancora a lamentarsi.
Padre mio (rivolgendosi a padre Agostino; ndr), come mi fa male veder
piangere Gesù! L'avete provato ancora voi? [...] Fra Pio."
Pietrelcina, 7 aprile 1913
"Mio carissimo padre, venerdì
mattina¹ ero ancora a letto, quando mi apparve Gesù. Era tutto
malconcio e sfigurato. Egli mi mostrò una grande moltitudine di
sacerdoti regolari e secolari, fra i quali diversi dignitari
ecclesiastici; di questi, chi stava celebrando, chi si stava parando
e chi si stava svestendo delle sacre vesti.
La vista di Gesù in angustie mi dava
molta pena, perciò volli domandargli perché soffrisse tanto.
Nessuna risposta ne ebbi. Però il suo sguardo ritornò verso quei
sacerdoti; ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di
guardare, ritirò lo sguardo ed allorché lo rialzò verso di me, con
grande mio orrore, osservai due lacrime che gli solcavano le gote.
Si allontanò da quella turba di
sacerdoti con una grande espressione di disgusto sul volto, gridando:
«Macellai!» E rivolto a me disse: «Figlio mio, non credere che la
Mia agonia sia stata di tre ore, no; Io sarò per cagione delle anime
da Me più beneficate, in agonia sino alla fine del mondo.
Durante il tempo della Mia agonia,
figlio Mio, non bisogna dormire. L'anima Mia va in cerca di qualche
goccia di pietà umana, ma ohimè Mi lasciano solo sotto il peso
dell'indifferenza. L'ingratitudine e il sonno dei Miei ministri Mi
rendono più gravosa l'agonia.
Ohimè, come corrispondono male al Mio
Amore! Ciò che più Mi affligge è che costoro al loro
indifferentismo, aggiungono il loro disprezzo, l'incredulità. Quante
volte ero lì lì per fulminarli, se non fossi stato trattenuto dagli
angeli e dalle anime innamorate di Me...
Scrivi al padre tuo e narragli ciò che
hai visto e sentito da me questa mattina. Digli che mostri la tua
lettera al padre provinciale...»
Gesù continuò ancora, ma quello che
disse non potrò mai rivelarlo a creatura alcuna in questo mondo.
Questa apparizione mi cagionò tale dolore nel corpo, ma più ancora
nell'anima, che per tutta la giornata fui prostrato ed avrei creduto
di morirne se il dolcissimo Gesù non mi avesse già rivelato²...
Gesù purtroppo ha ragione di dolersi
della nostra ingratitudine! Quanti disgraziati nostri fratelli
corrispondono all'Amore di Gesù col buttarsi a braccia aperte
nella infame setta della massoneria! Preghiamo per costoro affinché
il Signore illumini le loro menti e tocchi loro il cuore. [...] Fra
Pio."
Note:
1)
Il 28 marzo 1913
2)
I puntini sono di padre Pio. Non è possibile determinare quale sia
stato l'oggetto di questa rivelazione.
Il Concilio Vaticano II infiltrato dalla Massoneria, ved. QUI, QUI e QUI. |
Pietrelcina, 10 ottobre 1915
"Mio carissimo padre,
[...] in quanto a me, io non mi
arresterò dal piangere tutte le ore che mi restano da vivere, poiché
voi conoscete quanto mi strazia il cuore il vedere tanti poveri
ciechi, che fuggono più del fuoco quel dolcissimo invito del Divin
Maestro: «Venite a Me voi tutti che avete sete, ed Io vi darò da
bere.» (Gv. 7,37).
L'animo mio si vede estremamente
straziato nel trovarsi di fronte a questi veri ciechi che non sentono
punto pietà per sé stessi, avendo le passioni tolto loro talmente
il senno (ved. QUI), che non si sognano neppure di venire a bere a questa vera
Acqua di paradiso.
Uno sguardo, o padre, e poi ditemi se
non ho ragione di condurre una vita infelice per la follia di codesti
ciechi. Mirate come trionfano i nemici della Croce sempre più e in
ogni giorno. Oh cielo! essi bruciano continuamente di fuoco vivo, tra
mille desideri di soddisfazioni terrene.
Gesù li invita ad andare a dissetarsi
di quell'Acqua sempre viva. Egli conosce assai bene quanto bisogno
hanno costoro di berne a sazietà; Acqua che Lui tiene pronta per chi
veramente ha sete, per non perire in mezzo alle fiamme dalle quali
essi sono divorati.
Gesù rivolge loro quel tenerissimo
invito: «Venite a Me voi tutti che avete sete, ed Io vi darò da
bere». Ma, Dio mio! Qual risposta ne ottenete da simili infelici?
Essi danno segno di non intendervi, vi
sfuggono e, quel che è peggio, questi sciagurati avvezzi da lunga
età a vivere in quel fuoco di soddisfazioni terrene, invecchiati tra
quelle fiamme, più non sentono gli amorosi Vostri inviti e neppure
s'avvedono più del pericolo grande, orrendo in cui sono.
Qual rimedio vi è da usare verso tali
Giuda infelici per farli ritornare in sé stessi? Qual rimedio si può
sperare perché codesti veri morti risuscitino?
Ahi!, padre mio, l'anima mi scoppia dal
dolore; anche a costoro Gesù ha dato un saluto, un amplesso, un
bacio; ma per questi miseri è stato un saluto che non li ha
santificati, un amplesso che non li ha convertiti, un bacio, ahimè!
‒ faccio per dire ‒ che non li ha salvati, non solo, ma che forse
nella grande maggioranza non li salverà giammai!
La divina Pietà più non li
addolcisce; coi benefici non si attirano; coi castighi non si domano,
con le dolci (maniere) insolentiscono; con le austere imperversano;
nella prosperità si inalberano; nelle avversità disperano; e sordi,
ciechi, insensibili ad ogni più dolce invito e ad ogni più atroce
rimprovero della divina Pietà, che potrebbe scuoterli e convertirli,
non fanno che confermarsi nel loro indurimento, e rendere più
intense le loro tenebre. (Cfr. anche QUI, QUI, QUI e QUI ndr).
Tomasz Alen Kopera |
Ma, deh! o padre mio, quanto sono
stolto: chi mi assicura che non sia anch'io del numero di questi
infelici? Sento, è vero, anch'io sete di questa vera Acqua di
paradiso, ma chi sa che non sia essa veramente quella che pur
ardentemente desidera l'anima mia?!
E questo tormento si va sempre più
intensificando, a misura che tale Acqua non estingue la sete, ma che
anzi l'accresce sempre più. Non è questa forse, o padre, una
ragione potentissima per fortemente dubitare che l'Acqua desiderata
dalla povera anima non sia proprio quella di cui il dolcissimo
Salvatore ci invita a bere a larghi sorsi?
Piaccia al Signore, sorgente di tutta
la Vita, non voler negare a me quest'Acqua sì dolce e preziosa, che
egli nell'esuberanza del Suo Amore per gli uomini promise a chi ne ha
sete. Io la bramo, o padre mio; la chiedo a Gesù con gemiti e
sospiri continui.
Pregate anche voi, affinché non si
nasconda a me; ditegli, o padre, che Egli sa quanto gran bisogno ho
io di quest'Acqua, che sola può guarire un'anima ferita d'amore.
Consoli questo tenerissimo sposo della
sacra cantica un'anima che ha sete di Lui e la consoli di quello
stesso bacio divino che richiedeva la sacra sposa.
Ditegli che fino a quando un'anima non
arriverà a ricevere tale bacio non potrà mai stringere un patto con
Lui in questi termini: «Io son tutto pel mio diletto ed il mio
diletto è tutto per me». (Cant. 6,3).
Piaccia al Signore non abbandonare chi
in Lui solo ha posto tutta la sua fiducia! Che questa mia speranza
non vada mai fallita, e che io sia a Lui sempre fedele... [...].
Con stima vi bacio le mani e degnatevi sempre di benedire questo vostro figliuolo. Fra Pio."
Padre Agostino da San Marco in Lamis è il celebrante; Padre Pio gli fa da diacono. |
Ma quello che più sorprende tra le
profezie di Padre Pio (e l'abbiamo sentito or ora dalle parole di don Minutella) è ciò che confidò intorno al 1960 a Padre
Gabriele Amorth, intervistato nel 2011 da José María Zavala ‒
giornalista spagnolo (ved. QUI) ‒ al quale raccontò che il
Santo Frate lo avvertì che «Satana si era introdotto nel seno della
Chiesa e, in poco tempo, avrebbe governato una Falsa Chiesa».
Insieme poi decisero di rivelarlo al mondo solo dopo il trapasso del
famoso esorcista.
Questo avviso era già stato dato dalla
Madonna a "La Salette" («Roma perderà la fede e diverrà
la sede dell'Anticristo») e a "Fatima" nel famoso "Terzo
Segreto" dove la Stessa aveva profetizzato che «l'apostasia
nella Chiesa inizierà dal vertice», mettendo in guardia il
papato a NON indire il Concilio perché da esso ne sarebbe derivata
grande sciagura. (Cfr. QUI,
QUI, QUI, QUI e QUI).
Come si vede, sta delineandosi sempre
più nei minimi dettagli lo scenario che il Cielo per mezzo della
Vergine, e non solo, si è premurato di svelarci, affinché fossimo
pronti all'ultimo assalto del nemico con un discernimento maggiore;
cosa che purtroppo non sta avvenendo per la tiepidezza e la cecità
spirituale dello stesso popolo di Dio che non realizza nemmeno di
trovarsi in piena Apocalisse.
Relazione, adattamento e cura di
Sebirblu.blogspot.it
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