lunedì 29 aprile 2019

I MISTERI OCCULTI DIETRO L'INCENDIO DI NOTRE-DAME




Sebirblu, 29 aprile 2019

L'incendio di Notre-Dame, attirando l'attenzione e lo sconcerto di tutto il mondo, ha pure esposto e fornito la lente d'ingrandimento per svelare i numerosi aspetti che riguardano una delle cattedrali più prestigiose e visitate del pianeta.

Non tutti sanno che l'edificio, monumento storico di Francia e patrimonio UNESCO per l'umanità, appartiene alla Nazione stessa, la quale ne ha concesso l'utilizzo alla Chiesa Cattolica ‒ secondo la legge francese sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905.

Nei secoli, il luogo è stato usato non solo per importanti celebrazioni religiose ma anche per significativi eventi politici come la prima convocazione degli Stati Generali indetta dal re Filippo IV, detto il Bello, il 10 aprile 1302.

Non a caso menziono questo monarca, perché fu l'artefice e il responsabile con papa Clemente V della distruzione dell'Ordine dei Templari e della tragica, quanto falsa sentenza, che portò al rogo il Gran Maestro Jacques de Molay con altri 37 cavalieri accusati di eresia e nefandezze calunniose di ogni genere, estorte con la tortura, nella piazza antistante la basilica di Notre-Dame (ex «Île aux Juifs»)

Questa drammatica esecuzione, avvenuta 705 anni fa il 18 marzo 1314, è stata commemorata per il quinto anno consecutivo dai nuovi Cavalieri del Tempio proprio nella cattedrale di Notre-Dame de Paris con la Diocesi, il Comune, le autorità e i membri delle confraternite di vari paesi internazionali (Ved. QUI).

A nemmeno un mese da tale evento, il 15 aprile scorso alle 18:50 (ma il primo avviso stranamente sottovalutato si era già avuto alle 18:10) la base dell'altissima guglia che i francesi chiamano «flèche» (freccia), strutturata con massicce putrelle in legno di quercia, era già in fiamme.

Ma l'accadimento più incredibile, avvenuto in contemporanea a quello di Parigi (ore 19:30 locali, corrispondenti alle 18:30 francesi) è stato un altro incendio divampato nella famosa Moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme dove nella parte sud, aggredita dalle lingue incandescenti, si trovava la prima sede storica dei Cavalieri del Tempio di Re Salomone.




È curiosa la singolarità del «caso» che ha avuto per protagonista l'elemento FUOCO con cui era stato bruciato vivo Jacques de Molay e i suoi confratelli, distruggendo, anche se parzialmente, gli stessi luoghi testimoni della loro antica presenza, e per giunta il primo giorno della settimana di Passione!

Notevole è anche la «coincidenza» che i due attuali siti sacri, Notre-Dame per il Cristianesimo e la Moschea di Al-Aqsa per l'Islam, abbiano ospitato, sin dall'inizio, dei Templi pagani dedicati a Giove e che successivamente siano stati consacrati alla Vergine Maria!

Ma non è tutto. La tradizione esoterica ricca di misteri alchemici, cabalistici ed astrologici permea le due realtà religiose sin dai tempi biblici e le accomuna, specialmente nelle crociate condotte dai Templari, ad eterne rivalità purtroppo presenti ancora oggi.

Ed è proprio questa tradizione esoterica degli antichi Cavalieri ad essere stata incamerata dalle logge massoniche di tutta Europa, come ha scritto Giuseppe De Lorenzo in un articolo del 7 luglio 2018 su «Il Giornale»:

"Nel XVII secolo nasce il neotemplarismo massonico che si appropria delle terminologie e dei nomi dell'Ordine, sostenendo un inesistente filo rosso che legherebbe croce patente e compasso.

Fu il cavaliere scozzese Michael Ramsey nel 1737 (loggia massonica di San Giovanni) a sostenere che le origini degli "illuminati" non potevano che risalire ai tempi delle crociate."

"Ovviamente, per giustificare il collegamento massoneria-templari era necessario rintracciare la prova che, dopo la sua soppressione, l'Ordine del Tempio fosse sopravvissuto segretamente. Una sorta di setta vissuta per secoli nell'ombra.

La Carta di Larmenius, emersa nel 1804, rispose a questo vuoto di legittimazione: conteneva un elenco di presunti gran maestri seguiti alla morte di Molay." (il testo completo QUI, ma è interessante leggere anche QUI).


Jacques de Molay (1243-1314)

Da questo ne è derivato che sin dal tempo della Rivoluzione francese la Massoneria cominciò a diffondersi sempre più, strumentalizzata a sua volta, diabolicamente, dall'Ordine degli Illuminati sorto in Germania il 1 maggio 1776 ad opera di Johann Adam Weishaupt (proveniente da una famiglia di ebrei convertiti alla Chiesa cattolica romana) insieme a Meyer Amschel, altro ebreo tedesco che in seguito prese il nome di Rothschild, e Jakob Frank, anch'egli ebreo e seguace del cabalista Sabbatai Zevi. (Ved. QUI nel "post scriptum" e QUI).

Da allora, come una metastasi, questo connubio Sionista-Massonico ha invaso ogni settore della vita comunitaria, politica, economica e religiosa dell'intero pianeta, influenzando occultamente TUTTO e TUTTI.

Per via dell'incendio a Notre-Dame de Paris, è emerso che fu proprio un franco-massone ‒ Eugène Viollet le Duc (1814-1879) ‒ l'artefice che ristrutturò la sua alta guglia più volte distrutta in passato, corredandola di statue, chimere, mostri mitologici e simboli esoterici che con la Vergine Maria non c'entrano nulla ma costituiscono, o meglio, che in parte costituivano, l'inno al "Grande Architetto dell'Universo" ossia a Lucifero, l'Angelo Caduto.

Ecco qui un esempio della sua opera:


Raffigurazione di un "demonio" e della "strige" che si nutriva di carne umana. Ved. QUI. 




e qui la targa posta da Viollet le Duc alla base della flèche con la stella a cinque punte e, in basso, la squadra, il compasso e lo scalpello bi-funzionale dei "costruttori", emblemi della "libera muratoria".

Sembra quasi che il Cielo abbia permesso il crollo rovinoso della guglia e del tetto sottostante, preservandone però l'altare "Vetus Ordo", ossia tradizionale (NON il Novus Ordo che è andato distrutto), la Croce e la statua di Maria Addolorata (la Pietà) unitamente alle sacre reliquie, per una sorta di purificazione da fuoco di uno dei massimi simboli della devozione mariana. (Cfr. QUI).



L'altare "Vetus Ordo" che è stato preservato dall'incendio.
Meditate genti! Meditate...

D'altronde, l'attacco al cristianesimo è evidente in tutto il mondo (l'ultimo in ordine di tempo è quello terribile avvenuto nello Sri-Lanka), basta pensare che solo in Francia nel 2018 sono state vandalizzate, profanate o incendiate 1063 chiese e luoghi di culto (ved. QUI e QUI).

Per questo motivo, molte domande inquietanti si affollano nella mente di chi vorrebbe fare un po' di chiarezza, consapevole che il Maligno sia ora in piena attività percependo la sua imminente disfatta e, dunque, istigando non solo qualche squallida "marionetta" di poco conto, ma soprattutto manovrandone una gran parte d'alto bordo.

Ad esempio, perché l'orario di chiusura per l'accesso alle torri di Notre-Dame è stato anticipato di un'ora proprio il 15 aprile scorso, cioè alle 17:30 invece che alle 18:30, come risulta dagli archivi rimasti registrati sul web? (Cfr. QUI).




Si badi bene, l'ingresso è stato precluso non solo ai visitatori, ma anche agli operai incaricati dei lavori! PERCHÉ?

Perché l'allarme e il conseguente intervento dei Pompieri è avvenuto così tardi, escludendo mezzi più drastici e immediati come i Canadair che avrebbero, a detta loro, inflitto maggiori danni alla struttura, ma lasciando collassare la guglia ed il tetto?

L'osservazione non da poco è che dal 1 settembre 2017 il generale Jean-Claude Gallet, militare di carriera addestrato dallo "Tsahal" (l'esercito israeliano) con missioni speciali nei punti più nevralgici del mondo, è il comandante di brigata dei Vigili del fuoco di Parigi, il più grande corpo europeo con 8.500 pompieri fra uomini e donne.

Insignito della Legion d'Onore (fondata da Napoleone Bonaparte nel 1802 e come tutti gli ordini cavallereschi dai Templari in poi in odore di Massoneria) ha diretto le operazioni "tardive" dello spegnimento di Notre-Dame.

(Per spezzare una lancia a suo favore, bisogna dire però che non è mai esistito alcun allarme diretto tra la Cattedrale e il Comando centrale operativo antincendio).

In più, l'ex capo-architetto Benjamin Mouton, in carica dal 2000 al 2013 per l'edificio in questione, pluri-decorato non solo come Cavaliere della Legion d'Onore, ma insignito anche di numerose altre onorificenze (ved. QUI), nell'intervista resa alla TV "LCI" ha dichiarato:

"Sono molto stupito di come il fuoco abbia potuto attecchire così rapidamente su un legno di quercia molto antico... Per incendiarsi così, sarebbe occorsa una quantità enorme di carburante... È incomprensibile!" (Cfr. QUI).

Infatti qualcuno ha provato, come da video sottostante, a dar fuoco ad una grossa e antica trave di quel legno... senza riuscirvi...

Chi non dovesse visualizzare il video sullo smartphone clicchi QUI.



Il terzo personaggio che ha attirato la mia attenzione sul corollario di questo tragico evento è l'ex massone ed ex membro degli "Illuminati di Baviera" Leo Zagami che sul suo sito QUI, correlato anche da un video in cui è connesso con Alex Jones di Infowars, scrive e sostiene che il personaggio misterioso apparso sulla balconata di una delle torri di Notre-Dame, una mezz'ora dopo l'incendio, potrebbe essere il fantasma di un antico Templare che avrebbe, in quel modo, trasmesso un messaggio criptato al papa gesuita!?

Di seguito, il video intero e non parziale come circola sul web, perché così, al minuto 42:03 è possibile scorgere l'uomo di cui parla Zagami e, poco dopo, al minuto 42:49 anche due o tre... vigili del fuoco con tanto di bombole e caschi (o almeno pare) impegnati a stendere qualcosa al suolo.

Chi non dovesse visualizzare il video sullo smartphone clicchi QUI.



Chi sarà il primo personaggio? Un pompiere anche lui, un Templare o un arabo? Naturalmente tutto ciò ha sollevato una pletora di illazioni ed ipotesi, ma aldilà del chiacchiericcio globale rimane il fatto che come dice il prof. Francesco Lamendola in un suo scritto dal titolo «L'ombra della massoneria sulla Chiesa» (QUI), fino a che punto si può credere a quello che ci dicono?

"Quando un massone decide di abbandonare le logge e si mette a raccontare, in articoli, libri, conferenze o interviste, quel che ha visto e sentito nel tempo in cui ne faceva parte, ci sono molte buone ragioni per accogliere con la massima prudenza quello che dice. La massoneria, in tutte le sue forme e strutture, regolari e irregolari, è pur sempre una società segreta: non vi si entra per curiosità o per turismo; e non se ne esce impunemente, tanto più se si ha voglia di spifferare all'esterno i suoi segreti."




Un'altra tessera interessante del mosaico che sto esponendo riguarda la reazione del presidente francese a quanto è accaduto:

Dall'articolo di Maurizio Blondet "Maledetti Vandali" leggiamo:

[...] Emmanuel Macron ha promesso: "Costruiremo Notre-Dame «più bella di prima» ed ha annunciato un concorso internazionale per munirla di «un gesto architettonico contemporaneo»."

Notre-Dame dava fastidio, sovraccarica di significato cristiano – loro che si sono liberati di tabù, vogliono fare di ogni angolo un non-luogo, uno di quegli aeroporti che sono la specialità delle archistar alla Renzo Piano: i nuovi vandali strapagati per immettere «un gesto contemporaneo» nelle città sovraccariche di storia e memoria, equivalente al graffitaro che brutta un nobile muro antico coi suoi sgorbi, ma con più irrisione e volontà di insultare i passanti.

Vogliono l'insignificante perché tali sono le loro vite "liberate": anonime, insignificanti, intercambiabili – e dunque spendibili dal potere.

Ma non prima di aver soppresso gli ultimi cristiani, «la setta» che secondo loro occupa ancor troppo spazio. [...]

[...] Per il 2019 lo Stato francese ha previsto solo 18 milioni di euro di fondi per la manutenzione dei monumenti storici che gli appartengono, fra cui 86 cattedrali. Ossia meno di 100 mila euro per monumento. [...]

Ora, a distanza di 12 giorni leggiamo sui giornali parigini (ved. QUI) che il disastro di Notre-Dame ha innescato una raccolta prodigiosa di donazioni arrivando, SOLO nel mercoledì successivo al lunedì 15, alla somma incredibile di 163,05 milioni di euro!

A cosa è dovuto questo slancio incredibile di generosità da parte di imprenditori potenti e compagnie tra le più quotate al mondo? Ma... naturalmente all'attuazione di un faraonico progetto previsto sin dal 2016 per l'intero territorio de l'Île de la Cité (il centro di Parigi), dove "il Palazzo di Giustizia, la Prefettura di Polizia, l'Hôtel-Dieu costituiscono dei blocchi che sembrano impenetrabili." (Cfr. QUI).

Per raggiungere un tale obbiettivo, l'intenzione del "Potere sionista-massonico" dominante è di "modernizzare" l'area completa, innanzitutto privatizzandola, per poi espropriarla di quel 47% di patrimonio pubblico, artistico e culturale che da secoli valorizza e testimonia le radici storiche e cristiane della "Ville Lumière". Un vero abominio! (Cfr. QUI).


Ecco il discutibile progetto presentato nel 2016 ad Hollande

Questi sono soltanto alcuni punti dell'aspetto concreto, umano, ma... a livello spirituale? Pochi ci pensano, e se ci pensano, subito il pensiero corre via su uno strato di torpore e di indifferenza mortale, come se nulla ci riguardasse, come se tutto quello che ora avviene nel mondo contro la cristianità, ma soprattutto verso la Vergine Maria e Suo Figlio fosse cosa normale; le persecuzioni, i soprusi, le profanazioni sempre più frequenti ci arrivano attutite... lontane... NON CI INDIGNANO PIÙ, NON CI  INTERESSANO!

L'attacco a Notre-Dame ha fatto senz'altro più scalpore che l'orrenda strage nello Sri Lanka, ma chi si domanda il perché di questi avvenimenti mirati quasi sempre ad annientare il cristianesimo?

È qui da vedere il sacrificio satanico a forma di croce effettuato sul tetto della Basilica, in chiaro dispregio al luogo sacro, divampato uniformemente e non prima però di aver messo al sicuro le preziose statue ed ogni altro simbolo massonico ed alchemico.


L'articolo di "Repubblica" QUI

Una volta c'erano i Crociati e poi i Templari a difendere il Sacro Tempio, ma adesso? Ci ritroviamo un "papa" (si fa per dire) "venduto" al mondo e con la testa ossessivamente rivolta ai migranti e al clima, con milioni di devoti entusiasti di lui completamente addormentati!

Per questo motivo il Maligno la fa da padrone cercando di "spazzar via" il maggior numero di anime, confondendole, depistandole, e convincendole addirittura che il rogo di Notre-Dame e quello minore della Moschea di Al-Aqsa siano la conseguenza di una vendetta degli antichi Cavalieri, visto che Leo Zagami ne avrebbe indicato uno in azione apparso nel video.

Ma non è forse un ex massone? E allora qual è il suo vero intento se non quello di sollevare un polverone e allontanare l'attenzione pubblica da ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi?

La cosa più essenziale adesso è quella di prendere atto che siamo giunti all'attuazione palese delle sacre Scritture, in particolare dell'Apocalisse, e di ogni profezia rivelata da santi e mistici di tutti i tempi.

Nel giorno iniziale della settimana di Passione (lunedì 15 aprile) l'umanità ha ricevuto un grande "avvertimento" con la tragedia di Notre-Dame de Paris.

Le parti alte della cattedrale ci trasmettono un messaggio escatologico: lo scontro in atto fra la Luce e le Tenebre.

L'Angelo del Giudizio, posto sul bordo estremo del tetto, lato ovest, soffia nell'olifante (corno da caccia medievale) e annuncia la Fine dei Tempi.  (Altre immagini QUI).




E l'annuncio arriva dalla Francia, la "figlia maggiore" della Chiesa Cattolica dalla quale sono partiti i Templari ma anche... i Franco-Massoni-Sionisti che cercano di abbattere quello che esiste di più sacro ed elevato per arrivare ad un Ordine Mondiale, modernizzando anche Notre-Dame dopo averne demolito il culto mariano e cristico.

Ciò che era stato costruito dopo la Rivoluzione francese come inno al "Grande Architetto", ossia a Lucifero, è andato a fuoco, dissolto in cenere...

D'altronde Jacques de Molay, prima di morire sul rogo, aveva affidato alla Giustizia di Dio il terribile sopruso che stava vivendo di persona, insieme ai suoi compagni e all'intero Ordine, profetizzando quattro eventi nefasti che si sono già puntualmente avverati:

Il primo riguardava Papa Clemente V: "La morte ti sorprenderà entro 40 giorni". E il pontefice in effetti morì dopo 33 giorni dalla sua crudele esecuzione, forse di tumore intestinale fulminante.

Il secondo concerneva la sorte di Filippo il Bello: "Lascerai questo mondo entro la fine del 1314" (lo stesso anno del suo supplizio). Il re, colpito forse da ictus cerebrale, cadde da cavallo durante una battuta di caccia e perse conoscenza senza svegliarsi più.

Il terzo vaticinio lo fece rivolto alla monarchia francese che sarebbe terminata con la tredicesima generazione dei Capetingi. E infatti con Luigi XVI, ghigliottinato, finì la dinastia dei re di Francia.

L'ultimo, il quarto, è il più critico perché coinvolge la Chiesa Romana: "Il Papato terminerà entro 700 anni dalla mia morte"... (Cfr. il valore del 7 QUI).

Quest'ultima sbalorditiva profezia corrisponde proprio ai nostri giorni, al ritiro di Benedetto XVI nel 2013 che con la sua "Rinuncia" al papato ne siglò anche la fine mentre iniziava l'ultimo anno del settimo secolo predetto dal Gran Maestro dei Templari e dando l'avvio al compiersi dell'insediamento del Falso profeta, oggi indegnamente assiso sul Soglio di Pietro.

Conclusione

Dall'ampia parabola qui descritta ed imperniata su un incendio che ha scosso il mondo, si desume che l'entrata del Cristianesimo nella storia dell'uomo ha portato davvero ad uno scontro continuo tra la Luce e la Tenebra come Nostro Signore aveva annunciato: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla Terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada.» (Mt. 10,34).

Prendendo atto di questo, altrettanto chiaramente ci si accorge che l'aumento vertiginoso di fatti criminosi, soprattutto verso il Cristo e Sua Madre, unito agli sconvolgimenti ambientali sempre più violenti sul pianeta, annuncia che il Cielo ha già iniziato il suo conto alla rovescia per bloccare la follia umana e l'ha fatto proprio  all'inizio  della  settimana  santa  (un 7, come 7 sono gli anni della reggenza di Bergoglio e i 700 della fine del papato) per mezzo di Maria Santissima, con la caduta rovinosa della guglia di Notre-Dame de Paris.





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