La Madonna del Segno; ved. QUI. |
Sebirblu, 1 giugno 2019
Il giorno in cui si sono tenute le
elezioni europee, vale a dire il 26 maggio scorso, è stato anche
quello dell'anniversario più antico, quasi sei secoli fa, di una
famosissima mariofanìa avvenuta nel lontano 1432.
La "Regina della Pace"
apparve infatti a Giannetta, umile contadina pia percossa e umiliata di continuo dal marito ubriaco, in quel di Caravaggio (leggere QUI),
consolandola per le angherie e chiedendole con gli occhi pieni di
lacrime:
"Voglio che tu riferisca ovunque
ti sarà possibile con la tua bocca o faccia dire questo...
‒ L'Altissimo Onnipotente mio Figlio
intendeva annientare questa terra a causa dell'iniquità degli
uomini, perché essi fanno ciò che è male ogni giorno di più, e
cadono di peccato in peccato. Ma Io per sette anni ho implorato da
mio Figlio misericordia per le loro colpe. [...]"
In quella Sua comparsa, la bellissima
Signora di Caravaggio formulò soprattutto un appello alla Pace e
diede a Giannetta il compito di convincere governanti e popolo che le
guerre dovevano cessare, i Veneti dovevano far pace con i Milanesi e
le divisioni nella Chiesa dovevano finire.
Da questo emerge che l'alzata di scudi
in ambito ecclesiale esisteva già allora, ma mai come oggi s'era
vista un'opposizione così accanita e virulenta, addirittura sin dal
suo vertice, partendo da Bergoglio alla CEI con il cardinal Bassetti,
contro Salvini per aver "osato" brandire il Rosario,
baciare la Croce e affidare l'Italia al Cuore Immacolato di
Maria, nonché l'Europa alla protezione speciale dei suoi sei patroni.
(Chi non dovesse visualizzare il video sullo smartphone, clicchi QUI).
Egli ha menzionato per primo San Benedetto da Norcia la cui Basilica è crollata rovinosamente nel 2016 per il terremoto, lasciando in piedi significativamente solo la facciata, ma cosa ancor più eclatante, onde ricordare che le radici cristiane d'Europa sono state fondate proprio da lui, è stata ritrovata integra la sua statua in bronzo, e riportata alla luce dai vigili del fuoco; ved. QUI e video seguente.
(Chi non dovesse visualizzare il filmato sullo smartphone clicchi QUI).
Ci sono degli strani e misteriosi
collegamenti tra la storia antica e quella attuale che hanno come
protagonista la Vergine Maria, l'Europa e l'Italia, ma anche la
Francia con gli ultimi accadimenti di Notre-Dame (ved. QUI) ed ora
con la data specifica delle elezioni europee, fissata proprio nel
giorno solenne dell'apparizione di Nostra Signora avvenuta all'umile Giannetta.
Bisogna sapere che la Marchesa di
Caravaggio, Costanza Colonna, era la figlia di Marc'Antonio Colonna
che fu, come ammiraglio, uno dei vincitori della famosissima
battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) tra le flotte musulmane
dell'Impero ottomano e quelle cristiane della Lega Santa formata e
voluta dal papa Pio V. (Cfr. QUI).
Non è forse un po' curiosa la
"coincidenza" che proprio la "Lega" di Matteo
Salvini combatta oggi la islamizzazione dell'Italia e dell'Europa, e
gli sbarchi indiscriminati voluti dall'Élite al potere (ved. QUI), chiedendo al Cielo e in particolare alla Vergine Maria la
protezione del Vecchio Continente?
Non ha forse egli cambiato il
colore verde, emblema iniziale del suo partito, con quello azzurro
che contraddistingue la Madonna?
«Il colore azzurro viene dall'iconografia mariana e la dinastia sabauda ne fece un suo
simbolo. Scrive Luigi Cibrario, storico della monarchia: "quel
colore di cielo consacrato a Maria è l'origine del nostro color
nazionale".
La sua storia ha origini molto lontane,
che ci riportano indietro fino al 21 giugno 1366 quando Amedeo VI di
Savoia salpò da Venezia per la Terra Santa, per la crociata voluta da
papa Urbano V e sulla sua nave ammiraglia - accanto al vessillo dei
Savoia - fece sventolare uno stendardo azzurro con una corona di
stelle attorno all'immagine della Madonna, per invocare "Maria
Santissima, aiuto dei cristiani"».
Ritornando alla Marchesa di Caravaggio,
è interessante sapere che nel palazzo dei Colonna in piazza Santi
Apostoli a Roma, dal 1592 al 1602, quindi per dieci anni, aveva
dimorato come consulente teologo, cappellano e assistente spirituale san
Giuseppe Calasanzio (QUI), pioniere in Europa delle "Scuole Pie"
che erano popolari e gratuite.
Fu per questo motivo che egli aprì nel
1627 una sede per il noviziato dei suoi futuri maestri nel rione
Caravaggio vicino a Porta Reale in Napoli (dove, nell'allora borgo
Chiaia aveva la casa anche Costanza Colonna). Tali docenti religiosi
vennero chiamati "Scolopi" (QUI).
Così formati, si diffusero in
Europa ed educarono migliaia di giovani abbandonati, analfabeti e
incolti, privi di qualsiasi possibilità di sopravvivenza, dando loro
non soltanto delle solide basi morali ma curandosi anche di iniziarli
a mestieri e attività da svolgere nella vita.
Nel 1948, san Giuseppe Calasanzio fu
proclamato da papa Pio XII "Patrono, davanti a Dio, di tutte le
scuole popolari cristiane del mondo".
Oltre a san Benedetto da Norcia (QUI) e
i santi Cirillo e Metodio (QUI) che hanno evangelizzato i
Balcani e tradotto i sacri testi a favore dei popoli slavi, i patroni
d'Europa menzionati da Matteo Salvini sono tutti "giganti"
dello Spirito.
Come santa Brigida di Svezia (QUI) che redarguiva
papi, monarchi e presuli; santa Caterina da Siena (QUI) artefice del
rientro a Roma da Avignone della sede del papato, ed infine santa
Teresa Benedetta della Croce, meglio conosciuta come Edith Stein
(QUI), studiosa eccezionale e martire ad Auschwitz uccisa con la
camera a gas.
Escluso il primo, che è stato elevato
a protettore europeo da Paolo VI nel 1964, gli altri cinque ‒ due
uomini e tre donne ‒ lo sono anch'essi diventati tramite Giovanni
Paolo II: gli uni nel 1980, e le altre nel 1999.
Ecco i santi patroni straordinari che,
sotto la protezione della Vergine Madre, apparsa inizialmente a
Caravaggio per impetrare la Pace, hanno contribuito a cristianizzare
e ad educare l'Europa.
Sono loro che con i propri Sacrifici e
la Fede alta hanno fecondato gli animi e le menti per il fiorire
rigoglioso della tradizione culturale, scientifica ed artistica del
Vecchio Continente! E l'Europa ha voltato loro le spalle...
disconoscendo le proprie radici (Ved. QUI e QUI) e
questa disgregazione è iniziata tragicamente con l'avvento del
Luteranesimo 500 anni or sono.
Un terzo dei cristiani al mondo ha
seguito lo scisma del 1517, e la metà dei 45 milioni di cristiani
tedeschi è ancora oggi protestante. Per questo motivo Maria SS.
continua ad essere presente da una parte all'altra del pianeta per
soccorrere l'umanità a Lei affidata dal Figlio morente, ai piedi
della Croce.
Ed Ella ha elargito una
particolarissima attenzione all'Europa, tanto è vero che risulta
ampiamente sconosciuta persino l'ideazione del vessillo UE con le 12
stelle su fondo azzurro, utilizzato in ogni sua forma e luogo, che è
stato ispirato proprio dalla Regina della Pace.
Ecco ciò che ha scritto a questo
proposito Vittorio Messori:
L'Europa e la Donna dell'Apocalisse
Per varie volte, nel luglio e nel
novembre 1830, Maria apparve ad una novizia delle Figlie della Carità
nella Cappella parigina della Casa Madre in rue du Bac, oggi oggetto
di uno dei più imponenti e silenziosi pellegrinaggi d'Europa. A suor
Caterina Labouré, il 27 novembre del 1830, Maria si mostrò con dei
raggi uscenti dalle mani e il globo terrestre ai piedi.
Attorno alla testa, una corona di
dodici stelle e, inscritte in un ovale, le parole: "O Maria
concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi."
In basso due cuori: di Gesù, avvolto da una corona di spine; quello
di Maria, trafitto da una spada.
L'Arcivescovo di Parigi autorizzò
l'incisione di una medaglia, che noi conosciamo come "La
Medaglia miracolosa" e che nacque dunque da quella visione a
Suor Caterina Labouré a rue du Bac. Migliaia di "Medaglie
miracolose" si diffusero ben presto in tutto il mondo.
Per venire al misterioso collegamento
che intercorre tra la Medaglia e la bandiera Europea, dobbiamo
risalire al maggio del 1949, quando a Strasburgo fu istituito il
Consiglio d'Europa, incaricato solo di porre le basi per la
costituzione di una federazione europea.
L'anno dopo, nel 1950, il Consiglio
bandì un concorso di idee, aperto a tutti gli artisti, per una
bandiera della futura Europa unita. Il giovane disegnatore alsaziano
Arsène Heitz, partecipò con un bozzetto in cui dodici stelle
bianche erano poste in cerchio su uno sfondo azzurro.
Ma questa idea non era casuale; essendo
infatti molto devoto alla Madonna, Arsène recitava ogni giorno il
rosario e proprio nei giorni in cui gli fu proposto di partecipare al
concorso, stava leggendo la storia di Santa Catherine Labouré.
Stimolato da quella lettura, aveva deciso di procurarsi, per sé e
per la moglie, una "Medaglia miracolosa".
Le stelle dunque, come egli stesso più
tardi rivelò, vennero da lì: e lì, venivano direttamente
dall'Apocalisse, il manto azzurro invece era il colore tradizionale
della Vergine.
Furono presentati 101 bozzetti, giunti
da tutto il mondo, ma "inspiegabilmente" come Heitz (che
aveva partecipato al concorso senza troppe speranze, ma quasi solo
per rispondere ad un impulso datogli dalla scoperta della Medaglia)
rivelò in seguito, il Consiglio d'Europa scelse proprio il suo.
Altra strana "casualità" fu
che il responsabile della Commissione che procedette alla scelta era
un ebreo, Paul M.G. Lévy, direttore del servizio stampa e
informazione del Consiglio.
Non agirono dunque motivazioni
confessionali malgrado i tre maggiori "padri dell'Europa"
fossero cattolici praticanti e capi dei rispettivi partiti
democratico-cristiani: l'italiano Alcide De Gasperi, il francese Robert Schuman, il tedesco Konrad Adenauer.
Inoltre, a conferma della singolarità della scelta, contro la proposta di Heitz stava il fatto che, se dodici erano le stelle sulla bandiera proposta, non altrettanti erano allora gli stati del Consiglio.
In effetti, di fronte alle critiche, il
disegnatore dovette replicare che il dodici raffigurava un simbolo
di "pienezza" (e tale è infatti anche nell'Antico
Testamento: dodici i figli di Giacobbe, come dodici sono le Tribù di
Israele; ed è perciò che dodici è il numero voluto da Gesù per i
suoi apostoli, a significare che la Chiesa è il "nuovo popolo
eletto").
Avendo adottato questa prospettiva
simbolica, le autorità comunitarie quando gli stati membri
dell'Europa finirono per superare la dozzina, stabilirono
ufficialmente che il numero delle stelle sulla bandiera era da
considerare immutabile.
Tra gli altri "casi" (le
virgolette vogliono, naturalmente, segnalare ciò che per il credente
"casuale" non è affatto) ci fu poi questo: la bandiera
azzurra con le dodici stelle bianche fu adottata ufficialmente nel
1955. Quel giorno era un otto dicembre: Festa dell'Immacolata
Concezione di Maria.
Eppure, anche quella volta, non furono
motivazioni religiose a far scegliere quella data, che fu invece
fissata secondo un calendario tutto politico. Così perlomeno pensavano
gli eurocrati; i quali sembrano davvero essere serviti da strumenti
inconsapevoli di un piano che li ha travalicati.
In effetti il credente non può non
pensare ‒ anche davanti a questa strana vicenda ‒ all'annuncio,
apparentemente insensato, che risuona nel Magnificat e intonato
dall'oscura e umile Vergine di Nazareth: "D'ora in poi, tutte le
generazioni mi chiameranno beata" (Lc 1,48).
Per fare solo un paio di esempi per ciò
che ha significato nella vita quotidiana di tutti quella
inconsapevole scelta della Comunità obbedendo ad una direttiva, le
targhe degli automezzi di tutta Europa hanno dovuto uniformarsi ad un
modello, dove la sigla della nazione è inserita dentro il vessillo
azzurro con le dodici stelle.
Dunque, "il Segno
dell'Immacolata", il "Simbolo della Donna dell'Apocalisse",
sigilla in qualche modo ogni strada di quell'Europa della quale, da
secoli, Maria era stata proclamata regina dai suoi devoti.
E sulla facciata degli edifici pubblici
di ogni Paese dell'Unione non è forse esposto l'azzurro stellato
accanto ai colori delle bandiere nazionali del luogo?
Strasburgo - il Parlamento Europeo |
Non sono che due esempi: ma tutto questo ‒ già lo ricordavamo ‒ unisce la gloria, l'adempimento della profezia del Magnificat, alla discrezione. Quanti fra le centinaia di milioni di automobilisti d'Europa sono consapevoli di portare in giro, sul davanti e sul retro del loro mezzo, un riferimento tanto enigmatico quanto preciso alla Vergine Maria?
E quanti sanno delle origini del
vessillo quando lo vedono sventolare su ministeri, scuole, ospedali,
posti di polizia? Messi su questa strada, si potrebbe osservare che,
se l'Europa unita ha il bianco e l'azzurro "mariani",
questi sono i colori scelti per la bandiera delle Nazioni Unite.
Qui, dunque quel simbolo di
universalità che la Madre di Dio incarna si dilata dall'Europa ai
confini della terra.
(Fonte: Ipotesi su Maria ‒ ed. Ares)
Conclusione
Ed ora nonostante l'alto e ignobile tradimento della Chiesa di Roma capeggiata dal Falso Profeta, che incredibilmente insiste a denigrare e a distruggere i sacri principi cristiani sui quali sono fondati i popoli europei, a partire dai capisaldi immutabili della stessa Dottrina voluta dal Cristo e trasmessa a noi dagli Apostoli, si erge maestosa la Voce "silenziosa" e dolcissima di Maria che persino adesso, attraverso il gesto forse inconsapevole di Salvini, annuncia all'Europa e al mondo l'imminente Trionfo del Suo Cuore Immacolato.
Per oltre mille anni e fino alla
Riforma protestante del 1500, Ella era stata venerata da tutto il
Continente come "Regina d'Europa". È per questo che
Benedetto XVI nel 2009, ricevendo in Vaticano la visita della
Commissione delle Comunità Europee disse:
«È un rischio dimenticare le radici
cristiane d'Europa. È importante che essa non lasci che il suo
modello di civiltà si disfi poco a poco. Il suo slancio originario
non deve essere soffocato dall'individualismo e dall'utilitarismo». (Cfr. QUI).
Post Scriptum
Molti hanno attaccato Matteo Salvini per aver
ancora una volta ostentato il rosario. L'obiezione più frequente è
che si sia trattato di strumentalizzazione, per giunta da parte di
chi non è certo un modello di fedeltà alla legge morale
cristiana... Ma questa storiella, raccontata da san Luigi Grignon de
Monfort nel suo "Il segreto ammirabile del Santo Rosario",
può essere utile.
La storia di Re Alfonso
Alfonso, re di Leon e di Galizia,
desiderando che tutti i suoi familiari ed il popolo onorassero la
Madre di Dio per mezzo della recita del rosario, decise di dare per
primo l'esempio.
Per attirare l'attenzione dei sudditi,
volle attaccarsi alla cinta un grosso rosario in modo che gli
pendesse dal fianco e tutti lo potessero vedere, ma la sua devozione
alla Mamma del Cielo era solo apparente perché questo re, pur
portando con sé tutti i giorni la grande corona, non recitava il
rosario.
Il nemico delle anime, il demonio, era
contento che il re sembrasse devoto della Madonna ma senza esserlo
davvero, perché con questo inganno sperava di portarselo
all'inferno.
Il popolo che non conosceva la
negligenza del re, pensava che amasse veramente la Vergine Santa,
quindi, obbedendo al suo ordine si obbligò a recitare con fervore
quotidiano il rosario.
Passò molto tempo ed un bel giorno il
re si ammalò gravemente... Si sentiva così male che tutti lo
credevano morto! Mentre era in questo stato, per una
straordinaria grazia concessagli da Dio, fu rapito in Spirito e
portato al tribunale di Gesù Cristo.
Vide i diavoli che l'accusavano di
tutti i crimini che aveva commesso, e il Giudice divino che era sul
punto di condannarlo! Il povero re era disperato, perché,
con gli occhi dell'anima, vedeva l'inferno aperto e pronto a
riceverlo... e non poteva in alcun modo ormai riparare al male che
aveva fatto.
Quando all'improvviso... Oh!
Meraviglia! Apparve la Santissima Vergine che, come la più tenera
delle madri si rivolgeva a Gesù per intercedere misericordia.
La Mamma celeste si fece portare dagli
Angeli una bilancia. Tutti i peccati del re furono messi su un piatto
e Lei, con le Sue mani immacolate, mise sull'altro piatto il grosso
rosario che egli aveva portato in Suo onore, insieme a tutti i rosari
che aveva fatto recitare al popolo.
E cosa vide allora il re?... Con suo grande stupore si rese conto
che il peso dei rosari faceva scendere la bilancia in suo favore! Non
credeva ai suoi occhi! Eppure accadeva proprio così!
La Vergine Santa lo guardava con
sguardo di misericordia mentre gli diceva: "Ho ottenuto da mio
Figlio, per ricompensa del piccolo servizio che mi hai reso portando
il rosario, il prolungamento della tua vita per qualche anno. Impegna
bene il tempo che ti rimane e fai penitenza".
Il re, riavutosi da questo rapimento,
gridò: "O beato Rosario della Santa Vergine, per mezzo del
quale sono stato liberato dalla dannazione eterna!".
Appena ebbe ricuperata la salute, si
mise a fare penitenza; non lasciò mai più la recita quotidiana
della corona del rosario e, giunto ormai alla fine della vita, morì
santamente protetto dall'assistenza della Mamma Celeste.
Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it
Nessun commento:
Posta un commento