Sebirblu, 5 luglio 2019
È necessario ancora e ancora, senza
mai stancarsi, spiegare al mondo sprofondato nella materialità più
rozza e negli appetiti primordiali mai sazi, nascosti spesso sotto
una forma colta ed elegante, che la vita non si lascia ingannare e
che quando meno la si aspetta la "SVOLTA" arriva,
improvvisa... e allora la malattia, la disgrazia o la morte
irrompono, spezzando l'individuo e costringendolo a riflettere.
Di solito queste tre infauste
visitatrici provocano rabbia, rivolta e disperazione, ma questo
avviene perché gran parte dell'umanità IGNORA il motivo per cui
viene afflitta da tali fenomeni e, non sapendolo, cede alla paura e alla ribellione, imprecando quel DIO nel quale non crede più, e abbandonandosi inerte alla "fatalità crudele ed ingiusta".
Già avevo scritto QUI e QUI sul DOLORE e la
sua altissima funzione, ma oggi mi voglio occupare in modo più
approfondito del TRAPASSO (ved. QUI, QUI e QUI), chiarendo
innanzitutto quanto le infermità gravi, che ad esso ineluttabilmente portano, siano un mezzo efficacissimo affinché l'Essere che
ne viene colpito, insieme alla sfera del suo entourage, ossia parenti
e amici, prenda coscienza di una diversa dimensione alla quale
nessuno di essi, o quasi, aveva mai pensato prima.
Quando tale opportunità viene a
mancare, perché il decesso giunge inaspettato, è certamente più
difficile "adeguarvisi", dal momento che la maggioranza
delle persone non pensa a quando la cosiddetta "morte"
potrebbe incoglierla e, scaramanticamente, NON VUOLE nemmeno
parlarne, come se quella soglia non dovesse arrivare mai!
"Estote parati!" (Siate
pronti), ci ricordano Matteo e Luca nei Vangeli, ma questo invito si scontra con l'interpretazione umana, benché fraintesa*, di una famosa frase di Quinto Orazio Flacco "Carpe diem" = "Afferra il giorno" (e
non l'erroneo "cogli l'attimo"), che intera suona "quam
minimum credula postero" ("confidando il meno possibile nel
domani").
*Locuzione fraintesa, perché il
pensiero del grande poeta non era quello di invitare a godersi
spensieratamente l'attimo, bensì di apprezzare qualsiasi cosa, anche
piccola e in apparenza insignificante, che la vita ci avesse porto
innanzi.
Detto questo, e riprendendo l'argomentazione, è inconcepibile come l'essere umano si disinteressi
totalmente di sapere se esista vita dopo la morte o no, sebbene vi
siano ormai centinaia di migliaia di casi in tutto il mondo che
attestano esperienze dette di "premorte" o "NDE". (Tale voce si trova alle Etichette. Questi due racconti, QUI e QUI, sono
davvero speciali).
Persino la Scienza ha scoperto questa immensa realtà! Ved. QUI e QUI.
Persino la Scienza ha scoperto questa immensa realtà! Ved. QUI e QUI.
D'altronde, la responsabilità più grande agli occhi di Dio è della Chiesa di Roma che in poco più di due millenni non ha mai detto una parola valida su questo tema, se non intimorendo con lo spauracchio dell'inferno o negando a priori qualsiasi indagine seria come l'hanno condotta agli inizi del novecento fior di scienziati.*
*Tra i più celebri pionieri sullo
studio della sopravvivenza dell'Anima, dei fenomeni spiritici e dei poteri
latenti nell'uomo come la telepatia, la psicometria, la telecinesi, la chiaroveggenza ed altro, cito Sir William Crookes, fisico e chimico britannico che
scoprì il tallio e il tubo catodico e Charles Richet, medico e
fisiologo francese, premio Nobel per la medicina nel 1913, che
divenne Presidente della Società Metapsichica internazionale di
Parigi.
Prima di terminare questa digressione,
comunque necessaria per comprendere il grande valore che certi "intelletti
eccezionali" hanno dato alla ricerca sull'esistenza dell'Aldilà,
sfidando la Scienza ufficiale che li ha derisi e ostracizzati e la
stessa Chiesa che ha "messo all'indice" le sorprendenti scoperte e
i loro libri proibendoli ai fedeli e vietandone anche il possesso, dico
quanto segue:
‒ Esiste una differenza abissale tra lo
Spiritismo e lo Spiritualismo, in quanto il primo è il risultato di comunicazioni dall'Oltre provenienti da entità di bassa o media
evoluzione, la cui visuale è sempre limitata, e il secondo, al
contrario, basato sulla Verità assoluta giungente da ricezioni
percettive altamente spirituali (Nouri), emanate da Enteli e
Purissime Intelligenze secondo l'Insegnamento
Cristico. (ved. QUI, il significato di Ultrafanìa).
I "Ricercatori" dei primissimi anni del secolo scorso arrivarono soltanto a "metà dell'opera",
perché occupandosi prevalentemente di medianità ad "effetti
fisici", non potevano ancora concepire che vi potessero essere,
e d'altronde non era ancora il tempo, degli individui evoluti atti a
ricevere pensieri e ammaestramenti così elevati.
[Consiglio di scaricare il libro "La
Vita" QUI, che ho messo a disposizione dei lettori perché
introvabile, dal quale potranno imparare molto sul tema che sto
trattando, essendo un compendio di altissimo livello di domande e
risposte dai piani spirituali, raccolte dall'avv. Gino
Trespioli, di cui ho parlato diverse volte soprattutto QUI e QUI (Voce alle etichette)].
Ecco un brano che si trova in tale libro a pag. 46, riguardante una spiegazione data dall'Entità suprema che ha guidato tutta l'Opera (e che non ha mai rivestito corpo fisico, perciò Intelligenza Pura) concernente il distacco dell'anima dal "veicolo" fisico al momento del decesso e confermante quanto da me suddetto.
Il Maestro:
«Esiste un corpo fluidico (il corpo eterico; ndr), più o meno
compatto, a seconda delle energie che lo formano; esso esce
dall'organismo dopo che questo abbia cessato la sua funzione che è
quella di servire nel tempo da agente fra Spirito e Materia; quindi
l'Essenza si distacca dal soma (corpo fisico; ndr) con un involucro
che direi semi-materiale (ovvero l'Anima o psiche, che è l'insieme dei corpi sottili; ved. QUI; ndr).
Un tale involucro dell'Essenza/Spirito
serve al passaggio dei diversi stadi o meglio "stati"; è
una forma che permane sino a che si eterizzi (ossia diventi più
eterea ed evanescente, diventando "corpo causale"; ndr), e ciò accade oltre il risveglio, dove si ha l'evoluzione del pensiero.
(Si notino i termini "risveglio"
ed "evoluzione" che sono modi di essere in cui può
trovarsi un individuo e che hanno dato per questo motivo il nome alle "Biotesi",
ossia ai diversi piani d'esistenza che li ospitano; cfr. QUI; ndr).
Dopo l'atmosfera elettro-magnetica della zona amorfa, mare morto della letargia e del cupo abisso del "Rimorso", l'atmosfera eterico-dinamica del "Risveglio" è grigia ancora, ma poi, nella "Evoluzione", si fa limpida, di una chiarità crescente.
Sin qui e non oltre giunge la veggenza
dello Spiritismo; e tramite i suoi richiami possono prodursi, di
stadio in stadio, i fenomeni d'ultrafisi (cioè oltre le leggi
fisiche; ndr), strani e sconcertanti, ma eloquenti ed efficaci, sino
ai messaggi, non sempre limpidi, non sempre esatti: non per
deficienza soltanto dei vostri mezzi riceventi le vibrazioni, ma
principalmente perché le stesse vibrazioni irradiano da Essenze non
anontiche, né tanto meno enteliche, quindi imperfette nel vedere e
nel trasmettere.
Quando il passaggio dello Spirito
giunge alle alte "Biotesi della Vita", non si parli più di
Spiritismo: sin qui ti condusse il tuo Piero (guida iniziale concessa
a Trespioli; ndr) e ti manifestò la potenza di un Essere appena
scosso dal letargo, al principio del risveglio del suo pensiero; egli
non ha più il corpo fluidico (eterico-astrale; ndr) greve di scorie; il suo corpo fattosi trasparente e puro mantiene, per mezzo della potenza del suo pensiero, la
forma che aveva nel tempo, per farsi riconoscere.
Tutte le Essenze, anche delle superne
sfere, possono ricreare per propria volontà l'antica forma, ma eterea,
pura e luminosa.
Qui non si parli più di Spiritismo;
qui avete manifestazioni prettamente intellettive, cioè l'abbraccio
delle Nouri con l'organismo umano.» (Ved. QUI).
Dunque l'individualità-Spirito, con tutti i suoi rivestimenti sottili formanti l'Anima o psiche (ved. anche QUI), al momento del Trapasso scivola fuori dal corpo fisico, esattamente come gli accadde alla nascita, rimanendo per pochi istanti collegato ad esso col filo argenteo che, spezzandosi, decreta l'abbandono definitivo dall'organismo (ved. QUI).
L'Essere, nella maggior parte dei casi,
visto che il livello medio dell'umanità si trova ancora ad uno
stadio di inconsapevolezza, si trova confuso e frastornato, non sa
cosa gli stia capitando, non sente più alcun dolore... ma si sente
vivo... come prima, con lo stesso modo di pensare.
Allora cerca di parlare o di avere
contatti con qualcuno presente, ma si accorge con sgomento di non
poterlo fare; le sue mani attraversano la materia e le persone non lo
vedono e non rispondono... Sono istanti difficili per lui... il
disagio aumenta; sarà forse un incubo, o un brutto sogno dal quale
presto si sveglierà?
Davanti ai suoi occhi comincia a
scorrere la visione di tutta la sua vita, come in un film di cui lui
stesso è protagonista. Fulmineamente comprende, da Spirito qual è,
ogni Male fatto a sé e agli altri, e il Bene che non ha compiuto per
indolenza o per egoismo.
Nel frattempo, ha l'impressione di
entrare in un "tunnel" (anche se non sempre avviene così),
ad una velocità incredibile, al cui termine scorge una Luce verso la
quale viene attratto. Giuntovi, con suo grande stupore e gioia
immensa, vede venirgli incontro i suoi cari e gli amici deceduti.
A questo punto, il suo destino dipende
da lui, dal tenore di vita vissuto più o meno immerso nella materia,
nei desideri e nei vizi, o dedicato in prevalenza alla ricerca del
Vero e all'aiuto del prossimo.
L'unità di misura per tutti è
l'Amore, a qualunque religione o corrente di pensiero si appartenga;
ognuno sperimenterà la sua "realtà" personale a seconda
dei moti più intimi dell'Anima e lo stato interiore determinerà
anche il "soggiorno" nel quale si troverà, in rapporto alle
proprie vibrazioni.
Dale Terbush |
Chi è ancora attirato dalla vita materiale, dagli allettamenti e ambizioni, dai ricordi, dai rimpianti o dai legami familiari e dalle amicali frequentazioni soffrirà di più per il distacco, e spesso si troverà a girovagare nelle vicinanze del suo ambiente passato, a volte influenzando anche negativamente chi è rimasto. (Cfr. QUI).
In ogni caso, ogni Essere che
"parte" e che ha molto sofferto prima di abbandonare
il piano fisico entra in una fase di "riposo", di
recupero di energie, sorretto e guidato amorevolmente da uno stuolo
di "aiutatori" solerti ed evoluti, come ha esposto molto
bene il magnifico film brasiliano Nosso Lar QUI, il dr. Luiz QUI, e un libro con un'altra testimonianza QUI e QUI.
In conclusione, è necessario imparare
a non aver paura della "morte" e ad entrare in una maggiore
consapevolezza di tutto quello che ci aspetta, proprio come quando ci
prepariamo ad un lungo viaggio che ci porterà in altri lidi dove è
giocoforza dover dimorare.
Di conseguenza, sapendo quali sono le
regole vigenti nella nuova dimensione, è saggio prepararsi nel
miglior modo possibile, cominciando sin d'ora a valutare la vita da
un'altro punto di vista, quello dello Spirito, appunto.
Non dimentichiamo mai, mentre restiamo
in contatto con Dio, di emanare Amore e tenerezza non solo ai
trapassati in difficoltà, ma anche a tutto il mondo fenomenico
immerso nella sofferenza di questi tempi apocalittici.
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