John Martin |
"Se ogni
essere umano sapesse con certezza dove andrà dopo la morte,
e riuscisse a
comprendere che continuerà a vivere, pensare,
sentire e
vedere nell'altro mondo, avrebbe un formidabile progresso..."
Sebirblu, 21 febbraio 2018
Il dott. Adoum raggruppò le sue
esperienze in un libro (il nuovo download QUI) dopo essere stato colpito da
un disturbo circolatorio che durò 20 giorni, durante i quali visse
coscientemente nell'aldilà.
Ristabilitosi, a distanza di qualche mese
cominciò a scrivere l'accaduto. Terminata la relazione, al
quattordicesimo giorno si aggravò di nuovo e lasciò definitivamente
il corpo fisico il 4 maggio del 1958.
Così, abbreviando per necessità di
spazio, riporto alcuni brani significativi del testo, che sicuramente
potranno dare speranza a tutti coloro che in un modo o in un altro si
vedono costretti a dover prendere in considerazione un eventuale
trapasso, o proprio, o dei loro cari ed amici.
Rob Gonsalves |
20 Giorni nel Mondo dei Morti, o 20 Giorni nell'Altro Mondo.
Dal 1° capitolo
Dopo essersi sentito male ed aver
ricevuto ospitalità in casa di un'amica, il dottor Adoum iniziò a
raccontare...
[...] Ero stanco in un modo diverso da
ogni stanchezza fisica. Chiusi gli occhi per meditare e sentii una
volontà impellente di liberarmi del corpo fisico, come se fosse un
carico troppo pesante.
Non sentivo alcun attaccamento alla
vita, come se avessi già vissuto migliaia di anni in cerca di un
obbiettivo senza poterlo conseguire e senza speranza di ottenerlo.
E mentre meditavo su tutto questo mi
vidi... sentii... Che cosa strana! Ma questo è impossibile! Sarà
questo un inizio di pazzia? Sarà questa la morte? Naturalmente il
lettore vuol sapere cosa accadde.
Va bene, ecco qua.
Mi vidi, sentii, che stavo fermo ai
piedi del letto contemplando il mio corpo disteso di schiena e mezzo
inclinato. Sono doppio? Ho le allucinazioni?
Cominciai così ad osservare e a
studiare quella situazione tanto rara e stravagante. Nella stanza non
c'era luce... ed io vedevo. Sì, vedevo, ma in maniera strana e
nuova. Scorgevo gli oggetti della camera circondati da un'aureola
luminosa di differenti colori.
Il mio corpo sdraiato sul letto fu ciò
che più mi preoccupò. Come posso essere steso e nel contempo
trovarmi ai suoi piedi? Non solo il mio fisico emanava luminescenze,
ma anche il marmo del tavolo sebbene i chiarori fossero meno densi e
compatti.
L'intera casa pareva piena di vita.
Tutto aveva un'aura emanata dal suo centro. Dalla finestra aperta
guardai per un momento gli alberi che stavano di fronte
all'abitazione e vidi che irradiavano un bagliore grigio chiaro. Ogni
cosa emanava luci multicolori...
In quel momento sentii un forte
desiderio di rientrare nel corpo. Fu un'attrazione irresistibile e,
senza sapere come, ci rientrai, ma sentii un forte dolore alla testa.
Mi accorsi allora, che la borsa del ghiaccio posizionata sopra la mia
fronte era scivolata e caduta... ecco perché sentivo dolori.
"Che succede?" ‒ mi chiesi.
"Devo star molto male se ho tali illusioni. Già ho vissuto a
sufficienza, è arrivata l'ora di lasciare questo povero corpo che
tanto sopportò in questa vita. È tempo di restituirlo alla terra da
cui venne. Sì... sì..."
Ancora ero fuori dal corpo!... "Con
tutta certezza dev'essere il preambolo al trapasso, o l'effetto
d'aver studiato libri sullo spiritualismo" ‒ pensai fra me e
me.
Contemplai estasiato l'ambiente, il mio
corpo e i mobili; sentii che io non ero quello adagiato sul letto.
Solo il mio involucro era là mezzo steso; diafano e con infiniti
orifizi. Tutti gli organi interni funzionavano piano.
Intorno a questa massa trasparente ce
n'era un'altra molto più sottile, era come l'alone luminoso che
circonda una lampione nelle notti di nebbia.
"Che sia questa la morte?... Non
credo, perché mi sento vivo, ma sto fuori dal corpo..." Allora
mi sovvenne cosa avevo letto da anni nei libri esoterici dove c'era
scritto che l'uomo ha vari veicoli o corpi, oltre quello fisico.
(Cfr. QUI e QUI; ndr). [...]
È molto difficile spiegare la
sensazione dello stato in cui ero, nel quale il dolore e il piacere
si mischiavano e non li si poteva separare. Mi sentivo in una dolce
pace, una specie di calma eterna... con una musica che non si può
paragonare a nessun'altra. [...]
Tutto, intorno a me, si esprimeva con
un linguaggio variopinto, tutto emanava suoni e colori diversi. Il
Sole sembrava un immenso organo i cui tasti venivano azionati da
esseri invisibili...
Ma io vedevo e udivo?! Non so che
rispondere, i termini vedere e udire vengono usati qui per
comprenderci, ma non era questo ciò che sperimentavo. Perciò
cos'era?
Non so, ma quello che posso assicurare
è che ero più agile e più sensibile, la mia volontà si
manifestava senza intoppi e il mio potere di valutazione era intatto.
Infine, arrivai a convincermi di essere
in uno stato anomalo. Pensai che se quella non era morte doveva
esserne il preludio.
Lasciai il mio corpo supino e mi
diressi alla stanza della mia amica. Come arrivai là?! Camminando?!
Non so, ma comunque mi trovai là. Dopo mi chiesi: "Non ti
vergogni ad entrare nella camera di una donna senza bussare?!..."
"Caramba! i malati diventano senza
scrupoli?! Ma che vedo?! In effetti, sotto l'aspetto mentale non sono
messo molto bene!"
Osservai la mia ospite seduta a fianco
del suo corpo; faceva calcoli e la vidi addirittura pensare. Era
contornata da una aureola luminosa con alcune nuvole di vari colori.
L'aura intorno al suo capo era grande, ma il suo colore non era
nitido.
Cercai di percepire ciò che pensava, e
scoprii che ella stava facendo dei conti perché voleva molte cose
nello stesso tempo. Desiderava comprare appartamenti, avere una bella
casa con giardino adorno di fiori di tutte le specie, e viaggiare nel
mondo.
In seguito cambiò i pensieri e si
ricordò di me. In quel momento rientrò nel corpo e si svegliò, si
alzò e si recò scalza fino alla mia camera, tenendosi distante dal
mio veicolo fisico ed osservandolo.
Vidi che dalla sua testa in special modo, e dal suo organismo in generale, uscivano diverse luci colorate, però
un po' confuse. In quel momento io non conoscevo, né comprendevo il
loro linguaggio, ma ora sì, posso decifrarlo.
Il suo capo effondeva una raggiante
luce giallo-verde che denota simpatia, per poi diventare rosa chiaro
esprimente affetto tenero (come quello materno; ndr). Vedendo il mio corpo addormentato,
tornò con cautela sui suoi passi e si rimise a letto.
"Ora devo imparare che sono uno,
ma che ho dei veicoli in cui abito: un corpo denso che sta dormendo
davanti a me ed un altro più etereo che mi riveste." (Cfr. QUI; ndr).
Questo secondo corpo (l'astrale; ndr) non
è molto differente da quello fisico; è contornato da un'aura di colori brillanti ed è composto di materia molto sottile, fine e
vaporosa.
È il veicolo dei sentimenti, delle
passioni e dei desideri; è il ponte che unisce il cervello
all'intelletto che, a sua volta, dispone di un altro corpo ancor più
diafano al quale possiamo dare il nome di corpo della mente, o corpo
mentale.
Secondo le mie osservazioni un essere poco evoluto vive durante il sonno un'esistenza molto vaga e quando
il suo corpo fisico si desta, egli ricorda poco o niente della sua
vita durante il sonno.
Per contro l'uomo evoluto, mentre il
suo fisico è immerso nel sonno, si trasforma in un servitore del mondo, in
un agente conscio dell'Opera Universale grazie al potere della mente
e dei suoi desideri altruisti. (Cfr. QUI; ndr).
Il mio corpo fisico continuava a
dormire e io andavo avanti e indietro. Mi avvicinai alla finestra che
dava sul parco e la mia sorpresa fu indescrivibile. Era molto
affollato; alcuni individui erano fermi in piedi, altri si muovevano
lentamente ed altri ancora camminavano.
La cosa più sorprendente era che
coloro che camminavano penetravano nei corpi di quelli fermi e
proseguivano; nessuno dei due gruppi si rendeva conto dell'esistenza
dell'altro. Questo fenomeno attirò la mia attenzione.
Volli andare là, o meglio, ebbi il
desiderio di studiare il mistero di tale penetrabilità e...
immediatamente mi vidi nel parco, ma in una maniera che mi lasciò
perplesso: stavo lì, ma senza consistenza. Come?! In che modo?! [...]
(Si
era portato là sotto la spinta del pensiero e dunque solo con il
corpo mentale superiore. È utile documentarsi anche QUI e QUI; ndr).
Gli esseri che vidi nel parco quella
notte erano abbigliati con fogge diverse. Alcuni avevano abiti
antichi di epoche passate, altri non li avevano e i loro corpi erano
gassosi come la nebbia densa illuminata dai raggi del sole al
tramonto.
(Ciò dipende dai pensieri che svelano
l'evoluzione spirituale raggiunta da ognuno; ved. QUI e QUI;
ndr).
Un altro fenomeno sorprendente attirò
la mia attenzione: osservavo tutti intorno a me, ma essi non mi
vedevano. "Perché?" ‒ mi chiesi. (Perché lui, con il suo corpo mentale superiore si trovava in una dimensione vibratoria più elevata e non visibile agli astanti; ndr).
Vedevo alcuni che camminavano e mi
attraversavano senza captare la mia presenza, come se fossi una
specie di brezza evanescente.
Diverse entità ne compenetravano altre
di materia più diafana e fluttuavano in un mare di atomi luminosi
che li avvolgevano, riempiendo tutti gli interstizi della materia
fisica. Sarà questo ciò che la scienza chiama etere, che permea
tutta la sostanza conosciuta, dall'energia più densa o solida al gas
più rarefatto?
(Sì, ma non c'è soltanto l'etere,
esiste una gamma infinita di energie costituenti i vari livelli
spirituali, ved. QUI, e gli involucri eterei delle anime che
vi soggiornano; ndr).
Non esistono due atomi che si tocchino,
lo spazio fra loro è molto maggiore degli atomi stessi. Ciò spiega
perché un essere che vibri sul piano astrale possa occupare il
medesimo posto di un individuo vivente nel mondo fisico senza averne
coscienza. [...]
A contemplare quella moltitudine
percepii che ogni essere è circondato da un ovoide di vari colori,
ma in generale la sua parte inferiore è più ampia di quella
superiore assumendo così la forma di un uovo con la parte più
stretta in alto; solo un esiguo numero di entità presentava
il lato più piccolo in basso.
La maggioranza emetteva gradazioni
assai torbide e sporche, mentre i pochi emanavano colori
armonici nitidi e brillanti. Pertanto compresi che i molti erano di
scarsa evoluzione psichica e mentale, mentre i secondi erano più
avanzati.
L'una si manifestava con vibrazioni
lente e grossolane; invece il gruppo minore appariva circondato da
un'energia fine, più rapida e trasparente.
Alcuni, tra i pochi, avevano la testa
soffusa di giallo, altri di un delicato rosa-lilla ed altri ancora di
varie sfumature d'azzurro, e senza che nessuno me lo spiegasse sentii
che i primi erano saggi, i secondi affettuosi e i terzi devoti.
(Infatti le diverse tonalità dei
gialli vivi, dei rosa e degli azzurri, rispettivamente denotano forza intellettiva, amore disinteressato e un grado più o meno
intenso di religiosità; ndr).
I colori limpidi, netti e radiosi si
trovano sempre nella parte superiore del corpo e vi permangono a
lungo, mentre gli opachi, spenti e confusi stanno nella zona
inferiore, sparendo quasi subito come divorati dall'atmosfera.
Inoltre, ogni qualità o tendenza viene caratterizzata da un tono
peculiare di energia, colore e luce.
Dopo aver contemplato tutto ciò con
molta attenzione, sentii che l'IO SONO, la Scintilla divina che
alberga in noi (importante leggere QUI; ndr), risiede nella parte superiore della nostra mente e ad
essa possono arrivare, solo per affinità, i pensieri disinteressati
ed altruistici, mentre quelli più grossolani vanno ad influenzare
gli atomi dell'io inferiore.
Vedevo anche esseri il cui corpo
vibrava male, in modo disordinato, malaticcio e brutto. Queste
emissioni sono nocive e contagiose; vengono prodotte da individui
soggetti ad inquietudini e preoccupazioni che causano spesso malattie nervose. Apparivano così, a motivo della paura che annienta la vitalità.
Ce n'erano pure degli altri, che
avevano l'aura bianca senza colorazioni, e che mi dava una specie di
timore e ripugnanza. Mi impaurivo vedendoli, come se fossi tra esseri
informi e maligni desiderosi di fagocitarmi.
Scorsi un bimbo dall'ovoide ben formato
con vari toni brillanti, libero da macchie, e sebbene mi sentissi
attratto da quei fenomeni, percepii l'urgente necessità di tornare
nel corpo, e vi entrai immediatamente, ma mi svegliai angustiato.
L'amica che mi ospitava era vicina a
me, per la seconda volta in quella notte, e mi sistemava la coperta.
"Come stai?" ‒ mi chiese.
"Sto bene... sto bene".
La luce del giorno, che mi arrivava
dalle persiane, cominciava ad apparire.
Qui terminano alcune parti del primo
capitolo del libro, che per ovvi motivi non posso riportare per
intero ma, avendone
all'inizio fornito il link per scaricarlo, se ne
potrà gustare l'avvincente testimonianza, mettendo chiunque cerchi
nella possibilità di aggiungere altre tessere al proprio bagaglio di
conoscenza sostanziale.
Nel prosieguo del testo (QUI, brani dal 2° e 3° capitolo), si va dalla
descrizione delle forme pensiero ai preziosi insegnamenti trasmessi
al dottor Adoum da più di una guida, per sollecitarlo nell'Opera
d'Amore verso tanti sofferenti astrali in modo da accelerare il più
possibile il suo percorso evolutivo.
Conclusione
Purtroppo, bisogna constatare che
ancora una gran parte dell'umanità, specialmente occidentale, vive
come se l'esistenza sulla Terra non dovesse finire mai, o meglio, non
se ne cura e non ci pensa fintantoché tutto scorre liscio... ma...
l'imprevisto è sempre in agguato... e allora?
Pianto e disperazione ne sono la
conseguenza, che si potrebbero ovviare se ci si ponesse qualche domanda in più e si approfondisse maggiormente la Realtà della vita
dopo la morte (come le esperienze NDE ‒ reperibili sulle 'Etichette' ‒ ma anche QUI) trovando il modo
migliore di comportarsi per non avere spiacevoli sorprese poi.
Relazione adattamento e cura di
Sebirblu.blogspot.it
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