giovedì 18 ottobre 2018

Continua il Resoconto di 20 GIORNI NELL'ALDILÀ




Sebirblu, 18 ottobre 2018

Parecchie volte (soprattutto QUI) ho esposto articoli riguardanti lo scenario spirituale che ognuno di noi scoprirà non appena lascerà il corpo fisico, sebbene tanti nel mondo abbiano già avuto esperienze significative durante il sonno o in particolari casi di coscienza alterata come gli stati di premorte (NDE alle Etichette).

Tuttavia, insisto sul tema affinché un numero sempre maggiore di individui abbia a trarne giovamento, evitando di rimanere scioccati e totalmente all'oscuro nella nuova realtà alla quale nessuno può sottrarsi, seppur fosse materialista od ateo.

Ciò che riporto fa seguito al primo capitolo, in parte già pubblicato QUI, che ho dovuto "snellire" per ovvi motivi di spazio, andando all'essenziale più utile per tutti.

È la testimonianza diretta dell'autore, il dottor Jorge (Elias) Adoum, scritta su un prezioso libretto scaricabile QUI, lasciata in "eredità" a tutti coloro che sono ancora digiuni o scettici della vita dopo la morte.




20 Giorni Nel Mondo dei Morti, o 20 Giorni nell'Altro Mondo

Brani dal 2° e 3° capitolo

[...] Un assioma della fisica afferma che due corpi materiali non possono occupare due spazi simultaneamente, però moltissime vibrazioni e note musicali possono occupare lo stesso luogo nel medesimo tempo. Questo accade, ad esempio, quando un'orchestra suona una sinfonia composita.

Da questo possiamo dedurre, parlando del corpo fisico e ancor più dei "rivestimenti sottili" invisibili all'uomo (ved. QUI), che dobbiamo accettare l'idea di numerosi piani d'esistenza. (Cfr. QUI e QUI).

La parola "piano", per tante persone significa copertura o superficie piatta di sostanza concreta. Questo non è il caso: tale termine non è inteso nel senso di luogo, ma indica uno stato di coscienza, come ad esempio la tristezza o l'allegria. (Ved. QUI e QUI).

Molti strumenti musicali possono emettere i loro suoni contemporaneamente, e innumerevoli toni riempiono l'aria, eppure chi sta ascoltando può indirizzare il suo udito solo su uno di essi e recepire così certe note. Nessuna di queste si perde, perché tutte manifestano l'armonia unitaria dell'orchestra nel piccolo spazio del timpano auditivo.

La natura ci offre un altro modello. Ogni colore ha una sua collocazione nella scala delle frequenze luminose. Per mezzo di un prisma di cristallo possiamo scomporre la luce in sette colorazioni. Tutti gli aspetti cromatici sono presenti in ogni punto dello spazio in cui passa il raggio di sole e si possono manifestare scomponendo la luce stessa.

Perciò esiste molto più di quanto l'occhio umano possa captare: gamme non viste perché di vibrazione troppo alta o troppo bassa sono percepibili soltanto con strumentazioni appropriate.

Nella linea del telegrafo possono scorrere diversi messaggi, varie lingue sullo stesso filo, senza confondersi l'una con l'altra. L'aria può essere satura di onde radio più o meno rapide perché ogni frequenza non annulla la presenza delle altre, e nemmeno ne riceve l'influsso.

Nello stesso modo possiamo concepire mondi che occupano il medesimo punto spaziale, ma ognuno vibrante ad un ritmo diverso, cosicché gli esseri che vi abitano (e qui sta la soluzione del mistero) non conoscono l'esistenza degli altri, né degli individui che vivono in essi, e tutto ciò a causa della differenza vibrazionale.




Dunque i piani della vita rappresentano gradi infiniti di frequenze energetiche. "La materia densa nella sua più sottile manifestazione è energia vibratoria molto bassa." (Ramacharaka).

In questo modo si capisce che, parlando di livelli o piani relativi all'esistenza ultraterrena, il passaggio da uno stato all'altro si può intendere come un cambio di vibrazione della forza che anima tutte le cose. Non posso spiegare di più, il fatto è inaccessibile nell'ambito ristretto della fisicità, ma l'intelletto superiore lo comprende senza parole.

L'ambiente detto "astrale" dagli spiritualisti, o luminoso da San Paolo, è costituito, come già detto, da numerosi piani e sotto piani che si estendono dall'estremo limite fisico sin oltre la percezione umana, o sfera spirituale, e fra questi poli si possono osservare innumerevoli varietà di fenomeni e fasi d'esistenza. [...]

(Qui l'autore prosegue, dalla sua posizione privilegiata fuori dal corpo, descrivendo ciò che vede; ndr).

Poiché ero in quello stato, così raro e nuovo per me, mi parve di vedere spettri e apparizioni di entità che erano decedute, ma la più curiosa era la visione di animali. (Cfr. QUI).

Scorsi pure molti Esseri ancora vivi nel mondo fisico; tutti in generale avevano corpi luminosi, però con luci diverse gli uni dagli altri.

Quello  che  più  richiamò  la  mia  attenzione  fu  il  fatto  che  potevo  osservare  ogni cosa dettagliatamente, mentre molti di coloro che si trovavano lì non percepivano l'esistenza dei vicini. Alle volte, quando si muovevano, si attraversavano a vicenda senza accorgersi di questo.

In quella posizione io distinguevo, dal flusso dei colori emanati, il buono e il cattivo; il superiore dall'inferiore. Quelli più evoluti, secondo il concetto umano, avevano tinte nitide, chiare e brillanti, mentre i più grossolani e materialisti avevano colori spenti, opachi e confusi.




In base alla mia osservazione, ogni corpo umano fluttua nel mare astrale che lo circonda e che riempie tutta la materia fisica. Non ci sono due atomi che si toccano e lo spazio fra due atomi vicini è molto maggiore degli atomi stessi.

La scienza quantica sostiene ed insegna che l'etere interpenetra tutte le sostanze conosciute, dalle solide alle gassose più rarefatte.

Esiste una spiegazione molto semplice per comprendere il fenomeno. In questa stanza, dove scrivo queste righe, ci sono luce, aria e calore, tre elementi che non si ostacolano tra loro. Io posso attestarne l'esistenza completa, ma un non vedente può rilevarne soltanto due: il calore e l'aria.

(A questo punto l'autore vede avvicinarsi una delicata figura femminile che scoprirà essere la sua Guida spirituale; ndr).

Ella gli dice:

"Mi mandano a te per insegnarti e per chiarirti alcune cose. Prima di tutto, ti devo svelare che in questo stato non si sentono le voci come nel mondo fisico. I pensieri si odono come parole. Quando qui si «conversa» si utilizzano i pensieri che equivalgono ai suoni verbali: sono vibrazioni luminose. (Cfr. QUI e QUI; ndr).

I nuovi «arrivati» qui credono dapprima di usare la bocca e interpretano come vocaboli anche il pensiero degli altri; in verità sono le loro emissioni pensative che si trasformano in mezzo di comunicazione.

Nel mondo fisico una conversazione esprime i pensieri con suoni e parole, mentre in quello astrale si svolge per mezzo di luci e colori. [...]

Non avviene un cambiamento repentino nell'uomo quando trapassa. Egli rimane sé stesso dopo la morte: prosegue con la sua intelligenza, disposizione, carattere, con i suoi medesimi vizi e virtù; si sente uguale e pensa di essere esattamente come prima, sebbene non abbia più il proprio corpo fisico.

(Ecco perché molti non si capacitano di quanto stia succedendo, specialmente coloro che non si sono mai interessati di approfondire la loro conoscenza sulla vita dopo la morte e necessitano di assistenza che, comunque, viene sempre data; ndr).


"Immortalità" di Lucie Bilodeau

La perdita dell'organismo denso non trasforma l'uomo in un essere diverso: lasciare il corpo materiale è come svestirsi per fare un bagno. Le condizioni in cui si trova nel nuovo ambiente sono sue proprie creazioni: risultato dei suoi pensieri e desideri.

Non ci sono premio o castigo stabiliti da un Ente esterno (ma noi stessi in quanto Scintilla Divina; ved. QUI e QUI; ndr), per cui sono soltanto le azioni, parole e pensieri che gli vengono incontro, accusandolo o assolvendolo, non appena ha  passato  la  soglia  dell'Oltre.

(Infatti vedremo il nostro operato inciso nel personale «nastro di vita», o percorso vitale, che scorrerà davanti a noi nel momento del trapasso. Per averne un'idea, QUI viene descritto tale evento che dovremo affrontare in un prossimo futuro; ndr).

E c'è di più: le azioni e i movimenti dell'uomo in questo piano sono uguali a quelli del mondo fisico: nell'ambiente astrale, si lotta, si odia, si ama.

La sofferenza e la felicità vengono provocate dalle emanazioni dei presenti (cfr. QUI e QUI; ndr) senza che essi, che le hanno generate, lo percepiscano: tutto accade per mezzo della vibrazione della luce e del colore.

Per ultimo ti dirò che ogni pensiero produce due effetti, come vedremo nel procedere di questa pratica:

1)  una vibrazione radiante.
2) una forma fluttuante (creata dallo stesso pensiero e costituita dall'energia eterico-astrale di quel livello; ndr).

È in questo modo che i trapassati si comprendono tra loro. La vibrazione radiante tende a produrre forme-pensiero della stessa natura di chi le crea."


Helene Kippert

La donna, dopo un momento di silenzio, disse:

"Con ragione mi chiederai come io ti possa parlare se dopo la morte non esistono più parole."

Effettivamente io stavo pensando questo.

"Ricorda, inoltre, che fino ad ora non sei deceduto e avrai di che vivere fino a terminare determinati compiti che ti impegnasti a svolgere. Il mio linguaggio con te è quello che sta fra il punto più basso del piano astrale e l'ultimo del piano fisico, al limite estremo.

Devo esprimermi con «parole» fino a che tu apprenda la lingua colorata del mondo spirituale. Ti trovi in uno stato simile al sogno in cui una persona interloquisce con te e tu le rispondi, sebbene non vengano articolate parole o frasi. Devo apparirti così, in questo modo, fintanto che apprenderai il linguaggio del colore e della luce."

"Guarda!" La scena cambiò e cominciai a scorgere davanti a me individui che sfilavano come mossi automaticamente.

"Guarda!" ‒ tornò a dire ‒ "cosa senti di fronte a questo essere coperto da nubi nere?"
Senza pensare risposi: "Odio, malevolenza".

"Molto bene, e questo rosso?"
"Collera"

"E questo scarlatto?"
"Irritazione"

"E questo scarlatto luminoso?"
"Collera nobile, indignazione"

"Come interpreti il rosso vermiglio di questa donna?"
"Sensualità".

"Magnifico; mi sembra che tu abbia un sentire più evoluto di quello che potessi immaginare."

"Per caso non hai facoltà di chiaroveggenza?!" esclamai.

La giovane rise forte e mi chiese: "Puoi spiegarmi cos'è la chiaroveggenza?"

Io mi vergognai della domanda e sussurrai: "Sono nel mondo della chiaroveggenza e ti faccio questa domanda stupida."


Helene Kippert

Ella mi rassicurò: "Non ti preoccupare, tutti noi all'inizio misuriamo il mondo astrale con i mezzi fisici. I tuoi lavori pittorici hanno aperto il tuo centro di percezione in rapporto al colore; ora faremo un'altra prova. Guarda quest'uomo. Cosa vedi?"

Dopo aver pensato un momento, risposi: "Per lo splendore e la personale vibrazione, mi sembra un individuo allegro e contento."

"Molto bene, procedi rapidamente."

"Dimmi, amore..."

La mia frase fu interrotta da una risata che sentii essere, come diciamo nel mondo dei vivi, fragorosa al punto da opprimere.

In seguito ella aggiunse: "Stai attento a non profanare un'altra volta questa parola divina.  Amore è Dio e Dio è Amore."

"Hai ragione, questo è accaduto perché sento che i piedi miei sono ancora sul piano umano."

"Non te ne faccio una colpa, perché molte entità che sono qui da anni, continuano a comportarsi come fossero ancora nel mondo fisico... Ora proseguiamo lo studio perché tu devi venire qui con la conoscenza dei concetti preliminari, visto che in questo luogo ti attendono molti lavori.

Guarda le persone che sfilano davanti a te, studia le loro emozioni auriche e io vedrò se sai interpretarle o no, così ti dimostrerò se sono o non sono chiaroveggente."

Nel dir questo rise nuovamente; e io mi vergognai. Così passarono davanti a me vari esseri umani che con i loro colori esprimevano senza parole i loro turbamenti, passioni ed emozioni. Tutto era per me di facile lettura.



Allora ella mi disse:

"Ora devi apprendere il linguaggio dei sentimenti per poter operare nel nostro mondo. Guarda! La sorpresa gradevole si manifesta con uno sfavillìo accentuato, la sorpresa amara con luce marrone, l'affetto col rosa, la devozione con l'azzurro.

Tutti i colori puri si manifestano nella parte superiore del corpo astrale, mentre quelli impuri ed egoistici risiedono sempre nella parte inferiore; ora puoi già distinguere l'uomo evoluto da quello non progredito. Ogni qualità o difetto si presenta con una colorazione, come stai vedendo, ed è composta da un tipo specifico di energia astrale.

Il principio di base è che le tendenze maligne si esprimono in vibrazioni lente e con materia grossolana di debole o torbida luminescenza, mentre le virtù e le buone qualità, sorrette anche da altruismo, si mostrano luminose, limpide e intense.

Gli impulsi positivi perdurano più a lungo di quelli negativi. Con questi insegnamenti potrai distinguere i vari tipi di individui.

A questo punto, devi anche sapere una cosa molto interessante: per gli esseri appartenenti ai regni inferiori dell'umanità i colori sono comprensibili come lo sono le parole per gli uomini: gli animali e i vegetali (nonché gli abitanti invisibili del piano eterico, ossia gli elementali; ved. QUI; ndr) sentono profondamente i desideri e le pulsioni umane ed amano gli affettuosi e i caritatevoli.

Dopo il trapasso, la coscienza si ritira nel corpo astrale, con tutto il bagaglio di conoscenza memorizzata nei veicoli più alti della mente e dello Spirito. In questo modo la vita può continuare variando di intensità e di lunghezza, come in seguito constaterai da te stesso.

Addio, ora ho da fare in un'altra dimensione; tornerò dopo". E se ne andò così come era venuta.

Relazione, adattamento e cura di: Sebirblu.blogspot.it

Brani tratti dal libro: "20 Giorni Nel Mondo dei Morti, o 20 Giorni nell'Altro Mondo" di Jorge (Elias) Adoum.

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