domenica 26 maggio 2024

ATTENZIONE! L'Aldilà non è tutto rose e fiori!


"Dante e Virgilio tra gli invidiosi" di Hippolyte Flandrin

Sebirblu, 26 maggio 2024

Nell'analisi che gli "Uomini di Buona Volontà" possono fare nell'esaminare sé stessi, è necessario innanzitutto cercare di avere le idee chiare sul modo di procedere per ottenerne un buon risultato.

Innanzitutto chi è Iddio? È Potenza, Amore, Sapienza: Potenza come Padre, Amore come Figlio, Sapienza come Spirito Santo: È la Trinità Sacrosanta (di cui, oggi, si celebra la solenne ricorrenza).

Nella Sua Bontà infinita, nonostante il tradimento della massa ribelle capeggiata da Lucifero e precipitata dai Cieli (ved. QUI, QUI e QUI), il Padre ha mandato il Figlio sulla Terra per redimerla e liberarla dal baratro-prigione nel quale era precipitata, dotandola di una trinità umana atta a guidarla nell'aspro cammino del ritorno a Casa: il Pensiero, la Ragione e la Coscienza. (Cfr. QUI).

In questa trinità umana, la Coscienza rappresenta la Divinità, il Giudizio che non ammette titubanze né incertezze e che non vuole ipocrisie. È l'uomo spiritualmente inteso che si pone davanti alla sua "Voce interiore" e ad essa ripete, rivedendoli, tutti i Peccati, tutte le Colpe e gli Errori compiuti. 

Questi tre termini raffigurano una graduatoria per una più precisa valutazione delle singole responsabilità di fronte alla Legge.

‒ Si chiama "Colpa" il frutto di un pensiero elaborato e forse in taluni casi accolto dalla Ragione ma combattuto e colpito dalla Coscienza.

‒ Si chiama "Peccato" qualcosa di non elaborato dal Pensiero ma voluto, senza tentennamenti di sorta, dalla materia, dalla carne, dalla cupidigia.

‒ Si chiama "Errore" lo sbaglio commesso da un'anima che ignora quello che si deve sapere sull'Aldilà (ved. QUI, QUI e QUI); che non conosce affatto la Legge d'Amore e, in più, che si trova del tutto all'oscuro della Forza primaria del Pensiero, Forza costruttiva, trasmittente, risanante e vivificatrice (ved. QUI e QUI). In questo caso si tratta di Errore.


"La barca di Caronte" di Josè Benlliure y Gil (1919) 

Ecco un esempio. Se al mattino durante le abluzioni personali, guardandosi allo specchio ci si dovesse domandare: «Ieri che cosa NON ho fatto che avrei potuto o dovuto compiere?» ‒ questo, alla luce della Coscienza, concernerebbe l'ambito delle "Omissioni di soccorso", ma se non si conosce la Legge d'Amore per valutare la eventuale mancanza, ciò rientra nella categoria degli ERRORI.

Un mezzo sicuro per non sbagliare è quello di ascoltare la propria Voce intima che, se non dà il suo assenso, al contrario della Ragione che potrebbe invece concordare col Pensiero iniziale, va seguita, astenendosi dall'agire per non incorrere nel libero arbitrio che poi si dovrà scontare.

Per essere "a posto" con la Legge divina, tutti e tre i componenti della trinità umana ‒ il Pensiero, la Ragione e la Coscienza ‒ devono trovarsi allineati, altrimenti se ne dovranno subire le conseguenze più o meno gravi.

Cosa molto importante da comprendere è che la Voce analizzatrice dello Spirito non è uguale per tutti, perché "parla" secondo l'evoluzione singola, le esperienze fatte e la sensibilità raggiunta nei diversi cicli reincarnativi. (Cfr. QUI, QUI, QUI e QUI).

Per cui, ciò che è male per uno, per l'altro non lo è, o appare come un'esagerazione senza alcun costrutto, dal momento che il "sensore" interno è semi-addormentato o offuscato dalla materialità imperante.

In ogni caso, quando questo velo sulla Coscienza si solleverà per via del trapasso o per l'imminente Avvertimento, ormai vicino (ved. QUI, QUI e QUI), ognuno (come Spirito  Particella Divina) si troverà di fronte al suo operato di pensiero, parola e azione e non potrà sottrarsi al suo stesso giudizio che sarà imparziale, chiaro e più o meno severo in base alla consapevolezza spirituale acquisita.




Per rendere l'idea di come alcuni individui passati ad altra vita possano esprimere la condizione in cui versano affinché gli umani ne traggano esempio e riflessione profonda, pubblico alcune trasmissioni dall'Oltre, pervenute per Volontà di Legge e non per arbitrio personale, attraverso l'«Ultrafania».

[Per il significato sostanziale di questo termine leggere QUI e QUI, ma soprattutto QUI, nell'ormai introvabile libro "La Vita", che potrete agevolmente scaricare].

Prima però è necessaria una premessa basilare comunicata dall'Entele Maestro (il significato al post scriptum QUI) su "Scintille dall'Infinito", il cui sito di riferimento è QUI. Eccola:

«È un dato inequivocabile, da Flammarion al Crooks in giù, che le trasmissioni dall'Infinito avvengono, quando avvengono, attraverso tre canali.

‒ Il primo è quello negativo dei Baronti, cioè degli Spiriti ancora involuti con manifestazioni "afose" e assolutamente passive.

‒ Il secondo canale è quello degli Anonti, cioè degli Spiriti in evoluzione che già conoscono come solo il soccorso reciproco può portare al punto da cui tutti siete partiti.

Queste trasmissioni non sono negative ma, pur essendo positive, sono incomplete perché lo Spirito si trova a mezza via tra il fondo valle e la vetta; vede, ha un orizzonte abbastanza vasto, ma non sufficiente per poter dire ad un umano «la cosa è così», e potrà soltanto dire «la cosa mi si presenta così».

‒ Il terzo canale è quello degli Enteli, ed è il primo in ordine di potenza. Siamo Noi che, per ordine della Legge, trattiamo l'uno o l'altro argomento agli uomini di buona volontà affinché, il più brevemente possibile, abbia ad avverarsi quell'affratellamento universale che è necessario sia raggiunto prima della venuta del Cristo.»



Ecco perciò la prima comunicazione dalla Biotesi del Letargo:

"Chi viene a disturbarmi? Chi viene a riportarmi a contatto con questa gente con la quale non voglio più avere a che fare? Si sente la violenza che mi spinge. È inutile, sopporterò. È vano cercare di modificarmi, è vano cercare nell'ambiente delle manifestazioni di «violenza» superiori alle mie, è inutile. Sto espiando... vi odio, vi detesto, vi sputo addosso.

Il Creatore, Egli mi costringe qui, ma io Lo rinnego. So quello che mi aspetta, ogni tanto mi pescano fuori e mi riportano. Quando sarà il momento buono può darsi che mi modifichi... Intanto però vi odio, vi odio! Siete delle canaglie perché, come me, possedete e non date ed io vi ho portato via tutto quello che potevo...

Vi ho distrutti, ho ucciso, ho fatto scempio delle vostre carni, perché speravo di trovare dell'oro presso di voi, ma ho trovato invece il fetore del sangue che il mio acciaio ha provocato, non l'oro... Vi maledico e vi maledirò sempre! Sì, un'evoluzione culturale è valsa a perfezionare questo odio, questo rancore verso di voi, esseri abbietti! Io contro voi e voi contro Dio e contro me!"

Commento dell'Entele Maestro:

«Un criminale di alto grado evolutivo umano: ecco a che porta, a cosa può consentire la vostra cultura, la vostra evoluzione di tempo. Questa individualità è giacente nel "Letargo" da oltre tre secoli! Quanto tempo vi rimarrà? Lunga sarà ancora la sua permanenza e soltanto la Legge, unica arbitra, ne segnerà la fine. Il movimento può considerarsi triplicato.»




Manifestazione dalla Biotesi del Rimorso. (Si presenta un'entità in travaglio, il mezzo cade a terra e rotola vertiginosamente... ndr).

Commento Entelico:

«Questo moto rotatorio, che si è presentato a voi in forma lenta, ha la rapidità della luce. Il vociare ha la capacità del tuono, non è un vociare fisico ma energetico.

Tutto ciò avviene in un contesto che le energie surriscaldano talmente da far riportare l'impressione di un forno a riverbero umano. Questa permanenza in movimento è aggravata dall'incubo di quello che è stato commesso.

La scena è sempre spiritualmente impressa nelle pupille d'anima e perseguita quando il vortice rallenta. L'immagine si fa nitida e ingigantisce... e il mulinare riprende. Le fiere sembra si avvicinino all'anima in pena, per mordere, per azzannare, quasi a vendicare i colpiti.

Essa sente l'alito delle belve, sente il viscidume dei serpi; poi questo calore indicibile cessa e il moto prosegue ininterrotto in un ambiente di ghiaccio mentre la tempesta percuote di continuo l'essere.

I due movimenti si alternano per quanto tempo? Alle volte per millenni... (Ecco perché si parla di "eternità del castigo"... Cfr. QUI; ndr). Ecco perché Io che vi dono l'Amore vi esorto. Anime care, vivete in umiltà, in dolcezza, in rinuncia, siate degni della Luce di Lui, siate degni del nome di "figli". La Pace sia con voi.»



"L'Abisso dei Rimorsi", da «La Vita» di G. Trespioli al link posto sopra. 

Altro tipo di rimorso, meno intenso del primo:

"Che sonno... ho voglia di svegliarmi... non ci riesco, sono stanco... È da tanto tempo che dormo e sento la stanchezza e il desiderio di luce, ma gli occhi non si aprono... che fatica!... Non si sa come giacere... non si trova pace... Come fa caldo... e l'incubo mi perseguita.

Io cerco nel buio di nascondere tutti quei fantasmi... ma tornano ancora. Signore! Anch'io fui colpevole, andai contro la Legge, non concepii l'amore; egoista, desiderai per me unicamente il potere, gli agi, il benessere e, ignaro delle parole del Cristo, passavo tra i diseredati, passavo mentre gavazzavo, mentre la lussuria mi segnava con impronta indelebile.

Non ho distrutto, non ho nuociuto; ho male speso il denaro del Signore e il tempo che mi è stato dato per l'opera. Mi sono dimenticato, ecco tutto. È molto, è molto sapete, è molto, sì; poi c'è il rimorso. E l'uno soffriva e l'altro pativa: chi era privo di pane, chi di sostanza, chi aveva perduto il figlio e chi la pace per altra umana ragione.

Tutto ciò mi pesava, mi irritava; volevo la quiete, solo la quiete... e la cercavo a qualsiasi prezzo; volevo godere e il godimento me lo procuravo a qualunque costo. Poi, il trapasso, la tenebra, la nebbia, e tutte queste mani che ansiose si tesero un giorno verso di me per un soccorso d'anima, per un pane, per un bicchier d'acqua e che io respinsi... ora mi perseguitano, non mi lasciano stare.

(Come l'«Umbral» del film-capolavoro «Nosso Lar», ved. QUI. Da scaricarsi subito prima che lo bannino. Il mio post relativo è QUI; ndr). 

Non ho pace... Un po' di sereno, un po' di sole, Signore!... Il Tuo perdono, non perché le sofferenze cessino ‒ perché Ti chiedo che siano centuplicate ‒ il Tuo perdono per essere certo che un giorno, attraverso una maggior fatica, potrò espiare, potrò io pure esser luce e irradiare su chi è nella tenebra.

Ho bisogno di operare; adesso non lo posso fare di pensiero, mi è interdetto e la sofferenza sta in ciò. E voi che siete in grado di poter agire, FATELO: pensate all'Eterno, pensate a chi soffre. Quante mani sono tese verso di voi, non respingetele, ma a tutti date, date, date..."

Commento Entelico:

«Ecco la Carità! Vi ho detto altre volte, non all'angolo della via si fa l'elemosina, ma si cerca la sofferenza, la si cerca mediante il pensiero, si vive l'angoscia dell'umanità emanando amore, donando di sé, non solo la borsa, ma l'anima dovete dare!

Ognuno di voi è avaro: chi tiene l'energia, chi tiene la moneta. È solo dando più di quanto si è ricevuto che si raggiunge la Meta. Diversamente, è la sofferenza che porta, tramite l'espiazione al Traguardo finale. Siate saggi, non dimenticate ciò che il Cristo vi ha detto: "Se ti viene domandata la veste, tu dai pure il mantello!" (Mt. 5,40).» 


"San Martino di Tours" di Victor Schnetz (1824)

Manifestazione dalla Biotesi del Risveglio:

(Il mezzo con le mani cerca di togliersi di dosso il fango e ripete più volte il gesto come se qualcosa fosse così aderente al suo corpo da richiedere una gran fatica per liberarsene; ndr).

"Che luce... che refrigerio... Signore Misericordia! Che io possa mondarmi, che io possa giungere a Te e scacciare lontano tutto ciò che è negativo. Per quanto tempo ho sofferto? Per quanto tempo ho ignorato la Luce? Secoli... secoli... e il silenzio spaventoso che opprime e la colpa trasformata in fango che tutto l'essere rivestiva, chiuso l'orecchio al suono e al richiamo, chiuso l'occhio alla luce, chiusa la bocca al respiro.

Così, soffocato da questo peso gravante sull'essere, nell'assoluta immobilità del rimorso, solo la mente, nella sua potenza sostanziale, viveva, pulsava e la coscienza ininterrottamente giudicava la colpa e condannava. La colpa! Essa si presenta di continuo assumendo un aspetto spaventoso... Così passano i secoli che sono attimi interminabili...

Nulla l'anima vede, ma percepisce tutto: la vita che pulsa, la morte, l'angoscia, il dolore... Ogni moto tormentoso è percepito, ogni giubilo desiderato. Poi giunge un fremito d'ali, un suono dolce, ineffabile percuote l'udito... ecco tutto il fango, la creta che avvolgeva l'essere staccarsi poco a poco...

Ah!... (un urlo di gioia)... Ah!... la luce! Ecco l'essere riprende ancora contatto con la vita infinita. Ecco il palpito, Signore Iddio, Signore di Misericordia. Sì, ancora soffrire, ancora, per adorarTi sempre. Certo che soffrire è giusto, per i fratelli: è l'Opera! Ecco il pane, la vita, il lavacro... è l'Opera! E fra brevi attimi pure io scendo fra voi per l'Opera!... Sia gloria all'Eterno! Sia gloria alla Sua Creazione! Sia gloria al dolore!"

Commento Entelico:

«Un Risveglio. Il passaggio dallo stato di Rimorso al nuovo moto reincarnativo. L'essere, toccato dalla grazia dell'Eterno, riprende contatto con le energie superiori, tende a purificarsi dalle scorie residue e già ha formulato il nuovo desiderio di vita e di azione.

Si appresta a discendere nel tempo per riprendere la fatica che dovrà portarlo verso la Risurrezione. Ancor questo è un ammonimento. Rammentate: è colpa l'odio; è colpa la vendetta; è colpa la brama di potere.»




Concludo questa sequenza con una frase dell'Entele Maestro che dà veramente l'idea del dono grandissimo offerto dal Padre agli umani per aver ricevuto questo tipo d'insegnamento sostanziale esente da paragoni di sorta.

Un  giorno  non  lontano,  molti,  aprendo  gli  occhi  dell'anima,  si renderanno  conto della sublimità dello stesso, e potranno accedervi se sapranno liberarsi dalle pastoie messe loro dalla rigida e miope tradizione cattolica che ha "inscatolato" la VERITÀ, esattamente come ha fatto con la Porziuncola di San Francesco d'Assisi che è stata tristemente "incamerata" nella Basilica di Santa Maria degli Angeli.

Ecco il brano ultimo chiarificatore:

«La nostra conoscenza è infinita, senza limiti, ma la utilizziamo in una costrizione, limitatamente,  non  in  arbitrio;  se  si  presenta  una  necessità,  e  la Legge consente, Noi diamo, se non consente, vuol dire che sarebbe inopportuno aumentare in quel momento il sapere o il conoscere di quella determinata individualità umana.

Noi non esistiamo come coscienze individuali perché la Coscienza per Noi è una ed una sola, la Divinità; operiamo in quanto viviamo, ma viviamo in quanto Egli, il Padre, è e ci dà la vita. Non operiamo per il nostro nome di umani, qualora lo fossimo stati precedentemente, ma solo ed unicamente a glorificazione del Padre.

Diffidate di coloro che si rivestono di qualifiche altisonanti, perché sono in contrasto alla legge prima, alla legge dell'Umiltà. Raccogliete pure ciò che vi viene offerto, poiché anche una pagliuzza può salvare un essere e lo ha confermato Gesù che è sceso dalla cavalcatura per raccogliere tre bricioline di pane.

Il pane è il sapere e il Cristo-Dio scese per raccogliere quelle piccole briciole. Voi raccogliete le briciole di sapere e di conoscere, ma cercate in voi stessi ‒ "Nosce Te Ipsum" (Conosci Te Stesso; ved. QUI, QUI e QUI; ndr) ‒ se le medesime fanno già parte o no del vostro bagaglio e, se già le possedete, cercate immediatamente di offrirle a chi sente la necessità di quel cibo.»

Salve a voi.

Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Brani estratti da "Scintille dall'Infinito" (QUI) ‒ ed. Il Cenacolo.


giovedì 23 maggio 2024

Da "A bordo dei dischi volanti" di George Adamski




Sebirblu, 22 maggio 2024

Nonostante  il  boicottaggio continuo che  il  leggendario  contattista George Adamski ha subito nel corso delle sue strabilianti testimonianze, in seguito agli incontri extraterrestri,  non  possiamo che valutare  positivamente  tutta  la sua  divulgazione.

Uno  dei testi che lui  ha  scritto ‒ "A bordo dei dischi volanti" ‒ scaricabile QUIoltre a rivestire un interesse antropologico, delinea i capisaldi di una disciplina spirituale assodata e conosciuta ormai da parecchi ricercatori e confermata anche da altri contattisti come Giorgio Dibitonto nel suo famoso libro "Angeli in Astronave", anch'esso acquisibile QUI.

Dal Cristo è stato detto che dal frutto si vede l'albero, ed è proprio dal primo dei tre messaggi ricevuti da Adamski durante i suoi viaggi a bordo delle astronavi galattiche che emerge tutta la sostanza senza tempo, ed oggi più che mai attualissima, destinata a far riflettere  quanti ancora si ostinano a rifiutare  l'esistenza di altri  Esseri cosmici.




L'Incontro con un Maestro

"Figlio mio, lei è stato condotto qui ed ha potuto vedere ciò che si trova all'interno di uno dei nostri apparecchi più piccoli e della grande astronave-madre. Ha viaggiato a bordo dell'uno e dell'altra, solo per una breve distanza, e tuttavia a sufficienza per acquisire conoscenze importanti, da trasmettere ai suoi simili sulla Terra.

Ha veduto lo spazio aperto, che è costantemente attivo, pieno di particelle in movimento, dalle quali si creano tutte le forme. Non esiste né un principio né una fine. Nell'immensità dello spazio vi sono innumerevoli corpi che voi della Terra chiamate pianeti.

Sono diversi tra loro per dimensioni, come tutte le forme, ma risultano peraltro molto simili al vostro e ai nostri globi. Quasi tutti sono popolati e governati da Esseri come voi e come noi. Mentre alcuni di essi stanno solo adesso raggiungendo una fase atta a poter ospitare forme di vita umana, altri non hanno ancora raggiunto tale stadio di sviluppo.

Lei deve comprendere, infatti, che tutti i mondi sono soltanto delle configurazioni che attraversano un lungo periodo di evoluzione strutturale, dal più piccolo al più grande. Ogni pianeta si muove in coordinazione con un certo numero di altri attorno ad un Sole centrale in perfetta sincronia, formando così un'unità che voi Terrestri chiamate "Sistema".

In ciascun complesso, a quanto abbiamo appreso nel corso dei viaggi, vi sono dodici pianeti. Tale complesso, a sua volta, fa parte di una compagine di altri dodici sistemi dipendenti sempre da un nucleo centrale che può paragonarsi al nostro Sole.

Questi agglomerati formano ciò che i vostri scienziati chiamano "universo-isola". Abbiamo motivo di ritenere che dodici "universi-isola" costituiscano un'immensa unità nella Casa del Padre, il Quale, come dice la Bibbia terrestre, ha "molte dimore"... e così via, all'infinito.

Sul nostro pianeta, e su altri mondi appartenenti alla stessa formazione stellare, la forma che voi chiamate "uomo" si è evoluta ed è progredita intellettualmente e socialmente, passando attraverso vari stadi, sino al punto da apparire inconcepibile ai popoli della Terra.

Tale evoluzione si è realizzata unicamente per mezzo dell'adesione a quelle che voi chiamate leggi di Natura. Da noi, viene invece conosciuta come adeguamento alle leggi della Suprema Intelligenza che presiede al tempo e allo spazio.




Come lei ha visto, noi viaggiamo nel Cosmo con la stessa facilità con cui si attraversa una stanza. Solcare lo spazio non è difficile per coloro che hanno imparato a dominare le leggi in forza delle quali tutti i corpi vivono e si muovono: uomini e pianeti.

Si comprende allora che la distanza tra due mondi non è affatto da intendersi così come la concepite voi Terrestri. Rammenti che un tempo il divario tra le masse di terra del suo pianeta, che voi chiamate continenti, era considerata molto grande, e necessitava parecchio tempo per recarsi dall'una all'altra.

Ora i vostri aerei hanno abbreviato tale distanza, riducendola ad una frazione del tempo che era richiesto in passato: tuttavia le lunghezze dei percorsi sono rimaste immutate. Lo stesso avverrà quando potrete ampliare la vostra conoscenza e apprendere gli ordinamenti che agiscono nello spazio infinito.

Sebbene vi siano alcune differenze nelle condizioni atmosferiche (e nella densità dell'energia; ndr), dovute alla grandezza e all'età del pianeta, in effetti esse sono di poco maggiori rispetto a quelle che si riscontrano sulla vostra Terra tra il livello del mare e una montagna alta alcune migliaia di metri. Certe persone risentono più di altre di tali cambiamenti, ma con il tempo riescono ad acclimatarsi.

Il suo mondo non si trova nella fase più bassa di sviluppo dell'Universo. È il meno evoluto tra quelli del nostro Sistema, ma al di fuori di questo vi sono altri mondi sui quali i popoli non hanno ancora raggiunto il vostro livello, sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista scientifico.

Inoltre, vi sono ambienti in cui il progresso si è spinto molto avanti in campo scientifico, mentre è rimasto ad un infimo livello nella comprensione personale e sociale, anche se è stata raggiunta la conquista dello spazio.

Nella nostra dimensione, i popoli di tutti i pianeti, ad eccezione di quelli della Terra, viaggiano liberamente nello spazio: alcuni solo per brevi distanze, mentre altri superano percorsi assai maggiori e giungono fino ad altri sistemi.

Il vostro concetto della vita e dell'Universo è molto limitato. Di conseguenza, voi avete molte cognizioni errate riguardo agli altri mondi e alla loro composizione: d'altronde conoscete così poco anche di voi stessi!




Tuttavia, è pur vero che da parte di numerosi abitanti della Terra si manifesta un crescente e sincero desiderio di ricerca per una maggiore comprensione. Noi, che abbiamo già percorso il cammino che ora state compiendo voi, siamo disposti ad aiutarvi e a dispensare la nostra Conoscenza a tutti coloro che sono inclini ad accettarla.

Il primo fatto di cui la vostra gente deve rendersi conto è che gli abitanti di altri pianeti non sono diversi, fondamentalmente, dagli uomini Terrestri. (esclusa la consistenza energetica che è più rarefatta di quella fisica; ndr). In essi, lo scopo della vita è in sostanza identico al vostro.

Nel genere umano, per quanto possa essere nascosto in profondità, esiste il desiderio di elevarsi a qualcosa di più alto. Il vostro iter scolastico sulla Terra, in un certo senso è modellato sul progresso universale della vita.

Infatti, nelle vostre scuole, voi progredite di classe in classe e di studio in studio, verso un'istruzione più elevata e completa. Allo stesso modo l'uomo progredisce di pianeta in pianeta e di sistema in sistema, verso una comprensione sempre più grande del contesto universale.

Siete altresì vincolati da ciò che chiamate "tempo". Ma anche secondo le vostre valutazioni temporali, quando conquisterete il volo spaziale rimarrete sbalorditi dalla rapidità con cui potrete raggiungere altri mondi. Per questa avventura dovrete trovare nuove parole.

Voi dite che i nostri apparecchi o "dischi", come li chiamate, volano: ed è una definizione adatta al funzionamento dei vostri aeroplani. Ma in realtà noi non "voliamo" nel senso che intendete voi. Annulliamo l'atmosfera per mezzo di un procedimento meccanico, che la vostra scienza indica come "sospensione della gravità".

In tal modo, non siamo ostacolati dalla resistenza o dall'interferenza atmosferica. Ecco perché i nostri velivoli sono in grado di effettuare bruschi cambiamenti di direzione e muoversi a velocità che sbalordiscono gli aviatori e i vostri studiosi.

Potremmo dirvi molte cose su quanto concerne il controllo gravitazionale: si tratta di una conoscenza necessaria, sia per lasciare un pianeta che per tornarvi senza pericoli.




Saremmo felici di trasmettervi tale conoscenza che ci è tanto utile, ma voi non avete ancora imparato a vivere in pace e in spirito di fratellanza per il bene di tutti gli uomini, come invece abbiamo imparato noi su altri mondi.

Se rivelassimo questo segreto a lei o a qualunque altro uomo della Terra diventando così di pubblico dominio, alcuni dei vostri popoli si affretterebbero a costruire navi per viaggiare nello spazio, le armerebbero di cannoni, e partirebbero per tentare di conquistare e di sottomettere altri pianeti.

Lei sa bene che nel suo mondo vi sono certi gruppi che hanno già rivendicato i diritti di proprietà sulla Luna, con lo scopo di trasformarla in base militare. Molti vostri scienziati sperano, in un futuro non troppo lontano, di riuscire a costruire astronavi come le nostre per viaggiare nello spazio.

È perfettamente possibile che questo avvenga. Ma agli uomini Terrestri non sarà permesso di avventurarsi nei cieli in gran numero, né di rimanervi, fino a quando non avranno imparato ad abbracciare la vita universale vissuta dai popoli di altre stelle, anziché l'egoistica vita personale quale è conosciuta sulla Terra. Ed inoltre, dovrete imparare molte cose sull'Universo, poiché è appunto in esso che dovrete muovervi.

Come le è stato detto, noi viaggiamo nello spazio allo scopo di apprendere. A bordo delle nostre navi vi sono molti strumenti, alcuni dei quali le sono già stati mostrati, e diversi altri non ha ancora veduto. Per quanto voi Terrestri abbiate confinato tutti i nostri apparecchi nella categoria dei "dischi volanti", abbiamo veicoli spaziali di innumerevoli tipi e svariate grandezze, adibiti a differenti funzioni.

I più grandi vascelli spaziali non si sono mai accostati all'atmosfera del vostro globo: anzi, non si sono mai avvicinati a meno di parecchi milioni di chilometri dalla Terra.

Non possiamo mettere a repentaglio le vite di migliaia di persone viaggianti a bordo di queste navi gigantesche, perché se accadesse qualcosa di imprevisto, tanto da richiedere un atterraggio forzato sul vostro pianeta prima che i relativi popoli abbiano raggiunto una comprensione maggiore, i nostri correrebbero un serio pericolo.




Astronave enorme (quasi 5000 Km di diametro) ripresa dallo spazio. Ved. QUI.

Figlio mio, il motivo principale che ci ha condotti in questo periodo vicino alla Terra è di avvertirvi della grave minaccia che oggi incombe sull'Umanità. E poiché sappiamo molto di più di quanto voi possiate immaginare, riteniamo sia nostro dovere illuminarvi, per quanto è possibile.

I vostri popoli hanno ora l'occasione di accettare la conoscenza che speriamo di trasmettere per suo mezzo o tramite altri, oppure rifiutarsi di ascoltare ed auto-distruggersi. La scelta spetta agli abitanti della Terra: noi non possiamo imporre nulla.

Durante il suo primo incontro con il nostro fratello qui presente, lui le ha rivelato che le esplosioni delle bombe nucleari sulla Terra destano il nostro interesse. Eccone la ragione: benché la potenza e le radiazioni atomiche sperimentali non abbiano ancora varcato la sfera di influenza del pianeta, esse mettono in pericolo la vostra vita.

Avrà inizio una contaminazione che, con l'andare del tempo, saturerà l'atmosfera di elementi letali che i vostri scienziati e militari hanno racchiuso nelle vostre bombe.

Le radiazioni liberate da questi ordigni non sono per ora andate molto lontano, poiché risultano più leggere della vostra atmosfera ma più pesanti nello spazio.

Tuttavia, se gli Umani dovessero scatenare questa potenza in una guerra globale, una parte molto considerevole della popolazione verrebbe annientata, il suolo diventerebbe sterile e le acque, avvelenate, rimarrebbero prive di vita per molti anni.

È possibile addirittura che il corpo stesso del vostro pianeta ne rimanga menomato al punto di distruggere il proprio equilibrio all'interno della nostra galassia.

Questi sono gli effetti che concernerebbero direttamente il vostro mondo. Per noi, invece, viaggiare diventerebbe difficile e pericoloso per un lungo periodo di tempo, poiché le energie liberate da tali deflagrazioni multiple si espanderebbero oltre la vostra atmosfera fin nello spazio aperto.




Come sa, dal momento che conosciamo l'uso ed il controllo di energie assai più potenti di quelle che i Fratelli Terrestri hanno imparato ad usare, noi potremmo, se lo volessimo, annullare la vostra potenza con una forza ancor più grande. Ma ricordi ciò che le abbiamo detto: noi non uccidiamo i nostri simili, neppure per autodifesa.

Tentiamo, e continueremo a tentare, di impedire una guerra del genere, portando agli Esseri umani la cognizione delle conseguenze di una loro eventuale azione. Infatti, non v'è nessuno che scateni uno scontro bellico se non per ignoranza.

E non esiste uomo che non abbia sognato almeno una volta nella vita un mondo quasi perfetto, che voi chiamate "Utopia". Sappiate che tutto quanto egli è in grado di immaginare rappresenta il vero in qualsiasi altro luogo. Perciò, qualunque scenario è potenzialmente realizzabile anche per voi Terrestri.

Per noi, appartenenti ad altri pianeti della galassia, tutto ciò è realtà. Sulla Terra, vi sono certuni che hanno esclamato: "Ma quanto dev'essere monotona la perfezione!". Ma non è affatto così, figlio mio, perché vi sono molteplici gradi di perfezione, come le miriadi di sfaccettature diverse in tutte le cose.

Sui nostri mondi siamo felici, ma non indugiamo. È come quando un uomo raggiunge la cima di una collina vista dal basso e allo sguardo gliene si presenta un'altra: lo stesso avviene con il progresso. La valle che si estende nel mezzo deve essere attraversata, prima che sia possibile affrontare una nuova salita.

Comprendere le Leggi Universali, conduce in alto, ma nello stesso tempo impone certe restrizioni. Ciò che oggi è per noi, potrebbe esserlo anche per voi Terrestri. Innalzati dalla vostra Conoscenza, voi verrete da essa impediti ad agire con violenza nei confronti dei fratelli.

Vi renderete conto allora che la stessa percezione, innata in ogni Essere, di possedere il divino privilegio di scegliere la propria vita e modellare il proprio destino, sebbene tramite tentativi ed errori, è valida anche per ogni gruppo, nazione o razza umana.

Così come esistono numerosi sentieri che portano in basso, lontano da ogni progresso, ve ne sono pure diversi che conducono in alto. Anche se un uomo può optare per uno, ed un secondo preferirne un altro, ciò non deve dividerli, poiché sono fratelli.

In verità, l'uno può imparare molto dall'altro, se lo vuole. Infatti, nell'immensità della Creazione infinita, non esiste un'unica via che porti alla Meta finale. (Il ritorno alla condizione originaria; cfr. QUIQUI QUI; ndr).




Sulla Terra abbiamo udito ripetere molte volte l'espressione: "La strada della felicità".  È una  bella  frase, perché  il  progresso è letizia, e  si  incontra  lungo  tutta la via che porta alla vetta, fin dall'inizio. E la gioia (perché la felicità vera si conquisterà solo in futuro; ndr) affratella gli uomini nella tolleranza verso gli sforzi altrui, anche se questi sono di natura differente.

Non vi è nulla di irrimediabile, per quanto concerne la vostra Terra e i suoi abitanti: manca soltanto la comprensione che voi per l'Essere Supremo siete ancora dei "bambini" riguardo alla vita universale. Vi è stato detto che nei nostri mondi viviamo secondo le leggi del Creatore, mentre sul vostro vi limitate solo a parlarne.

Se già metteste in pratica davvero i precetti che conoscete, i popoli della Terra non si massacrerebbero l'un l'altro. Lavorerebbero, invece, gruppo per gruppo, nazione per nazione, per conseguire il bene e la gioia là dove sono nati, ossia in quella che chiamate "patria".

Io  credo  che  le  individualità  Terrestri  rimarrebbero  sbalordite  nello  scoprire con  quanta  rapidità  un  cambiamento  possa  verificarsi in tutto il pianeta. Ora che  disponete dei  mezzi  per comunicare  dappertutto  sul vostro globo,  messaggi di esortazione all'amore e alla tolleranza, anziché al sospetto e alla critica, troverebbero cuori disposti ad accoglierli.

Infatti, gran parte della popolazione globale è stanca di lotte e dolori. Noi sappiamo che, come non mai, in parecchi sentono la sete di Conoscenza che assicuri loro la liberazione. Osserviamo che nelle loro menti albergano paura e confusione, perché hanno visto e subito i risultati di due grandi guerre che sono servite soltanto a gettare i semi per una terza.

Perciò non è troppo tardi, dacché vi sono ovunque, sul vostro pianeta, intelletti e cuori ricettivi. Ma c'è poco tempo, figlio mio! Perciò si avvii, con la benedizione del Padre Infinito, a svolgere la sua missione, e aggiunga la sua voce a quella di coloro che diffondono il messaggio di speranza.

Tratto dal libro "A bordo dei dischi volanti" di George Adamski, Ed. Mediterranee.

Relazione, adattamento e cura: Sebirblu.blogspot.it

domenica 19 maggio 2024

Bergoglio... la sua "misericordia" colpisce ancora!




Sebirblu, 18 maggio 2024

In occasione della festa di Pentecoste, pubblico questo inusuale articolo facendo notare quanto sia esemplare il comportamento di un presbitero, spogliato senza alcun motivo della sua veste sacra e del suo ufficio divino che, malgrado l'abuso subito, espone quanto sia fondamentale affidarsi allo Spirito Santo nell'espletare il proprio dovere.

Il febbraio scorso QUI, dedicai un post all'ostruzionismo mediatico che volutamente ignora tutto ciò che riguarda la crescita esponenziale dei Veri cattolici legati a don Alessandro Minutella e ai sacerdoti del Sodalizio Mariano, aggregatisi a lui per sostenere e raggiungere in tutta Italia, e non solo, il Piccolo Resto fedele che non riconosce Bergoglio come papa perché Usurpatore del Trono petrino.

Ebbene, in quell'articolo scrissi abbastanza per avere un quadro generale della situazione che, purtroppo, negli ultimi tre mesi è ulteriormente degenerata perché anche don Enrico Bernasconi, oltre che l'ex parroco siciliano, è stato raggiunto dalla mannaia "misericordiosa" dello pseudo-papa con la "riduzione allo stato laicale".

Come altre volte dissi, il tempo presente mostra che le due "bestie" apocalittiche ‒ Mondo e Chiesa ‒ avanzano ormai senza alcun ritegno, perseguendo gli interessi del Maligno che, astutamente, fomentando la guerra, prepara il terreno per l'Anti-Cristo come "portatore di pace".

Infatti, Macron (che rappresenta la "bestia che sale dal mare", ved. QUI e QUI), è stato il primo ad alzare la voce gridando che "la Russia non deve vincere" ed inviando truppe francesi della "Legione straniera" in Ucraina: ved QUI soldato catturato, mentre in varie parti del globo aumentano pericolosi focolai bellici ed attentati terroristici cruenti.

Inoltre, sarebbe un errore pensare che il Falso Profeta in Vaticano, "la bestia che sale dalla terra", si prodighi sinceramente per la pace, impegnato com'è a sostenere l'agenda mondialista: sul "capitalismo inclusivo" (QUI), sulla "salute tramite i sieri" (QUI), sul "cambiamento climatico" (QUI) e su "l'Intelligenza artificiale" (QUI), dal momento che parteciperà al G7 in Puglia, invitato dalla premier Meloni.




E mentre Questi, in carrozzella, resiste a qualsiasi pronostico sul suo stato fisico (perché toccherà proprio a lui presentare all'umanità dilaniata il "finto messia", l'Uomo Iniquo annunciato dalle Scritture), trova anche il modo di continuare il suo "repulisti" o epurazione dei conventi, seminari e quant'altro non gli vada a genio, per la "troppa serietà" delle poche vocazioni rimaste. (Cfr. QUI, QUI e QUI).

L'ultimo drastico giro di vite, nonostante l'intervento del sindaco ed una petizione cittadina, si è consumato ai danni delle "suore Maddalene", a Vigevano in provincia di Pavia, ingiungendo loro lo sfratto (ved. QUI) pur essendo da 150 anni attive a favore dell'intera comunità.

Ma, come ho scritto all'inizio, Bergoglio si scaglia maggiormente ed è ovvio, dal momento che lavora per il Maligno, verso l'Opera pastorale svolta con fermezza e abnegazione dai Sacerdoti del Sodalizio Mariano al servizio del Piccolo Resto, facendo terra bruciata intorno ad essi ed impedendo loro, gradatamente, come nel caso di don Minutella e don Bernasconi, di indossare la talare, officiare la Messa in pubblico ed impartire i Sacramenti.

Il tutto senza alcun processo, né delitto canonico, se non l'annuncio della Verità che vede la Sede petrina occupata da un falso pontefice, eletto invalidamente (ved. QUI), così da rendere ogni sua azione nulla, inesistente (comprese le scomuniche e le riduzioni allo stato laicale, ma è ancora difficile farlo capire alla gente). Cfr. QUI.

Purtroppo, per le regole intercorse tra Stato Italiano e Chiesa con i Patti Lateranensi del 1929, don Alessandro e don Enrico non possono presentarsi in pubblico con l'abito talare perché rischiano un'ammenda pecuniaria oscillante fra i 154 e i 929 euro, togliendo, cosa ancor più grave, la possibilità a migliaia di fedeli di partecipare alle Messe o riceverne i Sacramenti.

Se non è un'opera del demonio questa, non so proprio quale altro espediente dannoso potrebbe architettare Satana per disperdere le anime rette e volonterose! Senza contare l'odioso ostruzionismo di parroci, vescovi e diocesi che, seguendo Bergoglio, e quindi allontanandosi dalla VERA Fede Cattolica per cecità o interessi, negano i luoghi adatti per le riunioni itineranti di preghiera e di ascolto della Parola di Dio. Nel video la testimonianza di don Minutella su questo tema scottante.




Ed ecco, di seguito, la dichiarazione scritta da don Enrico dieci giorni fa su Radio Domina Nostra, seguita da una eloquente immagine, con una replica di ben 520 commenti, dopo 12 giorni dalla vergognosa misura repressiva:

«6 maggio 2024

E cosi è arrivata anche per me la notifica di riduzione allo stato laicale: ho dato la mia ultima testimonianza alla verità presso la curia della mia diocesi!

Questo atto non è ratificato in cielo! È opera delle mani dell'uomo: opera di una falsa chiesa guidata da un falso papa! L'ultima parola è del Signore!

Da parte mia, ho combattuto la buona battaglia, ho conservato la fede cattolica! Per Te, Gesù e per te, Maria, per la Chiesa di Cristo e per la salvezza delle anime!»

Don Enrico Bernasconi




Riporto ora una parte dell'omelia che don Enrico ha trasmesso in solo audio, proprio il giorno precedente alla convocazione inviatagli dal nuovo vescovo diocesano, per ricevere la notifica dell'avvenuta sua riduzione allo stato laicale:

Sia lodato Gesù Cristo.

Celebriamo oggi la 5ª domenica di Pasqua; ci avviciniamo al giorno dell'Ascensione che si festeggerà giovedì prossimo, secondo il "vetus ordo" (l'antico ordinamento liturgico; ndr), dando inizio al breve periodo di preparazione alla Pentecoste.

Il dono dello Spirito Santo, che il Signore ha inviato ai Suoi discepoli, distingue la Vera Chiesa di Cristo dalle altre. Egli li assicurò dicendo loro: "Non vi lascerò soli", e in che modo lo avrebbe fatto? Proprio per mezzo del Santo Spirito.

Noi, oggi, non vediamo Gesù con gli occhi e con i sensi, come gli apostoli di un tempo, ma con quelli della fede, perché l'ha promesso solennemente che sarebbe rimasto in mezzo a noi. Lui ci invita a chiedere nel Suo Nome: "Chiedete e vi sarà dato", ed è questo che fa la differenza, perché chiedere nel Suo Nome significa sintonizzarsi con lo Spirito Santo.

E quando così facciamo, come dice San Paolo, lo Spirito di Dio (che è Sapienza; ndr) intercede per noi con gemiti inesprimibili e ispira la nostra preghiera per domandare cose giuste secondo la Volontà divina. Solo in questo modo saremo sempre esauditi.

Quando le cose non vanno come vorremmo non dobbiamo rimanerci male perché, se abbiamo Fede, comprendiamo che quando la risposta non arriva è sempre per un bene più grande, in quel momento non visto.

Allora dobbiamo imparare a leggere tutti gli accadimenti della nostra vita soltanto in quest'ottica, l'ottica della Fede. Domani andrò a ritirare il mio "premio"... 




Qualcuno lo ha chiamato "Premio Oscar" ed io mi son detto che non sarò da solo, bensì accompagnato dalle preghiere di tutto il popolo di Dio, dal "rimanente cattolico" che mi ha sostenuto per affrontare questo momento (con una novena proprio per lui; ndr).

Tuttavia, non si è pregato esclusivamente per don Enrico, ma per tutta la Vera Chiesa, perché sappiamo che tramite queste prove possono emergere delle svolte importanti, dove il Signore si manifesta sempre più al fine di evidenziare la falsa Chiesa (di Bergoglio e accoliti; ndr) da quella rimastaGli fedele.

Cosa vado a fare lì, alla curia, se non a dare la mia testimonianza a Gesù e a Maria? Non vado a fare la guerra ma a testificare il Vangelo di Cristo. Qualcun altro mi ha detto: "Don Enrico, in questi giorni hai acquistato dei super poteri con tutte le preghiere che ti sono state rivolte... stai attento..." 

Ecco, no... a parte gli scherzi, noi dobbiamo eseguire quello che il Signore ci chiede ed è di compiere la Sua volontà, dichiarare che non vogliamo avere niente a che fare con la falsa Chiesa.

La Chiesa della menzogna di Satana, dove non c'è più lo Spirito Santo, dove tutto è vuoto, sterile ed arido, dove non c'è la vera gioia della quale parla Gesù oggi (nella Scrittura; ndr) dicendo che se domanderemo nel Suo Nome la sperimenteremo.

Tutto ciò diventa un criterio di discernimento poiché laddove sussiste la gioia dello Spirito, anche in mezzo a tante prove c'è la presenza di Cristo, c'è la presenza del Padre, e allora non dobbiamo farcela rubare. Non dobbiamo farci sottrarre la serenità interiore perché il demonio lavora proprio per questo. Il suo fine è di rattristarci per spegnere la nostra testimonianza.

Noi, invece, siamo chiamati a ravvivarla e allora ben vengano le persecuzioni perché questi momenti ci fortificano e ci inducono a gridare più forte la verità. Vi ricordo che negli "Atti degli apostoli" si legge che nella Sinagoga si urlava contro i discepoli di Gesù, si imponeva loro di stare zitti perché "infestavano" Gerusalemme con la loro dottrina.

Ed essi più venivano perseguitati più gridavano la verità, più venivano umiliati e maggiormente annunciavano il Nome del Signore. In un passo si dice pure che se ne andavano lieti di essere stati percossi a causa di Gesù.


Pietro insegna nelle catacombe

Quel gaudio lo può dare solo lo Spirito Santo: chi di noi può essere lieto di ricevere le percosse? La differenza sta nel testimoniare e difendere il Cristo, essere Suoi, questa è la nostra gioia! Egli ci dice: (e qui don Enrico accenna al brano evangelico di Matteo che preferisco riportare; ndr).

«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.

Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa Mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.

E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non sarete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parlerà in voi.» (Mt. 10, 16-20).

A volte ci chiediamo qual è la Volontà di Dio nella nostra vita e pensiamo ad opere grandi come quelle dei santi, ma essa si presenta proprio nelle occasioni in cui, nei luoghi dove ci troviamo, è necessario dare la nostra testimonianza alla Verità, alla dottrina di Cristo, disconoscendo la falsa comunione ecclesiale.

Pertanto, domani, davanti a questo vescovo, che neanche conosco, cosa dovrò dire se non:

"Lei non ha alcuna autorità su di me e nemmeno il suo Capo. Non ho alcun vincolo di obbedienza verso di voi, verso un falso Papa e un falso Vangelo. Questo atto sarà a vostra vergogna e in onore del Piccolo Resto. Esso non è ratificato da Dio in Cielo, non rientra nella Sua Volontà.

Ciò che risulta chiaro è che questa falsa Chiesa ha capito bene che tale Piccolo Resto andrà avanti anche senza un don Minutella o un don Bernasconi, senza il sodalizio attuale, perché ne arriveranno altri, visto che nessuno è indispensabile." 


Qui mi fermo, perché l'omelia è proseguita in grandissima parte sull'importanza dell'Eucaristia in quanto una bimba di nome Clara vi si è accostata nel giorno speciale della sua prima Comunione.

Infine, don Enrico ha concluso ricordando l'importantissima Riunione del Piccolo Resto cattolico, nazionale ed internazionale, il 9 giugno prossimo a Firenze, invitando tutti a parteciparvi, approfittando anche dei numerosi pullman messi a disposizione da varie località italiane ed estere.

Ecco a seguire due video significativi riguardanti l'uno la telefonata in diretta di don Enrico Bernasconi a don Alessandro Minutella e l'altro il commento di Andrea Cionci sull'ultima gravissima sanzione comminata al coraggioso sacerdote pugliese.






E per concludere ed onorare i valorosi pastori del Sodalizio Sacerdotale Mariano, espongo l'interessante intervista fatta loro dall'emittente TV Radio Roma (QUI più completa, con relativo articolo) in occasione del grande Raduno del 17 giugno 2023. 




Aggiornamento dell'ultimo minuto...

Questo ulteriore video di don Minutella, registrato nella stessa serata del giorno di Pentecoste, darà conferma ai lettori di quanto sia attivo il "dia-volo" (= divisore, o "colui che divide"), nell'entrare nel campo del Signore per seminare zizzania e cercare di distruggere l'Opera di Dio. Ma NON vi riuscirà perché...

"Portæ Inferi non prævalebunt..."




Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it