venerdì 27 settembre 2024

Messaggio di SAN MICHELE ARCANGELO all'UMANITÀ




Sebirblu, 29 settembre 2024

Ecco un richiamo potente ed inequivocabile che, mentre stigmatizza l'allarmante condizione in cui versa oggi l'umanità (ved. video a piè pagina) e il pianeta che la ospita, invita tutti ad aprire gli occhi dello Spirito e ad invertire la marcia prima che sia troppo tardi per poterlo fare... 

Figli di Dio,

a seguito della continua petizione da parte della Trinità Sacrosanta, quale condottiero degli Eserciti Celesti, vengo a richiamarvi ad un cambiamento  radicale. 

L'umanità è appesa ad una goccia della Coppa del Padre, a causa della insistente ondata di delitti ai quali l'uomo soccombe interiormente, perché i suoi sensi sono ormai contaminati e malati, così come lo sono la sua mente ed i suoi pensieri.

Nella stragrande maggioranza l'umanità, senza timore di offendere l'Eterno, si è lanciata nell'abisso delle passioni e dell'immoralità ed è perfino giunta a rifiutare la sua stessa natura.

Oh quale audacia quella dell'uomo di andare contro la Volontà di Dio! Attraverso quanto lamento dovrà passare, come risultato per questo suo modo di agire!

L'astuzia del Male e la sua ingerenza sull'umanità sono intense, così come lo è la sua infiltrazione in ogni ambito della società e dei grandi organismi che dovrebbero procurarle il Bene. Questo scenario è stato preparato lentamente e in silenzio. (Cfr. QUI, QUI e QUI; ndr).

L'uomo che è figlio di Dio, sta vivendo senza di Lui, Lo ha estromesso dalla propria vita, accettando quello che Satana gli offre:

"comodità, posizione sociale, status, materialismo, l'astuzia per vivere nell'inganno, una tranquilla inconsapevolezza, una grande irresponsabilità, l'immoralità, la perversione, l'insensibilità, l'egolatria, la mancanza di rispetto della Legge Divina, il libertinaggio, i falsi dei ed altri detrattori dello Spirito e della coscienza dell'uomo."

Figli di Dio, voi sapete che il Male si è addentrato nella Chiesa del Nostro Re e di conseguenza il Suo Popolo deve mantenere la sua attenzione sull'osservanza e sul rispetto della Sua Legge e sull'obbedienza alla Parola Divina presente nella Sacra Scrittura. (Cfr. QUI, QUI e QUI; ndr).




Il Popolo di Dio viene ora confuso e diviso e le interpretazioni che verranno date in questo ambito, saranno sempre più leggere, per fare in modo che gli uomini siano attratti dalle concessioni che però in Cielo non sono accettate. (Cfr. QUI, QUI e QUI; ndr).

La debolezza che avete di fronte al Male dovrebbe spingervi a porvi dei quesiti e a chiedervi:

Cosa mi sta succedendo?   In che cosa credo?   Voglio salvarmi l'anima?

Sono cosciente che questo momento critico nella storia dell'umanità mi rende responsabile della risposta a Cristo, Re dell'Universo, e nei confronti dei miei fratelli?...

Quale Principe delle Milizie Celesti, rispondo alle mie stesse domande: l'uomo non vuole interrogarsi, per non cambiare (e allontanarsi) dalla comodità che il peccato gli sta offrendo.

Conoscete la struttura dell'organismo spirituale? Sapete che cos'è l'anima? (Cfr. QUI; ndr).

Voi non vi rendete conto che le azioni e le opere individuali, sia come razza che come figli dell'Altissimo, cooperano con la totalità. (cfr. QUI e QUI; ndr).

Quante persone si potrebbero salvare l'anima grazie all'intercessione delle vostre preghiere per i vostri fratelli! (Ved. QUI; ndr).




Allo stesso modo in cui l'universo mantiene il proprio ordine, così voi contribuite all'ordine dell'umanità.

L'uomo con le sue azioni aberranti non ottiene la Pace interiore, perché si rende partecipe di questo cattivo comportamento.

I pensieri indebiti sono costanti e le cattive abitudini ed inclinazioni sono in aumento, offuscano la mente e i pensieri, che alla fine diventano incontrollabili e vengono realizzati nella realtà. (Cfr. QUI e QUI; ndr).

Il modo di agire del demonio sugli uomini è quella forza che piega i deboli nella fede, inducendoli a commettere azioni turpi che degradano la condizione umana, ma con le quali Satana si diletta e festeggia. 

Vi siete trasformati in Creature che soddisfano e alimentano il demonio.

Figli di Dio, il momento delle prove e dei grandi dolori per l'umanità si sta accentuando, il fumo di Satana si è addentrato in modo tremendo nella Chiesa Cattolica, la Massoneria si è impadronita della Casa di Dio e l'ha consegnata al Male, crocifiggendo di continuo il Nostro amato Re, Gesù Cristo. (Cfr. QUI, QUI, QUI, QUI e QUI; ndr).

L'acqua dei mari non si calma, gli tsunami saranno sempre più frequenti. Dall'alto cadranno potenti fulmini che causeranno la morte e ci saranno accadimenti in alto nei cieli che faranno tremare anche il più forte.

L'uomo, di fronte all'imprevisto, verrà invaso dalla paura che è il risultato della mancanza di fede.

Dovete proseguire a purificarvi, continuate a farlo amati di Dio!


Geras Tonas Kiekvienan

Non fermatevi perché la lotta tra il Bene e il Male non cesserà, ma la Misericordia del Padre si è aperta per il Suo Popolo.

Siate spirituali, siate consapevoli del Potere e dell'Impronta Divina nel Creato, onorate Dio e riparate per coloro che Lo offendono e non Lo amano.

Umani, 

vi state comportando con una grande incoerenza, offrite culti a Satana, partecipate alle eresie e ad oscuri rituali che hanno il solo scopo di aumentare il Male.

L'ostinazione vi induce a dimenticare che gli adoratori di Satana sono i precursori dell'Anticristo  e  saranno  uccisi.

La sfortuna di quelli che hanno dimenticato l'Amore divino e che Lo feriscono con sputi di disobbedienza, di ribellione, di morte, di libertinaggio, di immoralità, così come con la sofferenza degli innocenti, è che questi peccati sono talmente gravi, che il pentimento deve essere all'altezza delle offese commesse.

La Legge è stata data perché l'uomo la mettesse in pratica, la adempisse e l'amasse, e in questo modo potesse evitare i castighi che egli si sta preparando da solo.

Questa generazione perversa non si corregge e si coalizza con il demonio per lacerare il Nostro Re e la Nostra Regina e Madre, la nostra Santissima Vergine Maria. (Cfr. QUI, QUIQUI e QUI; ndr).

Le uccisioni senza motivo cresceranno, la violenza aumenterà nelle strade, gli adoratori del Male entreranno nelle Chiese di Dio e commetteranno gravi sacrilegi.

L'uomo legge queste cose e non ci crede, spera e si dispera, solo il Padre sa quello che dovrete passare nella Grande Purificazione.

Quelli che non vogliono che l'uomo giunga alla conversione e che non vogliono (parimenti) che quelli che peccano siano perdonati, stanno gridando che Dio è Misericordia. È una menzogna! Vengono perdonati solo coloro che fanno proposito di correggersi e di non peccare più!

Per Ordine della Trinità Sacrosanta vi dico di accogliere la Misericordia Divina e di pentirvi di quello di cui dovete pentirvi. Guardate ciò che sta accadendo sulla Terra, quanti Segni e quanti Segnali, le cose annunciate si stanno compiendo... (Cfr. QUI, QUI e QUI).

Non negate quello che è impossibile negare, la Terra è cambiata, l'uomo ne ha abusato, i poli continuano il loro (ormai rapido) processo di inversione e stanno per sopraggiungere l'oscurità e il cataclisma; il Sole si oscurerà. (Cfr. QUI e QUI; ndr).




L'apparizione dell'Anticristo vi porterà a due estremi: permettere che vi metta il marchio per appartenere a lui (ved. QUI, QUI e QUI; ndr), oppure morire; sarà così che ve lo prospetteranno i suoi alleati.

Voi sapete che chi è fedele viene protetto da Dio, ma cosa succederebbe se in questo preciso istante apparisse l'Anticristo e vi chiedesse di farvi mettere il suo marchio? Quanti fedeli al Padre rimarrebbero?

Amati di Dio, una grande pestilenza si sta avvicinando alla Francia ed inoltre il terrorismo continuerà a rendersi presente. È proprio questa una delle armi di Satana, per fare in modo che i governi sottovalutino quello che è realmente importante per i popoli e distolgano la loro attenzione per lottare contro tale piaga. Satana entrerà allora in azione a livello mondiale, impiantando il microchip.

Siete consapevoli che i vostri apparecchi di comunicazione personali non sono per niente personali e che i vostri dati restano in mano ad altri, i quali li utilizzeranno quando sarà necessario? (Cfr. QUI; ndr). 

La mente umana si sta indurendo e le offese contro il Nostro Re si intensificano nella trasgressione delle leggi di natura; l'uomo si sta contaminando nella sua entità fisica e spirituale, perché è diventato più permeabile al Male.

Preparatevi, la guerra sta andando avanti, non si è fermata, ma al contrario si solleveranno nazioni contro nazioni e allora essa correrà con il vento fino a quando gli uomini non avranno più forza alcuna.

La Spagna sarà scossa; dinnanzi a ciò gli uomini si solleveranno ed il Paese vivrà un grande travaglio.

La cintura di fuoco metterà in allerta il mondo intero, la grande faglia si attiverà e questo porterà l'uomo ad una grande sofferenza. 

Oh Italia, visitata dagli uomini, giungerai ad essere dominata e schiavizzata, dall'ammirazione passerai a conoscere l'angoscia e il dolore!

Alla fine l'uomo fedele sarà coronato di gloria; chi si rifiuterà di consegnarsi al Male sarà grande tra gli uomini, e allora sulla Terra si canteranno le meraviglie del Nostro Re.




"Certamente nessuno di quelli che sperano in Te sarà deluso; siano delusi coloro che si ribellano senza motivo." (Salmo 25,3).

Figli di Dio, non disperate, aumentate la forza spirituale e consideratevi per quello che siete: Creature dell'Altissimo.

Chi è come Dio?

San Michele Arcangelo

Post Scriptum

Invito a leggere il suo ultimo messaggio del 26 scorso al link sottostante, al termine del quale la veggente dice: 

– Fratelli, veniamo continuamente allertati sugli eventi futuri... Reagiamo! Mentre San Michele Arcangelo mi stava parlando, mi è stato permesso di vedere che moltissime persone protette dalle Legioni Celesti venivano allontanate da luoghi in grave pericolo a causa della natura.

Ho visto le stesse Legioni prendere le genti per mano e accompagnarle in siti dove sarebbero state al sicuro.

Osservando queste scene, ho detto a San Michele Arcangelo:

"Solo Dio Misericordioso salva i Suoi figli, anche se non ce lo meritiamo", e Lui mi ha risposto:

"Amata del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, l'essere umano non può immaginare fino a quale punto può arrivare la Misericordia Divina. I Suoi fedeli saranno portati in salvo perché niente li tocchi." (Cfr. QUI, QUI e QUI).

Amen.


Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.com


Panoramica completa della situazione planetaria esposta dal bravo Arnaldo Vitangeli.





lunedì 23 settembre 2024

La NDE di un Prete Fucilato e Miracolato da P. Pio




Sebirblu, 23 settembre 2024

A  distanza di 10 anni e in occasione della ricorrenza del Santo del Gargano, Padre Pio da Pietrelcina, ripropongo questo articolo interessantissimo che più volte è stato riportato anche da alcuni siti cattolici. Ne segnalo pure altri tre QUIQUI, QUI ed uno sulla persecuzione subita dal Santo Frate QUI. Attenzione! Video finale di don Minutella su questo tema.


San Pio da Pietrelcina  (1887-1968)

Il personaggio che vi presento oggi, cari Lettori, è degno di nota in quanto si tratta di un sacerdote protagonista di un'eccezionale esperienza fuori dal corpo, dopo essere stato "fucilato" come cappellano militare in Algeria.

Ma quello che è davvero sorprendente è il fatto che sia stato miracolato da Padre Pio di cui era "figlio spirituale".

L'accaduto è stato anche raccontato da lui stesso, invitato alla trasmissione televisiva "Porta a Porta" un po' di anni fa e di cui vi riporto il video.

In aggiunta, oltre ad una breve sua biografia, vi sottopongo un curioso aneddoto che lo riguarda, nel momento in cui, ancora giovane studente di teologia a Roma, decise di recarsi a San Giovanni Rotondo per conoscere il famoso frate cappuccino.


Mario Duguay

La NDE di Padre Jean Derobert

Ecco la sua testimonianza sull'evidente protezione di cui fu oggetto da parte del Cielo, grazie all'intervento di Padre Pio da Pietrelcina (oggi Santo).

Caro Padre,

Lei mi ha domandato una relazione scritta a proposito dell'evidente protezione di cui sono stato oggetto nell'agosto 1958 durante la guerra d'Algeria.

In quell'epoca, ero al servizio del Corpo Sanitario delle Forze Armate e avevo notato come ad ogni momento importante della mia vita, Padre Pio, che mi aveva accettato nel 1955 come figlio spirituale, mi facesse pervenire una cartolina che assicurava la sua preghiera e il suo sostegno.

Uno di questi casi fu prima del mio esame all'università Gregoriana di Roma, così come al tempo della mia partenza per l'esercito, oppure quando dovetti raggiungere i combattenti in Algeria.

Una sera, un commando del F.L.N. (Fronte di Liberazione Nazionale Algerino) attaccò il nostro villaggio e fui ben presto fatto prigioniero, messo davanti ad un portone con cinque altri militari e là fummo fucilati.

Mi ricordo che non ho pensato né a mio padre, né a mia madre di cui ero, tra l'altro, figlio unico, ma provavo solamente una grande gioia perché «andavo a vedere ciò che esisteva dall'altro lato».

Avevo ricevuto, la mattina stessa, una cartolina da Padre Pio con due righe manoscritte: «La vita è una lotta, ma porta alla Luce» (sottolineato due o tre volte).

Immediatamente, feci l'esperienza dell'uscita dal corpo, e lo vidi accanto a me riverso e sanguinante in mezzo ai miei compagni, anch'essi uccisi. Ho allora iniziato ad ascendere e ad entrare stranamente in una sorta di tunnel. (Per approfondimenti QUI e QUI; ndt)




Dalla densa nube che mi circondava, emergevano dei visi conosciuti e non. All'inizio, questi volti erano tenebrosi; si trattava di persone poco raccomandabili, peccatori con poche virtù. Però, man mano che salivo, ne incontravo altri sempre più luminosi.

Ero sorpreso di come potessi camminare... e mi dicevo esser fuori dal tempo, dunque già resuscitato... Mi stupivo di poter osservare tutt'intorno alla mia testa senza voltarmi indietro.

Ero sbalordito di non aver sentito nulla per le ferite riportate dalle pallottole dei fucili e compresi che erano entrate nel mio corpo così velocemente da neutralizzare qualsiasi dolore.

Subito, il mio pensiero andò ai miei genitori... E in un lampo mi sono ritrovato ad Annecy, a casa mia, e li ho visti dormire nella loro camera. Ho provato a parlare loro, ma senza successo.

Ho visitato l'appartamento notando il cambio di posizione di un mobile. Molti giorni dopo, scrivendo a mia madre, le ho domandato perché lo aveva spostato. Nella risposta che mi inviò mi chiese: «Come fai a saperlo tu?»

Ho pensato pure a Papa Pio XII, che conoscevo bene (ero stato studente a Roma), e immediatamente sono arrivato nella sua stanza. Si era appena messo a letto. Abbiamo comunicato per mezzo dei pensieri (telepatia; ndt), perché era un grande spiritualista.

Ho proseguito la mia ascensione fino a trovarmi circondato da un paesaggio meraviglioso soffuso di una luce azzurrognola molto delicata... Non c'era tuttavia il sole «perché il Signore è la loro Luce...» come dice l'Apocalisse.

Ho visto là migliaia di persone, tutte con un'età approssimativa di trent' anni, e ne ho incontrate alcune che conoscevo mentre erano in vita... La tale era morta a 80 anni... e sembrava averne 30... La tal altra era morta a 2... ed entrambe apparivano coetanee...

Ho lasciato questo «paradiso» costellato di fiori straordinari e sconosciuti quaggiù. Sono salito ancora più in alto... Là, ho perso la mia natura umana e sono diventato una «goccia di Luce».




Ho veduto molte altre Scintille luminose e sapevo che una era San Pietro, un'altra Paolo oppure Giovanni, o un apostolo, o quel tal Santo... Poi ho visto Maria, meravigliosamente bella nel suo mantello di Luce, che mi accoglieva con un sorriso indicibile...

Dietro di Lei c'era Gesù, di una bellezza indescrivibile, e alle Sue spalle splendeva una zona di Radianza, che sapevo essere il Padre, e in cui mi sono immerso...

Ho sperimentato, così, l'appagamento totale di tutto ciò che potevo desiderare. Ho conosciuto la felicità perfetta... e, bruscamente, mi sono ritrovato sulla Terra, il viso nella polvere, in mezzo ai corpi insanguinati dei miei compagni.

Ho preso contezza che il portone davanti al quale mi trovavo era crivellato dai colpi che avevano attraversato il mio corpo; che il mio abito era perforato e intriso di sangue; che il mio petto e il dorso erano macchiati anch'essi di sangue a metà coagulato, un po' vischioso... ma io ero incolume!

Sono andato allora dal Comandante così com'ero. Mi venne incontro gridando al miracolo. Era il comandante Cazelle, oggi deceduto.

Quest'esperienza mi ha segnato molto, senza alcun dubbio. Ma quando, affrancato dall'Esercito, mi recai da Padre Pio, egli mi scorse da lontano nel salone San Francesco. Mi fece segno di avvicinarmi e mi diede, come sempre, un piccolo buffetto affettuoso.

Poi mi disse queste semplici parole: «Oh! Come mi hai fatto correre! Ma quello che hai visto, era talmente bello!» E chiuse lì la sua osservazione.

Si può capire, ora, il motivo per cui io non abbia più paura della morte... poiché SO cosa c'è dall'altra parte!

Padre Jean Derobert




Questo documento fa parte degli atti del processo per la canonizzazione di Padre Pio. La relazione scritta ci è stata concessa a condizione di non renderla pubblica prima della canonizzazione stessa.

Suor Benjamine




Breve biografia di Padre Derobert

Jean Derobert è nato il 25 ottobre 1934 ad Annecy; ha ricevuto l'Ordinazione sacerdotale il 30 giugno 1962 a Notre-Dame de Paris.

Ha compiuto i suoi studi ecclesiastici al seminario francese di Roma e nominato vicario alla parrocchia Sainte Louise di Marillac di Drancy nel 1993; ha rivestito, l'anno dopo, il ruolo di Direttore agli Studi nel collegio Albert de Mun de Nogent-sur-Marne.

Successivamente è diventato Cappellano alla basilica del Sacro Cuore di Montmartre e responsabile dei pellegrinaggi in Terra Santa.

Poi, spostatosi a Marsiglia nel 1996, Padre Derobert ha esercitato il suo ministero alla casa di riposo delle religiose del Buon Pastore.

Dal 2011 ha risieduto presso le Piccole Suore dei Poveri, dell'Ordine dei Certosini, da dove ha raggiunto la Casa dell'Altissimo, il venerdì 24 maggio 2013.

Ecco dunque il piccolo aneddoto che lo riguarda:


Padre Jean Derobert e San Pio da Pietrelcina

Padre Pio e l'Angelo di Jean Derobert

L'Angelo custode costituisce una realtà costante nella vita di Padre Pio e un mezzo insostituibile del suo apostolato. Una presenza invisibile, che per lui era visibilissima, tanto che si meravigliava come qualcuno non scorgesse quello che vedeva lui.

«Se hai bisogno di me, mandami il tuo Angelo custode»: era il ritornello che ripeteva ai suoi innumerevoli "figli spirituali" sparsi in tutto il mondo.

Ma cominciamo con un episodio riferito dal protagonista stesso, Padre Jean Derobert, cappellano della basilica del Sacro Cuore di Parigi.

Anno 1955. Jean Derobert è studente di teologia a Roma. Avendo sentito parlare di Padre Pio, decide ad un certo punto, con una discreta dose di ingenuità, di prendere il treno e andarlo ad incontrare, in modo da farsene un'idea precisa e verificare l'esattezza delle voci che circolano su di lui.

Arriva a San Giovanni Rotondo il 2 ottobre. In preparazione della festa di San Francesco, si svolge nella piccola Chiesa una cerimonia pomeridiana con predica, canti e recita del rosario.

Quella particolare espressione di fede popolare, in versione meridionale, provoca una certa irritazione, quasi un'idiosincrasia insopportabile nel giovane con la mente satura di testi scolastici.

Non c'è da stupirsi. L'impatto con un devozionalismo bigotto, spinto fino alle sue manifestazioni parossistiche, chiassoso, disordinato, scomposto, estroverso, spesso travalicante nella superstizione, deve essere risultato particolarmente sgradevole ed ostico ad un futuro sacerdote alquanto esigente con vezzi intellettualistici.

Comunque, approfittando del lasciapassare rappresentato dalla veste clericale, riesce a guadagnare una posizione strategica in una specie di tribuna. Ma eccone il racconto proprio dallo stesso:

«Scorsi un posto libero in prima fila e mi ci sistemai. Il mio vicino di sinistra tossiva, espettorava, si soffiava il naso in continuazione, e ciò mi infastidiva non poco. Lo guardai di sottecchi. Mi venne da pensare: "Ma questo viso non mi è nuovo, debbo averlo già visto da qualche parte…"

All'improvviso, il cappuccino sconosciuto posò bruscamente una mano sulla mia testa, con un gesto che doveva essergli familiare.

Quella mano era guantata… Mi ritrovai in ginocchio ai piedi del personaggio il cui incontro, al solo pensarci, mi incuteva tanta paura: si trattava di Padre Pio in persona!




Il fatto mi provocò un'impressione terribile, qualcosa di analogo ad un pugno sullo stomaco. Non riuscivo più a rimanere in quella posizione prona. Dovetti sedermi, perché le gambe cedevano e non avevo più forze.

Continuavo a fissarlo, affascinato da quel volto proteso verso un "aldilà" che a me rimaneva sconosciuto.

Assistevo, nel mio intimo, al sorgere di un sentimento d'affetto per quest'uomo che, in maniera evidente, soffriva molto.

Sentimento che, d'altra parte, era stranamente in contrasto col disprezzo che nutrivo per la folla che ascoltava un frate denunciare il comunismo, parlare della Madonna e di altro ancora che non saprei dire…»

Ma è il seguito quello che ci interessa più da vicino.

Come premessa, va detto che i sacerdoti erano esenti dalla lunga trafila a cui veniva assoggettata la gente comune, ossia, non dovevano munirsi del fatidico numerino ed aspettare pazientemente due o tre giorni prima di essere confessati da Padre Pio.

Derobert, intellettuale in erba, non era certo il tipo da rinunciare ai privilegi derivanti dall'appartenenza alla casta sacerdotale. Così era andato in sacrestia alle sette del mattino e si era posizionato al quinto posto di una lunga fila. Ma sentiamo da lui:

«Mi trovavo in attesa con una certa ansietà e mi perveniva, a tratti, la voce robusta del Padre che iniziava a gridare: "Quante volte?" – ed ogni tanto scacciava un penitente – "Via, via! Vai a cercare un altro confessore!", incurante delle suppliche: "No, no, Padre…"

Al mio turno, presi posto al confessionale.

"Padre, sono francese".

"Bene, e che cosa hai fatto?" mi domandò in latino.

"Parli pure italiano Padre, perché la capisco".

"Bene, che cosa hai fatto?"

"Non so!"

Poi, cominciando a confondermi, iniziai ad infastidirmi. Mi sentivo ridicolo, dal momento che non sapevo cosa dire. Il vuoto. Soltanto dopo venni a sapere che Padre Pio metteva a nudo l'Anima. Durante tutto questo tempo, sorrideva.




"Padre, ho fatto questo… e questo…"

"Sì, è vero", mi disse, "ma ti è già stato perdonato venerdì scorso"

Ed era verissimo. Lui proseguì:

"Ma tu dimentichi questa cosa e quest'altra… Due anni fa, in quel posto. Perché hai fatto ciò? E quell'altro? È vero o no?"

Con le lacrime agli occhi, mi mostrò la gravità di certe azioni, una gravità alla quale, devo riconoscere, non avevo mai pensato. Ma proprio nel momento in cui ascoltavo le spiegazioni che uscivano dalla sua bocca, quelle mancanze assumevano per me le loro vere dimensioni.

"È una cosa grave… molto grave…". E si metteva a piangere e a soffrire.

Mi trovavo assai a disagio, tanto più che i fatti menzionati da lui corrispondevano a verità. Vi aveva aggiunto anche dei dettagli che io stesso avevo totalmente dimenticato. Succede a volte che si agisca per riflesso, senza avere il senso di una qualsiasi colpevolezza.

Mi impartì l'assoluzione, e mi domandò:

"Credi all'Angelo custode?"

"Beh! Non l'ho mai visto..."

Fissandomi con uno sguardo penetrante, mi rifilò un paio di ceffoni, scandendo gravemente queste parole:

"Guarda bene! È là ed è bellissimo!"

Mi voltai, ma ovviamente non vidi nulla. Ciò nondimeno, lui, il Padre, aveva negli occhi l'espressione di qualcuno che invece vede qualcosa. Non guardava nel vago, ma in un punto preciso.

"Il tuo Angelo custode è là e ti protegge! Pregalo molto… Pregalo molto!"

Gli occhi di Padre Pio erano luminosi. Riflettevano la Luce della mia Guida celeste».

A conclusione di questo fatto, restano da aggiungere soltanto alcuni particolari. 

Innanzitutto la testa del giovane penitente, chino sull'inginocchiatoio, si trovava così vicina al Santo confessore, che era seduto sulla tradizionale sedia di paglia, da sfiorargli quasi la fronte.




In secondo luogo, lo studente era dotato di una corporatura che lo faceva somigliare ad un giocatore di rugby, quindi non dev'essere stata un'impresa facile, per Padre Pio, assestargli quei due sonori ceffoni, considerando lo stato dolente delle mani segnate da stigmate.

Possiamo dedurre, con una punta di ironia, che Padre Pio sebbene "angelico" fosse anche un po' manesco e che l'uso delle mani "alla don Camillo" probabilmente gli procurava anche delle fitte acutissime. (Ma come diceva Trilussa: "Quanno ce vò, ce vò..."; ndr).

Traduzione, relazione e cura di: Sebirblu.blogspot.it

Fonte: myriamir.wordpress.com

e dal libro di Alessandro Pronzato  "Padre Pio - Mistero glorioso".

Ecco il video di don Alessandro M. Minutella:



 

giovedì 19 settembre 2024

3000 anni di Storia e di Sapienza nel «I CHING»!

 


Sebirblu, 17 settembre 2024

Esattamente 50 anni fa, seguendo il consiglio che giungeva dall'Alto ‒ "Consulta I Ching" ‒ in relazione a una domanda concernente il cammino spirituale non solo mio, ma anche del gruppo di cui facevo parte, scoprii la validità di questo testo millenario e ne approfondii la conoscenza.

Ancora oggi, quando lo ritengo necessario, avendo dei quesiti sostanziali da porre, ne ricorro e, puntualmente, ricevo risposte coerenti alla richiesta e consone alle vie dello Spirito. Ma prima di aprire l'argomento ed esporne la valenza da un punto di vista storico e filosofico, avviso che la sezione tecnica e sperimentativa, per chi volesse venirne a conoscenza in modo pratico, la si può trovare QUI.

Inizio con la breve esposizione dei contenuti del testo, rilevata QUI:

«Del "I Ching" si possono dire almeno tre cose singolari: che non ha età, che non è un libro e che è la massima approssimazione attraverso i segni alla vita stessa.

Secondo la leggenda, gli otto trigrammi del "I Ching" (che non sono ideogrammi, ma sequenze di linee intere e spezzate) apparvero come segni impressi sul carapace di una tartaruga primordiale. Non si sa chi li abbia incisi: non certo un uomo e neppure un dio personale. Piuttosto: l'invisibile mano del Cielo.

Che cosa indicano  gli otto trigrammi  (e i sessantaquattro esagrammi componenti)? La totalità degli stati attraverso cui passa l'esistenza, e per i quali passiamo anche noi quando interroghiamo questo che fondamentalmente è un libro di oracoli.

Ma a differenza delle condizioni occidentali, che definiscono sempre alla lettera una risposta e perciò contengono in sé qualcosa di rigido, l'I Ching offrono una situazione nel suo formarsi e nelle sue potenzialità, qualcosa di fluido, impalpabile, trascinante come lo è la vita stessa.

Senza dubbio si può asserire che nulla di scritto, dalla comparsa di quella testuggine cinese, si sia altrettanto avvicinato alla pulsazione segreta del mondo.

Opera enigmatica per antonomasia, che non si finisce mai di scoprire, l'I Ching ha provocato fino ad oggi innumerevoli interpretazioni, edizioni, traduzioni. La prima apparizione nel Vecchio Continente, a firma del grande sinologo Richard Wilhelm, avvenne nel 1924, e resta uno degli eventi storici più significativi per la comprensione dell'antica Cina, in ottica occidentale.»


"La Città Proibita" al centro di Pechino (Gu Gong in cinese, il più grande palazzo del mondo).

Aperta al pubblico, guarda "caso", proprio nell'anno 1924,
quando uscì in Europa la prima edizione del "l Ching" di Richard Wilhelm.

Ovviamente, molti cattolici "storceranno il naso" su tutto ciò, abituati come sono a demonizzare ogni cosa rientri nell'ambito di qualsiasi forma divinatoria (come se nella Bibbia non ne esistessero abbastanza), e senza applicare alcun discernimento su quanto riportato dalle Scritture, facendo di tutte le erbe un fascio.

Per tal motivo pubblico la storia inusuale e interessante del famoso missionario che ha introdotto qui, da noi europei, quest'opera ancestrale risalente addirittura ai tempi di Confucio.



Richard Wilhelm (1873-1930)

Breve Estratto da wikipedia QUI:

«Egli divenne il ponte culturale tra Cina ed Europa. Vantava, infatti, molti scambi amichevoli con diversi grandi intellettuali e filosofi del suo tempo. Alcuni di essi erano: Albert Schweitzer, Hermann Hesse, Martin Buber, Carl Gustav Jung, Graf Keyserling e il filosofo indiano Tagore, per citare soltanto i più conosciuti.»




Richard Wilhelm nel suo diario "L'Anima della Cina", da lui pubblicato nel 1926, narra le sue esperienze di viaggio in quel lontano paese dove visse per venticinque anni. Questo rapporto è il suo unico scritto personale, benché il suo nome sia associato al "I Ching" (o l'I King, il Libro dei Mutamenti), da lui tradotto.

Egli racconta che poco prima dello scoppio della guerra mondiale, il generale Zhou Fu,  con il quale  intratteneva  rapporti  culturali  nella  colonia  tedesca  di  Quingdao, gli propose di incontrare un anziano insegnante cinese che custodiva gli arcaici insegnamenti di saggezza confuciana: era il Maestro Lao Nai Xuann.

Da tale contatto iniziatico nacque la traduzione, l'esegesi e la consegna del "Libro dei Mutamenti" al teologo e professore tedesco. Poco dopo quell'incontro Lao Nai Xuann trapassò e Richard Wilhelm divenne l'araldo in Occidente della prestigiosa Opera.

Così scrisse:

«Prima ancora che la tempesta si abbattesse su di noi,  feci uno strano sogno.  Veniva a farmi visita un uomo attempato dallo sguardo cortese e con la barba bianca. Si chiamava 'Montagna Lao' e propose di iniziarmi ai grandi segreti delle antiche cime innevate. Mi inchinai dinnanzi a lui e lo ringraziai. A quel punto lui scomparve e io mi svegliai.

Quelli erano i giorni in cui l'anziano governatore generale Zhou Fu, con la cui famiglia avevo stretto rapporti amichevoli, mi fece una proposta. Disse:

"Voi europei lavorate alla cultura cinese sempre e solo dall'esterno. Nessuno di voi ne comprende il significato reale e la vera profondità. Questo perché non avete mai a portata di mano gli studiosi cinesi giusti. Perfino i maestri di scuola in pensione, che avete avuto come istruttori, comprendono solo l'involucro esterno.

Non c'è da meravigliarsi che circolino tante assurdità da voi sulla Cina. Cosa ne direbbe se le procurassi un insegnante sintonizzato con lo spirito cinese che la introducesse nella sostanza vera? In tal modo potrebbe tradurre, ma anche scrivere qualcosa di suo personale affinché nel mondo la Cina non debba più continuare a vergognarsi."

Ovviamente non c'era persona più felice di me. Venne contattato lo studioso. Io preparai nei nostri palazzi un appartamento adatto a lui. Dopo un paio di settimane arrivò con i congiunti. Si chiamava  Lao; i suoi antenati provenivano dalla regione del monte Lao, del quale la famiglia aveva mantenuto il nome; assomigliava come una goccia d'acqua al vetusto signore che mi aveva fatto visita in sogno.



Lao Nai Xuann

Ci mettemmo subito al lavoro. Traducemmo parecchio, leggemmo molto e grazie alle nostre conversazioni quotidiane mi introdusse nei meandri più profondi della cultura cinese. Allora il Maestro Lao mi propose di realizzare nella mia lingua il "Libro dei Mutamenti".

Non era certamente un testo tanto facile, disse, ma tutto sommato nemmeno così incomprensibile come lo si descriveva solitamente. Ormai era un dato di fatto che negli ultimi tempi la vivace Tradizione della Cina era sul punto di estinguersi.

Lui stesso aveva avuto un precettore vissuto interamente nella consuetudine degli avi. I membri della sua famiglia erano parenti stretti dei discendenti di Confucio. Il Maestro possedeva un fascio di gambi sacri di millefoglie (ved. QUI) provenienti dalla tomba del Grande Saggio e conosceva ancora l'arte, ormai quasi sconosciuta perfino in Cina, di preparare un oracolo servendosi di essi.

Fu dunque realizzato anche questo libro. Facemmo un buon lavoro. Mi espose il testo in cinese, mentre io prendevo appunti. Poi lo tradussi in tedesco per me, quindi, senza l'originale, ritradussi in cinese il mio lavoro che egli confrontò con il prototipo per verificare se avessi colto nel segno tutti i passaggi.

L'opera mia fu in seguito messa a punto e discussa in ogni particolare. La volli ancora rivedere tre o quattro volte e vi aggiunsi le spiegazioni e le note più importanti. Il tutto dunque procedeva. Ma prima che arrivassi al termine sopraggiunse la guerra ed il mio stimato Maestro Lao ritornò con gli altri eruditi all'interno della Cina.

La traduzione perciò rimase incompiuta. Già temevo che essa non avrebbe visto la fine, quando ricevetti una lettera a sorpresa proprio da lui nella quale mi chiedeva se avessi un appartamento per ospitarlo; voleva far ritorno a Qingdao e ultimare insieme a me il "Libro dei Mutamenti".

Ci si può immaginare la gioia che provai quando arrivò davvero, ed effettivamente portammo a compimento il lavoro. In seguito partii per una vacanza in Germania. L'anziano Maestro trapassò nell'arco della mia assenza, dopo avermi affidato il suo testamento.» (Fonte dello scritto QUI; ndr).



Richard Wilhelm tra i Saggi in Cina. È il secondo da destra in seconda fila.

Ecco, in sintesi, il pensiero unificante di questo grand'uomo, estratto dal medesimo testo appena citato sopra, a pag. 421, e trovato QUI:

«Nel momento in cui l'umanità si stacca dai condizionamenti spaziali e temporali necessita di due cose basilari: una profonda capacità di introspezione, finché a partire dall'inconscio non sarà libera la via che porta a tutto il vivente, percepito in modo intuitivo mediante una visione mistica d'insieme. Questo è il patrimonio dell'Oriente.

D'altronde l'umanità ha bisogno di un ultimo sforzo di intensificazione dell'individuo autonomo finché non avrà la forza di far fronte alla pressione del mondo esterno. Questo è il patrimonio dell'Occidente.

Su questo terreno Oriente e Occidente si incontrano come fratelli indispensabili l'uno all'altro.» (Cfr. QUI; ndr).



Gli otto trigrammi e, al centro, lo Yin e lo Yang, segno del Tao; ved. QUI.

Espongo pure (anche se non completo, perché ripetitivo di quanto ho riportato sopra) un'interessante intervento scritto da Anna Braccini, QUI.

«Ho incontrato questo libro a una festa negli anni 70. Studiavo medicina ed ero attratta dalle discipline complementari (agopuntura, omeopatia ecc.). L'I Ching mi fu dato in prestito dal mio amico Edgardo e da molti anni non me ne so separare.

La parola 'I' esprime 'Mutamento' imprevedibile, cambiamento, invece il termine 'Ching' significa 'Classico', per la saggezza del suo contenuto.

Lo "I Ching" (o I King) è un testo di origine antichissima, si dice che risalga a 3000 anni fa. La stesura del suo sistema divinatorio viene attribuita a Fu-Hi (o Fu-Xi, ved. QUI), mitico sovrano cinese. Vi confluiscono le due grandi correnti del pensiero tradizionale cinese, il Taoismo e il Confucianesimo.

In Cina il "Libro dei Mutamenti" è ritenuto l'essenza pura e la radice del Taoismo. Esso non si basa su una dottrina religiosa, o una rivelazione divina, ma sulla costante osservazione della natura e della vita umana.

Non è l'opera di un unico autore, ma è la saggezza accumulata da diverse generazioni, che accettano la mutazione come sequenza naturale delle cose nell'autenticità della vita. Anzi, il mutar delle cose dona significato alla vita stessa, e contiene una legge, un principio.

L'I Ching rappresenta l'espressione principale della filosofia e della saggezza cinese anche nel campo divinatorio, ma il suo vero alto scopo è la crescita spirituale; è una finestra sulla realtà universale e si può leggere in chiave filosofica, politica, morale, medica, matematica e introspettiva.

Essa è sfuggita all'era dei roghi degli scritti classici sotto la dinastia del 1° Imperatore Qin Shi Huangdi, il quale favorì le scienze occulte e distrusse tutti gli antichi libri sacri. 

Egli è famoso nell'intero Occidente per essere stato il mandante dell'enorme esercito di terracotta seppellito sul luogo del suo mausoleo, nonché l'iniziatore della Grande Muraglia Cinese. (Cfr. anche l'articolo di Repubblica, con annesso video QUI; ndr).




Richard Wilhelm fu il primo studioso occidentale ad occuparsi de l'I Ching aiutato da dotti cinesi dell'antica scuola, tra cui, soprattutto, il venerato Maestro Lau Nai Suann (o Xuann, come detto sopra; ndr) che gli rivelò le meraviglie del "Libro" stesso. Egli, affascinato, percorse dietro la sua sapiente guida questo mondo così straniero e pur tanto familiare. [...]

L'antico testo fu apprezzato e studiato anche da Carl Gustav Jung, che lo considerò "vivente", un sistema per l'esplorazione dell'inconscio. L'interesse dello psicoanalista ebbe un peso decisivo per la sua diffusione in Occidente.

Nel 1948 Jung scrisse la prefazione all'edizione inglese del libro; nel 1949 fu tradotto anche in italiano, e lo studioso ne scrisse, pure lì, il breve prologo, attribuendo allo spirito latino e agli incomparabili retaggi dell'antica civiltà mediterranea un occhio più aperto ed una prontezza di immedesimazione maggiore rispetto ai popoli più giovani. [...]

Il pensiero occidentale seleziona, classifica, mentre la concezione cinese del momento presente abbraccia ogni cosa fino al minimo dettaglio privo di significato, perché alla sua formazione contribuiscono tutti gli elementi.

L'I Ching non svelano il futuro, ma indicano le tendenze già presenti benché celate alla natura umana, portando consapevolezza all'uomo richiedente, consentendogli di scorgere le varie possibilità davanti a lui e suggerendogli il modo migliore di agire.

In tal maniera egli, invece di ignorare od opporsi alle realtà che lo circondano e lo opprimono anche dal di dentro, collabora con queste e le trasforma in alleate nella creazione del proprio futuro, proprio come un marinaio che non potendo gestire vento e mare, è tuttavia in grado di utilizzarne le forze, dirigendole abilmente. [...]

In definitiva, è un libro per coloro che apprezzano l'armonia, più che il profitto; non ci aiuterà a diventare ricchi, ma sicuramente a vivere nel miglior modo possibile la nostra esistenza e ad affrontare le circostanze, qualsiasi esse siano.» [...]

Prima di concludere con un mio commento, espongo la sentenza datami da l'I Ching per i lettori, con l'uscita dell'esagramma n° 25, senza la mutazione di alcuna linea:

L'Innocenza (l'Inaspettato)
25



L'uomo ha ricevuto dal Cielo la sua natura originariamente buona, onde essa lo guidi in ogni suo movimento. Abbandonandosi a questo influsso divino che è in lui, l'uomo acquista una genuina innocenza, la quale, senza celate mire di compenso e vantaggio, agisce senz'altro rettamente con istintiva sicurezza. 

Chiosa di Sebirblu

Forse non tutti sanno che la consuetudine di aprire le pagine "ad occhi chiusi", specialmente dei libri sacri, come lo sono la Bibbia o il Corano, da tempi antichissimi rientra in una pratica divinatoria chiamata cleromanzia (dal greco κλῆρος «sorte» e «manzia», predizione) analogamente al gettito di dadi o all'estrazione "casuale" di carte, come i Tarocchi.

"Casuale" per modo di dire, dal momento che niente avviene "a caso", perché la Sapienza divina è ovunque. Si dice infatti: "non si muove foglia che Dio non voglia", ed è proprio in tal modo che si ottengono i responsi dal libro I Ching, mediante il lancio di tre monetine o il prelievo fortuito dai 50 steli di achillea millefoglie, pianta sacra per la millenaria Saggezza cinese.

Attenzione, però, a non equiparare la consultazione de l'I Ching alla stregua di un gioco, perché la risposta seria e produttiva secondo le leggi dello Spirito per i fini più alti non vi sarà e tutto apparirà confuso e incomprensibile.

Inoltre, sconsiglio di avvalersi delle consultazioni ad ogni piè sospinto, o per richieste fatue ed eccessivamente materiali, perché lo strumento a disposizione non consente un uso ludico, profano o addirittura tendenzioso... altrimenti non sarebbe un testo eminentemente sapienziale!

Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it