Sebirblu, 12 ottobre 2020
L'articolo che oggi ripropongo ai Lettori, merita tutta l'attenzione possibile di chi vuole
assolutamente migliorare ed evolversi spiritualmente perché è un
esempio di come si possa risalire dall'abisso più profondo di
un'esistenza vacua e superficiale sino a divenire dei veri testimoni
di Realtà superiori.
Il protagonista di quest'esperienza di
premorte, come leggerete, spiega molte cose confermando una volta di
più il senso nascosto della vita e dimostrando a tutti che non solo
si può cambiare direzione ma anche trasformarsi in operatori più
che credibili di Luce.
Ed è quello che da allora continua a
fare Ned, essendo diventato lo strumento di numerosi messaggi, anche
profetici, da diffondere agli uomini nei loro ultimi passi verso la
Transizione tanto desiderata. (Cfr. QUI, QUI, QUI, QUI e QUI).
Dougherty era proprietario di un
night club di successo e viveva la sua vita in modo intenso e
frenetico. Sebbene fosse stato cresciuto nella religione cattolica,
non aveva alcun interesse per la vita spirituale e non credeva
nell'aldilà.
Era troppo impegnato a cercare di
godersi questa vita per annoiarsi con quel genere di cose. Tutto
questo cambiò quando ebbe una NDE per un attacco di cuore durante
un'animata colluttazione con un socio d'affari.
Quell'esperienza gli diede una piena
Consapevolezza di quale fosse la sua missione nella vita. I brani
seguenti sono tratti dal suo libro "Corsia diretta per il
Paradiso" (Fast Lane to Heaven).
"Mi misi d'accordo per incontrare
i miei amici al ristorante dopo aver fatto un giro d'ispezione per il
Marrakech (il night di Ned) ed aver controllato gli impiegati che si
stavano preparando per l'apertura.
Pensai che il mio socio d'affari, che
era stato appena rilasciato dietro cauzione, avrebbe avuto abbastanza
buon senso da starsene buono almeno per un paio di giorni dopo il suo
arresto.
Sapendo che non avrei dovuto trattare
con lui personalmente, cominciai a sentirmi perfino meglio mentre mi
dirigevo verso il club.
Diversi addetti alla sicurezza del
night stavano sistemando le barriere e le corde di velluto ai lati
delle passerelle, preparando l'ambiente per l'affollamento della
sera.
Passai attraverso l'atrio e salii la
rampa di scale che conduceva agli spazi privati, riservati ai clienti
di riguardo che sovrastavano la pista da ballo ed il piano terreno.
Da quell'osservatorio privilegiato potevo osservare tutto il locale e
analizzare il comportamento del personale.
Sebbene quell'area riservata fosse
relativamente in ombra e tranquilla, ebbi la sensazione che vi fosse
qualcun altro. Era il mio socio d'affari, il bersaglio della mia
rabbia. Cominciò a sbraitare avvicinandosi a me con un bicchiere in
una mano, e puntandomi con l'altra l'indice contro.
Non ascoltai nemmeno quel che stava
dicendo. La mia ira esplose: gli saltai addosso con una raffica di
pugni, stendendolo. Mentre barcollava e cadeva, lo afferrai alla gola
con entrambe le mani stringendogli il collo in una morsa mortale. Il
mio intento, accecato dalla collera, era omicida.
Mentre si sforzava di respirare, io
stringevo con più forza, pensando che avrei potuto facilmente
risolvere la nostra disputa d'affari premendo i miei pollici contro
quel punto vulnerabile al centro della sua gola.
Ma mentre prendevo in seria
considerazione l'idea di ucciderlo davvero, accadde in me qualcosa
che non mi aspettavo: non riuscii a far forza sul mio pollice per
affondarlo ancor più nella gola, in modo da causare un danno più
serio, o perfino fatale.
Accorgendomi che qualcosa di invisibile
stava trattenendomi, compresi che un'altra forza malvagia mi aveva
sopraffatto completamente solo un attimo prima, al punto che io stavo
realmente decidendo di ammazzare qualcuno e, in un momento di follia,
avevo anche creduto che l'assassinio fosse in qualche modo
giustificato.
Poiché ero sempre andato molto fiero del mio
autocontrollo e pazienza, la personale reazione esplosiva in
quella circostanza sorprese non poco sia me che i dipendenti che
avevano sentito il rumore della colluttazione.
In quel momento, quando il mio violento
ed incontrollato tentativo di commettere un omicidio era stato
fermato da una voce interiore, un'altra forza, nella persona di una
guardia del corpo, mi afferrò con una presa da dietro e mi spinse
via dall'oggetto del mio furore.
Io fui altrettanto sorpreso da questo
intervento quanto lo ero stato dalla voce interiore che mi aveva
impedito di eliminare un uomo.
Per alcuni secondi, mentre venivo
tenuto lontano dalla mia vittima predestinata, compresi che in
qualche attimo questa strana forza invisibile aveva evitato che io
commettessi un delitto e con buona probabilità trascorressi in
carcere il resto della mia vita.
L'addetto alla vigilanza, forse
sorpreso sia dalla propria reazione che dall'irrealtà di tutto il
contesto, mi convinse a recarmi al piano terra. Mentre scendevo le
scale vacillando e dirigendomi verso l'atrio, cercavo di raccogliermi nell'intento di riuscire a calmarmi.
Ansimavo cercando di ripristinare la
respirazione nel tentativo di padroneggiarla. Mi accorsi che
l'iperventilazione polmonare era ormai fuori controllo.
Il torace si espandeva e si comprimeva
ad un ritmo sempre più rapido, ma ad ogni espansione e contrazione
sempre meno ossigeno raggiungeva i polmoni. Potevo sentire il cuore
pulsare con forza nel petto.
Quando uscii dal vestibolo del locale
sul marciapiede, passai davanti ai buttafuori e agli incaricati che
stavano all'ingresso, i quali non si erano accorti di quanto era
appena accaduto nella sala appartata del piano superiore.
Adesso camminavo da solo, cercando
ancora disperatamente di prendere fiato, finché non finii
traballante in un vicolo. Vidi il mio amico Bill e di colpo compresi
che qualcosa stava veramente andando male.
Una sensazione di pericolo si diffuse
nella mia testa, ed altrettanto improvvisamente mi sentii pervaso da
una calda sensazione di sicurezza, nonostante il fatto che sentissi
di non poter più avere alcun dominio fisico sulla mia persona.
Per la prima volta dopo tanti anni,
rivolsi lo sguardo in alto verso il cielo scuro sopra di me, come per
raggiungerlo affinché venisse in mio aiuto.
Il caldo senso di sicurezza che stavo
sentendo doveva esser prodotto da qualcosa che non era dentro di me,
perché ciò che stava succedendo fisicamente nel mio corpo provocava
un terrore traumatico nella mia mente.
Quando mi imbattei in Bill, tentai di
dirgli che avevo bisogno di aiuto, ma era già troppo tardi. La mia
incontrollata iperventilazione era cessata, ma nello stesso tempo non
riuscivo più a respirare. Tutto tacque.
Il mio senso dell'udito si rivolse
all'interno, cercavo di sentire qualche suono dai miei polmoni,
completamente silenziosi, che sembravano del tutto vuoti e fermi.
Solo qualche secondo prima il mio cuore pulsava con forza ed ora,
bruscamente, il battito era cessato.
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Nell'immagine è visibile il "Filo Argenteo" che solo quando si spezza avviene il trapasso.
Per approfondimenti sulla struttura dei corpi sottili dell'uomo vedere QUI e QUI. |
Per un lunghissimo ed intenso momento ogni cosa davanti a me si fermò. Stavo morendo e ne ero ben conscio. In un
attimo pensai: «È la fine! Ecco come tutto finisce!»
Istantaneamente sentii una specie di esplosione elettrica nella
testa, ed il mio corpo si accasciò sul marciapiede.
Mentre un grande campo di energia
cominciava a formarsi in cielo proprio davanti a me, udii un forte e
sgradevole rumore meccanico, via via che il flusso energetico si
trasformava in un cilindro a guisa di ciminiera verso l'alto.
Sembrava che l'oscurità sopra di me si
trasformasse in una massa liquida curvantesi su se stessa come
un'onda oceanica,
formando un perfetto tunnel che si allungava fin
nello spazio. (Cfr.
QUI e
QUI; ndr).
Mentre guardavo dentro quel grande ed
imponente tunnel, un'intensa energia blu, di una luminosità
vibrante, cominciò a fluttuare attraverso il condotto dirigendosi
verso di me.
Man mano che si avvicinava rapidamente,
osservai che si infittiva prendendo forma, e materializzandosi
nell'immagine di un Essere umano.
Quando le fattezze furono complete, mi
ritrovai di fronte ad un vecchio amico. Il suo nome era Dan
McCampbell, ma non mi sarei mai aspettato di rivederlo ancora. Dopo
tutto, era rimasto ucciso in Vietnam.
Quando Dan ed io cominciammo a
comunicare, mi accorsi che non ci parlavamo a vicenda come avviene
nella vita terrena. Non appena pensai: «Dan, sei proprio tu!» lui
ricevette il mio pensiero.
Ci intendevamo telepaticamente, cosa
che implica una trasmissione di concetti tra le due menti con mezzi
diversi che il dialogo verbale, ma questa descrizione non è adeguata
al tipo di rapporto spirituale che stavamo sperimentando.
Non si trattava solo di relazionarsi a
parole, ma ci scambiavamo anche sentimenti ed emozioni. Mentre
pensavamo, noi davamo anche una struttura dinamica ai nostri pensieri.
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Le "Forme Pensiero" sono reali e costituiscono il prodotto dell'attività della mente. (Vedere QUI e QUI) Immagine tratta dal film "Aldilà dei Sogni". |
Così, pensieri ed emozioni venivano trasferiti telepaticamente e spiritualmente
in un
modo che superava di gran lunga la normale comunicazione umana.
Dan mi disse: «Sei sulla soglia di un
importante viaggio. Di ciascuno dei luoghi e degli eventi che
osserverai dovrai assorbire tutto quello che ti sarà possibile. È
importante che tu ricordi ogni cosa che ti si presenterà.
Tornerai indietro, e dovrai rientrare con
quello che avrai sperimentato. Hai una missione davanti a te nella
vita, e quest'esperienza ti guiderà verso di essa.»
Ad un tratto, fui avvolto in una
brillante luce dorata. Era un bagliore più splendente di quello
irradiato dal sole, molte volte più forte e raggiante dell'astro
stesso, e tuttavia non ne fui accecato, né bruciato.
Quella Luce si rivelò una fonte
di energia che abbracciò il mio Essere. Mi ritrovai solo nel suo
fulgore, sospeso davanti ad una magnifica Presenza. Immediatamente
pensai di trovarmi al cospetto di Dio, il mio Creatore.
Sentivo che mi stava abbracciando, e
che mi dava amore, un Amore immenso, più grande di qualsiasi altro avessi mai
conosciuto sulla Terra. Compresi che Egli stava riversandomi la Sua
Luce amorevole, mentre si trasformava da un brillante color oro ad un
bianco puro.
Mentre diventavo più ricettivo nei
confronti dell'Amore divino, la Sua Luce diventava più intensa, di
un puro candore al di là di ogni descrizione.
Quando sentii che il mio Essere
spirituale l'aveva ricevuta al punto da traboccarne, divenni
consapevole del fatto che Dio stava trasfondendomi Energia per
prepararmi alla missione.
Compresi che avrei fatto ritorno alla mia vita terrena e che il Supremo mi stava predisponendo ed orientando per
questo rientro.
Egli cominciò ad infondermi una
Conoscenza universale. Mi resi conto che ne ero sempre stato assetato
e volevo assimilarla quanto più possibile. Mentre restavo sospeso
nella Luce, fuori dal tempo e dallo spazio, percepivo che essa penetrava nel mio Essere e ne era
assorbita.
La Consapevolezza fluiva dentro di me
nello stesso modo dell'Amore divino, vibrando attraverso la mia
Essenza. Dan era nuovamente con me, alle mie spalle. Poi, ci spostammo
insieme da quella Luce in un universo di stelle brillanti.
Ci trovavamo ancora nel più profondo
spazio vuoto, ma in quel momento ero perfettamente a mio agio in quella
dimensione, nel mio corpo astrale: mi sentivo a casa in quel luogo
celeste. Mentre Dan ed io continuavamo a scendere, fui colpito da una
magnifica struttura eterea che si trovava sotto di noi.
Sembrava un anfiteatro, simile a quelli
realizzati da antiche civiltà. Era costituito da una sostanza
brillante, simile al cristallo, che irradiava onde ritmiche multicolori attraverso la sua forma.
L'edificio era sospeso nel vuoto in
modo simile a come immaginiamo una stazione spaziale. Era pressoché delle
dimensioni di uno stadio e trasmetteva un senso di grande maestosità.
Osservandolo, mi accorsi che era gremito di
migliaia di Entità spirituali. Ci librammo proprio sopra di esso, e
mi sentii avvolto da un'energia tonificante che sembrava giungere
proprio dalla sua configurazione cristallina.
Più ci avvicinavamo, più ero attratto
da quel flusso e captai che pure quelle migliaia di Essenze stavano
assorbendolo. Si scambiavano tra loro raggi vibranti, che inviavano
anche a Dan e a me.
Stavamo ora discendendo all'interno del
campo circondato dall'ampio arco dell'arena. Sebbene l'avessi
dapprima sentita solo come forza, mi accorsi che quella emanazione era anche una sinfonia musicale.
Ben presto Dan ed io ci trovammo
sospesi al centro di quell'area, e l'attenzione di tutti quegli
Esseri si focalizzò su entrambi. Sopra, sotto e dietro si trovava
l'immensità dello spazio vuoto.
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Gilbert Williams |
Intorno a noi innumerevoli
individualità spirituali trasmettevano, mediante suoni meravigliosi,
i loro sentimenti di benevolenza.
Le note di benvenuto erano in
armonia con la melodia paradisiaca che emanava dal luogo.
Una volta consolidato l'equilibrio nel
mezzo di tutta quella platea, potei osservare direttamente la parte
sottostante della superficie cristallina della costruzione, e vidi
prismi iridescenti di luce pulsarvi attraverso.
Fui sopraffatto dalla stupenda visione
che mi stava davanti, ma i sentimenti d'Amore che tutti quegli Esseri
proiettavano su di me saturavano ancor più il mio Spirito. Essi mi
incitavano a gran voce, esprimendo il loro fervido incoraggiamento e supporto
premuroso.
«Stai andando magnificamente! Siamo
qui per darti sostegno! Continua a fare un buon lavoro, ed avrai il
nostro appoggio.
Tu sei parte di noi, e noi siamo parte
di te. Siamo pronti a venire in tuo aiuto quando avrai bisogno di
noi, e certo questo accadrà. Chiamaci! Dacci un segno! Accorreremo
da te quando verrà il momento.»
Sinceramente, fui confuso da tutta
questa attenzione. Non c'era nulla di ammirevole nel modo in cui
avevo vissuto la mia vita. Forse quegli Esseri stavano parlando di
ciò che doveva ancora accadere.
Di certo non stavano riferendosi ad
eventi della mia vita passata. Pensai: «Come fanno a dire che sto
andando benissimo? Stanotte ho quasi ucciso un uomo. Posso mai esser
giustificato per ciò che ho tentato di fare?»
Dan venne in mio soccorso: «Tu sei
stato riscattato spiritualmente rispetto ad una situazione tragica
che stava per aver luogo nella tua vita.
Hai appena cercato di comunicare un
pensiero oscuro relativo a quell'evento, ma qui non puoi parlare di
queste cose. Quassù non ne esistono, ma vengono espresse soltanto
affermazioni positive.
Essi non possono udirti: non ti sentono
quando ti riferisci a fatti di segno negativo. Devi essere armonioso
per portare avanti la tua missione.»
|
Gilbert Williams |
Mi voltai alla mia destra, vedendo che
un gruppo di astanti si era unito a noi nella zona centrale.
Questo evento fu davvero un ritorno a casa per me. Tra loro, scorsi
conoscenti e familiari trapassati di questa mia esistenza terrena.
Individuai anche altri amici concernenti la vita spirituale vissuta prima della nascita sulla Terra. Fui colmo di
gioia quando riconobbi i nonni, le zie e gli zii che erano morti
durante gli anni della mia esperienza quaggiù. Fui però deluso di
non vedere il papà in mezzo al gruppo.
Poi ne rividi altri, compresa una
compagna del liceo. Non sapevo che fosse deceduta. I sentimenti
d'amore e di gioia che scambiai con queste persone care erano molto
al di là delle emozioni che avevo provato nei loro confronti durante
il percorso vitale.
Avendo passato l'infanzia con genitori
alcolisti e separati, non riuscivo ad esprimere bene il mio sentire
verso parenti ed amici. Infatti, non ero nemmeno consapevole di avere
molti sentimenti: la maggior parte di essi era nascosta nel profondo.
Adesso, in occasione del mio ritorno alla vera dimora come Entità spirituale, i saluti avevano quel calore che avevo
immaginato appartenere alle famiglie felici.
Era come se stessimo celebrando tutte
le feste più importanti: ogni nascita, ogni compleanno, ogni evento
gioioso accaduto nelle nostre esistenze in un modo che non sarebbe
stato mai possibile come umani mortali.
Avrei desiderato che queste
manifestazioni di benvenuto non finissero mai, ma all'improvviso un
profondo silenzio scese su tutta la foltissima assemblea.
L'intera attenzione sembrò rivolgersi
alla zona centrale dove io mi trovavo, ed una luccicante sfera
luminosa mi avvolse, facendomi sentire come se fossi racchiuso in un
globo di cristallo.
Sebbene avessi la consapevolezza di essere sospeso in aria, ben in vista a tutti coloro che erano là
riuniti, ebbi l'impressione di trovarmi in un altro dominio celeste.
In qualche modo gli Spiriti potevano
ancora vedermi all'interno di detta sfera, e compresi il motivo per
cui il silenzio fosse sceso sull'intera folla:
stava per cominciare
la revisione della mia vita, e davanti a tutto quel pubblico.
Ero consapevole di star per rivedere
ogni evento, pensiero, emozione ed esperienza svoltisi, e
divenni cosciente che lo scopo della visione era per me quello di
valutare ciò che avevo vissuto in rapporto al patto o percorso
programmato prima di nascere.
Dovevo esaminare tutto in modo che
potessi focalizzare la mia attenzione su quegli aspetti che avevano
rappresentato
le possibilità più importanti in termini di crescita
e di evoluzione sostanziale. (È ciò che accadrà presto all'umanità intera; ved. QUI; ndr).
Sebbene fossi solo in quel frangente, ero conscio di trovarmi alla Presenza di Dio e di venir osservato
dalla grande moltitudine di Esseri evoluti nell'anfiteatro, che mi
incoraggiavano con il loro Amore e con il loro sostegno.
Nulla della mia esistenza era celato a
Dio e a quegli Spiriti, tuttavia non sentivo di essere giudicato.
Compresi che una parte di coloro che erano stati creati da Dio, se ne
erano allontanati (vedere QUI e QUI; ndr) ed avevano compiuto i più
diversi errori durante i loro saliscendi reincarnativi.
Non c'era nessuno in quell'assemblea di
Entità elevate che fosse in procinto di lanciare su di me la "prima pietra."
A questo punto Ned iniziò la completa
revisione della sua vita, al termine della quale gli venne mostrato
il futuro dell'Umanità.
Qualche tempo dopo la sua esperienza di premorte, visitò il Memoriale di guerra del Vietnam a Washington (un muro su
cui sono incisi i nomi di tutti i Caduti) e mentre si trovava di
fronte al nome del suo amico, ebbe un altro episodio extracorporeo:
"Stavo davanti alla lastra di
granito con il nome inciso del caro Dan, e tornai col pensiero alla
notte del 2 luglio, quando lasciai il mio corpo nell'ambulanza e
fluttuai libero per poi incontrarlo.
Quell'evento aveva segnato l'inizio di
un lungo e difficile percorso di ricerca spirituale che avrei dovuto continuare. Non era una coincidenza che mi trovassi ancora, di nuovo in ore notturne, davanti a quel
solenne monumento.
Mentre stendevo il braccio per toccare
il nome del mio amico sulla parete granitica, uno shock energetico mi
attraversò tutto. Sentii che il mio corpo cadeva al suolo, mentre io
me ne liberavo fluttuando al di sopra.
Fui circondato da una Luce intensa: ero
in presenza di un Grande Essere spirituale. Una vibrazione fortissima
riempì l'aria: era il suono più potente e maestoso che avessi mai
udito, la Voce dell'Arcangelo Michele. Compresi che mi stava
consegnando un messaggio molto importante:
"I vostri antenati hanno fondato
una Nazione nel nome di Dio, in cui la libertà e la giustizia
fossero assicurate a tutti. Erano uomini di alti ideali, guidati ed
ispirati dallo Spirito per creare una patria ed una civiltà che
fossero ammirate e rispettate, e che rappresentassero un esempio per
il resto del mondo.
Esercitando la loro sovrana volontà
sotto la guida e la direzione divina, sancirono una Costituzione ed
una Dichiarazione dei Diritti che consentisse ad ogni uomo, donna e
bambino di vivere liberi e di cercare la felicità.
Ma queste persone di alto intelletto e
di elevato livello spirituale furono presto sostituite da altre che,
sempre nell'esercizio del loro arbitrario volere, scelsero di
anteporre a Dio il proprio egoismo e di sfidare i piani del Cielo.
Siete diventati una Nazione di
sfruttatori, uomo contro uomo, fratello contro fratello, governo
contro cittadini, e la patria prescelta è diventata un guerriero che
combatte con o contro altri Stati.
Siete diventati una Nazione di
criminali e di assassini: uccidete in guerra, uccidete gli innocenti,
uccidete i vostri figli.
I vostri leader ratificano leggi per
giustificare gli omicidi, per cercare di sovvertire il diritto, per
riscrivere la morale e l'etica in modo che convengano alle vostre
brame e desideri terreni.
Siete diventati una Nazione che si
allontana sempre più dallo Spirito e dalla Influenza del Padre Santissimo. Avete
ideato scienze e filosofie a sostegno di attività che riconoscono
esclusivamente concretezze terrene, e che non solo rifiutano di
ammettere la natura spirituale dell'uomo, ma persino la Realtà di
Dio.
Avete estromesso l'Eterno e le Sue
opere di preghiera e di meditazione fuori dal vostro organismo direttivo, dalle
vostre istituzioni, dalle vostre scuole.
Avete fatto tutto quel che era in
vostro potere per negarne l'esistenza; vi ritrovate in un contesto
pieno di guerre, di odio, di miseria, di morte e non comprendete
come mai il resto del mondo non vuole seguire il vostro «fulgido»
esempio.
Siete una Nazione in contrasto con sé
stessa, piena di rancori, pregiudizi, crimini, droghe ed omicidi. E
quando alcuni di voi alzano lo sguardo verso l'Altissimo e gli
chiedono perché consente che tutte queste cose accadano, non odono
la Sua risposta.
Voi siete membri della razza umana,
universalmente scaturita da Dio e dotata di libero arbitrio individuale
per diritto d'Origine, e voi non vorreste in alcun modo esserne privati.
Ma ogni singolo piccolo atto di libera
volontà che l'uomo ha esercitato fin dall'inizio dei tempi, non in
sintonia con il Piano divino, ha prodotto un impatto sul futuro degli uomini, potenziato
nelle sue conseguenze negative.
Ogni semplice moto d'aggressione si
moltiplica fino alle guerre mondiali. Ogni minimo atto di avidità si
centuplica sino alla sofferenza umana e alla fame presenti in tutto
il mondo.
Qualunque atto di devastazione
dell'ambiente-Terra, che è stato creato dal Padre, incrementa le forze
distruttive della natura: terremoti, inondazioni, pestilenze,
dispersioni atomiche e rifiuti nucleari.
Qualsiasi violenza si trasforma in
furia assassina e in stermini etnici a causa delle forme-pensiero o
delle idee perniciose delle persone.
Eppure l'Eterno ha creato un popolo di
alti ideali affinché sopravviveste ad altri imperi e civiltà che si
sono dissolti nell'oblio, perché i loro leader si considerarono
al di sopra di Lui, ed ora quegli stessi imperi e quelle civiltà non
sono altro che mucchi di polvere o rovine sotto le acque.
Vi trovate già a ridosso del nuovo
millennio, pronti per il futuro dell'Umanità, e vi state disponendo,
come le grandi culture del passato, ad essere coperti dalla polvere e
sommersi dalle acque.
Ma Dio torna di nuovo a voi, vi
chiama come popolo, vi chiama come Nazione, si appella ai vostri
leader. Il Suo Esercito di Angeli vi visiterà con una forza vitale
inaudita, una Luce profonda irradiata dal Creatore verso tutto
il genere umano.
Molti di voi sentono questa vibrazione
inconfondibile e la Sua Divina Presenza. Egli sta comunicando con voi
spiritualmente, vi sta dicendo di elevarvi al livello di
trasformazione sostanziale necessario.
Invita coloro che tra voi lo odono, a
diffondere il Suo messaggio e la Sua Luce; a riconoscere che sta
arrivando. Guidati dalla preghiera e dalla meditazione, uomini, donne
e bambini potranno rispondere alla Sua chiamata, ma questo deve
accadere presto.
Il tempo sta per scadere! Gli Angeli
stanno giungendo! Li sentite? Li ascoltate? Ci state ascoltando?"
Mentre il messaggio dell'arcangelo
Michele terminava in un'eco indimenticabile, cominciai a fluttuare
delicatamente indietro, verso il mio involucro fisico.
Diverse persone circondavano il corpo, mentre
giaceva accasciato sul marciapiede alla base del muro dedicato ai
Caduti. Più lontano, potevo vedere la corsa del team dell'ambulanza precipitarsi verso di lui (me) con una barella...