"Il Sacrificio di Melchisedech" ante 1545, di Lorenzo Lotto. Museo Antico Tesoro della S. Casa di Loreto (ved. QUI). |
Sebirblu 18 dicembre 2019
Sin dal Concilio Vaticano II, poco a
poco... silenziosamente... strisciando come serpe, e perciò non
dando troppo nell'occhio, si è andato imponendo in tutto il mondo il
veleno del "Modernismo" e di una contraffatta religione
cristiana "all'acqua di rose" nella Chiesa Cattolica. (Cfr. QUI e QUI).
Ma quello che ora è più basilare da
mettere a fuoco è l'iter sempre più subdolo e stravolgente della
Messa che, nonostante il calo esponenziale delle presenze per
l'apostasia e l'indifferenza dei più, continua ad essere frequentata
e seguita da quei cattolici che, o sono completamente ciechi su
quanto sta accadendo in Vaticano, o cercano di "resistere",
accettando il compromesso, speranzosi che qualche cardinale si decida
prima o poi ad esautorare lo pseudo papa.
Sono passati 50 anni (un giubileo),
conclusisi il 30 novembre scorso, dal tempo in cui la nuova Messa
vernacolare (ossia in italiano e non in latino) entrò in vigore per
volontà di Paolo VI. Un diabolico colpo al cuore, lungamente
auspicato sin dai tempi di Lutero e portato quasi a compimento, dalla
Massoneria ecclesiastica. (Cfr. QUI, QUI, QUI e QUI).
Questa azione lenta, ma inesorabile, è
iniziata con l'«oscuramento» del concetto stesso di "Sacrificio", come offerta a Dio-Padre del sacerdote «in persona Christi» nel
momento della Consacrazione, per favorire la concezione di
"banchetto" (ad memoriam) condiviso con gli "invitati
alla Cena del Signore", ossia con tutti i presenti.
"Ciò è avvenuto, perché il
«concilio» introdusse una nuova modalità di porsi in rapporto a Dio: con
la pretesa che l'uomo fosse cambiato, i Padri conciliari dedussero
che bisognava modificare la relazione tra l'uomo e Dio, passando dal
teocentrismo all'antropocentrismo.
Un'inversione radicale dei fini: la
religione, ora, non è più al servizio di Dio, ma al servizio
dell'umanità, come ebbe a dire Paolo VI nel suo sbalorditivo
discorso di chiusura del Vaticano II:
"L'uomo, il quale in terra è la
sola creatura che Iddio abbia voluto per se stessa", "tutto
quanto esiste sulla terra dev'essere riferito all'uomo, come a suo
centro e a suo vertice". [...]
Il Concilio Vaticano II (1962-1965) presieduto da Paolo VI |
Da questo si capisce perché la liturgia moderna abbia la celebrazione dell'umanità come obiettivo (non solo la liturgia, ma anche la politica, ved. QUI e QUI; ndr), si capisce perché gli altari siano stati girati verso l'assemblea dei fedeli... di cui il prete è l'animatore, il presidente... [...]
Si capisce anche perché i
confessionali siano abbandonati, se non addirittura ridotti ad armadi
per le scope; le balaustre per la comunione smantellate, perché non
è più il caso di inginocchiarsi in segno di adorazione del nostro
Creatore e Salvatore... (Bergoglio docet; ndr); ci si comunica in
piedi e sulla mano; la cattedra soppressa o declassata, a significare
simbolicamente la rinuncia al potere di ammaestramento della Chiesa,
dato che con la religione conciliare non siamo più nel quadro della
Chiesa maestra di verità che insegna al mondo la Via, la Verità e
la Vita, ma in quello di una (falsa) chiesa istruita dal mondo, che
apprende standone a contatto e reagisce all'unisono. [...]
Un altro mezzo sottile (del Maligno;
ndr) per neutralizzare la resistenza al Vaticano II e al modernismo,
è quello di far celebrare la Messa tradizionale in comunione – una
cum – con gli intrusi che occupano la Sede di Pietro, i quali
distruggono la fede e la morale, benedicono i sodomiti, visitano le
moschee e le sinagoghe per rendere omaggio ai falsi culti (tipo
Pachamama; ndr), promuovono il mondialismo.
Ora, non si può essere al tempo stesso "una cum Christo" e "una cum Bergoglio"; appellarsi a Dio tre volte Santo
e rivolgersi in segno di sottomissione nel Canone della Messa ad un
eretico e apostata, citare con deferenza il suo nome nella parte più
sacra di essa e riconoscerlo come regola vivente e prossima della
fede, come fosse «il dolce Cristo in terra», secondo l'espressione
usata da Santa Caterina da Siena per il papa. Così come bisogna
scegliere fra Cristo e la Shoah, come bisogna optare o per Dio o per
Giuda." [...] Per
l'articolo completo ved. QUI.
Sembra di sentir parlare don Alessandro Maria Minutella! Ma allora, come si legge, egli non è il solo a pensare
che recarsi a Messa "in unità con Bergoglio e i suoi ministri"
sia dannoso e inconcepibile! (Cfr. QUI e QUI; ndr).
Ma c'è dell'altro, che continua
sistematicamente ad insinuarsi per stravolgere del tutto l'assetto
sacro del Santo Sacrificio dell'Altare e farlo diventare invalido nel
suo punto più profondo: la Transustanziazione.
I giorni scorsi, QUI, è stato
pubblicato l'audio (disturbato) e QUI la cronologica trascrizione, dell'intervento effettuato il 4 dicembre da monsignor Franco Magnani, direttore dell'ufficio Liturgico Nazionale, sul 3°
nuovo testo per la Messa che sarà utilizzato a partire dalla seconda
settimana di gennaio 2020.
Capisco benissimo che alla gran parte
dei lettori un argomento così specifico può anche non interessare,
ma consiglio ugualmente di documentarsene perché in un tempo molto
breve, ormai, il mondo sarà sconvolto dalla comparsa
dell'Anticristo, collegato al Nuovo Ordine Mondiale.
NON verrà riconosciuto subito dalla
grande maggioranza, come si legge QUI e QUI, ed è
per tale ragione che, anche se non credenti, sarebbe il caso che
molte persone cominciassero a realizzare quanto i cambiamenti introdotti a dosi "omeopatiche" sin dal Concilio Vaticano
II li riguardino da vicino, semplicemente perché abitanti di questo
pianeta.
Dicevo dunque del nuovo Messale che, a
parte piccole ma significative modifiche rintracciabili al link sopra
indicato, ne contiene una in particolare che comincia ad intaccare
astutamente, solo come Satana è capace di fare, la sostanzialità stessa
della richiesta allo Spirito Santo di convertire le specie (pane e
vino) nel Corpo e nel Sangue del Signore:
Il "Veni, Sanctificator
omnipotens, aeterne Deus, et benedic hoc Sacrificium tuo sancto
Nomini praeparatum" (Vieni Santificatore Onnipotente, Eterno
Dio, e benedici questo Sacrificio preparato nel Tuo santo Nome...) di
antica memoria (espressione eliminata da Paolo VI), diventato poi
"Scenda o Signore il Tuo Santo Spirito su questi doni che ti
offriamo, perché diventino il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo
nostro Salvatore", ha subito l'ultimissima trasformazione in: "SCENDA
O SIGNORE LA TUA "RUGIADA"...
«Ora, nella Bibbia la rugiada è
sempre stata usata ‒ dice Maria Guarini nel sito "Chiesa e
post concilio" QUI ‒ di volta in volta, come metafora dello
Spirito, della misericordia divina o comunque di elemento fecondante;
ma perché usare la metafora quando è già in uso il riferimento
specifico allo Spirito Santo?»
La stessa domanda se la pone
"indignatissimo" don A. Minutella nel video a seguire:
Ma una precisazione è doveroso farla
da parte mia: lo SPIRITO SANTO ‒
SAPIENZA (ved. QUI e QUI) in modo specifico è sempre stato più
rappresentato dall'elemento FUOCO che è LUCE, perciò è Intelletto e
Discernimento, è AMORE che riscalda consolando, è AGENTE
PURIFICATORE che brucia le "scorie" e il "vecchiume"
spirituali rinnovando ogni cosa... ma soprattutto è TRASCENDENZA che
attrae e trasforma irresistibilmente!
In quale maniera è possibile dunque attribuire
all'ACQUA ‒ RUGIADA, pur
come "IRRORAZIONE" dello Spirito [dal lat. irrorare, comp.
di in e rorare «bagnare di rugiada», derivato da ros roris
«rugiada»] l'intervento sacro di "SCENDERE" sul pane e
sul vino per il cambiamento REALE in CORPO e SANGUE di Gesù nella
TRANSUSTANZIAZIONE quando la stessa ACQUA è IMMANENZA?
Al fine di chiarire meglio, quando il
Sacerdote (alla prima epiclèsi o canone della Messa), pochi attimi prima della Consacrazione,
impone le mani sulle sacre specie, chiama e supplica lo SPIRITO
SANTO‒FUOCO ad intervenire per compiere l'Azione del cambio di sostanza del
frumento e dell'uva e non lo Spirito Santo-Acqua o Rugiada che sia.
Il punto maggiore da considerare, però,
è il fatto che tutti questi cambiamenti e rettifiche si stanno
sempre più avvicinando pericolosamente alle parole-chiave della
Consacrazione vera e propria, ossia: "Hoc est corpus meum" e "Hic est sanguis meus" o "Hic est calix sanguinis mei" che, seppure di poco mutate, annullerebbero la validità
del Sacrificio eucaristico, come annunciato dal profeta Daniele al 9,27:
"Il profeta Daniele" di Francesco Trevisani (1656-1746). |
«Egli stringerà una forte alleanza con
molti per una settimana e,
nello spazio di metà settimana, farà
cessare il sacrificio e l'offerta;
sull'ala del tempio porrà l'abominio
della desolazione e ciò sarà sino alla fine,
finché la distruzione segnata non
piombi sul devastatore».
Tenendo conto che il Falso profeta,
Bergoglio, nel marzo prossimo, concluderà sette anni del suo
disastroso pseudo governo (cfr. QUI) e supponendo che il "patto con molti"
sia avvenuto il 31 ottobre 2016 (guarda 'caso' proprio ad Halloween)
a Lund per i 500 anni di Lutero, nella primavera entrante si
compiranno 3 anni e mezzo (equivalenti alla metà settimana di Daniele), in cui con molta probabilità la Messa
sarà equiparata a quella dei protestanti, diventando invalida.
Se poi si pensa che da quel momento
potrebbero iniziare i 42 mesi (o 1260 giorni) di 'Tribolazione'
inflitti dal Dragone (l'Anticristo) alla Donna vestita di Sole
fuggita nel deserto, la quale rappresenta anche la Chiesa fedele
costituita dal 'piccolo resto', come descritto in Ap. 12, QUI
e QUI, allora tutto ciò coinciderebbe con innumerevoli
profezie antiche e moderne sugli ultimi tempi.
Certo, sono solo ipotesi perché la
Verità resta sigillata, ed inoltrarsi nel computo delle date è
sempre un azzardo, ma i segni incalzano e rendono plausibili le
considerazioni.
D'altra parte nel discorso profetico di
Gesù vi sono molte attinenze col periodo che stiamo vivendo oggi
(ved. QUI), compresi i segni di mare e di terra (ved. QUI e QUI) ma
anche di cielo, nelle stelle, come ho esposto QUI e QUI, perciò non è peregrina l'idea che molto presto,
in concomitanza con tutto quello che sta accadendo ora sul pianeta a
livello politico, sociale e climatico, Babilonia la Grande crollerà
(Ap. 17; ved. QUI), per dare inizio, finalmente, all'Era di Pace tanto
auspicata dagli uomini giusti.
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