mercoledì 29 ottobre 2014

Monique Mathieu: "La Fine del Percorso"




La Fine del Percorso

"Sono ormai parecchi anni che vi guidiamo, vi prendiamo per mano e vi accompagniamo. È da molto che vi indichiamo la Via luminosa che attualmente state seguendo.

Il suo termine è ora prossimo. Per noi tutto è concluso, per voi restano ancora alcuni passi da compiere, un po' di tempo per sperimentare, capire, amare e lasciar correre.

Vi abbiamo trasmesso tutto ciò che potevamo per il singolo risveglio di coscienza e la vostra apertura di cuore. Sicuramente avete fatto molti progressi e ciascuno di voi, alla sua maniera, ha ben portato a compimento la sua missione di Operatore di Luce.

Sta per giungere il momento in cui diventerete adulti. Non sarete più dei bambini da prendersi per mano, sarete degli uomini, degli Esseri che ritroveranno la loro potenza, che riacquisteranno molte delle loro facoltà e che saranno in grado di procedere da soli.

In attesa che quel tempo giunga, noi saremo ancora vicino a voi a percorrere insieme gli ultimi metri che vi separano dalla vostra Rinascita.

Siete già nati su questo mondo, qui avete appreso. Dalla prima infanzia, voi siete passati all'adolescenza e all'età adulta, allorché normalmente vi arricchite di molte più esperienze. Ma iniziate adesso ad affrontare la maturità del vostro itinerario spirituale.

Questo si compirà assai rapidamente, nell'arco di pochissimo tempo, ma c'è ancora da fare, parecchie prese di coscienza devono avvenire in voi: è necessario che abbiate più comprensione, molta più accettazione.

Sicuramente nell'insegnamento che vi trasmettiamo troverete, dopo così tanti anni, numerosi elementi simili ad altri, perché ciò che vi doniamo è universale.

Ma fino a quando l'ammaestramento non verrà messo in pratica nella vostra vita quotidiana, dato che lo dimenticate velocemente, saremo indotti a ravvivarvi la memoria senza sosta.




Arriverà il giorno in cui tutto ciò che abbiamo seminato in voi farà sorgere una nuova bellissima consapevolezza di Esseri meravigliosi che irradieranno Luce e Amore.

Non avete però ancora iniziato il passaggio più difficile della vostra esistenza! Non vogliamo assolutamente parlare di cose che possono impaurirvi ed abbassare la vostra frequenza vibratoria con ciò che può giungere sul piano materiale come catastrofi o sconvolgimenti della natura.

Desideriamo soltanto dirvi che malgrado tutto quello che avete acquisito, spesso rimanete ancora negli antichi schemi di funzionamento, dei quali non vi siete del tutto liberati per poter accedere al vostro reale futuro.

Siete ancora troppo prigionieri delle vecchie abitudini, di tutto quanto avete appreso fino ad oggi, che vi è stato imposto talvolta a forza durante i vostri studi.

Vi è stato ribadito che era bene imparare quella o quell'altra cosa, il più delle volte utile soltanto a caricare la mente e ad offuscare il vostro intelletto.

Per la difficoltà della restante parte di cammino da percorrere sarete obbligati ad essere diversi! Non disporrete più degli stessi parametri e sarete costretti a perdere certi comportamenti abituali diventati punti fermi sulla vostra strada.

Rassicuratevi, se vi siete preparati bene per la trasformazione interiore, troverete per via altri riferimenti, dei fari indicatori.

Immaginate di aver camminato sinora con una piccola fiaccola lungo un'ampia strada relativamente scura, bordata d'alberi.




Disponete appena dell'illuminazione che vi permette di avanzare passo dopo passo, ma voi desiderate comunque portarvi sempre più lontano perché sapete che davanti a voi troverete la Luce vera.

È di questa Luce che siete in permanente ricerca. Arriverete in un luogo dove i grandi alberi ai lati della via la rischiareranno, perché saranno diventati magnificamente luminosi. In quell'attimo, anche il vostro stesso viaggio diventerà facile, splendente e meraviglioso.

Quello che maggiormente dovete temere, voi umani, risiede nel campo delle vostre emozioni, si tratta di quanto potrebbe scuotervi per tutto ciò che probabilmente sentirete, vedrete o forse avrete da vivere a causa di questa Transizione.

Affinché possiate continuare a procedere sul Sentiero della Luce, nella pace e nella fiducia, necessita che eliminiate il più possibile le paure, quelle che si presentano spesso come «alberi oscuri».

Noi saremo lì fino al termine del vostro percorso. Supereremo gli ultimi passi mano nella mano, praticamente da pari a pari, ma certo non per portarvi, né trascinarvi!

La vita sulla Terra si è rivelata per voi molto difficile, ma vi avrà fatto il grandissimo regalo di mutarvi, di permettervi d'acquisire innumerevoli qualità morali e incommensurabili  facoltà  di  cuore.

Tutti gli ostacoli che avete affrontato (e sappiamo che ognuno di voi ha avuto un certo numero di sperimentazioni) vi hanno consentito di levigare la vostra Anima, crescere infinitamente ed anche comprendere cosa siano l'Amore e la trasformazione, facendovi intravvedere il vero cammino individuale.



Josephine Wall

La vostra Terra subisce un'enormità di soprusi. È soggetta alle energie emanate da certi esseri viventi su questo mondo che cercano di manipolare tutta l'Umanità.

Essi emettono onde energetiche a bassa frequenza che possono perturbarvi; tentano, in questo modo, di sottomettervi meglio e fare di voi un immenso gregge che non sia più in grado di pensare o agire da sé stesso.

Le forze dell'Oscurità stanno vivendo gli ultimi loro istanti. Come in ogni «guerra», gli attimi finali sono i più difficoltosi perché coloro che stanno per soccombere provano, in tutte le maniere, a non essere sconfitti nel combattimento.

Quando si avvedono di non aver più nulla da perdere, letteralmente si scatenano, ed è quello che sta accadendo ora.

Certe energie si riversano su questo Pianeta e voi le percepirete sempre di più. Se in alcuni momenti vi sentite oppressi, e come dice il nostro canale, un po' «zavorrati», non colpevolizzatevi.

Ditevi semplicemente che tutte queste negatività non potranno raggiungervi. Hanno la facoltà di destabilizzarvi per un'ora, una mezza giornata o due giorni, ma a lungo termine non avranno alcun potere su di voi, poiché ognuno avrà già optato per la Luce.

Tutti coloro che avranno scelto la Luce saranno continuamente protetti da Essa. Le entità oscure cercano sempre di attrarre a sé il maggior numero di individui, fuorviandoli e talvolta facendo loro, come dite voi sulla Terra, degli sgambetti per farli cadere."



domenica 26 ottobre 2014

La Scienza: I Complottisti sono più Sani di Mente!

di Kevin Barrett




La Scienza dice che i "Complottisti" sono i più Sani di Mente!

Recentissimi studi scientifici realizzati da psicologi e sociologi sia statunitensi che britannici hanno chiarito che, al contrario di quanto tradizionalmente affermato dagli stereotipi diffusi dalla cultura di massa, le persone etichettate come "complottiste" sono più sane ed equilibrate rispetto a chi accetti supinamente le versioni ufficiali dei fatti contestati.

L'ultima ricerca è stata pubblicata lo scorso 8 luglio dagli psicologi Michael J. Wood e Karen M. Douglas dell'Università del Kent (Regno Unito), ed intitolata "Che dire dell'edificio 7? Uno studio Psicologico Sociale di discussione online sulle Teorie del Complotto sull'11 Settembre."

Questa relazione ha evidenziato numerosi commenti di tipo "cospirazionista" e "convenzionalista" (anti-cospirazione) postati in rete su siti di notizie.

Con grande stupore i ricercatori hanno scoperto che le prese di posizione a supporto della teoria del complotto erano numericamente maggiori rispetto a quelle che continuano a reputare valide le versioni dei fatti diramate dai media convenzionali:

"Dei 2.174 commenti raccolti, 1.459 sono stati catalogati come cospirazionisti e 715 come convenzionalisti."

In altre parole, coloro che non accettano le esposizioni pubbliche di avvenimenti come l'11 Settembre e l'omicidio di JFK, sono risultati essere più del doppio rispetto a quelli che vi danno credito.

Questo significa che il rapporto si è invertito, e che la saggezza tradizionale è oggi espressa dai presunti "complottisti" mentre le persone contrarie stanno diventando una sparuta minoranza assediata.




Forse proprio perché il loro parere ha smesso di essere espressione della maggioranza, i commentatori anti-cospirazione tendono a tradire una forte rabbia e aggressività:

"Lo studio ha dimostrato che i soggetti che supportano la linea ufficiale dei fatti dell'11 Settembre si esprimono generalmente in modo più ostile nel tentativo di persuadere chi la pensi in modo diverso dal loro."

Si è inoltre appurato che gli avversatori delle teorie del complotto, oltre che fortemente astiosi siano anche più tendenti al fanatismo.

Secondo costoro, la storia in base a cui 19 arabi (nessuno dei quali provvisto di adeguate competenze di pilotaggio aereo) sarebbero riusciti a commettere il crimine del secolo sotto la direzione di un dializzato nascosto in una grotta in Afghanistan, sarebbe indiscutibilmente vera.

Coloro che sostengono l'idea del complotto, d'altra parte, non mirano ad avere una teoria del tutto esplicativa degli eventi:

"I fautori che la tragedia dell'11 settembre sia stata in realtà una congiura governativa, non pretendono di sollevare una specifica tesi opposta, ma solo di smentire la dichiarazione ufficiale."



I fantasmi dei vigili del fuoco dell'11 settembre

In breve, l'indagine scientifica elaborata da Wood e Douglas suggerisce come l'etichetta negativa di "complottista" – un visionario prevenuto che sostiene come verità le idee esposte dal proprio gruppo d'appartenenza – in realtà descriva accuratamente le persone che difendono le tesi comuni, non quelle che le contestano.

Lo studio ha pure rilevato come i "teorici della cospirazione" abbiano una migliore prospettiva d'insieme e discutano il contesto storico (ad esempio la relazione tra l'assassinio di JFK e i fatti dell'11 Settembre) in misura maggiore degli anti-cospirazionisti.

In più, è stato appurato che essi non amano sentirsi definire "complottisti", né tanto meno "teorici della cospirazione."

Questi rilevamenti vengono ancor più amplificati dal nuovo libro "Conspiracy Theory in America" del politologo Lance DeHaven-Smith, pubblicato all'inizio di quest'anno dalla University of Texas Press.

Il prof. DeHaven-Smith spiega il perché alla gente non piace essere etichettata così. L'espressione "teorici del complotto" infatti fu inventata ed ampiamente diffusa dalla CIA per diffamare coloro che avessero nutrito dubbi sulla spiegazione ortodossa dell'assassinio Kennedy!



John F. Kennedy a Dallas, il 22 novembre 1963, pochi secondi prima di essere ucciso.

"La campagna della CIA per diffondere tale appellativo ebbe lo scopo di rendere chi non credesse alle versioni ufficiali oggetto di scherno e di acrimonia da parte del resto della collettività, e bisogna ammettere, purtroppo, che si è rivelata una delle iniziative di propaganda più riuscite di tutti i tempi."

In altri termini, coloro che utilizzano come un insulto queste denominazioni stanno reagendo nel modo preventivato ad una documentata, indiscussa, storicamente reale cospirazione posta in essere dalla CIA per coprire, appunto, l'omicidio di JFK.

Quel provvedimento, tra l'altro, fu completamente illegale, e gli agenti della CIA coinvolti furono dei criminali; a quest'organismo infatti è legalmente proibito promuovere interventi in territorio "amico".

Tuttavia è dimostrato che la CIA infrange regolarmente il divieto compiendo operazioni in ambito nazionale che spaziano dalla mistificazione propagandistica agli omicidi.

DeHaven-Smith espone anche perché quelli che dubitano dei fatti delittuosi diffusi ufficialmente tendano ad analizzare il quadro storico.

Nel suo libro fa notare come un gran numero di funeste cospirazioni, rivelatesi poi vere, appaiano fortemente connesse a molti crimini di stato contro la democrazia e non ancora provati.




Un esempio chiaro è il collegamento tra gli omicidi di JFK ed il fratello Robert, protagonisti di presidenze che hanno reso continuativa la guerra nel Vietnam.

Secondo DeHaven-Smith, è necessario discutere di questi due delitti, in quanto sembrano essere entrambi aspetti dello stesso grande piano criminale.

La psicologa Laurie Manwell dell'Università di Guelph concorda sul fatto che la qualifica ideata dalla CIA come "teoria della cospirazione" ostacoli le normali funzioni cognitive.

In un articolo pubblicato sulla rivista America Behavioral Scientist (2010), ella precisa che le persone contrarie all'idea del complotto non sono in grado di ragionare con lucidità su tali ipotetiche nefandezze di stato contro la democrazia, come l'attentato dell'11 settembre.

Questo, proprio a causa della loro incapacità di elaborare informazioni che siano in contrasto con credenze acquisite precedentemente.

Nello stesso numero della suddetta rivista, il Prof. Steven Hoffman dell'Università di Buffalo, aggiunge che gli individui avversi alle teorie cospirative sono soggetti ad un forte condizionamento di conferma.

Infatti, piuttosto che prendere atto della realtà degli accadimenti cercano elementi che avvalorino i loro radicati stereotipi facendo ricorso a meccanismi irrazionali (come l'etichetta di "complottista") per evitare confronti polemici.



Cicerone accusa il famoso "
Complottista" Catilina di fronte al Senato. Affresco di C. Maccari del 1880

L'estrema irrazionalità di chi attacca le "teorie della cospirazione" è stata abilmente esposta anche dai docenti di comunicazione della Boise State University, Ginna Husting e Martin Orr.

In un articolo del 2007, dal titolo - "Meccanismi Pericolosi: l'Idea di Complottismo Come Strategia di Esclusione Transpersonale" essi hanno scritto:

«Se io vi definisco "complottista", poco importa che voi abbiate effettivamente dimostrato che una congiura esista o semplicemente sollevato una questione che avrei preferito evitare…

Etichettandovi, vi escludo strategicamente dalla sfera in cui i discorsi pubblici e i dibattiti generano dei contrasti.»

Ma ora, grazie ad internet, le persone che dubitano delle versioni ufficiali non sono più escluse dal contraddittorio comune; dopo 44 anni di dominio, la campagna ordita dalla CIA per soffocare il dibattito con questi termini denigratori è ormai obsoleto.

Negli studi accademici, così come nei commenti posti a seguito delle notizie, le voci pro-cospirazione sono ormai più numerose, e più razionali, di quelle che continuano a supportare i resoconti pubblici.

Nessuna meraviglia, dunque, se gli "anti-cospirazionisti" risuonino sempre più come un'accolita di individui astiosi, paranoici e manovrabili.

PER FAVORE, CONDIVIDETE! 

Relazione e miglioria traduttiva a cura di: Sebirblu.blogspot.it


Pubblicazione primaria e traduzione di anticorpi.info


giovedì 23 ottobre 2014

H. Makov: "L'INIZIO della FRODE GLOBALE della FED"




La frode che ha generato tutte le altre è la creazione
della Federal Reserve Bank nel 1913.

Noi abbiamo subito una serie di batoste e disastri a causa dei quali le forze della libertà sono state agevolmente vinte dal dominio finanziario occulto degli Ebrei-Massoni (Comunisti).

La società è stata completamente sovvertita e colonizzata da questo potere e non se ne avvede nemmeno, poiché anche i mass media ed il sistema educativo sono controllati da esso.

Nel 1913, il deputato Charles Lindbergh disse:

"Quando il Presidente firmerà questa legge, il governo invisibile del Potere Finanziario sarà legalizzato... il più grande crimine di tutti i tempi sarà perpetrato da questa legge bancaria e monetaria... non siamo più che a qualche anno dal giorno del giudizio."



Il Presidente W. Wilson firma il "Federal Reserve Act" - Dipinto di Wilbur G. Kurtz, Sr.

Parole profetiche

La creazione della Federal Reserve Bank nel 1913 ha innescato una catena di eventi funesti che hanno rovinato il 20° secolo e oscurato le nostre prospettive per il 21°.

Tutto è iniziato con la Prima Guerra mondiale e la Grande Depressione, ed è proseguito fino alle Torri Gemelle e alle guerre (contro il "terrorismo"; ndt) in Afghanistan e in Iraq.

Proprio nel 1913 (come dice QUI anche Fulford, nel suo recente articolo; ndt), i leader americani sono stati corrotti e ingannati dai banchieri, per lo più stranieri, e dai loro agenti statunitensi.

I nostri leader si sono macchiati di tradimento dando ad essi il potere di creare denaro dal nulla, sostenuto solo dal credito, vale a dire sulle imposte del popolo americano.

Attualmente, il governo USA prende in prestito il proprio denaro dai banchieri internazionali e paga loro 360 miliardi di dollari l'anno di interessi per beneficiare del privilegio.

Se riusciste ad ingannare gli Stati Uniti in questo modo, cosa fareste voi?

Restituireste un tale magico potere al suo legittimo proprietario, lo Stato americano, o lo usereste per impadronirvi del mondo, tutto possedendo e tutto controllando?

Indovinate quale scelta sia stata fatta da questi "signori"?

La storia moderna evidenzia un progetto a lungo termine perpetrato da famiglie dinastiche di banchieri e dai loro alleati per creare una dittatura planetaria orwelliana (il "Nuovo Ordine Mondiale"), in cui le ricchezze siano ancor più concentrate e la vita umana ulteriormente degradata.




Le guerre e le depressioni, l'arte moderna e la cultura, le correnti New Age, la "liberazione" sessuale e il femminismo, fanno tutti parte del loro disegno.

Il ruolo degli storici e dei mass media è quello di offuscare questo piano ingannando le masse affinché credano di essere libere e pensino che i propri leader agiscano per i loro interessi.


Il Presidente Roosevelt smascherato da suo genero

Questa deduzione viene rafforzata dal libro del Col. Curtis Dall del 1970 "FDR: My Exploited Father-in-law" ossia "Franklin Delano Roosevelt: il mio suocero plagiato".

Dall che aveva sposato Anna, la figlia di Roosevelt, passava molte notti alla Casa Bianca e lo accompagnava spesso in giro sulla sua sedia a rotelle. Egli stesso era un partner importante nel brokeraggio di Wall Street.



Il Col. Curtis Dall sposo di Ann figlia del Presidente Roosevelt, qui sulla destra.

Dall ha dato prova di lealtà filiale nel suo libro, ma non ha potuto evitare alcune conclusioni disincantate. Infatti, ritrae il leggendario Presidente non come un leader, ma come un "terzino" con poco potere reale.

Lo "staff tecnico" consisteva in una consorteria di gestori ("consulenti" come Louis Howe, Bernard Baruch e Harry Hopkins), che rappresentavano il cartello bancario internazionale.

In definitiva, per Dall, Roosevelt era un traditore manipolato dalla "Finanza Mondiale" e motivato dalla presunzione e dalla vanagloria personale.

La sua scelleratezza maggiore fu di nascondere le informazioni relative all'attacco giapponese inflitto a Pearl Harbor che costò quasi 3.000 vite.




Lo fece perché i banchieri volevano il coinvolgimento degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale, visto che l'85% degli americani vi si opponeva. I giapponesi avevano l'ordine di annullare l'offensiva se fosse venuto meno l'elemento sorpresa.

Dall riporta un aneddoto poco conosciuto ma più eloquente. Nel 1956, George Earle, un ex governatore della Pennsylvania, gli confidò che nel 1943 i nazisti cercarono di arrendersi.

All'epoca, Earle era l'Addetto Navale a Istanbul quando l'Ammiraglio Wilhelm Canaris, capo del Servizio Segreto Tedesco, gli si avvicinò personalmente.

Canaris gli rivelò che i generali tedeschi sentivano che Hitler stava portando la Germania alla distruzione.

Non potevano accettare la politica di Roosevelt di una "resa incondizionata", ma se il Presidente gliene avesse offerta una "onorevole", i militari avrebbero fatto in modo di organizzare un colpo di stato.

Essi erano convinti che la Russia potesse rappresentare una minaccia per la civiltà occidentale ed erano pronti ad opporre un baluardo tedesco non nazista di fronte ai piani comunisti in Europa dell'est.

Per abbreviare questa lunga storia, reiteratamente Roosevelt ignorò tale proposta, per mezzo della quale sarebbe potuta finire la guerra nel '43 con milioni di vite salvate.

Canaris, insieme a centinaia di altri ufficiali tedeschi integri, furono torturati e uccisi dalla Gestapo.



L'Ammiraglio  Wilhelm Canaris

Il progetto dei banchieri, come evidenziato dai bombardamenti a tappeto delle città tedesche, era chiaramente quello di:

1) Prolungare la guerra e infliggere il massimo danno alla Germania.

2) Assicurarsi che la Russia Sovietica occupasse l'Europa orientale e diventasse una grande potenza mondiale.


Il Comunismo, modello per la Civiltà futura.

Questo concetto si lega ad altre osservazioni di Dall. Il cartello bancario agì come se la Russia comunista fosse stata una sua creazione personale, ed era effettivamente così.

Una delle prime decisioni ufficiali allorché il Presidente USA entrò in carica fu quella di riconoscere il regime sovietico.

I suoi consiglieri Henry Morgenthau e Harry Dexter White pianificarono l'invio di rotative per imprimere banconote in Russia affinché i comunisti potessero stampare il proprio denaro statunitense.

In più, accordarono un prestito alla nazione sovietica di 8 miliardi di dollari, come sostegno alle locazioni a guerra finita. Il Col. Dall si confrontò personalmente con Louis Howe a proposito degli agenti russi che aveva visto riunirsi con lui alla Casa Bianca.

Secondo Antony Sutton, su "Wall Street and the Bolshevik Revolution", la rivoluzione bolscevica è stata finanziata dai banchieri internazionali.

Nel 1917, Trotsky e 200 rivoluzionari si erano letteralmente trasferiti da New York Lower East Side a San Pietroburgo per fomentare la rivoluzione.



Lev Trotsky  1879 - 1940

Che senso ha tutto questo?

In primo luogo, dobbiamo riconoscere che il capitale monopolistico ha una certa affinità con il comunismo. Entrambi sono nemici della concorrenza e della libertà.

Un governo comunista può offrire alle coalizioni il controllo delle materie prime e dei mercati. Può concedere contratti enormi e addossarsi immensi debiti. Può garantire anche il controllo sociale al fine di proteggere la concentrazione della ricchezza.

Ogni settore dell'economia USA è ora super-visionato da una manciata di cartelli. Non potremmo trovarci di fronte ad un comunismo privato invece che ad un monopolio pubblico?

È forse una coincidenza che il termine Partito Comunista "politicamente corretto" sia entrato nel lessico americano?

Secondariamente, non è un segreto (eccetto nei mass media) che i banchieri stiano stabilendo un "Governo Mondiale", che possano controllare. Questo esige che la Sovranità nazionale e la Democrazia vengano screditate.

Nella Prima Guerra Mondiale, i banchieri hanno distrutto la Russia Zarista e contenuto le aspirazioni nazionali della Germania; nella Seconda Guerra Mondiale, hanno distrutto la Germania e dato tutti i poteri alla Russia comunista.

Che cosa possiamo fare? Mi domando se una rivolta fiscale non sia la soluzione. Dopo tutto, l'atto costitutivo della Federal Reserve Bank è incostituzionale.

L'IRS non è altro che un Ente di raccolta della FED (Federal Reserve). I nostri soldi delle tasse vanno direttamente a loro.




La Guerra di Indipendenza degli Stati Uniti è iniziata con una rivolta fiscale. Oggi, avrebbero ancora questo coraggio gli americani?



lunedì 20 ottobre 2014

Fulford: "I nostri Dirigenti sono forse plagiati?"




I più alti dirigenti occidentali lavorano per gli ET ostili
o sono proprio loro i malvagi?


Benjamin Fulford, 13 ottobre 2014

I governi dell'Occidente e in particolare quello degli Stati Uniti d'America agiscono in modo così stupido e negativo da indurre tutti noi a domandarci per chi lavorano veramente.

Nel momento in cui scrivo questo articolo, la dirigenza occulta occidentale continua a diffondere armi-biologiche, a lanciare ancora una volta minacce nucleari e a tentare di scatenare la III Guerra Mondiale in Medio-Oriente o in Europa e comunque a comportarsi come una banda di psicopatici.

In più, c'è quella che sembra essere una sorta di guerra meteorologica segreta in corso. Come la storia, diffusa dalla stampa, del super-tifone Vongfong che si dirigeva direttamente su Tokyo, anche se a malapena pioveva e non c'era vento.


Nelle ultime 48 ore, uno studio delle immagini reali ad infrarossi dei satelliti-meteo giapponesi mostra spostamenti d'aria non regolari.

Da una parte, l'uragano sembra essere stato colpito da masse d'aria fredda e secca che lo hanno portato a frammentarsi, poi si sono avuti degli impulsi artificiali di plasma ultra-caldo, documentati dalle fotografie all'infrarosso, che hanno intensificato la tempesta.



Il tifone Vongfong del 10 ottobre 2014





















Alla fine, tuttavia, qualunque fossero le forze agenti sul super-tifone, non sono rimaste che delle nubi di pioggia ordinaria su Tokyo ed è stato molto meglio così.


Chiunque o qualsiasi cosa fosse responsabile di tali azioni non era evidentemente collegato con i nostri ministeri ufficiali. In ogni caso, non ci troviamo in condizioni meteorologiche normali.

Certo, gli analisti hanno avuto torto nelle previsioni di tutti i recenti cicloni svaniti nel nulla, e questo, malgrado un buon bilancio storico.

È pure chiaro, da altri fatti avvenuti, che le governance del mondo hanno poco potere reale o libertà d'azione su ciò che veramente accade.

Questo è affiorato alla riunione del G20 dei Ministri finanziari che si è tenuta la settimana scorsa in Australia.

È stato chiesto ai responsabili di un gruppo di paesi che rappresentano l'85% del PIL mondiale, un contributo di 1.000 miliardi di dollari all'anno per supportare le infrastrutture ma, apparentemente, essi non avevano l'autorità di erogare questa somma e tanto meno il FMI che si suppone sia al vertice del sistema finanziario internazionale.



I Ministri delle Finanze e i Dirigenti delle Banche Centrali al G20, a Cairns in Australia, il 20 sett. 2014.

Così, si sono ridotti a mendicare!



Proprio i Ministri del G20 hanno domandato del denaro per "fronteggiare il virus Ebola" dimostrando, in apparenza, di non essere a conoscenza della sua diffusione artificiale provocata dalla loro stessa Élite occulta.


La domanda che siamo obbligati a porci è di sapere chi o che cosa è esattamente assiso al di sopra dei governi che sono pubblicamente al potere.

La risposta è ben conosciuta e nel medesimo tempo misteriosa.

Si tratta di un gruppo di famiglie consanguinee che possiedono le Banche Centrali del mondo.

Nel corso degli ultimi 101 anni, dalla presa di potere della Federal Reserve Bank nel 1913, questi clan familiari incestuosi, che sostengono di adorare Satana, hanno assassinato centinaia di milioni di persone attraverso due grandi guerre e numerosi conflitti di minore importanza, causato una fame cronica di massa, utilizzato reiteratamente  armi  biologiche  e  chimiche  contro  i  civili  e  molto  altro  ancora.

Poi, dal 1970, la loro politica ecocida ha fatto sparire più della metà di tutti gli animali selvatici della Terra e annientato il 30% delle specie esistenti!





Il bilancio di queste famiglie è talmente mostruoso, dal momento che sembra abbiano deliberatamente scelto di distruggere l'intera vita autoctona di questo pianeta e di ridurre in schiavitù l'Umanità o farla scomparire.

Tutto ciò ha indotto molta gente a credere che tali gruppi imparentati fra loro non facciano parte del genere umano ma che invece debbano essere una razza ostile di extraterrestri.

Avendo personalmente incontrato parecchi di questi individui, considerati da certi teorici della cospirazione "Rettiliani" o comunque alieni, posso assicurarvi che si tratta di esseri umani.

Nondimeno, è evidente che i loro cervelli siano stati alterati da idee false. Ed è possibile che i concetti siano stati impressi nelle loro menti da una forza esterna.

Il riscontro si ha nell'osservare questi uomini politici prima del loro insediamento al potere nei differenti paesi, quando proferivano parole coerenti e sane, in rapporto a quelle espresse dopo che hanno assunto le rispettive funzioni!

Noi sappiamo che il governo segreto e criminale degli Stati Uniti ha utilizzato la corruzione e le minacce per costringere i funzionari, compresi i dirigenti ufficiali americani, ad agire in base al loro ordine del giorno.

[NDR francese: si è sentito dire che Obama sia stato convocato da Bush Senior il primo giorno del suo ingresso alla Casa Bianca, con l'ingiunzione di restare agli ordini del suo clan, pena la minaccia di violenza e uccisione delle figlie davanti a lui!]




È sufficiente notare quello che Obama ha detto prima di diventare Presidente degli Stati Uniti e compararlo a ciò che ha fatto dopo essere arrivato al potere.

Non ha mai chiuso il carcere di Guantanamo e le truppe americane stanno ancora combattendo guerre in tutto il mondo per depredarne le risorse.

In un momento del tutto surreale, un delegato di Obama mi ha pure contattato per domandarmi chi o che cosa fosse al di sopra del Presidente stesso.

La migliore risposta che potevo dargli era che di qualunque entità o forza si trattasse, aveva strutturato il mondo in cui sperimentiamo come una realtà.

A tal fine, ho dedicato numerosi anni a tentare di individuare chi fosse il responsabile dei massacri e del caos che viviamo sulla Terra.

La traccia ha portato alle famiglie che possiedono la Federal Reserve Board, ma da allora le cose si sono molto aggravate.

I membri della famiglia Rockefeller dicono di essere subordinati ai Rothschild, e i Rothschild sostengono di dipendere dalla Loggia Massonica P2.

Quando ho visitato questa Loggia in Italia, sono stato informato dai suoi auto-proclamatisi "portavoce", Daniel Dal Bosco e Leo Zagami, che sottostavano a non ben definiti extraterrestri residenti in Svizzera.

Sono anche stato invitato a recarmi ad un loro incontro ma, sospettando una trappola pericolosa, ho rifiutato di andarvi.

Vincenzo Mazzara, un membro dei Cavalieri Teutonici, che mi è stato presentato da Zagami come l'esponente più anziano associato alla Loggia P2, mi ha precisato che essi prendono gli ordini da un'entità conosciuta come Sole Nero che risiede nei raggi gamma.




Un altro gruppo che mi ha contattato, gli Illuminati Gnostici, sostiene che questo Universo sia stato creato da un'intelligenza artificiale negativa.

Afferma che essa avrebbe distrutto la bella e antica civiltà di Atlantide ed è da allora che cerca di abbatterla.

Anche un individuo che dice di far parte delle fila del MJ 12 (Majestic 12), l'organismo fondato dal Presidente Eisenhower per studiare gli extraterrestri, ha convalidato che abbiamo a che fare con una malefica intelligenza artificiale.

Il presidente di una grande società tecnologica e certi componenti del Pentagono asseriscono, dal canto loro, che tutti gli avvistamenti UFO sono confermati e che ci sarebbero altre prove ad indicare che l'Élite dirigente mantiene relazioni con civiltà extraterrestri più progredite! Il nome che ritorna spesso nel contesto di tali accordi è quello di George Bush Sr.

Tuttavia, benché attribuire a ragioni ultraterrene la brutta situazione in cui ci troviamo sia avvincente, ciò non risolverà i problemi che dobbiamo affrontare.

Abbiamo la necessità di cominciare ad agire con quello che possiamo vedere e fare. Questo significa arrestare e imprigionare la gente che noi sappiamo essere implicata in crimini contro l'Umanità e nella distruzione del Pianeta.

Le famiglie sataniche che possiedono la BRI, la FED, la Banca Centrale Europea e la Banca del Giappone devono arrendersi o morire.



sabato 4 ottobre 2014

SOCCI: Superbo articolo sul Papa "NON È FRANCESCO"



Guido Reni - San Francesco in Estasi - XVII secolo

Sebirblu, 4 ottobre 2014

Proprio nel giorno della ricorrenza del nostro Santo, Patrono d'Italia, a me particolarmente caro per i suoi "incredibili" interventi nella mia vita, dei quali non potrò scordarmi mai, e che suscitano da allora la mia più viva gratitudine, vi riporto gentili Lettori questo articolo di A. Socci che io condivido pienamente. 

Vi consiglio inoltre di leggere, QUI, le considerazioni da me fatte sulle strane "coincidenze" e  il loro significato simbolico, in occasione del Conclave 2013, per eleggere questo Papa. 




L'Anticipazione della Premessa di:
"NON È FRANCESCO" 
(il nuovissimo libro di Socci; ndr) 
e delle Prime Pagine del Capitolo sul Conclave del 2013.

Antonio Socci, 2 ottobre 2014

Nel 2006 col libro "Il quarto segreto di Fatima" posi un problema che attirò su di me insulti, invettive e anatemi (da ecclesiastici e annessi).

Passarono quattro anni e il 13 maggio 2010, a Fatima, papa Benedetto XVI in persona confermò i punti più importanti delle mie ipotesi, smentendo addirittura il suo Segretario di Stato.

Nel settembre 2011 su "Libero" detti la notizia che Benedetto XVI si sarebbe dimesso dopo il suo 85° compleanno. Anche quella volta mi riempirono di cattiverie e volgarità. Poi, nel febbraio 2013 (cioè due mesi prima di compiere 86 anni) Benedetto XVI ha fatto la sua rinuncia.

Stavolta, senza neanche aver letto il mio libro "Non è Francesco", che esce domani, sono stato coperto di biliose volgarità. Non gliene voglio.

Il coraggio e la libertà intellettuale non tutti se li possono permettere e – come diceva Mario Hrvat – "l'invidia è la consapevolezza della propria mediocrità".

Qua sotto anticipo stralci dalla premessa del libro e dopo le prime tre pagine del capitolo del mio libro che riguarda il Conclave del 2013 (Il papocchio), dove riporto i fatti che fanno ipotizzare la nullità dell'elezione di papa Francesco.




Stralci della Premessa del Libro

Ammetto di essere uno dei tanti che hanno accolto Bergoglio – il 13 marzo 2013 – a braccia spalancate, come era giusto fare ritenendolo il Papa legittimamente eletto.

E anche per una serie di amicizie comuni (a me molto care), che mi avevano indotto a nutrire benevole speranze nel nuovo Pontefice.

Gli comunicai perfino (e convintamente) che – fra tanti altri – poteva contare pure sulla preghiera mia e della mia famiglia, e sull'offerta delle nostre croci per il compimento della sua alta missione. Mi piaceva quel suo stile dimesso.

I giornali lo rappresentavano come il vescovo che girava per Buenos Aires con i mezzi pubblici, che abitava in un modesto appartamento anziché nel palazzo vescovile, che frequentava i miseri quartieri delle periferie come un padre buono, desideroso di portare ai più infelici la carezza del Nazareno.

Tutto questo poteva essere una formidabile ventata di aria fresca per il Vaticano e per l'intera Chiesa.

Ho sostenuto papa Francesco come potevo, per mesi, da giornalista, sulla stampa. Mi sembrava un apostolo del confessionale, devoto della Madonna.

L'ho difeso dalle critiche affrettate di alcuni tradizionalisti e continuo a trovare ancora oggi assurde le polemiche di coloro che prendono a pretesto le dichiarazioni di papa Francesco per attaccare in realtà il Concilio Vaticano II, Joseph Ratzinger e Giovanni Paolo II, (…) che nessuna responsabilità hanno nelle scelte di Bergoglio.

Da questo punto di vista sono ben contento di essere fra coloro che Roberto De Mattei considera «i difensori più accaniti del Vaticano II».

Sono infatti convinto, con Benedetto XVI (con Giovanni Paolo II e con Paolo VI), che il Concilio è un evento molto prezioso. Ma il vero Concilio, quello che sta nei documenti e fa parte del magistero della Chiesa.



Il Concilio Vaticano II   (1962-1965)

Ben altra cosa (opposta) è quello «virtuale» costruito dai mass media, quello che per esempio si trova teorizzato dalla storiografia progressista. (…)

Sostenere oggi che le dichiarazioni di Bergoglio a Scalfari (per fare un esempio) in fin dei conti sono in continuità con Benedetto XVI, con Giovanni Paolo II e con Paolo VI, ovvero che Bergoglio «incarna l'essenza del Vaticano II» (De Mattei), è assurdo. (…).

Purtroppo, oggi io sono uno dei tantissimi delusi (un sentimento che dilaga sempre più tra i cattolici, seppure non raccontato dai giornali). (…).

Diversi cardinali avevano votato Bergoglio con la speranza che egli continuasse l'opera di rinnovamento e purificazione intrapresa da Benedetto XVI, che irrompesse nella Curia vaticana e (metaforicamente) la rovesciasse come un calzino, quasi col fuoco di Giovanni Battista.

Invece bisogna amaramente riconoscere che poco o nulla è stato fatto (solo qualche rimozione, in certi casi anche ingiusta).

Va bene andare a vivere nel residence di «Santa Marta», può essere anch'esso un segnale positivo, anche se non è proprio una povera cella monastica. Io, in un mio libro avevo addirittura sognato un Papa che andava a vivere in una parrocchia di borgata. In ogni caso apprezzo il messaggio.

Ma poi il problema è il governo di quella cosa complessa che è il Vaticano e – per esempio – dello Ior, che qualcuno ha pure prospettato di chiudere, non essendo chiara la sua utilità per la Chiesa, ma che Bergoglio non ha chiuso affatto.

Al contrario, dicono gli osservatori più informati, Bergoglio ha moltiplicato commissioni, burocrazie e spese. (…)

Ci si aspettava una ventata di rigore morale nei confronti della «sporcizia» (anche del ceto ecclesiastico) denunciata e combattuta dal grande Joseph Ratzinger.




Ma come dobbiamo interpretare il segnale dato al mondo di lassismo e di resa nei confronti dei nuovi costumi sessuali della società e dello sfascio dei principi morali e delle famiglie?

Come interpretare il rifiuto di papa Bergoglio di opporsi alle questioni etiche, come hanno fatto eroicamente i suoi predecessori, o anche solo di «giudicarle», cioè di contrastare culturalmente quella rivoluzione dei rapporti affettivi che distrugge ogni serio legame e ha lasciato tutti più soli e infelici, schiavi dell'istinto?

San Paolo affermava «l'uomo spirituale giudica ogni cosa» (1Cor 2,15) e non «chi sono io per giudicare?».

E perché non opporsi a quella cultura della morte che non riconosce più nessuna sacralità all'essere umano o a quell'ondata di anticristianesimo e antiumanesimo che, sotto diverse bandiere, pervade ormai il mondo? (…).

C'erano da confutare coloro che, nella Chiesa, buttano alle ortiche la retta dottrina cattolica e che – pure da cattedre potenti – demoliscono il cuore della fede, invece si sono visti «bastonare» i buoni cattolici, quelli ortodossi che vivevano veramente la povertà, la castità, la preghiera e la carità.

Anzi, papa Bergoglio si scaglia proprio su chi usa «un linguaggio completamente ortodosso» perché così non corrisponderebbe al Vangelo (Evangelii Gaudium n. 41). Cosa mai vista e mai sentita in tutta la storia della Chiesa.

Per non dire di quando lo stesso Bergoglio si avventura nelle sue sconcertanti affermazioni, tipo «se uno non pecca non è uomo», una tesi sorprendente che nemmeno si avvede così di negare di fatto l'umanità di Gesù e Maria, i quali furono esenti dal peccato e proprio per questo sono il modello ideale supremo dell'uomo e della donna.

O quando ha attribuito erroneamente a san Paolo la frase «mi vanto dei miei peccati» (Omelia di Santa Marta del 4 settembre 2014), un'enormità su cui il sito vaticano www.news.va ha ritenuto addirittura di fare il titolo «Perché vantarsi dei peccati».

Evidentemente in Vaticano, e in particolare a Santa Marta, non si conosce quanto afferma San Tommaso d'Aquino: «È peccato mortale quando uno si vanta di cose che offendono la gloria di Dio».



Diego Velazquez - La Tentazione di San Tommaso d'Aquino - 1631

Si sperava davvero che si soccorressero le vittime più indifese e inermi nelle periferie più sperdute del mondo, invece – lo ricordo con dolore – papa Bergoglio ha ostinatamente evitato di alzare la sua voce, nell'estate 2014, in soccorso dei cristiani massacrati nel Califfato islamico del Nord Iraq, limitandosi a poche dichiarazioni, senza mai pronunciare una vibrata invettiva (come quelle che ha fatto su argomenti politically correct) o un vigoroso appello alla comunità internazionale perché intervenisse  a  disarmare  i  carnefici  e  difendere  gli  inermi  massacrati.

Mai si è rivolto verso un mondo islamico che in genere umilia ogni minoranza, mai una sferzata contro il terrorismo islamista, mai ha chiesto esplicitamente quell'«ingerenza umanitaria» (concepita specialmente da Giovanni Paolo II) che disarmasse, anche con la forza, i carnefici e impedisse massacri come pure imploravano i vescovi dell'Iraq.

I quali patriarchi hanno gridato a gran voce che le proprie comunità venissero difese, con la forza, dal massacro incombente e hanno mosso una critica esplicita alla reticenza del Papa chiedendogli «un uso più audace della propria influenza per la causa dei cristiani iracheni».

Ma Bergoglio è stato cauto e reticente, barcamenandosi senza esporsi. Siamo sicuri che di fronte alla tragedia dei cristiani (e delle altre minoranze) in Iraq non potesse assumere un atteggiamento più deciso come quello dei suoi predecessori o come il suo su altri temi? (…).

Non si è vista nemmeno un'opera di vera sensibilizzazione della Chiesa intera, che mobilitasse la preghiera di tutti, che sollecitasse veglie, novene, digiuni (sono queste le armi dei cristiani) e un grande aiuto umanitario. Che controindicazioni c'erano su questo? Non se ne vedono davvero.

C'era bisogno di dare conforto e aiuto concreto ai tanti cristiani perseguitati, umiliati, incarcerati, massacrati, ma papa Bergoglio invece ha continuato a confidare in un dialogo senza condizioni e senza precauzioni, esponendosi a dolorosi incidenti come quello dell'8 giugno 2014, quando ha chiamato a pregare in Vaticano, fra gli altri, un Imam che, lì sul suolo bagnato dal sangue di tanti martiri cristiani, infischiandosene dei discorsi concordati, ha invocato Allah perché aiuti i musulmani a schiacciare gli infedeli («dacci la vittoria sui miscredenti»). (…).

C'era bisogno di dire almeno una parola in difesa di giovani madri – come Meriam o Asia Bibi – condannate a morte nei regimi islamici per la loro fede cristiana o almeno si poteva chiedere di pregare per loro, ma papa Francesco non lo ha mai fatto.




Non ha nemmeno risposto all'appello mandatogli da Asia Bibi, mentre ha scritto personalmente un lungo messaggio di auguri agli islamici che digiunano per il Ramadan auspicando che esso porti loro «abbondanti frutti spirituali». (…).

(Un breve mio aggiornamento: "E in più, di recente, il Papa non ha neanche ricevuto la famiglia di questa donna che è giunta appositamente dal Pakistan per poterlo incontrare. Egli si è limitato a stringer loro la mano, per pochissimi secondi, al suo passaggio vicino alle transenne di sbarramento. Vedere QUI; ndr.)

Si è venuti a scoprire peraltro che al tempo del discorso di Ratisbona di Benedetto XVI (quello che è passato alla storia per aver fatto infuriare i musulmani), il portavoce dell'allora cardinale Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, criticò pubblicamente papa Ratzinger.

Il Newsweek pubblicò le sue parole sotto il titolo «L'Arcidiocesi di Buenos Aires contro Benedetto XVI».

Il portavoce dopo qualche tempo fu sollevato dall'incarico, ma molti si sono chiesti se e quando vi sia stata una sconfessione pubblica da parte del vescovo Bergoglio e un suo appoggio aperto al discorso pronunciato da Ratzinger a Ratisbona. (…).

Alla luce di questi fatti si spiega l'atteggiamento attuale di papa Francesco nei confronti dell'Islam e degli islamisti del Califfato iracheno (carnefici di cristiani e di altre minoranze).

Bergoglio, sempre così critico con i cattolici, non si contrappone mai nemmeno alle lobby laiciste sui temi della vita, del gender, dei principi non negoziabili che papa Benedetto individuò come pilastri della «dittatura del relativismo». (…).

C'era (e c'è) bisogno di far accendere una luce per una generazione che è stata gettata nelle tenebre del nichilismo, che non sa più nemmeno distinguere il Bene dal Male perché le hanno insegnato che non esistono e che ognuno può fare quello che gli pare.

Purtroppo papa Bergoglio rischia di assecondare proprio questa tragica deriva dicendo anch'egli che «ciascuno ha una sua idea di bene e di male» e «noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il bene».

C'era e c'è bisogno di annunciare Cristo, nostra speranza e vera felicità della vita, a una generazione che non sa nemmeno più chi è Gesù e non sa che farsene della propria giovinezza e dell'esistenza.



Harry Andersen - "Ecco, Io vi mando come pecore in mezzo ai lupi" (Mt. 10,16)

E rischia di essere fuorviante sentir dire da papa Bergoglio che «il proselitismo è una solenne sciocchezza» e che lui non ha «nessuna intenzione» di convertire i suoi interlocutori.

Certo, ha ragione quando ricorda che il cristianesimo si comunica «per attrazione», ma l'ardore missionario ci è stato testimoniato dai santi e «fare proselitismo» è il comandamento di Gesù ai suoi apostoli:

«Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato» (Mt. 28, 19-20).

Non si può dimenticare questo precetto evangelico, che indica il vero, grande compito della vita, per avere il plauso dei ricchi e potenti salotti snob e anticattolici della Repubblica. Dove tutti ora esultano ritenendo di avere finalmente un Papa «scalfariano».

C'è un gran bisogno di portare la carezza del Nazareno a chi è solo, malato, sofferente o disperato ed è molto doloroso veder «saltare» all'ultimo momento la visita del Papa all'ospedale Gemelli con i malati in attesa sotto il sole (loro, le cui piaghe sono le piaghe di Cristo).

Questo, mentre si trovano facilmente ore da dedicare a Scalfari, o si trova il tempo per telefonare a Marco Pannella o a Maradona e andare di persona a Caserta solo per incontrare l’amico pastore protestante. (…)

Bergoglio – secondo i suoi fan più sfegatati – sarebbe un rivoluzionario che intende sovvertire la Chiesa cattolica, eliminando i dogmi della fede e buttando alle ortiche secoli di magistero. Cosa significherebbe e cosa comporterebbe tutto questo? Se fosse vero la Chiesa sarebbe alla vigilia di una drammatica esplosione.

È così? Vorrà scongiurarlo, padre Bergoglio? Vorrà tornare sulla strada dove un giorno, da giovane (lo ha raccontato una volta e mi ha commosso), incontrò gli occhi di Gesù? Vorrà ricercare quel suo sguardo e in Lui ritrovare tutti noi?



IL PAPOCCHIO

Quel pomeriggio del 13 marzo 2013 a Roma pioveva. Non tanti si aspettavano una fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina perché il Conclave era solo al secondo giorno. Invece fu annunciato l'«Habemus papam».

Era stato eletto il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio. Alla quinta votazione, si disse. Ma dopo qualche tempo si è saputo che in realtà fu eletto alla sesta, che non doveva essere fatta in quel pomeriggio.

Cosa era accaduto?

Elisabetta Piqué è una brava giornalista argentina, lavora per il quotidiano «La Nación» di Buenos Aires occupandosi del Vaticano (e dell'Italia) ed è collaboratrice della Cnn in lingua spagnola e di Deutsche Welle.

È molto amica, da anni, di Bergoglio, è addirittura la sua biografa. Anzi, a leggere il libro "Francesco. Vita e rivoluzione" si nota un tono decisamente apologetico.

Nelle pagine dedicate alle fatali ore del Conclave, la Piqué descrive l'andamento delle votazioni, delle diverse candidature, le reazioni e alle pagine 39 e 40 – fra l'altro – riferisce in poche righe un fatterello curioso relativo proprio alla quinta votazione:


"Dopo la votazione e prima della lettura dei foglietti, il cardinale

scrutatore, che per prima cosa mescola i foglietti deposti nell'urna,

si accorge che ce n'è uno in più: sono 116 e non 115 come dovrebbero

essere. Sembra che, per errore, un porporato abbia deposto due

foglietti nell'urna: uno con il nome del suo prescelto e uno in bianco,

che era rimasto attaccato al primo. Cose che succedono. Niente

da fare, questa votazione viene subito annullata, i foglietti verranno

bruciati più tardi senza essere stati visti, e si procede a una

sesta votazione".


È precisamente da questa sesta votazione che uscirà eletto Bergoglio. Il fatterello è una semplice curiosità, a prima vista sembra far parte dell'aneddotica.

Un vaticanista amico della giornalista argentina e molto vicino, anch'egli, a papa Bergoglio, alle cui stanze ha accesso, Andrea Tornielli, su «Vatican Insider», il 16 novembre 2013, all'uscita del libro della Piqué, firma un'anticipazione dove illustra tutti i pregi del volume e fra l'altro riporta (come un piccolo scoop) l'episodio inedito rivelato dall'autrice.




Il libro ha un «lancio» in pompa magna sui media vaticani, quasi da biografia ufficiale. Infatti il 19 novembre 2013 la Piqué viene intervistata dalla Radio Vaticana,3 diretta da padre Federico Lombardi. Mentre il 16 novembre già «L'Osservatore Romano» aveva esaltato il volume lasciando pensare che lo stesso Bergoglio ne fosse la fonte privilegiata:


"È un Bergoglio raccontato di prima mano, diretto e vero, quello

che esce dalle pagine di Elisabetta Piqué, nel libro Francisco, vida

y revolución (in libreria in Italia dal 21 novembre per le edizioni

Lindau con il titolo Francesco. Vita e rivoluzione). Sette mesi

d'inchiesta «vecchio stile», cercando conferme e incrociando fonti

in 373 pagine ricche di dettagli inediti sul Conclave e sulla vita di

Jorge Bergoglio. Pagine per capire Francesco, il Papa che telefona,

scrive e parla chiaro."


È un po' curioso l'elogio dei dettagli inediti sul Conclave fatto dall'«Osservatore» (dal momento che vigerebbe il segreto pontificio e sarebbe colpa grave, anche da scomunica, il divulgarli all'esterno della Sistina), ma se davvero, come si lascia immaginare nelle righe precedenti, a svelarli è stato proprio Bergoglio non c'è violazione perché lui, in quanto Papa, non ha bisogno di autorizzazioni per parlarne.

In ogni caso nessuno ha avuto nulla da ridire su quei dettagli del Conclave, che anzi sono stati tutti accreditati da queste incontestabili fonti.

C'è solo un – per così dire – «piccolo» problema di cui nessuno finora sembra essersi accorto: stando ai fatti riferiti dalla Piqué – e così autorevolmente confermati – l'elezione di Bergoglio è nulla.

Infatti l'articolo 69 della Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis che regola il Conclave recita testualmente:


«Qualora nello spoglio dei voti gli Scrutatori trovassero due

schede piegate in modo da sembrare compilate da un solo

elettore, se esse portano lo stesso nome vanno conteggiate

per un solo voto, se invece portano due nomi diversi, nessuno

dei due voti sarà valido; tuttavia, in nessuno dei due

casi viene annullata la votazione».



La Cappella Sistina, 
luogo specifico per le votazioni del Conclave.

La prima violazione delle norme che si può intravedere è quindi l'aver annullato una votazione che doveva essere ritenuta valida e scrutinata.

Ma come se non bastasse si può ravvisare una seconda violazione, perché si è proceduto con una nuova votazione – la quinta di quel giorno (proprio quella che ha eletto Bergoglio) – laddove la stessa Costituzione apostolica prescrive invece che si debbano fare quattro votazioni al giorno, due al mattino e due al pomeriggio (articolo 63).

Perché si tratterebbe di violazioni che comportano la nullità dell'elezione? Perché l’articolo 76 della Universi Dominici Gregis afferma:


«Se l'elezione fosse avvenuta altrimenti da come è prescritto

nella presente Costituzione o non fossero state osservate

le condizioni qui stabilite, l'elezione è per ciò stesso nulla

e invalida, senza che intervenga alcuna dichiarazione in

proposito e, quindi, essa non conferisce alcun diritto alla

persona eletta».


Né è possibile che il Conclave abbia potuto cambiare «in corsa» quelle norme perché Giovanni Paolo II, in quella Costituzione apostolica, ricorda più volte che il Conclave non ha assolutamente il potere di modificare le regole. Nemmeno votando alla unanimità.

Quindi – se così si sono svolti i fatti – mi pare si possa concludere che l'elezione al Papato di Bergoglio semplicemente non è mai esistita. Non è nemmeno un problema sanabile a posteriori perché non si può sanare ciò che non è mai esistito.

Che la regolarità canonica dell'elezione sia «conditio sine qua non» della sua validità, del resto lo dice la stessa formula rituale dell'«accettazione e proclamazione» dell'eletto. Infatti l'articolo 87 della Universi Dominici Gregis recita testualmente:


"Avvenuta canonicamente [sic] l'elezione, l'ultimo dei Cardinali

Diaconi chiama nell'aula dell'elezione il Segretario del Collegio

dei Cardinali e il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie;

quindi, il Cardinale Decano, o il primo dei Cardinali per

Ordine e anzianità, a nome di tutto il Collegio degli elettori chiede

il consenso dell'eletto con le seguenti parole: Accetti la tua elezione

canonica [sic] a Sommo Pontefice? E appena ricevuto

il consenso, gli chiede: Come vuoi essere chiamato? Allora il

Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, con funzione di

notaio e avendo per testimoni due Cerimonieri che saranno chiamati

in quel momento, redige un documento circa l'accettazione del

nuovo Pontefice e il nome da lui assunto".


Se non c'è la regolarità canonica non c'è stata nessuna elezione.




Come già ho precisato, l'invalidità delle procedure seguite al Conclave e della conseguente elezione non implica nessuna colpa da parte di Bergoglio. E la nullità dell'elezione non rappresenta assolutamente un giudizio di valore sulla persona.

Dal libro di Antonio Socci, "Non è Francesco" - (Ed. Mondadori)