"Disputa del Sacramento" di Raffaello Sanzio (1509) - Descrizione QUI. |
Sebirblu, 30 gennaio 2019
Riporto, pari, pari, un eloquentissimo
articolo edito dal prestigioso portale "La Corsia dei Servi"
di Milano, a proposito dell'ambigua situazione in cui versa la Chiesa
oggi nel suo punto più centrale e sacro: la celebrazione della
Messa, diventata il GRANDE INGANNO (non ancora percepito dai più,
purtroppo) dopo la sua disastrosa modernizzazione post-conciliare
sancita da Paolo VI nel 1969. (Cfr. QUI e QUI).
Il cuore del problema: quale Messa?
«Ci giungono spesso in redazione
richieste di chiarimento sull'opportunità o meno di assistere a
Messe celebrate con il Novus Ordo; inoltre è anche problema di molti
fedeli poter frequentare assiduamente chiese in cui si celebri la
Messa in Vetus Ordo, ossia la Messa "di sempre", in lingua
latina (che è la lingua della Chiesa, giova ricordare).
Si tratta di chiarire una volta per
tutte la questione più delicata della Chiesa cattolica perché la
crisi di apostasia che ha colpito la maggior parte del Clero ha
evidenziato ormai chiaramente la necessità, per chi si professa
cattolico e intende salvarsi l'anima, di scegliere da quale parte
stare: o con la Tradizione e l'insegnamento immodificabile e
autentico di Cristo, o con la nuova chiesa cosiddetta "conciliare"
che impone la sua nuova liturgia e la sua nuova dottrina.
Ma la neoliturgia e la neodottrina nate
per mezzo del Concilio Vaticano II, raffigurano l'autentico
deposito che Nostro Signore Gesù Cristo ha lasciato ai Santi
Apostoli e tramandato correttamente sino a noi? In altre parole,
soprattutto di questi tempi, la nostra religione è ancora cattolica,
stando a quanto dicono e fanno i sacerdoti aderenti alla chiesa
conciliare?
La nostra risposta è no, non è più
cattolica. Di fatto si è creata un'altra religione.
Particolare del lato sinistro della Chiesa Trionfante de "La Disputa" - ved. link sopra. |
Abbiamo frequentato per troppo tempo,
soprattutto in parrocchia, lo scempio della S. Messa che i sacerdoti
aderenti al nuovo corso conciliare puntualmente compiono ogni
domenica e alla propagazione dell'eresia, più o meno velata,
nell'espletamento del loro ministero sacerdotale.
Ci siamo accorti per Grazia Divina del
lavaggio del cervello che viene fatto ai fedeli per indottrinarli
sull'assolutezza del Concilio Vaticano II, ridimensionando e
rinnegando la Chiesa del passato, accusata di non essere più al
passo con i tempi.
Dopo aver assistito alle celebrazioni
della Messa dei sacerdoti aderenti al nuovo corso, dopo aver udito le
loro catechesi, abbiamo interrogato la nostra coscienza: siamo
persone realmente cristiane, ci sentiamo cambiati nell'intimità del
nostro cuore, ci sentiamo trasformati dall'insegnamento di Nostro
Signore, sentiamo il tocco della Grazia che ci fortifica nella vita
di ogni giorno, percepiamo che esiste un mondo eterno che ci attende?
La verità è che abbiamo soltanto assistito a scandali, a discorsi poco chiari, ad atteggiamenti
equivoci, a celebrazioni/sceneggiate che hanno soppresso il Sacro e
hanno offeso Dio. Offeso Dio, questo è certo.
Pastori in evidente crisi d'identità,
ammaliati dalle false sirene del mondo, e che ciò nonostante
intendono insegnare e indicare la strada. Viene da chiedersi: quale
strada? Per condurre dove?
Sbalorditi da tutto ciò, ci siamo
messi perciò a non dare più nulla per scontato, a verificare quanto
detto da sacerdoti che non portano più nemmeno la talare (abito
evidentemente troppo ingombrante e fastidioso per quei consacrati che
non vogliono più impegnarsi nella santità della vita per essere
modello del gregge a loro affidato).
Abbiamo costatato che, dal Concilio
Vaticano II, la Chiesa non dice più ciò che ha sempre detto e fatto
fino a quel Concilio. Per molti aspetti dice persino l'esatto
opposto!
Ci troviamo dunque in una situazione
drammatica perché appare evidente quanto la Casa di Dio sia occupata
da un clero secolarizzato e che non sa più neppure cosa sia la Fede,
avendola smarrita.
Particolare del lato destro della Chiesa Trionfante de "La Disputa" - ved. link sopra. |
"La crisi della Chiesa è
profonda, sapientemente organizzata e diretta (ved. QUI, QUI e QUI; ndr), tanto che si può
davvero credere che il maestro concertatore non sia un uomo, bensì
Satana in persona. È un colpo magistrale di Satana l'essere arrivato
a far disobbedire i cattolici a tutta la Tradizione in nome
dell'obbedienza (alle autorità vaticane ‒ ndr)".
Queste ultime parole sono di Mons.
Lefebvre, bandito dalla neochiesa conciliare e diffamato a tal punto
che persino noi, che pur non lo conoscevamo, nutrivamo dei
preconcetti e ingiustificate ritrosie nei confronti suoi e dei
sacerdoti e fedeli a lui vicini, sentendoli bollati sprezzantemente
come "lefebvriani".
Andando a scavare, a vedere coi nostri
occhi la realtà delle cose, non esitiamo a dire che Mons. Lefebvre
era in realtà un santo vescovo, pieno di zelo cristiano e
soprattutto di Fede.
Ha lasciato che infangassero il suo
nome piuttosto che tradire Gesù Cristo. Ma verrà il tempo in cui la
Chiesa tutta, come i grandi Santi prima di lui perseguitati e poi
riconosciuti uomini inviati da Dio, gli restituirà il mal tolto: è
merito di Mons. Lefebvre se la vera Messa è ancora celebrata ed è
ancora in vita.
I maneggi degli uomini di Chiesa
corrotti non sono riusciti a sopprimerla. "Non prevalebunt":
il Bene non soccomberà sotto le forze del Male, come ha sancito
Nostro Signore. La S. Messa è stata protetta per poter continuare a
dispensare le Sue Grazie per la nostra salvezza. Perché questo è il
punto: la Santa Messa ci salva, senza di Essa ci si danna.
Sono pochi i sacerdoti che non si sono
fatti Giuda e che con Fede lottano ogni giorno contro il Male,
celebrando la vera Messa, rendendo disponibile ai fedeli alla ricerca
di Dio una porta aperta verso il Cielo. (E tra questi, il coraggioso
don Minutella – ved. QUI, QUI e QUI – uno contro tutti... come il
piccolo David che ha atterrato il gigante Golia; ndr).
La Messa tridentina è la Santa Messa
veramente cattolica, che ci fa assistere al Calvario sotto la Croce
di Cristo che ci redime, che ci fa crescere nello Spirito e ci
permette di sperimentare davvero la gioia di essere e vivere nella
Verità.
Per questo, malgrado le ostilità del
clero di Giuda nei confronti della Messa tridentina e le persecuzioni
inflitte a coloro che rimangono fedeli alla Tradizione (ved. QUI, QUI e QUI; ndr); viste anche le difficoltà logistiche e i sacrifici
necessari per frequentarla, chi pensa che per ricostruire o
conservare la Fede, basti dotarsi di contrizione interiore e sia
ininfluente frequentare la nuova messa (che è equivoca, perché non
ha al centro il Sacrificio di Cristo ed è in balìa delle lune di un
clero spaventosamente intriso di mondanità e liberalismo) piuttosto
che la Messa "di sempre", commetterebbe un errore fatale.
Perché?
Particolare centrale della Chiesa Trionfante: la S.S. Trinità, la Vergine e S. Giovanni Battista. |
"La questione – spiega un
sacerdote cattolico, don Alberto Secci – è tornare alla chiarezza,
tutta cattolica, del Sacrificio Propiziatorio espresso nella Messa,
tornare al corretto rito della Messa, alla Messa della Tradizione. Il
tornare alla Messa giusta sanerà la vita dei cristiani, chiamati a
partecipare al Sacrificio di Cristo con tutte le fibre del proprio
essere".
Sappiamo infatti che "una Messa
sempre più protestantizzata, ha protestantizzato il popolo cristiano
con la sua missione, tanto da farlo assomigliare ogni giorno di più
ad un insieme di congregazioni protestanti impegnate nella loro
presenza in mezzo al mondo.
Se non c'è più la Vittima, non c'è
nemmeno più la Presenza di Cristo (ved. QUI; ndr). È
vero per la Messa, per il Santissimo Sacramento, ma è vero anche per
tutta l'opera della Chiesa. Se al centro di tutta la predicazione
dottrinale, se al centro di tutta la pastorale della Chiesa non c'è
più Cristo Crocifisso, tutta la missione della Chiesa rischia di
essere spaventosamente vuota. [...]
È terribile l'illusione di chi vuol
parlare di Gesù senza la sua Croce, senza anzi la centralità della
sua Croce. Chi mette la Croce di Cristo "tra le tante cose"
della vita di Gesù, ma non ne considera la centralità, in verità
non parla nemmeno di Cristo. Parla di un Gesù "confezionato"
apposta per il mondo moderno che, come i giudei e i gentili di San
Paolo, giudicavano Cristo Crocifisso scandalo o stoltezza.
Si è voluti andare al mondo per
dialogare amichevolmente con esso, evitando le condanne della Chiesa
del passato; per dialogare amichevolmente si sono dovuti "velare"
o "nascondere" la Croce (ved. QUI; ndr) e il
Sacrificio di Cristo, perché il dialogo con la società moderna, con
le sue religioni, restasse sereno e amichevole; con il risultato
doppiamente tragico di non aver portato nulla agli uomini del tempo
e, peggio, di aver devastato il santuario della presenza di Dio che è
la Chiesa."
Perciò il monito finale: "O Crux,
ave, spes unica, salve o Croce, unica speranza: se non si tornerà a
questa chiarezza in tutto, veramente in tutto nella Chiesa, il
disastro sarà inevitabile.
Ma questo ritorno inizia dal Santo
Sacrificio della Messa.
Se di fronte a questo quadro di
devastante confusione ci sentiamo impotenti; se impotenti ci
domandiamo cosa fare e soprattutto da dove iniziare, ricordiamoci che
la riedificazione della Chiesa partirà sempre dal Santo Sacrificio
della Messa.
Non facciamo calcoli umani, non
commettiamo l'errore degli anni '60, non andiamo al mondo, nemmeno
per riedificare la Tradizione, con le nostre tecniche, ma riiniziamo
dalla Messa.
Torniamo subito alla Messa
tradizionale, lo diciamo ai sacerdoti prima e poi ai fedeli. Torniamo
al corretto rito del Santo Sacrificio della Messa e da lì ripartiamo
per un lavoro paziente di riedificazione della fede.
Non commettiamo l'errore di fare
l'inverso, prima il lavoro pastorale, poi il ritorno alla Messa di
sempre, sarebbe in fondo un nascondere ancora la Croce di Cristo,
attendendo tempi migliori, così come fecero gli illusi missionari
degli anni post-conciliari.
La Verità invece è Cristo. La Verità
è invece il fatto del suo Sacrificio redentore, perpetuato dalla
Messa cattolica. Primo compito dei sacerdoti è celebrarla. Primo
compito di tutti è vivere di essa, perché la vita, quella vera,
continui."
La Redazione».
Particolare centrale della Chiesa Militante con l'Ostia Consacrata sull'altare. |
Ed ecco, in chiusura, un annuncio
profetico risalente a quasi due anni fa (ved. QUI) riguardante alcune
indiscrezioni giunte ad un sito che ora è stato chiuso (anonimi
della croce) e che ha avuto conferma proprio in questi giorni a
Milano dove una pastora battista ha concelebrato la Messa con il
parroco don Giuseppe Grampa (ved. QUI).
Il progetto ecumenico che demolisce
la
Parrocchia e i Sacramenti
«Esiste una commissione riservata,
fatta da cattolici, luterani e anglicani, che sta lavorando al
cambiamento della Messa.
Già questa è una cosa tremenda.
Toccando l'Eucaristia, tocchi tutto il cuore della Chiesa. Una messa
ecumenica, che sarà chiamata "santa memoria", non avrà
più come centro la consacrazione dell'Eucaristia, che solo i
sacerdoti validamente ordinati hanno potere di fare, ma avrà come
centro, ovviamente, l'unità ecumenica.
Purtroppo c'è dell'altro. La mia fonte ha riferito quanto segue. Di certo, la mutazione della Messa è
solo all'inizio. La commissione sta lavorando sul cambiamento totale del concetto di "Parrocchia". Ciò vuol dire che non
l'avremo più com'è concepita adesso, ma diventerà una "comunità
ecumenica".
Lo stato di Parrocchia, parroco,
casa parrocchiale, (tutte cose concrete fondate e ordinate dal
Concilio di Trento) non esisterà più. Stanno pensando di mettere a
capo di ogni "comunità" un'équipe di "pastori".
Costoro potranno essere
contemporaneamente cattolici, protestanti e anglicani. Le figure di
riferimento, dunque, non avranno più distinzione. Oltretutto,
saranno pure coadiuvati da laici.
È uno stravolgimento totale, che
creerà non poco scompiglio e confusione.Tuttavia già in alcune
realtà si vive questo tipo di "pastorale". Per esempio a
Deventer, nei Paesi Bassi, diverse parrocchie vivono già questa
tipologia di "ecumenismo". E anche la Chiesa tedesca non è
rimasta indietro.
Anche nel Sacramento della Penitenza ci
sono lavori in corso. Chi vorrà potrà continuare a confessarsi
singolarmente, almeno dai preti cattolici. Ma queste comunità
ecumeniche avranno periodicamente delle "liturgie penitenziali
comuni", che serviranno solo a mettersi a posto la coscienza
(bontà loro), in modo comunitario.
Quindi, chi vuole potrà avere il
"perdono della comunità", senza la necessità di confessarsi
privatamente. Questi passaggi sono tutti allo studio della
commissione riservata. Non si capisce ancora quando dovranno essere
operativi tali cambiamenti. Ma da quello che mi riferisce la fonte
sarà una cosa soft.
"Ultima Cena" di Vicente Juan Masip (Spagna, 1507-1579), detto Juan de Juanes. |
Nel frattempo, inizieranno alcune parrocchie a
diventare "comunità ecumeniche" ad experimentum ‒ in Africa
e in America Latina ‒ (ma ormai anche in Italia, nel torinese, QUI, e in tanti altri luoghi documentati lungo la penisola; ndr). A seguire, poi, ogni diocesi del mondo dovrà
adeguarsi.
Come vedete, non ci sarà bisogno di
"indire" un nuovo Concilio. Bergoglio lo farà ugualmente.
Questo è il suo intento, e cercherà di compierlo. Non solo quindi
la trasmutazione della Messa (che, di per sé, è già cosa gravissima). Ma di tutta la
struttura organizzativa della Chiesa.
Ecumenismo. Costi quello che costi. E
non pensiate che i dissidenti saranno tanti. È vero che tutti questi
mutamenti porteranno forse anche ad uno scisma. Ma tenete a mente questo: la maggior parte del Clero cattolico si piegherà al volere del
gesuita argentino.
Sarà proprio una comunità alla "Viva
il Parroco", come si suol dire... So che qualcuno resterà
perplesso. Stranamente, però, dopo che "Fra Cristoforo"
pubblica uno spiffero, qualche giorno dopo se ne ha sempre pubblica
conferma.
"Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano
costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano
essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti:
evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva
essere la nuova Chiesa... Ma Dio aveva altri progetti". (22
aprile 1823 – Beata Katharina Emmerick; cfr. QUI).
Fra Cristoforo».
Relazione e cura di: Sebirblu.blogspot.it
Fonti: corsiadeiservi.it
Post Scriptum
Dal momento che il sito "GloriaTV" ha pubblicato questo mio articolo, che ringrazio, mi sento di riportare il commento molto interessante appostovi sotto:
Serena exanonimi:
Tutto verissimo, e come non
condividerlo! Solo alcune osservazioni, ma non da poco:
1) Sono ancora pochissime le S. Messe
celebrate in Vetus Ordo, in particolare nelle zone rurali;
2) Anche quei sacerdoti che
desidererebbero liberamente celebrarla ne vengono impediti con
ricatti di ogni genere, ai quali si piegano quasi sempre per non
abbandonare i fedeli che non avrebbero più accesso ai Sacramenti
validamente celebrati, non volendo abbandonare queste anime alla
"cura" di pastori indegni.
3) Alcuni sacerdoti pur degnissimi e
dalla vita indubbiamente santa non sanno nemmeno celebrare in Vetus
Ordo. Questo fatto comunque sarebbe facilmente superabile se, come ho
detto al punto 2, non ne fossero impediti in tutte le maniere.
4) Ci si può affidare alla Fraternità,
è vero; ma basta dare un'occhiata alla mappa
(www.sanpiox.it/le-cappelle) che indica le loro
chiese per rendersi perfettamente conto delle difficoltà per
moltissimi di assistere alle S. Messe ivi celebrate.
5) Quest'ultimo punto formula un
augurio: speriamo e preghiamo che l'individuo che abusivamente occupa
il Trono di S. Pietro il quale, reinventatosi magico flautista (ved.
QUI; ndr), già in passato ha tentato di irretire in vari modi i
vertici della FSSPX, fortunatamente (per ora) non riuscendoci, non
stia tentando qualche altro colpo di mano che questa volta gli
riesca. Si veda: