giovedì 27 luglio 2017

Miracolo dei pesci dal Cielo che dura da 150 anni!


Copertina della "Domenica del Corriere" del 2 luglio 1933
sulla pioggia di pesci a Porto Viro - Adria

Sebirblu, 27 luglio 2017

Sebbene il fenomeno stupefacente della caduta di pesci dal cielo, ma anche di rane, vermi e quant'altro, avvenga nel mondo più spesso di quanto non si pensi, in Honduras l'accadimento è veramente unico e speciale, in quanto si ripete senza discontinuità da poco più di un secolo e mezzo nella città di Yoro, situata nella omonima regione al centro-nord del Paese latino-americano.

Quest'anno la "pioggia" ittica, chiamata appunto "lluvia de Peces", si è reiterata addirittura per ben tre volte fra maggio e luglio, preceduta come al solito da dense nubi nere minacciose, tuoni e fulmini, vento forte e pioggia battente che sferza l'aria per due o tre ore lasciando al suolo una quantità impressionante di pesci ancora vivi, che prontamente vengono raccolti e cucinati dalla popolazione.

Al momento non esiste alcuna risposta scientifica ma soltanto delle ipotesi. È improbabile infatti che trombe marine riescano a risucchiare i pesci dal mar dei Caraibi, che tra l'altro dista 200 chilometri dal luogo, per depositarli sempre nella medesima zona. Per giunta, cosa non meno importante, si tratta di pesci d'acqua dolce quasi sempre della stessa specie.




Allora si è pensato che potrebbero giungere da qualche corso d'acqua sotterraneo perché scaraventati in superficie dalla violenza dell'uragano tropicale, ma anche questa ipotesi non è risultata molto convincente per il numero enorme di "pescato" che si riversa nei villaggi e nelle strade periferiche di Yoro e che non appartiene alle razze autoctone delle acque locali.

L'unica risposta viene dalla gente del posto, perché essa fa risalire questo dono provvidenziale ad un sacerdote spagnolo, Manuel de Jesús Subirana, il quale visse  a  Yoro  dal  1858  al  1864  dove  passò  a  miglior  vita.

Questo fervente missionario di grande intelligenza, considerato Santo da molti, dopo aver prestato il suo servizio a Cuba e in Honduras ai confini col Nicaragua, iniziò il suo apostolato nel dipartimento di Yoro cercando di imparare la lingua locale degli indios Jicaques o Xicaques, che erano veramente molto poveri, per vivere con loro e condividerne la sorte.

Egli si spostava a piedi nella giungla e nelle foreste per raggiungere gli insediamenti indigeni, popolati talvolta da gruppi aggressivi e superstiziosi che si macchiavano spesso di crudeltà.




Ma con il suo esempio, l'amore evangelico e la mente aperta riuscì a conquistare le coscienze anche dei più induriti e diffidenti.

In quel periodo aveva 49 anni, e compì il suo primo prodigio facendo guarire improvvisamente da un dolore continuo e lancinante alla testa il cacico (capo tribù) Cohayatbolun, fino ad allora assolutamente refrattario a qualsiasi ammaestramento cristiano, inducendo così 9000 indigeni a battezzarsi e ad abbracciare la nostra religione.

Ma fu in seguito a tre giorni e tre notti di preghiera incessante che Padre Subirana ottenne dal Cielo la "manna" di pesci per sostenere la popolazione affamata; fatto che da quel momento si ripeté puntualmente ogni anno, talora anche per più volte come in questo 2017.



Questo umile e sconosciuto uomo di Dio viene considerato dagli honduregni un Apostolo, un Santo e un Profeta.

"Apostolo", perché si è mostrato un "alter Cristus", non solo per i nativi della costa nordica del Paese catechizzati e redenti dalle tenebre, ma anche per tutti coloro che necessitavano di istruzione, istituendo scuole e centri educativi, infondendo il fascino delle virtù nei cuori, come la mitezza e la pace, ma soprattutto la luce intellettiva che ha fatto progredire i figli della foresta verso una consapevolezza nuova.

"Santo", perché è stato un modello di santità e purezza il cui esempio ha trascinato tanti, trasmettendo a tutti la fede profonda nella Divina Provvidenza (leggere al riguardo l'importantissimo articolo QUI) e conducendo con dolcezza gli aborigeni al giusto saper vivere lasciando in eredità infiniti aneddoti di piccoli e grandi miracoli a gloria di Dio.

"Profeta" perché, avendo avuto una chiara visione del mondo e delle cose, ha annunciato la scarsità di grano, l'estate perpetua con la secchezza dei fiumi e una vastità di altre cose che gli anziani ricordano e che si stanno compiendo proprio ora, confermando la sua fama di prete virtuoso.




Ma tornando all'evento principale,  alla "lluvia de Peces",  si è pensato bene dal 1998 (ma d'altra parte cosa ci dobbiamo aspettare da questo mondo materialista e dissacratorio?)  di  farne  un  "Festival del pesce" che annualmente in  date  diverse attira turisti a Yoro e dintorni, includendo parate e carnevale, per ricordare con grandi abbuffate ed "alzate di gomito", condite dai soliti eccessi d'ogni genere, il meraviglioso miracolo accordato dal Cielo ad un uomo straordinario.





lunedì 24 luglio 2017

Togliamogli il Giocattolo (...e il Fiasco)

di Francesco Colafemmina

Fritz Wagner  (1896 - 1939)

Sebirblu, 24 luglio 2017

L'articolo che segue è stato scritto da Francesco Colafemmina,  noto filologo saggista e scrittore pugliese, autore di alcuni libri e di diversi articoli pubblicati sul suo prestigioso blog «Fides et Forma», molto conosciuto ed apprezzato nell'ambito ecclesiale.

Nel 2014 fu sottoposto, insieme alla sua consorte, ad un'ingiusta quanto vergognosa convocazione dai carabinieri a seguito di una denuncia penale per diffamazione (QUI) inoltratagli da padre Alfonso Bruno, il braccio destro del Commissario dei Francescani dell'Immacolata – che sono tuttora perseguitati in modo incomprensibile da Bergoglio (cfr. QUI) – suscitando una vastissima indignazione in tutto il mondo tradizionalista legato agli antichi valori cristiani.

Molti come lui: Sandro Magister, Marco Tosatti, Roberto De Mattei e diversi altri hanno incontrato critiche feroci e a volte persino l'allontanamento dai microfoni di Radio Maria (Antonio Socci, Alessandro Gnocchi, Mario Palmaro) per le loro dure prese di posizione contro questo papato, ma mai al punto da esserne denunciati all'autorità giudiziaria.

Ho già scritto e documentato parecchio su questo argomento e i post si possono trovare sotto le voci: Bergoglio, Antonio Socci, Francesco Lamendola, Maurizio Blondet, Don Elia e Profezie, e continuerò a farlo nella speranza che si riduca la massa degli "estasiati", ma sarebbe meglio dire "cloroformizzati", che insiste ciecamente a sostenere e a difendere gli "assalti" sempre più sfacciati che il Falso Profeta  assesta  alla Chiesa  ma  soprattutto  alle  anime  che  credono  in  lui.


"Mefisto" di Eduard von Grützner  (1846 - 1925) 

Togliamogli il Giocattolo (... e il Fiasco)

"Noi lanciamo la campagna «liberi di partire – liberi di restare» con 30 milioni dall'otto per mille di aiuti concreti!” così tuona Mons. Galantino, (ved. QUI; ndr) il principale miracolato italiano dell'era Bergoglio.

Una affermazione che dovrebbe porre la CEI su un livello morale superiore a quello di un'Europa che "continua a restare inerte di fronte al dramma dell'immigrazione nel Mediterraneo e alle difficoltà dell'Italia".

Ecco quindi l'idea geniale del ciarliero segretario della CEI: i soldi li offriamo noi, Chiesa povera per i poveri, Chiesa della misericordia, Chiesa di Papafrancesco... Come? Coi soldi dell'otto per mille...

Ossia con i soldi degli Italiani che la Chiesa ottiene attraverso un automatismo ingegnoso dallo Stato italiano. Come direbbe Ricucci siamo tutti bravi ad aiutare i migranti coi soldi degli altri... ok, forse non ricordo bene la citazione, ma il senso era questo.

Alla fin fine non resta che togliergli il giocattolino, ossia proprio l'otto per mille. La Chiesa italiana merita la fame, la povertà tanto invocata, predicata, esibita con una ipocrisia inarrivabile e spudorata.

Anche perché quei soldi (986 milioni di euro nell'anno corrente) non sempre bastano alle allegre diocesi italiche. Così i casi di deficit aumentano... dai 35 milioni della diocesi di Rimini, ai 47 di Brescia, a quelli delle diocesi di Terni (ved. QUI; ndr), Mazara del Vallo, Abano Terme, per non parlare di Roma... I bilanci non sono pubblici, alla faccia della trasparenza, ma i denari incassati e sprecati lo sono.

Viene da chiedersi cosa ci facciano con tutti questi soldi, pur continuando a predicare la Chiesa povera per i poveri... probabilmente li spendono tutti in vino. No, non in vino da Messa, ma in vinelli allegri e rubicondi che sono all'origine delle numerose esternazioni di vescovi e sacerdoti in preda ad un febbrile delirio...


Eduard von Grützner  (1846 - 1925)

Fidatevi: passeranno. È una questione generazionale, ma passeranno. Certo, dietro di loro lasceranno solo macerie, ma non importa, il Medioevo ha riedificato il disordine e le macerie delle invasioni barbariche e del tardo impero. Allo stesso modo, questa epoca di vuoto finirà, ma per ora occorre continuare a salvare il seme.

Il problema non è solo della Chiesa, il problema è generalizzato. Il vuoto spirituale, il vuoto ideale, viene periodicamente colmato con qualcosa. Sono i risultati dell'uomo a due dimensioni, quello che vive "ignorando ciò che è sopra e sotto di lui". E sono anche i risultati del senso di colpa della società "borghese" nell'epoca del crollo di ogni ideologia politica.

Così come gli ex combattenti a favore della classe operaia sentono la necessità di colmare il proprio senso di colpa per aver abbandonato le lotte sociali ed essersi trasferiti nei loro comodi appartamenti borghesi, e lo fanno inneggiando ai migranti e a tutti gli esattori di neo-diritti; allo stesso modo quel clero che ha vissuto nella propria primavera le ansie rivoluzionarie e liberatorie del '68 cerca oggi un campo in cui poter esercitare il proprio riscatto.

E lo fa facilmente nella demolizione dell'identità cattolica (impedimento troppo a lungo sopportato) e nella ricerca non del prossimo (considerato non più bisognoso di cure spirituali e materiali), ma del lontano, del migrante idealizzato come novello buon selvaggio roussoviano (aggettivo che deriva da Rousseau; ndr), uomo allo stato di natura, da colmare di cure tutte materiali e non più spirituali.

Ed è questo l'aspetto curioso della deriva immigratoria ecclesiastica: il migrante non è oggetto di "evangelizzazione", bensì idolo di indigenza. Quasi che se non vi fosse adeguata indigenza da esibire, non si potrebbe esercitare adeguatamente il proprio programma politico.

Certo, perché le masse di nuovi indigenti servono come base per rafforzare la immagine di una Chiesa che intende rifarsi il belletto e rappresentare se stessa come agenzia internazionale del disagio materiale.




Così più cresce l'immigrazione, più aumenta la disoccupazione, più si allarga la contaminazione dell'indigenza, più la Chiesa può rivendicare il ruolo di lenitrice (rigorosamente a parole) delle ferite materiali della società.

Un ruolo che è ben facile recitare incassando ogni anno, solo in Italia, un miliardo di euro delle nostre tasse e predicando l'accoglienza da parte degli italiani sul suolo italiano e non certo su quello Vaticano.

È evidente che proseguendo su questa strada il cattolicesimo dell'apparato si estinguerà, andrà in bancarotta prima o poi. Anzi è già entrato nella fase che precede il collasso.

A seguire questa versione rivoluzionaria e decadente del bergoglismo, ma anche della politica di sinistra che è evidentemente al fondo del suo pensiero (ammesso che gliene si possa riconoscere uno), restano tutti coloro che hanno ridotto la spiritualità al livello dei pensierini...

Gente per la quale la giornata prende una piega diversa se su facebook qualcuno condivide un pensierino melenso di Bergoglio accompagnato magari dalla figura di un gattino, o di un qualunque cucciolo preferibilmente non umano (la stessa gente che si indigna per i cani maltrattati scovati da Edoardo Stoppa, ma che nutre dubbi sulla "qualità della vita" di Charlie Gard).

Il pensierino che cura, che rassicura, slegato da qualunque dimensione teologica: la versione seria delle "Più belle frasi di Osho". E tutto questo accade senza che i gattari di facebook possano intravvedere anche un solo barlume di perfidia nella presunta Chiesa della misericordia. (Cfr. QUI e QUI; ndr).

Perfidia che, d'altro canto, accomuna gli ideologi rivoluzionari di tutti i tempi che al pari di Stalin venivano raffigurati nell'atto di sollevare gli infanti gioiosi, quando in realtà ne provocavano largamente la morte.

E tutto ciò è possibile perché il "potere" è nelle loro mani e viene esercitato con l'arbitrio dei potenti ad ogni livello. Ma questo potere discende dal denaro. Non è auctoritas bensì potestas. Dunque la conclusione è semplice: affamiamoli. (Anche Socci la pensa così, confrontare QUI; ndr).

Purtroppo però oltre a togliergli il cibo occorrerebbe togliergli il vino... ossia quell'obnubilamento della mente che i greci chiamavano «ate», accecamento e che conduce prima alla «hybris» (orgogliosa tracotanza; ndr) e poi alla «nemesis» (giustizia che ripara torti e colpe eccedenti la giusta misura; ndr).


Il cardinale Timothy Dolan nel novembre 2016 a New Jork

Nel caso specifico l'accecamento riguarda due aspetti convergenti. Come affermava infatti Berdjaev in «Nuovo Medioevo»:

"Nel nostro secolo, che sta al culmine dell'epoca umanista, l'uomo europeo si trova in uno stato di terribile vacuità. Non sa più dove sia il centro della propria vita. Sotto i piedi, non sente più alcuna profondità. Si dedica ad una esistenza del tutto piatta: vive a due dimensioni, come se appartenesse, letteralmente, alla superficie terrestre, ignorando ciò che è sopra e ciò che è sotto di lui."

Ed è proprio questa condizione di vuoto, riempito di volta in volta con contenuti terreni, a causare il problema principale: la confusione fra bene e male, l'assenza di discernimento.

Ma in questi tempi oscuri non conviene gridare sui tetti allo scandalo o pretendere plateali atti di forza contro il potere dominante. È già sintomo del nuovo fecondo medioevo che si annuncia un certo qual silenzio contemplativo, forse lo stesso ministero di Benedetto.

"Come può un uomo in tempi come questi decidere quel che deve fare?" domanda il cavaliere di Rohan ad Aragorn. La risposta è illuminante:

"Come ha sempre fatto. Il bene e il male sono rimasti immutati da sempre, e il loro significato è il medesimo per gli Elfi, per i Nani e per gli Uomini. Tocca a ognuno di noi discernerli, tanto nel Bosco d'Oro quanto nella propria dimora."

Francesco Colafemmina 

Relazione, adattamento e cura: Sebirblu.blogspot.it


venerdì 21 luglio 2017

Il Piano di Evacuazione della Terra

Monique Mathieu




Il Piano di Evacuazione della Terra

«Vorrei porre una domanda concernente il piano di evacuazione della Terra di cui si sente frequentemente parlare. Potete darci qualche delucidazione? Grazie!»

"Abbiamo spesso parlato di questo piano. È sempre in vigore. Riguarda quello che potrebbe sopraggiungere in questo mondo con le grandi trasformazioni.

Intorno al vostro Pianeta, ci sono migliaia, addirittura milioni di astronavi! Sono lì per sfollare, se questo fosse necessario, una parte dell'Umanità.

La vostra Madre Terra può reagire in un modo conseguente a tutto quello che gli uomini le hanno fatto subire da centinaia di migliaia di anni. Ma anch'essa ha la sua propria evoluzione: cresce, si trasforma.

Alcuni continenti potrebbero riemergere ed altri, attualmente abitati, sprofondare negli abissi.

Dunque, se ciò dovesse accadere, a meno che non ci sia una grande stabilizzazione della Terra e possa compiere la sua Transizione in modo molto più calmo e sereno, un grande aiuto sarà dato ai popoli terrestri.

Siamo già intervenuti così, molto tempo addietro, facendo evacuare una parte degli umani  quando  alcuni  continenti  sono  stati  inghiottiti.

Delle dimore sono preparate per voi in altri spazi vitali (cfr. Gv. 14,2 ‒ ndt), come ci sono pure immense  possibilità di accoglienza  all'interno della Terra(Ved. QUI, QUI e QUI; ndt).




Tuttavia, sia per trasferirsi nella parte interiore che su altre sfere di esistenza, coloro che non avranno acquisito alcuna consapevolezza e compiuto un certo lavoro su sé stessi non potranno accedervi.

Quelli invece che avranno operato sulla presa di coscienza necessaria saranno condotti sui piani di quarta o di quinta dimensione.

Se siete ancora oberati da tutte le vostre paure, da varie limitazioni, dalla vostra violenza e dalla dualità, non potrete essere sollevati dai fasci di luce provenienti dalle nostre navi.

Similmente, non avrete modo di oltrepassare le porte temporali che immettono su certi livelli che si trovano al centro del vostro Pianeta.

Ciò può anche sembrarvi strano ma, sul vostro mondo, ci possono essere, a grandi linee,  degli  universi  paralleli. Vi diciamo dunque questo:

Apritevi alla nostra realtà, preparatevi alla possibilità di abbandonare tutto, di essere portati altrove!

Non parliamo necessariamente per voi, ma molte persone sono ancora totalmente abbarbicate alla vita della Terra, alla materia, ai loro possedimenti, che si tratti delle loro case, dei loro gioielli, della loro macchina o del loro denaro!

Non potremo fare nulla per costoro! Saremo costretti a lasciarli con i loro desideri di terza dimensione, con le loro brame terrene! (Cfr. QUI; ndt).

Vi chiediamo dunque di apprestarvi il più possibile ad aprire la vostra coscienza a questo eventuale piano di evacuazione, ma che questo non vi generi assolutamente alcuna paura!


Jeffrey K. Bedrick

Gli unici stati d'animo che questi timori potrebbero generarvi sono dei grandi dubbi! Sappiate che un giorno anch'essi spariranno, ci saranno soltanto certezze realmente percepite con il cuore!

Quando siete su altri livelli vibratori, il "cervello" del cuore funziona più che sulla Terra. Ma in questo mondo dev'essere così per poterne sperimentare completamente la vita.

Ecco ciò che desideravamo rispondere a questa domanda.

Non siamo mai stati così all'erta, così tanto vicini a voi, pronti ad intervenire, ma non sappiamo esattamente quello che il Piano Divino abbia previsto per il vostro Pianeta!

Riceviamo direttive, siamo in attesa, ma siete voi gli artefici del vostro destino!

Se ci fosse ancora e ancora altra gente che si dovesse risvegliare alla coscienza della Fratellanza, dell'Amore, della Pace e della Gioia, la vostra Terra potrebbe vivere la sua transizione con calma, senza soprassalti.

Il piano di allontanamento avrebbe luogo solo se essa reagisse brutalmente.

Possiamo dirvi che se gli Esseri umani volessero ulteriormente continuare a fare esplodere bombe su di essa, allora potrebbe reagire con violenza perché questa è una ferita perpetua non solo nella sua materia ma anche nella sua energia!

L'onda d'urto le risulta più terribile che le stesse deflagrazioni e il loro stesso impatto.

Vi mettiamo in guardia: assecondando il comportamento dei vostri governanti, sono da temersi possibili reazioni estreme dal vostro pianeta Terra!

Come già dettovi, la Vita è preziosa per l'Altissimo Creatore. Non vuole né intende distruggere ciò che può essere salvato. Siamo qui per aiutarvi, per salvarvi!

Vorremmo suggerire: che tutto questo resti in un piccolo angolo del vostro cuore, della vostra testa!

Continuate a vivere trasformando voi stessi! Proseguite vibrando nell'Amore, nella fratellanza e soprattutto nella gioia e nella pace! Così, se certe cose dovessero succedere, voi sarete pronti!"  (Importante leggere QUI; ndt).



lunedì 17 luglio 2017

Il Papa ha distrutto pure Fatima e il suo Annuncio




Sebirblu, 16 luglio 2017

Il giorno 13 appena trascorso ha riportato alla memoria quello che è accaduto cento anni fa ai tre bambini di Fatima che per la terza volta vedevano manifestarsi la Vergine Maria.

La prima parte del Messaggio riguardava una brevissima visione dell'Inferno QUI; la seconda ammoniva sulla necessità di consacrare la Russia al Suo Cuore Immacolato e la terza fu scritta in un tempo successivo da Suor Lucia, dietro richiesta del suo vescovo, e consisteva nel famoso Segreto mai svelato per intero. Cfr. QUI e QUI.

Approfondendo perciò gli eventi e le celebrazioni per tale storica mariofanìa alla luce dell'intervento papale avvenuto a maggio, pubblico l'articolo di Antonio Socci ad essa dedicato con una premessa sulla questione dell'Inferno "eterno", a cui egli sovente fa riferimento, per maggiore comprensione di chi legge.

In un'intervista fatta a Padre Amorth sull'argomento, egli, rispondendo alla domanda sulla veridicità o meno di quest'ambiente di pena, spiegò:

"Purtroppo, oggi sono molti coloro che parlano di Inferno inesistente, anche un teologo famosissimo ed un cardinale, eppure non c'è niente di più chiaro nel Vangelo che la certezza di questo posto e di coloro che ci vanno.

Per cui, parlare di "Inferno vuoto" è assolutamente sbagliato. Questo luogo purtroppo esiste, e in esso cadono tante anime come hanno visto molti veggenti in visioni private, per esempio i fanciulli di Fatima, così come numerosi altri Santi.


"Dante e Virgilio visitano l'Inferno" di Rafael Flores 

C'è un episodio, se vuole, che può essere interessante da ricordare. Un fatto avvenuto ad una delle ragazze a cui è apparsa la Madonna di Medjugorje. Una volta la fanciulla chiese:

«Mamma cara, è possibile che un dannato si penta? E non potrebbe Dio toglierlo dall'Inferno e portarlo in Paradiso?» La Madonna, sorridendo, disse: «Dio potrebbe, Dio potrebbe, ma sono loro che non vogliono».

(Ma... naturalmente... questa risposta della Vergine lascia scorgere tra le righe che tutto può essere messo in discussione, secondo la presa di coscienza di ciascuna anima. Non tutte si trovano al medesimo livello involutivo!

In Ultrafanìa «QUI», il temibile luogo corrisponde alla Biotesi del Letargo e in misura minore anche a quella del Rimorso; ved. «QUI». Ma per maggiori e più profondi ragguagli, consiglio vivamente tutti di "download-are" il superlativo libro (ora introvabile) "LA VITA" «QUI» ‒ di Gino Trespioli ‒ nonché QUI e QUI; e per l'intera intervista QUI; ndr).



Bergoglio in piedi davanti al S.S. Sacramento - come al solito - con l'inginocchiatoio lasciato inutilizzato

Ha distrutto anche Fatima e il messaggio della Madonna
di Antonio Socci

Benedetto  XVI,  nel  pellegrinaggio a Fatima  del 13 maggio 2010,  auspicò di vedere nel centenario delle apparizioni (il 2017), il trionfo del Cuore Immacolato di Maria profetizzato dal Messaggio della Madonna.

Ma il 12 maggio del 2017 papa Bergoglio ha sostanzialmente liquidato Fatima e il Messaggio della Madre di Dio.

Oggi nell'omelia, grazie al Cielo, ha letto una normale paginetta celebrativa, preparata dai teologi della Santa Sede per la canonizzazione dei pastorelli, e c'è perfino un (fugace) accenno all'Inferno (la strategia di Bergoglio è sempre questa).

Ma ieri, quando ha pronunciato il suo vero discorso bergogliano, è successo qualcosa di clamoroso. È venuto a Fatima esattamente per pronunciare queste parole che sono in contrapposizione a tutte quelle proferite, in quel santuario, dagli altri papi che sono andati lì come pellegrini.

CONTO APERTO

Che Bergoglio avesse un conto aperto con Fatima si poteva immaginare anche perché durante le polemiche dei Sinodi (per la comunione ai divorziati risposati) furono spesso citate alcune importanti parole di suor Lucia che facevano capire quanto fossero sbagliate le "modernizzazioni" teorizzate da Kasper e imposte da Bergoglio.

Era stato il cardinale Carlo Caffarra – che si batteva in difesa della fede cattolica e poi è stato uno dei protagonisti dei Dubia – a riferire che, quando ebbe da Giovanni Paolo II l'incarico di fondare il Pontificio Istituto per Studi su Matrimonio e Famiglia, scrisse a suor Lucia per chiederle preghiere.

E, a sorpresa, la veggente gli rispose con una lunga lettera in cui – riferiva il cardinale – affermava che "lo scontro finale tra il Signore e il regno di Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio.

Non abbia paura, aggiungeva, perché chiunque lavora per la santità del matrimonio e della famiglia sarà sempre combattuto e avversato in tutti modi, perché questo è il punto decisivo. E poi concludeva: ma la Madonna gli ha già schiacciato la testa".

Più in generale, si poteva immaginare che le apparizioni di Fatima non fossero amate da Bergoglio: c'è la visione dell'Inferno, l'invito alla conversione e alla penitenza e c'è la profezia sull'avvento del comunismo ateo che con i suoi crimini, specie le persecuzioni contro i cristiani, ha insanguinato tutto il Novecento (e non solo). Tutti temi detestati da Bergoglio.

Ma non si poteva immaginare che lo Stesso avesse deciso questo viaggio addirittura per demolire le apparizioni e il Messaggio della Madonna. Uno spettacolo mai visto.




DEMOLIZIONE

È il discorso alla veglia di venerdì sera (la benedizione delle candele) quello decisivo. Non solo non ha mai  menzionato  né l'Inferno,  né tanto meno il comunismo ateo, ma ha contestato esplicitamente le parole della Madonna e la sua profezia, fino a ridicolizzare il Messaggio riferito da suor Lucia.

Infatti il contenuto centrale dell'apparizione di Fatima è stata la visione dell'orrore infernale, mostrato ai pastorelli.

Per questo La Madonna è apparsa: ha espresso il suo accorato dolore perché tantissime anime si perdono, sprofondano laggiù; ha messo in guardia dall'avvento del comunismo ateo (che infatti pochi mesi dopo prese il potere in Russia), ha chiesto conversione e penitenza per scongiurare la perdizione eterna e le catastrofi che la scelta del male attira sull'umanità e sul mondo.

Ebbene, Bergoglio è andato a Fatima a ribaltare tutto.

Ha sostenuto che si commette una "grande ingiustizia contro Dio e la Sua grazia, quando si afferma in primo luogo che i peccati sono puniti dal Suo giudizio" perché bisogna "anteporre che sono perdonati dalla Sua misericordia". Ripete: "dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio".

Con chi ce l'ha? È evidente che il bersaglio è il Messaggio di Fatima, riferito da suor Lucia. Ma la veggente ha semplicemente riportato la parole della Vergine.

Quindi i casi sono tre: o Dio – secondo il parere di Bergoglio – non è abbastanza misericordioso e sbaglia a condannare tante anime al supplizio eterno o lo Stesso non crede alle apparizioni (e quindi se la sta prendendo con suor Lucia) oppure sta accusando direttamente la Madonna di aver commesso una "grande ingiustizia contro Dio".


Fatima - Bergoglio sempre seduto, mentre gli altri sono inginocchiati.

CI CREDE?

Che Bergoglio non creda veramente alle apparizioni e ai miracoli per la verità è più di un sospetto, perché lui stesso lo ha detto nel libro intervista «Il cielo e la terra» dove dichiara:

"Provo  un'immediata  diffidenza  davanti  ai  casi  di guarigione,  persino  quando  si tratta  di  rivelazioni o visioni;  sono  tutte  cose che mi mettono  sulla  difensiva. Dio non è una specie di «Correo Andreani» (un corriere, ndr) che manda messaggi in continuazione".

In pratica Bergoglio ci dice che crede in un Dio, ma non è il Dio dei cattolici. Del resto lo ha detto apertamente nell'intervista a Scalfari: "io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un «Dio cattolico»".

Anche i musulmani o anche i massoni – per dire – possono sottoscrivere una simile dichiarazione. Ma non i cattolici. Il problema è questo: un uomo che – come papa della Chiesa Cattolica – pretende di portare la Chiesa fuori dal cattolicesimo.

Per questo ieri a Fatima Bergoglio di fatto ha ridicolizzato la paura dell'Inferno e l'ammonimento materno della Madonna sulla perdizione eterna. (Ma nel messaggio, Maria S.S. non ha parlato di "eternità", cfr. QUI; ndr).

LA MADRE DI DIO

Quindi Bergoglio ha direttamente preso di mira la devozione popolare alla Madonna, ironizzando perché se ne sarebbe fatto "una «Santina» alla quale si ricorre per ricevere dei favori a basso costo".

Qui tracima il suo disprezzo per la pietà cristiana del popolo cattolico e di nuovo viene presa di mira suor Lucia, che sostanzialmente ci avrebbe trasmesso una caricatura della Madonna: "una Maria abbozzata da sensibilità soggettive che La vedono tener fermo il braccio giustiziere di Dio pronto a punire".

Questa è un'esplicita e clamorosa contestazione del Messaggio di Fatima e pure della Salette (la Chiesa però ha riconosciuto entrambe le apparizioni...).



TIMOR DI DIO

Come ho detto l'ammonimento della Madonna a rischio di perdizione 'eterna' viene così ribaltato da Bergoglio: "dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio".

È la sua solita e «soggettiva» idea secondo la quale saremmo già tutti salvati e quindi non c'è bisogno di conversione (tanto meno di penitenza). Bergoglio – qui sulla linea di Lutero – ci dice che Gesù "ha pagato per noi sulla Croce. E così, nella fede che ci unisce alla Croce di Cristo, siamo liberi dai nostri peccati".

Ecco perché non c'è traccia dell'inferno nel discorso di venerdì di Bergoglio.

Per tutti questi motivi Bergoglio conclude invitando a liberarsi dal "timor di Dio" che la Madonna ci ha insegnato: "mettiamo da parte ogni forma di paura e timore, perché non si addice a chi è amato".

In effetti in Bergoglio non c'è traccia di timor di Dio.

Nei suoi interventi di questi mesi spazza via il Dio annunciato dalla Chiesa ("non esiste un Dio cattolico"), ridicolizza la Trinità ("Nella Santa Trinità le Persone baruffano a porte chiuse, ma all'esterno danno l'immagine di unità"), dileggia il Figlio di Dio ("Gesù fa un po' lo scemo") e addirittura arriva a bestemmiarlo sostenendo che sulla croce "Gesù si è fatto diavolo". (Cfr. QUI; ndr).

Ora demolisce pure il Messaggio di Fatima e l'immagine della Madonna della devozione cattolica. A questo punto ci si chiede: quale altra demolizione deve fare per far aprire gli occhi agli entusiasti papolatri? (Cfr. QUI; ndr).




Ma anche in Italia non siamo da meno...



Giovedi Santo 2017: basilica dei SS. Pietro e Paolo - Acireale - CT

POST SCRIPTUM

Papa Bergoglio venerdì sera si è presentato davanti all'immagine della Madonna attribuendo a se stesso l'espressione «vescovo vestito di bianco». Ha voluto citare così testualmente uno dei personaggi contenuti nella visione del Terzo segreto di Fatima.

È sorprendente e forse qualcuno dell'entourage avrebbe dovuto sconsigliarglielo, perché nella riflessione sul Terzo segreto, in questi anni, si è compreso che quella figura della visione è quantomeno ambigua e inquietante.

Ed è assai diversa dall'altra figura, il vecchio "Santo Padre, mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena" che sale la montagna.

Anzi, è abbastanza plausibile pensare che proprio l'enigma di quell'inquietante personaggio – il "vescovo vestito di bianco" – la Madonna l'abbia spiegato in quella parte del Terzo segreto che non è stata pubblicata e che dovrebbe riferirsi alla apostasia  della  Chiesa  e  ai  gravissimi  problemi  ai  vertici.

È vero che suor Lucia scrive di quel "vescovo vestito di bianco" che "abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre", ma tutta questa formulazione è molto strana.

Nel libro "Il quarto segreto di Fatima" che ho pubblicato nel 2006 – quindi molto prima degli eventi di oggi – facevo queste domande e queste ipotesi:

"Perché – ci si è chiesto – qui la veggente ricorre ad una complicata perifrasi (un Vescovo vestito di bianco) quando, poche righe dopo, nomina espressamente e direttamente  il  Papa  chiamandolo  "il Santo Padre"? 

La formula "Vescovo vestito di Bianco" che "abbiamo avuto il presentimento fosse il Santo Padre", in questa parte del Segreto, è solo un modo un po' involuto per designare il Papa o potrebbe riferirsi a qualcuno che indosserà l'abito pontificio, ma senza essere il Papa o senza esserlo legittimamente?

In effetti può non essere casuale una tale espressione perché è di per sé inspiegabile, complicata e illogica: sarebbe stato sensato casomai dire "un uomo vestito di bianco", perché è questo che i bambini vedevano.

Ma come può Lucia aver visto "un vescovo vestito di bianco"? Nessuno ha scritto in faccia che è un vescovo, l'essere vescovo non è un aspetto visibile come l'essere biondi o bruni.

L'uso della parola "vescovo", ma "vestito di bianco", fa pensare che possa trattarsi veramente di un papa illegittimo, di un antipapa, di un usurpatore.

Suor Lucia afferma di aver scritto il Segreto con la diretta assistenza della Vergine, «parola per parola», quindi l'uso di quella formula è stato direttamente ispirato dall'alto.

Cosa significherebbe una cosa simile? Il «Vescovo vestito di Bianco» è una persona diversa da colui che – chiamato precisamente "il «Santo Padre» – poco dopo attraversa la città in rovina...?"

Per tutte queste ragioni – che probabilmente papa Bergoglio non conosce – sono rimasto un po' sconcertato dalla scelta ufficiale di definirsi «vescovo vestito di bianco» (io gli avrei consigliato di non usarla).

C'è davvero da rivolgere un'ardente preghiera alla Madonna di Fatima perché protegga la Chiesa, sostenga Benedetto XVI e illumini papa Bergoglio. La mia piccola, personale preghiera per papa Bergoglio non cessa mai.

Relazione, adattamento e cura di: Sebirblu.blogspot.it

Fonte: antoniosocci.com

Nota di Sebirblu

Ecco  un  video dell'ultimo  minuto sull'ennesima "bêtise" emessa  dal  Falso  Profeta! 
Secondo lui, avere un rapporto personale con Gesù sarebbe pericoloso e molto dannoso??? Ma cosa ci tocca sentire! Che il Signore ci abbrevi presto questo strazio, perché davvero non se ne può più di tutte queste menzogne diaboliche!!! (Cfr. QUI).