Sebirblu, 31 Dicembre 2012
Cari Lettori, siamo arrivati al termine
del 2012. Ho iniziato ad operare su questo blog il 17 Gennaio e debbo dire che in questi mesi l'attenzione e l'interesse che mi avete dimostrato sono andati oltre ogni mia aspettativa e ve ne ringrazio con tutto
il cuore.
Quest'anno particolare, che ha tenuto in sospeso molti e ne ha deluso tanti altri, ci ha però regalato un Segno inequivocabile della fine di un periodo ben preciso e dell'inizio dell'Era Nuova che da millenni stiamo aspettando.
Per la prima volta a Medjugorje, la Vergine Maria con in braccio Gesù Bambino, come tutti gli anni, apparendo il giorno di Natale alla veggente Marija Pavlovic, non ha parlato ma lo ha fatto Gesù che, sollevandosi, come viene raffigurato in certe icone sulle ginocchia di sua Madre, ha detto con voce regale ed autorevole:
Vladimir Borovikovsky - 1823 |
"Io sono la vostra Pace, vivete i miei Comandamenti". Marija è rimasta molto sorpresa perché dall'inizio delle apparizioni, nel lontano 1981, non era mai accaduto che parlasse Gesù e quindi è stata colta dall'emozione e ha pianto.
Le stesse parole sono indicate dal
Cristo, in Giovanni al Paragrafo 14, prima del suo commiato agli
Apostoli il giovedì santo.
Questo fatto, a mio avviso, segna un
punto di svolta grandioso, perché è accaduto il giorno di Natale quasi ad
indicare la Nuova Nascita dell'Umanità e proprio alla fine
di quest'anno emblematico!
Si tratta forse di un ultimo ammonimento per far cambiare il genere umano prima della Parusìa intermedia?
Certo le Sue parole, identiche a quelle pronunciate allora, quando stava per risalire ai Cieli, fanno molto pensare adesso ad un imminente Suo Ritorno come da Lui stesso promessoci.
Per tale motivo
desidero, come coronamento all'attività svolta fino ad ora con
l'aiuto costante dello Spirito,
dedicarvi una riflessione ed una analisi molto profonda e particolareggiata del
solenne e magnifico Prologo di Giovanni Evangelista.
Mi auguro che possiate apprezzarlo, anche perché non è imperniato affatto sulla tradizione chiesastica e rituale della Chiesa, avendo io trovato nella Vera Luce che sta in ognuno di noi, il punto di equilibrio e di libertà che mi ha svincolato per sempre da qualsiasi forma di religione costituita.
L'AURORA DEL TERZO MILLENNIO
PROLOGO ALL'EVANGELIO
Giov. I.
1 In principio era il Verbo,
ed il Verbo era con Dio,
ed il Verbo era Dio.
2 Egli era in principio con Dio.
3 Tutto fu fatto per mezzo di Lui
e senza di Lui niente fu fatto,
di ciò che è stato fatto.
4 In Lui era [la] Vita,
e la Vita era la Luce degli uomini;
5 e la Luce splende tra le tenebre,
e le tenebre non l’hanno compresa.
6 Vi fu un uomo mandato da Dio;
il nome di lui era Giovanni.
7 Questi venne in testimonio
per rendere testimonianza alla Luce,
affinché tutti credessero per lui.
8 Non ch’egli fosse la Luce,
ma per rendere testimonianza alla Luce.
9 La Luce Vera
- quella che illumina ogni uomo -
era per venire nel mondo.
10 Egli era nel mondo
ed il mondo fu fatto per mezzo di Lui,
ma il mondo non Lo conobbe.
11 Venne nella Sua casa,
ed i Suoi non L’accolsero.
12 Ma a tutti quelli che Lo ricevettero
diede il potere di diventare figli di
Dio:
a coloro che credono nel Suo Nome,
13 che non dal sangue,
né dal volere di carne,
né dal volere d’uomo,
ma da Dio sono nati.
14 Ed il Verbo si è fatto carne
ed ha abitato fra noi;
e noi abbiamo contemplato la Sua
Gloria,
Gloria che un tal Figlio Unico ha da
tal Padre,
pieno di Grazia e di Verità.
15 Giovanni a Lui rende testimonianza e
grida dicendo: «Era di Lui che dicevo: Colui che viene dopo di me è
passato davanti a me, perché esisteva prima di me».
16 Cosicché dalla pienezza di Lui noi
tutti abbiamo ricevuto, e grazia su grazia, 17 perché la Legge fu
data per Mosè, la Grazia e la Verità è venuta per Gesù Cristo.
18 Nessuno ha mai veduto Dio: un Dio
figlio unico, essendo nel seno del Padre, Egli stesso ha parlato.
Questa sublime introduzione
tramandataci da Giovanni delinea prodigiosamente e sinteticamente
l’evento più straordinario nella storia dell’Umanità e con una
maestosa enunciazione ne attesta la profondità spirituale ed
esoterica.
SIGNIFICATO ESOTERICO
Se consideriamo la Trinità come
Potenza (Padre), Amore
(Figlio), Sapienza (Spirito Santo)
possiamo constatare la "coerenza
ispirata" del versetto 1:
"In principio era il Verbo", cioè la
Parola, il Comando, il Potere, la Volontà del Padre di creare
(volere è potere).
"ed il Verbo era con Dio",
essendo tutt'Uno con Lui, quindi scaturito da Lui e manifestatosi
nel Tempo; la Parola per antonomasia cioè il Figlio-Amore, il
Cristo, concretizzazione visibile del Pensiero voluto dal Padre e
ispirato dallo Spirito.
"ed il Verbo era Dio". La
Sapienza, lo Spirito Santo che ha permesso e illuminato la
realizzazione di tutto ciò.
Il versetto 2 dice: "Egli era in
Principio con Dio".
Abbiamo qui una testimonianza esplicita
della Divinità Assoluta dell'Unigenito espressa con
una possanza come solo lo Spirito può suggerire e nel contempo una
più accessibile comprensione del Dio Uno e Trino.
Greg Olsen |
Come dice Pietro Ubaldi: "Di tale tipo dovrà essere la nuova Teologia, se si vuole che in essa la sostanza della vecchia possa sopravvivere".
Quindi:
1. Concetto Iniziale=Padre=Potenza
2. Concretizzazione
dell'Idea=Figlio=Amore
3. Realizzazione finale del Progetto
Salvifico=Spirito Santo=Sapienza.
È sempre lo stesso Dio, dunque, che si
manifesta in tre prerogative diverse, ma rimanendo sostanzialmente
Uno.
Allora, vediamo insieme il profondo
significato del "Mistero" della Trinità, tenuto nascosto
nei secoli sotto il velo del mito, proseguendo ad analizzare il
versetto 3:
"Tutto fu fatto per mezzo di
Lui..."
Ci riporta al nostro sommo Poeta: "Amor
che move il sole e le altre stelle". (Epilogo della Divina
Commedia).
Infatti il Cristo disse: "Senza di
Me non potete far nulla" (Gv 15, 5). Ed è naturale che senza
l’Amore niente potrebbe esistere.
Ma l'Amore è anche Sapienza e nello
stesso tempo è Potenza.
Quando, per esempio, il Cristo bambino
rivela la Sua Sapienza tra i dottori nel Tempio e ancora allorché
manifesta la Potenza nel compiere i miracoli ma soprattutto mostra
continuamente l'Amore fino alla morte, e alla morte di Croce.
E prosegue Giovanni nel versetto 4:
"In Lui era la Vita (Io sono la
Via, la Verità, la Vita. Gv 14, 6) e la Vita era la Luce degli
uomini";
e nel versetto 5: "e la Luce risplende tra le tenebre (Io Sono la Luce del mondo: chi segue Me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la Luce della Vita. Gv 8, 12) e le tenebre non l’hanno compresa".
Ancora oggi, dopo 2012 anni (singolare contraddizione dell'Umanità che scandisce il tempo dalla
Sua Nascita!), il Cristo è misconosciuto e lo si paragona a tanti
altri "inviati", quando addirittura non lo si "fattura"
ammogliato e con figli! (Cfr. QUI)
QUESTA È BLASFEMÌA!
QUESTA È BLASFEMÌA!
Non si vuole comprendere che se il
mondo si trova in questo punto critico (che però grazie alla Luce
Divina si sta risvegliando) è da imputare alla non Conoscenza e alla
sottovalutazione del Movimento Cristico nel disegno trasformativo e salvifico (la possibilità di ritornare alla Casa d'Origine dalla quale siamo
partiti) per tutta la massa umana.
Incalza Giovanni nei versetti 6-7-8,
presentando il Precursore, Colui che avrebbe preparato le vie del
Signore:
"Vi fu un uomo mandato da Dio...".
Era giunto il tempo in cui doveva esserci il passaggio dalla Legge
del Taglione a quella più perfetta dell'Amore e del Perdono: la
venuta del Messia. (Dal greco Mashiach è l'equivalente del greco
Christos che vuol dire "Unto", cioè che ha ricevuto il
Sacro Crisma).
Questa "Unzione" avvenne nel momento in cui Giovanni battezzò Gesù nel fiume Giordano quando lo Spirito Santo come una colomba discese su di Lui e si udì una "Voce" tonante dai Cieli scandire solennemente:
"Questo è il mio Figlio Prediletto NEL Quale Mi sono compiaciuto" suggellando, di conseguenza, la Sua Assoluta Divinità.
Questa "Unzione" avvenne nel momento in cui Giovanni battezzò Gesù nel fiume Giordano quando lo Spirito Santo come una colomba discese su di Lui e si udì una "Voce" tonante dai Cieli scandire solennemente:
"Questo è il mio Figlio Prediletto NEL Quale Mi sono compiaciuto" suggellando, di conseguenza, la Sua Assoluta Divinità.
Giovanni Battista invitava al pentimento e alla purificazione con l'Acqua, in attesa di quella definitiva portata dal Cristo con il Fuoco (dell'Amore).
E nel versetto 9: "La Luce Vera -
quella che illumina ogni uomo - era per venire nel mondo". Vale
a dire Dio Stesso, Raggio Unico che si sarebbe dovuto "manifestare"
non "nascere" (Teofanìa = Manifestazione di Dio) anche
se, all'occhio umano, Gesù presentava tutte le caratteristiche
fisiche che erano solo apparenti.
L'Evangelista continua nel versetto 10:
"Egli era nel mondo...". Sì, perché la Bontà e la
Compassione si erano già palesate nell'Oriente illuminato, 500 anni
prima dell'Avvento Cristico, con il Buddha.
E nel versetto 11: "Venne nella
Sua casa, e i suoi non l'accolsero". Il Cristo si manifestò in
Medio Oriente, cioè al confine tra l'Oriente evoluto e l'Occidente
al buio, impregnato di materialismo e di idolatria come era allora il
mondo greco - romano, proprio perché lì necessitava la Luce
dell'Esempio che non è stata accolta né lo è tuttora.
Prosegue ancora nel versetto 12: "Ma
a tutti quelli che lo ricevettero...". Egli ha riscattato tutti
noi dalla prigionia della prima adesione a Lucifero (simbolo della
Ribellione e della Caduta di una parte delle Monadi, QUI e QUI) e con il Suo
Sacrificio ha spalancato la porta dei Cieli, lasciandoci liberi però
di seguirLo o di rifiutarLo.
Infatti il versetto 13 chiarisce che
"non dal sangue, né dal volere di carne...ma da Dio sono nati"
proveniamo dalla Fonte Divina e che, per nostra scelta, siamo venuti
a sperimentare la vita in terza dimensione, nella materia condensata.
E nel versetto 14: "Ed il Verbo si
è fatto carne...gloria che un Tal Figlio Unico ha da Tal Padre..."
viene confermata l'assoluta Divinità del Cristo, sebbene con parvenza umana.
Il Verbo, la Parola, concretizzazione del Pensiero, doveva necessariamente dare di Sé aspetto fisico alle masse, esemplificare quindi, per essere più credibile.
(Su questo tema, importantissimo leggere QUI.)
Il Verbo, la Parola, concretizzazione del Pensiero, doveva necessariamente dare di Sé aspetto fisico alle masse, esemplificare quindi, per essere più credibile.
(Su questo tema, importantissimo leggere QUI.)
L'Evangelista ritorna a parlare del
precursore nel versetto 15 precisando:
"Giovanni a Lui rende testimonianza e grida (la Voce che grida per farsi udire nel deserto delle Anime) dicendo: «Era di Lui che dicevo: Colui che viene dopo di me è passato davanti a me, perché esisteva prima di me». In quanto appunto, Dio Stesso.
"Giovanni a Lui rende testimonianza e grida (la Voce che grida per farsi udire nel deserto delle Anime) dicendo: «Era di Lui che dicevo: Colui che viene dopo di me è passato davanti a me, perché esisteva prima di me». In quanto appunto, Dio Stesso.
E riprende il suo Annuncio Cristico nei
versetti 16 e 17: "Cosicché, dalla Pienezza di Lui, noi tutti
abbiamo ricevuto grazia su grazia, perché la Legge fu data per Mosè,
la Grazia e la Verità è venuta per Gesù Cristo.
Egli mette dunque in rilievo:
la prima fase, la Legge Mosaica, legge del taglione,
la seconda, quella Cristica del Porgi l'altra guancia,
la terza, del "Nosce te ipsum - Conosci te stesso",
con la presa di Coscienza della razza umana ad Opera dello Spirito di Sapienza o Spirito Santo. (Che è esattamente in questo tempo, chiamata anche la Nuova Pentecoste; confrontare QUI e QUI).
la prima fase, la Legge Mosaica, legge del taglione,
la seconda, quella Cristica del Porgi l'altra guancia,
la terza, del "Nosce te ipsum - Conosci te stesso",
con la presa di Coscienza della razza umana ad Opera dello Spirito di Sapienza o Spirito Santo. (Che è esattamente in questo tempo, chiamata anche la Nuova Pentecoste; confrontare QUI e QUI).
Infatti Gesù nel vangelo di Giovanni
16,7 afferma: "Pure, vi dico la Verità: «È meglio per voi
ch'Io me ne vada. Perché, se non vado, il Difensore (il Paraclito o
Spirito Santo) non verrà a voi; ma se vado ve Lo manderò»".
E in 16,13 prosegue: «Ma quando sarà venuto Lui, lo Spirito di Sapienza, vi svelerà la Verità tutta intera... e vi farà conoscere le cose future».
E in 16,13 prosegue: «Ma quando sarà venuto Lui, lo Spirito di Sapienza, vi svelerà la Verità tutta intera... e vi farà conoscere le cose future».
Lo Spirito svela dunque nelle
profondità dell'Anima la nostra vera Origine e quella di Gesù, il
Cristo, a patto però che noi diamo l'assenso ed il riconoscimento
a tale incommensurabile atto d'Amore.
Beati tutti coloro che presteranno
orecchio a queste Sublimi Parole e le metteranno in pratica, seguendo le orme di Gesù Maestro,
Unico, Impareggiabile e Dolcissimo Salvatore nostro.