martedì 28 novembre 2023

Ecco chi è davvero Bergoglio! Si aprano gli occhi!

 
Lo pseudo papa Jorge Mario Bergoglio in un dipinto ad olio di Roberto Ferri

Sebirblu, 27 novembre 2023

Sono quasi undici anni che il seggio di Pietro è usurpato dal Falso Profeta (Bergoglio) annunciato da molti mistici e santi quali Francesco d'Assisi QUI, Padre Pio da Pietrelcina QUI, Katharina Emmerick QUI, e molti altri veggenti antichi e moderni che spesso ho menzionato nei miei post e che non è il caso di ripetere ora per non dilungarmi.

Mi limito, adesso, a presentare parti dell'intervista esposta da Gloria TV, QUI (dove ovviamente la si troverà intera), poiché sono ancora troppi coloro che cocciutamente si ostinano a non voler ammettere che Bergoglio PAPA NON È, in quanto è stato eletto dalla "Mafia di San Gallo" (cfr. QUIQUI e QUI), INVALIDAMENTE, visto che il Vero Pontefice Benedetto XVI non solo non era deceduto, ma NON aveva nemmeno rinunciato al MUNUS (ossia all'Ufficio Divino datogli da Dio), restando a tutti gli effetti il legittimo Pontefice regnante fino al 31 dicembre 2022, quando è trapassato.

Di tale intervista pubblico i tratti più salienti, affinché si sappia CHI È l'argentino Bergoglio e chi è stato in patria (ved. QUI), per poi SVENDERE la CHIESA fondata dal Cristo (ved. QUI), al fine di preparare (ecco perché è il Falso Profeta!) il mondo all'avvento dell'anti-Cristo, ormai dietro l'angolo.

Invito di nuovo TUTTI a firmare la petizione avviata da Andrea Cionci QUI, e il video QUI, affinché la Verità emerga, finalmente, sostenuta da una base giuridica e canonistica solida e incontestabile! (Cfr. QUI, l'ottima "Legge-Scudo" approntata da Wojtyla e Ratzinger in previsione di quanto sarebbe accaduto).

Nel video, la sintesi straordinaria del bravo giornalista sulla NON abdicazione di Benedetto XVI.




Ecco dunque l'intervista a José Arturo Quarracino, fatta a Buenos Aires.

«Lei era imparentato con il cardinale di Buenos Aires Antonio Quarracino che ha fatto diventare vescovo ausiliare padre Jorge Mario Bergoglio?


Sono il primo di cinque nipoti del Cardinale. Mio padre era suo fratello minore, di 5 anni più giovane. Il Cardinale era anche il mio padrino. [...]

Bergoglio era lontano da Buenos Aires quando il cardinale Quarracino lo fece vescovo ausiliare...


Sì, è così. Nel 1992, Bergoglio fu "bandito" a Cordova dai gesuiti per tenerlo lontano da Buenos Aires, dove aveva servito come Provinciale per diversi anni. La fine del suo mandato fu segnata da grandi divisioni interne tra i suoi amici e oppositori.

Perché suo zio ha scelto Bergoglio?


Mio zio lo aveva conosciuto nel 1973 o 1974, quando ancora rivestiva quella carica. La persona che gli parlò per "salvarlo dal suo esilio" era uno dei suoi maestri nella Compagnia di Gesù, padre Ismael Quiles SJ, un santo gesuita. All'epoca, Bergoglio non stava bene, sia spiritualmente che psicologicamente.

Ecco perché mio zio  chiese alla Santa Sede  che fosse  un vescovo ausiliare  anche se ce n'erano già altri. Il libro di Austen Ivereigh "The Great Reformer" descrive in dettaglio quanto duramente mio zio abbia dovuto lavorare per convincere la Santa Sede a nominarlo vescovo.

Questo significa che Bergoglio è stato fatto vescovo per pietà?


Mio zio conosceva abbastanza bene padre Ismael Quiles, che lo avvicinò al "nostro", ed apprezzava Quiles come un eccellente sacerdote e gesuita esemplare. A parte i dissidi interni con i gesuiti, Bergoglio trasmetteva l'immagine di un uomo pio, molto ignaziano, con uno stile di vita assai austero che sviluppava tanta simpatia per coloro che gli "piacevano". Questa nomina gli ha anche risolto il grande problema, cioè l'enorme conflitto che aveva con molti gesuiti che erano stati suoi amici e dai quali aveva preso le distanze.

Chi era padre Quiles?


Era uno dei padri più rispettati in Argentina, un grande intellettuale e un vero gesuita. Tradusse più della metà della Summa Theologica di Tommaso d'Aquino in spagnolo, una traduzione ispirata da un altro grande sacerdote gesuita, padre Leonardo Castellani. Quiles, come ho detto prima, è stato uno dei maestri spirituali di Bergoglio quando è entrato nella Compagnia di Gesù.


José Arturo Quarracino - filosofo e letterato.

Sapete perché Bergoglio, come Provinciale, ha causato delle divisioni?

Non conosco i dettagli, ma da lontano penso che sia stata la sua personalità a portarlo in contrasto con i suoi confratelli, perché ha sempre aspirato al potere. Viveva questo desiderio appoggiandosi ai sacerdoti più giovani e ai novizi, non tanto ai consacrati più anziani ed esperti. Dopo il termine del suo ruolo di Provinciale, si comportò come se fosse ancora in carica e ciò indebolì l'autorità dei nuovi superiori sia nella direzione dei gesuiti che nella facoltà di teologia di San Miguel, la sede storica della Compagnia di Gesù, dove i seminaristi venivano educati.

Molto è stato scritto sulle dispute di Bergoglio con i confratelli dopo la fine del suo mandato come Provinciale. Quello che pochi dicono, forse per motivi di discrezione, è che coloro che più lo hanno affrontato erano i suoi collaboratori o compagni nella gestione dell'Ordine. Alcuni di loro erano suoi amici molto stretti che lo rispettavano e lo apprezzavano. Erano persone serie, con personalità proprie, che non potevano essere manipolate o ricattate. 

Che impressione ha lasciato Bergoglio come vescovo ausiliare?


Egli ha saputo conquistare la stima di una gran parte del giovane clero con la sua semplicità, la sua pietà, la sua guida premurosa e psicologica, che esercitava come nessun altro ‒ spesso in meglio, in alcuni casi in peggio. Verso coloro che non gli andavano a genio, era spesso duro, persino crudele. Si mise sottilmente in disparte dai chierici più anziani per promuovere i suoi amici e i suoi giovani protetti.

Il vescovo ausiliario Bergoglio era diverso dal Provinciale Bergoglio?


In generale, non appariva così tanto e non aveva così numerosi compiti di leadership come quando era Provinciale. Tuttavia, a volte mostrava un atteggiamento bizzarro. Per esempio, poteva interrompere improvvisamente tutti i contatti senza che la persona in questione sapesse cosa avesse fatto di male. [...]

Bergoglio ha saputo distinguersi dagli altri vescovi ausiliari fino a quando è stato nominato vicario generale. Negli ultimi anni di vita di mio zio, era diventato suo coadiutore con diritto di successione. Di conseguenza, divenne immediatamente arcivescovo dopo la dipartita dello zio.

In seguito al Vaticano II, in molti paesi, i conformisti si sono separati dai cattolici. È stato così anche in Argentina?


No, la fase post-conciliare da noi è stata caratterizzata dalla grande maggioranza che è rimasta fedele all'insegnamento cattolico. C'è stato chi si è rivolto alla teologia della liberazione,  che in molti casi ha portato ad un impegno politico verso il marxismo e in tanti altri alla lotta armata. Ma la maggior parte dei laici è rimasta fedele agli insegnamenti della Chiesa, soprattutto all'interno del Paese, dove è forte e viva la devozione alla Madonna e ai santi patroni delle varie province argentine.

E oggi?


Negli ultimi anni in Argentina, l'influenza spirituale e culturale della gerarchia è molto diminuita. Seguendo l'esempio di Roma, i vescovi si sono adattati allo spirito del mondo. Con poche onorevoli eccezioni hanno lasciato il popolo di Dio come pecore senza pastore. 

Oggi, la voce dei presuli non si sente quasi più e non ha alcun peso nella vita dei fedeli. Nell'Arcidiocesi di Buenos Aires e in alcune sedi circostanti ci sono i cosiddetti "curas villeros", sacerdoti che lavorano in quartieri assai poveri, molto meritevoli nel loro lavoro sociale e di aiuto al vicinato, ma generalmente con una scarsa formazione teologica.

[Ecco un esempio del comportamento disordinato e quasi profanatorio dei prelati, in occasione dell'insediamento dell'Arcivescovo Garcìa Cuerva; ndr].


In quale modo ha percepito Bergoglio come vescovo ausiliare?


Dal 1995 al 2002 ho lavorato nel suo ambiente. Era cancelliere dell'Università del Salvador, dove lavoravo. In quel periodo, ha mantenuto un profilo prettamente gesuitico, oltremodo pio e pastorale, anche se l'aspra diatriba con i confratelli continuava. Si arrivò al punto che quando egli divenne vescovo ausiliare, l'Ordine dovette nominare un altro Provinciale colombiano, padre Alvaro Restrepo, perché nessun gesuita argentino andava d'accordo con Bergoglio. Fu uno scontro "all'ultimo sangue", come si dice da noi.

Bergoglio era un "conservatore"?


Dogmaticamente, Bergoglio ha coltivato un profilo ortodosso con diversi accenti gesuitici. Nella pastorale ha enfatizzato i problemi sociali, la cura dei bambini e delle famiglie, il servizio ai poveri, con molta liberalità e lassismo in materia liturgica e sacramentale.

È cambiato quando diventò arcivescovo?


Il suo approccio mutò completamente. Per prima cosa si sbarazzò dei collaboratori più importanti di mio zio, come monsignor José Erro, il rettore della Cattedrale di Buenos Aires, un santo sacerdote, al quale disse per telefono di dimettersi e di ritirarsi ‒ senza alcuna considerazione, senza ringraziamenti. Penso che l'abbia fatto per dimostrare al clero della capitale che la direzione dell'Arcidiocesi stava per cambiare radicalmente. Ha spazzato via tutto ciò che suggeriva una continuità con il periodo precedente, anche se aveva fatto attenzione a conservare qualcosa dell'eredità di mio zio.

L'«amichevole» vescovo ausiliario divenne improvvisamente un vescovo malvagio?


Molti sono rimasti scioccati dal fatto che Bergoglio come arcivescovo avesse quasi sempre il volto imbronciato, amaro, triste, una "faccia d'aceto", come la chiama ora, quando parla degli altri. Era assai impressionante vedere il suo atteggiamento durante le celebrazioni liturgiche. Nessuno sapeva spiegare la ragione di questo modo di apparire, che faceva male ad alcuni.

D'altra parte, si era notato che dopo la sua elezione a pontefice, cominciò a mostrare un volto allegro e gioviale, che prima non si vedeva quasi mai, tanto che alcuni si chiedevano se la sua ambizione insoddisfatta di divenire papa lo motivasse durante il suo periodo a Buenos Aires. Era comune per i fedeli commentare il volto acido che Bergoglio mostrava in tutte le attività pubbliche. Un parroco di cui si fidava, per metà scherzando e per metà seriamente, gli chiese di non fare più visite pastorali se aveva intenzione di apparire con una "faccia d'aceto".



Come ha governato Bergoglio a Buenos Aires?

Cominciò a prendere le distanze da coloro che non conosceva e non appartenevano alla sua cerchia di amici, ed era noto per il fatto che nessuno sapeva cosa pensasse veramente, poiché diceva sempre ad ogni interlocutore quello che voleva sentire. [...]

Come Bergoglio affrontava i problemi sociali?

Dava sempre più importanza al lavoro di soccorso nelle baraccopoli urbane, che più tardi chiamò la "Chiesa in uscita", ma con la raccomandazione – o la richiesta – che l'attenzione non dovesse essere rivolta alla diffusione della fede o alla cura pastorale dei sacramenti.

Come fu il suo impatto politico?

Politicamente, ha mantenuto relazioni con tutta la gamma, senza impegnarsi in nessun settore particolare. In tal senso, l'urto che ebbe con l'allora presidente Néstor Kirchner fu notevole, probabilmente perché entrambi erano personalità molto simili che volevano mantenere ogni potere nelle loro mani.

Come si è sviluppato il seminario di Buenos Aires sotto Bergoglio?

Da quello che so dai seminaristi che furono costretti a trasferirsi in altre diocesi, il loro istituto – a quel tempo uno dei più importanti del paese in termini di educazione accademica – cominciò a ridurre il livello formativo teologico e ad accentuare quello "pastorale". Il risultato fu che i nuovi sacerdoti divennero sempre più operatori sociali, con una o due eccezioni, ma con un insegnamento teologico e intellettuale contenuto. Bergoglio ha proibito ai seminaristi di indossare la tonaca, sia dentro che fuori dal seminario. Ha fatto lo stesso nella capitale, come vescovo di Roma. [...]

Quali erano i rapporti del cardinale Bergoglio con il governo?

Egli ha flirtato con il mondo peronista, ma anche con il mondo liberal-progressista, sempre nella misura in cui gli conveniva. Si è sempre trovato bene con i governi di Buenos Aires, male con il presidente Kirchner, molto bene con il suo successore, Cristina Kirchner, al punto da farla incontrare con George Soros. [...]

Per capire Bergoglio, bisogna tener conto dei suoi legami con la Casa dei Rothschild attraverso il Consiglio per il Capitalismo Integrativo. Ciò che in tanti attribuiscono al "peronismo" di Bergoglio proviene in realtà dalla baronessa Lynn Forester, terza moglie di Sir Evelyn de Rothschild: il concetto di inclusione, il grido dei poveri e il grido della Madre Terra, ecc., concetti familiari al mondo oligarchico che questa signora rappresenta.

Qual è la funzione di Bergoglio in questo Consiglio?

La baronessa Lynn Forester ha dichiarato in un'intervista che il suo Consiglio per il Capitalismo Integrativo è la prosa per cui la presenza di Bergoglio ha fatto la musica. Così, Bergoglio è il buffone di un gruppo plutocratico che vuole dare al capitalismo un "volto umano" perché questa gente è consapevole di essere diventata iper-miliardaria mentre il 90% della popolazione mondiale ha ricevuto qualche briciola della ricchezza che tutti produciamo.


Il Falso Profeta tra i "Grandi della Terra" per un "Capitalismo inclusivo"

Bergoglio fa l'attore politico, più che il Vicario di Cristo  titolo a cui ha rinunciato nell'edizione 2020 dell'Annuario Pontificio. Questo avviene sulla base del gesuitismo, che conserva le forme ma cede i contenuti. Bergoglio stesso ha detto che nelle sue decisioni si affida "al suo istinto e allo Spirito Santo" e non tiene conto della Sacra Scrittura, della Tradizione e del Magistero. [...]

Ci sono esempi di questo comportamento?

Nel 2014, ha spinto per un incontro tra l'allora presidente Cristina Kirchner con George Soros, che è avvenuto pochi mesi dopo. Ma non si è mai interessato di un medico argentino che è stato condannato nel 2018 da un tribunale provinciale (Rio Negro) per non aver eseguito un aborto - che era illegale ma "permesso" da un ordine ministeriale.

Questo medico ha salvato due vite, quella di una giovane madre che stava per abortire e per morire, e la vita di suo figlio. Bergoglio, inoltre, non ha mai incoraggiato i movimenti pro-vita che lottano contro la legalizzazione dell'aborto. Al contrario, ha inviato parole di incoraggiamento ai politici di sinistra che affrontavano cause penali e civili, anche se erano nemici della Chiesa.

Si dice che il cardinale Bergoglio abbia avuto dei segretari che frequentavano la messa di Pio X. Bergoglio sembra anche difendere la Società di San Pio X. Come si inserisce questo nel quadro?

È sempre stato tipico di lui giocare con gli opposti e cadere da un estremo all'altro. Un giorno è ortodosso, condanna l'aborto davanti a un gruppo di medici cattolici e lo chiama omicidio su commissione. Il giorno dopo riceve Emma Bonino, ovvero la nota ex ministro e senatrice abortista. Questo è sempre stato il gioco astuto di Bergoglio. Questo modo gli permette di non essere etichettato, anche se questa tattica è di breve durata. Puro gesuitismo.

Gesuitismo significa doppiezza...

Si noti che Bergoglio ha iniziato il suo pontificato chiamando la secolarizzazione spirituale e la spiritualità secolarizzata il più grande problema della Chiesa, per poi finire per rendere la stessa un'organizzazione secolarizzata: la Basilica di San Pietro come museo, la dottrina omosessualista, gli attacchi contro la Tradizione della Chiesa, il culto Pachamama, ecc. Questo è il gesuitismo, che ne conserva soltanto la struttura ma senza il contenuto. La "Compagnia di Gesù" si è trasformata in una "Compagnia Iscariota". [...]

Può confermare che Francis seleziona collaboratori estorti e controllabili?

Purtroppo, sì, e a tutti i livelli, a parte il fatto che si è sempre circondato di personalità mediocri, sottomesse e servili. Lo stile di leadership di Bergoglio è quello di un despota che non permette né contraddizioni né giudizi indipendenti. [...] »




E per finire, ecco ciò che ha scritto Mons. Carlo Maria Viganò su Bergoglio, il 25 novembre 2023:

«Una strategia a dir poco sconcertante nella sua palese dolosità.

Prima Bergoglio fomenta le istanze della Conferenza Episcopale tedesca su tematiche non oggetto di discussione perché già definite dal Magistero: divorzio, poligamia, sodomia, sacerdozio femminile, celibato.

Poi alimenta con il Sinodo sulla Sinodalità le forti spinte autonomiste delle chiese nazionali  in  materia dottrinale  e  morale.

E  quando  il  lento  ingranaggio  eversivo  inizia  a  muoversi,  il  Gesuita  Argentino fa inviare dal suo Segretario di Stato (ved. QUI e QUI; ndr) una lettera in cui  ipocritamente  ricorda  che  l'insegnamento  cattolico  su  omosessualità  e  sacerdozio non  è  oggetto  di  discussione.

Salvo organizzare con i principali Dicasteri romani una strana serie di incontri dell'Episcopato  tedesco  in  Vaticano  volti  a  verificare  cosa  sia  immutabile  e  cosa no  di  quell'insegnamento  appena  ribadito.

È il procédé tipico del peronismo luciferino: indurre i subalterni a compiere dei passi – apparentemente "spontanei" e "provenienti dalla base", ma in realtà abilmente pianificati dall'alto – per introdurre deviazioni dottrinali, morali e liturgiche contrarie alla Fede cattolica.

Allo stesso tempo manda loro un segnale di "via libera", facendo capire che le loro richieste troveranno accoglienza.

In questo modo, quando i Vescovi ultra-progressisti chiedono 100, Bergoglio ha già deciso di fingersi mediatore e di concedere 50, ossia quel che voleva ottenere sin dal principio.

Bergoglio è il fulcro intorno a cui ruota l'intero attacco alla Chiesa di Cristo.»

Fonte da Marco Tosatti QUI.


Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it


venerdì 24 novembre 2023

Splendida visione di G. Dibitonto sul "Rapimento"


"Rapimento" di Barry Jackson

Sebirblu, 23 novembre 2023

Avendo appena ripubblicato QUI, due brani del noto libro "Angeli in Astronave" dell'altrettanto noto contattista Giorgio Dibitonto, ritengo complementare esporre questa mia libera trascrizione da un suo audio, dove l'autore legge ciò che ha dettato durante una visione sull'imminente "Rapimento" dei "Giusti", secondo le Scritture.



Rapimento e fine dei Tempi


"Ciò che adesso leggerò è il rapporto di una visione apocalittica datami l'11 ottobre 2005, che Pamela Pintus, presente in quel momento, ha scritto mentre io osservavo e descrivevo a voce alta quello che stavo vedendo.

La propongo per riflettervi, in quanto fa parte della relazione presentata nel mio libro: "Angeli in astronave".

Si parla spesso di "Fine dei Tempi", che non significa affatto "fine del Mondo", nel senso che questo sparirà, bensì al termine dell'attuale stato di cose che molti, in attesa, sperano che cambi in un regno d'Amore Universale coincidente con la Venuta del Cristo di cui parla la Bibbia, e annunciata da Lui stesso.

La leggo così come l'ho vissuta:

‒ Mi fanno vedere la Terra assai sconvolta, non riesco a distinguere bene le cose perché l'atmosfera è carica di fuliggine, il cielo non è proprio azzurro, appare quasi sporco... vedo parecchie persone allo sbando, non capisco cosa possa essere successo, se qualche terremoto, guerra o quant'altro.

Attorno c'è tanto disordine, molto affanno, l'impressione è che sia accaduto qualcosa di veramente grave, di catastrofico... ma non mi è concesso di osservare più di questo. È maggiore ciò che percepisco di quello che posso vedere.

Sento delle voci univoche nel dire: "È proprio la fine"... ricordo Firkon che precisava "la fine delle fini". Ciò che provo è simile ad una sensazione senza ritorno; la gente è impaurita, spaventata... deve avere avuto luogo davvero l'irreparabile e non posso nemmeno definire da quale posizione osservo tutto questo.

Tuttavia vedo... e nel mio intimo capto molto di più di quanto vedo e dico. Mi vengono in mente le parole di Gesù nel Vangelo di Matteo (cfr. QUI; ndr): "Vi sarà allora una tribolazione così grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino ad ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe, ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati."

È come se sulla Terra vi fossero grida e lamenti, mentre dal cielo proviene un silenzio abissale... È uno scenario somigliante ad un campo, a battaglia finita, quando i pochi superstiti si aggirano fra i deceduti e i feriti, mentre i moribondi si lamentano. È un'impressione di questo tipo, al pari di certi film.

Dio mio che sgomento! È il culmine della grande Tribolazione! Tutto appare come se il tempo fosse stato sospeso... se il Sole si fosse fermato, se il giorno e la notte non esistessero... non si capisce... sembra che le Potenze del Cielo e della Terra siano state sconvolte... e tutto il dolore dei millenni dell'umanità fosse deflagrato, al pari di un bubbone ormai maturo.




Non vedo né Dio né il demonio, tutto è in sospeso come nel vuoto... ad un tratto sento un canto implorante: "Fino a quando tarderai, oh Signore, a fare giustizia e a dare vittoria al Tuo Cristo? Ormai è giunta l'ora. Non vi sarà più dilazione di tempo" – e ancora – "Fino a quando tarderai, oh Signore, a dare giustizia al sangue dei martiri? Questa è l'ora... Tutto è compiuto!"

Da ogni parte del cielo vedo spuntar delle luci... la volta si riempie di luci e di Luce, tutto si muove molto velocemente. Avanzano da ogni direzione, da ogni lato... È senz'altro la Gloria del Signore che viene a salvare il mondo!

Il firmamento sta rosseggiando come un grande fuoco. Laddove una sua vampa fortissima e potentissima giunge sparisce la fuliggine. In questo istante, vedo arrivare migliaia e migliaia di brillanti astronavi da ogni punto cardinale... ne sbucano anche dalla terra, dal mare, da tutti i lati, è un incendio di luci che avvolge a gran velocità l'intero globo.

Non capisco da quale angolazione osservo, ma sicuramente dall'alto, anche se le vedo giungere dal basso come dall'alto, molto al di sopra di me. La terra sta tingendosi di un rosso abbagliante, sembra fuoco, ma non lo è, pare che il sole non abbia più ragion d'essere, e neppure le stelle... questo strano rogo è davvero fuori della norma.

Il cielo è saturo di presenze. Non c'è un punto dove non ci siano navi scintillanti. Adesso scorgo altre luci che si muovono in mezzo ad esse. Non comprendo bene cosa siano, ma non sono altri vascelli... ma angeli, angeli che si spostano rapidamente tra i veicoli spaziali, per ogni dove. Non so cosa facciano... ma sono più raggianti delle astronavi... che spettacolo! Assolutamente inimmaginabile!

Ora, le navi sostano ad una determinata altezza da terra, mentre gli angeli scendono approssimandosi al suolo a migliaia, dappertutto, e sento che qualcuno di loro urla verso il basso dicendo: "È arrivato il giorno maestoso e grande del Signore!" E qualche altro annuncia: "È giunta l'ORA, Non c'è più tempo!" Ed altri ancora con voce tonante gridano: "Siate pronti, stiamo per sollevarvi, per rapirvi..."




È uno spettacolo!... Mamma mia... Qualcuno mi dia la forza di rimanere in me! Il contesto è davvero sovrumano, grandioso, possente... tutto si muove ad una rapidità incredibile... Adesso le astronavi si posizionano mentre le entità angeliche si portano ovunque sulla Terra, che ne è gremita.

Vedo delle folle spostarsi, e tante persone correre, anche singole. Qualcuna di esse alza le mani al cielo... i loro volti sono colmi di gioia quando gli Angeli si avvicinano, quelli che tendono le braccia in alto si illuminano, diventano sempre più luminosi e più simili alla radianza degli "aiutatori celesti".

Anche la superficie della Terra si va illuminando, parimenti a tutti gli individui che con le braccia alzate si "accendono" di un chiarore nuovo. Li distinguo per la forte luce che irraggiano, a differenza di altri che, nonostante l'intensa emissione angelica su di loro, rimangono opachi, bui oscuri... si nascondono il viso, sono spaventatissimi e scappano correndo, come se ci fosse qualcosa che li traumatizzi.

Pare che siano proprio gli Esseri celesti e la presenza delle astronavi a terrorizzarli grandemente: c'è chi si butta per terra e nasconde la faccia sotto il braccio cercando riparo, come se venisse fortemente abbagliato dalle navi stesse e quasi accecato entrasse nel panico.

Coloro invece che hanno alzato le braccia, divenendo "lampade accese", sono molto felici e cercano, muovendole di continuo, di sollevarsi per raggiungere in anticipo i "salvatori celesti".

È un contrasto sicuramente profondo, due posizioni del tutto opposte: una gioia immensa da un lato e il panico cieco dall'altro; c'è chi si protende verso gli Esseri di Luce e chi vorrebbe scavare una buca per nascondersi alla loro vista. Mamma mia... come si fa a reggere una cosa del genere! Ho una voglia di gridare...

Ora scorgo vaste zone della Terra. Ovunque vedo uomini, donne e bambini che già rifulgono dello stesso chiarore degli angeli come se da costoro e dagli umani venissero proiettati raggi luminosi. Noto i volti degli "Inviati divini" radiosi e belli, di una bellezza paradisiaca; c'è un grande Amore che fluisce da essi agli abitanti della Terra presenti e che si riflette su questi, sublimandone i tratti.

La Luce è solo l'espressione di quell'Amore, e la Terra ne viene avvolta. Tuttavia, sono tanti i terrestri che non ne beneficiano, perché si ritraggono, non vogliono, fuggono, rifiutano... Signore, dammi più forza altrimenti non reggo!

Adesso la luce delle astronavi è molto, molto aumentata, sembra proprio un fuoco, come se tanti soli si fossero accesi in cielo e sul nostro pianeta. Le sue vampe ora stanno riversandosi sulle astronavi e su tutti gli esseri, divini e non.

Tutta la Terra ne viene investita, penetrata da tale fuoco... ed ecco che, ad un tratto, coloro che ne vengono raggiunti e illuminati iniziano a sollevarsi dal suolo alzandosi nell'aria... e percepisco, non so in quale modo, che in tanti altri mondi, in simultanea, sta accadendo la stessa cosa.




Non so spiegarlo meglio, ma e proprio come dice Gesù nel messaggio cosmico (QUI e QUI), in cui parla del sollevamento o meglio del "rapimento" universale. I "Giusti" sono effettivamente "rapiti" dalla forza di questo "incendio" che è sicuramente la manifestazione di Dio.

Ecco, sia gli uomini che gli angeli vengono tutti attirati verso le navi, ascendono a gran velocità... entrano dentro di esse... come se ne fossero "fagocitati", "risucchiati"; non vedo sportelli, non vedo nulla; vi penetrano proprio come fa la luce quando entra in un ambiente.

Mi sto accorgendo, adesso, che sul pianeta non c'è più nessuno di coloro che, avvolti dal fuoco divino, sono diventati luce come i "salvatori celesti". Sono tutti stati sollevati... e si trovano ora all'interno di un numero enorme di veicoli spaziali, perché le genti rapite si contano a milioni e milioni... Ora, il medesimo "ardore" continua ad avvolgere la Terra e a penetrarla... Che spettacolo stupendo!

Nel frattempo, però, osservo anche una notevole quantità di terrestri divincolarsi in mezzo a quelle "fiamme" che, sebbene siano espressione divina, per loro diventano un rogo, un tormento: si buttano per terra, corrono, scappano, si rotolano...

Noto che, mentre costoro hanno la sensazione di bruciare, le altre persone sollevate per mezzo dello stesso agente "focoso" sono felici. Che differenza!... Perciò non è l'elemento "fuoco" a straziarle, ma il loro rifiuto a Dio ne è la causa. Il dolore se lo infliggono da sole.

In questo momento vedo arrivare numerose flottiglie di veicoli oscuri, quasi informi come i nembi ‒ le nuvole nere di un temporale ‒ il loro numero è incalcolabile, sono bruttissime e non si fermano in aria ma vanno tutte verso coloro che si contorcono, rigettando la Salvezza.

Ho compreso che è il "Male" ad appropriarsene, sono le Potenze tenebrose che portano via quelli che a loro appartengono, che sono scesi a patti con le stesse... È una visione triste, molto dolorosa, provo un'amarezza davvero grande! Mi metterei a piangere come un disperato... Essi sono sicuramente più numerosi dei giusti "rapiti". Mio Dio... perché?




Le Forze Oscure se ne sono andate tutte; i figli del "Male" sono spariti, non ci sono più. Adesso la Terra è completamente un mare di fuoco che prosegue come brace ardente, incenerendo e devastando qualsiasi cosa, tanto che non dovrebbe restare alcunché di intatto, invece... mi dicono che Dio sta purificando l'intero pianeta per la Creazione nuovissima, per il Regno dei mille anni... Che meraviglia... stupefacente!

Non so come, tuttavia ho anche il modo di osservare altri mondi che ardono, sebbene il nostro pianeta mi impressioni di più, forse perché lo conosco meglio e la maggiore operazione è avvenuta su di esso.

Una dolce voce mi precisa: "Sulla Terra ci fu il peccato d'Adamo (la condensazione dell'uomo dopo la Caduta iniziale, ved. QUI, QUI e QUI; ndr); sulla Terra morì e risuscitò il Figlio di Dio; sulla Terra è stato finalmente sconfitto Lucifero e tutte le sue schiere ribelli insieme a coloro che l'hanno voluto seguire."

In questo momento, sembra che quel fuoco si stia ritirando verso le astronavi, verso il cielo, indietreggia sempre più. Il mondo sta ritornando ‒ mi dicono ‒ allo stato originario, di gran lunga più bello dell'antico e lussureggiante giardino dell'Eden.

Mi fanno vedere una vegetazione tornata ad essere incontaminata, assomiglia a quella che ho visto visitando il "pianeta meraviglioso" descritto in "Angeli in astronave": oceani, mari, boschi, pianure, monti, vallate, prati, alberi, fiori; scorgo pure parecchi animali.

A quanto sembra, questi ultimi non sono stati rapiti, ma il fuoco è come se li avesse rigenerati, rivitalizzati. Non ha nuociuto alla flora e alla fauna, anzi... le ha fatte risorgere entrambe più magnifiche delle precedenti.

"E quel fuoco purificherà, a suo tempo, anche coloro che non hanno accettato di essere sollevati." ‒ dice una voce ‒ "Il mondo di prima non c'è più... Dio ha fatto nuove tutte le cose."

Adesso, è come se venissi rapito anch'io, non dal fuoco ma da una forza misteriosa... Sto spostandomi verso le astronavi ed entro nel raggio d'azione di un bagliore meraviglioso. Le navi sono tutte comunicanti fra loro, come se fossero un ente unico sotto la volta del cielo.

Odo canti, suoni, musica... il chiarore ovattato e omogeneo non disturba gli occhi, sebbene risplenda... non riesco a descrivervi al meglio ciò che sento e vedo. È una gioia generale indicibile.




Mi viene incontro Raffaele festante e gaudioso che esclama: "Finalmente è giunto il «Giorno del Signore», per tutto e per tutti, finalmente i «segnati» hanno fatto ritorno alla Casa del Padre, la dimora di Dio fra gli uomini! Non esiste più la morte, non v'è più lutto, né grida di dolore... perché Dio Padre col Figlio e lo Spirito Santo hanno rinnovato tutte le cose!"

Gli pongo una domanda, come d'altronde avevo già fatto anni fa: "Raffaele, ma tutti quelli là che sono stati prelevati dalle Forze del Male, lo hanno scelto? Lo vogliono davvero ostinatamente?"

Raffaele, rispondendomi, precisa che il Padre penserà poi anche a tutti coloro che Lo hanno rifiutato, poiché anch'essi, a tempo debito, faranno ritorno a Casa.

Io aggiungo: "Trovo giusto però che i martiri, i quali hanno lottato e combattuto contro la violenza del mondo, che hanno sofferto con Gesù, abbiano adesso questa gioia! Il Padre intende far festa per loro, una festa mai avvenuta prima (cfr. QUI). È l'inizio del tempo ultimo dei mille anni."

L'Arcangelo riprende a parlare ‒ e qui la visione finisce ‒ dicendomi:

"Tra poco noi scenderemo tutti sulla Terra, dove per mille anni il Male non vi sarà più. E una volta trascorsi, le Potenze Oscure tenteranno di nuovo di riconquistare le città dei santi, ma ancora il fuoco dell'Altissimo li divorerà sconfiggendoli, e tanti di coloro che erano stati condotti ai quattro angoli della Terra si convertiranno e saranno salvati nella Risurrezione finale."

Chiosa di Sebirblu

Purtroppo, Giorgio Dibitonto, dopo più di 40 anni dall'uscita del suo testo, continua ad essere un personaggio controverso per la sua sorprendente testimonianza.

In questo pianeta diventato ormai invivibile per quelli che hanno una certa sensibilità volta alle cose dello spirito, il suo carattere mite e rassicurante è un balsamo e una speranza per un futuro migliore.

Diceva Nostro Signore:

«Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli» (Mt. 11, 25).

Che importa quindi che i "dotti" e gli "intellettuali", ma anche i beffardi e i maligni lo deridano e lo denigrino per ciò che racconta con tanta semplicità, il più delle volte con rassegnata sofferenza, per quello che sente di dover dire?

"Tutto è puro per i puri" scriveva san Paolo a Tito (1, 15) e dunque, dal momento che quest'uomo, "per chi ha gli occhi per vedere", è un puro in senso spirituale, conviene farsi piccoli e umili se si vuole riuscire, alla fine dei giorni, ad "entrare nel Regno di Dio" (Mt. 18, 3).

Trascrizione libera di Sebirblu.blogspot.it

Fonte dell'audio, QUI.


domenica 19 novembre 2023

Angeli in Astronave: Trapasso e prossimo Rapimento




Sebirblu, 19 novembre 2023

Ripropongo due brani oltremodo significativi tratti dall'opera del famoso contattista Giorgio Dibitonto ‒ "Angeli in Astronave"  inclusi nei capitoli 13 e 14 del suo libro. 

Li ho selezionati per i loro importantissimi contenuti: ciò che avviene al momento del trapasso (cfr. QUI QUI) e il "rapimento" o sollevamento finale che avverrà per coloro che saranno trovati pronti spiritualmente e vibranti nell'Amore incondizionato verso tutto e tutti. (Ved. anche QUI e QUI).

Si stanno per avverare quindi le parole di San Paolo che molti, probabilmente, non hanno ancora compreso:

"Ecco, io vi dico un mistero: Non tutti morremo, ma tutti saremo mutati, in un momento, in un batter d'occhio, al suon dell'ultima tromba. Perché la tromba suonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati." (1 Cor. 15:51-52)

E ancora:

"... poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo insieme con loro rapiti sulle nuvole ad incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con Lui" (1 Tess. 4:17).

Sembra fantascienza vero? O materia solo per "allocchi"... ma alla fine si vedrà chi era davvero dalla parte della ragione!...




Angeli in Astronave
-  dal cap. 13  -

«Agli uomini della Terra è oggi dato di conoscere molte cose, sempre che vogliano ascoltarle. Questo li porrà in grado di affrontare le grandi prove che incombono sul pianeta e di non temere la violenza del Male che si scatenerà nei prossimi tempi.

Più l'azione diabolica si abbatterà sui Figli del Padre e più il Padre risponderà ai suoi con aiuti, Luce e Forza per vincere secondo le leggi dell'Amore».

Kalna ci invitò ad alzarci. Le parole severe e profetiche che avevamo ascoltato non ci avevano impedito di partecipare all'atmosfera festosa dell'astronave. Sapevamo che questa non era ferma nello spazio, ma che stava viaggiando a velocità incredibile per noi della Terra.

Questa consapevolezza aumentava la gioia del nostro cuore. Con i Fratelli si stava bene, il cuore era in pace e la mente si apriva di continuo a nuove conquiste della verità.

Dopo le ultime parole circa la promessa dell'assistenza che sarebbe stata data agli uomini della Terra in occasione dei grandi fatti che avrebbero interessato il pianeta, fummo condotti in un'altra sala, dove alcuni Fratelli si erano riuniti.

Kalna disse: «Presto gli uomini della Terra vivranno momenti molto tristi, frutto della loro cattiva condotta di millenni. Iddio, però, ha preparato il suo piano di salvezza in virtù dell'Amore che sempre lo lega ai suoi figli.

Le Scritture vi hanno dato tutto ciò che vi è utile sapere affinché quei giorni non vi colgano impreparati e il vostro cuore non si smarrisca, ma sia nella luce e nella consolazione.

Quanto Gesù non poté chiarire ai suoi contemporanei perché impreparati e ancora incapaci di apprenderlo, data l'immaturità dei tempi, vi sarà reso noto nel tempo a venire e lo potrete comprendere appieno. La conoscenza vi sarà indispensabile per far fronte a quegli eventi».

«Ora vedrete alcune sequenze» ‒ disse ‒ «riguardanti quell'evento che voi chiamate morte e che noi chiamiamo passaggio».




Dalla solita nube colorata, si formarono delle figure come avevamo già visto la volta precedente. Apparve l'immagine di un uomo molto ammalato in un letto di una camera. Respirava assai faticosamente, e alcune persone, certamente i familiari, erano accanto al suo capezzale.

«È una scena terrestre», spiegò Kalna, «quella che vi presentiamo. Essa sta realmente avvenendo in questo momento sul vostro pianeta. Noi abbiamo la possibilità di mostrarvi scene del passato, del presente e talvolta del futuro. (Cfr. QUI; ndr). Osservate ora quanto sta per accadere».

Guardai con curiosità, e d'un tratto mi sembrò come se l'uomo si stesse sdoppiando. Un'immagine del tutto simile alla sua, ma molto leggera, si alzò orizzontalmente dal letto, volteggiò nell'aria della stanza e si posò dolcemente in piedi sul pavimento.

Nello stesso tempo, l'altra figura, quella che giaceva esanime, si quietò e smise di respirare faticosamente; i familiari gli chiusero gli occhi e cominciarono a piangere e a lamentarsi ad alta voce.

Il corpo dell'uomo, immobile e senza vita, veniva guardato dal suo doppio con un'espressione di sorpresa: osservava sia il suo organismo riverso e spento, sia i propri cari in lacrime.

Egli tentava di consolare i suoi, di far capire loro che non era definitivamente e davvero «morto», ma essi non lo notavano e proseguivano le loro lamentazioni intorno  alla  sua  spoglia  sul  letto.

«Quest'uomo, questo fratello della Terra, ha finito la sua esistenza da terrestre», commentò Kalna. «Ora vive col nuovo corpo in un diverso ritmo vibratorio vitale. È stupito di vedere la sua forma fisica inerte, ed ha impiegato alcuni minuti per realizzare la verità delle cose.

Vorrebbe comunicare con i parenti che piangono la sua morte, ma non ha ancora compreso che egli vive in una dimensione differente da quella materiale.

Questo individuo sta ora sperimentando due realtà di se stesso: la meravigliosa sorpresa di avere scoperto che si vive anche dopo morti e senza più la sofferenza fisica che lo aveva afflitto sino al passaggio, e la tristezza di non poter più comunicare con coloro che sono rimasti ancora qui.

Ha capito che gli è concesso di vederli e sentirli, mentre non è più dato ad essi di accorgersi della sua realtà».




Kalna si interruppe e ci diede modo di seguire la scena che mostrava i suoi inutili sforzi per dire a quelle persone che lui era ancora vivo e che la morte fisica non toglie la vita.

«Ora vedrete un'altra fase» ‒ annunciò Kalna ‒ «cioè il primo contatto con i Fratelli di altri piani che sono stati portati fin là da mondi diversi per accogliere l'Essere passato dalla dimensione materiale ad altra forma di vita. Già ve lo dicemmo: nessuno viene mai lasciato solo in tutto il Creato».

Vedemmo giungere in quel luogo, come scaturiti dalle pareti, alcuni uomini e donne, la cui età sembrava compresa tra i quindici e i quarant'anni, almeno in apparenza. (Infatti, ognuno di noi tende a presentarsi, solitamente, con gli anni che desidera avere; ndr).

Il più giovane tra essi si accostò all'individuo appena trapassato, il quale a sua volta dimostrava una quarantina d'anni in confronto al corpo molto più vecchio che aveva lasciato, e lo abbracciò.

Lo chiamava «papà», e l'uomo gli buttò le braccia al collo dicendogli: «Figlio mio, che gioia rivederti! Quanto mi sei mancato! Da dove vieni?». Il ragazzo gli disse che stava molto bene e che lo aspettava da tempo. Vi furono abbracci e parole di commozione fra lui e tutti coloro che erano venuti a riceverlo.

L'uomo guardò ancora il suo corpo fisico e avrebbe voluto parlare ai parenti che lo circondavano affranti, ma i sopraggiunti gli spiegarono che non era possibile, aggiungendo che gli avrebbero insegnato in seguito come comunicare col pensiero e l'amore con i suoi cari rimasti sulla Terra.

Ero sorpreso, e sentivo anche la voce di Tina che ripeteva: «È incredibile, ma è una cosa meravigliosa».

Paolo disse qualche parola che esprimeva commozione per quella verità. «E pensare» ‒ aggiunse ‒ «che gli uomini della Terra attendono con terrore la morte e piangono per anni i loro congiunti trapassati». (Paolo e Tina erano i compagni d'avventura di Giorgio Dibitonto; ndr). [...]

Intanto, i Fratelli che erano venuti ad accogliere l'individuo deceduto, erano usciti di là con lui e si avviavano verso un luogo che non corrispondeva più alla realtà della casa e dell'ambiente in cui era avvenuto il decesso.




«State già vedendo la realtà astrale»,  riprese ancora Kalna.  «Cioè, state osservando lo scenario energetico-vitale relativo a quel luogo, ma su un ritmo vibratorio più sottile».

Fecero poca strada, e mi parve che non camminassero, ma che procedessero appena sollevati da terra. L'uomo dapprima camminò, ma poi, osservando gli altri, riuscì anch'egli ad avanzare senza muovere le gambe, rimanendo sospeso.

Il gruppo arrivò ad un piccolo ricognitore che aveva il portello aperto. «Ora entreremo in quello», disse il ragazzo al papà, «e andremo dove noi viviamo». Entrarono,  e il disco  si  sollevò da terra  rapido  fino  a  scomparire nello Spazio. [...] 

«A volte», spiegò Raffaele, «noi possiamo prelevare un terrestre dal suolo del pianeta con l'astronave in sospensione e senza che l'individuo stesso entri dall'apertura normale.

Dalla nave viene emesso un fascio energetico che lo attrae all'interno del mezzo, operando pure, nel contempo, un'accelerazione del ritmo vibratorio vitale.

Tale energia, proiettata su di lui, lo avvolge, lo compenetra e lo libera dalle leggi fisiche e dalla gravità del pianeta.» [...]

-  dal cap. 14  -

«La Sacra Scrittura» ‒ riprese ‒ «vi preannuncia che allorquando giungeranno momenti assai gravi per il mondo, tutti i terrestri vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria.

"Egli" ‒ dice testualmente la Bibbia ‒ "manderà gli Angeli suoi con una grande tromba a radunare tutti gli eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei Cieli".

Vi dice ancora: "Sarà come ai giorni di Noè. Nei giorni precedenti il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, sin quando egli entrò nell'arca, e non si accorsero di nulla finché il diluvio venne e li inghiottì tutti... e così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo". (Mt. 24: 37-39). QUI, l'intero "Discorso profetico" di Gesù; ndr.

«Vi abbiamo già ricordato» ‒ continuò Raffaele ‒ «le parole del Vangelo: "Allora due uomini saranno nel campo; uno sarà preso e l'altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata". (Mt. 24: 40-44). 




Ora, voi sapete che cosa significhi essere presi o assunti o sollevati da terra. Avete visto e vi abbiamo spiegato in quale modo ciò possa avvenire».

Mi tornò in mente la scena osservata e quanto Kalna ci aveva spiegato e Raffaele finito di illustrare.

«Immaginate» ‒ riprese Raffaele ‒ «che le conseguenze fulminee di una guerra nucleare, quale vi mostrammo in un contatto cosmico, si realizzino sulla Terra. Ecco, allora, che immediatamente solleveremmo (o "rapiremmo"; ndr) dal pianeta i fratelli, ma non potremmo fare altrettanto con i nemici dell'Amore, neppure se volessimo.

Infatti, le energie disarmoniche ed inquinate dei loro corpi sottili, per effetto della loro cattiva indole, non ci permetterebbero di sollevarli dal suolo; ed anche se potessimo farlo, ciò sarebbe per essi un male maggiore che essere lasciati a terra.

Ecco perché Gesù vi parlò di fuoco della Geenna, e di un inferno che i fabbricatori del Male, della morte e di ogni pensiero e azione malvagia sperimenteranno, se non saranno purificati dal pentimento sentito e sincero che ha la funzione di mondare e riequilibrare, creando le premesse energetiche per una trasformazione ordinata del campo vitale.

Tali fratelli ci vedrebbero mostruosi, perché la loro coscienza è distorta, e sarebbero danneggiati maggiormente dalle energie delle nostre navi e dischi poiché, essendo l'intima realtà esistenziale sconvolta, non si integrerebbe con l'ordine armonioso ed immutabile che alberga fra noi.

Questo tormento di chi non è in regola con le leggi universali del Padre è un altro mezzo di salvezza, di richiamo oltre ogni ostinazione, affinché tutti i figli di Dio possano comprendere che la vera libertà è nel Bene e nell'Amore verso l'Altissimo e i Fratelli.

«In ogni caso, anche se per bontà del Creatore e per intervento nostro (poiché diversamente le cose scritte accadrebbero nel peggiore dei modi) potranno essere evitati momenti tragici agli umani, il Signore verrà, e noi verremo con Lui a porre termine al Male sulla Terra e ad innalzare dal suolo coloro che debbono essere salvati prima che la fine si compia».




Raffaele tacque, e compresi che aveva finito di parlare.

«Ci diceste» ‒ chiesi ‒ «che l'avverarsi del terzo segreto di Fatima sarà connesso al tempo che introdurrà il Regno dei mille anni sulla Terra. Sarà proprio inevitabile che una terza guerra nucleare sopraggiunga a porre fine al Male e a portare la Nuova Era che mai tramonterà?»

Orthon sospirò. Congiunse le mani e parve cercare i suoi pensieri più profondi.

«La Madre di Gesù» ‒ disse ‒ «dopo il Signore suo Figlio è la più saggia ed ammirabile Creatura. Il suo Amore per il Padre, per il Cristo e per tutti noi è immenso. Ella possiede più conoscenza di ogni altro figlio del Padre. Noi la consideriamo la Grande Sorella,  ma ancor più una Madre,  la Madre Universale».

Quella sublime Signora dello Spazio mi era rimasta impressa per sempre nell'animo (cfr. QUI; ndr)  ed aveva fatto ardere il mio cuore di un Amore purissimo ed infinito. Tina parlava spesso di Lei, e diceva sempre di amarla immensamente. La sentivamo sempre presente.

Raffaele riprese da dove Orthon si era interrotto:

«Ella si è mostrata sulla Terra un numero maggiore di volte di quanto chiunque possa presupporre. In alcune è apparsa clamorosamente, come a Fatima, e il segno del sole da Lei dato ha fatto comprendere e confermato che siete nel periodo descritto da Giovanni nell'Apocalisse.

Le due parti rivelate si sono adempiute, ed anche quel segnale luminoso nel cielo della Terra mostratosi per annunciare il secondo conflitto mondiale, momento apocalittico di grandi proporzioni, si è realizzato come Ella aveva predetto.

Ormai è vicino il tempo della verità del terzo preannuncio, che soltanto in modo ufficioso è stato divulgato. Stiamo operando affinché un'immane tragedia sia evitata agli uomini della Terra, dove si accendono sempre più focolai di contrasto per una guerra fratricida.

Poi l'incendio divamperà, e la stoltizia dei promotori di odio e di morte sarà palese nel sacrificio che avrà compimento. Noi imploriamo il Padre per sottrarvi a tanto male; preghiamo il Maestro e la Madre Universale a voler fare l'impossibile per evitare tanto dolore.

Sappiamo che ciò avverrà; ma chiediamo e ci diamo da fare senza risparmiarci affinché presto trionfi l'Amore, e sulla Terra sorga il nuovo giorno profetizzato. Il pericolo cresce, anche a causa della contaminazione delle acque, del cielo e di ogni elemento del pianeta.




I terrestri hanno scelto vie sbagliate, hanno mirato al profitto mondano a discapito della salute e delle loro energie vitali. L'errore e la sregolatezza dello spirito hanno prodotto (come conseguenza, ved. QUI; ndr) inquinamento e disordine materiale.

Non era vietato progredire; anzi, era nella Volontà del Padre che ha elargito tanti doni ai suoi figli, ma i figli della Terra hanno dilapidato il patrimonio della Sua dimora, di questo pianeta creato dal Suo Amore. Egli ora li punisce ma ad auto-punirsi sono maggiormente gli stessi artefici degli errori. (Per legge di causa-effetto; ved. QUI; ndr).

Presto si avvereranno le parole dell'Apocalisse: "Vidi poi un Angelo che scendeva dal Cielo con la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano. Afferrò il dragone, il serpente antico (cioè il diavolo, satana), e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell'Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni"». (Ap. 20: 1-3).

«Sta anche scritto» ‒ disse Kalna ‒ «che questa è la Prima Risurrezione. Infatti, coloro che saranno sollevati da terra, lo saranno col loro corpo materiale il quale subirà una smaterializzazione e diverrà come il nostro, capace di ridensificarsi secondo le necessità.

La Scrittura continua dicendo: "Beati e Santi coloro che prendono parte alla Prima Risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con Lui per mille anni". (Ap. 20:6).

«Ecco», spiegò Kalna, «colui che verrà sollevato da terra, sarà dei nostri, sarà come Elia, per intenderci, che venne portato sulle nostre astronavi e poté tornare dieci anni dopo a portare un messaggio ai terrestri.

Coloro che regneranno con Cristo per mille anni, potranno vivere sulla Terra ed Egli sarà in mezzo a loro, e noi pure vi saremo. E potranno salire con Lui e noi nello Spazio. La Terra sarà rientrata nella fratellanza dell'Amore Universale e sarà nuovamente, come già vi fu spiegato, giardino dell'Eden. [...]




Una parete laterale della sala prese a scorrere mostrando un altro vano attiguo dell'astronave. Si era formato ora un unico grande ambiente dove convennero altri uomini e donne. Tutti sedettero; Raffaele si alzò e cominciò così a parlare:

«Tutta la Fratellanza che vive consapevolmente nell'Amore Universale del Padre da sempre assiste i fratelli della Terra impegnati in un lungo e difficile cammino.

Ma in questo tempo il pianeta si avvia al compimento di grandi avvenimenti, dall'eternità previsti dal Padre Iddio, delle quali cose noi siamo informati da molto tempo e le demmo a scrivere ai Profeti discesi sulla Terra per compiere la loro missione di guida.

Continuamente ci mostriamo agli esseri umani e li contattiamo per renderli edotti della nostra presenza. Da quando la seconda guerra mondiale divampò sui continenti di quel mondo, noi abbiamo studiato interventi sempre più concreti. Dalla fine del conflitto, che tanto dolore produsse, stiamo contattando visibilmente un numero sempre maggiore di fratelli.

Lo sarà sempre più, nonostante vi siano ostacoli e pregiudizi che impediscono il diffondersi di questa nostra azione. Le astronavi sono ben distinguibili, i nostri dischi compiono movimenti ed emettono luci colorate che non sono possibili ai mezzi aerei, navali e terrestri del pianeta.

Coloro che ci vedono fermi nell'atmosfera non possono dubitare che siamo noi. Quelli che ci vedono zigzagare nel cielo o scorgono sfere di fuoco spostarsi bizzarramente o altri fatti incompatibili con le leggi della fisica, non possono che dedurre la nostra presenza».



Raffaele guardò Tina, me e Paolo con il fare di chi sa di essere ascoltato attentamente.

«Ma noi» ‒ proseguì ‒ «contattiamo i fratelli della Terra anche per altre vie più proficue, parliamo allo Spirito, al cuore e alla mente, ma anche all'immaginazione, senza forzature, per trasmettere loro i nostri pensieri e sentimenti, per dare Luce e Conoscenza.

Lo facciamo in modo soave ed essi sono liberi di aprire il loro Essere a queste verità oppure di respingerle e proseguire nelle rispettive scelte.

Questo è il tempo nel quale si avverano le parole del profeta Gioele, che furono date ai fratelli terrestri per il futuro che ora è il presente: "I vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri anziani avranno dei sogni, e i vostri giovani delle visioni". (Gioele 2:28).

Per la razza umana è il tempo del pieno avveramento delle sue parole: "Farò apparire ‒ dice il Signore ‒ segni prodigiosi in cielo e sulla terra, sangue, fuoco, e colonne di fumo". (Gioele 2:30).

Raffaele esortò tutta la Fratellanza dell'Amore Universale ad adoperarsi nel Nome del Padre Iddio per la salvezza dell'Umanità. Tutti pendevano dalle sue labbra.

«Noi siamo molto tristi» ‒ scandì ‒ «per gli eventi che presto accadranno sulla Terra». Poi si raccolse come in preghiera e aggiunse: «Ma noi confidiamo nell'infinita Misericordia e Bontà di Dio, del Cristo Signore che su quel pianeta morì per amore dei fratelli e della Signora sua Madre che tanto può presso il cuore di Lui e del Padre Celeste».

Non finì di pronunciare queste parole che la luce prese ad abbassarsi. Intravidi Raffaele sedersi lievemente. Ci fu mostrata una scena terribile, che preferiamo non riferire. Una voce maschile diceva: «Il sole si cambierà in tenebra e la luna in sangue, prima che venga il giorno del Signore grande e terribile». (Gioele 2: 31).


Taiwan: nell'ottobre 2015 il cielo era di questo colore per un tifone.

Poi una voce di donna pronunciò queste parole di speranza: «Chi invocherà il nome del Signore sarà salvato; poiché sul monte Sion e in Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto l'Eterno, e avranno scampo i chiamati da Dio». (Gioele 2: 32).

Vedemmo innumerevoli uomini, donne e bambini che venivano sollevati da terra assunti sulle astronavi, ammassate nel cielo di una Terra sconvolta. Era come se coloro che venivano tratti in salvo avessero un segno di riconoscimento poiché rilucevano dello stesso biancore delle astronavi.

Tornò ad accendersi la luce, e Raffaele si alzò nuovamente.

«Le Scritture» ‒ disse ‒ «chiamano Iddio Signore degli Eserciti. Quando nacque Gesù, Figlio del Dio Vivente, nella grotta di Betlemme, segno della Sua Umiltà infinita, l'Esercito del Signore cantava la sua Gloria per la pace degli uomini della Terra. (Che egli gradisce o fanno la Sua Volontà).

Ora ci stiamo avviando alla battaglia finale contro il Male, contro il dolore che da troppo tempo affligge i figli e il Padre loro. Presto suoneremo la tromba della vittoria dell'Amore Universale, della Giustizia e del Bene.

Sulla  Terra  sorgerà  un  sole  mai  veduto  prima, neppure  al tempo del primo Eden. Il "resto" profetizzato sarà in grande festa con Colui che regna per diritto, essendo Buono, Giusto e Veritiero, come sta scritto».

Raffaele sedette, e dopo una breve pausa continuò: «Solleveremo da terra i fratelli che da sempre cercano bontà e giustizia, poi i pentiti, e infine coloro che piegheranno le ginocchia di fronte al Padre Iddio all'ultimo momento. Per tutti vi sarà salvezza, ad esclusione di chi vorrà osannare fino alla perdizione la propria durezza di cuore. Chi ha orecchi intenda!».




Si interruppe, poi la sua voce si fece più sommessa...

«Noi» ‒ disse ‒ «invitiamo tutti i fratelli della Terra ad aprire il cuore alla bontà e alla preghiera rivolta al Padre Creatore e a noi Suoi intermediari. Ogni loro anelito avrà sempre risposta, come perennemente è stato.

Noi siamo in grado di ascoltare il vostro pensiero e il vostro cuore bisognoso, come lo è infinitamente di più l'Altissimo Signore. Pregate e supplicate, buoni e semplici della Terra, affinché possa essere piegato l'orgoglio omicida e fratricida presente sul vostro mondo.

Neppure una sillaba della vostra preghiera andrà perduta, non un sospiro dell'anima vostra in favore della giusta causa. Pregate e supplicate, ed ogni giorno siate rispettosi e pazienti. Non si scoraggi il vostro cuore per i limiti umani. In ogni momento vi è perdono e misericordia.

Ogni vostro peccato, se siete umili e pentiti, sarà motivo di amore e di tenerezza. Il Padre ha posto noi al vostro fianco e vi ha inviato Colui che ha Conoscenza, Bontà e Amore oltre ogni possibilità di immaginazione. Vi è stato dato un Maestro la cui Saggezza e Misericordia sono infinite.

Con Lui vi è Sua Madre, la Signora dello Spazio, Colei che a Fatima, sperduta località terrestre, diede l'annuncio dell'imminente periodo apocalittico che incombe sulla Terra, per l'insania dell'uomo, a dei semplici fanciulli.

Ella supplica e si adopera ogni momento per i figli della Terra, ma il peso che porta è sempre più intollerabile e insostenibile. Vi sono leggi universali di giustizia che il Padre ha dato come garanzia dell'Amore tra i Suoi figli, fra costoro e Lui.

Noi diciamo con tristezza ai fratelli del vostro pianeta che già da tempo sono oltre qualsiasi barriera consentita. Vi sia una gara di bontà, di umile modestia e di preghiera. Torni la semplicità di un tempo, che non è contraria al progresso raggiunto, se vissuto bene.

Egli presto verrà e noi saremo con Lui. Il Regno dell'Amore tornerà sulla Terra e sarà un evento indicibile per chi l'avrà atteso e un giorno grande e terribile per i Suoi nemici, i nemici dell'Amore del Padre Divino».

Ci vennero dati due messaggi, dei quali uno sigillato. Mentre mi veniva consegnato il secondo, Raffaele mi disse: «Presto verrà il Suo Regno sulla Terra, il Regno dello Spirito, che non potrà essere affidato a nessun potere umano. Anche questo fu decretato e sta scritto».

Ci fu poi annunciato che l'astronave era ferma nello spazio: presto saremmo entrati nuovamente nel disco per scendere in un mondo a noi sconosciuto.

Post Scriptum

Ecco una breve testimonianza di Giorgio Dibitonto alla Televisione Svizzera Italiana quando era un po' più giovane.





Relazione, adattamento e cura di: Sebirblu.blogspot.it

Brani tratti dal libro: "Angeli in Astronave" di Giorgio Dibitonto. (Download QUI)