"Ultima Cena" di Carl Heinrich Bloch - (dettaglio ravvicinato) |
Sebirblu, 28 marzo 2024
In occasione del Giovedì Santo, quando Nostro Signore si riunì nel Cenacolo con i Suoi apostoli per l'Ultima Cena, istituendo poi l'Eucaristia, pubblico alcuni basilari brani ultrafanici che chiariscono, per mezzo di Lui stesso, il significato profondo di tale costituzione per il bene assoluto dell'umanità intera.
Dice Gesù:
«Ecco Io spezzo il pane e lo distribuisco alla Mia destra e alla Mia sinistra e lo do a chi Mi ama e a chi soltanto Mi segue e lo porgo pure a chi non Mi ama e già medita il tradimento...
Spezzo il pane e ne nutro i fratelli Miei e loro dico che quel pane è carne della Mia carne e di essa devono cibarsi...
Perché, anime care, do in pasto la Mia carne alle terrene creature?
Io Sono al centro della lunga mensa: intorno ad essa siedono i miei discepoli, cioè i simboli rappresentativi dell'umano genere con i suoi pregi, i suoi difetti; la sua spiritualità, la sua materialità; i suoi bassi istinti, le sue magnifiche estasi d'Amore.
Sul mio petto posa il capo il fratello spirituale (Giovanni; ndr) che si eleva in sublime anelito verso la Luce del Padre... Ma presso di Me v'è anche l'emblema delle forze della negazione (Giuda; ndr), ovunque insinuantesi ed operanti... i due estremi.
E fra gli estremi e i tanti della via di mezzo vi sono Io, il Raggio del Padre; Io, che l'intera umanità accomuno in Me; Io, che tutte le sue colpe assumo; Io che ad essa totalmente Mi dono per la sua salvezza spirituale... Io che il genere umano innalzo nella Mia stessa elevazione che è Luce e Grazia del Padre.
Ecco, Io Sono al centro dell'umanità, di tutta la sfera terrestre, cruenta, crudele, evoluta e celestiale. Le mille e mille gradazioni dell'Amore, dal massimo negativo al massimo positivo, sono intorno a Me nel convito d'Amore e di Vita, nella festa della Luce e dell'Ombra...
Io Sono al centro e spezzo il pane e lo offro alla Mia destra e alla Mia sinistra; verso il vino e lo do a bere sia alla destra che alla sinistra. E dico che il pane è la Mia carne e il vino il Mio sangue.*
*[La prima è il Suo Esempio umano di cui nutrirsi, e il secondo è la Sua Linfa, l'Essenza sostanziale (simile al mosto d'uva) cioè l'Amore, con cui abbeverarsi per poi dissetare anche gli altri. Così istituì l'Eucaristia. Ndr].
La carne e il sangue sono la raffigurazione della vita umana, sono la simbologia della esistenza materiata, della vita terrena; e Io dono ai fratelli miei – a tutte le creature della Terra da essi rappresentate – la Mia stessa vita di materia, perché comprendano che ogni singolo percorso vitale si può e si deve sacrificare per il Bene dello Spirito proprio e altrui.
Ma anche perché tali anime sentano penetrare in se stesse, con la forza della loro Fede in Me, la Mia divina Presenza: se ne compenetrino e vengano così sollevate al vero Credo.
Mangiano, i fratelli, il pane e bevono il vino, e non sanno... e non comprendono... »
Spiega l'alta Guida entelica:
«Vorrei richiamare la vostra attenzione sulle parole di Gesù: "Il Mio Vero Sacrificio fu la donazione di Me stesso in veste spirituale di Raggio d'Amore del Padre, e fu quando distribuii all'umanità (rappresentata dai 12 apostoli nell'ultima cena: ndr) la Mia carne (il Pane) e il Mio sangue (il Vino) per tutti voi."
E vedendo l'incomprensione dei discepoli aggiunse: "Fate questo in memoria di Me" (Lc. 22, 19). Ossia, "AccoglieteMi in serena Fede se non capite e supplite con essa alla vostra impossibilità di recepire".
Se Cristo – continua la Guida – Figlio divino dell'Eterno Padre ha creduto di dare un aspetto esteriore, visibile, alla «entrata» (scusate l'espressione) di Dio nei corpi fisici, una ragione vi deve pur essere... e c'è.
I Dodici che erano con Cristo (uno lo tradì, ma questo era stabilito) credevano sinceramente, pienamente in Lui. Erano disposti a fare tutto quello che Egli avrebbe loro comandato, come a recarsi ovunque Lui avesse voluto... Ma essi non sapevano che a ciò erano giunti perché in loro esisteva già la Scintilla divina che li sosteneva, li guidava e li faceva agire. (Cfr. QUI, QUI, QUI, QUI e QUI; ndr).
E il Cristo volle che con questo ne divenissero umanamente consapevoli. Volle cioè che essi vedessero, sentissero Dio "entrare in loro", volle che da questo atto materiale potessero acquisire sprone, forza ed energie per sempre meglio agire in coscienza e Conoscenza di avere dentro di sé la Presenza stessa del Divino.
Ecco la ragione essenziale della Comunione.
Ed è bene ripetere l'atto perché in tal modo vi abbandonate a Lui e in Lui, ed accogliendolo in voi, viene ad essere spiritualmente più forte il legame che vi unisce all'Altissimo, sentendovi spinti vieppiù a comportarvi di conseguenza. Sempre che la Comunione sia ben fatta!»
Prosegue Gesù:
«Al centro del conturbato insieme degli uomini è la Forza del Padre che regge, guida e istrada; che ammonisce e soccorre; che avvia e mantiene...
Al centro del turbinare dei pensieri discordi sta il Mio pensiero volto all'Amore, unicamente teso alla donazione di Me quale uomo, per dare Esempio ai fratelli umani; di Me come espressione attiva dello Spirito dominante e, infine, come emanazione della Potenza Padre diretta alla salvazione di tutta l'umanità.
Ma questa è sconoscente, ignara del grande dono, essendo rimasta, anche dopo, soltanto ribelle e ingrata. Essa fu in quell'attimo liberata dal peso greve di ogni colpa, dalle tante sue colpe, e divenne pura, pronta a tornare con Me alla Casa del Padre. (Cfr. QUI, QUI e QUI; ndr).
"Cristo sulla Croce" di Carl Heinrich Bloch |
La Pasqua era stata da Me celebrata più e più volte, come normale festa di Israele (ved. QUI; ndr), ma fu l'ultima quella che volli trasformare, con la donazione completa, assoluta, del Mio Essere divino in corpo e spirito ai fratelli Miei, perché comprendessero il Sacrificio e l'immensa Potenza operante dell'Amore del Padre.
Fratelli, celebrate anche voi la Mia Pasqua: fatelo in allegrezza, perché essa deve ricordarvi che fu allora che voi esseri umani foste mondati, e che davanti a voi si aprì nuovamente la strada immacolata dell'Ascesa (dopo la rovinosa "Caduta" iniziale; ndr).
Ma celebratela anche nel dolore, perché fu allora che voi deste la maggior prova di non comprensione, che vi scagliaste contro Colui che si era posto volontariamente nelle vostre mani, inerme e indifeso, affinché sentiste la potenza dell'Amore e del Perdono...
Ma voi, uomini, non voleste capire né sentire, e la bianca strada lucente a voi dinnanzi aperta fu nuovamente macchiata dagli ostacoli del mal vivere umano.
L'antica Pasqua (o "passaggio", a ricordo di quello avvenuto attraverso il mar Rosso per la liberazione degli israeliti schiavi del faraone; ndr), che ricordava stragi, fughe e cieco dominio, venne sostituita dalla Pasqua d'Amore, dal Dono di Sé effettuato dal Padre mediante un suo proprio Raggio: Me medesimo, per redimere ed elevare i figli che erano precipitati nel baratro senza fine di loro stessi.
Transitai come corpo terreno (apparente, poiché il Suo organismo non proiettava ombra né lasciava impronta di piede; ndr) e rientrai poi nella Luce, ma rimase sulla Terra e negli uomini la Forza viva dell'Amore.»
E conclude:
«Nell'Armonia universa vibra e rifulge armonico il Raggio possente che tutto e tutti illumina, il Raggio che guida e sorregge, il Raggio che salva, il Raggio che Io ho posto sulla Terra e che in essa permane, il Raggio al quale voi dovete in particolar modo tendere, sentire e cercare di seguire.
La Comunione umana è la manifestazione concreta di quella spirituale... Sempre, in ogni istante, le creature ricevono il Mio Corpo e il Mio Sangue allorché accolgono il Mio Spirito. Egli cammina con voi, palpita in voi: è l'Essenza vitale che vi sostiene ininterrottamente.
Rammentate che quando vi nutrite dell'Eucaristia, come viene intesa umanamente, dovete percepire che assorbite davvero una Mia vibrazione che si irradia in ogni più piccola molecola del vostro corpo fisico, e nel momento in cui la Comunione è compiuta con profonda fede, voi divenite trasparenti. Tutto dipende da essa e da come ogni essere si avvicina e si abbandona alla Mia carezza.»
"Gesù istituisce l'Eucaristia" di Josè Teofilo de Jesus (brasiliano) |
Raggio Cristico
In verità, in verità vi dico: chi non si sarà cibato del Mio Corpo e non si sarà dissetato col Mio Sangue perirà.
L'acqua venne trasformata in vino, la vedova ebbe risuscitato il proprio figliolo, il paralitico riconquistò le proprie energie; ciò malgrado, voi continuate a vivere nella tenebra e nell'arbitrio.
In verità, in verità vi dico: se voi non rinascerete di Spirito, se voi non camminerete sollecitamente verso di Me, conoscerete l'orrore della seconda morte.
Risorgete dai vostri sepolcri, portate a Me per dissetarMi il vostro amore, toglieteMi dalla impostaMi crocifissione e solo allora potrete dirvi salvi e solo allora potrete dire di aver salvata l'umanità.
Ego sum Qui sum
Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it
Estratti dei brani dai volumi: "L'Evoluzione dell'Uomo" di Anna Castellano
"Scintille dall'Infinito" Ed. Il Cenacolo.