Sebirblu, 25 febbraio 2018
Sicuramente ciò che unisce in un comune
denominatore i tre termini del titolo è il
Maligno, al quale nemmeno la Chiesa crede più, perché dal Concilio
Vaticano II è lui che ne tiene ben stretto il timone. (Cfr. QUI e QUI).
Sembra esagerato quanto dico? Eppure è
veramente così! Dai frutti si vede l'albero.
Padre Amorth, che ha lasciato questo
mondo nel settembre 2016 a 91 anni di età, rilasciò nel 2001 alcune
dichiarazioni che rivelano il comportamento ambiguo della Santa Sede e sommamente
indicative di quanto sostengo.
Colui che conduce l'intervista
premette: "Sentite cosa racconta padre Amorth. Scoprirete che la
guerra, in corso da millenni, infuria più furibonda che mai... Che
la battaglia adesso si è spostata soprattutto all'interno della Casa
del Signore. E quel fumo... beh, quel fumo si diffonde in stanze
insospettate."
Intervistatore: "Padre Amorth,
finalmente è pronta la traduzione italiana del nuovo Rituale per gli
esorcisti."
P. Amorth: "Sì, è
pronta. L'anno scorso la Cei aveva rifiutato di approvarla perché
c'erano errori di traduzione dal latino. E noi esorcisti, che
dovremmo utilizzarla, avevamo approfittato per segnalare ancora una
volta che su molti punti del nuovo Rituale non siamo d'accordo.
Il testo base in latino resta immutato in questa traduzione. E un Rituale tanto atteso
alla fine si è trasformato in una beffa. Un incredibile legaccio che
rischia di impedirci di operare contro il demonio."
Intervistatore: "Un'accusa
pesante. A cosa si riferisce?"
P. Amorth: Le faccio solo
due esempi. Clamorosi. Al punto 15 si parla dei malefici e di come
comportarsi. Il maleficio è un male causato ad una persona
ricorrendo al diavolo. E può essere fatto in diverse forme, come
fatture, maledizioni, malocchi, vudù, macumba. Il Rituale romano
spiegava come bisognasse affrontarlo.
Il nuovo Rituale,
invece, afferma categoricamente che c'è proibizione assoluta di fare
esorcismi in questi casi. Assurdo. I malefici sono di gran lunga la
causa più frequente delle possessioni e dei mali procurati dal
demonio: non meno del 90 per cento.
È come dire agli
esorcisti di non operare più. Il punto 16, poi, afferma solennemente
che non si debbono fare esorcismi se non v'è la certezza della
presenza diabolica. È un capolavoro di incompetenza: la certezza che
il demonio sia presente in una persona si ha solo facendo
l'esorcismo.
Tra l'altro, gli
estensori non si sono accorti di contraddire, in entrambi i punti, il
Catechismo della Chiesa cattolica, che indica di compiere l'esorcismo
sia nel caso di possessioni diaboliche che di mali causati dal
demonio. E dice anche di farlo sia sulle persone che sulle cose. E
nelle cose non c'è mai la presenza del demonio, c'è solo la sua
influenza.
Le affermazioni
contenute nel nuovo Rituale sono gravissime e dannosissime, frutto di
ignoranza e inesperienza.
Intervistatore: "Ma non è stato
compilato da esperti?"
P. Amorth: "Assolutamente no. In
questi dieci anni sul Rituale hanno lavorato due commissioni: quella
composta da cardinali che ha curato i Prenotanda, ossia le
disposizioni iniziali, e quella che ha curato le preghiere.
Io posso affermare con certezza che
nessuno dei membri delle due commissioni ha mai fatto esorcismi, né
ha mai assistito ad esorcismi, né ha mai avuto la più pallida idea
di cosa sono gli esorcismi. Questo è l'errore, il peccato d'origine,
di questo Rituale. Nessuno che vi ha collaborato era esperto di
esorcismi."
Gabriele Pietro Amorth (1925-2016) – QUI, un'altra intervista su Padre Pio e il demonio. |
Intervistatore: "Come è
possibile?"
P. Amorth: "Non lo chieda a me.
Durante il Concilio ecumenico Vaticano II ogni commissione era
coadiuvata da un gruppo di esperti che affiancavano i vescovi. E
l'abitudine si è mantenuta anche dopo tale Concilio, ogni volta che
si sono rifatte parti del Rituale. Ma non in questo caso. E se c'era
un argomento su cui servivano degli esperti, era questo."
Intervistatore: "E invece?"
P. Amorth: "Invece noi esorcisti
non siamo mai stati consultati. E, tra l'altro, i suggerimenti che
abbiamo dato sono stati ricevuti con fastidio dalle commissioni. La
storia è paradossale. Vuole che gliela racconti?"
Intervistatore: "Certo".
P. Amorth: "Man mano che, come
aveva chiesto il Concilio Vaticano II, le varie parti del Rituale
romano venivano riviste, noi esorcisti attendevamo che venisse
trattato anche il titolo XII, cioè il Rituale esorcistico.
Ma evidentemente non era considerato un
argomento rilevante, dato che passavano gli anni e non succedeva
nulla. Poi, improvvisamente, il 4 giugno del 1990, uscì il Rituale
ad interim, di prova. Fu una vera sorpresa per noi, che non eravamo
mai stati consultati prima. Eppure da tempo avevamo preparato delle
richieste, in vista di una revisione del Rituale stesso.
Chiedevamo, tra l'altro, di ritoccare
le preghiere, immettendovi invocazioni alla Madonna che mancavano
completamente, e di aumentare le preghiere esorcistiche specifiche.
Ma eravamo stati completamente tagliati fuori dalla possibilità di
dare qualsiasi contributo.
Non ci scoraggiammo: il testo era stato
fatto per noi. E dato che nella lettera di presentazione l'allora
prefetto della Congregazione per il Culto Divino, il cardinale
Eduardo Martínez Somalo, chiedeva alle conferenze episcopali di far
avere, entro due anni, «consigli e suggerimenti forniti dai sacerdoti
che ne avrebbero fatto uso», ci mettemmo al lavoro.
Riunii diciotto esorcisti scelti tra i
più esperti del pianeta. Esaminammo con grande attenzione il testo.
Lo utilizzammo. Abbiamo subito elogiato la prima parte, nella quale
venivano riassunti i fondamenti evangelici dell'esorcismo.
È l'aspetto biblico-teologico, su cui
non mancava certo la competenza. Una parte nuova, rispetto al Rituale
del 1614 composto sotto papa Paolo V; del resto, all'epoca non c'era
bisogno di ricordare questi princìpi, da tutti riconosciuti ed
accettati. Oggi, invece, è indispensabile.
Ma quando siamo passati ad esaminare l'aspetto pratico, il quale richiede una conoscenza specifica dell'argomento,
si è palesata invece la totale inesperienza dei redattori.
Le nostre osservazioni sono state
copiose, articolo per articolo, e le abbiamo fatte avere a tutte le
parti interessate: Congregazione per il Culto Divino, Congregazione
per la Dottrina della Fede (ex Sant'Uffizio; ndr), conferenze episcopali. Una copia fu
consegnata direttamente nelle mani del Papa." (Karol Wojtyla; ndr).
P. Amorth: "Accoglienza pessima,
efficacia nulla. Ci eravamo ispirati alla Lumen Gentium, in cui la
Chiesa è descritta come «Popolo di Dio».
Al numero 28 si parla della
collaborazione dei sacerdoti con i vescovi, al numero 37 si dice con
chiarezza, addirittura riferendolo ai laici, che «secondo la
scienza, la competenza e il prestigio di cui godono, hanno la
facoltà, anzi talora anche il dovere, di far conoscere il loro
parere su cose concernenti il bene della Chiesa».
Era esattamente il nostro caso. Ma ci
eravamo illusi, ingenuamente, che le disposizioni del Vaticano II
fossero giunte alle congregazioni romane. Al contrario ci siamo trovati di
fronte ad un muro di rifiuto e di disprezzo. Il segretario della
Congregazione per il Culto Divino fece una relazione alla commissione
cardinalizia in cui diceva che i loro unici interlocutori erano i
vescovi, e non i sacerdoti o gli esorcisti.
E aggiungeva testualmente, a proposito
del nostro umile tentativo di aiuto come esperti che esprimono il
loro parere: «Si dovette prendere atto del fenomeno di un gruppo di
esorcisti e cosiddetti demonologi, quelli che in seguito si sono
costituiti in Associazione internazionale, che orchestravano una
campagna contro il rito».
Un’accusa indecente: noi non abbiamo
mai orchestrato nessuna campagna! Era indirizzato a noi il Rituale, e
nelle commissioni non avevano convocato nessuna persona competente:
era più che logico che tentassimo di dare il nostro contributo."
Intervistatore: "Ma allora vuol
dire che il nuovo Rituale è per voi inutilizzabile nella lotta
contro il demonio?"
P. Amorth: "Sì. Ci volevano
consegnare un'arma spuntata. Sono state cancellate le preghiere
efficaci, preghiere che avevano dodici secoli di storia, e ne sono
state create di nuove, inefficaci. Ma per fortuna ci è stata
gettata, all'ultimo, una scialuppa di salvataggio."
P. Amorth: "Il nuovo prefetto
della Congregazione per il Culto Divino, il cardinale Jorge Medina,
ha affiancato al Rituale una Notificazione in cui si afferma che gli
esorcisti non sono obbligati ad usare questo Rituale, ma se vogliono
possono utilizzare ancora il vecchio facendone richiesta al vescovo.
I vescovi devono chiedere l'autorizzazione alla Congregazione che
però, come scrive il cardinale, «la concede volentieri»."
Intervistatore: "«La concede
volentieri»? È una ben strana concessione..."
P Amorth: "Vuol sapere da dove
nasce? Da un tentativo compiuto dal cardinale Joseph Ratzinger,
prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, e dallo
stesso cardinale Medina di introdurre nel Rituale un articolo –
allora era l'articolo 38 – in cui si autorizzavano gli esorcisti ad
usare il Rituale precedente.
Indubbiamente si trattava di una
manovra in extremis per farci evitare i grandi errori che ci sono in
questo Rituale definitivo. Ma il tentativo dei due cardinali venne
bocciato. Allora il cardinale Medina, che aveva compreso la posta in
gioco, ha deciso di darci in ogni caso questa scialuppa di
salvataggio, aggiungendo una notifica a parte."
Intervistatore: "Come venite
considerati, voi esorcisti, all'interno della Chiesa?"
P. Amorth: "Siamo trattati
malissimo. I confratelli sacerdoti che vengono incaricati di questo
delicatissimo compito sono visti come dei matti, degli esaltati. In
genere sono appena tollerati dagli stessi vescovi che li hanno
nominati."
Intervistatore: "Il fatto più
clamoroso di questa ostilità?"
P. Amorth: "Abbiamo tenuto un
convegno internazionale degli esorcisti vicino a Roma. E abbiamo
domandato di essere ricevuti dal Papa. Per non dargli l'aggravio di
aggiungere una nuova udienza alle tantissime che già fa, abbiamo
semplicemente chiesto di essere ricevuti in udienza pubblica, quella
in piazza San Pietro del mercoledì. E senza nemmeno la necessità di
essere citati tra i saluti.
Abbiamo fatto regolare domanda, come
ricorderà perfettamente monsignor Paolo De Nicolò della Prefettura
della casa pontificia, che ha accolto a braccia aperte la nostra
richiesta. Il giorno prima dell'udienza però egli ci ha detto – a
dire il vero con grande imbarazzo, per cui si è visto benissimo che
la decisione non dipendeva da lui – di non andare, che non eravamo
ammessi.
Incredibile: 150 esorcisti provenienti
dai cinque continenti, sacerdoti nominati dai loro vescovi in
conformità con le norme del diritto canonico che richiedono preti di
preghiera, di scienza e di buona fama – quindi un po' il fior fiore
del clero, chiedono di partecipare ad un'udienza pubblica del Papa e
vengono buttati fuori.
Monsignor De Nicolò mi ha detto:
«Naturalmente le prometto che le invierò subito la lettera con le
motivazioni». Sono passati cinque anni, e quella lettera la aspetto
ancora.
Certamente non è stato Giovanni Paolo
II ad escluderci. Ma che a 150 sacerdoti venga proibito di
partecipare ad una udienza pubblica del Papa in piazza San Pietro
spiega quanto sono ostacolati gli esorcisti dalla loro Chiesa, quanto
sono malvisti da tante autorità ecclesiastiche."
Intervistatore: "Lei col demonio ci combatte quotidianamente. Qual è il più grande successo di Satana?"
P. Amorth: "Riuscire a far credere
di non esistere. E ci è quasi riuscito. Anche all'interno della
Chiesa. Abbiamo un clero e un episcopato che non credono più nel
demonio, negli esorcismi, nei mali straordinari che il diavolo può
dare, e nemmeno nel potere che Gesù ha concesso di scacciare i
demòni.
Da ben tre secoli la Chiesa latina – al
contrario della Chiesa ortodossa e di varie confessioni protestanti –
ha quasi del tutto abbandonato il ministero esorcistico. Non
praticando più esorcismi, non studiandoli più e non avendoli mai
visti, il clero li disconosce.
E disconosce persino il diavolo.
Abbiamo interi episcopati contrari agli esorcismi. Ci sono nazioni
completamente prive di esorcisti, come la Germania, l'Austria, la
Svizzera, la Spagna e il Portogallo. Una carenza spaventosa. [...]
Prima che uscisse questo nuovo Rituale,
l'episcopato tedesco ha scritto una lettera al cardinale Ratzinger in
cui affermava che non occorreva un nuovo Rituale, perché non si
dovevano più fare gli esorcismi." [...]
Intervistatore: "Ma la fede rimane
intatta, cioè rimane una fede cattolica, se uno non crede
nell'esistenza di Satana?"
P. Amorth: "No. Le racconto un
episodio. Quando incontrai per la prima volta don Pellegrino Ernetti,
un celebre esorcista che ha esercitato per quarant'anni a Venezia
(cfr. QUI, fu lui che inventò il Cronovisore; ndr), gli dissi: «Se
potessi parlare con il Papa gli direi che incontro troppi vescovi che
non credono nel demonio».
Il pomeriggio seguente padre Ernetti
tornò da me per riferirmi che il mattino era stato ricevuto da
Giovanni Paolo II. «Santità», gli aveva detto, «c'è un esorcista
qui a Roma, padre Amorth, che se venisse da lei le direbbe che
conosce troppi vescovi che non credono nel demonio». Il Papa allora
gli rispose secco: «Chi non crede nel demonio non crede nel
Vangelo». Ecco la risposta che diede lui e che io ripeto."
Intervistatore: "Mi faccia capire:
la conseguenza è che molti vescovi e molti preti non sarebbero
cattolici?"
P. Amorth: "Diciamo che non
credono ad una verità evangelica. Quindi semmai li taccerei di
propagare un'eresia. Però intendiamoci: uno è formalmente eretico
se viene accusato di qualcosa e se persiste nell'errore. Ma nessuno,
oggi, per la situazione che c'è nella Chiesa, accusa un vescovo di
non credere al diavolo, alle possessioni demoniache e di non nominare
esorcisti perché non vi presta più fede.
Eppure potrei farle tantissimi nomi di
vescovi e cardinali che appena nominati in una diocesi hanno tolto a
tutti gli esorcisti la facoltà di esercitare. Oppure di vescovi che
sostengono apertamente: «Io non ci credo. Sono cose del passato».
Perché? Purtroppo perché c’è stata l'influenza perniciosissima
di certi biblisti, e potrei farle molti nomi illustri.
Noi che tocchiamo ogni giorno con mano
il mondo dell'aldilà, sappiamo che il Maligno ha messo lo zampino in
tante riforme liturgiche."
P. Amorth: "Il Concilio Vaticano
II aveva domandato di rivedere alcuni testi. Disobbedendo a quel
comando, si è voluto invece rifarli completamente. Senza pensare che
si potevano anche peggiorare le cose anziché migliorarle. (Cfr. QUI; ndr).
E tanti riti sono stati peggiorati per
questa mania di voler buttare via tutto quello che c'era nel passato
e rifare tutto daccapo, come se la Chiesa fino ad oggi ci avesse
sempre imbrogliato e ingannato, e solo adesso fosse finalmente
arrivato il tempo dei grandi geni, dei superteologi, dei
superbiblisti, dei superliturgisti che sanno dare alla Chiesa le cose
giuste. Una menzogna: l'ultimo Concilio aveva semplicemente chiesto
di rivederli quei testi, non di distruggerli.
Il Rituale esorcistico, per esempio:
andava corretto, non rifatto. C'erano preghiere che hanno dodici
secoli di esperienza. Prima di cancellare preghiere così antiche e
che per secoli si sono dimostrate efficaci, bisognerebbe pensarci a
lungo. E invece no. Tutti noi esorcisti, utilizzando per prova le
preghiere del nuovo Rituale ad interim, abbiamo sperimentato che sono
assolutamente inefficaci.
Ma anche il rito del Battesimo dei
bambini è stato peggiorato. È stato stravolto, fin quasi ad
eliminare l'esorcismo contro Satana, che ha sempre avuto enorme
importanza per la Chiesa, tanto che veniva chiamato l'esorcismo
minore. Contro quel nuovo rito ha protestato pubblicamente anche
Paolo VI.
È stato peggiorato il rito del nuovo
benedizionale. Ho letto minuziosamente tutte le sue 1200 pagine.
Ebbene, è stato puntigliosamente tolto ogni riferimento al fatto che
il Signore ci deve proteggere da Satana, che gli angeli ci proteggono
dall'assalto del demonio. Hanno tolto tutte le preghiere che c'erano
per la benedizione delle case e delle scuole.
Tutto andava benedetto e protetto, ma
oggi la protezione dal demonio non esiste più. Non esistono più
difese e neppure preghiere contro di lui. Lo stesso Gesù ci aveva
insegnato una preghiera di liberazione, nel Padre nostro: «Liberaci
dal Maligno. Liberaci dalla persona di Satana».
In italiano è stata tradotta in modo
erroneo, e adesso si prega dicendo: «Liberaci dal male». Si parla
di un male generico, di cui in fondo non si sa l'origine: invece il
male contro cui nostro Signore Gesù Cristo ci aveva insegnato a
combattere è una individualità concreta: è Satana." [...]
Gabriele Amorth ha appena citato Paolo
VI, e qui continuo il mio articolo perché la Sala Nervi, inclusa nel
titolo, è l'espressione emblematica di quanto il demonio si sia
ormai introdotto all'interno della Chiesa di Roma.
E guarda caso, il luogo porta proprio
il nome di Giovan Battista Montini, il pontefice che il 29 giugno
1972, giorno degli apostoli Pietro e Paolo, lanciò al mondo un grido
angoscioso sul nemico di Dio, annunciando: «Attraverso qualche
fessura, il fumo di Satana è entrato nella Chiesa».
Perciò, sebbene nell'arco del tempo
questo tema sia già apparso in rete a livello globale, penso che
ancora molti non ne abbiano contezza ed è giusto, secondo me, che
possano valutarne i contenuti a dir poco sconcertanti.
Quando per la prima volta appare ai
nostri occhi la realtà nascosta dietro il progetto dell'Auditorium
pontificio, conosciuto anche come «Sala delle Udienze», si rimane
davvero scioccati.
La struttura, che ha una capienza di
6.300 posti a sedere, è ubicata in parte nella Città del Vaticano e
in parte a Roma sulla sinistra del colonnato del Bernini; fu
costruita nel 1971 dall'ingegnere Pier Luigi Nervi dietro precisa
richiesta di Paolo VI che fu il continuatore, dopo Giovanni XXIII,
del Concilio Vaticano II, avvenuto dal 1962 al 1965.
Tale storico evento iniziò a portare
la Chiesa (come abbiamo letto, e come viene esposto QUI, QUI, QUI, e
QUI)
all'attuale disastroso "modernismo" dominato dalla
Massoneria e il cui piano sta completandosi per mano del Falso
Profeta (ved. QUI e QUI) con l'avvenuta
terrificante "Intronizzazione di Satana" descritta QUI e in Svizzera QUI per l'intero pianeta, sempre a giugno 6° mese dell'anno. (Cfr. QUI le due bestie dell'Apocalisse).
Bergoglio offuscato dal "fumo di... Satana" |
A prima vista, tutto questo appare molto normale, ma un'analisi più rigorosa quanto strabiliante svela ciò che rende questo edificio così particolare.
I lavori per la sua progettazione
durarono tre anni: dal 1963 al 1966, mentre (si noti la coincidenza!)
l'Intronizzazione di Lucifero, l'Arcangelo decaduto, avvenne in una
doppia contemporanea messa nera, sia in Vaticano che negli Stati
Uniti il 29 giugno 1963, a distanza di 8 giorni soltanto
dall'investitura di Montini che, precisamente lo stesso giorno di 9
anni dopo, avrebbe dato il tragico annuncio menzionato sopra.
Una data ideale per la promessa storica
che doveva essere mantenuta prima o poi. Come sapevano bene i
principali agenti di questo Cerimoniale, la tradizione Satanista ha
da sempre predetto che il Tempo del Principe oscuro sarebbe stato
inaugurato nel momento in cui un Papa avrebbe preso il nome
dell'apostolo Paolo.
Da quando il Conclave terminò (dopo
la dipartita di Giovanni XXIII), il 21 giugno 1963 con l'elezione di
Paolo VI, il tempo per organizzare l'Evento era molto scarso; ma
il "Tribunale Supremo" aveva decretato che nessun'altra
data sarebbe stata più idonea per l'Intronizzazione del Principe
delle Tenebre se non la festa dei SS. Pietro e Paolo.
E per questo, quale luogo sarebbe stato
migliore se non la Cappella Paolina (ved. QUI), dal momento che si trova proprio in Vaticano?
Dunque, fu proprio in quell'anno 1963
che Montini, diventato papa, affidò l'incarico per l'Auditorium a
Pier Luigi Nervi, che aveva realizzato anche la sede dell'UNESCO a
Parigi tra il 1953 e il 1958.
(Tale sede, per chi non lo sapesse, è
il braccio culturale dell'auspicato Governo Mondiale, visto il
"transumanesimo" del suo primo direttore generale, Julian
Huxley, cioè la riduzione dell'uomo a oggetto tecnico, da migliorare
con l'eugenetica).
Lo stesso ingegner Nervi progettò pure, e
ciò svela in modo chiaro il suo pensiero, la Chiesa di San Gaspare
del Bufalo a Roma, nel quartiere Tuscolano, che riporta esattamente
la piramide massonica e l'occhio onniveggente.
Perciò, con tutte queste
considerazioni, non c'è da meravigliarsi se l'Aula Paolo VI possiede
delle caratteristiche sorprendenti che non possono passare
inosservate ad un attento osservatore!
È risaputo, infatti, che il vero capo occulto della Massoneria-Sionista che
domina il mondo è Lucifero, il Serpente Antico, e lo ritroviamo più evidente che mai addirittura
nella Sala per le Udienze pontificie. Guardare per farsene una
ragione!
Ed ecco l'esterno... altrettanto impressionante! Sul tetto ci sono persino le narici del serpente! |
Ma c'è di più, l'inquietante grande scultura alle spalle del trono papale chiamata "La Resurrezione", e descritta così dal suo autore, Pericle Fazzini ‒ "Il Cristo risorge da questo cratere apertosi dalla bomba nucleare: una atroce esplosione, un vortice di violenza e di energia; ulivi divelti, pietre volanti, terra di fuoco, tempesta formata da nuvole e saette e un gran vento che soffia da sinistra verso destra" ‒ si trova proprio in quelle che sembrano essere le fauci di un rettile. (Cfr. anche QUI).
In definitiva, si è realizzato il modo affinché la voce del "successore di Pietro" uscisse simbolicamente,
e di fatto, dalla bocca dell'Usurpatore insediatosi in
Vaticano in quel lontano 29 giugno 1963.
Prima di concludere, vorrei far notare che, nella scultura, i capelli del Cristo sferzati dal vento appaiono anch'essi come la testa di un serpente... e d'altra parte non lo ha forse chiamato così il Falso Profeta (ved. QUI) che ne è diventato il penultimo messaggero prima che si presenti l'Anticristo in persona?
Relazione libera di: Sebirblu.blogspot.it
Fonte dell'intervista a Padre Amorth.