James Tissot |
"Guai
a voi, dottori della Legge
che avete sottratto la chiave della
scienza.
Voi
non siete entrati
e
a quelli che volevano entrare l'avete impedito."
(Lc.
11,52)
Sebirblu, 18 marzo 2018
Ecco alcuni brani necessariamente
ridotti, non però nella sostanza, di quanto ricevuto negli anni '43
e '48 dalla grande mistica Maria Valtorta, incredibilmente adatti al
tempo d'apostasia che stiamo vivendo, a dimostrazione che già da
allora v'erano i prodromi del declino inevitabile della Chiesa
temporale per entrare in quella Nuova, basata sullo Spirito e Verità
di cui ha parlato il Cristo in Gv. 4,23. (Cfr. QUI e QUI; ndr).
Dal dettato del 20 settembre 1943
Dice Gesù:
[...] «Se l'avvenuta formazione della
Mia Chiesa e l'affermarsi del Cristianesimo nel mondo avessero dato i
frutti che la prima fioritura faceva sperare, non ci sarebbe stato
bisogno d'altro. [...]
Come un rivolo d'acqua destinato ad
abbeverare i fiori delle vostre anime, avevo fatto scaturire dai
Cieli ‒ meglio: dal Mio Cuore che vi ama ‒ la Mia Dottrina. Ma
voi in esso avete lanciato sassi e macerie, suddividendolo in mille e
mille fili di acqua che hanno finito a sperdersi senza giovamento per
voi, cristiani che più o meno avete rinnegato il Cristo.
Le eresie palesi hanno obliterato
addirittura molte vene che, partendo dal Mio Cuore, scendevano a nutrire l'organismo della Chiesa Una Cattolica, Romana, Universale, e
molta parte dell'organismo è divenuta un membro paralizzato, morto
alla vita, destinato a portare cellule cancrenose.
Ma le piccole eresie individuali sono ‒
e quante! ‒ sparse nel nucleo dei cattolici. E sono le più
perniciose, le più condannate.
Perché ‒ rifletti bene ‒ perché,
se a distanza di anni e secoli è condannabile sino ad un certo punto
il protestante, di qualsiasi chiesa sia, l'ortodosso, l'orientale, il
quale segue con fede ciò che i suoi antenati hanno ad esso lasciato come Fede vera, non è perdonabile il vivente sotto il segno della
Chiesa di Roma il quale si crea la particolare eresia della sua
sensualità del senso, della mente, e del cuore.
Quanti compromessi col Male! Quanti! E
che Io vedo e condanno. Di tutto si preoccupa il 90% dei cattolici,
di tutto meno che della vita nella e per la mia Fede. E allora Io
intervengo. Intervengo con l'insegnamento diretto che si sostituisce,
con le sue luci e le sue fiamme a tanti pulpiti troppo gelidi e
troppo bui.
Intervengo per essere il Maestro al
posto dei maestri che preferiscono coltivare i loro interessi
materiali a quelli spirituali vostri e soprattutto Miei. Poiché Io
ho loro affidato i talenti vivi che siete voi, anime che ho comprate
col mio Sangue, vigne e granai del Cristo Redentore, non perché li
lasciassero inoperosi e incolti, ma perché consumassero se stessi
nel farli fruttare e fruttificare.
Gustave Doré |
Ebbene, Maria (la scrittrice; ndr). Lo
sai quali sono i più retrivi ad accettare questo aiuto che Io do per
riparare i danni dell'inedia spirituale per cui voi cattolici morite?
Sono proprio i Miei sacerdoti.
Le povere anime sparse nel laicato
cattolico accolgono con devozione questo pane che Io spezzo alle
turbe disorientate nel deserto poiché ho compassione di esse che
vengono meno. Ma i dottori della dottrina no.
È logico, del resto. Come 20 secoli or
sono, la mia Parola che accarezza voi, povere anime, è rimprovero a
loro che vi hanno lasciato impoverire. E il rimprovero pesa sempre,
anche se è giusto.
Ma ora come 20 secoli fa non posso che
ripetere loro: "Guai a voi, dottori della Legge che avete
usurpato la chiave della scienza e non siete entrati voi e avete
messo impedimento a quelli che entravano".
Coloro che non sono entrati, perché
voi avete sbarrato la via con le vostre piccinerie e scandalizzato i
cuori, che guardavano a voi come maestri, perché vi hanno visti più
indifferenti di essi stessi alle eterne Verità, saranno giudicati
con pietà.
Ma voi, voi che avete preferito il
denaro, gli onori, i comodi, l'utile dei familiari vostri alla
missione di essere i "maestri" in nome e per continuare il
Cristo docente;
ma voi che siete tanto severi verso i
vostri fratelli, pretendendo che diano ciò che voi non date e
fruttifichino ciò che voi non avete in essi seminato, mentre siete
tanto indulgenti con voi stessi;
ma voi che non credete alle Mie
manifestazioni provocate, in fondo, da voi, poiché è per riparare
alle rovine provocate sempre da voi che vengo ad ammaestrare i cuori
spersi per il mondo, e osservate che tanto più vengo, quanto più i
tempi si caricano di eresie, anche all'interno della Mia Chiesa;
ma voi che deridete e perseguitate i
Miei portavoce e li insultate dando loro del «pazzo» e
dell'«ossesso» (come Don Minutella, cfr. QUI, QUI, QUI e QUI al post scriptum: ndr),
come i vostri lontani antenati dettero a Me; voi sarete trattati con
severità.
Purificatevi col fuoco dell'amore e
della penitenza i sensi dell'anima, e udrete, vedrete, gusterete,
odorerete, sentirete Me nelle parole che dico agli umili, e che
taccio a voi superbi, perché solo chi ha cuore di pargolo entrerà
nel Mio Regno, e solo ai piccoli Io rivelo i segreti del Re, perché
il più grande fra voi cattolici non è colui che riveste un manto
d'autorità, ma colui che viene a Me con puro cuore, fidente come un
bambino, amoroso come un pargolo verso la mamma che lo nutre.
Beati i piccoli. Io li farò grandi in
Cielo!»
Jay Bryant Ward |
Dai Quadernetti – 25 aprile 1948
Gesù, rivolto ai sacerdoti:
[...] «I nemici sono nell'ombra. Non
vinti, anzi più attivi che mai per vendicarsi e nuocere. [...]
[...] Gridare: "Gesù, salvaci che
noi periamo", quando la bufera già prende di traverso la barca
di Pietro, può ottenere il miracolo una volta. Ma non si deve
abusare della misericordia Mia e attendere solo da Me soccorso, e nel
momento che può esservi naufragio. Armate naviglio e naviganti
mentre ne avete tempo e modo.
Tornate ai metodi catacombali, così
come avevo detto al piccolo Giovanni (Gesù chiama così la Valtorta;
ndr) dal 20 novembre 1943. Uscite dalla nicchia nella pietra.
Uscitene per umilmente, faticosamente, caritativamente operare.
Se non lo farete non vi servirà
nicchia elevata, torre di diaspro, porfido e acciaio, a salvarvi,
quando l'Anticristo, non combattuto con le armi di vittoria da voi e
(non) vinto nel cuore di molti, soffierà il suo vento nemico...
[...]
Se lasciate che sia tolto Cristo dal
cuor degli uomini, chi vi subentrerà? L'Anticristo. Ciò è legge. E
guai a voi per questo. La valanga, una volta che si è formata e
mossa, non è trattenuta da nulla nella sua corsa fatale. Solo una
potenza che la penetra e la disgrega in piccole parti ne rende nullo
l'essersi formata e messa in moto per distruggere.
Siate, voi Sacerdoti, la potenza che
penetra e rompe la valanga che si è formata e che, se inizia la sua
marcia, vi stritolerà. Siatelo, voi cattolici al servizio della
Chiesa e in cooperazione del Sacerdozio. Ma non siatelo come sin qui.
Siatelo, lo ripeto, come al tempo
catacombale. Allora i Sacerdoti, gli stessi Papi, vivevano fra il
popolo. E non solo fra il popolo cristiano. Anche fra i pagani
vivevano, mescolati ad essi, guadagnandosi il pane nelle diverse
occupazioni manuali o civiche, coronate, la sera, dalla Frazione del
Pane, dall'Adunanza fra i fedeli. [...]
E tutti predicavano con la parola, e più ancora con l'esempio, la Mia Dottrina. Né già predicavano su
un testo fisso, secondo le regole oratorie. Ma parlando semplicemente
ad uno o più viandanti o compagni di lavoro, e tutto serviva a
parlare di Me, insinuando dolcemente la conoscenza di Gesù Cristo e
del Vangelo, con pazienza, con amore, con costanza.
Non li spaventava il disagio e non il
pericolo. Persino nelle cavee (gradinate; ndr) dei Circhi, persino
nelle carceri e tribunali, ossia nei luoghi dove potevano essere
sbranati, come agnelli da lupi, dalla folla inferocita, penetravano a
portare la Parola, i Sacramenti, le benedizioni ai cristiani prossimi
al martirio, e a conquistare Spiriti pagani al Cristo.
Non facevano della demagogia politica
(cfr. QUI e QUI; ndr). E soprattutto non la facevano in
momenti delicati di malcontenti popolari o di mutamenti di
imperatori. Facevano della vita cristiana. Questa sola. E vera. E
trascinavano sulla loro via, ossia sulla Mia Via. [...]
Jorge Mario Bergoglio (il Falso Profeta) all'ONU il 25 settembre 2015. (Cfr. QUI). |
Per ricristianizzare l'Italia e il
mondo di ora, dove vive e si afferma sempre più una dottrina che è
peggiore delle false religioni pagane di quell'epoca e di quelle
ancora più false di oggi ‒ perché è dottrina che fa dell'uomo un
dio, abolendo ogni ossequio alla Divinità, bisogna vivere quella
vita, la vera vita cristiana, così come si legge che era vissuta nei
primi tempi. [...]
Perché cercate lontane terre di
missione, se la vostra terra lo è? È detto: "Nessuno è
profeta in patria". In verità vi dico che voi lo siete meno di
tutti. Pastori orbi siete, perché non vedete ciò che vi circonda e
il modo per circoscrivere il male.
Vi sembrano piagati dalla gran ferita
solo gli idolatri, i pagani, e persino coloro che sono cristiani ma
non cattolici, e correte a loro cercando di guarirli e farli "vivi"
innestandoli al Corpo mistico. Ma qui, nella vostra patria
(l'Italia; ndr), non ci sono soltanto dei membri recisi, dei pagani, degli
idolatri. Ci sono i senza-Dio, i satana, gli anticristi.
Non meditate che se essi aumentassero ancora colpirebbero duramente la Chiesa, il Papato, reciderebbero i nervi motori del gran Corpo
Mistico con l'abbattere le Gerarchie, per disorganizzare, gettare
paura e scompiglio, provocando una paralisi lunga, pericolosa, della
quale risentirebbero tutte le membra viventi nel Corpo Mistico, o
che attendono da esso vita?
Quanto ritardo alla redenzione dei
pagani! E quante perdite fra i membri vivi, se ciò avvenisse! [...]
In verità molta parte di popolazione è
simile a zona selvaggia. Cattiva, ma non sempre per tendenza d'animo.
Odiatrice, ma non sempre per tendenza d'animo. Nemica, ma non sempre
per tendenza d'animo. Novanta volte su cento lo è per ignoranza.
Cattiva perché non conosce la Verità. Odiatrice perché non conosce
la Carità. Nemica perché non conosce la Chiesa.
E non dico "Chiesa" per dire
ciò che essa appare, nei suoi ministri, a troppi e in troppi casi.
Sarebbe meglio allora che molte volte non la conoscesse. Dico che non
conosce la Chiesa così come Io l'ho fondata, animata dal Mio
Spirito: l'amore, la fratellanza, la paternità.
Oh! quella confessione dei pagani dei
primi secoli, che non si ode più, o soltanto rarissimamente: "Vedete
come si amano e come sono virtuosi! Vedete come ci amano!" Per
questa constatazione di ciò che erano il clero e i cristiani dei
primi secoli il mondo di allora divenne cristiano. Per una
constatazione opposta il mondo di ora ritorna pagano, ateo o
insatanassato.
Prendete i più santi fra voi e
spargeteli: briciola di lievito in masse di farina; spargeteli:
verità fra la menzogna; spargeteli: luce nelle tenebre create ad
arte dai servi di Satana per ordine del loro re; spargeteli: amore là
dove l'odio impera. (Ben vengano, dunque, tanti Don Minutella o Don
Salvo Priola! Vedere quest'ultimo nel video; ndr).
In tempi di eccezione mezzi di
eccezione. Li avevo indicati al piccolo Giovanni dal 1943. Ho
accennato ad essi, e nell'opera e in altri dettati anche recenti. Lo
ripeto ora, non più consiglio ma comando.
Molto vi è da innovare se volete
salvare. Non state ancorati, incrostati sulle consuetudini che si
sono formate nei secoli, ma che non sono quelle che Io ho date ai
miei Apostoli e discepoli, e che il Paraclito ha continuato a
consigliare alla Chiesa nascente per aiutarne lo sviluppo.
Il mondo si evolve. Non in bene. Ma si
evolve. Non può la Chiesa stare statica, ma deve, non già adattarsi
alla mala evoluzione del mondo, ma trasformarsi per essere atta a
fronteggiarne la deriva e a porvi riparo. Solo nel
dogma e nella Dottrina deve rimanere immutabile.
Nei mezzi di esercitare il suo
ministero deve adeguarsi alle esigenze del tempo in cui si trova. In
tempi di turbamento e di azione anticristiana non è sufficiente più
ciò che lo era in tempi di fede, di pace, di reverenziale amore a
Dio e alla sua Chiesa. [...]
Essere sacerdoti non deve costituire
una singolarità che dà onori e risparmia da ciò che è castigo
dell'uomo: lavoro, fatica, povertà, fame. Io ebbi fame, ed ero Dio.
Io ebbi fatica, povertà, lavoro, ed ero Dio. Io vissi nel pericolo,
non lo schivai, ed ero Dio.
Prendete i più santi fra voi e
spargeteli. E contemporaneamente, nel silenzio e nascondimento, una
mistica armata li aiuti con la preghiera, la penitenza, il dolore:
quella delle anime vittime: i Mosè sul monte, mentre i Giosuè
lottano al piano e vincono con la sola arma del Vangelo e di una vita
veramente evangelica, lottano e vincono col e per il Vangelo.
E fatelo senza indugio. Non sapete se
lo potreste fare ancora fra qualche tempo. Perché in questa terra di
Martiri e Santi, dove è il cuore della Chiesa, non si fa ciò che in
altre Nazioni già si fa, e con frutto, per amore di Dio e in difesa
della Chiesa, della morale, della civiltà cristiana, che è sempre
libertà e pace?
Volete tutto da Me? Tutto da Maria?
Anche voi dovete volere il vostro bene e il bene del mondo tutto. Non
vi facciano ebbri le temporanee vittorie. Preghino, soffrano ed
offrano i Mosè sul monte per il Clero-missionario in Italia e per i
cattolici ausiliari.
Lavorino i Sacerdoti missionari in
patria propria con i loro assistenti coadiutori, perché il Vangelo, la Chiesa, i Sacramenti siano
antiveleno, vita, luce, verità, diffusi là dove non vanno, a quelli
che a voi non vengono, o, se vengono, non capiscono, a quelli che
sono peccatori, e anche anticristi, perché "non sanno".
Al giorno del giudizio Io, più che a
costoro, a voi domanderò: "Perché Mi avete lasciato
perseguitare?" Perché, in verità, permettere, per tiepidezza
o paura o superbia, che l'ignoranza di Me e della Mia Verità viva, e
si radichi l'errore, è perseguitarMi. [...]
Non permettete oltre che questo
avvenga. Andate, scendete, spargetevi fra queste turbe che muoiono,
spiritualmente, di fame, e sbriciolate loro il pane della Verità. La
Mia Parola è Verità e Vita. Andate. Insegnate. Amate.
Ho detto che istruire gli ignoranti,
ammonire i peccatori, perdonare le offese, sono Opere di
misericordia. Fatelo dove più ve n'è bisogno, dove più c'è da
faticare, e da vincersi e vincere.
Ognuno prenda la sua croce e la porti e
la innalzi, dopo aver lavorato e sofferto, sulle nuove posizioni
riconquistate al Cristo, così come fanno i soldati per la gloria
della propria patria.
Il sacerdote è soldato di Cristo e la
gloria del Mio Regno nel mondo deve essere il suo scopo supremo.
Innalzate il Mio Segno nel cuore degli uomini e Satana fuggirà da
loro. Questo e non altro vi salverà. Perché ciò è arma spirituale
e valida. Satana e i suoi servi sono vinti non dai partiti e dalle
parole e atti umani, ma da ciò che è soprannaturale.
Fate ciò che Io dico ed Io sarò con
voi. Ma dirò con Paolo: "Badate di non resistere a Colui che
parla, perché se non scamparono coloro che ricusarono di ascoltare
chi parlava loro dalla Terra, molto meno scamperete voi se voltate le
spalle a Chi parla dal Cielo".»
Dai Quadernetti – 23 dicembre 1948
Dice l'Eterno Padre:
«Invoca il Mio Spirito e leggi. Leggi
ciò che ti può illuminare. Leggi le parole di quelli che videro un
tempo, un altro tempo, e un altro ancora. Il tempo prossimo a loro.
Il tempo del Mio Verbo fra gli uomini. Il tempo vostro. Questo. Leggi
e vedi.
L'inferno avanza. E nella Chiesa (per
Chiesa intende la società di tutti i cristiani cattolici) del Mio
Cristo non c'è più quella santità che spronerebbe il Dio delle
Vittorie a mandare i Suoi angeli a sconfiggere i demoni.
La Chiesa del Mio Cristo, male
interpretando la parola del suo Divino Fondatore, si crede tanto
forte, tanto invulnerabile da non curare più, nella maggioranza dei
suoi membri, e anche nei membri più eletti, la pratica di quelle
azioni che le farebbero amico Iddio. Presume. Si sente superiore a
tutto e tutti. Dice: "Io sono stabilita. Nulla prevarrà su me".
No. Sappiate comprendere le parole di
Dio. Non ricadete negli errori voluti degli antichi scribi, i quali
vollero interpretare le profezie e promesse di Dio secondo che
piaceva al loro stolto orgoglio di Popolo eletto, che si credeva
stabilito in tale elezione sino alla fine dei tempi, quale che fosse
la sua maniera di vivere. [...]
L'inferno non prevarrà qualora la
Chiesa sia santa come il suo Eterno Pontefice le impose d'essere.
Guardate indietro nei secoli. A tempi di decadenza spirituale del
corpo mistico, specie nelle sue membra docenti, corrispondono
separazioni di parti, morti di membra discenti. [...]
E nella sua vita secolare la Chiesa mai
conobbe un momento simile a questo di languore ‒ là dove non è di
corruzione, di triplice corruzione ‒ e mai un simile assalto
infernale.
Leggi Giovanni nella sua Apocalisse. E
cosa sono le stelle che per una terza parte Satana riesce a far precipitare dal loro Cielo, dal Cielo della Chiesa? Chi se non coloro
che, per avermi testimoniato fedelmente, vengono uccisi dalla Bestia
uscente dall'abisso?
E chi se non coloro che, eletti a
luminari nella Chiesa, si sono fatti luci spente? Chi se non i
pastori tramutati in idoli per il loro presumere? Chi se non il sale
corrottosi in veleno per i piccoli che vedono e si allontanano con
disgusto e languiscono o periscono?
Troppi pastori sono idoli quali li
descrive Baruc nel suo Cap. VI. Molte, troppe stelle della Chiesa sono travolte. Alcune, le prime, dall'ira degli anticristi, e
sono i migliori... i martiri gloriosi nel Mio Regno. Ma più ancora
sono le seconde, sopraffatte dalle blandizie di Satana. E la nuova
Gerusalemme diventa Babilonia, e di Babilonia avrà la sorte. [...]
Dio lascerà che il Male avanzi e
purifichi, sotto i suoi orrendi strali, coloro che dèi si fanno,
adorandosi nel loro potere, nel loro intelletto, nel loro giudizio.
Oh! miseri! Che sono senza di Me? Come
giudicano Me e i miei Voleri perfetti se non sanno giudicare se
stessi, e pentirsi e rinascere nello Spirito di Dio? [...]
Dio si allontana quando l'Umanità lo
respinge. Però anche da quel momento fu segnata la sorte del Tempio
e della Città, la loro distruzione e la persecuzione di coloro che
avevano perseguitato la Parola. Ad atto di giustizia e amore,
risponde amore e giustizia.» [...]
"Caduta di Gerusalemme per le orde di Tito nel 70 d.C." di Wilhelm von Kaulbach (1804-1874) |
Conclusione con il dettato del 22 luglio 1943
Per terminare, riporto una piccola
parte di un significativo brano sull'Italia, e in
special modo su Roma, sede del Papato.
Dice Gesù:
[...] «E non vi ho dato la Voce che
parla in mio Nome, che parla prima a voi che agli altri, perché
anche nel mio Vicario, Pastore universale, è l'amore di Patria, e il
mio Vicario da secoli è italiano? Dal cuore d'Italia si spande la
Voce sul mondo e voi ne ricevete l'onda prima, anche la più lieve.
E che è giovato tutto ciò?
Avete prevaricato. Vi siete creduto
lecito tutto perché avete stoltamente pensato di avere Dio al vostro
servizio. Avete pensato che la Mia Giustizia mettesse l'avallo alle
vostre colpe, alle vostre prepotenze, alla vostra idolatria. Più Dio
era buono e longanime, e più voi ve ne approfittavate. Avete
respinto sistematicamente il Bene e avete abbracciato il Male facendo
di esso un culto.
E allora? Di che vi lamentate?
Ma "abominio della desolazione"
non è forse appena fuori della sede di Pietro? (Ora è arrivato anche dentro! Ved. QUI e QUI; ndr). Non spinge le sue
onde fetide di vizio, concupiscenza, frode, idolatria del senso,
delle ingiuste ricchezze, del potere predato e predatore, contro i
gradini stessi della Cattedra di Pietro? E che volete di più?
Ma leggete con attenzione le parole di
Giovanni e non chiedete di sapere oltre.
Dio non si schernisce e non si tenta, o
figli. E voi l’avete tanto tentato e lo tentate continuamente.
Nell'interno delle vostre anime, delle vostre menti, dei vostri
corpi, nell'interno delle vostre case, nell'interno delle vostre
istituzioni. Dappertutto lo tentate e lo schernite.
I Miei angeli si velano la faccia per
non vedere il vostro mercimonio con Satana e i suoi precursori. Ma Io
lo vedo e dico: Basta!
Se Gerusalemme fu punita dei suoi
delitti, non lo sarà la seconda Gerusalemme (Roma; ndr) che dopo 20
secoli di cristianesimo alza, sugli altari bugiardi, nuovi dèi
imposti da padroni ancor più segnati del segno della Bestia di quel
che non siate voi d'Italia, e crede di ingannare Cristo con un
bugiardo ossequio alla sua Croce e alla sua Chiesa, eseguito solo per
raffinata ipocrisia che cela, sotto il sorriso e l'inchino, la spada
del sicario?
Sì. Compite pure l'ultimo delitto. Perseguitate Me nei miei Pontefici (cfr. QUI e QUI; ndr) e nei miei fedeli veri. Ma fatelo apertamente e fatelo presto. Ugualmente presto Io provvederò.
È dolore parlare così e parlare ai
meno colpevoli. Ma non ho, negli altri, orecchie che mi odano. Cadono e cadranno maledicendomi. Almeno, almeno sotto la sferza del
flagello, nell'agonia che stringe cuori e patria, sapessero
convertirsi e chiedere pietà!
Ma non lo faranno. E pietà non ci
sarà. La pietà piena che vorrei darvi. Troppo pochi coloro che
meritano, rispetto agli infiniti che demeritano ora per ora sempre
più. Se i buoni fossero un decimo dei malvagi, ciò che è segnato
potrebbe avere mutamento.
Invece la giustizia segue il suo corso.
Siete voi che la obbligate a seguirlo.
Ma se non sarà più pietà collettiva,
sarà giustizia individuale. Coloro che macerano se stessi per amore
di patria e dei fratelli, saranno giudicati con immenso amore. Gli
altri con rigore. I maggiori colpevoli, poi, sarebbe meglio non
fossero mai nati.
Non una goccia di sangue estorta alle
vene degli umili, non un gemito, non un lutto, non una disperazione
estorta a un cuore, non un'anima rapita a Dio, rimarrà senza peso
nel loro giudizio.
Perdonerò agli umili che possono
disperare per orrore di eventi. Ma non perdonerò a coloro che li
hanno indotti alla disperazione in obbedienza ai voleri della
Bestia.»
Relazione, adattamento e cura di
Sebirblu.blogspot.it
Estratti dai testi di Maria Valtorta:
"Quaderni del '43 – pag. 385."
"Quadernetti del '48
– pag. 38."
"Quadernetti del '48 – pag. 77."
"Quaderni del '43 – pag. 230."
Sito dove trovare tutti i suoi libri: scrittivaltorta.altervista.org
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