Sebirblu, 1 settembre 2021
Pietro Ubaldi, nel suo libro "L'Ascesi
Mistica", aveva già dedicato due ampi capitoli al tema della
struttura psichica dell'uomo che più tardi è stata confermata anche
da un insigne studioso.
Lo riferisce lui stesso in un altro
prestigioso testo, scritto in Brasile e di recente pubblicazione in
Italia, il cui estratto vi riporto, gentili Lettori, perché
l'argomento estremamente interessante è stato reso più
schematico e di maggiore comprensione.
Giorgio Vaselli (dettaglio) |
Ubaldi scrive:
"Il
dott. Roberto Assagioli nel suo volume «La Psicosintesi» (Firenze 1966), in uno schema grafico mostra che gli elementi e le
funzioni psichiche sono costituiti da:
1) Una zona più bassa o inconscio
inferiore, solitamente detto il subcosciente.
2) Una zona mediana o inconscio medio,
che include nel suo mezzo il normale campo di coscienza o
consapevolezza individuale, al cui centro è situato l'Io cosciente o
Ego.
3) Una zona più alta o inconscio
superiore che chiamiamo super-cosciente, in cima alla quale splende
il grande IO divino o SÉ superiore.
Useremo in questo capitolo i termini
subcosciente e super-cosciente nel senso dato loro dall'uso comune.
Ricordiamo però che non significano un
cosciente inferiore o superiore, ma un inconscio inferiore o
superiore, dal momento che l'umana zona di coscienza è limitata e si
trova all'altezza e nel campo dell'inconscio medio.
Attorno all'organismo psichico così
tracciato si espande l'atmosfera dell'inconscio collettivo o mondo
psichico meta-individuale.
L'Uovo di Assagioli |
La nostra concezione del 1939 fu
espressa nel volume «L'Ascesi Mistica» con le seguenti
parole (cap. XX, Il supercosciente): "La coscienza umana si
divide in due parti che sono il cosciente e l'incosciente.
Il primo è la coscienza nota, normale,
razionale, pratica, che tutti conoscono. Il secondo si compone di due
zone: il subcosciente che appartiene al passato e il super-cosciente
che appartiene all'avvenire...
Il subcosciente contiene e riassume
tutto il passato e lo porta sin sulla soglia della coscienza; il
super-cosciente contiene in embrione tutto l'avvenire che è in
attesa di sviluppo."
Come si constata, la visione della
struttura dell'organismo psichico nei suoi punti fondamentali è la
stessa.
Noi l'abbiamo considerata più nel suo
movimento evolutivo che tende, attraverso la sperimentazione della
vita, a spostare di continuo verso l'alto (cioè verso il
super-cosciente) e ad allontanare sempre più dal basso (cioè dal
subcosciente) la zona mediana dove sta situato il campo della
coscienza con al centro l'Io consapevole o Ego inferiore.
Ecco allora che, secondo la nostra
osservazione, lo schema dell'Assagioli non è più statico come un
edificio, ma diventa un treno di elementi in ascesa, coinvolti in un
trasformismo evolutivo che va dall'AS al S e punta verso Dio.
(AS = Anti-Sistema, chiamato così
dall'Ubaldi perché capovolto in relazione al Sistema "S"
che caratterizza l'Ordine assoluto; ndr).
L'Assagioli ha voluto restare, da
medico, su un terreno positivo psicoanalitico a fini terapeutici, e
non poteva quindi divagare in un così vasto terreno filosofico.
Però ci rincuora la conferma, da parte
di un così illustre scienziato, di una nostra teoria appena
abbozzata che egli ha potuto controllare, come dice nei suoi scritti,
per più di quarant'anni d'esperienza.
Con ciò, abbiamo acquisito una
distinzione non solo strutturale ma anche dinamica, il che ci
permette di tracciare non solo i tre piani in cui la personalità
umana può funzionare, ma anche quelli che essa, in base ad uno schema ben prestabilito, deve attraversare nella sua evoluzione.
Allora, in questa scala, l'involuto si
trova situato al 1° grado; il tipo medio normale al 2°; l'evoluto
al 3°. Difatti essi mostrano le seguenti caratteristiche:
1) L'involuto, al livello subcosciente,
si manifesta sul piano materia come corpo e sensi.
2) Il medio normale, al livello di
coscienza media, si manifesta sul piano energia come volontà e
azione.
3) L'evoluto, al livello
super-cosciente, si manifesta sul piano Spirito come intelletto e
pensiero.
Abbiamo quindi le sottostanti
posizioni:
1) L'involuto è istintivo, per nulla controllato dalla ragione, impulsivo, emotivo, suggestionabile,
ricettivo registratore di impressioni ed esperienze.
2) Il medio normale non è solo diretto
agli appetiti, né mosso automaticamente da attrazioni e repulsioni
in funzione di gioia o dolore; ragiona, calcola, prevede, dirige,
organizza, agisce.
Tuttavia, spesso è usato come strumento al servizio del primo termine di cui attua gli impulsi. È il
mezzo realizzatore, quello dell'azione.
Può eccezionalmente seguire anche le
ispirazioni del terzo termine, facendosi dirigere dal super-cosciente
invece che dal subcosciente.
3) L'evoluto invece, all'apice della
scala, possiede il senso dell'orientamento per visione interiore dei
principi direttivi ed è incline a dominare gli altri due termini per
farli avanzare.
Egli cerca di superare il subcosciente
istintivo e di dirigere il cosciente razionale, mettendo tutti in
marcia sul cammino dell'evoluzione, riducendo il corpo a materiale da
trasformare, e la volontà d'azione a strumento per arrivare ad un
piano d'esistenza superiore.
In questo terzo livello è l'angelo che
si vuole sostituire all'animale.
Tra i due poli estremi vi è lotta, il
primo per eliminare il secondo, che fa di tutto per non lasciarsi
annientare. Il grado di evoluzione è segnato dalla misura in cui
l'angelo riesce a sostituirsi all'animale.
Hiroyuki Satoh |
È naturale che l'involuto graviti più
verso l'AS e l'evoluto verso il S, e che il contenuto e il fine della
loro vita siano l'uno l'opposto dell'altro.
Il primo vive in funzione della Terra,
il secondo in funzione del Cielo, due concezioni agli antipodi che
pur vediamo esistere nel nostro mondo e che in tal modo possiamo
spiegarci.
Lo stesso Assagioli ci avverte che il
SÉ superiore non è una semplice «funzione trascendentale»,
ma una realtà psico-spirituale, della quale si può avere
l'esperienza cosciente.
Egli riconosce altresì che tra le
varie aree o campi possano avvenire, e in verità si attuano
continuamente, passaggi o scambi di «contenuti psichici»
dall'uno all'altro.
Ammette che elementi e funzioni situati
nel super-cosciente, da lì possano scendere nel campo della
coscienza, come le intuizioni, le ispirazioni, le esperienze
religiose e mistiche, e che tali fenomeni siano fatti psichici interamente reali,
perciò suscettibili di osservazione e di esperimento con metodo
scientifico.
Ci avverte pure che l'intuizione non
fluisce dalla parte al tutto come fa la mente razionale analitica, ma
abbraccia direttamente il totale, in sintesi, essendo un mezzo di
conoscenza superiore all'intelligenza stessa.
La mente normale resta aderente alla
realtà esteriore, sensoria; è fatta per funzionare alla periferia
del mondo fenomenico.
Per arrivare ai concetti direttivi
centrali deve faticosamente arrampicarsi, prima osservando il terreno
per l'analisi, poi innalzandosi su di esso tentando ipotesi, per poi
esprimere teorie parziali affinché siano sempre più vaste e
sintetiche.
Cammino lento, simile ad un cieco che
ispeziona la strada. Con tale forma mentale sembra che le ultime
conclusioni siano irraggiungibili.
Josephine Wall |
Tutto ciò è idoneo a farci conoscere
soprattutto i caratteri sensibili della realtà a scopo di
utilizzazione pratica, mentre l'intuizione consente di penetrare
l'intima natura di detta realtà. Così il metodo intuitivo può
giungere fin dove quello razionale non può.
Il primo non funziona per analisi, ma
per sintesi, cioè per rapidi lampeggiamenti che illuminano come
un'istantanea Luce vivissima. Una tipica caratteristica delle
intuizioni è di essere sfuggenti, un guizzo, nonostante siano
vivide nel momento in cui penetrano nel campo della coscienza.
Necessita quindi affrettarsi a
registrarle nella mente, per poi analizzarle e sottoporle a controllo
sperimentale.
Nel mio caso, ne ho sempre preso nota
per iscritto, perché idee e soluzioni arrivano nei momenti più
impensati a conclusione di un lavorìo che avviene nell'inconscio,
messo in moto da un'impostazione di problemi in cerca di risposte.
L'esperienza mi conferma la teoria
dell'Assagioli. Il pensiero intuitivo è profondo, sta nell'intimo
stesso delle cose in incessante dinamismo, non solo dirigendo tutto,
ma anche potenziandone il funzionamento. Questo, perché nel medesimo
tempo è idea e realizzazione fusi insieme.
Tale pensiero è anche una forza buona,
benefica, protettrice che sorge nell'intimo per salvarci e condurci
sempre più in alto. Percepirlo, significa sentire la presenza di Dio
in noi e in tutte le cose.
È la Voce della coscienza che
consiglia il bene; è la forza che fa nascere e crescere le forme e
spinge l'evoluzione in avanti; è la Voce di Dio che ci chiama perché
si salga fino a Lui.
Allora, questo tipo di ispirazione non
è fatta solo di concetti ma di una Presenza reale e vivificante in
cui essi si personificano quali emanazioni di un Essere, che diventa
nostro compagno e amico. Lo sentiamo allora vicino, mentre si mette
all'opera per compiere insieme a noi il lavoro della vita.
Diventa un fido collaboratore, il filo
conduttore del nostro destino, il modello ideale da raggiungere, la
meta dell'esistenza. Questo è ciò che significa sentire la
Presenza di Dio."
Daniel B. Holeman |
Ed io, Sebirblu, concludo dicendo che è proprio da questa Voce, dal nostro Ego superiore che proviene il discernimento, il Faro che tutto rischiara, e che in un lampo manifesta il Vero senza alcuna possibilità d'errore in quanto è di natura divina. (Cfr. QUI).
Tratto dal libro di Pietro Ubaldi: «Un
destino seguendo Cristo» - Om Ediz. 2012
Relazione e cura di
Sebirblu.blogspot.it
Post Scriptum
Per chi ancora non conoscesse quale Essere eccezionale sia stato Pietro Ubaldi, può documentarsi QUI e in tutti i post che lo riguardano corrispondenti al suo nome inserito sulla colonna delle etichette.
Riguardo a Roberto Assagioli invece,
menzionato ripetutamente dall'Autore, lascio a voi scoprire la sua
grandezza, QUI.
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