Sebirblu, 24 novembre 2014
Impegnati come siamo, nella dura lotta
per vivere, appare più che mai anacronistico ed incredibile il brano
che ho scelto per voi, cari Lettori, affinché, sebbene immersi in
questo grande mare esistenziale alquanto burrascoso (che d'altronde abbiamo scelto noi),
possiamo riportare alla mente il vero senso della vita e tenerne
saldamente il timone.
Vi suggerisco di leggere QUI anche il breve
profilo di Léon Denis, autorevole pioniere dello spirito, e la maniera in cui si vive nelle dimensioni superiori. Invece QUI, troverete un suo
interessantissimo studio sui bambini prodigio correlati da due video
spettacolari.
Esiste realmente una gerarchia di
Spiriti, ma si basa soltanto sul valore morale e non esiste che
in funzione di questo e per le qualità acquisite con il lavoro e con
la sofferenza.
Noi sappiamo che nel loro principio
tutti gli individui sono uguali, che tutti sono destinati ad un
medesimo fine, e differiscono soltanto dal punto di vista del
maggiore o minore sviluppo.
I gradi della gerarchia spirituale
incominciano dalle profondità della vita inferiore e salgono ad
altezze inaccessibili alla ragione umana: è un ascendere
inenarrabile di Potenze, di Luci, di Virtù, che aumentano dalla base
alla sommità; è la spirale del percorso evolutivo che si svolge
all'infinito.
Essa si divide in tre grandi zone: vita
materiale, vita animica, vita spirituale, (vedere anche QUI; ndr) che si riflettono,
reagiscono l'una sull'altra, e formano un tutto che costituisce il
campo di evoluzione degli Spiriti, la scala leggendaria di Giacobbe.
Su tutta l'immensa scala, un legame
invisibile unisce Essere ad Essere, e ciascuno è sostenuto e attratto
dai più elevati.
La Scala di Giacobbe di Mattew Scotland |
Le Anime progredite che si manifestano a noi ci sembrano dotate di qualità sublimi, e nondimeno esse affermano l'esistenza di Esseri tanto al di sopra di loro, quanto esse lo sono in rapporto a noi; per cui i gradi si succedono e si perdono in una profondità colma di mistero.
L'involucro fluidico dello Spirito è una veste tessuta con i suoi stessi
meriti nel corso delle esistenze. (Confrontare QUI, con il corpo causale; ndr).
Da esso quindi risulta la sua
superiorità: tenebroso e denso nell'Anima inferiore, aumenta di
bianchezza purificandosi sempre più in proporzione ai progressi
realizzati e, già luminoso nell'Entità elevata, acquisisce nelle
Essenze dei piani più alti uno splendore abbagliante.
Ogni Spirito è un focolare di Luce;
Luce profondamente velata, compressa, invisibile, che si sviluppa con
la forza morale, si accresce gradatamente, aumenta in estensione e in
intensità.
Dapprima è un fuoco nascosto sotto la
cenere che si rivela con deboli bagliori, poi diventa fiammella
timida e vacillante, finché un giorno divampa in aureola, in
incendio, si estende ed infiamma tutto lo Spirito che risplende come
un Sole o come quegli astri erranti che percorrono gli abissi
celesti, lasciandosi dietro una traccia luminosa.
Questo grado di splendore è il
risultato di un insieme di lavoro fecondo, di un cumulo tale di vite
che a noi uomini potrebbe sembrare l'eternità. Elevandosi sempre più
verso le cime del pensiero, l'intuito giunge ad intravvedere che
cos'è Dio - Anima dell'Universo e Centro prodigioso di Luce.
Ma la vista diretta del Principio Infinito non è possibile che ai più grandi Spiriti: la Luce divina compendia la Gloria, la Potenza, la Maestà dell'Eterno, è la visione della stessa Verità; poche Essenze possono contemplarla senza veli, e per sopportarne l'incommensurabile Splendore, bisogna essere di un'assoluta purezza.
La vita terrestre sospende le proprietà
radianti animiche ma, durante il suo corso, la Luce della Particella
divina, simile ad una fiaccola che brucia solitaria nel fondo di un
sepolcro, rimane celata nell'involucro fisico.
Nondimeno, possiamo constatarne
l'esistenza in noi; le nostre buone opere, i nostri generosi
entusiasmi la alimentano, la ravvivano ed una intera moltitudine può
riscaldarsi al contatto comunicativo di uno Spirito entusiasta.
Nei momenti di espansione, di carità,
di amore, noi sentiamo in noi stessi una fiamma, un raggio che emana
dal nostro Essere; è questa Luce interna che forma gli oratori, gli
eroi, gli apostoli; che infervora l'uditorio e trascina i popoli
sospingendoli a grandi cose.
Le Forze spirituali si rivelano allora
allo sguardo di tutti, e mostrano ciò che è possibile ottenere
dalle potenze dell'Anima, mosse dall'Amore del Bene e del giusto.
Superiori a tutte le forze materiali, esse potrebbero sollevare un
mondo: questa Possanza è la Luce.
"Piccolo focolare che alberghi nel
nostro cuore, possa Tu essere alimentato dalle nostre azioni
volonterose! Che esse, ravvivando la tua fiamma, facciano di te un
braciere che illumina e riscalda tutto ciò che l'avvicina, un faro
che diriga gli Spiriti scettici, brancolanti nelle tenebre!"
Noi abbiamo tentato di dare un'idea di
ciò che è la vita celeste, definitiva: essa è la Meta a cui tende
l'evoluzione di tutte le Anime, ove tutti i sogni di bene si
realizzano, ove le nobili aspirazioni si compiono, ove le speranze
deluse, le affezioni respinte, gli slanci repressi della vita
materiale si espandono liberamente.
Lì, le simpatie, le tenerezze, i puri
amori si ritrovano, si uniscono e si fondono in un'immensa fusione
d'Amore che infiamma tutti gli Esseri, e li fa vivere in comunione
perpetua nel seno della grande Armonia.
Tuttavia, per raggiungere queste altezze quasi divine, è necessario lasciare sulle pendici che vi conducono, gli appetiti, i desideri, le passioni, lacerandosi con le spine, purificandosi alle acque dei ghiacciai.
Bisogna conquistare la dolcezza, la
rassegnazione, la fede; imparare a soffrire senza lamento, a piangere
in silenzio e, sdegnando le ricchezze e le gioie effimere del mondo,
consacrare tutto il proprio cuore a ciò che non tramonta mai.
Necessita deporre nei cimiteri della
terra molte spoglie sformate dal dolore; soffrire senza ira l'indigenza, l'umiliazione, il disprezzo, sentire i morsi del male,
il peso della solitudine e della tristezza, è necessario (checché
se ne dica; ndr) inghiottire molte volte il calice profondo e amaro.
Soltanto la sofferenza sviluppa le
forze virili dell'Anima, temprandola per la lotta e l'ascensione,
purificandola e maturandola per le altezze che le aprono l'accesso
alla vita felice.
"Spirito immortale, Spirito
incarnato o libero, se Tu vuoi percorrere rapidamente il ciclo
magnifico dei mondi e conquistare le regioni eteree, getta lontano da
te tutto ciò che aggrava i tuoi passi e intralcia le tue facoltà
latenti.
Rendi alla terra tutto ciò che viene
dalla terra, e aspira ai tesori eterni; prega, lavora, consola,
soccorri, ama fino all'immolazione, adempi il dovere a costo del
sacrificio e della morte: sarà questo il germe della tua felicità
futura!"
Relazione e adeguamento linguistico
contemporaneo a cura di:
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