Huffington Post, 15 ottobre 2015
"Nel cielo dell'emisfero
settentrionale, in bilico sopra la Via Lattea, ci sono due
costellazioni: «Cygnus» il cigno, le ali spalancate in pieno volo,
e «Lyra», l'arpa che ha accompagnato la poesia nell'antica Grecia,
da cui prendiamo la nostra parola "lirica".
Così inizia il lungo articolo
pubblicato su «The Atlantic», da cui pare emergere una notizia che,
se confermata, sarebbe rivoluzionaria: gli astronomi avrebbero
infatti trovato una "mega-struttura" che farebbe pensare ad
un insediamento di vita aliena.
Tra queste costellazioni, infatti, si
trova una stella "bizzarra", invisibile ad occhio nudo, ma
visibile al telescopio spaziale Kepler, che ha fissato le stelle per
più di quattro anni, a partire dal 2009.
"Non avevamo mai visto nulla di
simile", dice Tabetha Boyajian, una postdoc (QUI) a Yale. "È
stato davvero strano. Abbiamo pensato che potesse trattarsi di dati
errati o di difetti al telescopio, ma abbiamo controllato ed era
tutto in ordine".
Tabetha Boyajian |
Kepler ha fissato il cielo in attesa
dell'oscuramento delle stelle alla ricerca di un pianeta extra-solare
ed è passato di fronte ad esse.
Il telescopio ne ha monitorate più di
150.000: fra queste, una in particolare è sembrata mostrare un
comportamento anomalo. La stella si chiama KIC 8462852 e si trova ad
una distanza di 1.480 anni luce.
La Boyajian, che sovrintende i
"cacciatori" di pianeti, ha recentemente pubblicato un
documento che descrive l'emissione inconsueta della luminosità di
questo corpo celeste.
Quando un pianeta passa davanti ad un
astro, la sua luce si affievolisce soltanto per poche ore o per un
periodo più lungo ma su base regolare, ad esempio ogni 365 giorni.
Invece, ad intervalli atipici, la
stella KIC 8462852 si oscura addirittura dell'ottanta per cento,
rimanendo così per un periodo compreso tra i cinque e gli 80 giorni.
La configurazione della luce suggerisce
che esiste un grande disordine su ciò che la circonda. Se la stella
fosse giovane, si potrebbe pensare ad una massa di detriti.
Quando il nostro sistema solare si è
formato, quattro miliardi e mezzo di anni fa, un alone caotico di
polvere e detriti lo circondava, prima che la forza di gravità li
organizzasse in pianeti, anelli di roccia e ghiaccio.
(Sebbene non
allo stato solido come noi intendiamo la materia; ndr).
Ma questa stella non è giovane. Se lo
fosse, sarebbe circondata da residui che emetterebbero raggi
infrarossi supplementari, ma gli strumenti non hanno rilevato questo
dato.
Eppure, esiste una compagine di
elementi che orbitano intorno ad essa. Gli scienziati hanno escluso
una serie di ipotesi; tra le altre quella che possano essere causati
da una recente collisione.
Un'altra supposizione è che una nube
di comete sia stata attratta in orbita da una stella migrante e possa
aver prodotto il modello irregolare di oscuramento. Il testo
evidenzia come probabile quest'ultima spiegazione.
La serie di corpi sconosciuti che si
muovono attorno ad essa è una mega-struttura abbastanza grande da
bloccare un consistente numero di fotoni, altrimenti rilevati dal
telescopio spaziale Kepler.
"Quando Tabetha Boyajian mi ha mostrato
i dati, sono rimasto affascinato da quanto sembravano assurdi.
Gli
extraterrestri, di solito, dovrebbero essere l'ultima ipotesi a cui dar credito, ma
questa sembrava il tipo di cosa che ci si sarebbe potuti aspettare da
una civiltà aliena emergente" ‒ ha detto Jason Wright.
Egli è un
astronomo della Penn State University, che sta lavorando su
una delle interpretazioni alternative alla strano comportamento della luce.
Secondo lui, la luminosità potrebbe
essere legata ad uno "sciame di mega-strutture", pensate per
catturare l'energia della stella.
Intanto la Boyajian sta lavorando con
Wright e Andrew Siemion, il direttore del centro di ricerca SETI, per
capire, attraverso il Very Large Array (VLA) nel New Mexico, se ci
sono onde radio emesse da una sorgente ad alta tecnologia. La prima
osservazione avrà luogo a gennaio.
Relazione, adattamento e cura di:
Sebirblu.blogspot.it
Fonte: Huffingtonpost.it
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