"Verrà un Concilio per mezzo del quale nella Chiesa entrerà l'Apostasia... ...dite al Papa che non indìca il Concilio..." |
Sebirblu, 19 maggio 2023
Recentemente, QUI, ho presentato un articolo inerente al Terzo Segreto di Fatima e alle confidenze intercorse tra l'allora cardinale Ratzinger e Padre Dollinger, con la
finale goffa "smentita" della sala stampa vaticana
attribuita al fu papa Benedetto XVI. (Consiglio perciò di leggerlo prima
della lettura di quello che segue).
Ebbene, ci sono stati nuovi ed interessanti sviluppi sulla vicenda, arrivati dal
Brasile, che riporto volentieri a maggiore chiarificazione dei
fatti.
Il 23 maggio 2016 il sito brasiliano
Fratres in Unum aveva pubblicato l'articolo di Steve Skojec, apparso
su OnePeterFive il 21 maggio 2016, relativo alla smentita
del Vaticano sulle dichiarazioni di Padre Ingo Dollinger.
Detto articolo è seguito da 10
commenti, dei quali due meritano di essere diffusi: il primo del 23
maggio e il secondo del 5 giugno. Eccoli:
Bartholomeu, 23 maggio 2016 alle 20:35
Ho avuto come confessore, per un lungo
periodo, il sacerdote della diocesi di Anapolis al quale Padre
Dollinger confidò per primo la storia del suo dialogo con Ratzinger,
e tale sacerdote mi ha detto, a sua volta, ciò che gli aveva svelato
Dollinger.
Da parte mia, verso la metà del 2007,
raccontai personalmente tutto al professor Orlando Fedeli a San
Paolo, il quale, durante il Congresso della Montfort [Associazione
Culturale Monfort di San Paolo, in Brasile] del 2007, mi fece
raccontare il caso anche ad altri suoi studenti.
Il professore si galvanizzò talmente
per la notizia da prendere un aereo e recarsi in Germania, tra
l'ottobre e il novembre 2007 per contattare Padre Dollinger. Là si
sono incontrati e hanno parlato a lungo per diversi giorni.
Poco dopo il suo rientro, chiesi al
professor Fedeli che cosa gli avesse raccontato Padre Dollinger, ma
egli si limitò a dirmi che il prelato gli aveva riferito molte cose
estremamente importanti e che lui stesso l'aveva pregato di non
morire prima di aver rivelato tutto quello che sapeva...
Poi è arrivata la ben nota intervista
di Fatima Crusader, del maggio 2009, che diede pubblicità al dialogo
Dollinger-Ratzinger. Credo che l'intervento del professor Fedeli nel
2007 sia stato cruciale per convincere Padre Dollinger ad
interrompere più chiaramente il silenzio (quasi totale) che aveva
tenuto fino a quel momento.
P.S.: In sintesi, quello che il mio
confessore mi riportò allora riguardava il periodo in cui studiava
presso il seminario dove Padre Dollinger era rettore e che questi, in
una certa occasione, gli confidò che il cardinale Ratzinger gli
aveva fatto leggere il manoscritto di Suor Lucia con il Terzo
Segreto.
Fu questa l'informazione che passai al
professor Fedeli e di cui egli ebbe conferma dallo stesso Padre
Dollinger in Germania.
Giacinta Marto con sua cugina Lucia dos Santos (suor Lucia) nel 1917 |
Padre Rodrigo Maria, 5 Giugno 2016 alle
18:18
Per Dio e per la Regina (del Cielo;
ndr)!
Ho studiato nel seminario maggiore del
Cuore Immacolato di Maria, tra gli anni '94 e '99. Sono stato
ordinato sacerdote l'8 dicembre 2000 con l'imposizione delle mani del
grande Vescovo di Anapolis-GO, Dom Manoel Pestana Filho.
Tra le più belle grazie che ho avuto
nella mia vita c'è quella di essere stato consacrato da un santo
vescovo (appunto Dom Manoel Pestana) e quella di aver avuto un santo
rettore, il reverendissimo Padre Ingo Dollinger.
Ho avuto il beneficio di conoscere
quest'ultimo molto bene, un uomo profondamente spirituale e con un
intenso amore per la Chiesa, che assommava in modo ammirevole la
conoscenza e la semplicità, il pondo della responsabilità e
l'allegria.
Quando ogni giorno andavo nella
bellissima cappella del seminario per le mie meditazioni, c'era già
il reverendo rettore, a partire dalle 4 del mattino.
Egli era figlio spirituale di San Pio
da Pietrelcina, ed aveva avuto il privilegio di ricevere dallo stesso
Frate le chiavi della sua cella, in modo da poter andare a trovare
direttamente il famoso Santo tutte le volte che si sarebbe recato a
San Giovanni Rotondo.
Padre Dollinger ha conosciuto
personalmente buona parte dei veri mistici del suo tempo ed è da
uno di essi che ricevette notizie sul contenuto della terza parte del
Segreto di Fatima, che non era stato rivelato.
Ho avuto il dono di godere della sua stima e fiducia, così ne sono diventato
grande amico. Lo ricordo sempre come un illuminato padre spirituale ed un formatore d'eccezione.
Egli, oltre ad essere rettore del
seminario maggiore, ha lavorato pure con il cardinale Ratzinger nella
Congregazione per la Dottrina della Fede.
È stato anche segretario della
Commissione per il dialogo con la Massoneria, motivo per cui possiede
un'ampia conoscenza di questa istituzione; imparò cose che non
avrebbe mai potuto apprendere dai libri.
La vicinanza e l'amicizia che Padre
Dollinger aveva con il Cardinale Ratzinger erano profonde. Entrambi
avevano una visione molto simile sulle ragioni della drammatica crisi della Chiesa.
Lo studente di Padre Dollinger a cui si
riferisce l'articolo di cui sopra sono io.
Padre Rodrigo Maria |
Un bel giorno, in una delle tante
conversazioni avute, mentre parlavamo del disordine nella Chiesa e
del ripudio dalla fede, mi confidò quello che intendo qui segnalare.
Mi disse che avendo conosciuto diversi
mistici a lui contemporanei, uno di questi gli aveva parlato del
messaggio di Fatima ancora nascosto che descriveva la situazione
attuale della Chiesa insieme al silenzio e alla tergiversazione delle
autorità ecclesiastiche.
Il Padre aggiunse pure che, sempre
secondo il suo ispirato interlocutore, il Segreto non rivelato
verterebbe essenzialmente su queste parole: "Verrà un Concilio,
per mezzo del quale nella Chiesa entrerà l'apostasia… dite al Papa
che non indìca il Concilio"...
Quando Padre Dollinger chiese al
cardinale Ratzinger se era veramente quello il tema non svelato, egli
lo zittì (perché ‒ mi disse il sant'uomo ‒ il cardinale era vincolato
dal giuramento di non parlare della questione)...
Poi, Padre Dollinger chiese a Ratzinger
perché non era stato divulgato il contenuto della terza parte del
Segreto e la risposta di Sua Eminenza fu: "Perché era ed è
ormai troppo tardi".
A quel tempo, il magnifico rettore mi
chiarì che la sua rivelazione avrebbe avuto conseguenze inimmaginabili in
seno alla Chiesa.
Come spiegare alla gente che era stato
fatto un Concilio, nonostante l'avvertimento della Madonna, a causa
del quale la dottrina cattolica era stata relativizzata e
prostituita, lo slancio missionario della Chiesa quasi completamente
distrutto e la liturgia rovinata, portando milioni di persone a
perdere la fede?
In che modo avrebbe reagito l'episcopato che
in gran parte considera il concilio Vaticano II come un
"super-dogma"? La sua divulgazione ufficiale avrebbe potuto portare ad una confusione generalizzata e a molte divisioni in seno
alla Chiesa.
Padre Dollinger mi chiarì che era
questo il motivo per cui la Madonna chiese che il Segreto fosse
rivelato nel 1960.
Si premurò anche di precisare che Papa
Giovanni XXIII lesse il Segreto, ma volle ugualmente convocare il
Concilio, preoccupandosi però di preservarlo in ogni modo perché
non vi penetrasse alcuna eresia.
Il Concilio Vaticano II indetto da Giovanni XXIII - (1962-1965) |
Nel suo bonario ottimismo Roncalli forse
pensava che la profezia potesse riferirsi ad un altro concilio e non
a quello da lui convocato.
Padre Dollinger mi parlò della lunga
corrispondenza tra il Vaticano e i vescovi, per garantire la solidità
e la coerenza dei temi che sarebbero stati affrontati.
Secondo quanto mi raccontò, il
Concilio avrebbe dovuto essere veloce e durare solo pochi mesi. Ma
tale progetto cambiò a causa dell'attività del cardinale francese
Tisserant legato alla Massoneria.
Il reverendo rettore mi raccontò che
pochi mesi prima dell'inizio della riunione plenaria, questo alto
prelato si riunì con alcuni altri per fare qualcosa in vista dei
cambiamenti delle regole del Concistoro, in modo che si mettesse da
parte tutto quello che era già stato preparato attraverso la
corrispondenza con i vescovi, e si producessero nuovi testi a partire
dall'assemblea che si sarebbe riunita.
Mi raccontò che questi cardinali
costituirono (in modo velato) una grande lobby affinché i
partecipanti votassero per il mutamento dei princìpi, così che
l'adunanza potesse produrre dei documenti propri.
Nella seduta inaugurale del Concilio,
essendo già stato fatto il "lavoro" dietro le quinte,
venne chiesto al Papa, davanti a tutti, che cambiasse le norme...
che almeno mettesse la proposta ai voti...
Il Pontefice optò in questo senso,
pensando che i porporati avrebbero ratificato le norme elaborate dal
Vaticano ed apprezzato tutta l'opera che era stata fatta; quella
sarebbe stata l'occasione per sottolineare l'unità dei vescovi nella
Santa Sede e con il successore di Pietro... il Papa decise per la
votazione e... perse.
Padre Dollinger dichiarò che il Papa
pianse, ma non volle tornare indietro... dopo, ne seguì tutta la
storia che già conosciamo (un poco)... i vescovi vennero subissati
da molti contenuti affinché non potessero analizzare tutto e
tendessero a rivolgersi all'autorità intellettuale dei massimi
teologi perché facessero la sintesi e preparassero i testi degli
atti.
La conseguenza di tutto questo venne
descritta da frasi come quella del grande teologo Schillebeeckx:
"Abbiamo scritto i documenti del Concilio in un linguaggio
volutamente ambiguo, perché sapevamo quale interpretazione ne
avremmo data dopo".
Su questo fatto del cardinale Tisserant
che agì insieme ad un gruppo per cambiare le regole sulla
preparazione dei dossier conciliari, c'è un evento emblematico da
aggiungere.
Il cardinale Eugène Tisserant |
Vi erano pochi altri in cui Padre
Dollinger riponeva una decisa fiducia e ai quali confidò alcune cose
importanti. Tra costoro, c'era il reverendo Padre Almir, che fu
Segretario generale della Fraternità San Pietro e lavorò nella
segreteria della Ecclesia Dei.
Egli mi riferì che nel
raccontare a Padre Almir la storia delle sordide attività del
cardinale Tisserant, in seminario e davanti ai loro occhi, vide salire dal pavimento del suo ufficio un fumo nero proprio nel momento
in cui il reverendo Padre Almir esclamava: "Ma questo è
diabolico!!!" e il magnifico rettore confermava: "Veramente
diabolico"...
Secondo il racconto di Padre Dollinger,
questa circostanza fu riferita sotto giuramento e registrata nel
libro dei casi riservati presso la Curia diocesana di Anapolis-GO.
Alla domanda se la Chiesa nel 2000
avesse mentito nel pubblicare un testo che non collima con il
messaggio dato da Nostra Signora di Fatima, la risposta è stata la seguente:
"Nel comunicare la terza parte del
Segreto, la Madonna mostrò ai pastorelli la scena relativa ad essa e
ne raccomandò la riservatezza. Lucia la riportò per iscritto, così
come fece con la visione anch'essa rimasta sconosciuta e che è
quella rivelata dal Vaticano.
La Vergine infatti disse loro: "Non
riferitela a nessuno, ma a Francisco potete raccontarla"... Ora,
anche il piccolo veggente vide quello che Ella presentò, ma non ne
udì le espressioni, perché l'aveva solo vista ma non sentita
parlare.
Francisco Marto |
Così, quando la Madonna disse "a
Francisco potete raccontarla", alludeva alle Sue parole e non
alla visione. Oggi noi ci troviamo nella stessa situazione del
veggente, ossia che conosciamo lo scenario mostrato, ma non ciò che
disse Maria SS.
Quindi, possiamo asserire che la Chiesa
non ha mentito; che realmente ha rivelato ciò che è stato fatto vedere ai veggenti, ma non ha diffuso le parole della Vergine come nella
prima e nella seconda parte del Segreto stesso.
Credo sia fondamentale aggiungere che
Padre Dollinger voleva fosse chiaro che la Madonna non annunciò che
il Concilio non era da Dio, ma che, secondo la sua comprensione,
sarebbe stato strumentalizzato per stabilire l'apostasia, come in
effetti è accaduto.
Egli mi fece mantenere il riserbo sul
tema della terza parte del Segreto di Fatima.
E così ho fatto per molti anni (quasi
10), fino a che, in un viaggio in Italia per partecipare al ritiro
annuale del Movimento Sacerdotale Mariano e mentre ero a pranzo con
alcuni confratelli, Dom Manoel Pestana raccontò la stessa storia,
cosa che mi disobbligò dalla segretezza, anche se ne ho parlato con
poche persone, tra cui quell'allievo del Prof. Orlando Fedeli.
Concordo pienamente con l'inizio di
questo articolo attestante che il comunicato della Santa Sede sia
stato accuratamente elaborato semanticamente, visto che Papa
Benedetto XVI avrebbe rotto il silenzio per la prima volta
utilizzando i media ufficiali per diffondere il "chiarimento"...
e tra l'altro, per interposta persona.
Sono anche d'accordo sul fatto che la
reazione delle autorità vaticane dimostri quanto questo sia un tema
delicato e non chiarito definitivamente in modo completo.
Padre Rodrigo Maria, servo inutile
della Vergine Santissima.
Relazione, adattamento e cura di
Sebirblu.blogspot.it
Fonte: unavox.it
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