Sebirblu, 2 settembre 2017
La congiunzione stellare che avrà
luogo il prossimo 23 settembre è di un'importanza tale che, pur
avendone parlato QUI, merita un'ulteriore analisi di approfondimento
affinché ne emerga il messaggio straordinario destinato a tutti
coloro che hanno occhi per vedere.
Ma prima di iniziare ad esporre quello
che apparirà nel firmamento, ossia la riproduzione perfetta di
quanto Giovanni vide e descrisse nell'Apocalisse sulla "Donna
vestita di sole", vorrei precisare che ogni aspetto della
visione deve essere considerato simbolicamente.
In questo modo, nella figura della
"Donna" si identifica non soltanto la Vergine Maria ma la
Matrice positiva da cui discendono i popoli, in contrapposizione ad
Eva che li ha corrotti facendoli deviare dal retto cammino.
Nell'immagine del "Figlio maschio"
‒ il nuovo Adamo, ossia il Cristo ‒ viene raffigurato il Suo
seguito, il Corpo Mistico composto da coloro che credono in Lui e Lo
adorano, riconoscenti in eterno per il Suo Sacrificio.
Il "Dragone", il Serpente
antico, personifica il "Sistema" iniquo e devastatore
dominante il mondo, in totale ribellione a Dio e alle Sue Leggi.
Detto questo, secondo l'intuizione di
alcuni ricercatori (QUI e QUI) viene mostrata una sovrapposizione
concernente il momento del parto, specificata meglio più avanti, che
condurrebbe a ravvisare, nell'analisi del quadro astrologico
unitamente ad alcuni passi biblici, un divario temporale tra il
simbolismo della nascita prodigiosa del "Cristo-Corpo Mistico"
e quello travagliato della "Madre-Spirituale" che darà
nuova vita e sostegno ai popoli del mondo giunti ormai sulla soglia
della sofferenza ultima.
Ciò che ne deriva è il concetto, da
molti sostenuto e supportato dalle Scritture, che il Rapimento (ved.
QUI) della piccola "Parte" rimasta fedele al Cristo
avverrà PRIMA della Grande Tribolazione.
Ecco, perciò, la descrizione
dell'Apocalisse di Giovanni (cap. 12), confrontata con il prossimo
scenario astrale, che esporrò a sezioni per una migliore disamina.
[1] Nel cielo apparve poi un SEGNO
GRANDIOSO: una Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi
e sul capo una corona di dodici stelle.
La configurazione celeste che si
presenterà ai nostri occhi è precisamente quella profetizzata
dall'Apostolo, e risulta essere l'unica in 7.000 anni, come da
ricerche accurate condotte da molti studiosi già da parecchio tempo.
La Donna rappresentata nella
costellazione della Vergine raffigura, secondo le Scritture, non solo
la Madre di Gesù ma anche Quella di tutta l'Umanità, la nuova Eva
Genitrice nello Spirito (cfr. Gv. 19,26 – nonché QUI e
QUI); le dodici stelle indicano le 12 tribù di
Israele (e i 12 apostoli) che si sono sparse su tutta la Terra, appartenenti
a qualsiasi religione o razza.
Nella formazione astronomica il Sole è
situato proprio alle spalle della Vergine; la corona sul suo capo è
costituita dalle 9 stelle della costellazione del Leone e dai tre
astri/pianeti Marte Venere e Mercurio. La luna si trova ai suoi
piedi.
[2] Era incinta e gridava per le doglie
e il travaglio del parto.
Contrariamente a quanto si crede, Maria
non ebbe le doglie del parto perché, non avendo partecipato alla
Rivolta iniziale degli angeli (cfr. QUI), non
era soggetta all'invettiva: "Tu, donna, partorirai nel dolore".
Quindi la sofferenza vista da Giovanni
è da ascrivere all'affanno della Madre Universale che la rende
partecipe, come Corredentrice, del travaglio dell'Umanità per la
tribolazione in cui sta entrando e che rinascerà,
tramite Lei, in un mondo nuovo sotto la Sua protezione.
E qui c'è da dire che Giove (l'Astro
Re raffigurante il Cristo), entrato nel "grembo" della
Vergine il 20 novembre 2016 (proprio il giorno di Cristo Re, in cui
si è concluso, guarda "caso", anche l'anno della
Misericordia), vi uscirà a "gravidanza" tardiva ultimata,
esattamente il 9 corrente mese, ossia 14 giorni prima del 23
settembre 2017.
Ora, se andiamo a leggere Isaia al
capitolo 66,7 troveremo: "Prima di provare le doglie del parto,
essa ha partorito; prima che le venissero i dolori, ha dato alla luce
un maschio", riferendosi alla Madre di tutti, alla nazione di
Israele o a Gerusalemme (come riporta San Paolo nella lettera ai
Galati 4,26: "Ma la Gerusalemme di lassù è libera, ed è
nostra madre.") personificata dalla Vergine nella
costellazione.
Dunque, abbiamo un parto miracoloso
(senza doglie), in cui il Cristo Re (Giove) nasce 14 giorni prima, ed
uno spirituale (il 23 settembre) causato dal travaglio della Donna
per la tribolazione dei popoli che sono tutti suoi figli
spirituali. (Cfr. San Paolo in Galati 4,19: "Figli miei, che io
di nuovo partorisco nel dolore finché Cristo non sia formato in
voi!").
[3] Allora apparve un altro segno nel
cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle
teste sette diademi (ossia l'attuale sistema anticristico,
l'Oligarchia dominante ogni settore possibile della vita
sociale).
[4] La sua coda trascinava giù un
terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. (Non è
forse quello che sta accadendo ora all'interno della Chiesa, retta da
Bergoglio, con l'epurazione ingiusta di molti ministri e servitori
ligi alla tradizione? (Cfr. QUI, QUI, QUI e QUI).
Il drago si pose davanti alla donna che
stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Infatti,
nella configurazione il Serpente Antico sta davanti ai piedi delle
Vergine.
Il Maligno nutre un particolare odio
(cfr. QUI, QUI, QUI e QUI) verso coloro che vibrano ardentemente con
il Cristo volendone seguire le orme (basta documentarsi sulle
atroci persecuzioni in atto) e che fanno parte, a pieno titolo, del
Suo Corpo Mistico.
[5] Essa partorì un figlio maschio,
destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro (coadiuvato dai Suoi; cfr. Ap. 2, 26-27), e il figlio fu subito rapito
verso Dio e verso il suo trono.
Questo verso è rilevante perché
indicherebbe, come suddetto, il "Rapimento" del piccolo
"Resto" fedele a Gesù che viene esposto e convalidato da
San Paolo in 1Corinzi 15,52-53 così:
"Ecco io vi annuncio un mistero:
non tutti certo morremo, ma saremo trasformati, in un istante, in un
batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la
tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo mutati. È
necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di
incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità."
E in 1Tessalonicesi 4,16-17 dice:
"Perché il Signore stesso, ad un ordine, alla voce
dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo.
E i "morti" in Cristo risorgeranno per primi; quindi noi, i
vivi (nello Spirito), i superstiti, verremo rapiti insieme con loro
tra le nuvole per andare incontro al Signore nell'aria, e così
saremo sempre con Lui."
Si noti tra l'altro che quest'anno
"Rosh haShanà", il capodanno ebraico che per Israele è la
festa delle Trombe o Giorno del Giudizio (ved. ancora QUI),
si verificherà proprio il 21 settembre (due giorni prima del Segno
Grandioso), e nella stessa data in cui fu pure istituita la giornata
della Pace dalle Nazioni Unite (cfr. QUI).
A questo proposito, è interessante
conoscere ciò che è scritto in 1Tessalonicesi cap. 5,3: "E
quando si dirà: «Pace e sicurezza», allora d'improvviso li colpirà
la rovina, come le doglie ad una donna incinta (che strana
"coincidenza" con ciò che stiamo analizzando vero?); e
nessuno scamperà."
[6] La Donna invece fuggì nel deserto,
ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per
milleduecentosessanta giorni.
Non dimentichiamo che Giovanni, prima
della visione del cap.12,1 sulla Donna vestita di Sole, vide questo:
"Allora si aprì il Tempio di Dio nel cielo e apparve nel
santuario l'Arca dell'Alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di
tuono, terremoto e una tempesta di grandine. (Ap. 11,19).
L'Arca conteneva le Tavole della Legge,
i 10 Comandamenti dati a Mosè, la Manna inviata dal Cielo per
sostentare il popolo ebreo che per 40 anni vagò nel deserto, e la
Verga o bastone di Aronne, segno di comando.
Analogamente la Madre, la Donna vestita
di Sole, è chiamata anche "Arca della Alleanza" perché
contiene in sé la Seconda Legge, la "Parola-Verbo" (cfr.
QUI); la nuova Manna (il Pane della Vita – Gv.
6,35) che con l'Eucaristia viene distribuita per alimentare i figli
nel deserto dei nostri giorni, ed infine la "Verga di ferro",
il potere trasmesso per suo tramite dal Sacerdote Eterno, il Cristo,
che Ella ha offerto al mondo.
Ecco perché, come è avvenuto nel
Vecchio Testamento, la Donna con tutta la compagine dei giusti e ligi alle Leggi di Dio "fugge
nel deserto" dove, come Arca Santa li nutrirà, proteggendoli
dall'orribile angoscia che li aspetta per 3 anni e mezzo.
Il profeta Daniele indica in 7 anni la
durata della tribolazione, ed osservando bene, il capitolo 12
dell'Apocalisse è al centro del libro, proprio come lo è il tempo
nel quale ci troviamo ORA in cui appare nei cieli la Donna vestita di
Sole, pressoché a metà dell'azione del Falso Profeta mirante a
distruggere la Chiesa e a portare l'«abominio della desolazione»:
Daniele 9,27
per una settimana e, nello spazio di
metà settimana,
farà cessare il sacrificio e
l'offerta;
sull'ala del tempio porrà l'abominio
della desolazione
e ciò sarà sino alla fine,
fino al termine segnato sul
devastatore».
E... Daniele 12,11
Ora, dal tempo in cui sarà abolito il
sacrificio quotidiano
e sarà eretto l'abominio della
desolazione,
ci saranno milleduecentonovanta giorni.
Per chi non lo sapesse, sono già in
atto gli studi per una Messa "ecumenica" (cfr. QUI) con una
determinata liturgia che non offenderà nessuna delle correnti
religiose partecipanti, ma il Sacrificio Eucaristico finirà per
essere eliminato (cfr. QUI, QUI e QUI) in quanto non "conciliabile" con i
negatori della "Presenza Reale" dopo la Consacrazione del
Pane e del Vino.
E quando questo accadrà, come dice il
profeta Daniele, avrà inizio il conto alla rovescia dei tre anni e
mezzo di travaglio indicati dal Grande Segno prossimo.
Speriamo soltanto che le ricerche
condotte su questa configurazione stellare e ciò che concerne
l'eventuale "Rapimento" annunciato da San Paolo permettano
davvero a "tutti gli uomini di buona volontà" di non
essere presenti nei tempi terribili a venire.
Per concludere, appare perlomeno
sorprendente l'analisi del periodo che va dal 21 agosto, giorno
dell'eclisse totale di sole (cfr. QUI) in cui l'ombra ha iniziato ad
oscurare il mondo, al 23 settembre con la grandiosa manifestazione di
tono apocalittico, per arrivare al 13 ottobre che chiude il
centenario delle apparizioni di Fatima ricordando lo straordinario
miracolo del sole davanti a 70.000 persone.
Tre accadimenti astronomici che, partendo
letteralmente da un periodo buio per l'umanità (eclisse), sfoceranno
nel Trionfo del Cuore Immacolato di Maria come da Lei annunciato ai
tre veggenti portoghesi. (Ved. QUI).
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