Sebirblu, 22 luglio 2022
Il personaggio di cui mi occupo oggi, nel pubblicare un suo articolo trascritto da un video, è già molto conosciuto in rete per la sua figura stravagante ed eccentrica, ma soprattutto per il suo pensiero e la concezione della vita che si discosta grandemente dalla norma a cui la gente è adusa.
Dice la biografia nella presentazione dei suoi libri:
"Michele Giovagnoli, alchimista e scrittore, è animato dalla pulsione alla Verità e da un universale senso di giustizia. Nutre da sempre un profondo Amore per i Boschi e il cosmo Natura dal quale apprende, attraverso la frequentazione, l'infinita arte dell'auto-trascendenza."
Sebbene, a mio parere, egli non abbia ancora raggiunto la spiritualità delle vette ultrafàniche centrate sul Cristo, Redentore della massa ribelle dopo la sua Caduta (ved. QUI, QUI e QUI), per essersi fermato alla critica della Chiesa stessa come istituzione temporale e intermediaria unica fra il Creatore e le creature, l'autore mostra una notevole buona volontà per crescere nell'Amore e nell'Unità del Tutto, trascinando con sé molte anime.
Per tal motivo gli do voce, perché pur essendo carente nella conoscenza sostanziale (ad esempio, non ha risposte sulla continua presenza del dolore nell'esistenza umana) si avvale però della sua potenzialità ad amare, insegnandola come principio basilare su cui si fonda l'universo intero.
Immagine tratta dal sito di M. Giovagnoli, QUI |
«Vent'anni fa, in Uruguay, un amico mi raccontò che sarebbe accaduto esattamente quello che stiamo vivendo ora: le antenne wireless, le schedature, le limitazioni nei movimenti delle persone. Mi parlava come se avesse sottomano una sorta di calendario, di programma.
Io obiettavo: ma dove le prendi, queste informazioni? Lui mi fece capire che sono alla portata di chi ha raggiunto una certa libertà mentale, e sa vedere che, all'uomo ordinario, "la narrazione" viene proposta come qualcosa di già successo; mentre essa – per chi gestisce l'essere umano trattandolo come uno schiavo – viene scritta prima ancora che accada.
E in questa storia di oggi sono previsti tanti passaggi: quelli che abbiamo veduto, ed altri a venire piuttosto scontati. Lo notate? Infatti non mollano: il loro piano procede spedito, tra un'emergenza e l'altra. Loro perseguono un disegno preciso contro di noi, e sappiamo benissimo dove vorrebbero arrivare.
Siamo appena usciti da due anni in cui ci hanno fatto vivere "come sorci", e ci hanno già buttato dentro l'altro calderone, quello della guerra. Il loro progetto va ben oltre l'attualità, ben oltre il profilo sanitario, ben oltre i carri armati.
Che fare, dunque? Qualcosa che sia proporzionato alla nostra possibilità operativa. Se arriva l'inverno, non puoi bloccarlo: devi difenderti dal freddo. Questo tempo richiede una estrema resilienza.
Il più grande risultato ottenibile – preservarci integri – lo abbiamo già raggiunto, anche se abbiamo le ossa rotte: nel resto del mondo si balla e si canta, solo in Italia c'è chi ancora non può lavorare.
Siamo di fronte a uno scenario che, comunque, non è ancora definitivamente chiuso, e pretendiamo giustizia alla fine, per tutte le vessazioni, le discriminazioni e le persecuzioni che abbiamo subito. Un pochino alla volta, vedrete, la magistratura interverrà: è giusto reclamare una giustizia rapida.
Adesso, con l'irruzione della guerra, lo scenario di ieri sembra scomparso: e invece non è finito proprio niente. Noi intanto abbiamo combattuto contro un mostro enorme: volevano cambiarci anche fisicamente, farci genuflettere, abituarci alla sottomissione.
E noi questa battaglia l'abbiamo vinta, a testa alta: abbiamo detto "no" alla crudeltà e "sì" alla vita. Ci abbiamo messo la faccia, senza mai cedere a nessun compromesso. Volevano cambiarci? Con noi non ce l'hanno fatta.
Michele Giovagnoli |
Da otto anni c'era la guerra in Ucraina, mentre mille altri conflitti tormentano il mondo: ma oggi quel Paese diventa di colpo l'epicentro di una proiezione mondiale, proprio perché il disegno è più ampio e sorpassa la storia. E questo disegno ha dei protagonisti: noi, gli esseri umani, indottrinati per bene... perché da sempre siamo quello che ci dicono di essere.
Quando mai abbiamo avuto la possibilità di avere dei veri rappresentanti a certi livelli? Questi sono oltre la gestione ordinaria dell'umanità. Guardate il Movimento 5 Stelle: appena 'salito' si è letteralmente trasmutato. Ed ora, proprio come gli altri partiti, ha votato tutte le misure che hanno comportato la nostra persecuzione.
L'essere umano è la vera risorsa, il grande "animale d'allevamento" di questo pianeta. Siamo un'«anomalia», e a livello inconscio viviamo sempre questo duplice dramma: ci sentiamo orfani e clandestini, come se non avessimo genitori.
La volpe, nel bosco, si sente a casa. E così lo squalo nell'oceano. Per loro, il bosco e l'oceano sono il mondo. Noi invece siamo l'unica specie che si isola da esso, che per poter esistere è costretta a distruggerlo. Siamo gli unici che lo temono. L'immagine archetipa del terrore ‒ per eccellenza ‒ è proprio il bosco di notte, la "selva oscura"... e questo non è normale.
Abbiamo il 99 percento del DNA dello scimpanzé, è vero (ved. QUI; ndr). Però abbiamo un RNA che ha una capacità impressionante, molto maggiore di quella del primate. E questo ci ha permesso di svilupparci così tanto. Ma, a monte, chi ha sviluppato il nostro RNA? Oltre 270 dichiarazioni scientifiche ufficiali confermano che l'uomo non discende dalla scimmia. Non deriviamo dai primati, dentro di noi c'è qualcosa di strano.
Essendo un'«anomalia» (detto sempre come provocazione da Giovagnoli; ndr), l'uomo non è autonomo: è stato sempre "gestito". Stando sempre ai libri di storia, fino a poche migliaia di anni fa, vivevamo ancora nelle caverne. Poi invece abbiamo scoperto che il troglodita viveva a due passi da piramidi antichissime, realizzate in modo perfetto e allineate con le stelle.
Il che presuppone conoscenze sterminate, che non si possono neppure comprendere, a meno che non si utilizzino strumenti di codifica che non appartengono alla scienza ufficiale. Quindi è molto evidente che c'è qualcosa che non va in quello che ci hanno raccontato.
E questo tempo che stiamo vivendo ora è davvero straordinario, perché è come se il grande disegno, quello che c'è dietro, non potesse più essere tenuto nascosto. Ve ne sarete accorti: fino a qualche anno fa, le questioni erano essenzialmente nazionali.
Oggi, invece, sempre più stati sul pianeta presentano dei leader che vanno fra loro perfettamente d'accordo. Il mondo non è più composto da centinaia di nazioni: è costituito da due schieramenti soltanto. Solo due, mi spiego? E questo tempo lo sta mettendo in luce: la realtà è ben diversa, da come viene presentata.
In tanti non la reggono questa conoscenza: hanno ancora bisogno della fomentazione della rabbia, si perdono nei dettagli, non riescono a spingere lo sguardo oltre l'orizzonte. Quindi, almeno noi, cerchiamo di guardare alla Luna, non al dito che la indica.
Siamo "esseri solari", dobbiamo spingerci oltre la deformazione spazio-temporale. E quindi usiamolo bene questo tempo: è lì la via di fuga. Si sta delineando un quadro sempre più netto e preciso. E tutto il sistema che viene usato è lo stesso che veniva impiegato a livello locale.
Ciò dimostra che a livello planetario erano già tutti d'accordo fin dall'inizio. Notate cos'è successo a chi ha rifiutato il TSO (il Trattamento Sanitario Obbligatorio; ndr), è stato emarginato, perseguitato e incolpato di tutto. E notate cosa accade oggi in rapporto ai russi: il medesimo processo, identico. Ora, non puoi più essere nemmeno un artista, un ballerino, perché se sei russo, vieni cacciato.
Per le inoculazioni, la narrativa è la medesima. E dunque, lo si comprende: chi gestisce questa operazione è un solo soggetto. E per poterlo vedere, non possiamo più concentrarci solo sul fatto specifico: occorre alzare gli occhi al di sopra di questo pianeta.
Il "piano del cuore" lo senti quando vai oltre il contenitore. Dobbiamo cogliere quella che è una volontà di fondo: perché è proprio questa a creare il protagonista. Con questa logica, è più facile scoprire che esistono forze che operano nella Luce ed altre che invece operano nelle tenebre.
Tantissime scritture antiche, alcune ritenute sacre, parlano perfettamente di questo periodo. Lo stesso testo dell'Apocalisse descrive i passaggi attuali con una precisione impeccabile. Nell'Antico Testamento – non interpretato, ma tradotto alla lettera – si trova la cronaca, scritta in anticipo, di questi tempi. E tutti convergono sullo stesso punto, che è arrivato al limite. Sì, un piano esistenziale giunto al capolinea.
Abbiamo sempre vissuto pensando che ci fosse un'unica grande umanità, e adesso scopriamo che non c'è. Ne esistono diverse forme: una di queste, se ne avesse avuto la possibilità, ci avrebbe già eliminati. Poi c'è un tipo di umanità che, se non prende ordini, non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto la mattina.
Ce n'è un'altra che si sta risvegliando e sta acquisendo consapevolezza. Ed infine un'ultima, – alla quale apparteniamo anche noi – composta da individui che, fin da bambini, sospettavano che ci fosse qualcosa che non quadrasse.
Ci ponevamo quella famosa domanda: "Che cosa ci siamo venuti a fare, qui?" Ecco, molti di tali quesiti ormai prendono forma, e siamo chiamati a fornire delle risposte. Da una parte c'è la spinta della Luce, l'espressione "solare" che vuole sostenere un'evoluzione inarrestabile, e dall'altra vi è un esercito dell'ombra. Tutto evolve: liberarci, emanciparci, è un anelito d'amore. Gli esseri oscuri, invece, intendono bloccare e deviare questo processo evolutivo.
Quando vi propongono di cambiarvi il DNA, non stanno attuando quel che farebbe la natura, perché essa si muove nella Luce: è il Sole ad aprire il fiore, in primavera. Constatiamo adesso, all'improvviso, che le forze del buio hanno una gran fretta. Tutte spingono. Secondo questa visuale contorta, i "buoni" hanno un potere supremo, mentre i "brutti e cattivi" (ieri noi, oggi i russi) vengono isolati.
Ma se il potere dei "buoni" è così totale, perché costoro hanno proprio bisogno di toglierci la nostra libertà? Questa è una guerra contro di noi. Ma non siamo venuti qui per sopravvivere, siamo qui per scoprire il senso superiore delle cose e diventarne gli artefici.
Non siamo solo gli abitanti del nostro corpo: ne siamo gli imperatori! Spetta a noi, quindi, decidere che cosa essere – a differenza di una parte di umanità che deve sempre ricevere ordini, perché non sa darsene. A cosa siamo chiamati, oggi? A discernere, a distinguere la Luce dalle tenebre. (Cfr. QUI, QUI, QUI e QUI; ndr).
La prospettiva è molto più ampia: chi si ferma all'Ucraina è miope. Il seme non conosce la pioggia, ma sa che pioverà. Non abbiamo il controllo di tutti i dettagli, ma certo sentiamo che c'è dell'altro in arrivo. E questo gesto di ricerca fornisce anche l'atteggiamento migliore per sopravvivere a questo tempo così faticoso.
Accingiamoci a considerare il significato profondo di ciò che stiamo vivendo. Perché soffriamo così tanto? Perché siamo stati attaccati così violentemente, e in modo così vile? (La risposta è QUI; ndr). Siamo qui per raccogliere il segreto dell'esistenza. E questo ci porta a conoscere.
Siamone forti, allora, anche davanti a certe notizie. Oggi, ad esempio, spiegano che la fornitura energetica della Russia non è sostituibile, quindi andremo incontro ad un periodo di razionamento. È insopportabile sì, ma ha un costrutto. Perché, in questa situazione, cominci a creare l'oltre (ossia a chiederti il motivo di questa apparente ingiustizia; ndr).
Ha un tempo questa operazione, non è infinita. Certo, non finisce domani, ma solo quando si è pronti. Prepariamoci a navigare in un mare che rimarrà in tempesta ancora per un po'. Impariamo a farlo ogni volta che l'onda ci strattona, andremo oltre noi stessi. Ed è proprio questa la ragione per cui siamo qui. (Per evolverci, appunto, attraverso le prove; ndr).
Ora fingono di apprestarsi ad un ritorno alla normalità ordinaria? Stentiamo ad accostarcisi. Sentiamo che sarebbe come rientrare nel nostro passato, e tornare indietro è contro natura. La guerra? I nostri vogliono farla a tutti i costi, senza mai ascoltare le ragioni della controparte, che erano lì da vent'anni.
E quindi, andiamo al di là di tutto questo. Il mondo è impazzito... riuscire a vedere questo "delirio", diventa davvero il momento in cui possiamo superarci, passando l'esame.
Si può dare un senso a tutta la forza che si ha e cominciare a partecipare al 'gioco' per cui ci siamo allenati così a lungo. Iniziamo a costruire, finalmente, i contenitori in cui allocare, con grazia, le tessere di un mosaico di verità.
Lo so, questo mondo non ci risuona dentro. Non può essere naturale il fatto che una persona, dalla nascita, abbia già un codice fiscale, appartenga a uno stato e magari anche ad una religione. Non è accettabile essere alienati dalla natura, lavorare come merce e come carne da macello fino a settant'anni, per poi essere spremuti nella sofferenza sino alla fine. (Ecco ricomparire la domanda sul dolore che rimanda al link esaustivo posto sopra; ndr).
Non è normale. Ci dev'essere un senso sostanziale, che va cercato, perché l'essere umano non sta vivendo la sua vita. È stato creato, ma ora ne ha consapevolezza ed è letteralmente in ostaggio. E dunque, dico: consegnateci la verità, è ora. (Ancora un suo modo di dire, perché la Verità è dentro di noi! E NON la troveremo Mai fuori! – La spiegazione è nei quattro link soprastanti; ndr).
E così, un po' alla volta, anche sopravvivere diventerà più semplice. Ricordate quanto ci hanno ricattato, per imporci il TSO? Bene: ma noi lo abbiamo evitato lo stesso! Superata la paura, abbiamo capito che le nostre priorità esistenziali erano altre... e non soffrivamo più.
Ad un certo punto abbiamo sviluppato una sorta di insensibilità, rispetto a quella forma di dolore. Ancora oggi ti sparano addosso, ti tolgono ogni diritto e ogni libertà, ogni istinto alla verità: ma tu sei ancora lì, e non soffri più. (Perché vibranti in una dimensione più alta; ndr).
Ho girato più di cento piazze italiane, e le persone mi andavano dicendo: "Io ora sono molto più forte; ho mille difficoltà e devo fare i conti con tante cose scomode, ma sto molto meglio di prima." E adesso, se ci voltiamo indietro osservando quello che abbiamo fatto, capiamo di aver scritto una delle pagine più belle, per le nostre anime.
Abbiamo mantenuto la nostra posizione come un noce in inverno che viene spogliato di tutto ma non si spegne, avendo trasferito le sue energie sotto terra. L'albero non muore, ed è pronto a ripartire.
(Certo, ritorna a vivere in primavera, ma il fine dell'uomo non è di ripercorrere lo stesso ciclo come l'anno precedente, sarebbe una stasi nel processo evolutivo che rallenterebbe l'ascensione a più alti livelli spirituali. Sarebbe come ripetere le stesse esperienze di vita senza ricavarne alcun beneficio per procedere verso l'alto celermente; ndr).
Magnifico albero di noce (Juglans nigra) |
Avevamo capito che era una farsa quello che ci stavano narrando. C'è gente che vive nel Gabon, e ugualmente ne è consapevole. Anche i russi hanno colto il piano superiore...
E così abbiamo fatto un salto, siamo saliti preservandoci, oggi possiamo stringere un'alleanza che va oltre le bandiere e le appartenenze, per arrivare a creare una saldatura aurea tra le varie anime che stanno spingendo per solcare questo tempo.
Se il cuore è sintonizzato, la testa poi sa cogliere la verità. Abbiamo imparato a non credere più a quello che ci raccontano. È così che si penetra, si cavalca questo tempo e si cesella la strada. Come diceva Nietzsche: "diventate duri, fino al punto di riuscire ad incidere".
Non siete venuti qui per rotolare, ma per lasciare un segno. Siete venuti qui per scrivere una storia, non perché qualcuno la scriva su di voi, raccontandola poi sempre come pare a lui.
La storia è sempre stata incisa da chi ha vinto. E chi le ha vinte le battaglie? Chi le ha create... Chi ne ha avuto necessità per raccontare una storia agli esseri umani... affinché credessero che fosse tutto così.
Dunque, andiamo oltre captando della realtà l'identità vera. Allora, sarà tutto più chiaro e sarà molto più facile affrontare la situazione, dando finalmente una risposta alla nostra presenza qui.
(Michele Giovagnoli, "Luce e Buio", video su Facebook del 14 marzo 2020).
Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it
Fonte del testo: libreidee.org
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