Dorian Vallejo |
Sebirblu, 22 giugno 2023
Chissà quanti individui hanno sperimentato almeno una volta il fatto di trovarsi fuori dal corpo fisico e poi non hanno avuto il coraggio di dirlo a nessuno pensando di passare per pazzi.
Ebbene, questo articolo può risultare utile non solo a voi lettori, nel caso aveste ancora qualche dubbio sull'accaduto, ma soprattutto a coloro che sono ancora totalmente digiuni della realtà spirituale che affianca e compenetra continuamente quella fisica.
D'altra parte, è ormai giunto il momento di prendere contezza della nostra vera natura e comportarci di conseguenza, se vogliamo davvero che questo mondo migliori e cambi radicalmente! (Cfr. anche QUI, QUI, QUI, QUI e QUI).
La Vita durante il sonno e l'Uscita fuori dal
corpo
Quando un uomo si addormenta, i suoi
principi superiori si ritirano dal suo organismo con il veicolo
astrale; il corpo fisico e il corpo eterico restano sul letto, mentre
il corpo astrale fluttua nell'aria al di sopra di essi. (Cfr. QUI).
Durante il sonno l'uomo usa il corpo
astrale al posto di quello fisico, perché solo quest'ultimo è
dormiente, non necessariamente l'individuo stesso.
Abitualmente il corpo astrale separato
dal corpo fisico ne conserva la forma, per cui la persona è
facilmente distinguibile da tutti coloro che la conoscono
fisicamente.
Nel caso di un uomo poco evoluto, egli
può essere tanto addormentato nel corpo astrale quanto in quello
fisico, avendo solo un minimo di coscienza spirituale.
È incapace di allontanarsi dal suo
veicolo di materia che riposa e se qualcuno tentasse di indurlo a
farlo probabilmente si sveglierebbe subito in preda a grande paura.
Il suo corpo astrale è una massa quasi
informe, una nube vagamente ovoidale, con contorni irregolari e mal
definiti che ondeggia pigramente al di sopra del corpo fisico immerso
nel sonno; l'insieme è oscuro ma sempre riconoscibile.
La situazione cambia quando l'individuo
è maggiormente sviluppato, perché l'aspetto interiore si presenta
più delineato e distinto essendo una riproduzione fedele del veicolo
fisico.
Un uomo di questo tipo non è
incosciente nel suo corpo astrale, anzi è molto dinamico nel
pensiero. Tuttavia, può accadere che non ponga la dovuta attenzione
a ciò che lo circonda e questo avviene perché è talmente assorbito
nella sua attività mentale da non vedere nulla.
Qualunque siano stati i suoi pensieri
durante la giornata, generalmente non li interrompe allorché si
addormenta, ed è circondato da un muro così denso di sua propria
costruzione (le forme-pensiero) da non accorgersi per
niente di quanto lo circondi.
Occasionalmente, un violento urto
arrivato dall'esterno o qualche forte desiderio proveniente
dall'interno lacerano la cortina di nebbia e gli consentono di
ricevere un'impressione precisa. Ma anche così, la barriera si
ricostruisce subito ed egli continua a sognare senza vedere alcunché.
Christophe Vacher |
Nel caso di un uomo ancor più evoluto,
quando l'involucro fisico dorme, il suo corpo astrale, ben definito e
organizzato, ne esce, ed egli conserva tutta la sua coscienza,
servendosene come di un veicolo, assai più comodo del corpo fisico.
Un tale uomo è del tutto consapevole e
può spostarsi liberamente e con grande rapidità a qualsiasi
distanza, senza turbare il suo organismo nel sonno. Può congiungersi
ad amici, incarnati o disincarnati, scambiare con loro delle idee,
sempre che anch'essi siano svegli sul piano astrale.
Può incontrare persone più progredite
di lui e ricevere da esse avvertimenti e istruzioni, ma può aiutarne
altre meno evolute, ed è soggetto ad ogni specie di influenze, buone
o cattive, confortevoli o deprimenti.
Ha la possibilità, inoltre, di
stringere amicizia con individui abitanti in altre parti del mondo;
assistere a conferenze o tenerne, e se si tratta di uno studioso, può
incontrarne altri e con loro scambiare pareri e concetti che si
presentano difficili sul piano terreno.
Un medico, per esempio, durante il
sonno può studiare e supervisionare dei casi che lo interessano in
modo speciale, ed acquisire così nuove nozioni che potranno giungere
alla sua coscienza di veglia sotto forma di intuizione.
Il mondo astrale è la patria delle
passioni ed emozioni e coloro che vi si abbandonano possono
sperimentarle con una potenza e un'acutezza fortunatamente
sconosciute nell'ambito fisico.
Di conseguenza, sentimenti come affetto
o devozione vi risultano di gran lunga più intensi e profondi, ma
anche le eventuali sofferenze aumentano di pari passo. Tutto questo,
però, può essere agevolmente dominato dalla mente e in un istante
allontanato con la volontà.
Raggiungere la piena consapevolezza nel
corpo astrale significa aver compiuto notevoli progressi. Quando poi
un uomo sia riuscito a gettare un ponte sull'abisso che separa le due
dimensioni, i giorni e le notti non esistono più per lui, poiché
egli vive una vita la cui continuità non è mai interrotta.
Gli spostamenti del veicolo astrale sono così rapidi che lo spazio e il tempo sono praticamente superati. In circa tre minuti si può fare il giro della Terra.
Un individuo che si addormenta con la
ferma intenzione di compiere un certo tipo di lavoro spirituale,
certamente si impegnerà ad attuarlo durante il sonno appena sarà
libero dal suo corpo grossolano.
Terminata la sua opera, probabilmente
l'offuscamento dei suoi pensieri egocentrici si ricostruirà di
nuovo, a meno che egli sia abituato ad intraprendere altre azioni
quando si muove al di fuori del cervello fisico.
Ciascuno di noi dovrebbe prendere ogni
sera la decisione di fare qualcosa di utile sul piano astrale:
confortare qualcuno che sia afflitto, utilizzare la volontà per
infondere forza ad un amico debole o ammalato, calmare una persona
eccitata o isterica oppure prestare altro servizio del genere.
È assolutamente certo che se ne
ottiene un risultato, e se l'aiutatore osserva con attenzione, riceverà
sul piano fisico dei segni che mostreranno l'efficacia del suo
intervento.
È molto forte la necessità di
soccorritori astrali: ogni aspirante può essere ben sicuro che non
appena egli sarà ritenuto adatto, il suo risveglio non verrà
ritardato di un solo giorno. (Cfr. QUI).
Constatiamo dunque che la vita di
veglia e quella durante il sonno costituiscono in effetti un'unica
esistenza.
Nel corso dell'addormentamento se ne ha
coscienza avendo presente i due aspetti, e questo accade perché la
memoria astrale include quella fisica, ma non sempre quest'ultima
mantiene il ricordo delle esperienze vissute spiritualmente.
La discontinuità di coscienza tra i due piani è dovuta sia alla mancanza di sviluppo del corpo astrale, sia all'assenza di un minimo legame eterico tra il corpo astrale e il corpo fisico denso.
Questo collegamento è costituito da un
tessuto a trama stretta di materia atomica, attraverso il quale le
vibrazioni devono passare; esso produce un istante d'incoscienza
simile ad un velo fra il sonno e la veglia.
Talvolta, nel momento del risveglio si
prova una vaga sensazione di aver fatto delle esperienze ma senza
averne un ricordo preciso. Ciò vuol dire che se ne è avuta
consapevolezza, ma il cervello non è stato sufficientemente
ricettivo per registrarne la memoria.
Altre volte l'uomo, nel suo veicolo
astrale, può riuscire temporaneamente ad impressionare il corpo
eterico e quello fisico tanto da conservarne il ricordo, ma questo
viene di solito provocato da lui stesso quando necessita di tenere a
mente qualcosa che ritiene importante.
Pochi esseri, allorquando agiscono nel
corpo astrale, si preoccupano di sapere se al risveglio se ne
rammenteranno o no, e quasi sempre non amano ritornare nel corpo
fisico. Questo rientro dà una sensazione limitativa, come
l'avvilupparsi in un mantello spesso e pesante.
Con il passare del tempo, le persone
più sviluppate ed evolute costruiscono un ponte eterico tra il piano
fisico e quello astrale, in modo che risulti una perfetta continuità
di coscienza fra le due dimensioni.
Per tali individualità, la vita cessa
di presentarsi come una successione di giorni consapevoli e notti
d'oblio, ma diventa un "continuum" e la memoria
dell'esperienza notturna, costante.
Vi sono poi fatti che impressionano
così vivamente il corpo astrale da imprimersi anche sul cervello
fisico come avviene per le acquisizioni nuove di qualsiasi tipo che
daranno le risposte a quesiti o a problemi presenti nella vita di
veglia. Ecco perché si dice che "La notte porta consiglio".
Ma affinché questo si produca è necessario, prima di addormentarsi, dirigere il pensiero verso la questione che si desidera risolvere in modo da "preparare il terreno" affinché la soluzione giunga a noi nitida e precisa, tanto da ricordarcela al risveglio.
La vita durante il sonno, inoltre,
viene considerevolmente modificata in seguito allo sviluppo mentale.
Ogni impulso inviato dalla mente al
cervello fisico deve passare attraverso il corpo astrale, e siccome
la costituzione energetica di quest'ultimo è molto più sensibile
alle vibrazioni-pensiero di quella cerebrale, ne viene maggiormente
influenzato.
Pertanto, se si desidera progredire
celermente nella padronanza di sé sul piano astrale, è
indispensabile imparare a controllare la mente e i pensieri,
aiutandosi anche con la concentrazione, in modo da diventarne i
padroni e non i servi.
Generalmente, quanto più il cervello
sarà educato a rispondere ad impulsi mentali ben guidati, tanto più
verrà facilitato il legame tra la coscienza fisica e quella astrale.
Occorre perciò che il cerebro diventi
sempre più uno strumento obbediente all'uomo e funzionante sotto il
dominio della sua incondizionata volontà.
Relazione adattamento e cura:
Sebirblu.blogspot.it
Estratto dal libro "Il Corpo
Astrale" di Arthur Powell
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