Sebirblu, 22 maggio 2024
Nonostante il boicottaggio continuo che il leggendario contattista George Adamski ha subito nel corso delle sue
strabilianti testimonianze, in seguito agli incontri extraterrestri, non possiamo che valutare positivamente tutta la sua divulgazione.
Uno dei testi che lui ha scritto ‒ "A bordo dei dischi volanti" ‒ scaricabile QUI, oltre a rivestire un interesse
antropologico, delinea i capisaldi di una disciplina spirituale
assodata e conosciuta ormai da parecchi ricercatori e confermata
anche da altri contattisti come Giorgio Dibitonto nel suo famoso
libro "Angeli in Astronave", anch'esso acquisibile QUI.
Dal Cristo è stato detto che dal
frutto si vede l'albero, ed è proprio dal primo dei tre messaggi
ricevuti da Adamski durante i suoi viaggi a bordo delle astronavi
galattiche che emerge tutta la sostanza senza tempo, ed oggi più che
mai attualissima, destinata a far riflettere quanti ancora si
ostinano a rifiutare l'esistenza di altri Esseri cosmici.
L'Incontro con un Maestro
"Figlio mio, lei è stato condotto
qui ed ha potuto vedere ciò che si trova all'interno di uno dei
nostri apparecchi più piccoli e della grande astronave-madre. Ha
viaggiato a bordo dell'uno e dell'altra, solo per una breve distanza,
e tuttavia a sufficienza per acquisire conoscenze importanti, da
trasmettere ai suoi simili sulla Terra.
Ha veduto lo spazio aperto, che è
costantemente attivo, pieno di particelle in movimento, dalle quali
si creano tutte le forme. Non esiste né un principio né una fine.
Nell'immensità dello spazio vi sono innumerevoli corpi che voi della
Terra chiamate pianeti.
Sono diversi tra loro per dimensioni,
come tutte le forme, ma risultano peraltro molto simili al vostro e
ai nostri globi. Quasi tutti sono popolati e governati da Esseri come
voi e come noi. Mentre alcuni di essi stanno solo adesso raggiungendo
una fase atta a poter ospitare forme di vita umana, altri non hanno
ancora raggiunto tale stadio di sviluppo.
Lei deve comprendere, infatti, che
tutti i mondi sono soltanto delle configurazioni che attraversano un
lungo periodo di evoluzione strutturale, dal più piccolo al più
grande. Ogni pianeta si muove in coordinazione con un certo numero di
altri attorno ad un Sole centrale in perfetta sincronia, formando
così un'unità che voi Terrestri chiamate "Sistema".
In ciascun complesso, a quanto abbiamo
appreso nel corso dei viaggi, vi sono dodici pianeti. Tale complesso,
a sua volta, fa parte di una compagine di altri dodici sistemi
dipendenti sempre da un nucleo centrale che può paragonarsi al
nostro Sole.
Questi agglomerati formano ciò che i
vostri scienziati chiamano "universo-isola". Abbiamo motivo
di ritenere che dodici "universi-isola" costituiscano
un'immensa unità nella Casa del Padre, il Quale, come dice la Bibbia
terrestre, ha "molte dimore"... e così via, all'infinito.
Sul nostro pianeta, e su altri mondi
appartenenti alla stessa formazione stellare, la forma che voi
chiamate "uomo" si è evoluta ed è progredita
intellettualmente e socialmente, passando attraverso vari stadi, sino
al punto da apparire inconcepibile ai popoli della Terra.
Tale evoluzione si è realizzata
unicamente per mezzo dell'adesione a quelle che voi chiamate leggi di
Natura. Da noi, viene invece conosciuta come adeguamento alle leggi
della Suprema Intelligenza che presiede al tempo e allo spazio.
Come lei ha visto, noi viaggiamo nel
Cosmo con la stessa facilità con cui si attraversa una stanza.
Solcare lo spazio non è difficile per coloro che hanno imparato a
dominare le leggi in forza delle quali tutti i corpi vivono e si
muovono: uomini e pianeti.
Si comprende allora che la distanza tra
due mondi non è affatto da intendersi così come la concepite voi
Terrestri. Rammenti che un tempo il divario tra le masse di terra del
suo pianeta, che voi chiamate continenti, era considerata molto
grande, e necessitava parecchio tempo per recarsi dall'una all'altra.
Ora i vostri aerei hanno abbreviato
tale distanza, riducendola ad una frazione del tempo che era
richiesto in passato: tuttavia le lunghezze dei percorsi sono rimaste
immutate. Lo stesso avverrà quando potrete ampliare la vostra
conoscenza e apprendere gli ordinamenti che agiscono nello spazio
infinito.
Sebbene vi siano alcune differenze
nelle condizioni atmosferiche (e nella densità dell'energia; ndr),
dovute alla grandezza e all'età del pianeta, in effetti esse sono di
poco maggiori rispetto a quelle che si riscontrano sulla vostra Terra
tra il livello del mare e una montagna alta alcune migliaia di metri.
Certe persone risentono più di altre di tali cambiamenti, ma con il
tempo riescono ad acclimatarsi.
Il suo mondo non si trova nella fase
più bassa di sviluppo dell'Universo. È il meno evoluto tra quelli
del nostro Sistema, ma al di fuori di questo vi sono altri mondi sui
quali i popoli non hanno ancora raggiunto il vostro livello, sia dal
punto di vista sociale che dal punto di vista scientifico.
Inoltre, vi sono ambienti in cui il
progresso si è spinto molto avanti in campo scientifico, mentre è
rimasto ad un infimo livello nella comprensione personale e sociale,
anche se è stata raggiunta la conquista dello spazio.
Nella nostra dimensione, i popoli di
tutti i pianeti, ad eccezione di quelli della Terra, viaggiano
liberamente nello spazio: alcuni solo per brevi distanze, mentre
altri superano percorsi assai maggiori e giungono fino ad altri
sistemi.
Il vostro concetto della vita e
dell'Universo è molto limitato. Di conseguenza, voi avete molte
cognizioni errate riguardo agli altri mondi e alla loro composizione:
d'altronde conoscete così poco anche di voi stessi!
Tuttavia, è pur vero che da parte di
numerosi abitanti della Terra si manifesta un crescente e sincero
desiderio di ricerca per una maggiore comprensione. Noi, che abbiamo
già percorso il cammino che ora state compiendo voi, siamo disposti
ad aiutarvi e a dispensare la nostra Conoscenza a tutti coloro che
sono inclini ad accettarla.
Il primo fatto di cui la vostra gente
deve rendersi conto è che gli abitanti di altri pianeti non sono
diversi, fondamentalmente, dagli uomini Terrestri. (esclusa la
consistenza energetica che è più rarefatta di quella fisica; ndr).
In essi, lo scopo della vita è in sostanza identico al vostro.
Nel genere umano, per quanto possa
essere nascosto in profondità, esiste il desiderio di elevarsi a
qualcosa di più alto. Il vostro iter scolastico sulla Terra, in un
certo senso è modellato sul progresso universale della vita.
Infatti, nelle vostre scuole, voi
progredite di classe in classe e di studio in studio, verso
un'istruzione più elevata e completa. Allo stesso modo l'uomo
progredisce di pianeta in pianeta e di sistema in sistema, verso una
comprensione sempre più grande del contesto universale.
Siete altresì vincolati da ciò che
chiamate "tempo". Ma anche secondo le vostre valutazioni
temporali, quando conquisterete il volo spaziale rimarrete sbalorditi
dalla rapidità con cui potrete raggiungere altri mondi. Per questa
avventura dovrete trovare nuove parole.
Voi dite che i nostri apparecchi o
"dischi", come li chiamate, volano: ed è una definizione
adatta al funzionamento dei vostri aeroplani. Ma in realtà noi non
"voliamo" nel senso che intendete voi. Annulliamo l'atmosfera
per mezzo di un procedimento meccanico, che la vostra scienza indica
come "sospensione della gravità".
In tal modo, non siamo ostacolati dalla
resistenza o dall'interferenza atmosferica. Ecco perché i nostri
velivoli sono in grado di effettuare bruschi cambiamenti di direzione
e muoversi a velocità che sbalordiscono gli aviatori e i vostri
studiosi.
Potremmo dirvi molte cose su quanto
concerne il controllo gravitazionale: si tratta di una conoscenza
necessaria, sia per lasciare un pianeta che per tornarvi senza
pericoli.
Saremmo felici di trasmettervi tale
conoscenza che ci è tanto utile, ma voi non avete ancora imparato a
vivere in pace e in spirito di fratellanza per il bene di tutti gli
uomini, come invece abbiamo imparato noi su altri mondi.
Se rivelassimo questo segreto a lei o a
qualunque altro uomo della Terra diventando così di pubblico
dominio, alcuni dei vostri popoli si affretterebbero a costruire navi
per viaggiare nello spazio, le armerebbero di cannoni, e partirebbero
per tentare di conquistare e di sottomettere altri pianeti.
Lei sa bene che nel suo mondo vi sono
certi gruppi che hanno già rivendicato i diritti di proprietà sulla
Luna, con lo scopo di trasformarla in base militare. Molti vostri
scienziati sperano, in un futuro non troppo lontano, di riuscire a
costruire astronavi come le nostre per viaggiare nello spazio.
È perfettamente possibile che questo
avvenga. Ma agli uomini Terrestri non sarà permesso di avventurarsi
nei cieli in gran numero, né di rimanervi, fino a quando non avranno
imparato ad abbracciare la vita universale vissuta dai popoli di
altre stelle, anziché l'egoistica vita personale quale è
conosciuta sulla Terra. Ed inoltre, dovrete imparare molte cose
sull'Universo, poiché è appunto in esso che dovrete muovervi.
Come le è stato detto, noi viaggiamo
nello spazio allo scopo di apprendere. A bordo delle nostre navi vi
sono molti strumenti, alcuni dei quali le sono già stati mostrati, e
diversi altri non ha ancora veduto. Per quanto voi Terrestri abbiate
confinato tutti i nostri apparecchi nella categoria dei "dischi
volanti", abbiamo veicoli spaziali di innumerevoli tipi e
svariate grandezze, adibiti a differenti funzioni.
I più grandi vascelli spaziali non si
sono mai accostati all'atmosfera del vostro globo: anzi, non si sono
mai avvicinati a meno di parecchi milioni di chilometri dalla Terra.
Non possiamo mettere a repentaglio le
vite di migliaia di persone viaggianti a bordo di queste navi
gigantesche, perché se accadesse qualcosa di imprevisto, tanto da
richiedere un atterraggio forzato sul vostro pianeta prima che i
relativi popoli abbiano raggiunto una comprensione maggiore, i nostri
correrebbero un serio pericolo.
Figlio mio, il motivo principale che ci
ha condotti in questo periodo vicino alla Terra è di avvertirvi
della grave minaccia che oggi incombe sull'Umanità. E poiché
sappiamo molto di più di quanto voi possiate immaginare, riteniamo
sia nostro dovere illuminarvi, per quanto è possibile.
I vostri popoli hanno ora l'occasione di
accettare la conoscenza che speriamo di trasmettere per suo mezzo o
tramite altri, oppure rifiutarsi di ascoltare ed auto-distruggersi. La
scelta spetta agli abitanti della Terra: noi non possiamo imporre
nulla.
Durante il suo primo incontro con il
nostro fratello qui presente, lui le ha rivelato che le esplosioni
delle bombe nucleari sulla Terra destano il nostro interesse. Eccone
la ragione: benché la potenza e le radiazioni atomiche sperimentali
non abbiano ancora varcato la sfera di influenza del pianeta, esse
mettono in pericolo la vostra vita.
Avrà inizio una contaminazione che,
con l'andare del tempo, saturerà l'atmosfera di elementi letali che
i vostri scienziati e militari hanno racchiuso nelle vostre bombe.
Le radiazioni liberate da questi
ordigni non sono per ora andate molto lontano, poiché risultano più
leggere della vostra atmosfera ma più pesanti nello spazio.
Tuttavia, se gli Umani dovessero scatenare questa potenza in una
guerra globale, una parte molto considerevole della popolazione verrebbe
annientata, il suolo diventerebbe sterile e le acque, avvelenate,
rimarrebbero prive di vita per molti anni.
È possibile addirittura che il corpo
stesso del vostro pianeta ne rimanga menomato al punto di distruggere
il proprio equilibrio all'interno della nostra galassia.
Questi sono gli effetti che
concernerebbero direttamente il vostro mondo. Per noi, invece,
viaggiare diventerebbe difficile e pericoloso per un
lungo periodo di tempo, poiché le energie liberate da tali
deflagrazioni multiple si espanderebbero oltre la vostra atmosfera
fin nello spazio aperto.
Come sa, dal momento che conosciamo
l'uso ed il controllo di energie assai più potenti di quelle che i
Fratelli Terrestri hanno imparato ad usare, noi potremmo, se lo
volessimo, annullare la vostra potenza con una forza ancor più
grande. Ma ricordi ciò che le abbiamo detto: noi non uccidiamo i
nostri simili, neppure per autodifesa.
Tentiamo, e continueremo a tentare, di
impedire una guerra del genere, portando agli Esseri umani la
cognizione delle conseguenze di una loro eventuale azione. Infatti,
non v'è nessuno che scateni uno scontro bellico se non per
ignoranza.
E non esiste uomo che non abbia sognato
almeno una volta nella vita un mondo quasi perfetto, che voi chiamate
"Utopia". Sappiate che tutto quanto egli è in grado di
immaginare rappresenta il vero in qualsiasi altro luogo. Perciò,
qualunque scenario è potenzialmente realizzabile anche per voi
Terrestri.
Per noi, appartenenti ad altri pianeti
della galassia, tutto ciò è realtà. Sulla Terra, vi sono certuni
che hanno esclamato: "Ma quanto dev'essere monotona la
perfezione!". Ma non è affatto così, figlio mio, perché vi
sono molteplici gradi di perfezione, come le miriadi di sfaccettature
diverse in tutte le cose.
Sui nostri mondi siamo felici, ma non indugiamo. È come quando un uomo raggiunge la cima di una collina
vista dal basso e allo sguardo gliene si presenta un'altra: lo stesso
avviene con il progresso. La valle che si estende nel mezzo deve
essere attraversata, prima che sia possibile affrontare una nuova
salita.
Comprendere le Leggi Universali,
conduce in alto, ma nello stesso tempo impone certe restrizioni. Ciò
che oggi è per noi, potrebbe esserlo anche per voi Terrestri.
Innalzati dalla vostra Conoscenza, voi verrete da essa impediti ad
agire con violenza nei confronti dei fratelli.
Vi renderete conto allora che la stessa
percezione, innata in ogni Essere, di possedere il divino privilegio
di scegliere la propria vita e modellare il proprio destino, sebbene
tramite tentativi ed errori, è valida anche per ogni gruppo, nazione
o razza umana.
Così come esistono numerosi sentieri
che portano in basso, lontano da ogni progresso, ve ne sono pure
diversi che conducono in alto. Anche se un uomo può optare per uno,
ed un secondo preferirne un altro, ciò non deve dividerli, poiché
sono fratelli.
In verità, l'uno può imparare molto
dall'altro, se lo vuole. Infatti, nell'immensità della Creazione
infinita, non esiste un'unica via che porti alla Meta finale. (Il
ritorno alla condizione originaria; cfr. QUI, QUI e QUI; ndr).
Sulla Terra abbiamo udito ripetere
molte volte l'espressione: "La strada della felicità". È
una bella frase, perché il progresso è letizia, e si incontra lungo tutta la via che porta alla vetta, fin dall'inizio. E la gioia
(perché la felicità vera si conquisterà solo in futuro; ndr)
affratella gli uomini nella tolleranza verso gli sforzi altrui, anche
se questi sono di natura differente.
Non vi è nulla di irrimediabile, per
quanto concerne la vostra Terra e i suoi abitanti: manca soltanto la
comprensione che voi per l'Essere Supremo siete ancora dei "bambini"
riguardo alla vita universale. Vi è stato detto che nei nostri mondi
viviamo secondo le leggi del Creatore, mentre sul vostro vi limitate
solo a parlarne.
Se già metteste in pratica davvero i
precetti che conoscete, i popoli della Terra non si massacrerebbero
l'un l'altro. Lavorerebbero, invece, gruppo per gruppo, nazione per
nazione, per conseguire il bene e la gioia là dove sono nati, ossia
in quella che chiamate "patria".
Io credo che le individualità Terrestri rimarrebbero sbalordite nello scoprire con quanta rapidità un cambiamento possa verificarsi in tutto il pianeta. Ora che disponete dei mezzi per comunicare dappertutto sul vostro globo, messaggi di esortazione all'amore e alla tolleranza, anziché al
sospetto e alla critica, troverebbero cuori disposti ad accoglierli.
Infatti, gran parte della popolazione
globale è stanca di lotte e dolori. Noi sappiamo che, come non mai,
in parecchi sentono la sete di Conoscenza che assicuri loro la
liberazione. Osserviamo che nelle loro menti albergano paura e
confusione, perché hanno visto e subito i risultati di due grandi
guerre che sono servite soltanto a gettare i semi per una terza.
Perciò non è troppo tardi, dacché vi
sono ovunque, sul vostro pianeta, intelletti e cuori ricettivi. Ma
c'è poco tempo, figlio mio! Perciò si avvii, con la benedizione del
Padre Infinito, a svolgere la sua missione, e aggiunga la sua voce a
quella di coloro che diffondono il messaggio di speranza.
Tratto dal libro "A bordo dei
dischi volanti" di George Adamski, Ed. Mediterranee.
Relazione, adattamento e cura: Sebirblu.blogspot.it
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