Sebirblu, 17 luglio 2019
Ho tradotto questo articolo soprattutto
per coloro che si interessano di cosa avviene oggi in ambito politico
sullo scacchiere internazionale.
È indubbio che a solo due passi dalla
fatidica data del 20 luglio 2019 (ved. QUI) la tensione USA/IRAN
diventa ogni giorno più preoccupante. Speriamo in bene!
Le notizie più cupe si sovrappongono l'una
all'altra quasi in modo schizofrenico, ma l'inaspettato quanto
inquietante discorso di Vladimir Putin del 7 giugno scorso a San Pietroburgo è
stato perfettamente snobbato dai media italiani.
La risoluta "chiamata a raccolta"
delle nazioni che non condividono il "disinvolto" ed
aggressivo comportamento degli Stati Uniti non promette, purtroppo,
nulla di buono.
Ecco quasi per intero la corposa
relazione di quanto il Presidente ha dichiarato, tradotta dal russo in
francese che, a mia volta, riporto in italiano.
Vladimir Putin, nato il 7 ottobre 1952, è laureato in giurisprudenza ed è, dal 2012, al suo 4° mandato presidenziale. |
Putin ha annunciato la dottrina del
confronto globale con gli Stati Uniti
Ciò che Putin ha detto resterà nella
storia come il secondo discorso più importante tenuto dopo quello di
Monaco del 2007 (ved. QUI; ndt).
Si possono trovare delle analogie a ciò
che disse Churchill nel lontano 1946 a Fulton (Missouri), con la sola
eccezione che il leader russo non è stato così appassionato e
perentorio.
Egli ha acquisito da tempo la fama di
un uomo il cui pugno di ferro porta sempre un guanto di velluto.
Il confronto tra la Gran Bretagna e gli
Stati Uniti ha fatto continuamente da base al corso politico della
Russia, ma per l'élite post sovietica ciò che Putin ha dichiarato
al secondo giorno del Forum Economico Internazionale di S.
Pietroburgo è stata un'insolenza impensabile. È avvenuto il crollo
di tutti i canoni e di tutti i punti di riferimento precedenti.
Per la prima volta al mondo, infatti,
egli ha annunciato che la Russia non riconosce più il sistema di
dominazione planetaria stabilito dagli USA. Di più, la sua Nazione
lancia una sfida assoluta a tale ordinamento, unendosi alla Cina e al
resto dei popoli, o più precisamente a quelle parti che non hanno
perso la volontà di sfuggire al giogo americano e che sono in cerca
di una forza a cui possono congiungersi.
C'è una differenza in questo: non
riconoscere de facto ma de jure, e smettere anche di riconoscere de
jure, per annunciare apertamente che ci sono ormai ufficialmente due
blocchi nel mondo: quelli con gli Stati Uniti e quelli contro di
loro. E la Russia è con coloro che sono contro gli Stati Uniti.
Questa scelta viene subita
dall'attuale élite politica della Russia. Più precisamente, la sua
avanguardia ne ha risentito: i suoi gruppi dirigenti, quelli che
fanno parte della cerchia ristretta di Putin e che costruiscono il
loro dominio sullo Stato, sul suo potere e la sua sovranità.
Il Parlamento russo |
Tali gruppi capiscono d'essere
contrastati da potenti forze aventi una concezione molto diversa
dell'egemonia, da coloro che costruiscono la propria posizione sulla
base dei circoli finanziari e politici della Gran Bretagna e degli
Stati Uniti, i cui figli studiano e vivono in quei luoghi, ed essi
mantengono i loro affari nella giurisdizione anglosassone.
Queste forze esigono la subordinazione
degli interessi nazionali della Russia e della sua classe politica a
quelli della supremazia inglese e americana. Perché è di questa
condizione che hanno bisogno, vedendo nella stessa le migliori
chance di prosperità.
Ma vieppiù che la scissione dell'élite
russa appare, accuratamente Vladimir Putin ne restringe il divario
virulento:
È oltremodo difficile, infatti, essere
arbitri in una tale situazione, legando insieme economia, propaganda,
forze armate, servizi segreti, funzionari regionali e federali, imprese,
sindacati, burocrazie e popolo. Ogni dipartimento difende il proprio campo.
Come è possibile in questo contesto
esprimere il senso politico nascosto di ciascuna delle sue decisioni?
Dodici anni ha atteso Putin. Dodici anni sono trascorsi dal primo avvertimento da lui dato a Monaco di
Baviera, in cui sosteneva che l'Occidente era sull'orlo di un
confronto pericoloso sovrastimando le proprie forze e non accogliendo,
per tutto questo tempo, i suoi avvisi. Ed ora, come si dice, si è
"arrivati al dunque".
Rigettando tutte le ambiguità, senza
la minima allusione né giri di parole, Putin ha annunciato per la
prima volta nella sua carriera politica l'intenzione della Russia di
separare l'Europa dall'America, imperniando l'assetto del suo
discorso sul conflitto di interessi inconciliabile tra il
Vecchio Continente e il predominio anglosassone.
Egli, dopo aver sottolineato la
contraddizione tra le mire economiche statunitensi e l'Europa, non
soltanto le ha affrontate, ma si è concentrato su un particolare
nodo nevralgico con tutta la forza della sua pressione: ci sono
interessi vitali, infatti, dietro il conflitto per il nuovo gasdotto
Nord Stream 2.
Il nuovo gasdotto Nord Stream 2 che passa sui fondali del mar Baltico è quasi ultimato. Ved. QUI e QUI |
L'Unione Europea ha smesso di essere un
vassallo degli Stati Uniti: ne è diventata una risorsa, senza la
quale essi cesserebbero di esistere come egemoni o fors'anche come
Nazione.
Il contrasto fra gli USA e l'Europa non
consiste nel malinteso per una divergenza sui principi democratici,
ma sulla contesa esistenziale tra predatore e vittima. La tregua
all'«acqua di rose» è terminata per il leone anglosassone, il
daino europeo non è più da corteggiare per la sua mitezza ma una
preda che il cacciatore deve abbattere e divorare, se non vuole
morire di fame.
E ciò significa che la morte minaccia
prima di tutto l'Europa (abituata a ricevere sussistenza) sebbene abbia sempre obbedito alla volontà del padrone. Adesso tutte le "vitamine"
elargite devono essere rimborsate.
La UE si trova nella situazione di una
mucca che non ha mai creduto di venir nutrita per la mungitura e in
seguito essere mangiata. Soltanto ora comincia a rendersene conto. Putin lo
ha detto alto e forte al mondo intero.
La giustificazione del leader russo per
la campagna globale intrapresa contro gli Stati Uniti si basa
sull'accusa che essi siano arrivati a distruggere il quadro
comunitario giuridico esistente:
Sono passati a metodi di controllo
diretto ed arrogante per mantenere il dominio, creando una realtà fondamentalmente nuova. Il mondo ha già creato il potenziale per le
economie nazionali in crescita, e questi popoli sono pronti a
difendersi in ogni modo possibile contro l'aggressività americana.
È interessante notare come Vladimir Putin, e
non Xi Jinping, abbia citato l'esempio dell'aggressione americana
contro la società cinese Huawei (ved. QUI e QUI, Trump sembra averci ripensato; ndt), mostrando
così che, nel confronto, le posizioni sino-russe sono le stesse.
La
crisi dell'economia mondiale è legata all'esaurimento dei mercati
esistenti e alla ineluttabilità della loro ridistribuzione di potere.
Il discorso del leader russo è un avvertimento mirato agli Stati Uniti
sui limiti in cui attenersi. [...]
Putin ha dichiarato: «L'epoca in cui
il sistema americano si imponeva a tutti è finita. I paesi in via di
sviluppo hanno acquisito un notevole peso nell'economia mondiale e le
condizioni ora stanno cambiando. E per la prima volta, non sono gli
USA che l'hanno annunciato, ma altri l'hanno annunciato a loro. Non è
solo uno schiaffo, è una gran pedata sul sedere, che lascia
un'enorme impronta bianca sul sedile.»
Osservate la retorica di Vladimir Putin
– egli ha apertamente chiamato gli Stati Uniti "raiders"
= predatori [quando parla delle incursioni economiche a sorpresa –
ndt]. Vale a dire briganti da strada, pirati, gangster.
Questo è un evento senza precedenti. E
non è un'allegoria emozionale. È un tentativo diretto di
delegittimare l'egemonia americana.
Un "raider" (ossia chi compie
speculazioni in borsa, equivalente ad una scorreria; ndt) non è un
competitore ordinario, è un vero criminale. E con un criminale si usa il
linguaggio della forza, non quello degli interessi comuni. (Cfr. QUI; ndt).
Infatti Putin non si è accontentato di
denunciare al mondo intero: «La dominazione americana è illegale e
gli Stati Uniti, come tali, sono pronti ad oltrepassare le leggi
della comunità civilizzata!»
Non si è limitato a dire: «Se questo
continua, allora la guerra di tutti contro gli Stati Uniti è non
solo legale, ma anche giusta, perché è una guerra di liberazione!»
Egli non ha soltanto dichiarato: «E la Russia e la Cina sono pronte
a rispondere a questa guerra!»
Se fosse così, gli Stati Uniti non
avrebbero troppo da inquietarsi. Putin ha fatto di peggio. È uscito
ed ha annunciato pubblicamente: « "Il re è nudo!" Lo è per tutti gli
europei come per i russi; si tratta di un grido familiare. "Il re è
un impostore!" La storia sa cosa succede dopo.»
Egli ha lanciato un terribile insulto
agli Stati Uniti esigendo condizioni di crescita giuste. Se le regole
di gioco fossero davvero eque, essi perderebbero la loro leadership e
diventerebbero una seconda Gran Bretagna ‒ un'antica supremazia in
"pensione". E l'Europa, la Cina e la Russia comincerebbero
a governare il mondo.
Il risultato finale sarebbe che, non
soltanto gli USA perderebbero l'America latina, ma anche lo Stato del
Texas che verrebbe restituito al Messico.
Gli statunitensi
pagherebbero e si pentirebbero per sempre nei confronti di tutto il
mondo, dagli indiani autoctoni agli ultimi giapponesi, perché
Hiroshima e Nagasaki li rappresentano, e ben oltre.
Putin ha annunciato: «La Russia ha
di che battere la dominazione americana. Si tratta dell'intelligenza
artificiale, delle tecnologie genomiche per la medicina, delle fonti
d'energia portatile e dei nuovi materiali.»
Egli ha particolarmente insistito sul
fatto che i russi valutano con modestia l'abilità di divenire
capifila mondiali nel campo dell'intelligenza artificiale e lo
diverranno.
Non è in Russia la più potente scuola di programmazione americana, ma negli Stati Uniti, dove insegnano specialisti russi.
Non è in Russia la più potente scuola di programmazione americana, ma negli Stati Uniti, dove insegnano specialisti russi.
Non sono dunque gli USA che generano le
migliori leve in tale settore, ma i russi. E a partire da ora, la
Federazione Russa assume la direzione di tutte le sue potenzialità.
E quello che accade quando la Nazione
intraprende qualcosa con tutte le sue forze, lo si è visto a Berlino
nel '45, con la bandiera della vittoria innalzata sul pennone del
Reichstag, con il primo satellite artificiale della Terra e il primo
volo umano nello spazio.
Ma anche con l'apparizione improvvisa
di missili ipersonici che richiederebbero ancora molti anni per
essere concepiti dagli Stati Uniti, e allorché lo faranno la Russia
avrà già nuove armi. Sottostimare le sue capacità è
commettere l'errore più terribile. Napoleone, Hitler e Clinton
confermerebbero.
Il nuovo missile ipersonico Tsirkon |
Le élite della Russia possono ancora
sbagliare ed ingannarsi, sperimentare delusioni e commettere errori,
ma la parte fra loro che è capace di mantenere fermamente il potere
e condurre il paese verso il futuro ha fatto una scelta. E questa
scelta è stata annunciata pubblicamente.
Putin ha aspettato 12 anni prima di "darvi un taglio". Il tempo dell'esitazione e dell'attesa è finito.
Egli "ha tagliato", e tutti hanno compreso che un accordo con gli USA
non funzionerebbe, ma è possibile e necessario smettere di
concedere.
La volontà di potere è la capacità
di contestare. Vladimir Putin ha lanciato questa sfida in nome della
classe dirigente russa che ha compreso la sua prospettiva storica.
Tutte le difficoltà economiche e gli aspri conflitti politici con
l'opposizione e la quinta colonna non sono più essenziali per il
buon andamento dello Stato.
Xi Jinping, che ha parlato dopo il
presidente, non solo ha confermato le sue parole, ma ha pure evidenziato chi è il (vero) leader atto a condurre il gioco contro
gli USA: questi (ossia Putin) è anche colui che abbatterà
la dominazione americana visto che, in russo, il termine
"застрельщик" (conduttore del gioco, promotore o
iniziatore) deriva dal verbo "застрелить", ossia
"tirare".
Infatti Putin ha tirato ed ha abbattuto
i pretesti e le mire americane. Certo, gli Stati Uniti sono sempre il
paese più potente al mondo sul piano economico e militare; sono
ancora capaci di causare parecchi danni a qualsivoglia cosa o persona
sul pianeta, ma non sono più in grado di sottomettere quelli che
cercano di piegare. Ognuna delle loro azioni non fa che rafforzare la
loro opposizione. Si sono scontrati al limite della propria forza,
come un uomo ubriaco che va a sbattere contro un muro. [...]
[Tra l'altro, la Russia e la Cina hanno
da tempo iniziato a ridurre i loro scambi commerciali eliminando il
dollaro (ved. QUI) e la nuova via della seta "Belt & Road
Initiative (BRI)" prosegue senza soste (ved. QUI, e QUI l'ottimo
articolo di Pieraccini per un completo quadro generale) ndt].
La nuova via della seta terrestre o marittima |
La comprensione di tutti questi
processi che da tempo vanno accelerandosi di più, sono alla base
delle parole pronunciate da Putin dal palco del Forum
Economico Internazionale di San Pietroburgo 2019. È stato l'evento
centrale del convegno, che può concludersi con il motto:
"Grazie a tutti, tutti sono liberi."
Il Presidente, perciò, ha annunciato
il varo di un'iniziativa comune per un confronto con l'America,
posizionando la Russia all'avanguardia del processo di trasformazione
mondiale. Più esattamente, al suo epicentro, poiché senza la sua presenza attuale, gli Stati Uniti avrebbero distrutto la Cina sul piano
economico, militare e politico, da lunga data.
La chiave del Paese asiatico si trova
in Russia, perché i suoi piani si realizzeranno, al contrario di
quelli degli Stati Uniti.
Diverrà allora chiaro che il mondo
avrà raggiunto davvero la multipolarità. Non ci sarà più un unico
"signore" con un gruppo di vassalli e di "barbari"
alle frontiere, ma molti "signori" che dovranno poter
negoziare e apprendere a vivere in quella realtà.
È stato esattamente questo il discorso
di Putin, e coloro che non ne hanno compreso il senso hanno già
perduto, anche se non lo sanno ancora.
Traduzione a cura di
Sebirblu.blogspot.it
Fonte: rusreinfo.ru/fr
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