Riporto il recentissimo articolo di Cesare Sacchetti (che completa questo del 13 gennaio) affinché tutti coloro che ancora resistono con coraggio e determinazione alla diabolica menzogna perpetrata ai danni dell'umanità ne possano trarre speranza e consapevolezza. È proprio quando la notte si fa più fitta che l'alba è più vicina!
La fonte militare:
1 giugno 2021
L'ultimo articolo che ha pubblicato la giornalista americana Laurie Roth (ved. QUI) potrebbe essere davvero la chiave di tutto. In pratica la chiave di lettura per spiegare quanto accaduto negli ultimi sei mesi negli Stati Uniti.
La Roth scrive che ha avuto una conversazione telefonica con un alto ufficiale delle forze armate statunitensi che le avrebbe fatto una rivelazione clamorosa.
Pochi giorni prima di lasciare la presidenza, il 14 gennaio per la precisione, Donald Trump avrebbe invocato la legge nota come "Atto contro le Insurrezioni" che assegna poteri speciali emergenziali al presidente americano per sedare ribellioni e azioni che minino direttamente la sovranità degli Stati Uniti.
La giornalista nel suo articolo intitolato "I militari e Trump hanno il controllo?" sostiene che "a proposito delle speculazioni e della confusione se il Presidente Trump abbia invocato la Legge contro le Insurrezioni o meno, lo ha fatto."
La Roth afferma chiaramente che la richiesta sarebbe avvenuta il 14 gennaio 2021 e che "l'atto gli ha accordato due mesi in più come Presidente secondo le stesse direttive giuridiche."
Al momento della fine della proroga dei poteri presidenziali estesi per due mesi, le forze armate americane, aggiunge la Roth, hanno "dato due mesi in più a Trump come Presidente." Questa seconda estensione sarebbe terminata lo scorso 20 maggio e "probabilmente estesa ancora dai militari che hanno il controllo di fatto, secondo quanto prevede la Legge contro le Insurrezioni."
[Ecco un video (da "Dentro la Notizia"), che spiega molto bene l'accaduto. Per gli smartphone QUI; ndr].
A questo punto, la prima obiezione naturale e spontanea che si potrebbe fare riguardo all'affermazione della giornalista è che tutto questo non sarebbe possibile in quanto un simile asserto richiede una promulgazione ufficiale dell'atto da parte del Presidente degli Stati Uniti.
Esso, in altre parole, deve essere reso pubblico e non può restare privato. In realtà, non è affatto così ed è il testo stesso della legge a dirlo.
L'Atto contro le Insurrezioni è stato originariamente inserito nell'ordinamento USA nel 1807 e ratificato dall'allora presidente Thomas Jefferson. Successivamente, le disposizioni previste da questa legge sono state immesse in quella nota come "Posse Comitatus Act" del 1878.
Una parte di tali disposizioni prevede che per ciò che attiene la sfera della "difesa nazionale" da minacce esterne non si segue la stessa procedura prevista per l'attivazione della Legge contro le Insurrezioni. In base ad alcune interpretazioni giuridiche, questo vale a dire che in detta circostanza il Presidente degli Stati Uniti non è tenuto ad informare il Congresso e a fare una proclamazione ufficiale dell'atto.
Se la sicurezza stessa del Paese si trova messa a rischio da gravi insidie in grado di rovesciare il Presidente e la Costituzione, allora il Comandante in capo può invocare la legge senza fare alcun annuncio ufficiale. Egli poi, in situazioni di emergenza del genere, può ricorrere anche ad altri poteri straordinari pienamente in linea con la Costituzione e le leggi federali americane.
Probabilmente molti non hanno sentito parlare dei cosiddetti PEAD, acronimo che sta per "presidential emergency action documents", ossia documenti presidenziali per azioni di emergenza, QUI. La loro creazione risale ai tempi del direttivo Eisenhower durante i primi anni '50 e sono degli atti pensati specificamente per fronteggiare situazioni estreme e garantire la cosiddetta "continuità di governo".
All'epoca, la maggiore preoccupazione era quella di assicurare che ci fosse un governo pienamente attivo nel caso scoppiasse un conflitto nucleare.
Questi atti hanno una caratteristica particolare. Sono segreti e non sono sottoposti alla ratifica del Congresso degli Stati Uniti, quindi non c'è modo che qualcuno lo venga a sapere escluso i vertici delle forze armate ai massimi livelli della catena di comando i quali vengono informati dal Presidente stesso che è stato dichiarato uno stato di emergenza, e che il Comandante in capo assume poteri straordinari per far fronte a tale situazione.
La strategia di Trump per colpire al cuore il "Deep State"
Questo potrebbe essere davvero l'iter legislativo che spiega cosa è accaduto negli ultimi mesi. Potrebbe essere stata, in pratica, la "mossa del cavallo" di Trump per giocare il "Deep State" che, a tutti gli effetti, ha architettato un colpo di Stato per rovesciare il Presidente degli Stati Uniti d'America.
Ora, però, occorre fare un breve passo indietro e tornare a quei mesi di grande subbuglio dopo la famigerata notte del 3 novembre, quando ebbe luogo il più grosso broglio elettorale della storia fino al 20 gennaio, nel giorno dell'inaugurazione ‒ a questo punto finta ‒ di Joe Biden.
Tutti sapevano che le votazioni erano state truccate. Le prove di grosse irregolarità erano già evidenti all'epoca quando, per la prima volta nella storia delle elezioni, si sono verificati dei veri e propri "miracoli" mai visti, come i morti che sono tornati in vita per poter dare il proprio voto a Joe Biden oppure i voti postali che gli venivano assegnati al 100%.
Tutto era noto, e Trump sapeva perfettamente che questo era il piano al quale stava lavorando il mondialismo già da due anni, quando nel 2018 firmò un ordine esecutivo, QUI, intitolato "Imposizione di determinate sanzioni in caso di ingerenza elettorale straniera nelle elezioni USA" in cui, appunto, si menzionava l'attivazione di uno stato d'emergenza, qualora si fossero verificate interferenze estranee atte a manipolare l'esito delle votazioni americane.
Le intromissioni sono di fatto avvenute: in particolar modo da Paesi quali Cina, Italia, Spagna, Svizzera, Canada e Germania.
Soprattutto, un ruolo chiave in questo vero e proprio attacco alla sovranità degli USA lo avrebbe avuto l'Italia, in quanto la parte decisiva del broglio sarebbe avvenuta proprio in Casa nostra, nell'ambasciata americana, attraverso la partecipazione di Leonardo, società controllata dal governo italiano, e dell'allora premier Conte che avrebbe autorizzato questa operazione.
[Ecco un video molto eloquente (sempre da "Dentro la Notizia") che spiega il ruolo italiano avuto nelle elezioni americane. QUI per gli smartphone; ndr].
L'attacco contro la sovranità degli Stati Uniti era effettivamente partito e si era messo in moto un evidente golpe elettorale per poter rovesciare il Presidente Trump.
Il Deep State (Stato Profondo; ndr) stava cercando di rimediare a quello che per loro era stato un grave incidente di percorso, avvenuto nel 2016, quando Trump divenne presidente.
All'epoca, il "sistema" decise di architettare il falso scandalo del "Russiagate" nel tentativo di raffigurare Trump come uomo al soldo dei russi.
Anche in quell'occasione, l'Italia ebbe un ruolo fondamentale perché l'operazione sarebbe avvenuta su due sponde:
‒ Dal lato americano, l'allora presidente Obama che avrebbe coordinato lo spionaggio illegale contro Trump e l'apertura dell'inchiesta dell'FBI "Crossfire Hurricane" per indagare l'inesistente collusione di Trump con la Russia.
‒ Dal lato italiano, l'allora primo ministro Matteo Renzi che avrebbe messo a disposizione i servizi nazionali per consentire la riuscita di questa operazione.
In cambio dei "favori", Obama aveva promesso a Renzi il ruolo di Segretario della NATO. |
L'operazione fallì perché questi divenne comunque Presidente. Nel 2020, la Cabala mondialista sapeva perfettamente che sarebbe servito un golpe di proporzioni ancora maggiori per spodestare Trump.
È per questo che tutto l'establishment americano, sotto la diretta supervisione del ramo britannico della famiglia Rothschild, banchieri di origini askenazite, ha dato l'ordine di eseguire la più grossa frode elettorale della storia: QUI.
Trump conosceva alla perfezione quali erano i piani dell'altra parte. Non era affatto impreparato. Sapeva che il mondialismo doveva arrivare a concepire un golpe di un'enorme portata per poterlo effettivamente rovesciare.
I tentativi contro la vita del Presidente erano del resto tutti falliti: nell'agosto del 2020, un misterioso cecchino sparò contro la scorta degli elicotteri presidenziali ferendo un agente: QUI. Ad oggi ancora non si è saputo chi eseguì quel colpo.
Subito dopo, un drone riuscì incredibilmente ad avvicinarsi all'aereo presidenziale e per poco fu sfiorata la collisione: QUI.
All'arco delle frecce del Deep State, restava la frode elettorale che è stata eseguita su larga scala in tutti gli Stati chiave americani, ed ha coinvolto anche vari governi europei, su tutti (come suddetto; ndr) quello italiano, nelle mani del mondialismo e ferocemente nemico del Presidente americano.
Trump ha "aspettato sulla riva del fiume" l'attacco dei suoi avversari ampiamente preventivato. (Dalla massima di Confucio: "Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico"; ndr).
Egli ha lasciato che portassero avanti il broglio e a gennaio, attraverso l'appello alla Legge sulle Insurrezioni, ha di fatto reso l'amministrazione Biden una governance fantoccio.
Tutto ciò senza fare il minimo rumore. Senza dare la possibilità ai media americani e mondiali nelle mani delle corporation e finanza internazionale di definirlo come "dittatore" per aver ordinato l'esecuzione di un atto necessario per sventare il colpo di Stato in corso contro la sua presidenza.
La beffa più grande di Trump nei confronti del "sistema" è stata proprio questa. Sono troppi gli indizi e le prove che stanno dimostrando come l'amministrazione Biden non abbia mai veramente assunto i pieni poteri.
Il Deep State aveva conferito a Biden il compito di portare avanti il Grande Reset. Gli aveva dato, in altre parole, la facoltà di trascinare l'America e il mondo verso l'ultimo passo del Nuovo Ordine Mondiale. Gli era stato affidato pure l'incarico di alzare le tensioni con la Russia fino ad arrivare ad un possibile scontro armato.
Nulla di tutto ciò è accaduto. Al contrario, si stanno verificando scenari di segno opposto. In questo modo, ogni cosa assumerebbe un senso.
Se Trump ha veramente invocato l'Atto contro le Insurrezioni si comprenderebbe in pieno perché Biden non ha fatto nulla di tutto quello che avrebbe dovuto fare ma, invece, sta persino portando avanti delle politiche che lo stesso Trump avrebbe potuto intraprendere, quali la distensione dei rapporti con la Russia.
Con questo, si capirebbero diversi fattori che forse sei mesi fa non erano del tutto chiari. Molti probabilmente ricorderanno, già a gennaio, il primo video di Joe Biden nell'ufficio ovale. Ad un certo punto del filmato, si intravede alle spalle di Biden una sagoma che assomiglia moltissimo a quella di Trump.
Se davvero era Trump, allora il messaggio che il Presidente stava inviando ai suoi nemici era fin troppo chiaro. Si stava prendendo gioco di loro. Egli ha permesso il varo di un'amministrazione fantoccio e si è servito di questa per raggiungere meglio i suoi scopi. (Ecco il video. Per gli smartphone QUI; ndr).
I quattro passaggi per colpire al cuore il Nuovo Ordine Mondiale
‒ Il primo passaggio che Trump e i militari alleati con lui hanno colpito è stata la finanza internazionale che è il portafoglio di tutte le lobby di Washington.
L'operazione "GameStop" (ved. QUI) non appare affatto il risultato di un incontro casuale di quattro investitori dilettanti che si sono messi d'accordo per comprare le azioni di questa società facendo perdere somme enormi ai fondi di investimento di Wall Street, i quali avevano invece scommesso che le azioni sarebbero scese e hanno dovuto pagare miliardi di dollari ai piccoli azionisti americani.
GameStop è stato l'avvio di una demolizione controllata. L'esordio di un attacco al cuore del "sistema" mondialista.
‒ Il secondo passaggio è stato quello di rimuovere le restrizioni inutili e dannose del coronavirus. Se si guarda alla progressione degli ultimi sei mesi delle misure Covid negli USA, si può vedere facilmente QUI come ormai 46 Stati su 50 abbiano tolto l'obbligo di indossare le mascherine.
Gli USA non sono entrati nel Grande Reset. Al contrario, se ne sono completamente allontanati.
‒ Il terzo passaggio è stata l'operazione della nave Evergreen nel canale di Suez. Diversi esperti navali hanno rilevato un fatto molto semplice. Il posizionamento di una nave di proporzioni così enormi in uno spazio così stretto come il canale di Suez non è stato affatto casuale.
Quella nave è stata messa lì appositamente. Una fonte militare americana di primo livello ha rivelato al giornalista americano Scott McKay, QUI, che sui container di quella nave effettivamente c'erano bambini rapiti in vari luoghi del mondo destinati a finire tra le braccia della rete pedofila internazionale.
I bambini sarebbero stati recuperati poi dalle forze speciali americane e russe.
[Ecco un interessantissimo filmato sulla vicenda e molto, molto altro. Cliccare QUI per gli smartphone. Cfr. anche QUI in riferimento al contenuto; ndr].
Lo scorso anno, la polizia olandese ha arrestato un giro di trafficanti QUI, che aveva preparato proprio dei container per trasferire delle persone finite nella loro rete.
Al tempo stesso, questa operazione ha assunto un rilievo più prettamente geopolitico ed economico. Per mezzo della chiusura temporanea del canale di Suez, Trump ha assestato un duro colpo al motore economico della mondializzazione, ovvero la Cina comunista.
Quel tratto di mare è infatti diventato il passaggio principale di scambio delle merci cinesi. Tramite la sua ostruzione, la componente di Trump ha mandato un messaggio inequivocabile ai piani alti del mondialismo.
La globalizzazione è costruita sulle sabbie mobili e può essere affondata in ogni momento attraverso la chiusura dei passaggi navali commerciali sui quali viaggiano le merci.
‒ Ora c'è il quarto passaggio, quello definitivo. L'annullamento del golpe elettorale e il ritorno ufficiale di Trump al potere.
Se si dà uno sguardo al sito di Trump "Dalla scrivania di Donald Trump" si vede che lui non sta parlando altro che delle perizie legali in corso sui voti nei vari Stati che stanno dimostrando tutti come l'elezione sia stata rubata.
Un meccanismo inconvertibile è stato messo in moto. I "giornalisti" al soldo del "sistema", quali Rachel Maddow, QUI, lo hanno compreso perfettamente. Una volta che partono i riconteggi, altri ancora ne seguiranno e il broglio uscirà definitivamente alla luce.
Maricopa è stato l'inizio di un procedimento pressoché irreversibile. Il risultato di questo processo è quello di riportare Trump al potere molto prima del 2024. Gli uomini più vicini a lui, quali Mike Lindell e i legali Sidney Powell e Lin Wood lo dichiarano apertamente.
Il ritorno di Trump è alle porte. La storia del 2024 è solo un modo per depistare i media che ignorano disperatamente la realtà dei fatti nella sciocca illusione che la stessa realtà vada via.
In pratica, si sta assistendo ad una operazione che è stata pianificata militarmente e scientificamente.
Personalmente, chi scrive non aveva una opinione specifica di "Q", il gruppo di intelligence militare che si ritiene essere dietro Trump. Negli ultimi mesi però sono emersi dei fatti incontestabili. L'operazione terroristica del coronavirus non è stata in grado di trascinare il mondo verso l'ultima fase del Nuovo Ordine Mondiale.
Soprattutto, il "sistema" non è stato capace di riprendersi il controllo degli Stati Uniti, senza i quali è impossibile qualsiasi governo mondiale.
Al lettore non si chiede nessuna cieca adesione a "credere nel piano". Si chiede soltanto di mettere insieme i fatti e arrivare alle proprie conclusioni.
I fatti però stanno dicendo che sullo scacchiere globale, il mondialismo sta perdendo la partita. Gli Stati Uniti non stanno marciando verso la società totalitaria desiderata dalle élite né tantomeno lo sta facendo la Russia, la seconda superpotenza mondiale.
Soltanto la debole UE sta provando a forzare la mano, ma senza la partecipazione delle due superpotenze qualsiasi Grande Reset è impossibile.
Per tutte queste ragioni si è portati a pensare che "Q" non sia affatto una psy-op come, ad esempio, hanno sostenuto il giornalista americano Alex Jones, QUI, e lo scrittore inglese David Icke, QUI.
A questo proposito, è importante ricordare che il primo, Jones, ha dichiarato già due anni fa di non volere avere più nulla a che fare con Trump.
Il secondo invece è uno strenuo divulgatore della teoria che i rettiliani, presunti esseri extraterrestri, avrebbero il controllo della Terra, e la teoria degli alieni è strettamente legata ad ambienti massonici e New Age di ispirazione satanica ed esoterica, in quanto funzionale a negare l'esistenza di Dio.
Icke, in particolare, ha sostenuto che "Q" non fosse altro che una riedizione di una rete di falsi dissidenti chiamata "Operazione Fiducia" ai tempi del regime bolscevico comunista negli anni '20. Lo scopo di questa rete era quello di costruire una falsa opposizione gestita dal medesimo regime, per poter poi catturare tutti coloro che vi si sarebbero contrapposti.
Se Icke avesse ragione però, a quest'ora si sarebbe dovuto assistere ad una retata di dissidenti appartenenti a "Q" e ad un consolidamento del Deep State. Invece sta accadendo esattamente il contrario. È il regime globalista che si sta indebolendo sul piano planetario e il gruppo di "Q" negli USA si sta piuttosto rafforzando.
La prima è quella di guardare ai fatti. Molte persone chiedono di vederli, affinché comprovino come Trump effettivamente abbia giocato il Deep State, ma non si rendono conto che i fatti li hanno sotto gli occhi. Devono solo guardarli.
La seconda è quella di considerare sempre la natura spirituale della lotta in corso. Se si resta confinati soltanto sul piano materiale, non si percepisce la natura religiosa, apertamente satanista, che guida l'avversario.
Solo così si può in realtà capire cosa sta accadendo. Attraverso l'uso della ragione e la fede in Dio. I due concetti non solo non sono in contraddizione come asserisce la falsa scienza, ma piuttosto sono strettamente complementari.
Per avere un'idea di quando ci sarà il redde rationem (rendi conto; ndr) tra Trump/Q e il Nuovo Ordine Mondiale, è utile citare le parole dello stesso Trump: "Qualcosa accadrà nei prossimi sei mesi..."
I prossimi sei mesi potrebbero essere davvero quelli decisivi per focalizzare il destino dell'America, del mondo e dell'umanità intera.
Cesare Sacchetti
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