"Pachamama" di Charles Frizzel |
Mentre stavo ultimando un post che pubblicherò dopo di questo, la mia attenzione è stata catturata da un articolo di Andrea Cionci del 16 agosto QUI, che efficacemente spiega, in seguito ad una terrificante notizia proveniente dalla Bolivia, come un certo trentenne, di nome Víctor Hugo Mica Alvarez, sia riuscito a scampare alla morte dopo essere stato SEPOLTO VIVO in una bara come sacrificio umano alla "Madre Terra" o PACHAMAMA.
Il giornalista scrive: "Il tentato omicidio si è svolto giovedì scorso, alla vigilia dell'apertura del Festival della Madre Terra, che si svolge ogni 5 agosto a El Alto, nell'ovest del Paese andino. Ne ha scritto «Il Giornale» QUI."
Ora, proprio il 5 di questo mese ho riproposto un importante studio da me svolto sulla Vergine Maria e le relative apparizioni di Medjugorje, QUI, in concomitanza del Suo compleanno (da Lei svelato) e il "Miracolo della Neve" avvenuto a Roma, lo stesso giorno, presso la Basilica di Santa Maria Maggiore, nel lontano 358 d.C.
Che strano Festival dal "fetore di zolfo" è mai questo in Bolivia, ad ogni 5 agosto, celebrato (guarda "caso") in sovrapposizione al genetliaco della Regina dei Cieli? Ma noi sappiamo che Satana non perde MAI un colpo per tentare di umiliare la sua acerrima "Nemica" che, comunque, gli schiaccerà la testa!
Riprende Cionci, assimilando giustamente la figura della Pachamama (cfr. QUI) all'immagine sublime e VERA della Madre SS. ad opera del Falso Profeta, Bergoglio, "con la progressiva sostituzione del culto alla Vergine Maria con quello della Madre Terra".
E conclude l'interessante articolo (tutto da leggere), così:
«Non stupisce, quindi, che la Pachamama, culmine di questo processo inversivo, costituisca l'esatto, speculare contrario della Vergine Maria: una dea incinta truce, nuda, scarna, avara e affamata di sacrifici animali e umani, come dimostrato pochi giorni fa dall'episodio citato.
Se siete cattolici, forse c'è un tantino da preoccuparsi: se Maria ha messo al mondo Cristo, l'Anti-Maria, chi metterà al mondo? Forse un certo tale annunciato da un pezzo, con un "numero telefonico" facile a ricordarsi? Su tutto questo non ci pronunciamo, ma diciamo che le premesse non sembrano delle migliori.»
Ed è proprio la "Dei Genetrix o Deipara", ossia la Madre di Dio, ved. QUI, che mi ha rammentato un evento straordinario accadutomi tanti anni fa a Limana, in provincia di Belluno.
Il mio gruppo ed io, dal momento che soggiornavamo in una vecchia casa rurale ristrutturata alla meglio, eravamo soliti nel mese d'agosto, per le nostre riunioni serali di preghiera, sederci in circolo a ridosso del bianco muro perimetrale della vicinissima chiesetta di "Madonna Parè" ‒ "Deipara", appunto ‒ venerata anche come Protettrice delle partorienti.
Ebbene, in quel lontano venerdì sera, 22 agosto 1986, mentre stavamo terminando le nostre preci col registratore aperto in attesa dell'eventuale intervento della nostra Guida entelica, (significato al post scriptum QUI), abbiamo udito (tutti e sette, quanti eravamo) giungere da tutta la vallata, flebilmente ma distintamente, un suono a festa di molte campane e sommessi canti gregoriani appena percettibili.
Il tutto è rimasto inciso, per quanto in sottofondo, e mentre ci guardavamo stupiti con aria interrogativa, poco dopo è arrivata la risposta dalla suddetta Guida. Ci ha rivelato che quella piccola ed umile chiesetta custodiva una storia molto importante da conoscere, per la quale avremmo dovuto documentarci meglio.
L'indomani, attivandoci per le ricerche, abbiamo scoperto che il giorno precedente ricorreva la festa di Santa Maria Regina Incoronata (ed ecco il motivo del mio scritto attuale, oggi 22 agosto 2022) poi, visitando la biblioteca limanese, abbiamo trovato, almeno a grandi linee, i fatti accaduti durante l'ultima guerra mondiale relativi agli abitanti di quei luoghi.
Vi era implicata soprattutto Giaon, la minuscola frazione dove, attraverso un sentiero che si inerpica tra i boschi, fiancheggiato da capitelli della "via crucis", si raggiunge la bianca chiesina situata su uno spiazzo aperto contornato da rocce antichissime: la mulattiera è la scorciatoia naturale per evitare così di percorrere la tortuosa strada principale che sale verso la Val Morel.
Sull'altura di fronte a Madonna Parè, formata da massi erratici (ved. QUI), si ergono tre grandi croci* di legno, innalzate proprio dall'eremita, leggendario protagonista del luogo.
* (Una delle quali avevamo trovato divelta qualche anno prima, forse da vandali, e con diversi altri membri del gruppo insieme alle loro famiglie – eravamo in 33, proprio l'età in cui fu crocifisso Gesù – l'abbiamo raddrizzata e rimessa al suo posto, apponendovi anche una piccola targa a ricordo dell'opera compiuta. Infine, abbiamo concluso il tutto con una grande e sentita preghiera di ringraziamento al Padre).
Il religioso aveva intrapreso, a piedi, un avventuroso pellegrinaggio in Terra Santa e quando tornò dopo quattordici anni nel luogo lasciato, vi trovò un altro eremita che non volle assolutamente andarsene dalla misera capanna che, nel frattempo, aveva occupato. Da quel momento Giacomo Tison non si vide più.
Ma torniamo all'evento sopra raccontato delle campane.
Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, su esortazione dell'allora arciprete don Paolo Pescosta, la popolazione non solo di Limana, ma di tutte le frazioni limitrofe, formulò un voto impegnandosi ad eseguire gli indispensabili lavori di ripristino dei capitelli della Via Crucis, qualora la Madonna di Parè avesse protetto il territorio comunale dalle pesanti conseguenze dei combattimenti.
L'intera comunità limanese fu preservata amorevolmente dalle insidie belliche ad opera della Madre Santissima. La grazia era arrivata per loro!
Orbene, nella sera solenne dedicata al ringraziamento e all'inaugurazione dei capitelli restaurati, un'imponente processione si snodò tra preghiere, lodi e canti gregoriani, accompagnata dal suggestivo e giocondo scampanio di tutte le campane dei paesini circostanti.
"Santuario di Madonna Parè" - Noi ci eravamo seduti a sinistra, vicini al muro e sotto il campanile. |
Riprendendo quindi il discorso lasciato in sospeso sulla Pachamama, ossia la "Madre Terra", venerata in tutta l'Amazzonia e nella gran parte dei paesi andini, non si può evitare che il pensiero corra alla VERA MADRE, REGINA degli ANGELI e NOSTRA, per eredità divina lasciataci dal Cristo ai piedi della Croce (ved. QUI, QUI e QUI).
L'una, "egoisticamente" assetata di sangue e di dolore attraverso sacrifici propiziatori che non si compivano solo nell'antichità ma, a quanto pare, anche oggi; l'Altra invece, come giustamente ricorda Cionci, nella veste di "Morenita" o Madonna di Guadalupe, effonde Amore e Compassione continui verso i suoi figli, nel tentativo di condurli il prima possibile alla Conoscenza e al Perdono del suo Gesù, il Cristo Misericordioso, affinché rientrino finalmente sani e salvi nell'originaria Dimora Celeste.
Allora, mentre la Verità si palesa a chi con cuore puro è pronto ad accettarla (vedi i fatti straordinari di Parè or ora esposti), la Falsa-Chiesa capeggiata dal Falso Profeta argentino, in combutta con l'intera sua "cricca" di Vescovi e Cardinali apostati, si permette, in barba a tutti i "ciechi" cattolici, detti anche "Una Cum", di accogliere nei Giardini Vaticani (proprio il 4 ottobre, giorno di San Francesco, Patrono Nazionale) le onoranze e i riti tribali a Pachamama per poi farla entrare nella sacra Basilica di San Pietro, profanandone l'Altare Papale sotto il baldacchino del Bernini e costruito sulla tomba di Pietro martire al tempo di Nerone. (Ved. l'articolo di Cionci QUI).
Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it
Riferimenti a Parè tratti da QUI.
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