Il Tradimento del Cristo di Giuseppe Cesari, detto Cavalier d'Arpino |
Sebirblu, 7 dicembre 2016
Precedo l'articolo che segue con due
parole che mi fluiscono dal cuore dopo aver letto due commenti sotto
il mio ultimo post (QUI) riportato dal prestigioso sito "Apostati si diventa" (QUI) condotto da Sauro Brontolo, che stimo e
ringrazio per l'ospitalità che ogni tanto mi accorda.
Scrivo questo, perché è giunta l'ora
di svegliarsi davvero dal lungo sonno in cui è caduta la gente nel
considerare la Religione (dal latino "religio", cioè
"legare") come un "guscio" chiuso, dal quale se
ci si azzarda ad uscire ‒
e sempre con l'aiuto di Dio ‒
al fine di conoscere ed entrare in un maggior discernimento, subito
si è sottoposti al pubblico ludibrio e al "Dagli all'untore!"
Certo, questo sito rispecchia il mio
pensiero libero, frutto di una ricerca continua e mai allontanatasi
dalla Guida costante in cui ho confidato in tutta la mia vita: il
Cristo Signore, che riconosco quale Unico Maestro in mezzo al marasma
che ora più che mai, purtroppo, emerge dalla Chiesa Cattolica e dal
suo Vicario.
Non si comprende che SOLO cercando
dentro di noi e chiudendo le porte al mondo e al suo frastuono, come
ha dimostrato Gesù nel deserto, si può raggiungere quella Luce
dello Spirito, equiparato al "tesoro del campo" o alla
"perla di grande valore"? (Mt
13, 44-46).
Ed è proprio la Sua Luce che mi
autorizza ad "occuparmi delle cose del Padre" e a "mettere
in guardia SPECIALMENTE i cattolici" dal GRANDE INGANNO
a cui sono fatti segno senza che minimamente se ne rendano conto!
Come ci si permette di darmi
dell'«oscuro personaggio» senza conoscere nulla di me? Di
"consigliare" tutti sollecitamente, in modo ottuso e
sommario, a "cestinare" e ad "ignorare" Sebirblu
perché apporterebbe solo "confusione"?
"Guai a voi guide cieche, che
filtrate il moscerino ed ingoiate il cammello!" (Mt.
23,24). Sì, perché la frase di Gesù rivolta agli scribi e
ai farisei, si attaglia anche a colui che, sicuro, perché
"cattolico", pensa di vederci chiaro solo per questo! (Cfr. QUI).
Chi è
illuminato dalla Luce Vera, la riconoscerà ovunque Essa si trovi!
Detto questo, ecco l'articolo di cui ho
accennato sopra e che dimostra, ahimè, come i cosiddetti "Pastori
Cristiani" siano caduti in basso cedendo alle richieste del
culto islamico nel togliersi la Croce dal petto, in nome di un falso
ecumenismo!
Non sanno forse costoro che il Cristo
ha detto: "Chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'Io lo rinnegherò davanti al Padre Mio che è nei Cieli"? (Mt.
10, 33).
Qui sì, che è doveroso menzionare la
"confusione", dietro cui Satana agisce!
Il card. Reinhard Marx e il vescovo luterano bavarese Heinrich Bedford-Strohm |
Quando Cardinali e Vescovi rinnegano la
loro Croce
Anche da piccoli gesti si nota
l'apostasia che impera nella Gerarchia.
di Mauro Faverzani
Ci sono un cardinale cattolico, un
vescovo evangelico ed uno sceicco musulmano... Sembra l'inizio di una
barzelletta, invece la storiella che stiamo per raccontarvi non fa
ridere, anche perché è purtroppo vera, per quanto paradossale. Sin
dall'inizio.
Dal 16 al 22 ottobre si è svolto in
Terra Santa un pellegrinaggio congiunto catto-protestante, per
festeggiare il Giubileo della Misericordia da una parte ed il quinto
centenario della Riforma luterana dall'altra.
La singolare delegazione, di cui han
fatto parte 9 vescovi da una parte e dall'altra, è stata guidata dal
presidente della Conferenza episcopale tedesca, il card. Reinhard
Marx, e dal presidente del consiglio evangelico in Germania, il
vescovo luterano bavarese Heinrich Bedford-Strohm. Tutto bene sino al
loro arrivo, a Gerusalemme, al Monte del Tempio.
Qui la tradizione individua il luogo
del sacrificio di Isacco; qui nel X secolo a.C. re Salomone fece
erigere il famoso Tempio, distrutto e ricostruito dagli ebrei nel VI
secolo a.C., ampliato da Erode, più volte ed in varie occasioni frequentato
da Nostro Signore Gesù Cristo, infine distrutto dai Romani nel 70
d.C.
Qui, per i musulmani, Maometto sarebbe
stato assunto in cielo proprio dalla roccia sita sulla cima, oggi
all'interno della grande Cupola: per questo vi edificarono
tutt'attorno le moschee ancora visibili. Per motivi diversi è dunque
un luogo sacro per tutti. Ma c'è qualcuno che vuol farla da padrone.
Osserviamo la foto, che ritrae il card.
Marx ed il vescovo luterano Bedford-Strohm davanti alla Cupola della
Roccia. Con loro c'è lo sceicco Omar Awadallah Kiswani. E qui sembra
di cimentarsi con la rubrica "Aguzzate la vista" de "La
Settimana Enigmistica": cosa manca? Ebbene sì, manca la croce
pettorale.
Non a caso. Le autorità musulmane
hanno esplicitamente ordinato ai propri ospiti di levarsela, prima di
metter piede lì dentro. Ed i catto-protestanti hanno prontamente
obbedito, senza fiatare, né opporre alcuna resistenza.
Ben strano senso dell'accoglienza,
quello islamico: cercare di metter a proprio agio chi faccia loro
visita, pretendendo che si vergogni dei propri simboli più cari,
quelli religiosi, e costringerlo a toglierseli.
Ma ancor più strana, anzi umiliante è
la remissiva accondiscendenza con cui un cardinale e diversi vescovi
hanno subito accolto l'«invito», pronti a metter tra parentesi il
Segno per eccellenza della loro fede per una questione di «rispetto»,
come hanno spiegato.
Anzi, sarebbe parso loro addirittura
sbagliato agire diversamente. Salvo poi sorbirsi, imperturbabilmente
in silenzio, il fervorino di una storia davvero bislacca, quella
propinata dalla guida musulmana, assolutamente pronta a negare che
sul Monte del Tempio, nonostante il nome, vi sia mai stato alcun
tempio ebraico, tanto meno quello di Salomone:
«Non v'è alcuna prova archeologica»,
ha assicurato, spiegando come la sola presenza di ebrei e cristiani
in questo luogo sia semplicemente contro il volere di Dio. In realtà,
la Storia dice l'esatto opposto: il Tempio ci fu, eccome e ben prima
che l'Islam esistesse.
Ma per questo, nella faziosa lezioncina
di storia, non c'era posto. Del resto, non sarà parso vero di vedere
gli attenti interlocutori catto-protestanti ascoltare in silenzio e
senza colpo ferire.
Michael Wolffsohn, editorialista di
Bild, ha ricordato come negli ultimi anni i fedeli cristiani abbian
potuto visitare il Monte del Tempio, senza che portar la Croce
facesse problema.
Non si capisce pertanto la novità, se non in
un'ottica mediatica a favore di obiettivo: la foto, che ritrae il
cardinale, il vescovo luterano e lo sceicco musulmano, parla
amaramente da sola.
«Ci sono immagini, di cui vien
spontaneo verificare prima se si tratti di un falso», ha commentato
in merito, comprensibilmente, l'editorialista di Der Spiegel, Jan
Fleischhauer, sconcertato.
Perché il cardinale, i vescovi, tutti
quanti hanno il dovere morale e spirituale di tener sempre presente
come per quella Croce, che loro hanno prontamente messo tra
parentesi, ci siano milioni di Cristiani che ogni giorno, in diverse
aree geografiche del mondo, pagano la loro fede con la propria vita,
senza però deflettere per un solo istante dalla testimonianza,
nonostante le discriminazioni, le persecuzioni ed i massacri di cui
sono vittime, spesso (ma non solo) proprio per mano islamica.
La storia del Cristianesimo è fatta,
invece, proprio da questi martiri che, in ogni epoca, non rinunciano
mai alla Croce, pronti per Essa a sacrificarsi contro il proprio
interesse, contro i propri comodi e contro il proprio tornaconto.
Sono i nostri santi, coloro che hanno
edificato la Chiesa col loro sangue e non certo con gli accomodanti
tatticismi di chi, al timor di Dio, preferisce il timore e il
"rispetto" umano. Con gente priva di spina dorsale non si
andrebbe da nessuna parte...
Relazione e cura di:
Sebirblu.blogspot.it
Fonte originaria:
corrispondenzaromana.it
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