sabato 5 novembre 2022

VANO sperare di VOLAR VIA... Senza le "ALI ADATTE"!


"Il Poema dell'Anima" di Anne François Louis Jinmot

Sebirblu, 5 novembre 2022

Il messaggio che segue, semplice ma sostanziale, è rivolto a tutti, perché il percorso di vita che l'umanità sta compiendo necessita urgentemente della dirittura indicata dalla Guida entélica che da un cinquantennio ci ammaestra. (Ved. QUI, al post scriptum, il significato di Entéle).

È sostanziale perché fondato sulla "Roccia-Cristo", la Pietra angolare che regge l'edificio umano e che nulla potrà scalfire... anzi, si abbatterà inesorabilmente su quei costruttori inetti che continuano a scartarla. (Cfr. QUI, i punti dove la Scrittura ne parla).

I due brani evangelici a cui si riferisce il messaggio sono più che eloquenti. D'altronde l'efficacia delle parabole, usate così frequentemente da Gesù, è fuori discussione. Solo il superficiale o lo stolto non vi si soffermano per riflettere e trarne vantaggio. (Cfr. QUI).


Igor Zanin


La prima similitudine concerne Mt. 7, 13-14 e dice:

«Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la Via che conduce alla Vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!»

(Con la zavorra delle passioni e l'anima carica di vizi non si può varcare la soglia dell'eternità! Cfr. QUI, QUIQUI e QUI; ndr).

La seconda è un po' più complessa e indica ancora Matteo al cap. 22, 1-14:

«Il Regno dei Cieli è simile ad un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire.

(Il re è il Padre, il figlio è il Cristo e i servi sono coloro che annunciano la "chiamata" alla Verità suprema; ndr).

Di nuovo mandò altri servi a dire: "Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze." Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.

(I primi invitati rappresentano coloro che si reputano "imparentati con Dio"... ligi alle pratiche religiose e zelanti nell'osservanza dei Sacramenti. Essi sono sicuri di esserGli sempre bene accetti, ma sottovalutano la Sua "chiamata" ritenendola forse non così essenziale e impellente... Si sentono a posto così...

I secondi non aderiscono all'invito perché ancora tiepidi, o addirittura non credenti; presumono di dover prima completare i propri "affari" non tenendo in nessuna considerazione gli "inviati" che, invece, vengono derisi, perseguitati, e talvolta pure uccisi. Il loro "Io" è più importante di Dio. Ndr).

Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, giustiziò quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.

(Certo! Questa è la fine spirituale e talvolta anche fisica che faranno i denigratori, i beffardi, gli uccisori di anime e i negatori preconcetti insieme al loro ambiente, se non si pentiranno; ndr).


"La parabola degli invitati alle nozze" di Francisco Goya.

Poi disse ai suoi servi: "Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze". Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.

(E qui si compie la scrittura, quando Gesù in Mt. 21, 31 dice: "In verità vi dico: i pubblicani [ossia gli odiati esattori delle tasse al servizio dei Romani] e le prostitute vi precedono nel Regno di Dio." Ndr).

Il monarca entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito adeguato, gli disse: "Amico, come hai potuto entrare qui senza l'abito nuziale?" Ed egli ammutolì.

Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridor di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

(Apparentemente sembra una crudeltà... Si potrebbe discutere sulla imprevedibilità dell'invito per giustificare in qualche modo il "malcapitato", ma in quei tempi un sovrano donava a tutti l'abito adatto per la cerimonia – di solito un camice bianco – che veniva indossato diligentemente dagli ospiti sopra i propri vestiti, sia per preservarli, che per dare un tono di maestosità alla festa.

Ciò accade anche oggi, nelle tradizioni ancora in atto in alcune zone d'Oriente, ma soprattutto lo si deduce dal testo greco che riporta: "Ora il re, entrato nella sala per dare un'occhiata e vedere chi fosse presente, vide un invitato che non era stato rivestito con l'abito nuziale".

Il punto è proprio nel termine "rivestito", esplicativo del duro ordine regale di espellere immediatamente l'uomo che non si era attenuto alle disposizioni per la ospitalità, mantenendo i propri abiti, disdegnando l'omaggio ricevuto, e quindi offendendo il Padrone di Casa.

In parole chiare, la parabola spiega che, se le vibrazioni di un'anima non sono sufficientemente alte, in armonia e in amore col Divino, non vengono assimilate e dunque non possono fondersi con la purezza dei Cieli; ndr).


"Alba" di Alex Alemany

Ecco dunque il relativo messaggio annunciato:

«Io vi saluto,

Una grande strada la società vi offre... ma bisogna cercare la Vera Strada, la "strada stretta"... (Mt. 7, 13-14; ndr).

E il viandante, carico di pesi, di cose che porta dal mondo, ha da fare molta strada per raggiungere il Regno del Padre e durante il cammino, per la stanchezza, per il desiderio di pervenirvi, perché vuole accelerare, deve naturalmente lasciare... lasciare delle cose che, pur essendo valide e preziose per gli umani, diventano inutili e vane per il Regno di Dio.

E così il viandante abbandona, ad ogni passo in salita, ora gli onori, ora le cariche, la vanagloria, la superbia, l'invidia, l'arrivismo, l'egoismo, la lussuria, l'avarizia: TUTTO VA LASCIATO, anche il vestito più aderente, la personalità va lasciata...

Perché il Regno dei Cieli è come un meccanismo, una grande macchina che deve prendere solo le anime pulite, le anime splendenti, le anime raggianti, cosicché, quando ci si avvicina ad essa e non si è nelle condizioni ideali... si viene "scartati".

Molte volte si torna indietro per rifare lo stesso percorso con esperienze nuove, con strutture fisiche nuove, perché il suddetto meccanismo raccoglie ed accoglie soltanto le anime perfette. (Cfr. QUI, QUI, QUIQUI e QUI; ndr).

Il Cristo ha detto: "Siate perfetti come è perfetto il Padre". Ecco come le anime si apprestano ad essere pulite, monde. Nemmeno un briciolo di polvere ci dev'essere poiché, se non sono pulite al massimo, vengono respinte.

Ecco l'analisi che l'uomo dovrebbe fare in sé stesso: emendarsi, pulirsi di tutte le nefandezze, di tutte le sconcezze e di tutto ciò che contrasta con la Bellezza e la Sapienza del Padre.

Ma in questo cammino duro e tortuoso molti vacillano, parecchi si stancano, altri si prostrano... Non sono consapevoli che la sapienza massima per l'anima è la PIENA COSCIENZA!

SOLO QUANDO SI È PIENAMENTE COSCIENTI dell'immediato futuro, allora tutta la fatica spesa nel correggersi vale il più grande tesoro! ( Cfr. QUI , QUI e QUI; ndr).

Veramente, se l'uomo prendesse coscienza, nessuna cosa al mondo lo fermerebbe, poiché la sua volontà, sorretta dalla potente Volontà del Padre, non ha barriere, non ha confini, non ha schermi.

Quando la volontà dell'essere umano si inserisce nella Volontà di Dio diventa la più grande spinta che lo renderà immortale... perché NON TORNERÀ, perché rientrerà nell'ambito spirituale, perché non avrà più bisogno di assumere vesti di materia, in quanto ormai rifulge, risplende... avendo abbandonato ogni attaccamento mondano, gli stimoli della carne, i desideri insani.


Lucie Bilodeau

E l'anima ascende... e in questa ascesa UNA FORZA LA SOSPINGE... E UN'ALTRA L'ATTRAE. Ecco come va spedita, ma... se dubbi, incertezze, attaccamenti frenano il suo Cammino, la distolgono dalla Retta Via e la inducono a soffermarsi, a sostare.

Un proverbio dice: "Chi ha tempo non aspetti tempo", un proverbio molto santo, poiché spiega la necessità immediata di entrare in quella certa forma mentale per capire subito qual è il destino VERO dell'umanità, qual è la sorte dell'anima.

Il Padre è Gioia, il Padre è Amore e l'umanità distorce questo sentimento di Gioia e Amore e ne fa delle brutture, riesce a gioire del dolore altrui, riesce a gioire quando gli altri soffrono... e nell'amore distorce l'amore pulito, vero, limpido, con tutte le bassezze che questo sentimento a volte comporta.

Ma chi potrà dare all'umanità intera questo insegnamento se essa stessa lo rifugge, si allontana e non lo vuol sentire?

Lo Spirito Santo illumina tutte le anime che, ardenti, vogliono seguire la Strada del Padre, ma senza dubbio non violenta alcun intelletto, ed ognuno è libero di agire secondo il suo modo di vedere.

Tuttavia, quando l'uomo imparerà che tramite la "Legge di Causa ed Effetto" TUTTO ciò che ha compiuto di male ricadrà su di lui... allora forse prenderà coscienza... e nell'abbattimento, nella sconfitta, quando le narici inspireranno la polvere... egli capirà... e sarà giunto il tempo per lui di seguire la Vera Strada...

Così, mentre una parte dell'Umanità dirà: "Dio è crudele, Dio è ingiusto..." l'altra parte, fiaccata da questo schianto e da questa disfatta avrà il momento per pensare di mutare all'istante il proprio tenore di vita.

In tutto il pianeta avvengono dei fatti strazianti, oltremodo strazianti, ma sono il prodotto dell'arbitrio umano, per cui SOLO COSÌ l'uomo può comprendere l'errore e rinnovarsi.

Mi appello a coloro che si trovano sul Cammino conducente al Padre, affinché quanti seguono l'Insegnamento di Gesù il Cristo, facciano da modello e da luce a quella parte di umanità che langue nelle Tenebre.




Dice ancora la Guida entélica:

PORTATE ALTA LA FIACCOLA DELLA FEDE! Siate d'insegnamento e di esempio agli altri e, qualsiasi cosa accada, SIATE FORTI, poiché avete saputo stabilire bene le fondamenta di questo enorme edificio.

Questa sera avete emanato il pensiero per chi è sulla soglia del Trapasso (ved. QUI, QUI, QUI e QUI) e avete fatto benissimo. Quante anime cieche trapassano... quante anime sorde!

Il vostro pensiero di soccorso, inserito nella Volontà del Padre, dà quel lenimento necessario, quella illuminazione atta a far prendere coscienza e, come gli operai dell'ultima ora (Mt. 20, 1-16; ndr), anche un attimo prima del decesso, possono, per la Misericordia del Padre, cambiare totalmente col rimorso bruciante tutta la loro vita.

Quando vedete i vostri fratelli soffrire, siate partecipi al loro dolore pregando il Padre di illuminare le menti affinché, attraverso la sofferenza possano riscattare la loro esistenza agli occhi dell'Eterno.

Pace a voi... Pace a tutti.»




Relazione, adattamento e cura di Sebirblu.blogspot.it

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